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Piano Direttore Sicurezza.pdf - Comune di Bologna

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L. 144/1999 - Circ. Min. LL.PP. 3698/2001<br />

COMUNE DI<br />

BOLOGNA


Con il presente <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> della <strong>Sicurezza</strong> Stradale l'Amministrazione intende allinearsi<br />

all'azione gi avviata a livello europeo e nazionale per il contrasto dell'incidentalit<br />

stradale e dei suoi pesanti effetti sulla vita <strong>di</strong> tanti nostri concitta<strong>di</strong>ni.<br />

Il comune <strong>di</strong> bologna, dopo avere proposto nel 2003 un primo piano <strong>di</strong> settore sul tema<br />

specifico della sicurezza stradale, si trova oggi impegnato nella redazione del nuovo PGTU<br />

ed quin<strong>di</strong> nelle con<strong>di</strong>zioni ideali per integrare organicamente le azioni specifiche per la<br />

sicurezza stradale con la pianificazione <strong>di</strong> breve - me<strong>di</strong>o periodo, propria <strong>di</strong> uno strumento<br />

quale il PGTU , della mobilit nel suo complesso.<br />

La severit dell'impegno europeo e nazionale, che il comune fa proprio, e che consiste in<br />

un obiettivo al 2010 <strong>di</strong> <strong>di</strong>mezzare morti e feriti per incidenti stradali, non consente <strong>di</strong> intervenire<br />

con successo mettendo in campo una "semplice" raccolta <strong>di</strong> interventi infrastrutturali<br />

su alcune localizzazioni specifiche: necessario mettere in campo anche azioni<br />

"<strong>di</strong>ffuse" e prolungate che raggiungano tutta l'utenza stradale e ne promuovano una co nsapevolezza<br />

maggiore <strong>di</strong> quella attuale. In questo senso le linee guida cui si ispira il PGTU<br />

2005 che promuovono l'utilizzo del mezzo pubblico e delle biciclette costituiscono una linea<br />

d'azione che trova forte conferma nell'esigenza <strong>di</strong> orientarsi decisamente verso una<br />

mobilit pi sicura: agevolare il trasporto pubblico per aumentare la quota <strong>di</strong> spostamenti<br />

effettuati su bus, adeguare in tale senso le ra<strong>di</strong>ali principali su cui si sviluppa , ad esempio,<br />

una concreta traduzione <strong>di</strong> questa doverosa aspirazione ad una mobilit pi rispettosa<br />

della vita.<br />

Parimenti la particolare <strong>di</strong>ffusione e <strong>di</strong>stribuzione sul territorio <strong>di</strong> alcune tipologie <strong>di</strong> inc identi,<br />

come quelli che coinvolgono i pedoni o i ciclomotoristi, i comportamenti a rischio<br />

messi in atto dagli utenti della strada, e che <strong>di</strong>ffusamente si rilevano negli incidenti stradali,<br />

sono alcuni dei fattori che impongono la necessit <strong>di</strong> integrare nell'azione <strong>di</strong> contrasto<br />

una forte componente <strong>di</strong> controllo e sanzionamento dei comportamenti illeciti oltre ad<br />

una azione <strong>di</strong> educazione stradale e sensibilizzazione che possano fare evolvere l'utenza<br />

stradale verso comportamenti maggiormente competenti e responsabili.<br />

Il presente piano delinea quin<strong>di</strong> le strategie <strong>di</strong> azione, che si concretizzeranno in progetti<br />

attuativi, basate su un insieme <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> vario tipo: infrastrutturali orientati al miglioramento<br />

della geometria stradale, circolatori sulle modalit <strong>di</strong> utilizzo delle strade esistenti,<br />

educativi ed informativi orientati in particolare all'utenza pi giovane che si avvia<br />

verso una mobilit autonoma, <strong>di</strong> controllo e sanzionamento con particolare riguardo alle<br />

infrazioni pi gravi e <strong>di</strong>rompenti quali ad esempio, l'eccesso <strong>di</strong> velocit e il mancato rispetto<br />

delle segnalazioni semaforiche, la guida in stato d'ebbrezza.<br />

Gli obiettivi che il piano della sicurezza del 2003 fissava per il 2005, in termini <strong>di</strong> riduzione<br />

<strong>di</strong> morti e feriti, sono stati raggiunti; questo motivo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione ma non ancora<br />

abbastanza: gli obiettivi al 2010 sono ancora pi severi e impegnativi e per questo il<br />

migliore auspicio possibile che, accanto all'azione dell'Amministrazione, siano perseguiti<br />

con una larga e consapevole partecipazione <strong>di</strong> tutti.<br />

<strong>Bologna</strong>, 28 giugno 2006<br />

Maurizio Zamboni<br />

Assessore alla Mobilit e LLPP<br />

del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>


Assessore alla Mobilit e LLPP<br />

Maurizio Zamboni<br />

Settore Mobilit Urbana<br />

Coor<strong>di</strong>namento generale<br />

Paolo Ferrecchi<br />

Coor<strong>di</strong>namento Gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

Federico Paveggio<br />

Gruppo <strong>di</strong> Lavoro<br />

Debora Angeletti<br />

Alessio Fabbri<br />

Marco Pesare<br />

Laura Salvi<br />

Contributi:<br />

Interventi non strutturali e piano vigilanza<br />

Polizia Municipale<br />

Coor<strong>di</strong>namento<br />

Romano Mignani<br />

Coor<strong>di</strong>namento Gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

Finarelli Giovanni<br />

Gruppo <strong>di</strong> Lavoro<br />

Musolesi Stefania<br />

Nanetti Roberto<br />

Negrelli Nicola<br />

Maltinti Antonello<br />

Tassoni Luca<br />

Gardenghi Roberta<br />

Sgarzi Roberto<br />

<strong>Direttore</strong><br />

Responsabile U.I. Piani Part. ed Esec. e <strong>Piano</strong> <strong>Sicurezza</strong><br />

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Comandante<br />

Responsabile Gruppo <strong>di</strong> lavoro


INDICE GENERALE<br />

INTRODUZIONE Á<br />

1 - EVOLUZIONE 1997-2004 (MACROINDICATORI) ÔÓ<br />

EVOLUZIONE DELL INCIDENTALIT SUL TERRITORIO BOLOGNESE 12<br />

CONFRONTO CON ALTRE REALT URBANE 16<br />

2 - ANALISI AGGREGATA ÔË<br />

CRITERI DI RIFERIMENTO PER L ANALISI 18<br />

DISTRIBUZIONE ORARIA DEGLI INCIDENTI 18<br />

DISTRIBUZIONE GIORNALIERA DEGLI INCIDENTI 20<br />

DISTRIBUZIONE MENSILE INCIDENTI 21<br />

DISTRIBUZIONE DEGLI INCIDENTI IN FUNZIONE DELLE CONDIZIONI METEO 23<br />

DISTRIBUZIONE INCIDENTI PER NATURA INCIDENTE 25<br />

DISTRIBUZIONE INCIDENTI PER LOCALIZZAZIONE 27<br />

DISTRIBUZIONE INCIDENTI PER CLASSIFICA STRADE 29<br />

DISTRIBUZIONE INCIDENTI PER TIPO VEICOLO 31<br />

DISTRIBUZIONE INCIDENTI PER FASCE D ET 34<br />

DISTRIBUZIONE INCIDENTI PER UTENTI DEBOLI 35<br />

3 - INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI NERI ÌÁ<br />

4 - IL PSSU 2003 ÏÔ<br />

VERIFICA DEGLI OBIETTIVI DEL PSSU 2003 41<br />

5 - OBIETTIVI DEL PSSU 2005 ÏÍ<br />

6 - INTERVENTI SULLE LOCALIZZAZIONI A MASSIMO RISCHIO ¯›‘flÕÕ ‹ “äŒ ¤“×Ê<br />

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PUNTI NERI OGGETTO DI INTERVENTI DI INGEGNERIA DA DEFINIRE NEL PIANO ATTUATIVO 52<br />

7 - INTERVENTI DI SISTEMA ¯›‘flÕÕ ‹ “äŒ ¤“Ã—Ê Ÿ ‘fl“ fl fl‹¤ŸÀfl”¤“× ‹¤‘‘¤<br />

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RIDUZIONE DELL ESPOSIZIONE (TPL, RIQUALIFICAZIONE TANGENZIALE/AUTOSTRADA, MOBILIT<br />

CICLABILE, ISOLE AMBIENTALI) 56<br />

RIDUZIONE DELL ESPOSIZIONE IN CENTRO STORICO (SIRIO, RITA, STANZE DI TRAFFICO,<br />

MODERAZIONE VELOCIT ) 58<br />

RISPETTO DELLE REGOLE (SIRIO, RITA, STARS) 62<br />

PROTEZIONE DELL UTENZA DEBOLE 64<br />

MESSA A NORMA DEGLI IMPIANTI SEMAFORICI 67<br />

8 - INTERVENTI NON STRUTTURALI ¯›‘flÕÕ ‹ “äŒ ¤“Ã—Ê Ÿ ‘fl“ flÙ ¤‹À›fl —“¤˜ ÍË<br />

PIANO DI VIGILANZA 68<br />

EDUCAZIONE STRADALE 71<br />

9 CONSIDERAZIONI SU OBIETTIVI E BENEFICI ATTESI ÈÎ<br />

10 - LE RISORSE DEL PSSU 2005 ÈÈ<br />

ORGANIZZAZIONE E STRUMENTI 77<br />

RISORSE ECONOMICHE A BILANCIO 81<br />

RIEPILOGO DELLE AZIONI PROPOSTE 82<br />

A - INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI NERI ËÎ<br />

RISPETTO A NUMERO INCIDENTI 85<br />

RISPETTO A INCIDENTI CON ESITO MORTALE 89<br />

RISPETTO A INDICE DI MORTALIT 93<br />

RISPETTO AD INDICE DI LESIVIT 95<br />

RISPETTO A CICLISTI COINVOLTI 102<br />

B - VALUTAZIONE DEL PSSU 2003 Ô È<br />

7<br />

83


INDICE GENERALE<br />

RAFFRONTO FRA I TRIENNI 1999-2001 E 2002-2004 107<br />

RAFFRONTO 2003-2004 109<br />

EFFETTI DEGLI INTERVENTI REALIZZATI IN ATTUAZIONE DEL PGTU 110<br />

EFFETTI DEGLI INTERVENTI REALIZZATI A SEGUITO DI SEGNALAZIONI 113<br />

TENDENZA IN ASSENZA DI INTERVENTI 113<br />

EFFICACIA DEGLI INTERVENTI ATTUATI 115<br />

C PRIMI DATI 2005 ÔÓÓ<br />

D - VIOLAZIONI SIGNIFICATIVE PER LA SICUREZZA STRADALE ÔÓÏ


COMUNE DI<br />

BOLOGNA<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Introduzione<br />

Il <strong>Piano</strong> Nazionale della <strong>Sicurezza</strong> Stradale stato istituito con la Legge 144/99 per contra-<br />

stare il fenomeno dell incidentalit e centrare l obiettivo, fissato a livello comunitario, <strong>di</strong> ri-<br />

durre del 40% (poi portato al 50%) i morti per incidente stradale entro il 2010. Tra le azioni<br />

prioritarie enunciate dal PNSS rientrano le attivit <strong>di</strong> contrasto dell incidentalit che si ma-<br />

nifesta sulle aree urbane a massimo rischio. La circolare del Ministero dei LL.PP. 3698 dell 8<br />

giugno 2001 approva le Linee guida per la redazione dei piani urbani della sicurezza stra-<br />

dale cui il presente documento si conforma.<br />

Per chiarire questi aspetti utile richiamare alcuni passi delle Linee guida del <strong>Piano</strong> Nazio-<br />

nale della <strong>Sicurezza</strong> Stradale:<br />

ogni quattro incidenti con danni alle persone che avvengono in Italia, tre si verificano in<br />

ambito urbano, con 2.600 morti e 210.000 feriti all anno.<br />

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Il trend del numero <strong>di</strong> incidenti appare in crescita anche se il numero <strong>di</strong> morti per ogni cento<br />

incidenti sceso dal 2 all 1.7% negli ultimi quattro anni.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Pertanto le campagne per la riduzione della incidentalit non solo non possono trascurare la<br />

realt urbana, ma anzi ne devono fare un principale campo <strong>di</strong> azione.<br />

