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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano

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<strong>LIBRO</strong> <strong>ULISSE</strong> <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>28</strong>-<strong>11</strong>-<strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>17</strong>:09 Pagina 2<strong>28</strong><br />

Parte Terza - Epidemiologia e prevenzione dei fattori di rischio<br />

abbiamo usato come moltiplicatore della mortalità il valore 195, che deve essere<br />

considerato un valore assai cautelativo in quanto le ricerche svolte (relative però<br />

a due sole regioni, Toscana e Lazio) portano a stimare per questo moltiplicatore<br />

un valore pari a 292.<br />

Discussione e conclusioni<br />

L’utilità di valutazioni quali quella qui presentata non sta tanto nelle cifre risultanti,<br />

quanto nell’ordine di grandezza delle stesse. Troppe sono infatti in questi<br />

casi le variabili in gioco, di cui non si dispone di una quantificazione affidabile,<br />

troppe le approssimazioni necessarie per pervenire ad un risultato accurato. Per<br />

intenderci, non siamo di fronte ad un contesto contabile. Ma qual è in fondo lo<br />

scopo di operazioni di questo tipo? Sicuramente, quello di indirizzare l’attenzione<br />

su certi problemi che opportunamente considerati appaiono avere dimensioni<br />

importanti e che, se trascurati, possono produrre (silenziosamente, come nel<br />

presente caso) ingenti danni sociali ed economici nel tempo.<br />

L’ordine di grandezza degli eccessi qui stimati è certo allarmante: centinaia di<br />

casi per i morti e per gli invalidi gravi, migliaia per i ricoveri, decine di migliaia<br />

per le prestazioni di Pronto Soccorso. Sicché, più che sottilizzare su come migliorare<br />

le stime presentate (cosa che si può comunque sempre prendere in considerazione)<br />

quello che ci dovremmo chiedere è forse: “A fronte di questa evidenza dello<br />

stato delle cose, stiamo facendo tutto il possibile per far sì che la situazione divenga meno<br />

grave?”.<br />

La risposta a questa domanda è, almeno da parte nostra, negativa; e questo per<br />

alcune ragioni che ora esamineremo.<br />

Sul versante delle regole, e della loro applicazione, non sembrano esserci problemi.<br />

L’uso del telefono cellulare durante la guida è oggi duramente sanzionato: si<br />

perdono punti sulla patente, si pagano multe di importi non trascurabili.<br />

Sul versante dell’informazione, invece, le cose non sembra vadano altrettanto<br />

bene.<br />

Ad esempio, siamo tutti continuamente tempestati da spot televisivi di promozione<br />

della telefonia mobile, ma in nessuno di essi viene mai menzionato il<br />

rischio che l’uso del telefono cellulare comporta durante la guida. Non sarebbe<br />

naturale, oltre che doveroso, da parte di coloro che promuovono l’uso del cellulare<br />

avvertire adeguatamente gli utenti del rischio connesso al suo utilizzo<br />

durante la guida di un veicolo (e anche nell’attraversare la strada)? (20).<br />

Sicché, mentre l’uso del cellulare dilaga sulla strada, con le conseguenze che<br />

abbiamo qui mostrato, ci si affida alla sola repressione per limitare i danni che<br />

esso può comportare. Certo, ci sono anche campagne informative in merito, alcune<br />

particolarmente pregevoli (21); ma un problema di questo tipo non si può trattare<br />

soltanto con iniziative sporadiche: deve essere oggetto di speciale attenzione,<br />

affrontato con un piano ben predisposto e sviluppato nel tempo.<br />

2<strong>28</strong>

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