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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:09 Pagina 48 Parte Prima - Il contesto nazionale e internazionale mondo in materia di sviluppo e di salute - si possono evitare. Sotto la presidenza dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, le questioni relative alla sicurezza stradale sono state affrontate e discusse da tempo in decine e decine di sedi, ponendo a confronto governi, organizzazioni pubbliche, enti non governativi, l'intero settore privato, nella convinzione che un organismo coordinatore con risorse finanziarie sufficienti e un piano strategico con obiettivi misurabili sono le componenti essenziali di una risposta sostenibile al problema della sicurezza stradale. Nel mondo come in ciascun paese. Tra gli interventi considerati efficaci figurano: • l'assunzione della prospettiva della sicurezza stradale nell'utilizzazione del territorio, nella pianificazione urbana e in quella dei trasporti; • la costruzione di strade più sicure; • il miglioramento delle caratteristiche di sicurezza dei veicoli; • lo sviluppo del trasporto pubblico; • il controllo della velocità; • l'uso delle cinture di sicurezza, del casco e dei sistemi di ritenuta per bambini; • limiti adeguati dei tassi alcolemici; • il miglioramento della capacità complessiva di intervento del sistema sanitario. Una funzione essenziale deve essere svolta anche dalle campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione, accrescendo la conoscenza delle norme di comportamento sulla strada, aumentando la consapevolezza dei rischi e adeguando opportunamente le sanzioni connesse con l'inosservanza delle disposizioni di legge. Il periodo di un decennio è un arco temporale considerato sufficiente per assumere decisioni, mettere in campo iniziative adeguate e raggiungere risultati soddisfacenti. La risoluzione assunta dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che ha proclamato il periodo 2011-2020 come il Decennio di Azione per la Sicurezza Stradale, si pone dunque l'obiettivo di ridurre il numero delle vittime degli incidenti stradali chiedendo agli Stati Membri di impegnare risorse e realizzare interventi ed azioni efficaci sul versante della sicurezza stradale nei campi sopra richiamati. Gli obiettivi specifici saranno fissati da ciascun Paese nello spirito indicato dalle Nazioni Unite. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha assunto il compito di coordinare durante il Decennio gli sforzi a livello mondiale e monitorerà i progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi a livello nazionale e internazionale. In questo ambito l’OMS continuerà a fornire supporto tecnico alle iniziative di sicurez- 48
LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:09 Pagina 49 Il Decennio di Azione dell’Onu per la Sicurezza Stradale (2011-2020) za stradale in atto in ciascun Paese destinate a contrastare la guida in stato di ebbrezza e l’eccesso di velocità, a favorire l’uso del casco, delle cinture di sicurezza e dei dispositivi di ritenuta per bambini e a migliorare i servizi di primo e pronto soccorso. Gli obiettivi del Decennio di Azione I principi che ispirano il Piano mondiale dell’Onu per il decennio 2011-2020 sono sintetizzabili nell’obiettivo di un “sistema sicuro”, che preveda e accetti molto realisticamente la possibilità dell’errore umano, ed anche l’impossibilità di evitare completamente che si producano incidenti stradali, ma la cui finalità principale è quella di garantire che gli incidenti non causino lesioni gravi alle persone. Cambiando dunque sostanzialmente la prospettiva in cui i tre fattori della sicurezza stradale sono stati finora inquadrati (l’uomo, l’ambiente e il veicolo), il Piano dell’Onu sposta, se così si può dire, la responsabilità primaria della sicurezza stradale dall’utente della strada ai gestori dell’intero sistema infrastrutturale, all’industria automobilistica, alle forze di polizia, ai politici, ai poteri legislativi. Agli utenti spetta “soltanto” la responsabilità di attenersi alle leggi e ai regolamenti. Ma il Piano dell’Onu fa molto di più: chiama a mobilitarsi in prima persona anche i servizi sanitari, il sistema giudiziario, le