LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano

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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:09 Pagina 212 Parte Terza - Epidemiologia e prevenzione dei fattori di rischio in merito iniziative importanti, iniziative tra cui spicca in particolare l’istituzione della patente a punti. Questo operare è stato certamente favorito dall’iniziativa dell’Unione Europea che, proponendo ai paesi che la costituiscono l’obiettivo di ridurre per il 2010 del 50% il numero di vittime della strada, ha certamente catalizzato l’intero processo. In vista del nuovo obiettivo, sollecitato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, come pure dall’Unione (relativo al 2020), sembra però opportuno riflettere maggiormente su come sono andate finora le cose, insistendo sulle azioni che hanno avuto successo e puntando maggiormente su quelle che non sono state sfruttate al meglio. E’ questo il caso dell’uso dei dispositivi di sicurezza (casco e cinture) che, come visto, necessitano di una particolare attenzione da parte delle amministrazioni locali. Il modello che abbiamo qui presentato è un contributo per far sì che questa maggiore attenzione si concretizzi nel migliore dei modi e dia luogo a cambiamenti auspicabili e, soptattutto, stabili nel tempo. 212

LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:09 Pagina 213 Evidenze epidemiologiche di efficacia dell’uso del casco nella riduzione di incidenza e gravità del trauma cranico di Marco Giustini Istituto Superiore di Sanità Nel trattare il tema in oggetto in relazione a quanto rilevato in Italia, riteniamo opportuno sottolineare un aspetto che non è stato sufficientemente considerato, anche a livello internazionale, aspetto da tenere in conto prima, durante e dopo l’introduzione di una legge sull’uso obbligatorio del casco di protezione per gli utenti delle due ruote motorizzate: la netta distinzione che deve farsi tra l’efficacia del dispositivo (casco) e l’efficienza delle azioni che ne impongono l’uso (leggi). E’ bene ricordare che l’efficacia del casco nella prevenzione dei traumi alla testa delle due ruote è stata valutata positivamente in termini di biomeccanica, di epidemiologia analitica e con studi mirati e controllati, tipo prima-dopo, né sono stati mai dimostrati effetti collaterali non desiderati. D’altra parte, a costo di banalizzare la questione, un urto alla testa nel corso di un incidente è come ricevere sul capo una martellata: di certo, se la testa è protetta da un casco, i danni saranno minori. Non a caso, da sempre, i militari lo utilizzano durante le loro azioni (per non parlare di altri esempi, quali l’uso obbligatorio del casco nella cantieristica). Comunque, per quanto riguarda il problema in questione, l’insieme dei risultati ottenuti dai ricercatori di tutto il mondo, parte dei quali riportati nel seguito, indica, secondo una meta-analisi dell’ISS, la presenza di una protezione relative mediana intorno a 0.469, il che, sostanzialmente, equivale a dire che chi non fa uso del casco ha un rischio circa doppio di incorrere in un trauma cranico rispetto a chi invece lo porta. E’ chiaro che, nel momento in cui si va ad imporre l’uso di un dispositivo efficace in una popolazione, sorgono numerosi problemi che influiscono sull’efficienza del risultato finale (risultato che, peraltro, può anche essere simulato da 213

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Parte Terza - Epidemiologia e prevenzione dei fattori di rischio<br />

in merito iniziative importanti, iniziative tra cui spicca in particolare l’istituzione<br />

della patente a punti. Questo operare è stato certamente favorito dall’iniziativa<br />

dell’Unione Europea che, proponendo ai paesi che la costituiscono l’obiettivo<br />

di ridurre per il 2010 del 50% il numero di vittime della strada, ha certamente<br />

catalizzato l’intero processo.<br />

In vista del nuovo obiettivo, sollecitato dall’Organizzazione Mondiale della<br />

Sanità, come pure dall’Unione (relativo al 2020), sembra però opportuno riflettere<br />

maggiormente su come sono andate finora le cose, insistendo sulle azioni che<br />

hanno avuto successo e puntando maggiormente su quelle che non sono state<br />

sfruttate al meglio.<br />

E’ questo il caso dell’uso dei dispositivi di sicurezza (casco e cinture) che, come<br />

visto, necessitano di una particolare attenzione da parte delle amministrazioni<br />

locali.<br />

Il modello che abbiamo qui presentato è un contributo per far sì che questa maggiore<br />

attenzione si concretizzi nel migliore dei modi e dia luogo a cambiamenti<br />

auspicabili e, soptattutto, stabili nel tempo.<br />

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