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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano

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<strong>LIBRO</strong> <strong>ULISSE</strong> <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>28</strong>-<strong>11</strong>-<strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>17</strong>:09 Pagina 240<br />

Parte Terza - Epidemiologia e prevenzione dei fattori di rischio<br />

dali, tale macro-fattore sottende fattori ben consolidati e fattori nuovi, in rapida<br />

crescita. Proviamo ad elencarne i principali:<br />

- eccesso di velocità;<br />

- velocità pericolosa (non adeguata al contesto);<br />

- mancato rispetto della distanza di sicurezza;<br />

- guida in stato di ebbrezza;<br />

- guida sotto l’influenza di sostanze psicotrope;<br />

- mancato uso dei dispositivi di sicurezza;<br />

- uso del telefono cellulare durante la guida.<br />

Esaminiamoli in maggiore dettaglio.<br />

L’eccesso di velocità (o, comunque, una velocità non adeguata al contesto) ha<br />

conseguenze in genere assai pesanti. In caso di incidente, infatti, il livello di gravità<br />

delle eventuali lesioni (e quindi il grado di invalidità da queste derivante,<br />

qualora il soggetto sopravviva) è strettamente connesso con l’energia cinetica<br />

residua (quella relativa alla velocità al momento dell’impatto). Come qualcuno<br />

ricorderà dalla fisica che si studia a scuola, l’energia cinetica è proporzionale al<br />

quadrato della velocità. A parità di massa, se raddoppia la velocità, quadruplica<br />

l’energia in gioco. E se l’incidente è con scontro, insieme all’energia residua del<br />

primo veicolo c’è anche da considerare l’energia residua dell’altro.<br />

Il mancato rispetto della distanza di sicurezza, oltre ad essere espressione di un<br />

modo demenziale di condurre un veicolo, determina sempre guai: per quanto si<br />

abbiano riflessi rapidi (e quindi spazi di reazione minori), il grosso del problema<br />

è dato dallo spazio di frenata che è blandamente dipendente dalla “performance”<br />

del conducente, in quanto è determinato nell’insieme da leggi fisiche (frenare<br />

è convertire energia cinetica in calore: a parità di energia, sia per il ragionier<br />

Rossi sia per il pilota di Formula Uno, lo spazio di frenata più o meno sarà sempre<br />

dello stesso ordine).<br />

La guida in stato di ebbrezza è una vecchia piaga, in costante crescita, per giunta.<br />

Ma cosa ci si può aspettare in un paese dove, come segnala la Società Italiana<br />

di Alcologia, vi sono un milione di alcolisti e 3 milioni di bevitori eccessivi? E, a<br />

fronte di questo, come mai è dato vedere che conducenti ripetutamente trovati<br />

ubriachi alla guida riottengono ripetutamente il permesso di guidare, anche se<br />

da ubriachi hanno ucciso delle persone?<br />

La guida sotto l’influenza di sostanze psicotrope (leggi: droghe) è anch’essa dilagante,<br />

specificamente tra i giovani, e in crescita. Tra i tanti perniciosi effetti che<br />

la caratterizzano c’è certamente il fatto che molte di queste sostanze (es. la cocaina)<br />

inducono aggressività. Peraltro, le droghe interagiscono comunque con l’alcol<br />

(spessissimo a queste associato), comportando devastanti effetti sul cognitivo<br />

e sulle scelte comportamentali del conducente.<br />

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