Piano Direttore Sicurezza.pdf - Comune di Bologna

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PIANO DIRETTORE VIA TOLMINO VIA SABOTINO ZONA 3 ZONA 4 VIA EMILIA PONENTE VIA CRISTOFORO COLOMBO VIA AURELIO SAFFI VIA MARCO POLO VIA DEL TRIUMVIRATO VIA FRANCESCO ZANARDI ASSE SUD-OVEST VIALE GAETANO SALVEMINI ZONA 5 ZONA 6 VIA WILLIAM SHAKESPEARE VIA FERRARESE VIA AMEDEO LIPPARINI VIA GIACOMO MATTEOTTI VIA DELL'ARCOVEGGIO VIA STALINGRADO VIA STENDHAL VIALE DELLA REPUBBLICA VIA DI CORTICELLA VIA APOSAZZA ZONA 7 ZONA 8 VIA S.DONATO VIA ENRICO MATTEI VIA MICHELINO ROTONDA ROMANO PARADISI VIALE EUROPA VIA GIUSEPPE MASSARENTI VIA DEL LAVORO VIA PELAGIO PALAGI ZONA 9 ZONA 10 VIA GIUSEPPE DOZZA VIA TOSCANA VIA EMILIA LEVANTE VIA AUGUSTO MURRI VIA MAZZINI VIA GIUSEPPE MEZZOFANTI VIA LAURA BASSI VERATTI VIA DEGLI ORTOLANI VIALE ILIC ULJANOV LENIN VIA BENEDETTO MARCELLO VIA DUE MADONNE VIALE ROMA ZONA 11 VIALE GIORGIO ERCOLANI VIALE QUIRICO FILOPANTI VIALE BERTI PICHAT VIALE ANGELO MASINI VIALE PIETRO PIETRAMELLARA VIALE ANTONIO SILVANI VIALE GIOVANNI VICINI VIALE CARLO PEPOLI VIALE ANTONIO ALDINI VIALE ENRICO PANZACCHI VIALE GIOVANNI GOZZADINI VIALE GIOSUE' CARDUCCI L importanza dell azione di controllo testimoniata anche dal grafico con cui si apre il pre- sente Piano Direttore dal quale risulta che in ambito urbano l 83,20% degli incidenti ha, come causa principale, il comportamento dell utente. quindi chiaro che non possibile cercare quote importanti di riduzione di lesionati da incidente stradale senza cercare la parte- cipazione attiva degli utenti della strada. È – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø
PIANO DIRETTORE Le linee guida del PGTU affermano il principio di adottare, estensivamente, lutilizzo delle tecnologie telematiche per lo svolgimento di compiti di controllo particolarmente ripetitivi e altrimenti assolvibili solo con l impiego di ingenti risorse umane. In questo senso l estensione dei sistemi telematici SIRIO, RITA, STARS, consente un controllo continuo di regole fondamentali per la sicurezza della circolazione con un ridotto impiego di risorse umane. Le risorse che cos si liberano possono essere quindi pi efficace- mente impiegate per il controllo del territorio dando priorit ai seguenti aspetti : i controllo della velocit che non pu essere demandato ad una estesa riqualificazione infrastrutturale della rete viaria che richiederebbe tempi e risorse economiche non compa- tibili con gli obiettivi. La risposta infrastrutturale , inoltre, non sempre e comunque praticabile: si pensi, ad esempio, che la realizzazione di dossi rallentatori o variazioni al- timetriche della pavimentazione non sempre tecnicamente realizzabile ed normati- vamente compatibile solo in limitate situazioni e, comunque, non sulla rete principale dove, peraltro, si concentrano i conflitti pi frequenti e pericolosi fra le varie categorie di traffico. Da qui l importanza di un azione diretta di vigilanza e repressione che non pu essere altrimenti sostituita; i controllo del traffico sulle principali radiali a sostegno del trasporto pubblico con una funzione di disciplina della circolazione (e segnatamente della sosta in doppia fila) che interessa strade generalmente soggette ad elevata incidentalit e quindi con benefiche ricadute sulla sicurezza; i controllo del tasso alcoolemico; i controllo dell uso improprio dei marciapiede e dei portici da parte di velocipedi e moto- veicoli. In questa prima fase il Corpo di Polizia Municipale utilizzer un significativo numero di pat- tuglie atte a garantire un adeguato controllo negli orari di maggior traffico (ore 7/20) e negli orari di maggiore pericolosit (orari notturni). Educazione stradale Educazione stradale (dedicata ai ragazzi in et scolare): da tempo e con buoni risul- tati presso alcune scuole cittadine gli Agenti di PM svolgono questa attivit , prevista obbli- gatoriamente dal Ministero della Pubblica Istruzione come una vera e propria materia di in- segnamento. E bene precisare che la formazione degli alunni uno specifico compito della scuola e che la Polizia Municipale pu solo proporsi come supporto tecnico agli insegnanti (art. 230 CdS e succ. Circolari esplicative). Il compito di educare, nel concetto pi comune, significa crescere i ragazzi nella loro formazione morale o intellettuale, dirigere l animo e la mente ad un determinato fine. L educazione stradale si pone l obiettivo di raffinare il comportamento di chi usa la strada, individuando di volta in volta il modello comportamentale a – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÈÔ
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APPENDICE D - Violazioni significat
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