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Scarica la nostra storia - Tottene

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DISTRIBUZIONE GRATUITA<br />

bIMeStrALe MONOGrAFICO DI CULtUrA<br />

OttObre 2012 - Numero Speciale XXXI<br />

I tottene di bassano nell’Ottantesimo Anniversario<br />

del<strong>la</strong> Fondazione / 1932 - 2012<br />

Fondato<br />

nel 1989


Esclusivamente a Bassano del Grappa<br />

ph. Poci’s


TOTTENE 1932-2012<br />

Un’impennata lunga ottant’anni<br />

Questo numero speciale de L’Illustre bassanese<br />

è dedicato al<strong>la</strong> <strong>storia</strong> del<strong>la</strong> famiglia <strong>Tottene</strong> di<br />

Bassano, le cui vicende professionali e personali<br />

si sono profondamente intrecciate per ottant’anni<br />

con quelle dell’agonismo, tanto nell’ambito<br />

delle più c<strong>la</strong>ssiche due ruote (in partico<strong>la</strong>re<br />

del ciclocross) quanto in quello -roboante e<br />

avvincente- del motociclismo.<br />

Un brandello importante di “memorie” (non solo<br />

imprenditoriali) che, in considerazione dei grandi<br />

successi ottenuti, si inquadrano a pieno titolo<br />

nel panorama sportivo italiano e internazionale.<br />

Le pagine che seguono, curate da Andrea<br />

Minchio (coordinatore editoriale e co-fondatore<br />

di questa fortunata testata, il cui esordio risale<br />

all’ormai lontano 1989), presentano -seppur in<br />

forma estremamente condensata- un appassionante<br />

excursus sugli eventi dei quali sono stati<br />

protagonisti dapprima Silvio, poi Franco, e ora<br />

i fratelli Daniele e Remo <strong>Tottene</strong>: un viaggio<br />

nel tempo, caratterizzato da una passione travolgente<br />

e contagiosa, sempre accompagnata<br />

da intuizioni felici e da grande lungimiranza.<br />

Importante il corredo iconografico che ricostruisce,<br />

attraverso <strong>la</strong> proposizione di immagini<br />

spesso spettaco<strong>la</strong>ri, le atmosfere di diverse<br />

epoche, ca<strong>la</strong>ndoci in contesti temporali ben<br />

precisi: memorabile, in partico<strong>la</strong>re, l’epopea<br />

del Moto Club <strong>Tottene</strong> e delle competizioni<br />

dell’allora nascente motocross, accompagnate<br />

dal fumo degli scappamenti e dal fango delle<br />

piste di mezzo mondo. Così come le testimonianze<br />

delle persone che hanno affiancato i<br />

<strong>Tottene</strong> nelle gare e nel <strong>la</strong>voro; attestazioni di<br />

stima e simpatia, che ci aiutano a capire le<br />

ragioni di un successo dalle origini lontane e<br />

ora degno di essere celebrato.<br />

Giambattista Vinco da Sesso<br />

Direttore de L’Illustre bassanese<br />

Da più di trent’anni vado raccogliendo storie<br />

di Uomini e imprese del<strong>la</strong> <strong>nostra</strong> regione.<br />

Queste ricerche, dai risultati incredibili, hanno<br />

dato vita al<strong>la</strong> Enciclopedia del Motorismo,<br />

Mobilità ed Ingegno Veneto, ora al<strong>la</strong> seconda<br />

edizione, ma anche al<strong>la</strong> Galleria con <strong>la</strong> stessa<br />

tito<strong>la</strong>zione, che sarà <strong>la</strong> spina dorsale del nostro<br />

Museo nel<strong>la</strong> prossima e futura sede del Polo<br />

Museale Santa Chiara. Un percorso di primati<br />

e primatisti, di storie più o meno grandi, tutte<br />

fatte da Uomini o Donne che hanno saputo<br />

mettere insieme ingegno, coraggio e costanza.<br />

Un insieme di elementi che possono smuovere<br />

le montagne.<br />

Come questa <strong>storia</strong> dei <strong>Tottene</strong>, partita con<br />

Silvio da una picco<strong>la</strong> officina a Ca’ Molin, per<br />

approdare in via Beata Giovanna a Bassano e<br />

oggi in modernissimi spazi in località Tre Ponti.<br />

Dal<strong>la</strong> riparazione al<strong>la</strong> costruzione di ottime<br />

biciclette, che primeggiarono nelle corse, alle<br />

motociclette rappresentate con varie marche,<br />

attività sviluppata con determinazione di figli<br />

e nipoti, sino ai grandi traguardi raggiunti con<br />

il Team <strong>Tottene</strong>, creato per gareggiare nel cross e<br />

nel trial, fino al<strong>la</strong> conquista di tre titoli nazionali<br />

e del mondiale 1991 con il pilota Parker.<br />

Tenacia, passione, coraggio, amore per il <strong>la</strong>voro<br />

ben fatto, portano sempre a risultati di prestigio:<br />

migliori concessionari di moto del Veneto anche<br />

nell’ambito del<strong>la</strong> sicurezza, titolo prestigioso<br />

assegnato nel 2007 ai <strong>Tottene</strong> dal<strong>la</strong> rivista<br />

Motociclismo, mentre <strong>la</strong> Casa giapponese di<br />

cui sono concessionari esclusivi li ha celebrati<br />

come i loro migliori dealer d’Italia!<br />

Bravi, é un esempio di aristocrazia del <strong>la</strong>voro,<br />

é una <strong>storia</strong> di casa <strong>nostra</strong> da includere<br />

nell’Enciclopedia e da raccontare con orgoglio.<br />

Nino balestra<br />

Presidente Fondazione Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”<br />

L’ILLUStre bASSANeSe<br />

Bimestrale monografico di cultura a distribuzione gratuita … dal 1989<br />

ANNO XXIV N° speciale / Ottobre 2012 - Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n° 3/89 R.P. del 10-5-1989<br />

Direttore responsabile: Giambattista Vinco da Sesso - Coordinatore editoriale e autore dei testi: Andrea Minchio<br />

redazione: Livia Alberton, Elena Trivini Bellini<br />

Hanno col<strong>la</strong>borato: Nino Balestra - Franco, Daniele e Remo <strong>Tottene</strong><br />

Stampa: Arti Grafiche Bassano - Pove del Grappa (VI) - Iconografia: divieto totale di riproduzione con qualsiasi mezzo<br />

tiratura: 3000 copie - Pubblicità e informazioni: 0424 523199; 335 7067562; e-mail eab@editriceartistica.it<br />

© COPYrIGHt tutti i diritti riservati eDItrICe ArtIStICA bASSANO Piazzetta delle Poste, 22 - 36061 Bassano del Grappa (VI)<br />

3


Due splendide dimore<br />

hanno fatto da cornice agli<br />

esordi professionali di Silvio<br />

<strong>Tottene</strong>: vil<strong>la</strong> Morosini a<br />

Cartigliano, suo paese natio<br />

(a fianco), e vil<strong>la</strong> Morseletto<br />

a Bassano, nei pressi del<strong>la</strong><br />

quale aprì <strong>la</strong> prima officina<br />

(in basso).<br />

I TOTTENE<br />

Una famiglia bassanese che ha scritto<br />

pagine importanti di <strong>storia</strong><br />

del ciclismo e del motociclismo<br />

Silvio tottene. Inarrestabile creatività<br />

C’era una volta un’osteria. Una di quelle case<br />

coloniche, dall’architettura rustica e gentile al<br />

tempo stesso, che all’inizio del Novecento trapuntavano<br />

<strong>la</strong> campagna veneta.<br />

La Grande Guerra era da poco terminata,<br />

<strong>la</strong>sciandosi alle spalle un’eredità pesante,<br />

accentuata anche dagli esiti del<strong>la</strong> terribile<br />

influenza spagno<strong>la</strong>. Ma <strong>la</strong> vita aveva prepotentemente<br />

ripreso il suo corso e <strong>la</strong> gente, orgogliosa<br />

del<strong>la</strong> propria italianità, era tornata alle<br />

vecchie occupazioni, spinta dal desiderio di<br />

ricostruirsi un futuro.<br />

Nell’osteria dei <strong>Tottene</strong>, in località Bruscaglie,<br />

presso Cartigliano, il <strong>la</strong>voro non mancava:<br />

pochi chilometri a sud del Monte Grappa, teatro<br />

di passate battaglie, i contadini ora si affacenda-<br />

vano sui campi. E <strong>la</strong> sera un buon bicchiere di<br />

vino, accompagnato da qualche fetta di sopressa e<br />

da irrinunciabili partite a brisco<strong>la</strong>, era l’ideale<br />

per rinfrancare corpo e spirito dalle fatiche.<br />

Ma il piccolo Silvio, che -vassoio al<strong>la</strong> manoaiutava<br />

come poteva i genitori, non amava troppo<br />

servire ai tavoli.<br />

A lui, infatti, piacevano le biciclette!<br />

Ne aveva viste alcune qualche anno prima,<br />

durante il conflitto: di questi mezzi a due ruote,<br />

ancora re<strong>la</strong>tivamente giovani e per lui così strani,<br />

erano infatti dotati i reparti dei bersaglieri ciclisti,<br />

diretti al Grappa e al Piave, che passavano<br />

numerosi anche davanti al<strong>la</strong> grande vil<strong>la</strong><br />

Morosini-Cappello proprio a Cartigliano.<br />

Ora, negli anni Venti, se ne vedevano molte di<br />

più: le biciclette cominciavano a correre sulle


Due eleganti scudetti da bicicletta del<strong>la</strong> Cicli <strong>Tottene</strong>, fondata da Silvio <strong>Tottene</strong> verso <strong>la</strong> metà degli<br />

anni Trenta, testimoniano <strong>la</strong> storica tradizione sportiva dell’azienda.


Bersaglieri ciclisti durante<br />

<strong>la</strong> Grande Guerra. Il giovane<br />

Silvio <strong>Tottene</strong> ebbe modo di<br />

vederne alcuni reparti nelle<br />

campagne bassanesi: così<br />

si innamorò delle due ruote.<br />

Silvio <strong>Tottene</strong>, ragazzino,<br />

davanti a uno dei portoni<br />

dell’osteria di famiglia a<br />

Bruscaglie di Cartigliano.<br />

Uno degli alfieri del<strong>la</strong> Cicli <strong>Tottene</strong> di Bassano, il corridore Giorgio Battocchio, posa in studio<br />

per una cartolina-ricordo (seconda metà degli anni Trenta).


