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Anteprima PDF - Ordine Medici Firenze

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Diceva Albert Einstein che “I problemi che<br />

abbiamo oggi non li potremo mai superare<br />

all’interno della stessa cultura che li ha<br />

generati”. Sacrosante parole, che possono<br />

costituire la cornice ideale per una rifl essione<br />

sull’attuale deriva, forse ancora non percepita<br />

da molti di noi. Ci stiamo rendendo conto, cari colleghi,<br />

della progressiva de-<br />

generazione mercantile<br />

della Sanità, della <strong>Medici</strong>na,<br />

della Cura?<br />

Riusciamo a percepire il<br />

nuovo paradigma culturale,<br />

con la riduzione a meri prodotti di consumo di<br />

quelli che dovrebbero essere i cardini per ristabilire o<br />

mantenere la salute, quali ad esempio i test diagnostici<br />

o i farmaci? Ce la facciamo a cogliere le insidie,<br />

sempre meno occulte, anzi sempre più palesi, che ci<br />

arrivano dal cosiddetto “Mercato”?<br />

Se qualcuno di noi non fosse già avvertito del rischio<br />

che la nostra professione – ma soprattutto la<br />

salute di tutti noi – stanno correndo, l’esempio delle<br />

offerte commerciali al ribasso che da un po’ di tempo<br />

compaiono in rete, soprattutto ad opera del colosso<br />

americano del settore, la Groupon, ne sono un esempio<br />

molto calzante. Non voglio certo fare una difesa<br />

corporativa del nostro mondo professionale e non<br />

m’interessa neanche stabilire se sul piano formale<br />

siano rispettate o meno le regole che disciplinano la<br />

pubblicità sanitaria. M’interessa, invece, sollecitare<br />

l’attenzione su ciò che sottende questa, come tante<br />

altre operazioni: si tratta di scoprire il velo sulla gravità<br />

della trasformazione culturale in atto. La Salute<br />

sta diventando sempre più un bene di consumo,<br />

soggetta alle regole del mercato, per cui il bene lo si<br />

deve produrre con la massima effi cienza mercantile<br />

possibile. Allora, vai con le offerte delle ecografi e a<br />

prezzi stracciati, come nelle campagne sottocosto dei<br />

supermercati, vai con i trattamenti odontoiatrici offerti<br />

con le stesse modalità con cui si promuove un<br />

week-end con tanto di cena per due con bevande incluse.<br />

E l’appropriatezza? E l’effi cacia? Ed il rapporto<br />

medico-paziente? Tutti retaggi inutili, da sacrifi care<br />

sull’altare del dio mercato?<br />

E sul fronte della Sanità Pubblica, cosa facciamo<br />

noi medici? Assistiamo muti ai tagli ragionieristici<br />

delle risorse, che iniquamente toccano sia i percorsi<br />

virtuosi che quelli inappropriati? Stiamo zitti di fronte<br />

allo spreco di denaro pubblico che continua a fi nan-<br />

Saper fare saper essere<br />

Toscana Medica 9/11<br />

La salute<br />

non è una merce<br />

“Credere in un’economia di mercato in cui l’acquirente è sovrano<br />

è una delle più convincenti forme di truffa.”<br />

John K. Galbraith, L’economia della truffa, Rizzoli 2004<br />

ALFREDO ZUPPIROLI<br />

Direttore dipartimento cardiologico<br />

Azienda Sanitaria di <strong>Firenze</strong><br />

61<br />

ziare prestazioni inutili, inappropriate, a volte dannose,<br />

senza avere il coraggio di chiedere serie verifi che<br />

di esito delle nostre cure? Ci voltiamo dall’altra parte,<br />

di fronte alle continue dimostrazioni di disuguaglianze<br />

nella salute, e lasciamo fare al “mercato”? Da molti<br />

anni Gianfranco Domenighetti ci ammonisce con una<br />

semplice verità: in Sanità certi consumi aumentano<br />

tanto maggiore è lo svan-<br />

taggio socio-economico,<br />

che si accompagna a minori<br />

capacità di esigere<br />

ed ottenere informazioni.<br />

Pensiamo che iniziative<br />

quali quelle della Groupon vadano nella direzione<br />

dell’educazione alla Salute, di un’informazione chiara<br />

ed obiettiva dei pazienti in merito alle opzioni possibili,<br />

di un coinvolgimento consapevole dei cittadini<br />

nelle decisioni che riguardano la loro salute? È aderendo<br />

alle offerte speciali di prestazioni mediche, delle<br />

quali magari non abbiamo neanche un vero bisogno<br />

clinico, e che abbiamo comunque già pagato attraverso<br />

la fi scalità generale, che guadagneremo Salute?<br />

Invece di difendere e cercare di migliorare il nostro<br />

Servizio Sanitario Nazionale, mediante una rigorosa<br />

verifi ca della sua effi cienza, anche nell’erogazione di<br />

ciò che rientra nei LEA, lasciamo che la concorrenza<br />

delle campagne promozionali si affi anchi al Servizio<br />

Pubblico e s’incentivi quella spesa out-of-pocket già<br />

tutt’altro che trascurabile nel nostro Paese?<br />

Se avvertiamo il disagio che domande del genere<br />

suscitano, allora abbiamo il dovere di opporci, di denunciare<br />

con forza ciò che sta avvenendo nel campo<br />

della Cura, dopo lo scempio che dell’Alimentazione<br />

ha fatto la (in)cultura dei fast food. Cibo e cure, accomunati<br />

sul fi lo di rasoio di un disastroso abbandono<br />

ad un mercato la cui unica regola è il profi tto,<br />

sempre più soggetti ad analisi del loro prezzo (con<br />

regolari e sciagurate offerte speciali al ribasso) e<br />

sempre più spogliati del loro valore. La Cura, come<br />

l’Alimentazione, espropriata del suo signifi cato culturale,<br />

ridotta a bene di consumo, con il rischio di<br />

consumare davvero un bene, quello rappresentato<br />

dalla nostra autonomia, dalla nostra libertà di scelta,<br />

sempre più consumatori inconsapevoli e sempre<br />

meno responsabilmente coinvolti nella costruzione<br />

della nostra Salute.<br />

“…si muore di classe, come sulla tolda del Titanic…”:<br />

da oltre trent’anni Giulio Alfredo Maccacaro ci<br />

richiama a questa verità, purtroppo sempre attuale.<br />

Alfredo Zuppiroli,<br />

Presidente della<br />

Commissione di<br />

Bioetica della Regione<br />

Toscana.

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