LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17 ... - Governo Italiano

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LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:08 Pagina 12 Presentazione responsabilità di ciascuno di noi. L'eccesso di velocità, l'abuso di alcol, l'uso di sostanze stupefacenti e altri comportamenti ad alto rischio continuano, purtroppo, a contribuire all'incidentalità stradale in modo significativo. All'interno del panorama europeo sono state predisposte una serie di misure funzionali per la sicurezza del veicolo ed elaborate norme tecniche ancora più adeguate sui dispositivi di protezione individuale, misure che di per se incrementano la sicurezza e riducono le conseguenze degli impatti, ma da sole ovviamente non eliminano il problema. L'uso di dispositivi come ad esempio la cintura di sicurezza o il casco anche se non contribuiscono direttamente alla diminuzione dell'incidentalità stradale, determinano però una consistente riduzione dei traumi e della loro gravità con effetto indubbiamente positivo sui costi socio-sanitari degli incidenti. Conoscere meglio e più prontamente i livelli d'uso di questi dispositivi è quindi un elemento essenziale nella gestione di un sistema complesso qual è quello della sicurezza stradale. Il Sistema Ulisse, di cui il presente rapporto riporta i dati rilevati tra il 2009 e i primi mesi del 2011, è la risposta concreta a questa necessità di comprensione dei fenomeni comportamentali. Il progetto nasce da una collaborazione ormai ultradecennale tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l'Istituto Superiore di Sanità, e, specialmente, dalla partecipazione volontaria di un elevato numero di operatori, sanitari e non, ai quali non posso non indirizzare un ringraziamento particolare, mio personale ed a nome di tutto il Ministero che rappresento. In tema di utilizzo delle cinture e casco, la situazione, come si avrà modo di leggere nel rapporto, è ulteriormente suscettibile di miglioramento, soprattutto nella riduzione dei divari territoriali che ancora oggi si registrano nel Paese. A tale proposito occorre tuttavia riconoscere che anche in questo campo, negli ultimi anni, abbiamo compiuto apprezzabili passi in avanti, grazie all'introduzione di norme più severe, all'intensificazione dei controlli su strada, alla realizzazione di importanti iniziative di sensibilizzazione, di educazione e di prevenzione, elevando notevolmente nell'opinione pubblica e tra gli stessi utenti della strada la consapevolezza dei rischi connessi con il mancato uso dei dispositivi di sicurezza. Nel volume non solo è riportato il rapporto sui risultati del progetto, ma sono anche stati raccolti una serie di articoli relativi a vari temi della sicurezza stradale a cura di esperti del settore. In tal modo si è inteso realizzare una vera e propria mini guida della sicurezza stradale utile a fornire spunti di approfondimento sia fra gli addetti ai lavori che ai comuni lettori interessati alla materia. 12

LIBRO ULISSE NOVEMBRE 2011 28-11-2011 17:08 Pagina 13 Prefazione di Enrico Garaci Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Gli incidenti stradali continuano a rappresentare anche nel nostro Paese un problema di indubbia priorità per la sanità pubblica, causando ogni anno - secondo gli ultimi dati ufficiali - oltre 4200 morti e 300.000 feriti, a cui si aggiungono, in base alle stime dell'Istituto Superiore di Sanità, circa 15.000 invalidi gravi, 100.000 ricoveri ospedalieri e 1.000.000 di prestazioni di pronto soccorso, con costi sanitari, sociali ed economici elevatissimi. L'azione svolta dall'Istituto Superiore di Sanità su tale versante ha riguardato gli aspetti più direttamente epidemiologici degli incidenti stradali contribuendo alla conoscenza dei diversi fattori di rischio che ne sono alla base e al contenimento delle loro conseguenze, ma sviluppandosi anche su questioni di carattere legislativo e valutativo di rilevante impatto, quali quelle connesse con le condizioni psico-fisiche di guida, il limite legale del tasso alcolemico, l'uso del casco e delle cinture di sicurezza, l'uso dei farmaci. L'azione dell'Istituto si è sviluppata con forza anche nell'ambito dei temi connessi con l'analisi dei dati sanitari dell'incidentalità stradale, dei dati delle Commissioni medico-legali, delle strategie di riabilitazione e ripresa alla guida dei soggetti vittime di trauma cranico e più in generale sul fronte della prevenzione dei comportamenti di guida maggiormente a rischio, in particolare da parte dei giovani. Tutte queste attività - in linea con quanto definito dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale e dal Piano Sanitario Nazionale - prevedono tra i propri obiettivi la necessità di intervenire con forza per ridurre nel nostro Paese, soprattutto nelle fasce di età giovanili dove gli incidenti stradali costituiscono la prima causa di morte, il numero degli incidenti stradali e le menomazioni conseguenti a tali eventi. Gran parte di questa azione si è svolta nell'ambito di un accordo quadro di col- 13

<strong>LIBRO</strong> <strong>ULISSE</strong> <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>28</strong>-<strong>11</strong>-<strong>20<strong>11</strong></strong> <strong>17</strong>:08 Pagina 13<br />

Prefazione<br />

di Enrico Garaci<br />

Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità<br />

Gli incidenti stradali continuano a rappresentare anche nel nostro Paese un<br />

problema di indubbia priorità per la sanità pubblica, causando ogni anno<br />

- secondo gli ultimi dati ufficiali - oltre 4200 morti e 300.000 feriti, a cui si<br />

aggiungono, in base alle stime dell'Istituto Superiore di Sanità, circa 15.000 invalidi<br />

gravi, 100.000 ricoveri ospedalieri e 1.000.000 di prestazioni di pronto soccorso,<br />

con costi sanitari, sociali ed economici elevatissimi.<br />

L'azione svolta dall'Istituto Superiore di Sanità su tale versante ha riguardato<br />

gli aspetti più direttamente epidemiologici degli incidenti stradali contribuendo<br />

alla conoscenza dei diversi fattori di rischio che ne sono alla base e al contenimento<br />

delle loro conseguenze, ma sviluppandosi anche su questioni di carattere<br />

legislativo e valutativo di rilevante impatto, quali quelle connesse con le condizioni<br />

psico-fisiche di guida, il limite legale del tasso alcolemico, l'uso del casco e<br />

delle cinture di sicurezza, l'uso dei farmaci. L'azione dell'Istituto si è sviluppata<br />

con forza anche nell'ambito dei temi connessi con l'analisi dei dati sanitari dell'incidentalità<br />

stradale, dei dati delle Commissioni medico-legali, delle strategie<br />

di riabilitazione e ripresa alla guida dei soggetti vittime di trauma cranico e più<br />

in generale sul fronte della prevenzione dei comportamenti di guida maggiormente<br />

a rischio, in particolare da parte dei giovani.<br />

Tutte queste attività - in linea con quanto definito dal Piano Nazionale della<br />

Sicurezza Stradale e dal Piano Sanitario Nazionale - prevedono tra i propri obiettivi<br />

la necessità di intervenire con forza per ridurre nel nostro Paese, soprattutto<br />

nelle fasce di età giovanili dove gli incidenti stradali costituiscono la prima causa<br />

di morte, il numero degli incidenti stradali e le menomazioni conseguenti a tali<br />

eventi.<br />

Gran parte di questa azione si è svolta nell'ambito di un accordo quadro di col-<br />

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