Un’elegante bicicletta <strong>Tottene</strong> mod. “Specialissima” dal te<strong>la</strong>io in alluminio (inizio anni ’70).<br />

strade imbiancate dell’agro bassanese; sfrecciavano<br />

veloci tra le borgate e lungo i campi coltivati,<br />

inerpicandosi coraggiosamente anche sui<br />

tortuosi sterrati collinari del Pedemonte.<br />

Fu così che Silvio, giovanissimo ma saldo nelle<br />

idee, decise con lungimiranza di dedicarsi a<br />

un’attività innovativa: con pochi mezzi, ma<br />

ricco di quell’intraprendenza che ha fatto grande<br />

nel mondo l’imprenditoria veneta, aprì infatti<br />

una picco<strong>la</strong> officina nei pressi di Ca’ Molin,<br />

vicino all’attuale centro studi di Bassano.<br />

Qui eseguiva soprattutto riparazioni, il modo<br />

migliore per impratichirsi acquisendo in breve<br />

tempo molte conoscenze tecniche. Una scelta<br />

felice, <strong>la</strong> sua. Infatti le commesse cominciarono<br />

ad affluire copiose, nonostante l’evidente mancanza<br />

di spazio. Così, per ovviare al problema e<br />

servire a dovere <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>, Sivio si trasferì<br />

dapprima in via Ca’ Rezzonico e poi in via<br />

Beata Giovanna 29, nel cuore di Bassano. Era il<br />

1932 e, senza saperlo, l’appassionato meccanico<br />

di Cartigliano dava ufficialmente il via -giusto<br />

ottant’anni fa- a un’esemp<strong>la</strong>re <strong>storia</strong> d’impresa.<br />

Dinamico e vulcanico, nel<strong>la</strong> nuova officina potè<br />

ampliare in breve tempo l’offerta di servizi e<br />

sviluppare <strong>la</strong> sua vocazione commerciale: l’officina<br />

<strong>Tottene</strong> garantiva infatti “pronta assistenza<br />

a qualsiasi ora” nel<strong>la</strong> riparazione di bici e motociclette,<br />

quest’ultime affiancate qualche anno<br />

dopo alle prime.<br />

Una specialità del<strong>la</strong> ditta, oltre al<strong>la</strong> vendita dei<br />

veicoli e dei re<strong>la</strong>tivi accessori, era rappresentata<br />

dal noleggio, richiestissimo, che comportava<br />

<strong>la</strong> stabile disponibilità di un’ottantina di bici.<br />

Fiore all’occhiello l’autonoleggio, con o senza<br />

autista, di una fiammante Fiat Balil<strong>la</strong>: un servizio<br />

prestigioso in seguito esteso ad altre vetture<br />

A fianco, in prima posizione<br />

Domenico Grego, campione<br />

italiano dilettanti di ciclocross<br />

nel 1973 e nel 1975, in sel<strong>la</strong> a<br />

una bicicletta di Silvio <strong>Tottene</strong><br />

durante una gara nazionale.<br />

Silvio <strong>Tottene</strong> con <strong>la</strong> moglie<br />

P<strong>la</strong>cida Angelini e <strong>la</strong> loro<br />

primogenita Giuseppina in<br />

una foto degli anni Trenta.


Il diploma di “Vo<strong>la</strong>nte<br />

d’Oro” dell’Associazione<br />

Nazionale Autieri d’Italia<br />

ri<strong>la</strong>sciato a Silvio <strong>Tottene</strong><br />

nel 1982 per “<strong>la</strong> costante<br />

perizia dimostrata nel<br />

condurre autoveicoli per<br />

oltre 50 anni”.<br />

Silvio <strong>Tottene</strong> in età matura, in sel<strong>la</strong> a una bicicletta di sua produzione, con l’amico Luigi Zanata al velodromo Mercante.<br />

La famiglia di Silvio e P<strong>la</strong>cida <strong>Tottene</strong> (al centro del<strong>la</strong> fotografia) in una foto del 1955: in alto, da sinistra,<br />

si riconoscono i figli Giuseppina, Gino, Albino; in basso, sempre da sinistra, Franco, Marilisa, Stefania e Silvia.<br />

P<strong>la</strong>cida <strong>Tottene</strong>, in posa davanti al<strong>la</strong> storica “bottega” di via Beata Giovanna a Bassano.


Il passaporto di Franco <strong>Tottene</strong>, ri<strong>la</strong>sciato dal<strong>la</strong> Questura di Vicenza nel 1955,<br />

anno in cui partì per <strong>la</strong> Svizzera.<br />

quali <strong>la</strong> Fiat 1100 B e, per i meno esigenti, <strong>la</strong><br />

più discreta “Topolino”.<br />

Sempre molto indaffarato nell’attività, Silvio<br />

<strong>Tottene</strong> trovava tuttavia anche il tempo per<br />

dedicarsi ad altre passioni. Le corse in moto nei<br />

circuiti cittadini erano una di queste: dopo avere<br />

insegnato ai bassanesi come destreggiarsi al<strong>la</strong><br />

guida di roboanti Gilera ed eleganti Ducati (le<br />

poche moto in circo<strong>la</strong>zione erano le sue!),<br />

Silvio si scatenava infatti in sel<strong>la</strong> a una “Otto<br />

bulloni” oppure a una “Saturno Sport”, bolidi<br />

equipaggiati con propulsori da 500 centimetri<br />

cubi che pilotava con navigata esperienza.<br />

Sportivo purosangue e coerente con le proprie<br />

scelte professionali, fu pure un amante del ciclismo,<br />

che praticò con buoni risultati sia nel cross<br />

che su strada. Non a caso, con tanto di marchio<br />

rego<strong>la</strong>rmente depositato, costituì <strong>la</strong> Cicli<br />

<strong>Tottene</strong> divenendo un apprezzato costruttore.<br />

Le sue biciclette, realizzate a partire dal<strong>la</strong> metà<br />

degli anni Trenta e fino al 1970, erano partico<strong>la</strong>rmente<br />

note per <strong>la</strong> qualità dei te<strong>la</strong>i e, più in<br />

generale, per <strong>la</strong> cura con <strong>la</strong> quale venivano create.<br />

Una produzione di nicchia, estremamente<br />

quotata, che si contraddistingueva anche per il<br />

colore istituzionale: un verde metallizzato, noto<br />

nell’ambiente come “verde <strong>Tottene</strong>”.<br />

Il naturale sbocco agonistico di questa picco<strong>la</strong> e<br />

grintosa realtà, divenuta nel tempo una scuo<strong>la</strong><br />

dal<strong>la</strong> quale uscirono altri costruttori, fu <strong>la</strong> squadra<br />

corse, destinata a competere con esiti più<br />

che apprezzabili a livello regionale e nazionale:<br />

tra i suoi ultimi testimonial, a partire dal<strong>la</strong> metà<br />

degli anni Sessanta, il campione ciclocrossista<br />

bassanese Domenico Grego.<br />

Una vita intensa e ricca di successi, quel<strong>la</strong> di<br />

Silvio <strong>Tottene</strong>. Ma non furono sempre rose e<br />

fiori. Non mancarono infatti i momenti difficili,<br />

quelli delle scelte più delicate. Nel 1955, per<br />

esempio, un calo di <strong>la</strong>voro lo costrinse ad assumere<br />

una decisione dolorosa, fortunatamente<br />

limitata nel tempo. Poco più di un triennio...<br />

Franco. Determinazione e buon senso<br />

Gabriele Gianfranco <strong>Tottene</strong>, c<strong>la</strong>sse 1943, ha il<br />

fisico dello sportivo e dimostra dieci anni di<br />

meno. Lo incontriamo in ufficio, ma potremmo<br />

benissimo trovarci ai bordi di una pista oppure<br />

all’iso<strong>la</strong> di Man, il paradiso dei motociclisti che<br />

ama frequentare. Al suo fianco <strong>la</strong> moglie<br />

Stefania, inseparabile compagna di vita e fatiche,<br />

nonché memoria storica del<strong>la</strong> famiglia.<br />

“Già, il 1955...”.<br />

Franco (tutti lo chiamano così) riprende le fi<strong>la</strong><br />

del discorso: “Quell’anno mio padre Silvio<br />

dovette affrontare una crisi grave e imprevista.<br />

Avrebbe potuto ristrutturare <strong>la</strong> ditta licenziando<br />

parte del personale e risolvere <strong>la</strong> situazione in<br />

A fianco<br />

Franco <strong>Tottene</strong>, nel 1959, in<br />

sel<strong>la</strong> a una BMW appartenuta<br />

al<strong>la</strong> Wehrmacht.<br />

Con questa moto, al<strong>la</strong> quale<br />

il giovane aveva agganciato<br />

un carrozzino civile, Franco<br />

correva per le vie di Bassano<br />

meritandosi l’appel<strong>la</strong>tivo di<br />

“mato sul sidecar”.<br />

Sopra<br />

La R75 venne prodotta dal<strong>la</strong><br />

BMW fra il 1941 e il ’44 per<br />

l’esercito tedesco. Fornita di<br />

un differenziale impostabile<br />

anche per il fuoristrada, era<br />

facilmente manovrabile e si<br />

adattava a diversi terreni.<br />

Fu anche equipaggiata con<br />

<strong>la</strong> retromarcia.


10<br />

Albino <strong>Tottene</strong>, uno dei figli di Silvio,<br />

in posa nel 1958 a fianco di una fiammante<br />

Lancia Augusta fuoriserie Spider (1936):<br />

tale auto, come accadeva anche per altre<br />

vetture, moto e biciclette, era destinata<br />

al noleggio (con o senza autista).<br />

Un’elegante pagina pubblicitaria<br />

dell’Officina meccanica Silvio <strong>Tottene</strong> & Figli<br />

dei primi anni Sessanta: a pie’ di pagina<br />

sono riportati i recapiti delle due sedi e<br />

<strong>la</strong> pronta assistenza a qualsiasi ora.