Gli incidenti possono avere la loro origine in uno dei seguenti TRE fattori:<br />

- l ambiente stradale (infrastrutture e traffico), che pu con<strong>di</strong>zionare l utente<br />

nell adozione della giusta decisione,<br />

- gli utenti della strada, il cui comportamento una delle principali cause degli incidenti,<br />

- i veicoli, che influenzano sia la sicurezza attiva che quella passiva.<br />

Nelle aree urbane i fattori prevalenti risultano essere l utente, e lambiente, mentre sono<br />

trascurabili gli incidenti per <strong>di</strong>fetti o avarie dei veicoli .<br />

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Il 35% degli incidenti mortali deriva da velocit eccessiva o mancato rispetto <strong>di</strong> altre norme,<br />

in particolare alle intersezioni ed agli attraversamenti pedonali ed il 13% degli incidenti ai<br />

pedoni riconducibile ad errori che essi stessi commettono.<br />

Inoltre pi del 40 % degli incidenti che causano feriti dovuto al non rispetto delle norme<br />

da parte del conducente, in particolare al mancato rispetto della precedenza (67%).<br />

Questi numeri <strong>di</strong> sintesi in<strong>di</strong>cano che molto si pu e si deve fare in termini <strong>di</strong> correzione del<br />

comportamento degli utenti della strada e <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche dell ambiente stradale al fine <strong>di</strong> con-<br />

<strong>di</strong>zionare il comportamento degli utenti e <strong>di</strong> contribuire ad evitare errori che possono avere<br />

effetti letali.<br />

Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> ha approvato nel 2003 il primo <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> per la <strong>Sicurezza</strong> Stra-<br />

dale che, inserito in un PGTU gi approvato nel 2001, ha fornito criteri e orientato l attivit<br />

del Settore Mobilit Urbana pur senza sfociare in un vero e proprio <strong>Piano</strong> Attuativo.<br />

Attualmente in fase <strong>di</strong> redazione il nuovo PGTU e quin<strong>di</strong> sussistono le con<strong>di</strong>zioni per re<strong>di</strong>-<br />

gere un <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> organicamente inserito nel PGTU e quin<strong>di</strong> orientato alla redazione<br />

del successivo <strong>Piano</strong> Attuativo.<br />

Il presente <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> si articola sul seguente percorso logico:<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

- ricostruzione <strong>di</strong> un quadro conoscitivo che permetta <strong>di</strong> inquadrare il fenomeno<br />

dell incidentalit a <strong>Bologna</strong> rispetto alla sua evoluzione temporale, al confronto con altre<br />

realt urbane e rispetto ai parametri maggiormente rappresentativi (cap. 1 e 2)<br />

- in<strong>di</strong>viduazione dei punti neri della rete su cui si registrano i valori pi significativi dei<br />

parametri <strong>di</strong> incidentalit stradale (cap. 3)<br />

- verifica e bilancio del PSSU 2003 rispetto agli obiettivi fissati e ricostruzione dei benefici<br />

ottenuti dagli interventi realizzati e <strong>di</strong> una possibile tendenza in assenza <strong>di</strong> interventi<br />

(cap. 4)<br />

- conseguente definizione degli obiettivi del presente PSSU finalizzati al raggiungimento<br />

dell obiettivo al 2010 (cap. 5)<br />

- in<strong>di</strong>viduazione dei punti neri oggetto <strong>di</strong> interventi infrastrutturali (cap. 6)<br />

- in<strong>di</strong>viduazione delle azioni a scala <strong>di</strong> sistema, anche non strutturali, funzionali a contra-<br />

stare i fattori <strong>di</strong> rischio pi <strong>di</strong>ffusi (cap. 7 e 8)<br />

- definizione delle risorse organizzative ed economiche a <strong>di</strong>sposizione per l attuazione del<br />

piano (cap. 10); in sede <strong>di</strong> redazione del <strong>Piano</strong> Attuativo dovr essere verificata la con-<br />

gruenza delle risorse <strong>di</strong>sponibili rispetto agli obiettivi fissati.<br />

Le novit e gli aspetti <strong>di</strong> base del presente <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong>, che tengono conto anche<br />

dell esperienza condotta con il precedente <strong>Piano</strong> del 2003, sono:<br />

- assunzione degli obiettivi europei (-50% <strong>di</strong> feriti e morti al 2010) che costituisce un im-<br />

pegno maggiormente impegnativo per l Amministrazione Comunale rispetto all obiettivo<br />

assunto nel precedente <strong>Piano</strong> (-40% dei morti e 20% dei feriti al 2010)<br />

- adozione <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> contrasto dell incidentalit coor<strong>di</strong>nate con gli altri Settori interessati<br />

dell Amministrazione Comunale (in particolare Polizia Municipale) e con la Provincia <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong> che sta elaborando l omologo <strong>Piano</strong> Provinciale<br />

- assunzione che il raggiungimento degli obiettivi deve essere perseguito non solo con<br />

azioni <strong>di</strong> adeguamento delle infrastrutture, che hanno percorsi amministrativi, tempi e<br />

necessit finanziarie relativamente elevati, ma anche, per una significativa quota parte,<br />

con azioni <strong>di</strong> educazione stradale, sensibilizzazione dell utenza e controllo delle regole<br />

- assunzione che per il raggiungimento degli obiettivi fissati determinante l evoluzione<br />

del comportamento degli utenti della strada verso forme caratterizzate da maggiore re-<br />

sponsabilit e competenza.<br />

- riconoscimento della <strong>di</strong>fficolt <strong>di</strong> contrastare il numero <strong>di</strong> morti per incidente stradale<br />

con interventi infrastrutturali localizzati a causa della <strong>di</strong>spersione territoriale degli eventi<br />

con esito mortale e della quantit <strong>di</strong> fattori che determinano un tale esito, solo in parte<br />

contrastabili agendo sulla geometria stradale<br />

- la necessit <strong>di</strong> adottare interventi a scala <strong>di</strong> sistema, e quin<strong>di</strong> integrati con in<strong>di</strong>rizzi e<br />

obiettivi del PGTU, oltre agli interventi localizzati sui punti neri<br />

Û possibilit <strong>di</strong> accedere all esperienza del <strong>Piano</strong> della <strong>Sicurezza</strong> Stradale del 2003 per va-<br />

lutare efficacia e benefici attesi degli interventi fin qui attuati e <strong>di</strong> quelli da progettare.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

1 - Evoluzione 1997-2004 (macroin<strong>di</strong>catori)<br />

Evoluzione dell incidentalit sul territorio bolognese<br />

Il paragrafo presenta i dati principali necessari ad avere un idea delle grandezze in gioco che<br />

caratterizzano l incidentalit stradale a <strong>Bologna</strong>. I dati, riferiti ad un periodo <strong>di</strong> osservazione<br />

<strong>di</strong> 8 anni, riportano numero <strong>di</strong> incidenti, feriti e morti riferiti a intero territorio comunale,<br />

centro abitato e categorie deboli (pedoni e ciclisti)<br />

Nel grafico 1.1 si riporta l andamento temporale del numero <strong>di</strong> incidenti, morti e feriti verifi-<br />

catosi dal 1997 al 2004 all interno <strong>di</strong> tutto il territorio comunale.<br />

Tali dati sono comprensivi anche degli incidenti avvenuti sulla viabilit extraurbana che so-<br />

no, peraltro, da riferire per la grande maggioranza a viabilit <strong>di</strong> propriet <strong>di</strong> Enti <strong>di</strong>versi dal<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> e, segnatamente, al sistema Autostrada/Tangenziale.<br />

La <strong>di</strong>stinzione fra viabilit urbana e viabilit compresa sulla totalit del territorio comunale<br />

sottende una importante <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> natura amministrativa e tecnica:<br />

- la viabilit urbana <strong>di</strong> propriet del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> ed oggetto <strong>di</strong> specifici atti <strong>di</strong><br />

pianificazione quali il PGTU (<strong>di</strong> cui il presente <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> fa parte) <strong>di</strong> competenza del<br />

<strong>Comune</strong> stesso<br />

- la viabilit extraurbana costituita da una rete locale <strong>di</strong> propriet del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Bolo-<br />

gna e, in misura preponderante, da una rete principale <strong>di</strong> strade <strong>di</strong> propriet o in gestio-<br />

ne ad altri Enti ed oggetto <strong>di</strong> specifici atti <strong>di</strong> pianificazione quali il <strong>Piano</strong> del traffico per<br />

la viabilit extraurbana <strong>di</strong> competenza della Provincia d intesa con gli Enti proprietari in-<br />

teressati.<br />

Il presente <strong>Piano</strong>, in quanto parte integrante del PGTU, si concentra sull incidentalit stra-<br />

dale urbana (che insiste sulla viabilit interna al centro abitato come definito dagli artt. 3 e<br />

4 del Co<strong>di</strong>ce della Strada) che <strong>di</strong> gran lunga, nell ambito del territorio comunale, il feno-<br />

meno <strong>di</strong> maggiore rilievo e sul quale il <strong>Comune</strong>, in quanto Ente proprietario della relativa<br />

rete viaria, ha l obbligo e la competenza esclusiva ad intervenire.<br />

L andamento dei tre fattori presi in esame (incidenti, morti, feriti), riferiti alla sola viabilit<br />

urbana, riportato nel grafico 1.2.<br />

Appare evidente una tendenza alla <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> incidenti e feriti che decorre dal 1999,<br />

mentre altrettanto non pu <strong>di</strong>rsi per l andamento dei morti che risulta in crescita dal 2000 al<br />

