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(malattie cardiovascolari, diabete, cancro) si ammalano
e muoiono molto di più i poveri rispetto ai
ricchi. Poco è stato fatto per contrastare tali diseguaglianze,
se si eccettuano gli investimenti dedicati
all’uguaglianza di accesso nell’ambito dei sistemi
sanitari. 1
Alcune cifre
In Toscana l’impatto delle diseguaglianze è
stato stimato in circa 70-110 decessi per centomila
persone per anno attribuibili al differenziale di
livello di istruzione.
Questa valutazione è stata realizzata dallo
Studio Longitudinale Toscano (SLTo) che ha seguito
negli anni 1981-2005 i residenti dei Comuni
di Firenze, Livorno e Prato. È stato promosso nel
1998 dalla Regione Toscana e realizzato dal Dipartimento
di Statistica dell’Università di Firenze
e dall’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica
(ISPO).
Lo studio copre il 17% della popolazione toscana
pari a circa seicentomila persone. È uno studio
di coorte assemblato tramite record-linkage
degli archivi censuari e degli archivi del registro
regionale di mortalità. I residenti censiti del comune
di Livorno sono arruolati dal 1981, di Firenze
dal 1991 e di Prato dal 2001. Tutti i soggetti
arruolati sono stati seguiti nel tempo, è stato
registrato il momento del decesso, ove avvenuto,
e la causa di morte. Per i ricoveri il follow-up ha
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Toscana Medica 9/11
riguardato la coorte Firenze 1991 nel periodo
1997-2000 e la coorte Firenze 2001 per il periodo
2001-2005. Tutti gli indicatori sono stati standardizzati
per età.
Riportiamo alcuni di questi relativi al periodo
più recente disponibile, il 2001-2005.
Se consideriamo sinteticamente l’indice di
deprivazione materiale, che è la somma di più
condizioni di svantaggio (bassa istruzione, disoccupazione,
indice di affollamento e abitazione in
affi tto) si osservano eccessi nella moralità per
tutte le cause del 70% a Firenze, 50% a Prato e
13% a Livorno negli uomini; del 55%, 18% e 58%
rispettivamente, nelle donne per chi ha due o più
condizioni di svantaggio rispetto a chi non ne ha
nessuna.
Oggi in Toscana le diseguaglianze socio-economiche
si rifl ettono in una sovra-mortalità precoce
che si esplica nell’età adulta ed è maggiormente a
carico degli uomini e relativamente a cause specifi
che legate alla professione ed alle abitudini di
vita. Sono tutte condizioni che rimandano a maggiori
esposizioni a fattori nocivi, ad un difetto delle
misure di prevenzione selettivo per le persone
in condizioni di svantaggio sociale e legato alla
loro incapacità di sfruttare le potenzialità di benessere
personale che le moderne società sviluppate
offrono.
Le variazioni nel tempo delle diseguaglianze
sociali nella mortalità 1981-2005 mostrano un
Tabella 1 – Mortalità per livello d’istruzione, 18-59 anni. Livorno. Confronto tra il periodo 1981-87, 1991-97 e 2001-2005. Rischi
relativi aggiustati per età prendendo come riferimento la mortalità dei laureati/diplomati. Uomini e Donne. Fonte: Studio
Longitudinale Toscano.
Anni 1981-1987
UOMINI
Anni 1991-1997 Anni 2001-2005
Decessi RR IC 95% Decessi RR IC 95% Decessi RR IC 95%
ISTRUZIONE
Laurea+media super. 433 1 rif. 485 1 rif. 293 1 rif.
Media inferiore 602 1.13 1.00-1.28 648 1.21 1.08-1.36 340 1.33 1.13-1.55
Licenza elementare 1933 1.30 1.17-1.44 1446 1.39 1.25-1.55 561 1.65 1.42-1.91
Senza titolo 582 1.50 1.32-1.71 260 1.77 1.52-2.07 102 2.69 2.13-3.38
Anni 1981-1987
DONNE
Anni 1991-1997 Anni 2001-2005
Decessi RR IC 95% Decessi RR IC 95% Decessi RR IC 95%
ISTRUZIONE
Laurea+media super. 161 1 rif. 225 1 rif. 153 1
Media inferiore 181 0.82 0.66-1.01 268 1.12 0.94-1.34 187 1.43 1.15-1.77
Licenza elementare 1120 1.10 0.93-1.31 1010 1.22 1.05-1.42 420 1.41 1.16-1.71
Senza titolo 700 1.37 1.15-1.63 337 1.41 1.18-1.68 113 1.77 1.37-2.29
1 Promemoria sull’equità nell’assistenza sanitaria: Equità orizzontale: fornire le stesse prestazioni a parità di bisogni.
Equità verticale: trattare in maniera differente coloro che hanno differenti bisogni.