Piano Direttore Sicurezza.pdf - Comune di Bologna

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PIANO DIRETTORE 7 - Interventi di sistema ¯ ¥ø º ¨ªÆª ¨±Ê ¥ø ø øºª ´ø ª ¨± ºª¥¥ª Æø ¨Æ´¨¨´Æª ª ¨ ± ª ºª¥ ¨Æø ±˜ L azione condotta con interventi di ingegneria del traffico sui punti neri individuati, come sommariamente visto a conclusione del capitolo 6, non pu essere investita dell onere di centrare, da sola, l obiettivo al 2007 di riduzione del numero di morti e feriti. In sostanza l azione mirata su obiettivi selezionati deve essere accompagnata da azioni di pi ampio re- spiro e diffuse sull utenza e sul territorio per modificare modelli di comportamento e modelli di uso delle strade. Risultano in particolare critici i seguenti fattori ricavati dall analisi aggregata condotta nei paragrafi precedenti e riferita al triennio 2002-2004: 1. la concentrazione nelle aree semicentrali e sui viali di circonvallazione di punti neri riferiti all incidentalit complessiva 2. la forte concentrazione in centro storico di punti neri riferiti all incidentalit pedonale e ciclabile 3. l alta mortalit degli incidenti in cui sono coinvolti pedoni 4. l elevata presenza di ciclomotori negli incidenti e il relativo, elevato numero di feriti Per quanto riguarda il punto 1 i dati rilevati nel triennio 2002-2004 evidenziano tale con- centrazione: 16 punti neri su 26 individuati sono compresi nella zona semicentrale fra viali di circonvalla- zione e linea ferroviaria di cintura. La zona semicentrale svolge il compito di cerniera fra centro storico e territorio circostante oltre a garantire movimenti di distribuzione di tipo orbitale che non possono essere soddi- sfatti dalla tangenziale per i limiti di capacit che manifesta. L azione di contrasto va cercata nella limitazione di questo conflitto fra movimenti radiali e orbitali e nella riduzione dell esposizione rispetto al traffico motorizzato privato. Una ulteriore azione di contrasto e di tutela consiste nella definizione e realizzazione di isole ambientali che tutelino la viabilit locale dai movimenti di attraversamento. Una ulteriore azione di contrasto, gi in corso, costituita dal progetto di ristrutturazione e messa a norma degli impianti semaforici ove si consideri che gran parte dei punti neri individuati costituito da incroci semaforizzati. Per quanto riguarda il punto 2 i dati principali riferiti al triennio 2002-2004 evidenziano: il 29% (278) degli investimenti di pedone avvengono in centro storico e sono dovuti per il 37% ad autovetture e per il 53% a ciclomotori/motocicli; di questi il 42% (118) avvengono ÎÏ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø

PIANO DIRETTORE in ZTL e sono dovuti per il 64% a ciclomotori/motocicli; all interno della zona T , avviene il 10% (27) degli investimenti di pedone e sono dovuti per il 89% a ciclomotori/motocicli. Emerge, rispetto ai dati riferiti all intero centro abitato, una particolarmente elevata conflit- tualit fra pedoni e due ruote a motore che trova supporto nei dati forniti dall indagine sull utilizzo del motoveicolo in centro storico che si richiamano di seguito; dei circa 100.000 spostamenti giornalieri effettuati in ciclomotore/motociclo il 50% transita in ZTL e il 25% nella zona T . In ZTL accedono giornalmente, nella fascia 7,00-20,00, 27.609 motoveicoli (40% del totale dei veicoli a motore), nella zona T accedono giornalmente, nella fascia 0- 24, 12.063 motoveicoli (60% del totale dei veicoli a motore). L azione di contrasto, date le caratteristiche delle strade del centro storico, non pu che es- sere cercata nella riduzione dell esposizione rispetto al traffico motorizzato privato (e in particolare rispetto ai ciclomotori/motocicli) da perseguire attraverso il rispetto delle re- gole vigenti di accesso al centro storico e la individuazione di misure di gestione del traffico (schemi circolatori e limitazioni opportune) in grado di eliminare i movimenti di puro attra- versamento e attraverso la moderazione della velocit . Per quanto riguarda il punto 3 i dati di maggior rilievo riferiti al triennio 2002-2004 sono: gli investimenti di pedoni rappresentano il 12,6% (955) del totale degli incidenti con lesi o- nati e producono il 31,3% (27) dei morti. L azione di contrasto va cercata in una sistematica e diffusa adozione di misure infra- strutturali di garanzia e protezione dell utenza pedonale da promuovere con l adozione di strumenti normativi (regolamento viario) cogenti sia a livello di interventi ma- nutentivi dell A.C. sia per gli interventi diretti da parte di attuatori privati che possa portare, nel medio-lungo periodo, ad un miglioramento generalizzato dell ambiente stradale. Nel breve periodo la necessariamente ridotta applicazione di tali misure va compensata con l adozione di opportune azioni di educazione e vigilanza. Per quanto riguarda il punto 4 i i dati di maggior rilievo riferiti al triennio 2002-2004 sono: un terzo dei veicoli coinvolti in incidenti sono due ruote a motore e realizzano il 45% dei fe- riti complessivi; questo a fronte del 15% e 8 % degli spostamenti sistematici ed erratici realizzato con questo mezzo di trasporto. Il mezzo a due ruote a motore si caratterizza per l economicit , la libert di movimento che garantisce stante l attuale regolamentazione (ad es.:accessibilit totale al centro storico), la maggiore facilit di trovare spazi di sosta rispetto all autovettura e la maggiore velocit che consente negli spostamenti in situazioni di congestione. L azione di contenimento che si de- ve tentare, quanto meno per evitare l espansione del fenomeno, consiste quindi nel mettere a disposizione dell utenza modalit di spostamento il pi possibile concorrenziali in termini di flessibilit e velocit : le azioni gi viste di potenziamento del TPL e di ampliamento delle pi- ste ciclabili promosse dal PGTU costituiscono una importante risposta. – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÎÎ

