LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano

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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:09 Pagina 202 Parte Terza - Epidemiologia e prevenzione dei fattori di rischio difficoltà da parte del lettore) non porterebbero a risultati troppo diversi da quelli presentati (cosa da noi verificata); - le approssimazioni applicate conducono nel complesso a sottostimare gli eccessi indagati (sicché la dizione ‘è pari a...’ diviene ‘è almeno pari a ...’); - quello che interessa in questo tipo di valutazioni è l’ordine di grandezza delle stime, non già una loro elevata accuratezza (peraltro in genere illusoria, per via degli inevitabili problemi legati a qualità e completezza dei dati di base). In altre parole, quello che ci occorre per decidere eventuali provvedimenti da prendere (nonché il loro taglio) è un’indicazione quantitativa di massima (ma affidabile) di come stanno le cose. Tanto per fare un esempio, se i morti in eccesso fossero stati la metà di quelli qui stimati (quindi, non 544, ma 272,) cambierebbe qualcosa? Conseguenza del tutto è che – in base alla valutazione svolta - possiamo razionalmente affermare che il carico derivante dall’attuale non-uso delle cinture di sicurezza è enorme, moralmente e socialmente inaccettabile. Nell’interesse di tutti appare dunque necessario promuovere azioni mirate per modificare la presente situazione. Sicché, parafrasando Luigi Einaudi, possiamo dire che ora ‘conosciamo per deliberare’. Il problema che abbiamo oggi di fronte è quindi quello di identificare dei modi di procedere, efficaci ed efficienti, per far sì che l’uso di questi dispositivi divenga il più possibile (e rapidamente) prossimo al 100% (>95%). In un successivo articolo, che seguirà quello sui costi, presenteremo a questo proposito un modello di intervento rapido messo a punto dall’ONAT/ISS. Conclusioni I risultati ottenuti mostrano che l’impatto sanitario derivante dalla malsana e diffusa abitudine di non utilizzare le cinture di sicurezza è molto più grave di quanto non possa sembrare a prima vista. Peraltro, come dimostreremo nel successivo articolo, i costi associati al non-uso del dispositivo sono estremamente elevati (dell’ordine dei miliardi di euro). E in entrambi i casi, desideriamo sottolinearlo, si tratta di eccessi, di danno fisico e di costo, annui. Bisognerà certamente riconsiderare con maggiore attenzione – e quanto prima - questo problema, tenendo a mente due obiettivi concreti da raggiungere: da una parte il rendere generalizzato il rispetto dell’obbligo (e in questo, come mostrerà l’ulteriore lavoro che tratterà del modello di intervento rapido, il ruolo dei comuni appare decisamente centrale); dall’altra, la promozione di campagne di comunicazione periodiche dirette al grande pubblico (a livello nazionale e locale), in forme che siano però diverse da mere raccomandazioni. (14) 202

LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:09 Pagina 203 Le conseguenze sanitarie del mancato uso delle cinture di sicurezza Tab. 1 S. Urbane Morti Invalidi gravi Ricoveri Pronto Soccorso Osservati 1133 2833 18694 401500 Attesi 821 2053 13546 290942 Eccesso 312 780 5148 110558 S. Extraurbane Morti Invalidi gravi Ricoveri Pronto Soccorso Osservati 1159 2898 19123 107800 Attesi 927 2318 15299 86240 Eccesso 232 580 3824 21560 Totale U+EU Morti Invalidi gravi Ricoveri Pronto Soccorso Osservati 2292 5730 37817 509300 Attesi 1748 4371 28845 377182 Eccesso 544 1359 8972 132118 Tab. 1 - Stima dell’impatto sanitario del mancato uso delle cinture di sicurezza. La tabella riporta per gli incidenti di autoveicoli avvenuti sulle strade urbane ed extraurbane (e sul totale delle due) il numero annuo osservato di morti, di invalidi gravi, di ricoveri e di prestazioni di pronto soccorso non seguite da ricovero; i corrispondenti valori che si sarebbero avuti se tutti gli utenti di autoveicoli avessero indossato la cintura (attesi); gli eccessi determinati dal mancato uso del dispositivo. Il numero di ricoveri va inteso come quello dei soggetti ricoverati che non riportano invalidità grave. Questa distinzione è necessaria in quanto gli invalidi gravi sono anch’essi ricoverati, e quindi li si conterebbe due volte. Note tecniche 1 – In termini strettamente tecnici, avremmo dovuto utilizzare le proporzioni d’uso rilevate dal sistema Ulisse nel 2007. Tuttavia, poiché in relazione a detto anno il numero di territori monitorati ha avuto una momentanea contrazione (si ricordi che il sistema è a carattere volontario), abbiamo preferito utilizzare le proporzioni rilevate nel primo semestre 2009, che risultano maggiormente rappresentative del territorio nazionale, e che quindi possono meglio prestarsi ad eventuali applicazioni locali della procedura di valutazione qui mostrata. Questa scelta comporta una modesta sovrastima, ininfluente ai fini dei risultati del lavoro. 2 - In merito a quanto qui presentato, qualcuno potrebbe obiettare che la valutazione svolta è di fatto pessimistica in quanto solo parte degli utenti indossa sempre o mai le cinture di sicurezza: un’altra parte, invece, qualche volta la indossa, 203