scuole, il mondo dell’associazionismo, uniti nella condivisione degli obiettivi generali e delle finalità più specifiche. Tra queste: • la formulazione e la realizzazione di strategie e programmi sostenibili; • l’individuazione di un obiettivo ambizioso, ma fattibile, di riduzione del numero delle vittime entro il 2020; • il rafforzamento, a tutti i livelli, della capacità effettiva di gestione delle attività di sicurezza stradale; • il miglioramento della qualità dei dati della sicurezza stradale; • il monitoraggio e la valutazione dei programmi di sicurezza stradale adottati in base ad indicatori predefiniti; • la promozione di maggiori risorse destinate alla sicurezza stradale e un loro impiego più efficace. Il Piano dovrà realizzarsi in ogni Paese secondo cinque linee di azione, ciascuna delle quali prevede, insieme a specifiche attività, anche l’individuazione di indicatori misurabili di valutazione, sia in itinere che finale: • Capacità di gestione dell’intero sistema della sicurezza stradale; • Sistemi infrastrutturali e di mobilità più sicuri; • Veicoli più sicuri; • Utenti della strada più protetti; • Miglioramento dei sistemi di emergenza e assistenza sanitaria: 49
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Il Decennio di Azione dell’Onu per la Sicurezza Stradale (<strong>20<strong>11</strong></strong>-2020)<br />
za stradale in atto in ciascun Paese destinate a contrastare la guida in stato di<br />
ebbrezza e l’eccesso di velocità, a favorire l’uso del casco, delle cinture di sicurezza<br />
e dei dispositivi di ritenuta per bambini e a migliorare i servizi di primo e<br />
pronto soccorso.<br />
Gli obiettivi del Decennio di Azione<br />
I principi che ispirano il Piano mondiale dell’Onu per il decennio <strong>20<strong>11</strong></strong>-2020 sono<br />
sintetizzabili nell’obiettivo di un “sistema sicuro”, che preveda e accetti molto<br />
realisticamente la possibilità dell’errore umano, ed anche l’impossibilità di evitare<br />
completamente che si producano incidenti stradali, ma la cui finalità principale<br />
è quella di garantire che gli incidenti non causino lesioni gravi alle persone.<br />
Cambiando dunque sostanzialmente la prospettiva in cui i tre fattori della sicurezza<br />
stradale sono stati finora inquadrati (l’uomo, l’ambiente e il veicolo), il<br />
Piano dell’Onu sposta, se così si può dire, la responsabilità primaria della sicurezza<br />
stradale dall’utente della strada ai gestori dell’intero sistema infrastrutturale,<br />
all’industria automobilistica, alle forze di polizia, ai politici, ai poteri legislativi.<br />
Agli utenti spetta “soltanto” la responsabilità di attenersi alle leggi e ai<br />
regolamenti. Ma il Piano dell’Onu fa molto di più: chiama a mobilitarsi in prima<br />
persona anche i servizi sanitari, il sistema giudiziario, le scuole, il mondo dell’associazionismo,<br />
uniti nella condivisione degli obiettivi generali e delle finalità più<br />
specifiche. Tra queste:<br />
• la formulazione e la realizzazione di strategie e programmi sostenibili;<br />
• l’individuazione di un obiettivo ambizioso, ma fattibile, di riduzione del<br />
numero delle vittime entro il 2020;<br />
• il rafforzamento, a tutti i livelli, della capacità effettiva di gestione delle attività<br />
di sicurezza stradale;<br />
• il miglioramento della qualità dei dati della sicurezza stradale;<br />
• il monitoraggio e la valutazione dei programmi di sicurezza stradale adottati<br />
in base ad indicatori predefiniti;<br />
• la promozione di maggiori risorse destinate alla sicurezza stradale e un loro<br />
impiego più efficace.<br />
Il Piano dovrà realizzarsi in ogni Paese secondo cinque linee di azione, ciascuna<br />
delle quali prevede, insieme a specifiche attività, anche l’individuazione di indicatori<br />
misurabili di valutazione, sia in itinere che finale:<br />
• Capacità di gestione dell’intero sistema della sicurezza stradale;<br />
• Sistemi infrastrutturali e di mobilità più sicuri;<br />
• Veicoli più sicuri;<br />
• Utenti della strada più protetti;<br />
• Miglioramento dei sistemi di emergenza e assistenza sanitaria:<br />
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