Franco <strong>Tottene</strong> in sel<strong>la</strong> a una Benelli 500 nel 1958, davanti al negozio di via Beata Giovanna.<br />

modo drastico. Preferì non farlo, evitando così<br />

di <strong>la</strong>sciare senza prospettive i suoi col<strong>la</strong>boratori.<br />

Ma allo scopo di ridurre le uscite fu costretto a<br />

rinunciare, per qualche tempo, a una parte del<strong>la</strong><br />

famiglia. Decise infatti di mandarci in Svizzera,<br />

L’OFFICINA DI PrIMOLANO<br />

All’inizio degli anni Sessanta Franco <strong>Tottene</strong> aprì,<br />

assieme a suo fratello Albino, una filiale dell’officina<br />

bassanese a Primo<strong>la</strong>no. A quell’epoca il centro<br />

vallivo rivestiva ancora una discreta importanza:<br />

dove viveva sua sorel<strong>la</strong> Isetta: avevo solo dodici<br />

anni quando partii per Basilea, assieme ai miei<br />

fratelli Albino e Giuseppina. All’inizio fu quasi<br />

un trauma. Poi però ci abituammo al nostro<br />

nuovo status. Albino <strong>la</strong>vorava nell’officina di<br />

posto lungo <strong>la</strong> Statale 47 per Trento, forniva infatti<br />

anche l’accesso al Feltrino grazie alle famose<br />

“Scale”. Un punto strategico e poco servito, nel<br />

quale collocare un’attività concepita per dare una<br />

pronta e buona assistenza (incluso il soccorso<br />

ACI) lungo due direttrici di traffico molto frequentate.<br />

Attrezzatissima, dava <strong>la</strong>voro a un paio di<br />

col<strong>la</strong>boratori stabili, mentre i due fratelli si alternavano<br />

nel<strong>la</strong> conduzione per potere seguire con il<br />

dovuto impegno pure <strong>la</strong> ditta di Bassano.<br />

Con il tempo Primo<strong>la</strong>no perse progressivamente di<br />

importanza venendo di fatto tagliata fuori dal traffico.<br />

Dopo una decina d’anni, segnati da un buon<br />

successo imprenditoriale, i <strong>Tottene</strong> decisero così di<br />

concentrarsi esclusivamente su Bassano.<br />

11


La presentazione del Team<br />

<strong>Tottene</strong> in piazza Libertà<br />

a Bassano nel 1973.<br />

In primo piano, da sinistra,<br />

si riconoscono Maurizio<br />

Roman, Sergio Rigoni,<br />

Giacomo Bizzotto, Franco<br />

<strong>Tottene</strong>, Jodi Tel<strong>la</strong>tin, Danilo<br />

Calmonte, Toni Tamiozzo,<br />

Miki Biasion, Peter Borgo<br />

e Paolo Mi<strong>la</strong>ni.<br />

Franco <strong>Tottene</strong>, al centro del<strong>la</strong> fotografia, con un gruppo di ragazzi (muniti di cattivissimi cinquantini)<br />

in gita a Enego nel 1961: iniziative come questa, organizzate con entusiasmo dall’imprenditore bassanese<br />

erano frequenti e sempre molto apprezzate.


nostro cugino Ernesto, Giuseppina serviva in<br />

casa e io mi davo da fare nel negozio di frutta e<br />

verdura del<strong>la</strong> zia (aperto anche al<strong>la</strong> domenica)”.<br />

Verso il finire degli anni Cinquanta l’economia<br />

bassanese riprese a tirare e i tre ragazzi <strong>Tottene</strong><br />

poterono finalmente tornare in patria (reduci da<br />

un’esperienza importante e in grado di par<strong>la</strong>re<br />

correntemente il tedesco). Era inoltre giunto il<br />

momento di sostenere Silvio, quasi cinquantenne,<br />

nel<strong>la</strong> conduzione dell’azienda. Attorno al 1965,<br />

dopo qualche anno di affiancamento, fu proprio<br />

Franco a prenderne le redini, coadiuvato dal fratello<br />

Gino: dal padre aveva ereditato l’amore per<br />

lo sport e <strong>la</strong> passione per le due ruote. Ma era<br />

più portato sul piano commerciale e, soprattutto,<br />

disponeva di un fiuto partico<strong>la</strong>re: <strong>la</strong> capacità di<br />

interpretare i cambiamenti.<br />

“Socio del Moto Club Bassano e fondatore del<br />

Team <strong>Tottene</strong> -prosegue Franco- avevo infatti<br />

Dal<strong>la</strong> teoria al<strong>la</strong> pratica: al ruolo di team<br />

manager Franco <strong>Tottene</strong> ha affiancato pure<br />

quello di pilota da cross. Eccolo in azione,<br />

nel 1974, durante una gara.<br />

intuito l’imminenza di un avvento importante:<br />

l’era del motocross, specialità che avevo iniziato a<br />

praticare con entusiasmo io stesso. Conobbi<br />

l’ing. Giuseppe Bianchi, allora tito<strong>la</strong>re del<strong>la</strong><br />

Fiorentina Beta, b<strong>la</strong>sonata ditta costruttrice e<br />

indiscussa leader di mercato: mi parlò, vide il<br />

<strong>la</strong>voro svolto in officina, valutò <strong>la</strong> bontà dei<br />

marchi che già commercializzavo con successo<br />

(Ancillotti, Simonini, DKW, ecc.), apprezzò <strong>la</strong><br />

passione con <strong>la</strong> quale seguivo i ragazzi impegnati<br />

nelle competizioni e... mi diede fiducia.<br />

Così, passo dopo passo, mi ritrovai al<strong>la</strong> fine<br />

degli anni Sessanta con l’esclusiva per l’intero<br />

territorio triveneto”.<br />

Nel 1971 Franco <strong>Tottene</strong> rinunciò al<strong>la</strong> presidenza<br />

del Moto Club Bassano, che a suo avviso era<br />

eccessivamente orientato a favorire gli impegni<br />

agonistici su strada, non assegnando al cross<br />

quel giusto peso che ormai tale specialità aveva<br />

13


Un Beta Cross Special “48 ore”.<br />

Aggressivo e molto competitivo,<br />

si affermò prepotentemente<br />

nelle gare del<strong>la</strong> sua categoria.<br />

Per i <strong>Tottene</strong> rappresentò<br />

un autentico successo<br />

agonistico e commerciale.<br />

Un Beta “Camoscio” da 48 cc. e alcuni libretti<br />

di istruzione di altre fortunate creazioni del<strong>la</strong> casa<br />

costruttrice di Rignano sull’Arno.<br />

Franco <strong>Tottene</strong> a Giavera del Montello (1978).<br />

assunto. Una decisione sofferta e ponderata, che<br />

lo portò in breve tempo a costituire un proprio<br />

sodalizio, il Moto Club <strong>Tottene</strong> Bassano, realtà<br />

subito vincente e competitiva.<br />

La prima conferma venne dai ragazzi del Team<br />

<strong>Tottene</strong> che, abbandonando <strong>la</strong> società giallorossa,<br />

lo seguirono in massa.<br />

Poi, a ruota (è proprio il caso di dirlo), giunsero<br />

le grandi affermazioni sportive in Italia e<br />

all’estero. Nel cross, come nel<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>rità e nel<br />

trial, fino al<strong>la</strong> conquista, con il pilota statunitense<br />

Trampas Parker, di ben tre titoli nazionali<br />

(125, 250 e 500) e del mondiale nel 1991.


L’attrezzatissimo motorhome del Moto Club <strong>Tottene</strong> lungo una pista da cross, negli anni Settanta.<br />

Franco <strong>Tottene</strong>, pilota e team manager, al termine di una gara. Tra i suoi fans più fedeli, <strong>la</strong> moglie Stefania<br />

con i figli Daniele e Remo (quest’ultimo praticamente cresciuto nell’ambiente delle competizioni).<br />

Daniele e remo. Sul<strong>la</strong> cresta dell’Honda<br />

“Come nostro padre -interviene Daniele <strong>Tottene</strong><br />

(c<strong>la</strong>sse 1967), figlio di Franco- anche io e mio<br />

fratello Remo (del 1977) siamo nati in bottega.<br />

A quattro anni scorrazzavo per l’officina di via<br />

Beata Giovanna al<strong>la</strong> guida di una picco<strong>la</strong> moto<br />

a batteria. In seguito, ai tempi del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, non<br />

vedevo l’ora (dopo avere terminato i compiti per<br />

casa) di fiondarmi nel<strong>la</strong> ditta di papà e seguire<br />

il <strong>la</strong>voro dei meccanici, ammirare i fiammanti<br />

pezzi esposti e scambiare qualche paro<strong>la</strong> con gli<br />

appassionati. Verso <strong>la</strong> metà degli anni Settanta<br />

nel<strong>la</strong> <strong>nostra</strong> officina accorrevano infatti a decine<br />

gli aficionados del motocross. Ragazzi un po’<br />

più grandi di me che trasformavano il <strong>la</strong>boratorio<br />

in una succursale del<strong>la</strong> piazza. Ricordo che tra i<br />

fanatici dei marchi che tiravano di più (Beta,<br />

Ancillotti, DKW, KTM...) figuravano anche<br />

Miki Biasion, che è stato campione triveneto<br />

del<strong>la</strong> specialità, Paolo Mi<strong>la</strong>ni, Walter Moro,<br />

