LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano
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<strong>LIBRO</strong> <strong>ULISSE</strong> <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>28</strong>-<strong>11</strong>-<strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>17</strong>:09 Pagina 254<br />
Parte Terza - Epidemiologia e prevenzione dei fattori di rischio<br />
mulazione, più consona ai tempi e maggiormente utile ai fini della prevenzione.<br />
Tutto questo verrà sviluppato nella seconda parte del presente articolo.<br />
L’idoneità alla guida: un concetto dinamico<br />
L’attuale concetto di idoneità alla guida è basato in prima istanza sul conseguimento<br />
della patente; successivamente, sul rinnovo o sulla revisione della stessa.<br />
Chi supera queste prove viene considerato (o ri-considerato) idoneo. Tuttavia,<br />
l’analisi dei dati accidentologici, come pure lo spettro diversificato dei premi<br />
assicurativi, suggeriscono che molti conducenti siano non troppo portati ad una<br />
guida sicura, sia quelli che si rendono responsabili di incidenti gravi o mortali,<br />
sia quelli che mostrano di reiterare gravi violazioni al Codice della Strada.<br />
E’ questo inevitabile oppure l’attuale concetto di idoneità non è sufficientemente<br />
specifico ai fini della sicurezza?<br />
Come ho avuto modo di mostrare in precedenti articoli, l’acquisizione della<br />
patente garantisce che il soggetto possieda alcuni requisiti irrinunciabili per la<br />
guida di un veicolo, non certo una sua idoneità ad una guida sicura. 6<br />
In pratica,<br />
di fronte ad un soggetto che ha acquisito la patente di guida possiamo dire che<br />
ci vede e ci sente quanto basta, che ha riflessi nella norma, che possiede abbastanza<br />
forza per girare il volante, frenare, e così via (di per sé, o grazie a degli<br />
ausili), che conosce sufficientemente segnaletica e regole della circolazione stradale<br />
e che è stata accertata, con una prova pratica, la sua capacità di condurre un<br />
veicolo.<br />
Tutto ciò non è poco; ma non c’è nulla che possa informarci su come egli si comporterà<br />
poi su strada. Insomma, avere la patente segnala il possesso di caratteristiche<br />
necessarie per una guida sicura, ma non sufficienti. Gli aspetti più personali<br />
restano infatti celati ai test previsti per l’acquisizione del documento. E, d’altra<br />
parte, ciò è inevitabile: chi mai si presenterà alla prova pratica ubriaco o soltanto<br />
un poco alticcio? Chi sarà così stupido da guidare a velocità eccessiva o<br />
facendo manovre azzardate, con accanto colui che deve valutarlo? Ma quand’anche<br />
alcolisti e ricercatori di sensazioni forti fossero così sinceri da farlo, il problema<br />
non sarebbe risolto. ‘Panta rei’ diceva Eraclito, ‘Tutto scorre’. Nessuno nel<br />
tempo permane nello stesso stato: si può anche cambiare. E così, magari, può<br />
capitare che un patentato modello divenga poi, per i tanti casi della vita, un consumatore<br />
eccessivo di bevande alcoliche o un utilizzatore di sostanze d’abuso o<br />
sviluppi un’aggressività anomala che andrà a manifestare anche sulla strada.<br />
Peraltro, a parte casi estremi, le procedure previste per il rinnovo della patente<br />
non appaiono possedere una sensibilità tale da mettere in utile evidenza cambiamenti<br />
di stato di questo tipo, come pure quelle di revisione, visto che ci sono soggetti<br />
che perdono e riottengono la patente più volte, anche dopo essersi resi<br />
responsabili di incidenti gravi o mortali.<br />
Non è quindi un problema semplice quello che stiamo trattando, nel senso che<br />
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