LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano

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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:09 Pagina 50 Parte Prima - Il contesto nazionale e internazionale Per quanto riguarda in particolare gli utenti della strada il Piano delle Nazioni Unite sottolinea la necessità di elaborare programmi integrati di sensibilizzazione e di educazione per migliorare il comportamento di tutti gli utenti della strada, aumentando gli indici di utilizzazione di tutti i dispositivi di sicurezza (sia da parte del conducente che dei passeggeri), ed accrescendo la consapevolezza dei pericoli connessi con la guida in stato di ebbrezza, la velocità e altri fattori di rischio. Tra gli “indicatori” individuati dall’Onu per misurare i progressi realizzati in tutto il mondo su questo versante vengono espressamente indicati: • il numero di paesi che dispongono di dati nazionali sulle percentuali d’uso del casco; • il numero di paesi che dispongono di dati nazionali sulle percentuali d’uso delle cinture di sicurezza, sia da parte del conducente che degli eventuali trasportati sui sedili anteriori o posteriori; • il numero di paesi che dispongono di dati nazionali sulle percentuali d’uso dei sistemi di ritenuta per bambini. 50

LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:09 Pagina 51 Il Programma d’Azione Europeo per la Sicurezza Stradale 2011-2020 di Pietro Marturano dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, direttore UMC Taranto Premessa Nel mese di luglio 2010, poco prima dello scadere del Programma 2001-2010, e quando ormai era già possibile stimare il non completo raggiungimento degli obiettivi ivi previsti (-50% della mortalità stradale nei ventisette Paesi membri dell’UE), la Commissione europea ha ufficializzato il nuovo programma 2011- 2020 per la sicurezza stradale. La parola chiave era e resta la riduzione del 50% della mortalità (ora da raggiungere entro il 2020). L’obiettivo quindi resta ambizioso come il precedente ma le misure specifiche annunciate dalla Commissione sono diverse e nuove, anche se, a parere di molti, queste non appaiono pienamente in linea con le aspettative degli esperti. Anche se non è stato raggiunto l’ambizioso obiettivo fissato nel 2001, quello cioè di dimezzare entro il 2010 il numero di incidenti mortali, sono stati comunque realizzati sensibili progressi. Entro tale data, infatti, il numero di incidenti mortali dovrebbe ridursi di oltre il 40% (contro una riduzione del 25% nel decennio precedente). Il numero di morti per milione di abitanti, anche se per alcuni Paesi tale dato è ancora solo stimato, è passato da 113 nel 2001 a 69 nel 2009 per tutti gli attuali 27 Stati membri. È un livello prossimo a quello registrato nel 2001 dagli Stati membri con le migliori prestazioni (Regno Unito, Svezia e Paesi Bassi, rispettivamente con 61, 62 e 66 vittime per milione di abitanti). Il piano d’azione 2001-2010 sulla sicurezza stradale ha dato, tuttavia, un forte impulso a tutti gli Stati membri ed è servito, comunque, ad incentivare gli sforzi volti a migliorare la sicurezza stradale, con risultati tangibili, evidenti in Tabella 1. Le iniziative proposte per il nuovo programma d’azione vanno da norme più rigorose in materia di sicurezza dei veicoli al miglioramento dell’educazione degli utenti della strada, fino ad una più severa applicazione delle norme (codice della strada in primis), ma leggendo il programma sembrano più delle dichiarazioni di intento che delle precise indicazioni sulle quali i vari Stati membri potranno basare specifici programmi e progetti. La Commissione si propone, 51

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Il Programma d’Azione Europeo per la<br />

Sicurezza Stradale <strong>20<strong>11</strong></strong>-2020<br />

di Pietro Marturano<br />

dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, direttore UMC Taranto<br />

Premessa<br />

Nel mese di luglio 2010, poco prima dello scadere del Programma 2001-2010, e<br />

quando ormai era già possibile stimare il non completo raggiungimento degli<br />

obiettivi ivi previsti (-50% della mortalità stradale nei ventisette Paesi membri<br />

dell’UE), la Commissione europea ha ufficializzato il nuovo programma <strong>20<strong>11</strong></strong>-<br />

2020 per la sicurezza stradale.<br />

La parola chiave era e resta la riduzione del 50% della mortalità (ora da raggiungere<br />

entro il 2020). L’obiettivo quindi resta ambizioso come il precedente ma<br />

le misure specifiche annunciate dalla Commissione sono diverse e nuove, anche<br />

se, a parere di molti, queste non appaiono pienamente in linea con le aspettative<br />

degli esperti.<br />

Anche se non è stato raggiunto l’ambizioso obiettivo fissato nel 2001, quello<br />

cioè di dimezzare entro il 2010 il numero di incidenti mortali, sono stati comunque<br />

realizzati sensibili progressi. Entro tale data, infatti, il numero di incidenti<br />

mortali dovrebbe ridursi di oltre il 40% (contro una riduzione del 25% nel decennio<br />

precedente). Il numero di morti per milione di abitanti, anche se per alcuni<br />

Paesi tale dato è ancora solo stimato, è passato da <strong>11</strong>3 nel 2001 a 69 nel 2009 per<br />

tutti gli attuali 27 Stati membri. È un livello prossimo a quello registrato nel 2001<br />

dagli Stati membri con le migliori prestazioni (Regno Unito, Svezia e Paesi Bassi,<br />

rispettivamente con 61, 62 e 66 vittime per milione di abitanti). Il piano d’azione<br />

2001-2010 sulla sicurezza stradale ha dato, tuttavia, un forte impulso a tutti gli<br />

Stati membri ed è servito, comunque, ad incentivare gli sforzi volti a migliorare<br />

la sicurezza stradale, con risultati tangibili, evidenti in Tabella 1.<br />

Le iniziative proposte per il nuovo programma d’azione vanno da norme più<br />

rigorose in materia di sicurezza dei veicoli al miglioramento dell’educazione<br />

degli utenti della strada, fino ad una più severa applicazione delle norme (codice<br />

della strada in primis), ma leggendo il programma sembrano più delle dichiarazioni<br />

di intento che delle precise indicazioni sulle quali i vari Stati membri<br />

potranno basare specifici programmi e progetti. La Commissione si propone,<br />

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