Giampaolo Frau, Giacomo Bizzotto, Jodi Tel<strong>la</strong>tin,<br />

Peter Borgo, Vittorio Trani, i mitici gemelli<br />

Pontoni, Maurizio Marchiori e Nico Alessi. Uno<br />

dei temi più trattati, assieme a quello delle e<strong>la</strong>borazioni,<br />

era rappresentato dal<strong>la</strong> programmazione<br />

delle competizioni. Molti di loro gareggiavano<br />

infatti per il nostro motoclub, scrupolosamente<br />

seguiti nelle preparazioni come nelle trasferte<br />

tanto dal papà e dallo zio quanto da due soci<br />

molto attivi e impegnati quali Toni Guglielmini<br />

e Toni Stevan”.<br />

Verso <strong>la</strong> metà degli anni Ottanta a Daniele<br />

venne offerta <strong>la</strong> possibilità di misurarsi con se<br />

stesso nel<strong>la</strong> conduzione del<strong>la</strong> ditta. Franco era<br />

infatti alle prese con <strong>la</strong> realizzazione di una nuova<br />

sede, più ampia e funzionale, in località Tre Ponti.<br />

“In quel<strong>la</strong> circostanza ho dovuto veramente<br />

arrangiarmi, assumendo a tutti gli effetti <strong>la</strong><br />

responsabilità del<strong>la</strong> gestione: l’organizzazione<br />

del magazzino ricambi e <strong>la</strong> parte commerciale<br />

vera e propria, una bel<strong>la</strong> palestra per il futuro”.<br />

Finalmente, nel fatidico 1986, i <strong>Tottene</strong> trasferirono<br />

l’attività.<br />

“Nei giorni del trasloco -interviene Remo- avevamo<br />

parcheggiato le nostre moto davvero dappertutto,<br />

perfino nel salotto di casa: <strong>la</strong> mamma<br />

invitava scherzosamente le sue amiche a visitarlo,<br />

ricco com’era di preziose opere d’arte.<br />

Finita <strong>la</strong> buriana, però, eravamo perfettamente<br />

organizzati e in grado di offrire un servizio<br />

all’altezza delle migliori aspettative. E poi, proprio<br />

in quell’anno, è avvenuta una svolta decisiva,<br />

destinata a imprimere un cambiamento<br />

radicale al nostro modo di <strong>la</strong>vorare: <strong>la</strong> rappre-<br />

15<br />

Daniele <strong>Tottene</strong> a otto anni,<br />

in sel<strong>la</strong> a una moto Beta da<br />

50 cc. (con tanto di maglia<br />

istituzionale del Moto Club<br />

<strong>Tottene</strong>).


Sotto, Daniele <strong>Tottene</strong> con Trampas Parker,<br />

anch’egli pilota del Moto Club <strong>Tottene</strong>,<br />

campione del mondo di motocross nel 1991<br />

(su Honda CR 250).


Thierry Marcon, pilota del Moto Club <strong>Tottene</strong> (su Honda CR 125), negli anni Novanta durante una<br />

competizione di motocross.<br />

sentanza del<strong>la</strong> Honda”.<br />

Per i partico<strong>la</strong>ri presupposti che lo determinarono,<br />

l’approdo dei <strong>Tottene</strong> alle giapponesi merita di<br />

essere ricordato.<br />

“Se nel nostro club cominciarono a fare capolino<br />

le prime moto dagli occhi a mandor<strong>la</strong> -chiarisce<br />

Daniele- questo si deve proprio a un vecchio<br />

tagliaerba prodotto dal<strong>la</strong> casa a<strong>la</strong>ta: dopo dieci<br />

anni di indefesso servizio, funzionava ancora a<br />

meraviglia. Era robusto e affidabile, nonostante<br />

il duro <strong>la</strong>voro svolto non si era mai rotto ed era<br />

anche facile da manutenere. Decidemmo così di<br />

verificare sul campo se pure le motociclette<br />

giapponesi godessero delle stesse prerogative.<br />

Sperimentammo quindi Yamaha, Suzuki,<br />

Kawasaki e, soprattutto, Honda. Furono in partico<strong>la</strong>re<br />

quest’ultime a stupirci: preparandone i<br />

motori in officina, non potemmo non ammirarne<br />

<strong>la</strong> superiore meccanica e affidabilità, dovuta a<br />

un’eccellente concezione costruttiva e all’impiego<br />

di materiali di primissima qualità”.<br />

Un matrimonio azzeccato, quello fra i <strong>Tottene</strong> e<br />

Una Honda XL 125.<br />

Prodotta dal 1980 al 1985<br />

e concepita per un uso misto<br />

Enduro/Stradale, disponeva<br />

di un motore a 4 tempi<br />

(con cambio a 5 marce).<br />

Una Honda XL 600 LM<br />

del 1985. Dotata di motore<br />

monocilindrico a quattro<br />

tempi, rappresentò un vero<br />

successo (commerciale, ma<br />

anche sportivo) per <strong>la</strong> casa<br />

giapponese.<br />

Daniele <strong>Tottene</strong>, in tuta,<br />

assieme al<strong>la</strong> moglie Nadia,<br />

anche lei appassionata<br />

motociclista.


18<br />

Sopra<br />

Una delle due sedi del<br />

Motosalone <strong>Tottene</strong>: si tratta<br />

del<strong>la</strong> più recente, realizzata<br />

praticamente dirimpetto a<br />

quel<strong>la</strong> “storica” (foto al<strong>la</strong><br />

pagina a fianco).<br />

Posta lungo via Tre Ponti 7<br />

a Bassano, si estende su<br />

un’area di oltre quattromi<strong>la</strong><br />

metri quadrati. Per il futuro è<br />

già in previsione un nuovo<br />

ampliamento, destinato a<br />

migliorare ulteriormente <strong>la</strong><br />

logistica interna.<br />

<strong>la</strong> Honda: innamorati del proprio <strong>la</strong>voro in<br />

pochi anni i fratelli bassanesi sono stati infatti<br />

in grado di sviluppare enormemente l’attività<br />

divenendo esclusivisti per <strong>la</strong> provincia di<br />

Vicenza. I tempi stavano inoltre cambiando e il<br />

mercato spostava il fulcro del<strong>la</strong> produzione<br />

motoristica internazionale dal cross all’enduro,<br />

specialità le cui gare venivano tarate sul<strong>la</strong> base<br />

di medie velocistiche e tempi d’impiego prefissati.<br />

Tra le protagoniste di questa rivoluzione,<br />

verso <strong>la</strong> metà degli anni Ottanta, le Honda XL<br />

250 e 500 (ma anche le Yamaha XT 500) rappresentarono<br />

un vero boom. Vocate per i grandi<br />

raid africani (è il caso del<strong>la</strong> Honda XL 600 R<br />

Paris-Dakar), erano il mezzo ideale per gite<br />

fuori porta facendo <strong>la</strong> loro bel<strong>la</strong> figura anche tra<br />

le vie cittadine.<br />

“Piano piano -riprendono a una voce i fratelli<br />

<strong>Tottene</strong>- si è passati dal cross (con i cattivissimi<br />

motori a due tempi) all’enduro (con i più rassicuranti<br />

quattro tempi). Con <strong>la</strong> stessa gradualità<br />

siamo poi giunti all’era delle maxistradali,<br />

attuali regine del granturismo. Grazie al<strong>la</strong><br />

Honda, che ha sempre investito molto nel<strong>la</strong> formazione,<br />

abbiamo potuto crescere sotto tutti i<br />

punti di vista. E’ doveroso ricordare che da trent’anni<br />

il nostro personale frequenta rego<strong>la</strong>rmente<br />

i corsi di aggiornamento professionale. E noi<br />

stessi riponiamo il massimo valore nell’orga-<br />

nizzazione -accurata, attenta e rigorosa- di un<br />

buon servizio al cliente”.<br />

Una filosofia precisa, accompagnata da un<br />

impegno <strong>la</strong>vorativo senza tregua, che si è concretizzata<br />

nel<strong>la</strong> costruzione di un’ulteriore sede,<br />

sempre ai Tre Ponti, dirimpetto a quel<strong>la</strong> realizzata<br />

da Franco solo quattordici anni prima: un<br />

grande spazio di oltre quattromi<strong>la</strong> metri quadrati<br />

nel quale si trovano l’officina, varie sale espositive,<br />

i reparti dedicati all’abbigliamento, agli<br />

accessori e al tuning (il settore del magazzino<br />

destinato al servizio personalizzato), nonché<br />

l’area quick service (organizzata per un’assistenza<br />

velocissima su corsia preferenziale). I<br />

clienti in attesa, che provengono numerosi anche<br />

da altre regioni, possono beneficiare di un<br />

mezzo di cortesia (magari per fare un po’ di<br />

shopping a Bassano), rega<strong>la</strong>rsi qualche momento<br />

di re<strong>la</strong>x su apposite poltrone massaggianti<br />

oppure cimentarsi sui simu<strong>la</strong>tori di guida (utilissimi<br />

soprattutto per chi è ancora praticante).<br />

Dal 2006 anche <strong>la</strong> stampa nazionale segue con<br />

<strong>la</strong> massima attenzione l’evoluzione del<br />

Motosalone <strong>Tottene</strong>. Quell’anno, in col<strong>la</strong>borazione<br />

con l’Ente Fiera di Mi<strong>la</strong>no e <strong>la</strong> Federazione<br />

Motociclistica Italiana, <strong>la</strong> rivista Motociclismo<br />

(vera bibbia del settore) ha premiato gli imprenditori<br />

bassanesi segna<strong>la</strong>ndoli quali “miglior<br />

concessionario del Veneto”; nel 2007 lo stesso


giornale ha designato i <strong>Tottene</strong> “miglior concessionario<br />

per <strong>la</strong> promozione del<strong>la</strong> sicurezza”,<br />

mentre <strong>la</strong> Honda ha assegnato loro il primo premio<br />

nel Veneto per il “servizio eccellente”.<br />

Risultati ottenuti anche grazie all’impegno di<br />

validi col<strong>la</strong>boratori, tra i quali va ricordato<br />

Beppe During, vero “mago” dei motori.<br />

Riconoscimenti ai quali se ne sono via via<br />

affiancati altri, sempre più prestigiosi: basta<br />

un’occhiata al sito web (dal quale emerge anche<br />

l’orgoglio del<strong>la</strong> bassanesità) per rendersene<br />

conto: tra tutti spicca comunque <strong>la</strong> consacrazione<br />

dei <strong>Tottene</strong>, da parte del<strong>la</strong> casa a<strong>la</strong>ta, quali<br />

migliori concessionari Honda d’Italia.<br />

Da qualche tempo, inoltre, Daniele e Remo<br />

<strong>Tottene</strong> stanno coltivando un progetto davvero<br />

molto all’avanguardia sotto il profilo dell’educazione<br />

stradale e del<strong>la</strong> sicurezza, cioè <strong>la</strong> realizzazione<br />

di un minicircuito didattico destinato in<br />

partico<strong>la</strong>re ai motociclisti in erba: un’intuizione<br />

del<strong>la</strong> moglie di Daniele, Nadia, molto sensibile<br />

alle problematiche dei giovani in re<strong>la</strong>zione<br />

all’approccio con <strong>la</strong> strada.<br />

“L’idea -conclude Daniele- è quel<strong>la</strong> di collocarlo<br />

tra le nostre due sedi, subito a nord del<strong>la</strong> strada.<br />

Disponiamo infatti di un ampio spazio verde,<br />

ideale per <strong>la</strong> costruzione di una picco<strong>la</strong> pista e<br />

di un basso fabbricato, nel quale porre i box e le<br />

aule per <strong>la</strong> parte teorica. Lungo il circuito si<br />

potrebbero disporre diverse panchine per i genitori.<br />

Si tratterebbe, dunque, di un servizio destinato<br />

soprattutto ai quattordicenni, concepito con lo<br />

scopo di agevo<strong>la</strong>re in sicurezza il loro ingresso<br />

nell’universo stradale. Abbiamo pensato di chiamarlo<br />

Circuito del Vallo Visconteo, per richiamare<br />

al<strong>la</strong> memoria l’opera ciclopica di Giangaleazzo<br />

Visconti (eseguita nel 1402), le cui tracce sono in<br />

parte visibili pure nel<strong>la</strong> <strong>nostra</strong> proprietà”.


