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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano

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<strong>LIBRO</strong> <strong>ULISSE</strong> <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>28</strong>-<strong>11</strong>-<strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>17</strong>:09 Pagina 299<br />

In margine ai dati dell’Osservatorio delle Stragi del Sabato Sera<br />

Tenendo conto che già al di sopra di un’alcolemia di 1.0 g/L la maggior parte dei<br />

soggetti non è in un generico ‘stato di ebbrezza’, bensì in un franco ‘stato di alterazione’,<br />

i valori ottenuti per i diversi indici appaiono davvero inquietanti. Per<br />

cominciare, al di sopra di 0.5 g/L la classe modale (ovvero la classe alcolemica<br />

con il maggior numero di casi) risulta essere quella delle alcolemie tra 1.0 g/L e<br />

1.5 g/L. In merito alla media, essa ci informa (in media, ovviamente) che nell’insieme<br />

questi soggetti sono parecchio al di sopra del limite (l’alcolemia media<br />

vale quasi due volte e mezzo il limite, ovvero è superiore a questo circa del<br />

150%). Si osservi che si tratta di un risultato non scontato: se la quantità di bevande<br />

alcoliche assunte dai soggetti fosse stata più contenuta (o se essi avessero atteso<br />

più tempo dall’ultima assunzione prima di mettersi alla guida), avremmo<br />

potuto avere lo stesso numero di positivi, ma con alcolemie più ridotte (e quindi<br />

con una media non troppo superiore al limite, ad esempio 0.72 g/L o 0.87 g/L).<br />

La mediana ci dà un’informazione più diretta: la metà dei soggetti ha alcolemia<br />

superiore a 1.1 g/L! E mentre il primo quartile ci dice che il 25% dei soggetti presenta<br />

alcolemia al di sotto di 0.8 g/L, il terzo quartile ci segnala che ben il 25% di<br />

questi è addirittura al di sopra di 1.4 g/L (e quindi in uno stato di inequivocabile<br />

ubriachezza).<br />

Ricordando che circa un controllato su dieci era al di sopra del limite, questo<br />

vuol dire che in un ipotetico viaggio durante il fine settimana, tra i conducenti<br />

che incontreremo sulla nostra strada uno su 18 avrà alcolemia superiore a 1 g/L<br />

e, fatto ancor più rilevante, uno su 46 superiore a 1.5 g/L.<br />

In base a questa analisi, quella rassicurazione che poteva dare il 90.7% di conducenti<br />

risultati sobri si sgretola: nei fatti, stiamo guidando tra diverse ‘mine<br />

vaganti’.<br />

La differenza tra i ‘generi’<br />

I conducenti di genere maschile sottoposti a controllo sono stati ben il 76.4% del<br />

totale. Questo risultato si spiega in parte con una minore esposizione delle femmine<br />

al controllo stesso: nel contesto esplorato dalle FF.OO., ovvero il fine settimana,<br />

con netta prevalenza di controlli nelle ore serali-notturne, è più probabile<br />

che alla guida del veicolo ci sia un uomo piuttosto che una donna; ma, essendo<br />

i controlli effettuati prevalentemente per fondato sospetto, potrebbe esserci in<br />

gioco anche una maggiore propensione, caratteristica dei maschi, ad una guida<br />

più spericolata. Di più non si può dire in quanto a questo fine sarebbe necessario<br />

disporre di dati derivanti da controlli completamente casuali, operati cioè fermando<br />

a caso i conducenti <strong>11</strong> . Tuttavia, nonostante questo limite, i dati esaminati<br />

segnalano altri aspetti importanti. Ad esempio, riferendoci ai dati di tab. 1, tra<br />

i soli maschi la quota dei conducenti con alcolemia positiva è nettamente superiore<br />

a quella presente tra le sole femmine (<strong>11</strong>.1% vs. 3.7%, quasi tre volte tanto) 12 .<br />

Ritornando poi al nostro ipotetico viaggio nel fine settimana, tra i conducenti<br />

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