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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano

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<strong>LIBRO</strong> <strong>ULISSE</strong> <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>28</strong>-<strong>11</strong>-<strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>17</strong>:09 Pagina 253<br />

Sicurezza stradale: repressione, valutazione, prevenzione<br />

mare eventuali sue lacune conoscitive, diventando così meno pericoloso sulla<br />

strada. Orbene, non mi risulta che sia mai stato appurato se il tutto funzioni, e<br />

quanto. Eppure, non sarebbe difficile farlo poiché i dati necessari allo scopo possono<br />

essere resi disponibili. Vale la pena accennare a come una tal valutazione<br />

potrebbe essere compiuta (naturalmente si tratta di uno schema semplificato,<br />

tanto per comprendere il processo di analisi da farsi).<br />

Immaginiamo di selezionare 1000 conducenti che avendo esaurito i punti seguano<br />

i corsi di recupero. Una volta che abbiano riavuta la patente, prendiamone a<br />

controllo altri 1.000 che data la loro condotta di guida non sono stati oggetto di<br />

tale provvedimento.<br />

Tutto questo potrebbe essere effettuato tramite l’archivio della PaP (anche appaiando<br />

i soggetti dei due gruppi per età, sesso, residenza, ecc.).<br />

Orbene, se ora seguiamo per un certo periodo gli uni e gli altri (es. per un anno),<br />

alla fine avremo, sempre dall’archivio della PaP, una serie di informazioni estremamente<br />

utili per valutare se i corsi abbiano sortito un qualche effetto virtuoso:<br />

la percentuale di coloro che hanno esaurito i propri punti, lo spettro delle infrazioni<br />

commesse (e quante di queste in incidenti stradali), il numero di punti<br />

persi, ecc., ecc. .<br />

Se i risultati dei due gruppi non saranno particolarmente diversi potremo ben<br />

dire che i corsi hanno prodotto l’effetto desiderato; se invece questo non avverrà,<br />

e magari i ‘corsisti’ dovessero continuare a reiterare le infrazioni che hanno<br />

determinato loro l’esaurimento dei punti (penso in particolare ad alcol, droghe e<br />

velocità), allora qualche prolema dovremo pure porcelo.<br />

4 5<br />

Con tutto questo, si<br />

intenda bene, non si vuole parlare a sfavore di detti corsi. Semplicemente, si desidera<br />

sottolineare come la valutazione della loro efficacia sia fondamentale, anche<br />

per poterne migliorare nel tempo la formulazione ai fini di un maggiore impatto<br />

sui conducenti che debbono seguirli.<br />

In conclusione, operare per la sicurezza stradale significa anche produrre dati<br />

statistici di buona qualità e di tempestiva disponibilità, ed utilizzarli concretamente<br />

per valutare l’efficacia e l’efficenza delle azioni di prevenzione messe in<br />

atto.<br />

Allocare risorse in questo senso appare urgente, in piena congruenza con gli<br />

obiettivi del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale e di utilità per il raggiungimento<br />

dell’obiettivo europeo per il 2010.<br />

Detto ciò, veniamo ora al secondo punto, quello dell’idoneità alla guida. Quando<br />

prima si parlava della necessità di ‘cambiare drasticamente la filosofia di fondo’<br />

con cui affrontiamo oggi la tematica della prevenzione nell’ambito della sicurezza<br />

stradale (e non solo), si intendeva proprio far riferimento a questo concetto: il<br />

tradizionale modo di intendere l’idoneità alla guida sembra infatti largamente<br />

inadeguato allo stato attuale delle cose. Appare quindi razionale esaminare a<br />

fondo la questione, in modo da vedere se non sia possibile una sua nuova for-<br />

253

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