20<br />

Alcune vedute dell’officina dei <strong>Tottene</strong>, cuore pulsante del<strong>la</strong> loro attività.<br />

Attrezzatissimo e molto frequentato, il magazzino ricambi garantisce al<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> un’assistenza a 360 gradi.


teStIMONIANze<br />

Ho conosciuto Silvio <strong>Tottene</strong> nei primi anni ’60.<br />

Al <strong>la</strong>voro nell’officina di via Beata Giovanna,<br />

stava sagomando un te<strong>la</strong>io di bicicletta. Ricordo<br />

che rimasi letteralmente affascinato dal<strong>la</strong> sua<br />

arte: p<strong>la</strong>smava l’acciaio con <strong>la</strong> sensibilità dello<br />

scultore, senza fatica, quasi model<strong>la</strong>sse <strong>la</strong> creta<br />

o il gesso. Incarnava in pratica quel<strong>la</strong> figura di<br />

maestro artigiano che oggi purtroppo non esiste<br />

più. Altro che te<strong>la</strong>i realizzati in Cina e poi personalizzati<br />

in Italia con <strong>la</strong> griffe! Silvio <strong>Tottene</strong><br />

li costruiva su misura, adattandoli al<strong>la</strong> morfologia<br />

degli atleti. Con sapienza, con amore, con<br />

precisione. Insomma, per il sottoscritto è stato<br />

un colpo di fulmine. Tanto è vero che da allora<br />

decisi di gareggiare con le sue biciclette e con<br />

<strong>la</strong> sua squadra. Una scelta che fu coronata dal<br />

successo sportivo, soprattutto nel ciclocross<br />

(nel ’73 e nel ’75 ho vinto il titolo italiano dilettanti),<br />

e dal<strong>la</strong> nascita di un’amicizia autentica,<br />

destinata a durare negli anni. Un’amicizia del<strong>la</strong><br />

quale sono orgoglioso ancora oggi, e non so<strong>la</strong>mente<br />

per gli aspetti affettivi. Silvio <strong>Tottene</strong>, in<br />

ambito ciclistico, era infatti una vera autorità.<br />

Nel 1966 eravamo a Prato, in Toscana, in occasione<br />

di una gara al<strong>la</strong> quale presenziava l’indimenticato<br />

Gino Bartali. Appena i due si videro,<br />

si corsero incontro: un abbraccio profondo e<br />

prolungato, a suggello di una frequentazione<br />

antica e una stima inalterata. Ma Silvio non era<br />

“solo” un valente costruttore (un maestro che ha<br />

insegnato il mestiere a fior di futuri industriali,<br />

alcuni dei quali ancora felicemente attivi a<br />

Rossano Veneto) e un grande amante del ciclismo<br />

Un giovanissimo Felics Zanata (attuale<br />

presidente del Veloce Club Bassano) in sel<strong>la</strong> a<br />

una bicicletta <strong>Tottene</strong>, impegnato in una gara<br />

al Velodromo Mercante nel 1975.<br />

sportivo (come agonista e come team manager):<br />

è stato pure un imprenditore lungimirante, animato<br />

da un sano spirito commerciale. Una persona<br />

che sapeva vedere avanti. Sul<strong>la</strong> qualità delle<br />

sue biciclette non si discuteva (molti gli accorgimenti<br />

tecnici e le soluzioni ingegnose, spesso<br />

all’avanguardia) e, nelle gare degli anni Settanta,<br />

<strong>la</strong> Cicli <strong>Tottene</strong> spopo<strong>la</strong>va. Merito anche, a onor<br />

del vero, di una squadra affiatata, un gruppo di<br />

agonisti agguerriti e uniti da un formidabile spirito<br />

di corpo. Squadra che Silvio seguiva con una<br />

passione che rasentava il fanatismo e che, in più<br />

di un’occasione, lo ha portato a fare coincidere<br />

gli impegni ciclistici con le gite domenicali<br />

assieme al<strong>la</strong> moglie P<strong>la</strong>cida (non troppo entusiasta<br />

di tali concomitanze). Il figlio Franco ne<br />

ha seguito con successo le orme, anche se nell’ambito<br />

del settore motoristico. Ed eguale<br />

capacità hanno ora i nipoti Daniele e Remo, <strong>la</strong> cui<br />

concessionaria Honda è un esempio di efficienza<br />

e professionalità. Ecco, a questi due “ragazzi”,<br />

così bravi e volonterosi, vorrei suggerire una<br />

idea: quel<strong>la</strong> di organizzare, a cadenza periodica<br />

(per esempio biennale), un memorial ciclistico in<br />

ricordo del loro nonno. Credo sarebbe una cosa<br />

giusta, soprattutto se pensiamo a quanto il mio<br />

amico Silvio ha dato allo sport delle due ruote.<br />

Domenico Grego<br />

Campione Italiano Dilettanti di ciclocross 1973 - 1975<br />

La prima competizione ciclistica del<strong>la</strong> mia vita<br />

è avvenuta nel 1975, quando avevo nove anni.<br />

Al Velodromo Mercante, terminato solo poco<br />

tempo prima, era stata infatti organizzata una<br />

manifestazione partico<strong>la</strong>re, aperta a tutti i<br />

ragazzi del territorio. In quel<strong>la</strong> circostanza,<br />

dopo una certa insistenza da parte mia, ero stato<br />

accompagnato da papà Luigi. Sebbene non possedessi<br />

ancora una bicicletta adatta, covavo già<br />

una speciale passione per le due ruote; un sentimento<br />

certamente ereditato da lui, che per<br />

oltre quarant’anni è stato una delle colonne del<br />

Veloce Club Bassano e del ciclismo giallorosso<br />

in genere. La gara consisteva in un solo giro di<br />

pista, cronometrato e con partenza da fermo. Ai<br />

concorrenti, che si cimentavano uno al<strong>la</strong> volta<br />

in questa “impresa”, veniva assegnata una bicicletta,<br />

messa a disposizione dal<strong>la</strong> Cicli <strong>Tottene</strong><br />

21


Lo stabilimento del<strong>la</strong> Beta<br />

Motor a Rignano sull’Arno<br />

(FI) negli anni Settanta: sul<strong>la</strong><br />

catena di montaggio sono<br />

allineati diversi “Camoscio”<br />

in fase di ultimazione.<br />

22<br />

Il primo logo del Moto Club <strong>Tottene</strong>, disegnato<br />

da Antonio Guglielmini all’inizio degli anni<br />

Settanta: all’epoca era studente universitario ma<br />

anche segretario e socio fondatore del sodalizio.<br />

di Bassano. Era proprio Silvio <strong>Tottene</strong>, affiancato<br />

dai giudici di pista, a seguire le operazioni<br />

preliminari: sceglieva il mezzo più consono in<br />

base alle caratteristiche fisiche del concorrente,<br />

adattava manubrio e sellino, tranquillizzava i<br />

ragazzi -in ansia per l’imminente prestazionecon<br />

un sorriso e qualche paro<strong>la</strong> di incoraggiamento.<br />

Quando toccò a me (avevo il cuore in go<strong>la</strong>),<br />

Silvio <strong>Tottene</strong> scelse una bicicletta di colore grigio<br />

metallizzato con il logo del<strong>la</strong> sua azienda<br />

stampato sul te<strong>la</strong>io. Forse era leggermente più<br />

grande del necessario, ma per l’emozione di<br />

correre su un ciclo costruito a Bassano non ci<br />

feci caso. Anzi, diedi il massimo e giunsi terzo:<br />

fu l’inizio del<strong>la</strong> mia carriera agonistica, sublimata<br />

tre anni dopo dal tesseramento nel Veloce<br />

Club. Ancora oggi ricordo nitidamente quel<br />

momento e, ripercorrendolo mentalmente, provo<br />

grande rispetto per una persona e un imprenditore,<br />

Silvio <strong>Tottene</strong>, che sacrificando qualche<br />

ora di <strong>la</strong>voro trovava il tempo per avvicinare i<br />

giovani allo sport.<br />

Felics Zanata<br />

Architetto e presidente Veloce Club Bassano<br />

Negli anni Settanta, quando abitavo con <strong>la</strong><br />

famiglia in via Parolini, percorrevo frequentemente<br />

via Beata Giovanna. Una delle sue maggiori<br />

attrattive era rappresentata, per noi ragazzi,<br />

dal<strong>la</strong> vetrina dei <strong>Tottene</strong>. Posta in prossimità<br />

