Anteprima PDF - Ordine Medici Firenze
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Lettere al direttore<br />
Associazione “Slow <strong>Medici</strong>ne”<br />
I risultati di un convegno a Ferrara<br />
Slow <strong>Medici</strong>ne, ancora uno slogan!<br />
Questa volta riguarda un’attività<br />
indispensabile per la nostra salute e,<br />
come tutti gli slogan, rappresenta una<br />
modalità di comunicazione effi cace per<br />
esprimere rapidamente concetti e modi di pensare<br />
molto più ampi. Lo ha bene illustrato Antonio<br />
Panti in un editoriale, comparso su Toscana Medica<br />
del luglio u.s. dal titolo “Slow <strong>Medici</strong>ne, ovvero<br />
elogio della lentezza” nel quale vengono sottolineati<br />
i vantaggi di un tale modo di concepire la<br />
medicina moderna.<br />
Il concetto di slow applicato alle attività umane<br />
ha radici lontane, se si vuole addirittura poetiche:<br />
Dante Alighieri nel Canto III del Purgatorio<br />
biasima la fretta “…che l’onestade ad ogni atto<br />
dismaga…”.<br />
Quello di slow food, molto più recente, si è affermato<br />
nel nostro Paese non in semplice opposizione<br />
al termine fast food di importazione anglosassone,<br />
inteso come rapida assunzione del cibo,<br />
ma con una valutazione completamente diversa<br />
della produzione delle sostanze alimentari, considerate<br />
un “prodotto intelligente” dell’attività<br />
umana e non come una semplice “merce” da consumare.<br />
Questi precedenti mi sono stati utili per pubblicare<br />
sul Giornale Italiano di Cardiologia nel<br />
2002, un articolo titolato “Invito ad una Slow<br />
<strong>Medici</strong>ne” nel quale venivano riportati molteplici<br />
esempi per dimostrare che la fretta nella pratica<br />
medica può condurre a risultati negativi o comunque<br />
altamente discutibili, sia per quanto riguarda<br />
la prevenzione che la cura dei pazienti.<br />
Negli Stati Uniti sta diventando un best seller<br />
il libro pubblicato nel 2008 di Dennis McCullough,<br />
medico di famiglia e geriatra al Dartmouth Institute,<br />
dal titolo piuttosto eloquente: “My mother,<br />
Your Mother: Embracing Slow <strong>Medici</strong>ne, the<br />
Compassionate Approach to Caring for Your<br />
Aging Loved Ones”. In altre parole la protezione<br />
con metodi dolci, lenti delle fragili persone anziane<br />
di fronte all’aggressività della medicina<br />
72<br />
Toscana Medica 9/11<br />
Pubblico volentieri la lettera del Collega Dolara, augurandoci che anche in Toscana si formi un gruppo<br />
che collabori con questo movimento nazionale di rifl essione sui limiti della medicina e sui modi di<br />
esercitarla.<br />
Antonio Panti<br />
moderna ritenuta dall’Autore poco confacente per<br />
questi pazienti.<br />
Ritornando nel nostro Paese, nel quale come<br />
abbiamo accennato s’intende dare al concetto di<br />
Slow <strong>Medici</strong>ne una valenza più ampia, si è svolto<br />
nel giugno u.s. a Ferrara un convegno sul tema<br />
organizzato da Andrea Gardini, direttore sanitario<br />
dell’azienda ospedaliera universitaria della<br />
città cui hanno partecipato numerosi operatori<br />
dei vari settori della sanità.<br />
Il convegno era stato preceduto da documento<br />
approvato nel maggio 2010 al XX Congresso della<br />
SiQuAS-VRQ (Società Italiana per la Qualità<br />
dell’Assistenza Sanitaria) nel quale veniva indicata<br />
la necessità di dare una forma organizzata al<br />
movimento per la Slow <strong>Medici</strong>ne fondando un’Associazione.<br />
Nel convegno di Ferrara sono state particolarmente<br />
apprezzate le relazioni di Antonio Bonaldi,<br />
direttore sanitario dell’ospedale di Monza, che ha<br />
presentato i sette “veleni“ della medicina moderna<br />
con esempi tratti dalla letteratura internazionale<br />
ed i relativi antidoti che sarebbero stati possibili<br />
con atteggiamenti slow, e quella di Sandro Spinsanti<br />
dal titolo “Elogio della (in)-decisione: perché<br />
le certezze sono fast, i dubbi sono slow”, con storie<br />
di pazienti emotivamente coinvolgenti.<br />
Sono stati infi ne presentati i risultati dei<br />
gruppi di lavoro interdisciplinari dei partecipanti<br />
al convegno che hanno confermato come la “Slow<br />
<strong>Medici</strong>ne” non è solo uno slogan , ma un modo<br />
complesso di ripensare la medicina moderna.<br />
All’Associazione per la Slow <strong>Medici</strong>ne, ha aderito<br />
anche Antonio Panti che ha partecipato attivamente<br />
ai lavori del convegno, con l’intento di<br />
portare avanti iniziative nella realtà toscana.<br />
Chi desidera intanto maggiori informazioni<br />
sull’ Associazione può rivolgersi a: e-mail: info@<br />
slowmedicine.it oppure www.slowmedicine.it.<br />
Alberto Dolara<br />
Agenzia Regionale Sanità