<strong>LIBRO</strong> <strong>ULISSE</strong> <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>28</strong>-<strong>11</strong>-<strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>17</strong>:09 Pagina 203<br />

Le conseguenze sanitarie del mancato uso delle cinture di sicurezza<br />

Tab. 1<br />

S. Urbane Morti Invalidi gravi Ricoveri Pronto Soccorso<br />

Osservati <strong>11</strong>33 <strong>28</strong>33 18694 401500<br />

Attesi 821 2053 13546 290942<br />

Eccesso 312 780 5148 <strong>11</strong>0558<br />

S. Extraurbane Morti Invalidi gravi Ricoveri Pronto Soccorso<br />

Osservati <strong>11</strong>59 <strong>28</strong>98 19123 107800<br />

Attesi 927 2318 15299 86240<br />

Eccesso 232 580 3824 21560<br />

Totale U+EU Morti Invalidi gravi Ricoveri Pronto Soccorso<br />

Osservati 2292 5730 378<strong>17</strong> 509300<br />

Attesi <strong>17</strong>48 4371 <strong>28</strong>845 377182<br />

Eccesso 544 1359 8972 132<strong>11</strong>8<br />

Tab. 1 - Stima dell’impatto sanitario del mancato uso delle cinture di sicurezza. La tabella riporta<br />

per gli incidenti di autoveicoli avvenuti sulle strade urbane ed extraurbane (e sul totale delle due)<br />

il numero annuo osservato di morti, di invalidi gravi, di ricoveri e di prestazioni di pronto soccorso<br />

non seguite da ricovero; i corrispondenti valori che si sarebbero avuti se tutti gli utenti di autoveicoli<br />

avessero indossato la cintura (attesi); gli eccessi determinati dal mancato uso del dispositivo.<br />

Il numero di ricoveri va inteso come quello dei soggetti ricoverati che non riportano invalidità<br />

grave. Questa distinzione è necessaria in quanto gli invalidi gravi sono anch’essi ricoverati, e quindi<br />

li si conterebbe due volte.<br />

Note tecniche<br />

1 – In termini strettamente tecnici, avremmo dovuto utilizzare le proporzioni<br />

d’uso rilevate dal sistema Ulisse nel 2007. Tuttavia, poiché in relazione a detto<br />

anno il numero di territori monitorati ha avuto una momentanea contrazione<br />

(si ricordi che il sistema è a carattere volontario), abbiamo preferito utilizzare le<br />

proporzioni rilevate nel primo semestre 2009, che risultano maggiormente rappresentative<br />

del territorio nazionale, e che quindi possono meglio prestarsi ad<br />

eventuali applicazioni locali della procedura di valutazione qui mostrata.<br />

Questa scelta comporta una modesta sovrastima, ininfluente ai fini dei risultati<br />

del lavoro.<br />

2 - In merito a quanto qui presentato, qualcuno potrebbe obiettare che la valutazione<br />

svolta è di fatto pessimistica in quanto solo parte degli utenti indossa sempre<br />

o mai le cinture di sicurezza: un’altra parte, invece, qualche volta la indossa,<br />

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