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Qualità e professione Toscana Medica 9/11 zione è stato il nostro strumento guida per acquisire le nuove competenze, aggiornare quelle esistenti ed allinearsi ai continui cambiamenti del settore dell’emergenza. Nel mese di Ottobre 2010, al fi ne di consentire un’adeguata ed attendibile rilevazione dei dati inerenti la sperimentazione, si sono resi necessari incontri formativi all’interno dei Pronto Soccorso sulla modifi ca ed estensione della scheda di Triage e l’introduzione di un’apposita scheda per la gestione dei casi nell’ambulatorio di See and Treat. Sono stati effettuati inoltre quattro incontri di monitoraggio con il personale infermieristico e medico coinvolto nella sperimentazione, allo scopo di valutare le attività lavorative poste in essere durante la sperimentazione rispetto agli indicatori di processo e di esito e di rifl ettere collettivamente sull’apprendimento esperienziale degli infermieri. Dati della sperimentazione L’analisi e la valutazione della sperimentazione è basata sugli indicatori previsti dalla D.G.R.T n. 449/10. 1. Numero degli accessi Nel periodo di sperimentazione i sei Pronto Soccorso hanno visto oltre 156.958 utenti. Di questi, 116.035 sono arrivati in Pronto Soccorso in orario diurno, all’interno della fascia di apertura del See and Treat. I casi trattati nel percorso See and Treat rappresentano il 6,37% di tutti i pazienti (tutti i codici) che hanno avuto accesso al Pronto Soccorso nella fascia 8-20. 2. Percentuale degli accessi per codice Dei 66.752 pazienti valutati al Triage con codice Verde-Azzurro-Bianco, 7387, pari all’11%, è stato as- Figura 1 Figura 2 18 segnato al percorso See and Treat. Di questo 11%, il 15% è rappresentato da codici bianchi, il 57% da codici azzurri e il 28% dai codici verdi. Se si considerano solo i codici minori (bianchi/ azzurri) si rileva che questi hanno rappresentato il 29% di tutti gli accessi bianchi/azzurri, nella fascia oraria di attività del See and Treat (vedi Figura 1). 3. Patologie trattate Dei 7.387 casi, la patologica traumatologica ha rappresentato di gran lunga la percentuale maggiore (vedi Figura 2). 4. Tempi di attesa all’ingresso L’analisi dei tempi di attesa della metodica See and Treat rispetto al percorso tradizionale evidenzia una netta e signifi cativa riduzione delle attese per tutti i casi trattati nell’ambulatorio S&T (vedi Figura 3). 5. Tempi di permanenza in Pronto Soccorso Anche per i tempi di permanenza i dati rilevati sono altrettanto signifi cativi per una riduzione netta nei confronti del tradizionale percorso di Pronto soccorso (vedi Figura 4). 6. Qualità e sicurezza Nella fase di sperimentazione non sono stati documentati reingressi spontanei per persistenza o complicanza del motivo di accesso, non si sono verifi cati eventi avversi, non si sono ricevuti reclami formali. Sono state frequenti le testimonianze esplicite di gratitudine per le prestazioni avute. Rifl essioni e commenti sull’impatto del nuovo modello sulla realtà del Pronto Soccorso Punti di forza Miglioramento dell’effi cienza: netta riduzione dei tempi di attesa/permanenza per la gestione e trattamento dei problemi clinici minori con diminuzione delle code su un numero di pazienti pari al 30% dei codici minori nella fascia oraria di attività. Mantenimento della qualità assistenziale con un miglioramento degli aspetti legati alla presa in carico. Raggiunta sicurezza degli interventi testimo-
Toscana Medica 9/11 niata dall’assenza di complicanze e reingressi attribuibili all’adesione ai protocolli. Miglioramento del clima interno dovuto ad una maggiore soddisfazione professionale degli infermieri e dei medici: per i primi legata ad una maggiore autonomia decisionale e alle gratifi cazioni ricevute direttamente, per i secondi alla maggiore disponibilità a dedicarsi a casi di peso clinico più complesso. Soddisfazione dei pazienti: in attesa dell’indagine ad hoc del MeS si registrano le numerose testimonianze di riconoscenza per le prestazioni ricevute in tutti i PS sedi di sperimentazione. Punti di criticità Diffi coltà nel coinvolgimento dei servizi diagnostici radiologici nel percorso: il medico radiologo ha diffi coltà ad accettare la richiesta fi rmata dal solo infermiere per motivi normativi. Non omogeneità nell’assegnazione del personale aggiuntivo dedicato, come previsto dal progetto. Non adeguata informatizzazione ad hoc per la sperimentazione in alcuni PS. Presenza di percorsi fast-track specialistici in alcuni PS che sottraggono potenziale casistica al percorso See and Treat, mantenendo così, nella maggior parte dei casi, lunghi