PIANO DIRETTORE<br />

in ZTL e sono dovuti per il 64% a ciclomotori/motocicli; all interno della zona T , avviene il<br />

10% (27) degli investimenti <strong>di</strong> pedone e sono dovuti per il 89% a ciclomotori/motocicli.<br />

Emerge, rispetto ai dati riferiti all intero centro abitato, una particolarmente elevata conflit-<br />

tualit fra pedoni e due ruote a motore che trova supporto nei dati forniti dall indagine<br />

sull utilizzo del motoveicolo in centro storico che si richiamano <strong>di</strong> seguito; dei circa 100.000<br />

spostamenti giornalieri effettuati in ciclomotore/motociclo il 50% transita in ZTL e il 25%<br />

nella zona T . In ZTL accedono giornalmente, nella fascia 7,00-20,00, 27.609 motoveicoli<br />

(40% del totale dei veicoli a motore), nella zona T accedono giornalmente, nella fascia 0-<br />

24, 12.063 motoveicoli (60% del totale dei veicoli a motore).<br />

L azione <strong>di</strong> contrasto, date le caratteristiche delle strade del centro storico, non pu che es-<br />

sere cercata nella riduzione dell esposizione rispetto al traffico motorizzato privato (e in<br />

particolare rispetto ai ciclomotori/motocicli) da perseguire attraverso il rispetto delle re-<br />

gole vigenti <strong>di</strong> accesso al centro storico e la in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> gestione del traffico<br />

(schemi circolatori e limitazioni opportune) in grado <strong>di</strong> eliminare i movimenti <strong>di</strong> puro attra-<br />

versamento e attraverso la moderazione della velocit .<br />

Per quanto riguarda il punto 3 i dati <strong>di</strong> maggior rilievo riferiti al triennio 2002-2004 sono:<br />

gli investimenti <strong>di</strong> pedoni rappresentano il 12,6% (955) del totale degli incidenti con lesi o-<br />

nati e producono il 31,3% (27) dei morti.<br />

L azione <strong>di</strong> contrasto va cercata in una sistematica e <strong>di</strong>ffusa adozione <strong>di</strong> misure infra-<br />

strutturali <strong>di</strong> garanzia e protezione dell utenza pedonale da promuovere con<br />

l adozione <strong>di</strong> strumenti normativi (regolamento viario) cogenti sia a livello <strong>di</strong> interventi ma-<br />

nutentivi dell A.C. sia per gli interventi <strong>di</strong>retti da parte <strong>di</strong> attuatori privati che possa portare,<br />

nel me<strong>di</strong>o-lungo periodo, ad un miglioramento generalizzato dell ambiente stradale. Nel<br />

breve periodo la necessariamente ridotta applicazione <strong>di</strong> tali misure va compensata con<br />

l adozione <strong>di</strong> opportune azioni <strong>di</strong> educazione e vigilanza.<br />

Per quanto riguarda il punto 4 i i dati <strong>di</strong> maggior rilievo riferiti al triennio 2002-2004 sono:<br />

un terzo dei veicoli coinvolti in incidenti sono due ruote a motore e realizzano il 45% dei fe-<br />

riti complessivi; questo a fronte del 15% e 8 % degli spostamenti sistematici ed erratici<br />

realizzato con questo mezzo <strong>di</strong> trasporto.<br />

Il mezzo a due ruote a motore si caratterizza per l economicit , la libert <strong>di</strong> movimento che<br />

garantisce stante l attuale regolamentazione (ad es.:accessibilit totale al centro storico), la<br />

maggiore facilit <strong>di</strong> trovare spazi <strong>di</strong> sosta rispetto all autovettura e la maggiore velocit che<br />

consente negli spostamenti in situazioni <strong>di</strong> congestione. L azione <strong>di</strong> contenimento che si de-<br />

ve tentare, quanto meno per evitare l espansione del fenomeno, consiste quin<strong>di</strong> nel mettere<br />

a <strong>di</strong>sposizione dell utenza modalit <strong>di</strong> spostamento il pi possibile concorrenziali in termini <strong>di</strong><br />

flessibilit e velocit : le azioni gi viste <strong>di</strong> potenziamento del TPL e <strong>di</strong> ampliamento delle pi-<br />

ste ciclabili promosse dal PGTU costituiscono una importante risposta.<br />

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