dell’incrocio con salita Brocchi, ospitava infatti<br />

diverse moto e numerosissime biciclette: una<br />

gioia per i nostri occhi! L’officina, al<strong>la</strong> quale si<br />

accedeva attraverso un grande portone, costituiva<br />

inoltre un’autentica miniera, un luogo “mitico”<br />

dove -tra una riparazione e l’altra- si trovava<br />

anche il tempo di scambiare qualche chiacchiera<br />

in amicizia. Per me si è trattato subito di una<br />

famiglia “paralle<strong>la</strong>”. Frequentavo gli ultimi anni<br />

del Liceo Scientifico e spesso, al pomeriggio,<br />

mi intrattenevo con i meccanici ammirandone<br />

<strong>la</strong> grande sensibilità: un <strong>la</strong>voro prevalentemente<br />

manuale, il loro (all'epoca non esisteva l’elettronica),<br />

per il quale contavano molto l’orecchio<br />

e una notevole capacità di intervenire sui<br />

motori con rego<strong>la</strong>zioni minuziose.<br />

Essendo praticamente “di casa”, quando Franco<br />

decise di fondare il Motoclub <strong>Tottene</strong> pensò<br />

subito a me e al comune amico Antonio Stevan.<br />

Entrambi avevamo deciso di iscriverci ad<br />

Architettura, amavamo il motocross, disciplina<br />

che a quel tempo cominciava a svilupparsi<br />

anche nel nostro territorio, ed eravamo diligenti e<br />

scrupolosi: insomma due “bravi tosi” che potevano<br />

costituire un buon supporto nel<strong>la</strong> gestione<br />

del sodalizio, oltre che nel<strong>la</strong> sua organizzazione<br />

generale e dell'immagine. All’inizio non si pensava<br />

alle competizioni; l’associazione era nata<br />

soprattutto per raccogliere un gruppo di appassionati,<br />

persone che condividevano l’amore per<br />

il cross. L’approccio agonistico è giunto in un<br />

secondo momento, quando molti nostri soci -in<br />

gran parte ragazzi poco più giovani di mehanno<br />

avvertito il desiderio di cimentarsi nei<br />

campi di gara. Così, passo dopo passo, abbiamo<br />

affrontato dapprima le competizioni locali, poi<br />

quelle regionali e trivenete, infine i grandi<br />

appuntamenti nazionali. Bisognava tesserare i<br />

soci, scegliere le piste adatte alle loro caratteristiche,<br />

raccogliere le iscrizioni e spedirle ai club<br />

organizzatori. Con l’andare del tempo abbiamo<br />

acquisito l’esperienza necessaria: ogni sabato e<br />

ogni domenica partecipavamo infatti alle manifestazioni<br />

che caratterizzavano le varie fasi dei<br />

campionati di cross. Ricordo che il Motoclub<br />

<strong>Tottene</strong>, soprattutto in occasione delle gare, si<br />

distingueva da altri sodalizi, oltre che per il<br />

grande spirito di corpo, anche per certi “complementi”:<br />

<strong>la</strong> presenza di una idropulitrice,<br />

messa a disposizione dal nostro primo sponsor


(che <strong>la</strong> produceva) e davvero molto utile, e un<br />

tendone, progettato da me e da Antonio Stevan,<br />

indispensabile nelle giornate di pioggia. Per<br />

darci un tocco di distinzione, poi, noi due<br />

indossavamo una tuta bianca. Il nostro ruolo in<br />

ambito organizzativo e logistico, tuttavia, finiva<br />

rego<strong>la</strong>rmente per espandersi anche in campo<br />

tecnico: c’era sempre da <strong>la</strong>vorare e il supporto<br />

di una chiave inglese in più non guastava mai.<br />

Anche <strong>la</strong> “cucina” rappresentava un punto di<br />

forza del<strong>la</strong> <strong>nostra</strong> compagine; in fin dei conti<br />

Stefania, <strong>la</strong> moglie di Franco, era per tutti noi<br />

una specie di mamma. Con i figli al seguito<br />

(Daniele, più grandicello, e Remo praticamente<br />

in fasce) provvedeva a sfamarci direttamente a<br />

bordo pista. Al<strong>la</strong> sera, in ogni caso, le trasferte<br />

si concludevano immancabilmente in qualche<br />

trattoria. In molte occasioni, davanti a un piatto<br />

di pasta, abbiamo celebrato affermazioni sportive<br />

importanti!<br />

A prescindere dalle note di colore, devo comunque<br />

riconoscere che gli anni trascorsi con i<br />

<strong>Tottene</strong> sono stati preziosi nel<strong>la</strong> mia formazione<br />

umana e non solo, un rapporto splendido che si<br />

è giocoforza concluso con <strong>la</strong> mia <strong>la</strong>urea, il servizio<br />

di leva e il successivo inserimento nel<strong>la</strong><br />

professione. Franco <strong>Tottene</strong> è stato un precursore,<br />

ha saputo sviluppare con ocu<strong>la</strong>tezza, generosità<br />

e passione <strong>la</strong> sua attività tanto nel settore sportivo<br />

quanto in quello commerciale. Ha gestito<br />

con intelligenza <strong>la</strong> crescita del<strong>la</strong> ditta, operando<br />

scelte innovative (penso per esempio al rapporto<br />

di reciproca col<strong>la</strong>borazione instaurato a quel<br />

tempo con <strong>la</strong> casa motociclistica Beta), investendo<br />

nei giovani e individuando talenti ai<br />

quali ha dato fiducia e ausilio. Anche suo fratello<br />

Gino è stato determinante nel successo del<strong>la</strong><br />

ditta: in officina era insuperabile, un maestro<br />

che non si fermava mai e che seguiva con grande<br />

competenza <strong>la</strong> preparazione delle moto per le<br />

gare. Capiva subito i problemi e aveva sempre<br />

pronta <strong>la</strong> soluzione; era anche un riferimento<br />

per i costruttori perché verificava sul campo <strong>la</strong><br />

bontà delle scelte tecniche adottate, suggerendone<br />

le necessarie modifiche. Era insomma una<br />

Prima di dedicarsi al rally,<br />

il pluricampione del mondo<br />

Miki Biasion, disputava<br />

con successo competizioni<br />

di motocross: al suo attivo,<br />

in questa specialità, vanta<br />

infatti anche il titolo di<br />

vicecampione italiano nel<strong>la</strong><br />

Categoria Cadetti (1977).<br />

Eccolo in azione su un<br />

DKW 50 all’inizio degli<br />

anni Settanta.<br />

Emanuele Cristanelli, pilota<br />

del Moto Club <strong>Tottene</strong>,<br />

al Rally dei Faraoni verso<br />

<strong>la</strong> fine degli anni Novanta.<br />

23


Colin Edwards, campione<br />

mondiale Superbike nel<br />

2000 e nel 2002: sul<strong>la</strong> sua<br />

tuta, accanto ai grandi marchi<br />

internazionali, figura anche<br />

quello dei bassanesi <strong>Tottene</strong>.<br />

Daniele, Franco e Remo <strong>Tottene</strong> a Mi<strong>la</strong>no, premiati dal<strong>la</strong> testata nazionale Motociclismo. Con loro<br />

Piero Bacchetti, presidente Edisport, Massimo Fiorentino del<strong>la</strong> FMI e il giornalista Marino Bartoletti.<br />

Daniele <strong>Tottene</strong> con Kusuki Yokoyama, director Honda Europa, e Yasuhiro Oyama, presidente<br />

Honda Italia, durante una convention nel<strong>la</strong> quale ha ritirato il premio per<br />

i vent’anni di fedeltà al marchio giapponese.<br />

sicurezza, ma anche un uomo di spirito con <strong>la</strong><br />

battuta sempre pronta, in grado di coniugare in<br />

modo equilibrato <strong>la</strong>voro e divertimento, i due<br />

pi<strong>la</strong>stri sui quali si reggeva <strong>la</strong> coinvolgente filosofia<br />

aziendale. Uomini solidi e incisivi, che<br />

hanno tracciato un solco indelebile. Basti pensare<br />

che il Motoclub <strong>Tottene</strong> (del quale ho<br />

l’onore di avere creato il primo logo) esiste<br />

ancora e gode di ottima salute. Dai suoi albori<br />

(quando ci recavamo ai campi di gara su un<br />

vecchio e sfiatato furgone Fiat 238) ai giorni<br />

nostri ha ingaggiato fior di piloti, passando dalle<br />

promesse del territorio ai fuoric<strong>la</strong>sse internazionali,<br />

offrendo agli uni e agli altri un trattamento il<br />

cui requisito principale è sempre stato quello<br />

dell’amicizia. Il che non ha impedito, come si<br />

conviene nei migliori team agonistici, il sorgere<br />

di qualche sana rivalità fra i suoi atleti. Mi<br />

torna in mente, in partico<strong>la</strong>re, una gara del<br />

Campionato italiano a Verona: Giampaolo Frau<br />

e Walter Moro, entrambi nostri piloti, erano<br />

partiti a razzo e, dopo il primo giro di pista, avevano<br />

accumu<strong>la</strong>to un vantaggio enorme sugli altri<br />

concorrenti. Ma l’antagonismo fra i due era<br />

molto sentito e il duello per <strong>la</strong> prima piazza<br />

davvero serrato. Finì che si toccarono in volo,<br />

con <strong>la</strong> conseguente eliminazione dal<strong>la</strong> gara,<br />

pregiudicandosi <strong>la</strong> vittoria.<br />

D’altronde gli episodi che riaffiorano al<strong>la</strong><br />

memoria sono innumerevoli. Credo che, a pre-<br />

scindere dall’importante traguardo ottuagenario<br />

del<strong>la</strong> famiglia <strong>Tottene</strong> (e dai suoi successi in<br />

