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Anteprima PDF - Ordine Medici Firenze

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Toscana Medica 9/11<br />

23<br />

Qualità e professione<br />

Fattori in grado di alterare l’ordine nel racconto di un paziente (da V. Cagli, 2004)<br />

❑ il paziente inizia la narrazione da ciò che ritiene più importante<br />

❑ il paziente tende a dire per prima cosa ciò che teme di dimenticare<br />

❑ il paziente è confuso, disorientato nelle sue coordinate temporali<br />

❑ il paziente rinvia la menzione di contenuti a lui penosi<br />

complementare all’approccio metodologico della<br />

medicina basata sulle prove. Gli aspetti tecnici,<br />

statistici, relativi ai dati di letteratura possono infatti<br />

essere più facilmente compresi dal paziente e<br />

condivisi conoscendone pensieri, valori, preferenze,<br />

prerequisito indispensabile per la riuscita degli<br />

interventi assistenziali. Le storie sono componenti<br />

qualitative e personalizzanti delle epidemiologie,<br />

in grado di rendere abitate le tabelle, di invitare<br />

a guardare al di là dei numeri, ri-stabilire un rapporto<br />

personale e responsabile tra le conoscenze<br />

basate sulla EBM/EBN (Evidence Based Nursery)<br />

e le persone che [non] ne possono essere destinatarie,<br />

per fare degli operatori non più solo degli spettatori-esecutori,<br />

ma coloro che si prendono cura.<br />

Raccontare signifi ca infatti non accontentarsi di<br />

descrivere una realtà, ma farla propria, e comunicabile,<br />

scambiabile al di là delle cerchie professionali,<br />

capace di divenire parte di un linguaggio<br />

comune, che può appartenere a tutti.<br />

In medicina generale il valore della narrazione<br />

è noto da sempre. Il curante impara presto a utilizzare<br />

non la classica anamnesi ma le storie, più<br />

pertinenti ad un contesto popolato di attori e di<br />

eventi in stretta interazione, di soggettività ed oggettività,<br />

emozioni e percezioni, memorie di percorsi<br />

insieme biologici e biografi ci.<br />

Raccontare storie è anche il modo con cui i medici<br />

di medicina generale si confrontano, si sostengono,<br />

si difendono, valorizzano indizi utili per il<br />

loro lavoro: in questo senso le storie sono uno dei<br />

sistemi per apprendere dall’esperienza, accumulare<br />

conoscenza “tacita”, da spendere nella gestione<br />

della variabilità e dell’incertezza tipica di questo<br />

lavoro, attraverso l’utilizzo di metafore e complessi<br />

processi cognitivi. L’approccio narrativo, usato<br />

anche come strumento di formazione e ricerca, fa<br />

parte del corpus culturale della medicina generale,<br />

è un suo valore aggiunto, da custodire e utilizzare<br />

per ridefi nire le priorità di valutazione della<br />

appropriatezza e della qualità delle cure. TM<br />

Le diseguaglianze<br />

nella salute in Toscana<br />

Le società più sviluppate, e la nostra Regione<br />

è tra queste, hanno realizzato un<br />

aumento spettacolare della condizioni<br />

socio-economiche e della speranza di<br />

vita. Questo si è accompagnato ad un<br />

invecchiamento della popolazione e ulteriori miglioramenti<br />

sono ottenuti a un costo sempre maggiore.<br />

Qualche analisi comincia e mettere in dub-<br />

bio che nel nostro Paese<br />

ci siano stati dei miglioramenti<br />

dopo il 2003<br />

se consideriamo la speranza<br />

di vita in buona<br />

salute.<br />

Può sembrare paradossale ma questo scenario<br />

di un benessere che comincia ad essere poco sostenibile<br />

economicamente nasconde un peso crescente<br />

delle diseguaglianze socio-economiche.<br />

Queste sono fortemente cresciute negli ultimi<br />

due decenni e si sono accompagnate anche in<br />

Italia (e in Toscana) a diseguaglianze nella salute<br />

eticamente e socialmente poco accettabili.<br />

L’Italia occupa i posti di<br />

coda nelle classifi che internazionale<br />

dell’equità. Nell’Europa a 27 l’Italia<br />

è relegata al quint’ultimo posto<br />

quanto a percentuale di popolazione<br />

esposta a rischio di povertà (19,6%).<br />

Un recente studio dell’Unicef sul-<br />

ledise- ANNIBALE BIGGERI* E GAVINO MACIOCCO** guaglian<br />

* Dipartimento di Statistica, Università di <strong>Firenze</strong> ze nel<br />

** Dipartimento di Sanità Pubblica, Università di <strong>Firenze</strong> benessere<br />

materiale,<br />

nell’istruzione e nella salute dei<br />

bambini e adolescenti pone l’Italia<br />

al 23° posto (su 24 paesi industrializzati<br />

– il 24° posto è occupato<br />

dagli USA).<br />

C’è uno stretto collegamento tra<br />

malattie croniche e diseguaglianze<br />

nella salute: di malattie croniche<br />

Annibale Biggeri,<br />

Professore ordinario<br />

di Statistica medica,<br />

Facoltà di <strong>Medici</strong>na<br />

e Chirurgia<br />

dell’Università di<br />

<strong>Firenze</strong>; Direttore<br />

UO Biostatistica,<br />

Istituto per lo studio<br />

e la prevenzione oncologica;<br />

Presidente<br />

del Comitato d’indirizzo<br />

dell’Agenzia<br />

Regionale di Sanità<br />

Toscana. Si occupa<br />

di metodi statistici<br />

per gli studi epidemiologici.<br />

I principali<br />

temi di ricerca sono<br />

l’Epidemiologia ambientale<br />

e descrittiva,<br />

le Disuguaglianze<br />

sociali nella salute,<br />

l’Epidemiologia dei<br />

Tumori. Ha vinto il<br />

Best Environmental<br />

Epidemiology Paper<br />

Award 2009.

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