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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:09 Pagina 322 Parte Quarta - Alcol e guida: una nuova frontiera per il Sistema Ulisse? Si è cercato, anche in questo caso, di fornire un utile spunto di riflessione e di allerta non solo per una guida più responsabile con la propria automobile, ma anche per decidere, con cognizione di causa, se accettare un passaggio in auto da un conducente che presenti una certa alcolemia (e quindi un determinato RR). Possibili applicazioni Quanto sopra descritto, in tutta evidenza, ha delle possibili applicazioni pratiche delle quali ci preme sottolinearne alcune. Lo faremo sotto forma di possibili azioni normative, facilmente implementabili, quali: 1 - Indicare nelle carte dei vini e dei menù: - la gradazione alcolica delle bevande servite, soprattutto quando tale gradazione non è direttamente rilevabile (come nel caso di vini della casa serviti in caraffa, birra alla spina servita in bicchieri, superalcolici, ecc.); - peso di alcol (in grammi) contenuto in ogni singola consumazione/bottiglia/contenitore di bevanda alcolica; - formula per calcolare con il metodo “D” la propria (ed altrui) alcolemia 13 . 2 – inserire le informazioni sintetizzate in questo articolo nei programmi didattici per il conseguimento della patente di guida (tutte le categorie), nei programmi didattici dei corsi di recupero dei punti-patente, nei corsi di formazione per i conducenti professionali ed autotrasportatori (CQC, CAP, ecc.), nei corsi di formazione per gli istruttori di autoscuola, nei programmi didattici della parte teorica dei corsi di guida sicura avanzata, nei corsi di formazione da chiunque espletati sulla sicurezza stradale. 3 – inserire queste informazioni, opportunamente modulate e ri-modulate, nei programmi formativi dei corsi di educazione alla sicurezza stradale in tutte le scuole di ogni ordine e grado, di cui all’art. 230 del vigente Codice della strada. Conclusioni Come visto, accanto ad azioni di repressione, come l’aumento dei controlli su strada da parte delle Forze di Polizia – comunque indispensabili – e che, in ogni caso, determinano anche un certo effetto preventivo per la generalità degli utenti della strada i quali percepiscono immediatamente la maggiore presenza di agenti sulle strade, sono possibili anche azioni volte ad aumentare la consapevolezza dei conducenti, come pure quella dei trasportati. E’ nostra speranza che in futuro queste informazioni e questi metodi abbiano una sempre maggiore diffusione affinché quanto previsto dalla legge si concretizzi il più possibile nei reali comportamenti dei conducenti e affinché – ed è que- 322
LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:09 Pagina 323 sto ciò che più conta – possa finalmente ridursi drasticamente il numero e la gravità degli incidenti stradali alcolcorrelati. Note: 1 Dati della Società Italiana di Alcologia (SIA). 2 Studi epidemiologici condotti in molti paesi stimano che l’abuso di alcol sia all’origine di circa il 30% degli incidenti gravi o mortali. 3 La quantità di alcol presente nel sangue si definisce alcolemia e si misura in grammi (di etanolo) per litro di sangue. Il Codice della strada italiano stabilisce in 0,50 g/l il limite alcolemico massimo, al di sopra del quale non possono condursi veicoli stradali. È noto, tuttavia, che già a valori di alcol nel sangue nettamente inferiori ai limiti stabiliti per legge si possono avere effetti pericolosi per la guida come ad esempio la sopravvalutazione delle proprie capacità di controllo o riflessi ritardati rispetto alla condizione di sobrietà. Per questo motivo è buona regola, in ogni caso, rinunciare completamente a bere se si prevede di dover guidare un veicolo. 4 La formula introdotta da Widmark già nella prima metà del Novecento considera il rapporto tra la quantità ingerita di alcol e il peso del soggetto, corretto da alcuni coefficienti in relazione al rapporto esistente tra peso corporeo e volume di sangue, negli uomini e nelle donne. 5 Il “Metodo D” è stato elaborato nel 2009 dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito delle attività del “Sistema Ulisse” per il monitoraggio dei comportamenti di guida a rischio, condotte in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. 