campo imprenditoriale e sportivo), già il solo<br />

motoclub meriterebbe una pubblicazione a parte.<br />

Un frammento irrinunciabile di <strong>storia</strong> del motorismo<br />

nazionale, al quale dedicare una sezione nel<br />

futuro polo museale di Santa Chiara a Bassano.<br />

Antonio Guglielmini<br />

Architetto, Delegato Nazionale del<strong>la</strong> Cassa<br />

di Previdenza degli Architetti e Ingegneri<br />

Ex segretario e socio fondatore del Moto Club <strong>Tottene</strong><br />

Ho cominciato a frequentare con assiduità l’officina<br />

dei <strong>Tottene</strong>, allora in via Beata Giovanna,<br />

quando ero un ragazzino: probabilmente proprio<br />

a quel tempo il profumo del<strong>la</strong> benzina ha iniziato<br />

ad assumere per me un significato partico<strong>la</strong>re,<br />

divenendo una sorta di costante esistenziale.<br />

Franco e suo fratello Gino, attivissimi fra i<br />

motori in riparazione, erano molto giovani e<br />

subivano ancora il grande carisma esercitato dal<br />

padre Silvio. Questi però, senza farne mistero,<br />

privilegiava le bici, <strong>la</strong>sciando così ai tosi ampia<br />

libertà di manovra nel settore delle motociclette.<br />

Un ambito nel quale i <strong>Tottene</strong> sono stati precursori<br />

lungimiranti e appassionati. Non a caso<br />

l’officina rappresentava per i cultori del motocross<br />

-a livello provinciale- il punto d'incontro<br />

per eccellenza, cuore pulsante di questa nuova<br />

disciplina motoristica, dove ci si dava appunta-


mento prima e dopo le competizioni. Ricordo<br />

parecchi amici bassanesi (penso per esempio a<br />

Peter Borgo e Paolo Mi<strong>la</strong>ni), ma anche molti<br />

ragazzi di altre città, tutti affascinati dal mondo<br />

del cross. Il Moto Club <strong>Tottene</strong> era il nostro faro,<br />

l’officina <strong>la</strong> <strong>nostra</strong> accademia. A livello personale<br />

conservo <strong>la</strong> memoria di alcune estati trascorse<br />

in quel luogo magico, intento a trafficare<br />

sul<strong>la</strong> mia moto: a metà mattinata avevo l'incarico<br />

di recarmi in un vicino negozio di generi alimentari,<br />

dove preparavano fantastici panini imbottiti<br />

per i meccanici e gli aficionados. Ricordo poi<br />

un vecchio furgone Mercedes destinato al trasporto<br />

dei ricambi e parecchi viaggi in compagnia<br />

di Gino, grande appassionato dei P<strong>la</strong>tters,<br />

che si scatenava intonando Only you (purtroppo<br />

non c’era <strong>la</strong> radio!). E infine un’immagine più<br />

delicata: quel<strong>la</strong> di Daniele, poco più che bambino,<br />

occupato ad aiutare papà Franco a<br />

indossare le pettorine prima di una gara.<br />

Un’impresa non sempre facilissima data <strong>la</strong><br />

corporatura del genitore.<br />

Miki Biasion<br />

Campione del Mondo Rally 1988 e 1989<br />

Avevo da poco assunto l’incarico di Ispettore<br />

commerciale del Triveneto per il marchio Honda<br />

Motociclette quando, nei primissimi mesi del<br />

1986, mi venne assegnato il compito di sviluppare<br />

un contatto esplorativo con i <strong>Tottene</strong> di<br />

Bassano. Si trattava infatti di verificare se <strong>la</strong><br />

ditta ai piedi del Grappa avesse le carte in rego<strong>la</strong><br />

per entrare nel<strong>la</strong> grande famiglia del costruttore<br />

giapponese. In effetti Franco e il suo staff godevano<br />

già del<strong>la</strong> <strong>nostra</strong> stima per il grande <strong>la</strong>voro<br />

svolto fino a quel momento, ma nel<strong>la</strong> provincia<br />

di Vicenza operavano tre nostri concessionari<br />

(uno dei quali proprio nel loro stesso territorio).<br />

Appena li conobbi ebbi un’impressione favorevole:<br />

gente che si era fatta strada non solo con i<br />

numeri, ma soprattutto con <strong>la</strong> professionalità<br />

investendo molto negli immobili destinati<br />

all’esposizione e all’officina, nell’assistenza, nel<br />

Foto di gruppo al circuito<br />

del Mugello. Si riconoscono,<br />

da sinistra: Vito Cicchetti,<br />

direttore generale Honda<br />

Italia, Yoshishige Nomura,<br />

presidente R&D Italia,<br />

Masumi Hamane, presidente<br />

R&D e HRC Japan, e<br />

Tsutsumu Otani, assistente<br />

al presidente.<br />

Al centro, Daniele <strong>Tottene</strong>.<br />

Remo <strong>Tottene</strong>, ai box del<strong>la</strong><br />

Honda HRC Repsol durante<br />

una gara di MotoGP.<br />

25<br />

I <strong>Tottene</strong>, premiati<br />

all’EICMA<br />

(Esposizione<br />

Internazionale del<br />

Ciclo e Motociclo)<br />

di Mi<strong>la</strong>no nel 2007<br />

quali “Miglior<br />

concessionario<br />

italiano”. Con loro<br />

<strong>la</strong> showgirl e<br />

conduttrice televisiva<br />

Maria Teresa Ruta.


Il progetto del Circuito del Vallo Visconteo: l’idea dei <strong>Tottene</strong> è quel<strong>la</strong> di realizzare, nell’area verde fra le<br />

due sedi aziendali, un percorso didattico per l’esercitazione al<strong>la</strong> guida sicura, rivolto ai giovanissimi.<br />

Sotto, una strumentazione molto importante, presente nel<strong>la</strong> concessionaria<br />

dei <strong>Tottene</strong>: si tratta di un simu<strong>la</strong>tore di guida Honda, ideale<br />

per avvicinarsi al mondo delle due ruote. Dotato di una console con<br />

cambio marce, freni, luci e altre funzioni, aiuta il neofita ad apprendere<br />

<strong>la</strong> tecnica per avere poi un comportamento sicuro sul<strong>la</strong> strada.<br />

In basso a destra, Daniele <strong>Tottene</strong> con gli alunni del Liceo<br />

“Da Ponte” in un momento del corso di guida sicura.


Una parte del reparto assistenza del Motosalone <strong>Tottene</strong>.<br />

L’accogliente area ospitality.<br />

post-vendita, nell’accessoristica e nell’abbigliamento<br />

tecnico. Persone simpatiche e al<strong>la</strong> mano<br />

che trovavano anche il tempo per <strong>la</strong> battuta. E<br />

che vedevano avanti. Così, in men che non si<br />

dica, i <strong>Tottene</strong> diventarono il quarto concessionario<br />

Honda del Vicentino, in un mercato effettivamente<br />

in crescita ma con una concorrenza<br />

agguerrita subito al di fuori del<strong>la</strong> porta di casa.<br />

Naturalmente si diedero da fare, con <strong>la</strong> <strong>la</strong>boriosità<br />

che li caratterizzava, con inventiva e lungimiranza.<br />

Nel 1992, a seguito del<strong>la</strong> svalutazione, <strong>la</strong><br />

lira perse circa il 40% del suo valore sul marco (in<br />

pochi mesi passò da quota 750 a 1.300, per poi<br />

stabilizzarsi a 1.050): Franco <strong>Tottene</strong> fu tra i<br />

primi a comprendere l’opportunità di una col<strong>la</strong>borazione<br />

strettissima con <strong>la</strong> Germania; <strong>la</strong>vorando<br />

giorno e notte intraprese re<strong>la</strong>zioni importanti<br />

con i tedeschi, ai quali in tale frangente conveniva<br />

decisamente comperare in Italia.<br />

Autentico stacanovista, si impose nelle vendite<br />

raggiungendo target importanti e ponendosi<br />

allo stesso livello dei colleghi delle maggiori<br />

città italiane. Soprattutto si fece conoscere dagli<br />

alti dirigenti giapponesi che, da allora, non<br />

mancarono mai di recarsi a Bassano in occasione<br />

delle loro missioni in Italia: incontri proficui,<br />

in occasione dei quali l’aspetto tecnico (con<br />

idee, richieste e suggerimenti) diveniva spesso<br />

preminente rispetto a quello commerciale. Per<br />

quel che mi riguarda, ricordo che durante le<br />

visite di <strong>la</strong>voro dai <strong>Tottene</strong> riscontravo sempre<br />

