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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano

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<strong>LIBRO</strong> <strong>ULISSE</strong> <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>28</strong>-<strong>11</strong>-<strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>17</strong>:09 Pagina 200<br />

Parte Terza - Epidemiologia e prevenzione dei fattori di rischio<br />

l’uso delle cinture è del 62%), il 45.5% su strade extraurbane (statali, regionali,<br />

provinciali, comunali extraurbane, dove l’uso stimato dal sistema Ulisse è intorno<br />

al 75%) e il 10.3% in autostrada (su cui l’uso è sempre risultato superiore al<br />

90%). Non considerando le autostrade (per via dell’uso assai elevato del dispositivo)<br />

ed applicando le quote di mortalità per tipologia di strada ai 2575 morti<br />

identificati, possiamo stimare il numero delle morti di nostro interesse in <strong>11</strong>33<br />

sulle strade urbane e in <strong>11</strong>59 su quelle extraurbane.<br />

La stima degli eccessi annui dovuti al mancato uso delle cinture di sicurezza<br />

Applicando alle mortalità ora derivate le stime sanitarie dell’ONAT/ISS e il<br />

modello IPP otteniamo le valutazioni che ci interessano (v. tab. 1).<br />

Vediamo in dettaglio come si sono determinate le quantità riportate in tab.1. Per<br />

far questo, riferiamoci ai dati delle strade urbane. La prima riga della tabella<br />

riporta i valori ‘osservati’ (in realtà, di ‘osservati’ ci sono solo i morti, in quanto<br />

invalidi, ricoverati e prestazioni sono ‘stimati’ con i coefficienti prima visti, derivati<br />

dagli studi epidemiologici dell’ONAT/ISS: ma è un modo comodo per<br />

distinguere questa riga dalle successive). Il numero dei morti osservati (<strong>11</strong>33) è<br />

quello prima calcolato. Il numero di invalidi gravi (<strong>28</strong>33) è desunto con l’utilizzo<br />

del coefficiente 2.5; il numero di soggetti ricoverati (18694), con l’utilizzo del<br />

coefficiente 19, sottraendo però il numero di invalidi gravi, ricoverati anch’essi,<br />

che altrimenti verrebbero contati due volte. Quindi, in questo contesto per ‘ricoverati’<br />

si intendono i soggetti ricoverati che non riportano invalidità grave: il<br />

numero totale di ricoveri lo si ottiene perciò sommando a questi il numero di<br />

invalidi gravi. Per la stima del numero di prestazioni di Pronto Soccorso non<br />

seguite da ricovero, le cose sono un poco più complicate: posto pari ad 1.000.000<br />

il numero totale di dette prestazioni (e si tratta di una stima minima, cautelativa,<br />

rispetto a quanto rilevato (5) ), questo viene prima moltiplicato per 0.55 (in quanto<br />

dalle SISV risulta che il 55% degli infortunati è relativo a conducenti e passeggeri<br />

di autoveicoli), poi per 0.766 (poiché, secondo le SISV il 76.6% di feriti si ha<br />

in seguito ad incidente stradale in strada urbana). Il valore finale che si ottiene è,<br />

come si vede in tab.1, di 401500 prestazioni.<br />

Nella seconda riga compaiono i valori che si sarebbero avuti se tutti gli utenti<br />

avessero indossato la cintura di sicurezza (li abbiamo indicati come ‘attesi’).<br />

Poiché sulle strade urbane il Sistema Ulisse ci informa che il 38% degli utenti non<br />

indossa la cintura, il numero di morti ‘attesi’ (821) è la soluzione dell’equazione<br />

(<strong>11</strong>33-x)/x=0.38. Il numero di invalidi, di ricoveri e di prestazioni ‘attesi’, indicati<br />

nel seguito, si ricavano risolvendo analoghe equazioni (o utilizzando i relativi<br />

coefficienti stimati dall’ONAT/ISS). Nella terza riga sono riportati gli ‘eccessi’<br />

indotti dal mancato uso (38%) del dispositivo. Questi valori si deducono semplicemente<br />

sottraendo dai valori ‘osservati’ i valori ‘attesi’.<br />

Gli stessi calcoli vengono applicati nelle righe successive per le strade extraurbane.<br />

Le prestazioni di pronto soccorso ‘osservate’ sono qui calcolate moltiplican-<br />

200

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