2003 e registra un brusco abbattimento nel 2004.<br />

Nel periodo 1999 2004, la riduzione <strong>di</strong> incidenti e feriti si pu valutare in un valore me<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> 44 incidenti e 58 feriti in meno all anno e si attestata, nel 2004, in 3 incidenti e 104 fe-<br />

riti in meno rispetto al 2003. Viceversa, dal 2000 al 2003 si riscontrato un aumento me<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> 3,3 morti all anno con una riduzione <strong>di</strong> 13 morti registrata nel 2004 rispetto al 2003.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

La stessa analisi, condotta sui soli incidenti che vedono coinvolta l utenza debole (pedoni e<br />

ciclisti), riportata nei successivi grafi 1.3 e 1.4. Si riscontra da entrambi un progressivo<br />

aumento del numero <strong>di</strong> incidenti che vedono coinvolti pedoni o ciclisti. Da segnalare<br />

l elevato contributo che la mortalit pedonale offre alla mortalit complessiva (nel 2003 16<br />

morti su 35 sono pedoni).<br />

Da segnalare anche come la mortalit pedonale abbia un andamento fondamentalmente in-<br />

<strong>di</strong>pendente dal numero <strong>di</strong> incidenti a <strong>di</strong>mostrazione della particolarmente elevata casualit<br />

<strong>di</strong> tale esito per gli incidenti che coinvolgono pedoni.<br />

Considerando tutto il periodo 1997-2004, comunque, si pu osservare come gli incidenti con<br />

pedoni coinvolti siano il 12% del totale e producano il 37% dei morti e il 10% dei feriti. Gli<br />

incidenti con ciclisti coinvolti sono il 6% del totale e producono il 10% dei morti e il 4% dei<br />

feriti.<br />

Considerando, viceversa, il solo 2004, si registrano 5 pedoni e 5 ciclisti deceduti che sono<br />

rispettivamente il valore minimo e massimo <strong>di</strong> deceduti delle rispettive categorie dal 1997 al<br />

2004. A parit <strong>di</strong> deceduti si pu <strong>di</strong>re che il 2004 stato un anno particolarmente favorevole<br />

per i pedoni e particolarmente negativo per i ciclisti.<br />

Il costo sociale dell incidentalit urbana pu essere stimato facendo riferimento al <strong>Piano</strong> Na-<br />

zionale della <strong>Sicurezza</strong> Stradale che fissa i seguenti parametri me<strong>di</strong>: 1.394.434 per ogni<br />

deceduto ed 73.631 per ogni ferito. Nel 2004 pertanto il costo sociale dell incidentalit ur-<br />

bana (22 morti e 3122 feriti) a <strong>Bologna</strong> ammontato a 260.553.530.<br />

Si completa questa sommaria analisi introduttiva esaminando i dati relativi alla viabilit ex-<br />

traurbana rilevati nel triennio 2002-2004.<br />

Appare preponderante, in termini <strong>di</strong> numero incidenti, morti e feriti, il contributo del sistema<br />

Autostrada/tangenziale. molto basso il contributo, in termini <strong>di</strong> numero incidenti e feriti<br />

della restante parte della viabilit extraurbana (statale, provinciale e comunale). da consi-<br />

derarsi il contributo in termini <strong>di</strong> morti della viabilit extraurbana comunale.<br />

Assumendo come dato me<strong>di</strong>o la lesivit (feriti*1000/incidenti) e mortalit (mor-<br />

ti*1000/incidenti) valutate in ambito comunale, risulta che si ha una lesivit maggiore della<br />

me<strong>di</strong>a sulla viabilit extraurbana statale / provinciale e sul sistema Autostrade / tangenziale<br />

e una mortalit maggiore della me<strong>di</strong>a sulla viabilit extraurbana comunale e sul sistema<br />

Autostrade / tangenziale. Sono inferiori al dato me<strong>di</strong>o mortalit e lesivit sulla viabilit ur-<br />

bana.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Il costo sociale dell incidentalit registrata nel 2004 sul sistema Autostrade/tangenziale,<br />

statali/provinciali extraurbane e comunali extraurbane rispettivamente risultato pari a:<br />

40.456.055, 2.282.561, 1.836.220.<br />

Nel 2004 sul territorio comunale: 2765 incidenti 3538 feriti 32 morti<br />

Nel 2004 sulla viabilit urbana: 2505 incidenti 3122 feriti 22 morti<br />

Nel 2004 sulla viabilit urbana: 336 pedoni feriti 5 pedoni morti<br />

Nel 2004 sulla viabilit urbana: 163 ciclisti feriti 5 ciclisti morti<br />

Nel 2004 il costo sociale dell incidentalit urbana a <strong>Bologna</strong> ammontato a<br />

260.553.530<br />

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Confronto con altre realt urbane<br />

Il paragrafo presenta i dati principali <strong>di</strong> incidentalit <strong>di</strong> 15 citt italiane con popolazione su-<br />

periore a 200.000 abitanti (incidenti riferiti all intero territorio comunale), resi pubblici da<br />

ISTAT 1 e riferiti al 2004.<br />

La tabella successiva riporta le citt elencate per popolazione residente decrescente.<br />

I principali in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> incidentalit sono successivamente graficati e permettono <strong>di</strong> collocare<br />

<strong>Bologna</strong> rispetto alle altre realt territoriali.<br />

<strong>Bologna</strong> risulta al settimo posto per incidenti/1000 abitanti, al quarto posto per incidenti<br />

mortali/1000 abitanti, al sesto posto per in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> mortalit e al nono posto per pedoni mor-<br />

ti.<br />

Nel complesso questo sommario raffronto vede <strong>Bologna</strong> classificarsi in posizione interme<strong>di</strong>a<br />

rispetto alle altre realt territoriali confrontabili fatta salva una maggiore incidenza degli in-<br />

cidenti mortali riferiti alla popolazione me<strong>di</strong>a.<br />

Dal raffronto si vede come esistano margini <strong>di</strong> miglioramento effettivamente perseguibili<br />

ove si pensi che realt confrontabili per <strong>di</strong>mensioni e complessit presentano parametri <strong>di</strong><br />

incidentalit sensibilmente inferiori.<br />

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Criteri <strong>di</strong> riferimento per l analisi<br />

PIANO DIRETTORE<br />

2 - Analisi Aggregata<br />

I valori da utilizzare per la quantificazione del fenomeno e per l'analisi dell andamento tem-<br />

porale sono stati estratti dai database <strong>di</strong>sponibili secondo criteri che rendessero omogenei i<br />

dati in riferimento all ambito territoriale e al periodo <strong>di</strong> riferimento.<br />

Dove non <strong>di</strong>versamente specificato, quin<strong>di</strong>, i dati <strong>di</strong> riferimento assunti nel presente docu-<br />

mento sono quelli che rispettano tutte le seguenti con<strong>di</strong>zioni:<br />

- Incidenti occorsi nel periodo dal 01.01.2002 al 31.12.2004<br />

- Incidenti occorsi sulla rete urbana <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> e quin<strong>di</strong> comprensiva <strong>di</strong> tutte le strade in-<br />

terne ai limiti del centro abitato <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> (si tratta <strong>di</strong> strade <strong>di</strong> propriet del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong>)<br />

- incidenti con lesionati (esclusi incidenti con soli danni alle cose).<br />

L incidentalit analizzata con riferimento ai seguenti perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> osservazione:<br />

- triennio 2002-2004<br />

- anno 2004<br />

Il triennio 2002-2004 il periodo successivo a quello preso a riferimento nel precedente<br />

<strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> della <strong>Sicurezza</strong> Stradale (1997 2001).<br />

L anno 2004 l ultimo anno per il quale si hanno a <strong>di</strong>sposizione dati <strong>di</strong> incidentalit stabiliz-<br />

zati dal Settore Statistica. L esame <strong>di</strong> tale ultima annualit , raffrontato ai dati complessivi<br />

del triennio, consente <strong>di</strong> mettere in evidenza eventuali fenomeni e punti neri emersi solo<br />

recentemente.<br />

Distribuzione oraria degli incidenti<br />

Nel triennio possibile notare una sostanziale proporzionalit fra numero <strong>di</strong> incidenti e nu-<br />

mero <strong>di</strong> feriti. Tale proporzionalit sostanzialmente presente anche fra numero incidenti e<br />

volumi <strong>di</strong> traffico; i massimi relativi del numero <strong>di</strong> incidenti che si registrano alle ore 9.00,<br />

12.00 e 18.00, infatti, corrispondono ai massimi relativi che si registrano nella <strong>di</strong>stribuzione<br />

oraria dei carichi <strong>di</strong> traffico sulla rete. Tale relazione invece meno netta se si raffrontano<br />

numero <strong>di</strong> incidenti con numero morti. Da tale ultimo confronto appare evidente la presenza<br />

<strong>di</strong> picchi in corrispondenza delle ore 4,00, delle ore 14,00 e delle ore 17,00.<br />

Con riferimento al 2004 si conferma la proporzionalit fra numero <strong>di</strong> incidenti e numero <strong>di</strong><br />

feriti e il picco della mortalit alle 4,00 oltre ad un ulteriore picco alle 9,00.<br />

I picchi rilevati nella mortalit coincidono in sostanza con gli orari nei quali si concentrano i<br />

movimenti sistematici e i maggiori carichi sulla rete a parte quello delle 4,00 quando la rete<br />

scarica favorisce alte velocit <strong>di</strong> percorrenza e le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> visibilit e attenzione sono pi<br />

critiche.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

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Seguono i Grafici della Distribuzione oraria <strong>di</strong> incidenti morti feriti in ambito urbano<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Distribuzione giornaliera degli incidenti<br />

Nel triennio il numero <strong>di</strong> incidenti e feriti sostanzialmente costante dal luned al venerd e<br />

<strong>di</strong>minuisce nelle giornate <strong>di</strong> sabato e, ancora <strong>di</strong> pi , domenica. Viceversa la mortalit (nu-<br />

mero <strong>di</strong> morti per incidente) maggiore proprio nei giorni <strong>di</strong> sabato e domenica<br />

I dati del 2004 confermano quanto sopra detto relativamente a <strong>di</strong>stribuzione del numero <strong>di</strong><br />

incidenti e feriti.<br />

Anche in questo caso incidenti e feriti sono correlati con i carichi <strong>di</strong> traffico presenti sulla<br />

rete.<br />

Nel triennio 2002-2004 la giornata in cui si registra il maggior numero <strong>di</strong> morti la<br />

domenica.<br />

Nel 2004 la giornata in cui si registra il maggior numero <strong>di</strong> morti il venerd .<br />

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Distribuzione mensile incidenti<br />

PIANO DIRETTORE<br />

Nel triennio possibile notare, anche per questa <strong>di</strong>stribuzione temporale, una sostanziale<br />

proporzionalit fra numero <strong>di</strong> incidenti e numero <strong>di</strong> feriti. Tale relazione non cos netta se<br />

si raffrontano numero <strong>di</strong> incidenti con numero morti.<br />

Da tale ultimo confronto appare evidente come, a fronte della sistematica riduzione <strong>di</strong> inci-<br />

denti e feriti nel mese <strong>di</strong> agosto (quando le attivit della citt e i carichi <strong>di</strong> traffico sono ri-<br />

dotti al minimo) non corrisponda una altrettanto decisa riduzione della mortalit che, co-<br />

munque, risulta massima nei mesi <strong>di</strong> ottobre, novembre e luglio (dato confermato anche nel<br />

solo 2004).<br />

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Si rilevano valori <strong>di</strong> picco nel numero <strong>di</strong> incidenti e feriti nei mesi <strong>di</strong> maggio e novembre<br />

