LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano
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<strong>LIBRO</strong> <strong>ULISSE</strong> <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>28</strong>-<strong>11</strong>-<strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>17</strong>:09 Pagina 255<br />
Sicurezza stradale: repressione, valutazione, prevenzione<br />
non appare possibile accertare a priori l’idoneità ad una guida sicura (caratteristica<br />
non statica, in quanto come visto può anche cambiare nel tempo). Ma a posteriori<br />
questo lo si può fare.<br />
Esaminiamo ciò in relazione al problema alcol e guida, mostrando quale importante<br />
indicazione possa essere derivata dai risultati dei controlli alcolemici individuali<br />
(il cui numero, come si è visto, è di recente assai cresciuto nel nostro<br />
paese).<br />
Ormai, sanno anche i bambini che guidare con certe quantità di alcol etilico in<br />
corpo compromette massimamente le capacità di guida. 7<br />
L’aumento del rischio<br />
di provocare un incidente stradale grave o mortale cresce molto rapidamente con<br />
l’aumentare della concentrazione di alcol nel sangue: se l’alcolemia raddoppia, il<br />
rischio corrispondente non diviene doppio, ma molto più elevato. Ora, se un<br />
soggetto incorre in controlli alcolemici, i risultati degli stessi possono dirci tante<br />
cose interessanti sulla sua attuale idoneità ad una guida sicura.<br />
In primo luogo, se un soggetto viene colto al di sopra del limite legale più volte<br />
(che ci sia o meno un incidente in gioco) questo fatto ci fornisce l’importante<br />
indicazione che egli fa uso costante di bevande alcoliche. In base ad un semplice<br />
modello matematico-statistico, di tipo poissoniano-binomiale, 8<br />
è infatti possibile<br />
mostrare che se questo accade anche solo due volte, indipendentemente dai valori<br />
di alcolemia rilevati, egli guida verosimilmente sempre in quelle condizioni (in<br />
altre parole, è aduso ad un costante consumo di bevande alcoliche). 9<br />
In secondo luogo, se anche una sola volta il livello alcolemico riscontratogli risulta<br />
elevato (diciamo, per avere un riferimento concreto, da 1.5 g/l in su), egli fa<br />
verosimilmente non solo uso costante di alcol, ma ne fa anche un uso consistente.<br />
Il perché di questo è assai semplice a spiegarsi. La guida, com’è facile comprendere,<br />
è un’attività complessa e laboriosa per il nostro cervello, e ne impegna<br />
molte funzioni, anche di livello superiore (percepire l’ambiente stradale e quello<br />
che in esso insiste, analizzare e riconoscere questi segnali, decidere se essi costituiscano<br />
un pericolo o se sia necessaria una qualche correzione, agire per mettere<br />
in atto quanto deciso, ecc.). Si pensi, ad es., alla complessità del processo<br />
cognitivo di valutazione corretta della distanza e della velocità degli altri veicoli.<br />
L’alcol altera profondamente tutte queste funzioni; e questa alterazione è tanto<br />
più grave meno il soggetto è aduso al suo consumo.<br />
Detto in parole povere, chi fa un uso ragionevole (e per frequenza e per quantità)<br />
di bevande alcoliche, a livelli alcolemici elevati non è, semplicemente, in<br />
grado di guidare. Quindi, colui il quale presenta al controllo tassi alcolemici<br />
superiori a 1.5 g/l (e talora, come spesso, troppo spesso, dato a vedere, anche in<br />
assenza di incidente stradale, notevolmente superiori) si è evidentemente adattato,<br />
fisiologicamente e psicologicamente, a consumi elevati, in modo tale che,<br />
pur con grande rischio, riesce ancora a guidare in quello stato.<br />
In entrambi i casi visti (positività ripetute e alti valori alcolemici), sia pure con<br />
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