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È cambiata la prognosi della fibrosi cistica? - Primula Multimedia

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l’accuratezza diagnostica attraverso <strong>la</strong> combinazione<br />

di dettagli anatomici e dati funzionali (85).<br />

Per merito di queste caratteristiche attualmente<br />

<strong>la</strong> PET/TC è molto utilizzata nel<strong>la</strong> diagnostica<br />

oncologica (86).<br />

In letteratura vi sono soltanto 2 segna<strong>la</strong>zioni sull’utilizzo<br />

del<strong>la</strong> PET nel<strong>la</strong> FC, mentre non vi sono<br />

dati sull’uso del<strong>la</strong> PET/TC. Lo studio condotto da<br />

Labiris e col<strong>la</strong>boratori su 10 adulti non ha riscontrato<br />

un incremento del metabolismo cellu<strong>la</strong>re,<br />

come dimostrato dal mancato accumulo polmonare<br />

del 18 FDG, nonostante <strong>la</strong> presenza di un’elevata<br />

percentuale di neutrofili nell’espettorato (87).<br />

Chen e col<strong>la</strong>boratori, viceversa, in uno studio<br />

effettuato su 7 adulti hanno rilevato <strong>la</strong> presenza di<br />

una corre<strong>la</strong>zione inversa tra accumulo di tracciante<br />

e FEV 1 e di una significativa associazione tra<br />

percentuale di neutrofili presenti nel <strong>la</strong>vaggio<br />

broncoalveo<strong>la</strong>re ed accumulo di 18 FDG (88).<br />

Recentemente questo stesso gruppo del<strong>la</strong><br />

Washington University School of Medicine, USA,<br />

ha condotto uno studio su 14 adulti (7 con FC e<br />

7 volontari sani), confermando <strong>la</strong> presenza di un<br />

maggior accumulo di 18 FDG nei soggetti con FC<br />

rispetto ai non affetti, e di una forte corre<strong>la</strong>zione<br />

tra percentuale di neutrofili presenti nel <strong>la</strong>vaggio<br />

broncoalveo<strong>la</strong>re ed accumulo di tracciante a livello<br />

polmonare. Questo, inoltre, è risultato maggiore<br />

nei casi con più rapido deterioramento del<strong>la</strong><br />

funzionalità respiratoria nei precedenti 4 anni<br />

(Daniel Schuster, dati non pubblicati).<br />

Non esistono al momento studi sull’utilizzo del<strong>la</strong><br />

PET nei soggetti in età pediatrica con FC.<br />

La risonanza magnetica del polmone<br />

Nel<strong>la</strong> diagnostica clinica <strong>la</strong> risonanza magnetica<br />

(RM) riveste un ruolo interessante sia per <strong>la</strong> capacità<br />

di identificare correttamente tessuti di differente<br />

densità, sia perché non comporta radiazioni<br />

ionizzanti. Tuttavia, per <strong>la</strong> bassa densità protonica<br />

polmonare e <strong>la</strong> presenza di numerosissime interfacce<br />

aria-tessuto, il polmone appare ipointenso<br />

al<strong>la</strong> RM convenzionale con conseguente cattiva<br />

resa finale delle immagini. Ulteriori limiti sono rappresentati<br />

dai lunghi tempi richiesti per l’esecuzione,<br />

che richiedono di sedare i pazienti non col<strong>la</strong>boranti,<br />

e dal<strong>la</strong> presenza di artefatti dovuti al<strong>la</strong><br />

respirazione ed all’attività cardiaca. Una recente<br />

revisione ha, pertanto, concluso che non è ancora<br />

definito il ruolo del<strong>la</strong> RM convenzionale del pol-<br />

La diagnostica per immagini polmonari: cosa c’è di nuovo?<br />

mone, con l’eccezione delle anomalie del sistema<br />

vasco<strong>la</strong>re e delle masse mediastiniche (89).<br />

I limiti del<strong>la</strong> metodica sono stati in parte superati<br />

da Mayo e col<strong>la</strong>boratori, che hanno messo a<br />

punto una tecnica per rendere più veloce l’esame<br />

(90). Tuttavia, nonostante lo sviluppo tecnologico,<br />

all’epoca del<strong>la</strong> pubblicazione di questi dati <strong>la</strong> metodica<br />

risultava ancora gravata da artefatti e non era<br />

abbastanza sensibile da rilevare anomalie precoci<br />

o lievi in bambini con FC (91). Successivamente, in<br />

uno studio effettuato su 30 pazienti in età pediatrica<br />

con sospetta polmonite è stata ottenuta una<br />

risoluzione delle immagini comparabile a quel<strong>la</strong><br />

del<strong>la</strong> radiografia standard del torace e scevra da<br />

artefatti, con apnee richieste di soli 6 secondi (92).<br />

Non era comunque ancora possibile ottenere<br />

immagini di risoluzione comparabile al<strong>la</strong> TC.<br />

La RM del polmone con gas nobili iperpo<strong>la</strong>rizzati<br />

è una tecnica di imaging re<strong>la</strong>tivamente nuova che<br />

permette <strong>la</strong> valutazione sia del<strong>la</strong> morfologia, sia<br />

del<strong>la</strong> funzione polmonare (93-99). I gas iperpo<strong>la</strong>rizzati<br />

rappresentano una nuova c<strong>la</strong>sse di mezzi di<br />

contrasto che, quando ina<strong>la</strong>ti, forniscono immagini<br />

degli spazi aerei polmonari di alta risoluzione temporale<br />

e spaziale nonostante <strong>la</strong> bassa densità protonica<br />

tipica del polmone. Per <strong>la</strong> mancanza di<br />

emissione di radiazioni ionizzanti, sono ideali per <strong>la</strong><br />

valutazione delle ma<strong>la</strong>ttie polmonari, soprattutto<br />

in età pediatrica.<br />

Due sono gli isotopi non radioattivi dei gas nobili<br />

che possono essere utilizzati (He 3 e Xe 129 ), ma<br />

con le attuali tecnologie le maggiori po<strong>la</strong>rizzazioni<br />

si ottengono con l’He 3 , che pertanto è il più<br />

utilizzato (96, 100-104).<br />

L’He 3 presenta una bassa idro- e lipo-solubilità e<br />

di conseguenza è scarsamente assorbito dai tessuti<br />

e dal sangue. Inoltre, si comporta chimicamente<br />

e biochimicamente come l’He 4 , altro isotopo<br />

non radioattivo dell’He che viene utilizzato,<br />

misce<strong>la</strong>to all’ossigeno (heliox), nel<strong>la</strong> terapia del<strong>la</strong><br />

bronchiolite virale (105).<br />

Il processo di iperpo<strong>la</strong>rizzazione non altera le<br />

proprietà chimiche e biochimiche di questi gas;<br />

l’unico limite del<strong>la</strong> metodica è rappresentato dal<strong>la</strong><br />

rapida perdita del grado di po<strong>la</strong>rizzazione che si<br />

verifica quando il gas, dopo l’ina<strong>la</strong>zione nei polmoni,<br />

viene in contatto con l’ossigeno. Pertanto le<br />

immagini devono essere rapidamente ottenute<br />

subito dopo l’ina<strong>la</strong>zione del mezzo di contrasto. I<br />

possibili effetti col<strong>la</strong>terali si sono dimostrati finora<br />

poco frequenti (7% dei casi), di lieve entità (per lo<br />

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