(dato confermato anche nel solo 2004).<br />

L andamento del numero <strong>di</strong> morti manifesta, sia nel triennio che nel solo 2004, un contri-<br />

buto maggiore della seconda met dell anno e del mese <strong>di</strong> ottobre in particolare. Nel solo<br />

mese <strong>di</strong> ottobre 2004 sono avvenuto 8 decessi pari al 37% dei decessi totali nell anno. Nel<br />

triennio, nei soli mesi <strong>di</strong> ottobre e novembre si registra il 26% dei morti complessivi.<br />

La mortalit valutata dal 1997 al 2004 evidenzia che i mesi a maggiore rischio sono giugno,<br />

ottobre e gennaio.<br />

Il periodo pi critico per la mortalit , sia nel triennio 2002-2004 che nel solo 2004,<br />

il secondo semestre; in particolare il mese <strong>di</strong> ottobre fa registrare il numero<br />

massimo <strong>di</strong> morti.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Distribuzione degli incidenti in funzione delle con<strong>di</strong>zioni meteo<br />

La maggior parte degli incidenti avviene in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sereno e, secondo per entit , in<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pioggia. La <strong>di</strong>stribuzione del 2004 conferma sostanzialmente quanto registrato<br />

nel triennio 2002-2004.<br />

La presenza <strong>di</strong> pioggia aumenta considerevolmente l in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> mortalit . Nel triennio l in<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> moratlit me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 11,4 sale a 16,9 in caso <strong>di</strong> pioggia. Anche nel solo 2004, anno caratt e-<br />

rizzato dal minore numero <strong>di</strong> morti registrato dal 1997, l in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> mortalit riferito agli inci-<br />

denti in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> pioggia sale a 25,6 rispetto ad un valore me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 8,8.<br />

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Le con<strong>di</strong>zioni compromesse <strong>di</strong> visibilit e aderenza in caso <strong>di</strong> pioggia determinano<br />

una mortalit nettamente superiore (25,6) rispetto a quella me<strong>di</strong>a (8,8).<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Distribuzione incidenti per natura incidente<br />

Nel triennio 2002-2004 possibile notare come gli incidenti pi frequenti siano del tipo<br />

scontro frontale-laterale (2964), scontro laterale (1244) e tamponamento (1080) fra veicoli<br />

in marcia.<br />

Il tipo <strong>di</strong> incidente che produce invece il maggior numero <strong>di</strong> morti l investimento <strong>di</strong> pedone<br />

(936 incidenti con 27morti) seguito dallo scontro frontale-laterale fra veicoli in marcia (21).<br />

La stessa analisi condotta per il solo anno 2004 conferma quanto sopra riportato: gli inci-<br />

denti pi frequenti sono del tipo scontro frontale-laterale (920), scontro laterale (439) e<br />

tamponamento (387) fra veicoli in marcia. evidente una mortalit nettamente superiore<br />

nel triennio rispetto al 2004 per gli incidenti del tipo investimento <strong>di</strong> pedone dovuto al<br />

contributo del 2003 (16 pedoni morti).<br />

Il tipo <strong>di</strong> incidente a maggiore mortalit nel triennio lo scontro frontale fra veicoli in marcia<br />

seguito dall investimento <strong>di</strong> pedone; nel 2004 lo scontro frontale laterale fra veicoli in<br />

marcia seguito dalla fuoriuscita o sbandamento <strong>di</strong> veicolo in marcia.<br />

Il tipo <strong>di</strong> incidente a maggiore lesivit lo scontro frontale laterale fra veicoli in marcia nel<br />

triennio e il tamponamento tra veicoli in marcia nel 2004.<br />

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Gli incidenti che producono maggior numero <strong>di</strong> morti sono del tipo investimento <strong>di</strong><br />

pedone e scontro frontale-laterale fra veicoli in marcia con 27 e 21 deceduti nel<br />

triennio 2002-2004.<br />

Gli incidenti che producono la maggioranza <strong>di</strong> feriti sono del tipo scontro frontale-<br />

laterale fra veicoli in marcia (3914 feriti nel triennio 2002-2004).


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PIANO DIRETTORE<br />

Distribuzione incidenti per localizzazione<br />

Gli incidenti avvengono prevalentemente alle intersezioni stradali in rapporto <strong>di</strong> 4 a 3 ri-<br />

spetto agli incidenti localizzati lungo gli archi stradali (4277 contro 3287).<br />

Il numero maggiore <strong>di</strong> morti si registra negli incidenti lungo gli archi (59 deceduti contro 27<br />

sulle intersezioni).<br />

Il numero maggiore <strong>di</strong> feriti si registra negli incidenti alle intersezioni (5577 feriti contro<br />

4045 sugli archi).<br />

Tali considerazioni trovano conferma sia nel triennio 2002-2004 che nel solo 2004.<br />

Il tipo <strong>di</strong> incidente pi numeroso lo scontro frontale-laterale fra veicoli in marcia in corri-<br />

spondenza <strong>di</strong> intersezioni (2315), seguito dallo scontro laterale fra veicoli in marcia alle in-<br />

tersezioni (712) e dall investimento <strong>di</strong> pedoni lungo gli archi (640).<br />

Il tipo <strong>di</strong> incidente che produce il maggior numero <strong>di</strong> morti l investimento <strong>di</strong> pedoni lungo<br />

gli archi (20) seguito dallo scontro frontale-laterale fra veicoli in marcia alle intersezioni (14)<br />

e dallo scontro frontale fra veicoli in marcia lungo gli archi (12).<br />

Gli incidenti pi frequenti (e che producono il maggior numero <strong>di</strong> feriti) avvengono<br />

sulle intersezioni e sono del tipo scontro frontale-laterale fra veicoli in marcia.<br />

Gli incidenti che producono il maggior numero <strong>di</strong> morti avvengono lungo gli archi e<br />

sono del tipo investimento <strong>di</strong> pedone.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Distribuzione incidenti per classifica strade<br />

Sono stati valutati gli incidenti avvenuti lungo gli archi e sono stati messi in relazione con la<br />

classifica della strada.<br />

I 3287 incidenti avvenuti lungo gli archi nel periodo 2002 2004 si sono <strong>di</strong>stribuiti soprat-<br />

tutto sulla rete locale e secondariamente sulle strade <strong>di</strong> quartiere e interquartiere.<br />

Le strade che presentano i peggiori in<strong>di</strong>ci/Km sono le locali interzonali (0,31 morti/km) e le<br />

interquartiere (12,77 inc/km e 16,42 feriti/km).<br />

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Si ha una densit maggiore <strong>di</strong> incidenti sulle strade con classifiche interme<strong>di</strong>e do-<br />

ve a determinate caratteristiche geometriche associata una funzione tipica della<br />

classe superiore.<br />

Raggruppando i dati per classifica della rete si ottiene una lettura pi sintetica: si nota come<br />

sulla rete secondaria e su quella principale, che sod<strong>di</strong>sfano anche movimenti <strong>di</strong> attraversa-<br />

mento rispettivamente <strong>di</strong> breve e lunga <strong>di</strong>stanza, si hanno in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> incidentalit con-<br />

frontabili fra loro (ad esempio 10,45 e 10,07 incidenti/km) e nettamente superiori a quelli<br />

rilevati sulla rete locale, che sod<strong>di</strong>sfa solo movimenti <strong>di</strong> accessibilit a residenze e attivit<br />

inse<strong>di</strong>ate (ad esempio 1,57 incidenti/km).<br />

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Si ha una densit nettamente maggiore <strong>di</strong> incidenti, feriti e morti sulle strade che<br />

assolvono, oltre alla funzione <strong>di</strong> pura accessibilit , anche quella <strong>di</strong> attraversa-<br />

mento.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Distribuzione incidenti per tipo veicolo<br />

Sono stati valutati gli incidenti secondo i tipi <strong>di</strong> veicoli coinvolti.<br />

I tipi considerati sono, per semplicit <strong>di</strong> lettura, raggruppamenti dei tipi classificati dal mo-<br />

dulo ISTAT secondo la seguente corrispondenza:<br />

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Per ogni incidente sono me<strong>di</strong>amente coinvolti quasi 2 veicoli.<br />

I veicoli maggiormente coinvolti in incidenti, valutati nel triennio 2002-2004, sono le auto-<br />

vetture (8254, circa il 55% dei veicoli complessivamente coinvolti) seguiti da ciclomoto-<br />

ri/motocicli (4581, circa il 30% dei veicoli coinvolti). La ripartizione fra ciclomotori e motoci-<br />

cli vede una sostanziale parit fra i due tipi <strong>di</strong> veicolo (2432 ciclomotori e 2149 motocicli). Il<br />

15% <strong>di</strong> veicoli restanti composto prevalentemente da mezzi pesanti e quin<strong>di</strong> da velocipe<strong>di</strong>.<br />

La <strong>di</strong>stribuzione per tipo <strong>di</strong> veicolo coinvolto non presenta <strong>di</strong>fferenze sensibili considerando il<br />

triennio 2002-2004 o il solo 2004.<br />

Nel 2004 su 2505 incidenti sono stati coinvolti 4787 veicoli<br />

Nel 2004 su 2505 incidenti sono state coinvolte 2663 autovetture e 1551 motovei-<br />

coli (1 ciclomotore/motociclo ogni 1,6 incidenti 1 ciclomotore/motociclo ogni 3<br />

veicoli coinvolti)<br />

Analizzando l andamento delle due principali categorie coinvolte (autovetture e ciclomoto-<br />

ri/motocicli) si vede come dal 1999 sia in atto un calo costante fino al 2004 del numero <strong>di</strong><br />

veicoli coinvolti che segue abbastanza fedelmente il calo nel numero <strong>di</strong> incidenti e che<br />

determinato dal calo delle autovettura coinvolte (che passano da 3041 a 2663 all anno) e,<br />

pur meno rilevante e definito, dei ciclomotori/motocicli coinvolti (che passano da 1636 a<br />

1551. Per i motoveicoli va osservato peraltro un lieve trend in crescita dal 2002 al 2004 con<br />

un aumento nei tre anni <strong>di</strong> 49 incidenti.<br />

Di rilievo l aumento <strong>di</strong> mezzi pesanti che si registra nel 2001 (da 217 nel 2000 a 282) e si<br />

attesta poi con continuit su valori pi alti <strong>di</strong> quelli del periodo precedente.<br />

Nel 2001 i mezzi pesanti coinvolti in incidenti sono aumentati del 33% e si sono<br />

successivamente mantenuti su livelli pi elevati rispetto al periodo precedente<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Distribuzione incidenti per fasce d et<br />

Viene valutata l et dei soli conducenti coinvolti in incidenti e ne riportata la <strong>di</strong>stribuzione<br />

per fasce <strong>di</strong> et . Sono quin<strong>di</strong> esclusi dai conteggi che seguono i pedoni e i trasportati.<br />