tempi di attesa e permanenza. Spunti di miglioramento Sulla base della verifi ca dell’esperienza seme- 19 Figura 3 Figura 4 Qualità e professione strale sono emersi degli spunti di miglioramento: A) Aumentare il numero dei protocolli clinici di trattamento in particolare quelli riferiti alla patologia traumatologica; B) Estendere la praticabilità dei protocolli eliminando alcune limitazioni di intervento; C) Estendere la funzione di tutoraggio a tutti i medici del PS; D) Creare una procedura aziendale per il collegamento con i servizi di diagnostica per immagine in modo da facilitare i percorsi in See and Treat; E) Formazione continua agli infermieri per rinnovare e riallineare le competenze tecnico-professionali. Quale evoluzione futura? L’auspicabile estensione e il potenziamento dei percorsi See and Treat nei PS dovrà condurre ad un generale miglioramento dell’effi cienza di tutto il sistema emergenza-urgenza, con particolare attenzione alla riduzione dei tempi di attesa dei pazienti affetti dalle patologie più gravi. Il percorso See and Treat può essere previsto anche nelle strutture territoriali in modo da intercettare una consistente quantità di casi clinici minori che altrimenti giungerebbero in Pronto Soccorso. Tali cambiamenti richiedono un ulteriore evoluzione nel tempo; quello che importa nell’immediato è mantenere la praticabilità del nuovo modello organizzativo, valorizzando il suo signifi cato innovativo sul piano dell’autonomia infermieristica e della integrazione multiprofessionale. TM
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niata dall’assenza di complicanze e reingressi attribuibili<br />
all’adesione ai protocolli.<br />
Miglioramento del clima interno dovuto ad<br />
una maggiore soddisfazione professionale degli<br />
infermieri e dei medici: per i primi legata ad una<br />
maggiore autonomia decisionale e alle gratifi cazioni<br />
ricevute direttamente, per i secondi alla maggiore<br />
disponibilità a dedicarsi a casi di peso clinico più<br />
complesso.<br />
Soddisfazione dei pazienti: in attesa dell’indagine<br />
ad hoc del MeS si registrano le numerose testimonianze<br />
di riconoscenza per le prestazioni ricevute<br />
in tutti i PS sedi di sperimentazione.<br />
Punti di criticità<br />
Diffi coltà nel coinvolgimento dei servizi<br />
diagnostici radiologici nel percorso: il medico radiologo<br />
ha diffi coltà ad accettare la richiesta fi rmata<br />
dal solo infermiere per motivi normativi.<br />
Non omogeneità nell’assegnazione del personale<br />
aggiuntivo dedicato, come previsto dal progetto.<br />
Non adeguata informatizzazione ad hoc per la<br />
sperimentazione in alcuni PS.<br />
Presenza di percorsi fast-track specialistici<br />
in alcuni PS che sottraggono potenziale casistica<br />
al percorso See and Treat, mantenendo così, nella<br />
maggior parte dei casi, lunghi tempi di attesa e permanenza.<br />
Spunti di miglioramento<br />
Sulla base della verifi ca dell’esperienza seme-<br />
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Qualità e professione<br />
strale sono emersi degli spunti di miglioramento:<br />
A) Aumentare il numero dei protocolli clinici di<br />
trattamento in particolare quelli riferiti alla patologia<br />
traumatologica;<br />
B) Estendere la praticabilità dei protocolli eliminando<br />
alcune limitazioni di intervento;<br />
C) Estendere la funzione di tutoraggio a tutti i<br />
medici del PS;<br />
D) Creare una procedura aziendale per il collegamento<br />
con i servizi di diagnostica per immagine in<br />
modo da facilitare i percorsi in See and Treat;<br />
E) Formazione continua agli infermieri per rinnovare<br />
e riallineare le competenze tecnico-professionali.<br />
Quale evoluzione futura?<br />
L’auspicabile estensione e il potenziamento dei<br />
percorsi See and Treat nei PS dovrà condurre ad<br />
un generale miglioramento dell’effi cienza di tutto il<br />
sistema emergenza-urgenza, con particolare attenzione<br />
alla riduzione dei tempi di attesa dei pazienti<br />
affetti dalle patologie più gravi.<br />
Il percorso See and Treat può essere previsto anche<br />
nelle strutture territoriali in modo da intercettare<br />
una consistente quantità di casi clinici minori che<br />
altrimenti giungerebbero in Pronto Soccorso.<br />
Tali cambiamenti richiedono un ulteriore evoluzione<br />
nel tempo; quello che importa nell’immediato è<br />
mantenere la praticabilità del nuovo modello organizzativo,<br />
valorizzando il suo signifi cato innovativo<br />
sul piano dell’autonomia infermieristica e della integrazione<br />
multiprofessionale. TM