molto movimento, un grande viavai di persone<br />

provenienti anche da altre regioni, un “fenomeno”<br />

davvero eccezionale: solo al<strong>la</strong> pausa pranzo<br />

si recuperava un po’ di tempo per discutere<br />

delle nostre cose. Con il passare degli anni i<br />

<strong>Tottene</strong> hanno continuato a investire nell’azien-<br />

da e per l’azienda ottenendo costantemente<br />

buoni risultati, al punto che ero quasi invidiato<br />

dai colleghi. All’inizio del nostro rapporto,<br />

divenuto nel tempo amicizia solida e sincera,<br />

Daniele era un ragazzo in procinto di partire per<br />

il servizio di leva, Remo un bambino che frequentava<br />

le Elementari: ora hanno saldamente<br />

in mano le redini del<strong>la</strong> ditta. Da quando sono<br />

andato in pensione, nel 2009, continuo a sentirmi<br />

con loro e, un paio di volte all’anno, ci incontriamo<br />

pure. Sempre ospitali e cordiali, non<br />

dimenticano i ventiquattro anni che ci hanno<br />

legati. Acquisita <strong>la</strong> piena fiducia dei vertici<br />

Honda, sono divenuti l’unico concessionario per<br />

<strong>la</strong> provincia di Vicenza e un importante punto di<br />

riferimento in tutto il nord-est per i cultori del<br />

motociclismo più autentico.<br />

Roberto Saccaro<strong>la</strong><br />

Ispettore commerciale Honda Italia<br />

per il Triveneto - 1986-2009<br />

A cura di Andrea Minchio<br />

I fratelli<br />

Daniele<br />

e Remo<br />

<strong>Tottene</strong>.<br />

27


28<br />

Marco Me<strong>la</strong>ndri<br />

Aaron Slight Nicky Hayden<br />

Trampas Parker Kristian Ghedina


Karl Muggeridge<br />

Loris Capirossi<br />

Andrea Dovizioso<br />

Paolo Rossi<br />

29


NUMerI OrDINArI<br />

N° 1 Alberto Parolini 1989<br />

N° 2 Castel<strong>la</strong>no da Bassano 1989<br />

N° 3 Bartolomeo Gamba 1990<br />

N° 4 Antonio Gaidon 1990<br />

N° 5 Oscar Chilesotti 1990<br />

N° 6 Tiberio Roberti 1990<br />

N° 7 Giuseppe Lorenzoni 1990<br />

N° 8 Plinio Fraccaro 1990<br />

N° 9 Pietro Colbacchini 1991<br />

N° 10 Bortolo Sacchi 1991<br />

N° 11 Giovanni Montini 1991<br />

N° 12 Giovanni Volpato 1991<br />

N° 13 Jacopo Apollonio 1991<br />

N° 14 Lazzaro Bonamico 1991<br />

N° 15 F. e L. dal Ponte 1992<br />

N° 16 Giovanni Miazzi 1992<br />

N° 17 Bartolomeo Ferracina 1992<br />

N° 18 Antonio Marinoni 1992<br />

N° 19 Antonio Baggetto 1992<br />

N° 20 Jacopo Bassano 1992<br />

N° 21 San Bassiano 1993<br />

N° 22 Antonio Suntach 1993<br />

N° 23 I Remondini 1993<br />

N° 24 Pietro Stecchini 1993<br />

N° 25 Gina Fasoli 1993<br />

N° 26 Luigi Fabris 1993<br />

N° 27 Giambattista Volpato 1994<br />

N° 28 Sebastiano Chemin 1994<br />

N° 29 Giambattista Roberti 1994<br />

N° 30 Ezzelino da Romano 1994<br />

N° 31 Teofilo Folengo 1994<br />

N° 32 Giusto Bel<strong>la</strong>vitis 1994<br />

N° 33 Danilo Andreose 1995<br />

N° 34 Giovanna M. Bonomo 1995<br />

N° 35 Giuseppe J. Ferrazzi 1995<br />

N° 36 Giambattista Verci 1995<br />

N° 37 Giuseppe Betussi 1995<br />

N° 38 Giambattista Brocchi 1995<br />

N° 39 Jacopo Vittorelli 1996<br />

N° 40 Domenico Freschi 1996<br />

N° 41 Giuseppe Barbieri 1996<br />

N° 42 Roberto Roberti 1996<br />

N° 43 La Battaglia di Bassano 1996<br />

N° 44 Francesco Antonibon 1996<br />

N° 45 Pietro Menegatti 1997<br />

N° 46 Giuseppe Frasson 1997<br />

N° 47 Pietro Fontana 1997<br />

N° 48 Giacomo Angarano 1997<br />

N° 49 G. Vanzo Mercante 1997<br />

N° 50 Giovanni Brotto 1997<br />

N° 51 Il Millennio di Bassano 1998<br />

N° 52 I Larber 1998<br />

N° 53 Orazio Marinali 1998<br />

N° 54 Angelo Balestra 1998<br />

N° 55 Giuseppe Bombardini 1998<br />

N° 56 Francesco Vendramini 1998<br />

NUMerI PUbbLICAtI DAL 1989<br />

N° 57 Francesco Roberti 1999<br />

N° 58 Miranda Visonà 1999<br />

N° 59 Guido Agnolin 1999<br />

N° 60 Elisabetta Vendramini 1999<br />

N° 61 Ottone Brentari 1999<br />

N° 62 Achille Marzarotto 1999<br />

N° 63 Gino Pistorello 2000<br />

N° 64 Francesca Roberti 2000<br />

N° 65 Aurelio Bernardi 2000<br />

N° 66 Zaccaria Bricito 2000<br />

N° 67 Antonio Viviani 2000<br />

N° 68 Domenico Conte 2000<br />

N° 69 Domenico Maria Vil<strong>la</strong> 2001<br />

N° 70 Antonio Bernati 2001<br />

N° 71 Tito Gobbi 2001<br />

N° 72 Bortolo Zanchetta 2001<br />

N° 73 Giovanni Balestra 2001<br />

N° 74 Pietro Malerba 2001<br />

N° 75 Ferruccio Meneghetti 2002<br />

N° 76 Fratel Venzo 2002<br />

N° 77 Niccolò Leszl 2002<br />

N° 78 Antonio Marcon 2002<br />

N° 79 Gregorio Vedovato 2002<br />

N° 80 Bruno Baruchello 2002<br />

N° 81 Luigi Vinanti 2003<br />

N° 82 Sebastiano Baggio 2003<br />

N° 83 Virgilio Chini 2003<br />

N° 84 Luigi Viviani 2003<br />

N° 85 Alessandro Campesano 2003<br />

N° 86 Giorgio Pirani 2003<br />

N° 87 Guido Cappel<strong>la</strong>ri 2004<br />

N° 88 Roberto Cobau 2004<br />

N° 89 Francesco Facci Negrati 2004<br />

N° 90 Luigi Zortea 2004<br />

N° 91 Vil<strong>la</strong> Morosini Cappello 2004<br />

N° 92 Giovanni Lunardi 2004<br />

N° 93 Alfeo Guadagnin 2005<br />

N° 94 Carlo Paroli 2005<br />

N° 95 Vigilio Federico Dal<strong>la</strong> Zuanna 2005<br />

N° 96 Francesco dal Ponte il Vecchio 2005<br />

N° 97 Pietro e Giuseppe Longo 2005<br />

N° 98 I Bortignoni 2005<br />

N° 99 Giuseppe Zonta 2006<br />

N° 100 Giovanni Bottecchia 2006<br />

N° 101 Andrea Secco 2006<br />

N° 102 Giuseppe Ruffato 2006<br />

N° 103 Tommaso Tommasoni 2006<br />

N° 104 I fondatori dell’Orfanotrofio Cremona 2006<br />

N° 105 Prospero Alpini 2007<br />

N° 106 Quirino Borin 2007<br />

N° 107 Teresa Rossi Rampazzi 2007<br />

N° 108/109 Pietro Roversi 2007<br />

N° 110 Don Domenico Brotto 2007<br />

N° 111 Don Antonio Dal<strong>la</strong> Riva 2008<br />

N° 112/113 Guglielmo Montin 2008<br />

N° 114 Monsignor Egidio Negrin 2008<br />

N° 115/116 Arpalice Cuman Pertile 2008<br />

N° 117<br />

N° 118<br />

N° 119<br />

N° 120<br />

N° 121<br />

N° 122<br />

N° 123<br />

N° 124<br />

N° 125<br />

N° 126<br />

N° 127<br />

N° 128<br />

N° 129<br />

N° 130<br />

N° 131<br />

N° 132<br />

N° 133<br />

N° 134<br />

N°135/136<br />

N° 137<br />

N° 138<br />

N° 139<br />

Antonio Andriolo<br />

Primo Silvestri<br />

Bortolo Camonico<br />

I Passarin<br />

Castelli e battaglie di Ezzelino III<br />

I Giacobbi Maggiotto<br />

Marco Sasso<br />

Pietro Bonato<br />

Melchiore Fontana<br />

Guglielmina Bernardi<br />

Unitalsi - Gruppo di Bassano<br />

Luigi Chiminelli<br />

Leone Carpenedo<br />

Efrem Reatto<br />

Pacifico Pianezzo<strong>la</strong><br />

La Carrozzeria Pietroboni<br />

Gianni Visentin<br />

Mons. Ferdinando Dal Maso<br />

Noè Bordignon<br />

Don Didimo Mantiero<br />

Luigina Trentini<br />

Aristide Nonis<br />

2009<br />

2009<br />

2009<br />

2009<br />

2009<br />

2009<br />

2010<br />

2010<br />

2010<br />

2010<br />

2010<br />

2010<br />

2011<br />

2011<br />

2011<br />

2011<br />

2011<br />

2011<br />

2012<br />

2012<br />

2012<br />

2012<br />

NUMerI SPeCIALI<br />

N° I<br />

N° II<br />

N° III<br />

La Carrozzeria Fontana<br />

Il Giardino Parolini<br />

Gaetana Sterni (II<br />

1990<br />

1991<br />

a N° IV<br />

N° V<br />

N° VI<br />

N° VII<br />

N° VIII<br />

N° IX<br />

N° X<br />

N° XI<br />

N° XII<br />

N° XIII<br />

N° XIV<br />

N° XV<br />

N° XVI<br />

N° XVII<br />

N° XVIII<br />

N° XIX<br />

N° XX<br />

N° XXI<br />

N° XXIII<br />

N° XXIII<br />

N° XXIV<br />

N° XXV<br />

N° XXVI<br />

N° XXVII<br />

N° XXVIII<br />

N° XXIX<br />

N° XXX<br />

N° XXXI<br />

edizione 2001)<br />

Il C.A.B.<br />

La Grande Guerra<br />

Il Club Alpino Bassanese<br />

Maria Prosdocimo Finco<br />

Lo Scautismo bassanese<br />

L’arte orafa veneta<br />

Il colore a Bassano<br />

Il castello di Bassano<br />

Il Rotary Club di Bassano<br />

Pa<strong>la</strong>zzo e “Illustri” Roberti<br />

Il Gruppo “Bresado<strong>la</strong>”<br />

Il Lions Club di Bassano<br />

L’Oreficeria Balestra<br />

La Fondazione Don Cremona<br />

25 Anni di Premio Cultura<br />

L. Bonfanti e il Museo dell’Auto<br />

Antonio Bianchi<br />

La Società Tennis Bassano<br />

100 anni del Rotary International<br />

I 25 anni del Panathlon Club Bassano<br />

M. Cremona ed E. Vendramini<br />

La Croce Rossa a Bassano<br />

Il CIF di Bassano<br />

La Battaglia di Arresto<br />

I 20 anni di Casa Sichem<br />

I 25 anni dell’A.I.B.<br />

Le chiese del<strong>la</strong> Fond. Pirani-Cremona<br />

I tottene di bassano<br />

1991<br />

1991<br />

1992<br />

1992<br />

1993<br />

1993<br />

1993<br />

1995<br />

1996<br />

1996<br />

1999<br />

1999<br />

2002<br />

2002<br />

2002<br />

2003<br />

2003<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2012<br />

2012


Grazie al<strong>la</strong> Honda Italia dal 2012 il Motosalone <strong>Tottene</strong><br />

è diventato anche Goldwing Pro Shop per tutto il Nord Est<br />

Tre momenti del motoraduno Goldwing organizzato dal Motosalone <strong>Tottene</strong> nel settembre del 2012.


Esclusivamente a Bassano del Grappa

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