Gli andamenti del triennio 2002-2004 e del solo 2004 non presentano significative <strong>di</strong>fferen-<br />

ze.<br />

Nel periodo 2002-2004 il 56% dei conducenti coinvolti in incidenti ha et compresa fra 21 e<br />

40 anni con un massimo corrispondente all et <strong>di</strong> 29 anni.<br />

La fascia <strong>di</strong> et dagli 11 ai 20 anni (che comprende i conducenti che si avvicinano al ciclo-<br />

motore e alla autovettura) coinvolta per il 7% degli incidenti.<br />

Dai 41 anni in poi la percentuale <strong>di</strong> conducenti coinvolta in incidenti decresce rapidamente.<br />

Il 56% dei conducenti coinvolti in incidenti ha et compresa fra 21 e 40 anni.<br />

Il 7% dei conducenti coinvolti in incidenti ha et compresa fra gli 11 e i 20 anni.<br />

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Distribuzione incidenti per utenti deboli<br />

Vengono considerati utenti deboli i motociclisti (conducenti e passeggeri <strong>di</strong> motocicli e ci-<br />

clomotori), i ciclisti e i pedoni.<br />

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Questa categoria <strong>di</strong> utenti della strada contribuisce da sola a circa il 60% dei feriti che si<br />

registrano sia nel triennio 2002-2004 che nel solo 2004. <strong>di</strong> assoluto rilievo il contributo dei<br />

motociclisti che da soli registrano il 45% dei feriti totali sia nel triennio che nel 2004. Si<br />

tratta <strong>di</strong> un dato preoccupante se si considera che la percentuale <strong>di</strong> spostamenti sistematici<br />

interni al centro abitato che si compie con ciclomotore o motociclo circa del 15,3% del to-<br />

tale (fonte: censimento 2001) e che ancora minore (8%) la percentuale degli spostamenti<br />

erratici compiuta con ciclomotore o motociclo.<br />

Inoltre gli utenti deboli contribuiscono a circa il 68% dei morti che si registrano sia nel<br />

triennio 2002-2004 che nel solo 2004. <strong>di</strong> assoluto rilievo il contributo dei pedoni che da<br />

soli registrano il 31% dei morti totali nel triennio (rispetto al 13% degli incidenti) mentre,<br />

nel 2004, si attestano al minimo dal 1997 (5) pari a circa il 25% dei morti totali (rispetto<br />

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sempre al 13% degli incidenti).<br />

PIANO DIRETTORE<br />

Peraltro pure da segnalare la mortalit che si registra per gli incidenti con motociclisti che<br />

risulta nettamente inferiore a quella me<strong>di</strong>a sia nel triennio che nel solo 2004. Nettamente<br />

superiore alla mortalit me<strong>di</strong>a invece quella <strong>di</strong> pedoni e ciclisti.<br />

I motociclisti (conducenti pi trasportati <strong>di</strong> motoveicoli) totalizzano, nel triennio 2002-2004,<br />

4291 feriti e 19 morti. Di questi 434 feriti e 3 morti sono passeggeri trasportati fra cui rien-<br />

trano 240 feriti e 2 morti trasportati su ciclomotore.<br />

Per quanto riguarda i pedoni si osserva come la maggior parte degli investimenti avvenga,<br />

in ambito urbano, ad opera <strong>di</strong> autovettura (51%) e ciclomotore/motociclo (39%); tale per-<br />

centuale si rovescia considerando il centro storico dove gli investimenti <strong>di</strong> pedone sono ri-<br />

partiti rispettivamente al 37% e al 53%. Nella T , infine, gli investimenti <strong>di</strong> pedoni avven-<br />

gono per l 88,9% ad opera <strong>di</strong> ciclomotore/motociclo. La conferma che gli ambiti pi centrali<br />

della citt sono tra i pi critici per i pedoni data anche dal numero <strong>di</strong> incidenti del tipo<br />

investimento <strong>di</strong> pedone per Km <strong>di</strong> estesa stradale: a fronte <strong>di</strong> un valore me<strong>di</strong>o su tutta la<br />

rete <strong>di</strong> 1,11 inc./Km nel triennio 2002-2004 si hanno 3,07 inc/Km in centro storico e 6,06<br />

inc/Km nella zona T .<br />

La <strong>di</strong>stribuzione temporale in<strong>di</strong>ca, nel periodo 1997-2004, che il numero <strong>di</strong> feriti riferibili<br />

all utenza debole resta stazionario mentre cala il numero <strong>di</strong> feriti riferito ai restanti utenti.<br />

Circolare in ciclomotore/motociclo comporta una probabilit <strong>di</strong> incorrere in inci-<br />

dente pi elevata rispetto a quella degli altri veicoli (i conducenti <strong>di</strong> ciclomoto-<br />

ri/motocicli rappresentano il 45% dei feriti totali a fronte del 15,3% e 8% degli<br />

spostamenti sistematici ed erratici totali).<br />

Dal 1997 al 2004 risulta in aumento il numero <strong>di</strong> motociclisti e, in misura minore,<br />

pedoni e ciclisti feriti mentre in <strong>di</strong>minuzione il numero <strong>di</strong> feriti riferito ai restanti<br />

utenti.<br />

I trasportati illegalmente su ciclomotore totalizzano nel periodo 2002-2004, 240<br />

feriti e 2 deceduti.<br />

I morti per incidente stradale sono in numero maggiore pedoni (27), seguiti da<br />

motociclisti (19) e quin<strong>di</strong> ciclisti (11).<br />

Il pedone l utente della strada a pi alto rischio <strong>di</strong> mortalit in caso <strong>di</strong> incidente<br />

(31%dei morti rispetto al 13% degli incidenti nel triennio 2002-2004). Il tipo <strong>di</strong><br />

veicolo pi presente nei conflitti con i pedoni l autovettura; in centro storico, in<br />

ZTL e nella T questo primato spetta, in percentuale progressivamente crescente,<br />

al ciclomotore/motociclo.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

3 - In<strong>di</strong>viduazione dei punti neri<br />

Nell in<strong>di</strong>viduazione dei punti neri ci si potuti avvalere <strong>di</strong> strumenti software che sono stati<br />

progettati nel corso del precedente PSSU 2003 e che, nel frattempo, sono <strong>di</strong>ventati operativi<br />

garantendo una maggiore capacit <strong>di</strong> analisi del fenomeno.<br />

L in<strong>di</strong>viduazione dei punti neri stata condotta facendo riferimento alle seguenti tipologie <strong>di</strong><br />

localizzazione che sono sotto rappresentate a titolo <strong>di</strong> esempio:<br />

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L in<strong>di</strong>viduazione dei punti neri stata condotta in modo da rappresentare i seguenti temati-<br />

smi riferiti alle singole localizzazioni:<br />

1. numero <strong>di</strong> incidenti<br />

2. incidenti con esito mortale<br />

3. in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> mortalit<br />

4. in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> lesivit<br />

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5. numero <strong>di</strong> incidenti con pedoni coinvolti<br />

6. numero <strong>di</strong> incidenti con ciclisti coinvolti<br />

PIANO DIRETTORE<br />

La restituzione <strong>di</strong> questi tematismi stata condotta su due possibili elaborati <strong>di</strong>versi:<br />

- rappresentazione del tematismo specifico riferito all universo dei dati <strong>di</strong>sponibili<br />

- rappresentazione del tematismo specifico riferito alle sole localizzazione dove il temati-<br />

smo assume i valori pi significativi.<br />

Il primo tipo <strong>di</strong> elaborato grafico consente <strong>di</strong> avere il quadro complessivo, su tutta le rete<br />

viaria <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> e per l universo <strong>di</strong> tutti gli incidenti, della <strong>di</strong>stribuzione del tematismo spe-<br />

cifico sul territorio.<br />

Costituisce, <strong>di</strong> fatto, l elaborato <strong>di</strong> riferimento in base al quale attribuire le priorit <strong>di</strong> valuta-<br />

zione delle segnalazioni che pervengono all Amministrazione comunale sul tema della sicu-<br />

rezza della circolazione.<br />

Questo tipo <strong>di</strong> elaborazione stata redatta solo per i seguenti tematismi: numero incidenti<br />

(2002-2004) e numero incidenti con pedoni (2002-2004).<br />

Il secondo tipo <strong>di</strong> elaborato, redatto per i vari tematismi, allegato in Appen<strong>di</strong>ce al presente<br />

documento.<br />

In Appen<strong>di</strong>ce sono rappresentati in dettaglio i risultati <strong>di</strong> tale analisi. Sinteticamente si ri-<br />

portano <strong>di</strong> seguito i fattori <strong>di</strong> maggiore rilevanza che sono emersi:<br />

I punti neri sui quali si registra il maggior numero <strong>di</strong> incidenti complessivi si con-<br />

centrano nella zona centrale della citt (e in particolare sui viali <strong>di</strong> circonvallazio-<br />

ne) e nella zona semicentrale (fra i viali <strong>di</strong> circonvallazione e la linea ferroviaria <strong>di</strong><br />

cintura); in ognuna <strong>di</strong> tali localizzazioni si registrano da 19 a 37 incidenti con le-<br />

sionati nel triennio 2002-2004.<br />

I punti neri sui quali si registra il maggior numero <strong>di</strong> incidenti con pedoni e ciclisti<br />

si concentrano nella zona centrale della citt (all interno dei viali <strong>di</strong> circonvallazio-<br />

ne) e nella zona semicentrale (fra i viali <strong>di</strong> circonvallazione e la linea ferroviaria <strong>di</strong><br />

cintura); in ognuna <strong>di</strong> tali localizzazioni si registrano da 3 a 5 incidenti con pedoni<br />

o ciclisti coinvolti nel triennio 2002-2004. L incidentalit ciclo-pedonale non pre-<br />

senta pochi punti <strong>di</strong> particolare concentrazione ma un fenomeno prevalente-<br />

mente <strong>di</strong>ffuso .<br />

Si registrano, nel periodo 1999-2004, 166 morti sulla viabilit urbana: <strong>di</strong> questi 19<br />

avvengono su 9 localizzazioni (singoli incroci o archi stradali) in ognuna delle<br />

quali si registrano 2 incidenti con esito mortale.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

4 - Il PSSU 2003<br />

Verifica degli obiettivi del PSSU 2003<br />

Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> si dotato nel 2003 (con delibera P.G. 174003/2003) del <strong>Piano</strong> Di-<br />

rettore per la <strong>Sicurezza</strong> stradale.<br />

L obbiettivo del piano la riduzione per il biennio 2004-2005 del 5 % dei feriti e del 10 %<br />

dei morti (rispetto alla me<strong>di</strong>a annua del triennio <strong>di</strong> riferimento 1999-2001), con l obbiettivo<br />

complessivo al 2010 del 20 % dei feriti e del 40 % dei morti (in linea con l obiettivo fissato<br />

dal <strong>Piano</strong> Nazionale della <strong>Sicurezza</strong> Stradale).<br />

