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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano

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<strong>LIBRO</strong> <strong>ULISSE</strong> <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>28</strong>-<strong>11</strong>-<strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>17</strong>:09 Pagina 158<br />

Parte Seconda - I dati del Sistema Ulisse<br />

L’argomento è un poco tecnico, ma credo di poter mettere in luce gli aspetti di<br />

maggiore interesse usando al minimo la matematica. Mi servirò di un modello<br />

deterministico (ulteriormente semplificato per questa occasione) messo a punto<br />

nei primi anni ’80 allo scopo di valutare preventivamente l’impatto nella riduzione<br />

del trauma cranico grave della futura legge sull’uso obbligatorio del casco per<br />

gli utenti delle due ruote motorizzate.<br />

Torniamo indietro nel tempo e ripercorriamo il ragionamento seguito per<br />

costruire uno strumento (il modello) rivelatosi poi idoneo a stimare quello che<br />

sarebbe accaduto con l’adozione obbligatoria del dispositivo.<br />

Innanzitutto, era necessario essere sicuri che il non-portare il casco fosse realmente<br />

un fattore di rischio per il trauma cranico (ma anche che l’uso di detto<br />

dispositivo non comportasse effetti collaterali): questo risultava ben evidenziato<br />

da innumerevoli studi epidemiologici svolti in paesi diversi, dove al crescere dell’uso<br />

del casco si riscontrava sempre una riduzione dell’incidenza del trauma<br />

cranico, senza che fossero rilevati aumenti di altre lesioni indesiderate, nello specifico<br />

traumi del collo.<br />

In secondo luogo, era necessario conoscere il valore del rischio relativo di trauma<br />

cranico grave in chi non portava il casco rispetto a chi lo portava. Per stimare<br />

questa quantità, fu effettuata una meta-analisi degli studi svolti in tutto il<br />

mondo, e fu così possibile stimare il rischio relativo di riportare un trauma cranico<br />

grave in un incidente delle due ruote non indossando il casco rispetto a chi<br />

invece lo indossava. Risultava RR=2 (circa). In altre parole, l’evidenza scientifica<br />

mostrava che la probabilità di essere vittima di un trauma cranico grave era doppia<br />

nei centauri che non indossavano il casco rispetto a quelli che lo indossavano.<br />

La stessa cosa era peraltro riscontrabile anche per traumi cranici moderati o<br />

minori.<br />

Vediamo ora come possono essere ulteriormente utilizzati questi elementi.<br />

All’epoca (primi anni ’80) quasi nessuno portava il casco. La prevalenza del nonuso<br />

del dispositivo era quindi pari a circa 100%. Questo 100% di utenti non protetto<br />

(ovvero tutti) produceva nell’anno un certo numero di traumi cranici gravi,<br />

diciamolo X. Che sarebbe accaduto se una certa quota di utenti avesse preso ad<br />

indossare il casco (ovvero se si fosse ridotta la prevalenza del fattore di rischio,<br />

nel caso presente il non-uso del casco)?<br />

In fig. 1 è sintetizzato in forma grafica il tutto.<br />

Come si osserva da questa figura, nella situazione in cui nessuno (100%) indossa<br />

il casco si generano in un certo periodo di tempo (es. un anno) X traumi cranici<br />

gravi per incidenti delle due ruote motorizzate.<br />

Supponiamo ora che, in seguito a certi provvedimenti, questa quota scenda al<br />

60% (ovvero, il 40% indossi il casco). Nell’anno, evidentemente, lo strato che non<br />

porta il casco produrrà un numero di traumi cranici gravi come avveniva in precedenza,<br />

in questo caso pari a 0.6X. D’altra parte, lo strato protetto (40%) che ne<br />

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