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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano

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<strong>LIBRO</strong> <strong>ULISSE</strong> <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>28</strong>-<strong>11</strong>-<strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>17</strong>:09 Pagina 218<br />

Parte Terza - Epidemiologia e prevenzione dei fattori di rischio<br />

che potrebbero essere trasmessi al collo del soggetto (Taggi, 1993, non pubblicato).<br />

Si osservi che tutte queste possibili fonti di errore portano a sottostimare l’efficacia<br />

del casco.<br />

Concludendo queste considerazioni epidemiologiche sull’efficacia dell’uso del<br />

casco, non possiamo non fare una sia pur breve e parziale rassegna degli studi<br />

internazionali sull’argomento.<br />

Negli anni ’80 William Haddon fondatore della moderna accidentologia pubblicò<br />

una rassegna generale degli studi svolti negli USA (Haddon, 1980). Nel rapporto<br />

si dimostra in termini precisi l’efficacia del casco, mettendola in relazione<br />

con le politiche di rinforzo delle normative vigenti: in particolare Haddon evidenziò<br />

come l’indebolimento da parte di alcuni Stati delle leggi allora esistenti<br />

sull’uso obbligatorio generalizzato del dispositivo avessero prodotto un aumento<br />

consistente della mortalità. In tempi più recenti, l’efficacia del casco nel contenere<br />

la mortalità in conducenti di motocicletta e trasportati è stata dimostrata da<br />

Evans e Frick (1988) che hanno trovato una riduzione del trauma cranico intorno<br />

al <strong>28</strong>%.<br />

Sempre relativamente al terriotrio degli Stati Uniti, l’ Insurance Institute for<br />

Highway Safety ha prodotto una relazione più aggiornata (State Law Facts, 1992)<br />

dove vengono analizzati diversi aspetti di interesse quali situazione legislativa<br />

nei vari Stati, le statistiche accidentologiche ed i costi associati all’incidentalità<br />

stradale.<br />

Successivamente Weiss (1992) ha mostrato con eleganti metodi statistici come<br />

il casco riduca anche la gravità delle lesioni, stimando un aumento del 42% di<br />

soggetti che non avevano lesioni alla testa pur avendo avuto l’incidente e un<br />

risparmio sui costi medici di <strong>17</strong>00 dollari per infortunato.<br />

Watson e coll. (1980, 1981) osservarono che quando negli USA l’obbligo d’uso<br />

del casco tra i motociclisti fu indebolito, la mortalità aumentò del 40%. Shankar<br />

e coll. (1992) hanno monitorato nel Maryland, in uno studio molto ben concepito,<br />

lesioni e costi associati ad incidente in 1900 motociclisti. Coloro che non portavano<br />

il casco avevano una frequenza doppia di lesioni al capo rispetto a coloro<br />

che lo portavano e venivano ospedalizzati circa una volta e mezzo più frequentemente;<br />

inoltre, i costi sanitari associati a questi soggetti erano tre volte<br />

superiori rispetto a quelli sostenuti per gli infortunati che portavano il casco.<br />

Anche Chenier ed Evans (1987) hanno studiato gli effetti dell’indebolimento<br />

della legge sul casco in alcuni Stati degli USA, trovando un aumento della mortalità<br />

nei motociclisti intorno al 25%.<br />

Il quadro che abbiamo sinteticamente tracciato, considerando nella presente<br />

relazione soltanto i lavori di maggiore spessore metodologico, porta a concludere<br />

che l’adozione del casco di sicurezza sia indicazione razionale e responsabile<br />

alla luce delle conoscenze epidemiologiche finora maturate. E questa è anche, da<br />

tempo, l’indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 1981).<br />

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