Nel <strong>di</strong>agramma che segue in<strong>di</strong>cata la tendenza registrata, sul territorio comunale, negli<br />

anni dal 1993 al 2002 e la tendenza da ottenere nel periodo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>t del <strong>Piano</strong> ( fascia<br />

grigia scura periodo 2004-2005 ) congruente con il raggiungimento dell obbiettivo al<br />

2010.<br />

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La riduzione attesa al 2005 <strong>di</strong> morti e feriti non al momento riscontrabile in quanto i dati<br />

sull incidentalit sono <strong>di</strong>sponibili solo fino al marzo 2005.<br />

per utile e possibile confrontare i risultati attesi con i dati raccolti relativi al 2004.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

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Il confronto sopra riportato in<strong>di</strong>ca che gli obiettivi sono stati raggiunti a fine 2004 per<br />

quanto riguarda i feriti mentre non sono stati raggiunti per quanto riguarda i morti.<br />

Pi precisamente:<br />

- nel territorio comunale, gi nel 2004, si registrata una riduzione dei feriti su-<br />

periore a quella attesa per il biennio 2004 2005 (ovvero sui valori me<strong>di</strong> del<br />

biennio 2004 2005)<br />

- nel territorio comunale, nel 2004, i morti risultano pari a quelli del periodo <strong>di</strong><br />

riferimento (1999-2001) e quin<strong>di</strong> non si registrata alcuna riduzione <strong>di</strong> questo<br />

in<strong>di</strong>catore.<br />

Appare significativo integrare quanto sopra detto con i dati riferiti alle sole strade<br />

<strong>di</strong> propriet del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> in quanto il dato territoriale complessivo sopra<br />

riportato risulta pesantemente con<strong>di</strong>zionato dalla presenza <strong>di</strong> viabilit <strong>di</strong> propriet<br />

<strong>di</strong> altri Enti e, in particolare, del sistema autostradale del nodo <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>.<br />

Lo stesso raffronto sopra condotto riferito alla sola viabilit <strong>di</strong> propriet del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Bolo-<br />

gna porta infatti a considerazioni sostanzialmente <strong>di</strong>fferenti:<br />

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Anche in questo caso possibile confrontare i risultati attesi con i dati raccolti a fine 2004.<br />

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Il confronto sopra riportato in<strong>di</strong>ca che, sulla sola viabilit urbana, gli obiettivi fissati dal<br />

PSSU 2003 per il 2005 sono stati raggiunti gi a fine 2004 sia per quanto riguarda i feriti sia<br />

per quanto riguarda i morti.<br />

Pi precisamente:<br />

- sulla viabilit urbana, gi nel 2004, si ottenuta una riduzione dei feriti supe-<br />

riore a quella attesa per il biennio 2004-2005 (ovvero sui valori me<strong>di</strong> del bien-<br />

nio 2004 2005)<br />

ÏÓ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


PIANO DIRETTORE<br />

- sulla viabilit urbana, gi nel 2004, si ottenuta una riduzione dei morti supe-<br />

riore a quella attesa per il biennio 2004-2005 (ovvero sui valori me<strong>di</strong> del bien-<br />

nio 2004 2005)<br />

Queste considerazioni sono raffigurate nel grafico seguente in cui sovrapposto<br />

l andamento rilevato <strong>di</strong> incidenti, morti e feriti nel periodo 1997-2004 e le linee attese <strong>di</strong><br />

morti e feriti per incidente stradale ipotizzate dal PSSU 2003 per centrare gli obiettivi fissati<br />

al 2005 e al 2010. Tale confronto da considerare con cautela e pu indurre un facile otti-<br />

mismo non giustificato ove si consideri che il valore iniziale <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong> morti e feriti<br />

assunto pari alla me<strong>di</strong>a dei valori del periodo <strong>di</strong> riferimento 1999-2001 ma stato assunto<br />

al 2003 in quanto anno iniziale del PSSU e quin<strong>di</strong> anno dal quale fare partire la definizione<br />

degli obiettivi e delle azioni da progettare e attuare.<br />

In particolare il <strong>di</strong>agramma mette in evidenza linee attese <strong>di</strong> morti e feriti che presuppongo-<br />

no sensibili riduzioni annue mentre l andamento degli incidenti non lascia ipotizzare un an-<br />

damento decrescente con una pari velocit Ú<br />

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Inoltre il dato sul numero <strong>di</strong> morti legato a troppi elementi <strong>di</strong> aleatoriet per consentire la<br />

lettura <strong>di</strong> una tendenza in<strong>di</strong>viduabile con sufficiente precisione (si pensi, a titolo <strong>di</strong> esempio,<br />

che i decessi dopo il 30 giorno non sono conteggiati come tali ma sono fatti rientrare tra i<br />

feriti). Il numero <strong>di</strong> morti registrati nel 2004 (22) infatti il pi basso dal 1997 quando solo<br />

un anno prima (2003) si registrato il numero <strong>di</strong> morti maggiore dal 1998 (35).<br />

Ó Á<br />

La verifica condotta, inoltre, mette in relazione i dati osservati nel triennio <strong>di</strong> riferimento<br />

(1999-2001) con i dati osservati nel solo 2004; non tiene quin<strong>di</strong> conto dei dati relativi agli<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

anni 2002 e 2003 e quin<strong>di</strong> pu risultare con<strong>di</strong>zionata, nelle sue conclusioni, dal fatto che il<br />

2004 pu essere stato un anno favorevole in maniera anomala (rispetto al 2003 a titolo <strong>di</strong><br />

esempio, a parit <strong>di</strong> incidenti, sono <strong>di</strong>minuiti i feriti e morti).<br />

Altro elemento da tenere in considerazione il fatto che il periodo 2002-2004 ha visto<br />

l attuazione <strong>di</strong> numerosi interventi in attuazione del PGTU 2000 mentre gli interventi in at-<br />

tuazione del PSSU 2003 sono stati avviati nel corso del 2004.<br />

Va infine tenuto conto che la Commissione Europea ha ridefinito gli obiettivi in termini <strong>di</strong> si-<br />

curezza stradale fissandoli ad una riduzione del 50% <strong>di</strong> morti e feriti da raggiungere nel<br />

2010.<br />

A causa <strong>di</strong> questi fattori, l analisi del PSSU 2003 stata approfon<strong>di</strong>ta con ulteriori analisi che<br />

mettessero a confronto perio<strong>di</strong> congruenti successivi oltre agli effetti degli interventi attuati.<br />

Tali analisi sono riportate in Appen<strong>di</strong>ce e riguardano:<br />

- raffronto fra i trienni 1999-2001 e 2002-2004<br />

- raffronto fra 2003 e 2004<br />

- stima degli effetti degli interventi <strong>di</strong> ingegneria del traffico attuati<br />

- tendenza dell incidentalit in assenza <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> ingegneria del traffico:<br />

Sono emerse risultanze <strong>di</strong> sicuro interesse che si riportano nel seguito e <strong>di</strong>mostrano so-<br />

prattutto come debba essere incrementata l azione <strong>di</strong> contrasto fin qui attuata per poter<br />

raggiungere i pi stringenti obiettivi fissati dalla Commissione Europea:<br />

nel triennio 2002-2004, rispetto al triennio precedente:<br />

1. il numero <strong>di</strong> morti in ambito urbano aumentato del 7,5%; tale aumento ad-<br />

<strong>di</strong>rittura in controtendenza con l obiettivo fissato al 2010 (-50%);<br />

2. il numero <strong>di</strong> feriti in ambito urbano <strong>di</strong>minuito del 4,9%; tale tasso <strong>di</strong> riduzio-<br />

ne inferiore a quanto necessario al raggiungimento dell obiettivo al 2010 (-<br />

50%);<br />

nel 2004 rispetto al 2003:<br />

1. il numero <strong>di</strong> morti in ambito urbano <strong>di</strong>minuito del 49%; tale <strong>di</strong>minuzione, se<br />

confermata negli anni successivi, consentirebbe <strong>di</strong> centrare l obiettivo atteso al<br />

2010 con largo anticipo;<br />

2. il numero <strong>di</strong> feriti in ambito urbano <strong>di</strong>minuito del 3,22%; tale <strong>di</strong>minuzione, se<br />

confermata negli anni successivi, non consentirebbe <strong>di</strong> raggiungere l obiettivo<br />

atteso al 2010;<br />

ÏÏ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


PIANO DIRETTORE<br />

relativamente agli interventi <strong>di</strong> ingegneria del traffico:<br />

1. nel complesso degli ambiti oggetto <strong>di</strong> tali interventi si sono osservate riduzioni<br />

del numero <strong>di</strong> incidenti (-33%), feriti (-33%) e nel numero <strong>di</strong> morti (-100%)<br />

rispetto alla situazione pre-intervento;<br />

2. nel complesso degli ambiti oggetto <strong>di</strong> tali interventi attuati nel triennio 2002-<br />

2004 si sono osservate riduzioni del numero <strong>di</strong> incidenti e feriti pari al 25% e al<br />

28 % della riduzione misurata <strong>di</strong> feriti e incidenti su tutta la viabilit urbana ri-<br />

spetto al triennio precedente;<br />

3. gli interventi infrastrutturali o <strong>di</strong> gestione del traffico in corrispondenza dei<br />

punti neri in<strong>di</strong>viduati contribuiscono, su base annua, per circa il 51% e 53%<br />

alla riduzione rispettivamente del numero <strong>di</strong> feriti e <strong>di</strong> incidenti;<br />

4. l in<strong>di</strong>viduazione, sulla base <strong>di</strong> pianificazione specifica, degli interventi da attua-<br />

re ha garantito una potenziale efficacia sulla riduzione degli incidenti che 10<br />

volte superiore a quella propria degli interventi attuati a seguito <strong>di</strong> segnalazio-<br />

ni pervenute al Settore Mobilit Urbana;<br />

relativamente alle tendenze in assenza <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> ingegneria del traffico<br />

1. nel triennio 2002-2004 si registra, rispetto al triennio precedente, una tenden-<br />

za alla riduzione dell incidentalit non attribuibile a misure <strong>di</strong> ingegneria (in-<br />

frastrutturali e/o <strong>di</strong> gestione) che pertanto da ricondurre all azione normati-<br />

va, educativa e <strong>di</strong> vigilanza (da segnalare l introduzione della patente a punti<br />

avvenuta nel 2003). Tale tendenza riscontrabile sul complesso dei dati <strong>di</strong> in-<br />

cidentalit (-4,5% <strong>di</strong> incidenti in area urbana) ed confermata da riscontri pi<br />

puntuali su un campione <strong>di</strong> punti neri non interessati da interventi <strong>di</strong> ingegne-<br />

ria (-12,4% <strong>di</strong> incidenti).<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÏÎ


PIANO DIRETTORE<br />

5 - Obiettivi del PSSU 2005<br />

Il PSSU 2005 fissa gli obiettivi per il biennio 2006 2007 in termini <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> morti e<br />

feriti per incidente stradale in modo da avvicinare l obiettivo finale al 2010 mutuato dal Pia-<br />

no Nazionale della <strong>Sicurezza</strong> Stradale. Tale piano, che risale al 2002, assume come obiettivo<br />

al 2010 la riduzione del 40% dei morti e del 20% dei feriti rispetto al triennio <strong>di</strong> riferimento<br />

