LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano
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<strong>LIBRO</strong> <strong>ULISSE</strong> <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>28</strong>-<strong>11</strong>-<strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>17</strong>:09 Pagina 52<br />
Parte Prima - Il contesto nazionale e internazionale<br />
infine, di lavorare in stretta collaborazione con gli Stati membri per attuare il programma,<br />
ma, come anticipato, la verità è che gli addetti ai lavori si aspettavano<br />
qualche obiettivo più specifico, con indicazioni più precise e probabilmente<br />
anche qualche imposizione più cogente.<br />
Pur accogliendo con favore il rinnovato impegno circa la proposta di istituire<br />
piani di attuazione nazionali per l’implementazione delle misure di sicurezza<br />
stradale, d’altro canto appare indispensabile agire sui fattori chiave come la limitazione<br />
delle velocità (specialmente in ambito urbano), misure atte ad incrementare<br />
l’utilizzo delle cinture di sicurezza (specialmente sui sedili posteriori) e<br />
misure specifiche sulla guida in stato di ebbrezza alcolica e in particolar modo<br />
nei confronti della guida sotto l’effetto delle sostanze stupefacenti, oggetto, quest’ultimo,<br />
del tutto ignorato dalla Commissione, sebbene esso rappresenti uno<br />
dei più grossi ed inesplorati problemi nel settore.<br />
Molte delle azioni proposte sono, in realtà, ben note e di scarsa rilevanza in termini<br />
di innovazione. Il problema più grosso, in ogni caso, appare la scarsa attenzione<br />
posta sui problemi emergenti come le droghe, l’uso del telefono cellulare,<br />
la stanchezza, la sonnolenza e la distrazione – solo per citare i più importanti –<br />
per i quali ci si aspettava una risposta più appropriata ed incisiva.<br />
Poco (o niente) si parla di sicurezza stradale connessa con il lavoro o legata agli<br />
ambiti urbani, altri due problemi conclamati e di grande attualità.<br />
Sebbene, infine, la Commissione riconosca che velocità, drink-driving e il mancato<br />
uso delle cinture di sicurezza sono ancora i tre principali killer sulle strade,<br />
in effetti non ha proposto soluzioni di impatto e misure efficaci per farvi fronte,<br />
eccetto per quanto riguarda l’adozione del dispositivo che avverte il conducente<br />
del mancato allaccio delle cinture di sicurezza (Safety Belt Reminder) senza specificare,<br />
tra l’altro, se il dispositivo debba essere applicato anche alle cinture per<br />
i sedili posteriori.<br />
Probabilmente, una delle misure più innovative (ma allo stesso tempo anche<br />
una di non semplice implementazione) è quella legata allo sviluppo armonizzato<br />
di standard relativi ai sistemi intelligenti di assistenza (es. monitoraggio e controllo<br />
delle velocità del veicolo) con mappatura digitale dei limiti di velocità.<br />
Misure come gli alcolock (dispositivi automatici che impediscono l’avvio del<br />
veicolo in caso di alcolemia del conducente sopra il limite legale) sono previste<br />
solo per gli autotrasportatori ed i conducenti recidivi. Infine, anche se si è previsto<br />
un pacchetto di misure per migliorare la sicurezza dei motociclisti (PTWs),<br />
troppa poca attenzione è posta a tutela delle altre categorie di utenti deboli,<br />
ovvero pedoni e ciclisti.<br />
Infine, se è vero – come afferma la stessa Commissione nel suo documento ufficiale<br />
– che per ogni morto sulle strade si determinano (statisticamente) anche 4<br />
invalidi permanenti, 10 feriti gravi e 40 feriti lievi, una volta fissato il target per<br />
i morti, che senso ha fissare anche un obiettivo per la riduzione dei feriti?<br />
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