6 Tanto è vero che sulle etichette è riportata la dicitura: “5% vol.”, “13% Vol.”, etc., per esprimere, rispettivamente, una bevanda da 5 o 13 gradi, ovvero, una bevanda che possiede il 5% od il 13% di percentuale in volume di alcool rispetto al totale di bevanda contenuta nel contenitore. 7 Cfr. Franco Taggi, “Quanto alcol sto bevendo? Moltiplica per 8!”, in “Salute e sicurezza stradale: l’onda lunga del trauma”, C.A.F.I. Editore, Roma, 2007. 8 Ciò deriva dal fatto che il peso specifico dell’alcol è circa 0,8 volte quello dell’acqua, ovvero, un litro di acqua pesa circa 1000 grammi mentre un litro di alcol pesa circa 800 grammi, con un rapporto di pesi pari per l’appunto a circa 0,8. 9 La variabilità del coefficiente “c” da un minimo di 0,5 ad un massimo di 1,2 è dovuta al fatto che i maschi (nella stragrande maggioranza dei casi) metabolizzano l’alcol prima delle femmine (fattore genetico), ed inoltre, indipendentemente dal sesso, l’avere lo stomaco pieno rallenta il passaggio di alcol nel sangue del soggetto e quindi, conseguentemente, l’alcolemia aumenta in modo più contenuto (fattore contingente). 10 Il metodo D per stimare il proprio tasso alcolemico Il metodo “D”, pur dovendosi considerare un metodo qualitativo e non quan- 323
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sto ciò che più conta – possa finalmente ridursi drasticamente il numero e la gravità<br />
degli incidenti stradali alcolcorrelati.<br />
Note:<br />
1 Dati della Società Italiana di Alcologia (SIA).<br />
2 Studi epidemiologici condotti in molti paesi stimano che l’abuso di alcol sia<br />
all’origine di circa il 30% degli incidenti gravi o mortali.<br />
3 La quantità di alcol presente nel sangue si definisce alcolemia e si misura in<br />
grammi (di etanolo) per litro di sangue. Il Codice della strada italiano stabilisce<br />
in 0,50 g/l il limite alcolemico massimo, al di sopra del quale non possono condursi<br />
veicoli stradali. È noto, tuttavia, che già a valori di alcol nel sangue nettamente<br />
inferiori ai limiti stabiliti per legge si possono avere effetti pericolosi per<br />
la guida come ad esempio la sopravvalutazione delle proprie capacità di controllo<br />
o riflessi ritardati rispetto alla condizione di sobrietà. Per questo motivo è<br />
buona regola, in ogni caso, rinunciare completamente a bere se si prevede di<br />
dover guidare un veicolo.<br />
4 La formula introdotta da Widmark già nella prima metà del Novecento considera<br />
il rapporto tra la quantità ingerita di alcol e il peso del soggetto, corretto da<br />
alcuni coefficienti in relazione al rapporto esistente tra peso corporeo e volume<br />
di sangue, negli uomini e nelle donne.<br />
5 Il “Metodo D” è stato elaborato nel 2009 dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito<br />
delle attività del “Sistema Ulisse” per il monitoraggio dei comportamenti<br />
di guida a rischio, condotte in collaborazione con il Ministero delle<br />
Infrastrutture e dei Trasporti.<br />
6 Tanto è vero che sulle etichette è riportata la dicitura: “5% vol.”, “13% Vol.”, etc.,<br />
per esprimere, rispettivamente, una bevanda da 5 o 13 gradi, ovvero, una bevanda<br />
che possiede il 5% od il 13% di percentuale in volume di alcool rispetto al totale<br />
di bevanda contenuta nel contenitore.<br />
7 Cfr. Franco Taggi, “Quanto alcol sto bevendo? Moltiplica per 8!”, in “Salute e sicurezza<br />
stradale: l’onda lunga del trauma”, C.A.F.I. Editore, Roma, 2007.<br />
8 Ciò deriva dal fatto che il peso specifico dell’alcol è circa 0,8 volte quello dell’acqua,<br />
ovvero, un litro di acqua pesa circa 1000 grammi mentre un litro di alcol<br />
pesa circa 800 grammi, con un rapporto di pesi pari per l’appunto a circa 0,8.<br />
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La variabilità del coefficiente “c” da un minimo di 0,5 ad un massimo di 1,2 è<br />
dovuta al fatto che i maschi (nella stragrande maggioranza dei casi) metabolizzano<br />
l’alcol prima delle femmine (fattore genetico), ed inoltre, indipendentemente<br />
dal sesso, l’avere lo stomaco pieno rallenta il passaggio di alcol nel sangue del<br />
soggetto e quindi, conseguentemente, l’alcolemia aumenta in modo più contenuto<br />
(fattore contingente).<br />
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Il metodo D per stimare il proprio tasso alcolemico<br />
Il metodo “D”, pur dovendosi considerare un metodo qualitativo e non quan-<br />
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