1999-2001. Peraltro le pi recenti in<strong>di</strong>cazioni della Commissione Europea hanno ristabilito<br />

questo obiettivo fissando una riduzione al 2010 del 50% <strong>di</strong> morti e feriti. Ispirandosi a tali<br />

pi recenti in<strong>di</strong>cazioni il presente PSSU fa proprio lobiettivo <strong>di</strong> ridurre al 2010 del 50% il<br />

numero <strong>di</strong> morti e feriti.<br />

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Considerato che il biennio 2006-2007 il secondo <strong>di</strong> tre bienni applicativi (2004-2005,<br />

2006-2007, 2008-2009) pi un ultima annualit (2010) in cui <strong>di</strong>stribuire il raggiungimento<br />

dell obiettivo finale e che lobiettivo interme<strong>di</strong>o per il biennio 2004-2005, visti i dati del<br />

2004, pu considerarsi raggiungibile, si assume che:<br />

- la me<strong>di</strong>a dei morti conseguenti ad incidente stradale nel biennio 2006-2007 deve essere<br />

ridotta del 26% rispetto alla me<strong>di</strong>a dei morti rilevati nel triennio <strong>di</strong> riferimento 1999-<br />

2001;<br />

- la me<strong>di</strong>a dei feriti conseguenti ad incidente stradale nel biennio 2006-2007 deve essere<br />

ridotta del 23% rispetto alla me<strong>di</strong>a dei feriti rilevati nel triennio <strong>di</strong> riferimento 1999-<br />

2001.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Il percorso ipotizzato rappresentato nella tabella e nel grafico sotto riportata<br />

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L obiettivo al 2007, prendendo a riferimento i dati 2004, pu essere cos esplicitato<br />

Nel 2007 si devono registrare 525 feriti e 2 deceduti in meno rispetto al 2004<br />

Gli obiettivi <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> morti e feriti al 2010 (-50%) sono particolarmente stringenti e<br />

pongono la necessit <strong>di</strong> accelerare e ottimizzare l attivit <strong>di</strong> contrasto dell Amministrazione<br />

comunale. Ci particolarmente vero per quanto riguarda la riduzione obiettivo dei feriti: si<br />

tratta <strong>di</strong> raggiungere nel 2007 un numero <strong>di</strong> feriti non superiore a 2597 con una riduzione<br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 175 feriti da ottenere in ognuno degli anni 2005, 2006, 2007 rispetto all anno pre-<br />

cedente. Si ricorda che una riduzione <strong>di</strong> tale entit non mai stata raggiunta nel periodo<br />

1999-2004 in quanto al massimo si riscontrato una riduzione <strong>di</strong> 104 feriti nel 2004 ri-<br />

spetto al 2003.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Tali obiettivi vanno perseguiti con azioni che tengano conto dei seguenti fattori emersi<br />

dall analisi dei risultati del PSSU 2003 precedentemente esposta:<br />

- in atto una tendenza alla riduzione dell incidentalit non attribuibile a misure<br />

infrastrutturali e/o <strong>di</strong> gestione del traffico e pertanto da ricondurre all azione<br />

normativa, educativa e <strong>di</strong> vigilanza.<br />

- Gli interventi infrastrutturali e/o <strong>di</strong> gestione del traffico finalizzati al migliora-<br />

mento del fattore ambiente stradale possono produrre effetti rilevanti <strong>di</strong> ab-<br />

battimento <strong>di</strong> incidenti e lesionati negli ambiti <strong>di</strong> intervento in<strong>di</strong>viduati con<br />

l analisi dei punti neri della rete stradale.<br />

- Le risorse destinate ad interventi infrastrutturali e/o <strong>di</strong> gestione del traffico<br />

possono produrre effetti rilevanti (in termini <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> incidenti e lesiona-<br />

ti) solo se orientate con la massima priorit agli ambiti in<strong>di</strong>viduati dagli stru-<br />

menti <strong>di</strong> pianificazione specifica (PSSU, PGTU).<br />

- Le azioni <strong>di</strong> tipo infrastrutturale e/o <strong>di</strong> gestione del traffico non garantiscono,<br />

da sole, il raggiungimento dell obiettivo al 2010 e vanno pertanto affiancate da<br />

azioni da ricondurre all azione normativa, educativa e <strong>di</strong> vigilanza.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

6 - Interventi sulle localizzazioni a massimo rischio<br />

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Il capitolo 3 ha in<strong>di</strong>viduato una serie <strong>di</strong> localizzazioni che si caratterizzano per i valori parti-<br />

colarmente elevati dei pi significativi in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> riferimento dell incidentalit (numero <strong>di</strong> inci-<br />

denti, lesivit , mortalit , numero <strong>di</strong> incidenti con pedoni, numero <strong>di</strong> incidenti con ciclisti, re-<br />

ci<strong>di</strong>vit degli incidenti con esito mortale). quin<strong>di</strong> possibile ipotizzare un legame fra la spe-<br />

cificit geografica (e quin<strong>di</strong> l ambiente stradale) e i pi alti livelli <strong>di</strong> incidentalit .<br />

Nel capitolo 4 stato fornito un forte elemento <strong>di</strong> riflessione evidenziando come, in assenza<br />

<strong>di</strong> interventi, i punti neri del precedente <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> (valutati sul periodo <strong>di</strong> osservazione<br />

1997-2001) sono stati teatro <strong>di</strong> una riduzione del numero <strong>di</strong> incidenti del 12,4% nel triennio<br />

2002-2004. Viceversa i punti neri oggetto <strong>di</strong> intervento infrastrutturale hanno registrato<br />

valori <strong>di</strong> riduzione dell incidentalit del 33%.<br />

quin<strong>di</strong> necessario estrarre dalla molteplicit delle localizzazioni in<strong>di</strong>viduate al capitolo 3<br />

quelle che vanno in<strong>di</strong>viduate prioritariamente come ambito <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> natura infra-<br />

strutturale e/o <strong>di</strong> gestione del traffico tenendo conto del fatto che le capacit operative<br />

dell A.C. raffrontate al ridotto periodo <strong>di</strong> attuazione (biennio 2006-2007) consentono la pro-<br />

gettazione e attuazione <strong>di</strong> un numero limitato <strong>di</strong> interventi, sicuramente inferiore al totale<br />

delle localizzazioni evidenziate nei paragrafi precedenti.<br />

Un criterio <strong>di</strong> priorit adottabile quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le localizzazioni in base al massimo<br />

costo sociale prodotto dall incidentalit che vi si manifesta. Il costo sociale determinabile<br />

secondo le in<strong>di</strong>cazioni del <strong>Piano</strong> Nazionale della <strong>Sicurezza</strong> Stradale che valuta in 1.394.434<br />

e 73.631 il costo generato rispettivamente da un deceduto e da un ferito per incidente<br />

stradale.<br />

L adozione <strong>di</strong> un tale criterio porta in evidenza, evidentemente, i punti in cui si avuto un<br />

episo<strong>di</strong>o con esito mortale anche in presenza <strong>di</strong> un basso numero <strong>di</strong> incidenti e <strong>di</strong> feriti. Ri-<br />

sulterebbero quin<strong>di</strong> penalizzate localizzazioni sulle quali, pur in assenza <strong>di</strong> deceduti, si regi-<br />

strano con alta frequenza incidenti e feriti.<br />

Si quin<strong>di</strong> ritenuto opportuno utilizzare un sistema articolato <strong>di</strong> priorit che non premi<br />

solo l esito mortale <strong>di</strong> un incidente ma consideri anche gli altri fattori esplorati nel capitolo<br />

sull in<strong>di</strong>viduazione dei punti neri e, in particolare, il numero complessivo <strong>di</strong> incidenti e i rela-<br />

tivi in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> lesivit . Si inoltre visto come l incidentalit pedonale e ciclabile <strong>di</strong>a luogo a<br />

punti neri caratterizzati da una relativamente bassa concentrazione <strong>di</strong> incidenti ma partico-<br />

larmente <strong>di</strong>ffusi sul territorio.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

I criteri <strong>di</strong> priorit che si adottano sono quelli <strong>di</strong> selezionare interventi che garantiscano:<br />

1. la maggiore riduzione possibile del numero <strong>di</strong> incidenti con esito mortale.<br />

2. la maggiore riduzione possibile del numero <strong>di</strong> incidenti e feriti complessivi.<br />

A tale scopo si in<strong>di</strong>viduano, come ambiti da valutare in sede <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> Attuativo come priori-<br />

tari per interventi <strong>di</strong> natura infrastrutturale e/o <strong>di</strong> gestione del traffico, 30 localizzazioni (che<br />

costituisce un primo obiettivo, eventualmente incrementabile, tenuto conto delle risorse<br />

progettuali e realizzative rapportato al biennio attuativo 2006-2007 e alla necessit <strong>di</strong> rea-<br />

lizzare parallelamente anche interventi <strong>di</strong> altra natura) cos ripartite:<br />

le localizzazioni nelle quali si riscontrano, nel seguente or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> priorit , le se-<br />

guenti con<strong>di</strong>zioni:<br />

- reci<strong>di</strong>vit dell esito mortale degli incidenti rilevati nel triennio 2002-2004<br />

- reci<strong>di</strong>vit dell esito mortale degli incidenti rilevati nel periodo 1999-2004<br />

le localizzazioni nelle quali si riscontrano, nel seguente or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> priorit , le se-<br />

guenti con<strong>di</strong>zioni:<br />

- maggiore numero totale <strong>di</strong> incidenti nel triennio 2002-2004<br />

- maggiore numero totale <strong>di</strong> incidenti nel 2004<br />

- maggiore lesivit nel triennio 2002-2004<br />

Va tenuto conto che su numerose localizzazioni, riconosciute come punti neri, sono stati at-<br />

tuati interventi specifici per la sicurezza, a partire dal 2004, o gi prevista, nel piano<br />

triennale ll.pp. 2006-2008, l attuazione <strong>di</strong> progetti gi avviati; in tali localizzazioni quin<strong>di</strong><br />

gi stato attivato un percorso che consenta un miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza.<br />

Su tali localizzazioni il presente <strong>Piano</strong> non prescrive in prima fase alcuna azione aggiuntiva<br />

fatto salvo, ovviamente, il monitoraggio dei risultati e la successiva, eventuale, in<strong>di</strong>vidua-<br />

zione <strong>di</strong> azioni correttive.<br />

Le tabelle successive riportano in dettaglio i due tipi <strong>di</strong> localizzazioni appena descritti con il<br />

numero <strong>di</strong> incidenti, morti e feriti registrati nel triennio 2002-2004.<br />

