LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano

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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:09 Pagina 250 Parte Terza - Epidemiologia e prevenzione dei fattori di rischio rischio di telefonare guidando con tale alcolemia non sarà Z=X+Y, ma W=X*Y, o anche molto di più. Peraltro, la presenza di un rischio spesso facilita il manifestarsi di un altro rischio ad esso associato: per esempio, l’essere in stato di ebbrezza può favorire il viaggiare ad alta velocità. Ma le complicazioni non finiscono qua. Tutto il discorso svolto sino ad ora trattava di un solo conducente: però, sulla strada ci sono anche gli ‘altri’, ognuno col suo stato psicofisico e con le condizioni al contorno da lui determinate. ‘Altri’, non necessariamente conducenti (si pensi ad un pedone in stato di ebbrezza, ad un bambino sfuggito alla custodia dei propri genitori che attraversa improvvisamente la strada, ecc. ). Sicché, sarà bene non dimenticare mai che mentre per il comportamento altrui poco possiamo fare, per quanto ci riguarda possiamo invece fare molto. E questo molto sta nel mettersi anche nelle migliori condizioni per far fronte ad eventi inaspettati, improvvisi, sfavorevoli che altri possono determinare. Conclusioni Se andiamo a tirare le somme di quanto abbiamo qui considerato, le conclusioni sono che conviene guidare sempre lucidi, con costante attenzione e... andare piano, ovvero ad una velocità adeguata al contesto e alle ‘sorprese’ che il contesto può in ogni momento proporci (e a quest’ultimo proposito, cautelarsi mantendo sempre una corretta distanza di sicurezza dal veicolo che ci precede). Insomma, a ben guardare, niente di diverso da quello che suggerisce il buonsenso. Valeva dunque la pena fare tutti questi discorsi? Decisamente, sì, perché l’esperienza ci ha più volte insegnato che talora il buonsenso può farci prendere delle grosse cantonate. Ad evitare che questo accada ci dà una buona mano il metodo scientifico, su cui abbiamo essenzialmente basato il nostro discorso. Ma quando la scienza conferma quello che ci dice il buonsenso, allora varrebbe la pena farne tesoro. Purtroppo, la gente questo sembra spesso dimenticarlo. E che sia così sono lì a testimoniarcelo i tanti che guidano sotto l’effetto dell’alcol (e/o sostanze), che viaggiano a velocità irragionevoli, che fanno manovre azzardate, ed altro ancora. In questo, forse, dobbiamo tutti ancora crescere. Il presente articolo, in fondo, è stato scritto anche per tenere viva la speranza che ciò avvenga. 250

LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:09 Pagina 251 Sicurezza Stradale. Repressione, Valutazione, Prevenzione: alcune riflessioni di Franco Taggi Istituto Superiore di Sanità Introduzione In questi ultimi anni gli incidenti stradali hanno avuto un crescendo di attenzione da parte del pubblico, dei decisori e dei mezzi di informazione. Tutto questo è in parte conseguenza degli stimoli pervenuti dall’ONU (tramite l’Organizzazione Mondiale della Sanità) che ha sottolineato più volte come gli incidenti stradali siano un problema primario per la salute e l’economia mondiale (e come essi siano destinati, se non si interviene con efficacia, a divenire una delle prime cause di morte nei paesi in via di sviluppo); come pure dall’Unione Europea (UE), la quale ha avviato all’inizio degli anni 2000 un’azione globale concertata con tutti i paesi che la compongono al fine di ridurre del 50% la mortalità derivante da questi infausti eventi. Tuttavia, è importante osservare come in parallelo, anche grazie all’intervento dei media, ci sia stata una generale presa di coscienza delle gravi conseguenze umane e sociali di tale fenomeno. A quest’ultimo proposito, il risultato di maggiore importanza di questa azione mediatica è, a mio parere, l’aver in pratica cancellato la diffusa (e scorretta) visione dell’incidente stradale come ‘evento ineluttabile’. Ciononostante, il problema della sicurezza stradale non sembra avviarsi ancora a soddisfacente soluzione, anche perché sono sopraggiunti nuovi fattori di rischio (es. cellulari e guida) e vecchi fattori di rischio si sono diversificati in tipologia e sono sostanzialmente cresciuti di intensità (es. alcol e guida, droghe e guida). 1 2 Negli ultimi tempi in Italia sono stati presi provvedimenti molto importanti nei confronti di coloro che determinano incidenti stradali gravi o mortali o manifestano comportamenti ad alto rischio (come è anche avvenuto altrove). Ora, se si va ben a guardare, una parte maggiore di tali provvedimenti consiste nell’incre- 251

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Sicurezza Stradale. Repressione, Valutazione,<br />

Prevenzione: alcune riflessioni<br />

di Franco Taggi<br />

Istituto Superiore di Sanità<br />

Introduzione<br />

In questi ultimi anni gli incidenti stradali hanno avuto un crescendo di attenzione<br />

da parte del pubblico, dei decisori e dei mezzi di informazione. Tutto questo<br />

è in parte conseguenza degli stimoli pervenuti dall’ONU (tramite<br />

l’Organizzazione Mondiale della Sanità) che ha sottolineato più volte come gli<br />

incidenti stradali siano un problema primario per la salute e l’economia mondiale<br />

(e come essi siano destinati, se non si interviene con efficacia, a divenire una<br />

delle prime cause di morte nei paesi in via di sviluppo); come pure dall’Unione<br />

Europea (UE), la quale ha avviato all’inizio degli anni 2000 un’azione globale<br />

concertata con tutti i paesi che la compongono al fine di ridurre del 50% la mortalità<br />

derivante da questi infausti eventi.<br />

Tuttavia, è importante osservare come in parallelo, anche grazie all’intervento<br />

dei media, ci sia stata una generale presa di coscienza delle gravi conseguenze<br />

umane e sociali di tale fenomeno. A quest’ultimo proposito, il risultato di maggiore<br />

importanza di questa azione mediatica è, a mio parere, l’aver in pratica<br />

cancellato la diffusa (e scorretta) visione dell’incidente stradale come ‘evento ineluttabile’.<br />

Ciononostante, il problema della sicurezza stradale non sembra avviarsi ancora<br />

a soddisfacente soluzione, anche perché sono sopraggiunti nuovi fattori di<br />

rischio (es. cellulari e guida) e vecchi fattori di rischio si sono diversificati in tipologia<br />

e sono sostanzialmente cresciuti di intensità (es. alcol e guida, droghe e<br />

guida).<br />

1 2<br />

Negli ultimi tempi in Italia sono stati presi provvedimenti molto importanti nei<br />

confronti di coloro che determinano incidenti stradali gravi o mortali o manifestano<br />

comportamenti ad alto rischio (come è anche avvenuto altrove). Ora, se si<br />

va ben a guardare, una parte maggiore di tali provvedimenti consiste nell’incre-<br />

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