Localizzazioni con reci<strong>di</strong>vit degli incidenti con deceduti su cui prevista, nel pia-<br />

no triennale ll.pp. 2006-2008, l attuazione <strong>di</strong> progetti specifici, su cui condurre il<br />

monitoraggio dei risultati<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Localizzazioni con maggior numero <strong>di</strong> incidenti su cui sono gi stati attuati inter-<br />

venti specifici per la sicurezza, a partire dal 2004, su cui condurre il monitoraggio<br />

dei risultati<br />

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Localizzazioni con maggior numero <strong>di</strong> incidenti su cui prevista, nel piano trien-<br />

nale ll.pp. 2006-2008, l attuazione <strong>di</strong> progetti specifici, su cui condurre il monito-<br />

raggio dei risultati<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

L insieme <strong>di</strong> interventi gi attuati o gi pianificati per una prossima attuazione riguarda<br />

quin<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> punti neri su cui, nel triennio 2002-2004, sono avvenuti 555 incidenti con<br />

790 feriti e 4 morti. Su tali localizzazioni si possono quin<strong>di</strong> attendere annualmente 185 inci-<br />

denti, 263 feriti e 1,3 morti per un costo sociale stimato in 21.177.717.<br />

A scopo puramente esemplificativo (e facendo riferimento alla percentuale <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> in-<br />

cidenti e feriti ottenuta nel complesso <strong>di</strong> interventi gi attuati nel PGTU 2000 ve<strong>di</strong> Appen-<br />

<strong>di</strong>ce) si segnala che una ipotetica riduzione dei feriti del 33% e dei morti del 100% su que-<br />

ste localizzazioni, ottenuta con interventi <strong>di</strong> ingegneria del traffico, comporterebbe una ridu-<br />

zione <strong>di</strong> 88 feriti/anno e 1,3 morti/anno.<br />

Punti neri oggetto <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> ingegneria da definire nel <strong>Piano</strong><br />

Attuativo<br />

Escludendo quin<strong>di</strong> le localizzazioni su cui sono gi stati attuati o sono gi previsti interventi<br />

infrastrutturali, viste sopra, le localizzazioni su cui il presente <strong>Piano</strong>, attraverso il successivo<br />

<strong>Piano</strong> Attuativo, valuter in via prioritaria la possibilit <strong>di</strong> intervenire con progetti specifici <strong>di</strong><br />

ingegneria del traffico, sono riportate nelle seguenti tabelle <strong>di</strong> riepilogo. Per ogni localizza-<br />

zione riportato il numero <strong>di</strong> incidenti, morti e feriti del triennio 2002-2004.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

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Le localizzazioni cos in<strong>di</strong>viduate sono state teatro, nel triennio 2002-2004 <strong>di</strong> 426 incidenti<br />

con 582 feriti e 8 morti. Su tali localizzazioni si possono quin<strong>di</strong> attendere annualmente 142<br />

incidenti, 194 feriti e 2,6 morti per un costo sociale stimato in 18.002.905.<br />

A scopo puramente esemplificativo (e facendo riferimento alla percentuale <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> in-<br />

cidenti e feriti ottenuta nel complesso <strong>di</strong> interventi gi attuati nel PGTU 2000 ve<strong>di</strong> Appen-<br />

<strong>di</strong>ce) si segnala che una ipotetica riduzione dei feriti del 33% e dei morti del 100% su que-<br />

ste localizzazioni, ottenuta con interventi <strong>di</strong> ingegneria del traffico, comporterebbe una ridu-<br />

zione <strong>di</strong> 65 feriti/anno e 2,6 morti/anno.<br />

In sede <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> Attuativo le localizzazioni saranno sottoposte ad analisi delle caratteristiche<br />

dell incidentalit e, ove non fossero in<strong>di</strong>viduabili interventi <strong>di</strong> ingegneria del traffico idonei<br />

ad abbattere i livelli <strong>di</strong> incidentalit , si in<strong>di</strong>vidueranno altre classi <strong>di</strong> intervento e si esami-<br />

neranno, ai fini <strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> ingegneria del traffico, altre localizzazioni in<strong>di</strong>viduate con<br />

gli stessi criteri sopra esposti.<br />

L analisi <strong>di</strong> sicurezza verr in ogni caso estesa alle localizzazioni in<strong>di</strong>viduate in Appen<strong>di</strong>ce<br />

come potenzialmente reci<strong>di</strong>ve per gli esiti mortali (incidenti particolarmente ravvicinati su<br />

localizzazioni <strong>di</strong> via della Barca, Emilia Ponente, dell Arcoveggio, Aurelio Saffi, San Donato e<br />

piazza dell Unit ); le risultanze <strong>di</strong> tali analisi potranno avere come effetto l inserimento nel<br />

piano attuativo <strong>di</strong> ulteriori localizzazioni oggetto <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> ingegneria del traffico.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

7 - Interventi <strong>di</strong> sistema<br />

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L azione condotta con interventi <strong>di</strong> ingegneria del traffico sui punti neri in<strong>di</strong>viduati, come<br />

sommariamente visto a conclusione del capitolo 6, non pu essere investita dell onere <strong>di</strong><br />

centrare, da sola, l obiettivo al 2007 <strong>di</strong> riduzione del numero <strong>di</strong> morti e feriti. In sostanza<br />

l azione mirata su obiettivi selezionati deve essere accompagnata da azioni <strong>di</strong> pi ampio re-<br />

spiro e <strong>di</strong>ffuse sull utenza e sul territorio per mo<strong>di</strong>ficare modelli <strong>di</strong> comportamento e modelli<br />

<strong>di</strong> uso delle strade.<br />

Risultano in particolare critici i seguenti fattori ricavati dall analisi aggregata condotta nei<br />

paragrafi precedenti e riferita al triennio 2002-2004:<br />

1. la concentrazione nelle aree semicentrali e sui viali <strong>di</strong> circonvallazione <strong>di</strong> punti<br />

neri riferiti all incidentalit complessiva<br />

2. la forte concentrazione in centro storico <strong>di</strong> punti neri riferiti all incidentalit<br />

pedonale e ciclabile<br />

3. l alta mortalit degli incidenti in cui sono coinvolti pedoni<br />

4. l elevata presenza <strong>di</strong> ciclomotori negli incidenti e il relativo, elevato numero <strong>di</strong><br />

feriti<br />

Per quanto riguarda il punto 1 i dati rilevati nel triennio 2002-2004 evidenziano tale con-<br />

centrazione:<br />

16 punti neri su 26 in<strong>di</strong>viduati sono compresi nella zona semicentrale fra viali <strong>di</strong> circonvalla-<br />

zione e linea ferroviaria <strong>di</strong> cintura.<br />

La zona semicentrale svolge il compito <strong>di</strong> cerniera fra centro storico e territorio circostante<br />

oltre a garantire movimenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> tipo orbitale che non possono essere sod<strong>di</strong>-<br />

sfatti dalla tangenziale per i limiti <strong>di</strong> capacit che manifesta. L azione <strong>di</strong> contrasto va cercata<br />

nella limitazione <strong>di</strong> questo conflitto fra movimenti ra<strong>di</strong>ali e orbitali e nella riduzione<br />

dell esposizione rispetto al traffico motorizzato privato. Una ulteriore azione <strong>di</strong> contrasto e<br />

<strong>di</strong> tutela consiste nella definizione e realizzazione <strong>di</strong> isole ambientali che tutelino la viabilit<br />

locale dai movimenti <strong>di</strong> attraversamento. Una ulteriore azione <strong>di</strong> contrasto, gi in corso,<br />

costituita dal progetto <strong>di</strong> ristrutturazione e messa a norma degli impianti semaforici ove<br />

si consideri che gran parte dei punti neri in<strong>di</strong>viduati costituito da incroci semaforizzati.<br />

Per quanto riguarda il punto 2 i dati principali riferiti al triennio 2002-2004 evidenziano:<br />

il 29% (278) degli investimenti <strong>di</strong> pedone avvengono in centro storico e sono dovuti per il<br />

37% ad autovetture e per il 53% a ciclomotori/motocicli; <strong>di</strong> questi il 42% (118) avvengono<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

in ZTL e sono dovuti per il 64% a ciclomotori/motocicli; all interno della zona T , avviene il<br />

10% (27) degli investimenti <strong>di</strong> pedone e sono dovuti per il 89% a ciclomotori/motocicli.<br />

Emerge, rispetto ai dati riferiti all intero centro abitato, una particolarmente elevata conflit-<br />

tualit fra pedoni e due ruote a motore che trova supporto nei dati forniti dall indagine<br />

sull utilizzo del motoveicolo in centro storico che si richiamano <strong>di</strong> seguito; dei circa 100.000<br />

spostamenti giornalieri effettuati in ciclomotore/motociclo il 50% transita in ZTL e il 25%<br />

nella zona T . In ZTL accedono giornalmente, nella fascia 7,00-20,00, 27.609 motoveicoli<br />

(40% del totale dei veicoli a motore), nella zona T accedono giornalmente, nella fascia 0-<br />

24, 12.063 motoveicoli (60% del totale dei veicoli a motore).<br />

L azione <strong>di</strong> contrasto, date le caratteristiche delle strade del centro storico, non pu che es-<br />

sere cercata nella riduzione dell esposizione rispetto al traffico motorizzato privato (e in<br />

particolare rispetto ai ciclomotori/motocicli) da perseguire attraverso il rispetto delle re-<br />

gole vigenti <strong>di</strong> accesso al centro storico e la in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> gestione del traffico<br />

(schemi circolatori e limitazioni opportune) in grado <strong>di</strong> eliminare i movimenti <strong>di</strong> puro attra-<br />

versamento e attraverso la moderazione della velocit .<br />

Per quanto riguarda il punto 3 i dati <strong>di</strong> maggior rilievo riferiti al triennio 2002-2004 sono:<br />

gli investimenti <strong>di</strong> pedoni rappresentano il 12,6% (955) del totale degli incidenti con lesi o-<br />

nati e producono il 31,3% (27) dei morti.<br />

L azione <strong>di</strong> contrasto va cercata in una sistematica e <strong>di</strong>ffusa adozione <strong>di</strong> misure infra-<br />

strutturali <strong>di</strong> garanzia e protezione dell utenza pedonale da promuovere con<br />

l adozione <strong>di</strong> strumenti normativi (regolamento viario) cogenti sia a livello <strong>di</strong> interventi ma-<br />

nutentivi dell A.C. sia per gli interventi <strong>di</strong>retti da parte <strong>di</strong> attuatori privati che possa portare,<br />

nel me<strong>di</strong>o-lungo periodo, ad un miglioramento generalizzato dell ambiente stradale. Nel<br />

breve periodo la necessariamente ridotta applicazione <strong>di</strong> tali misure va compensata con<br />

l adozione <strong>di</strong> opportune azioni <strong>di</strong> educazione e vigilanza.<br />

Per quanto riguarda il punto 4 i i dati <strong>di</strong> maggior rilievo riferiti al triennio 2002-2004 sono:<br />

un terzo dei veicoli coinvolti in incidenti sono due ruote a motore e realizzano il 45% dei fe-<br />

riti complessivi; questo a fronte del 15% e 8 % degli spostamenti sistematici ed erratici<br />

realizzato con questo mezzo <strong>di</strong> trasporto.<br />

Il mezzo a due ruote a motore si caratterizza per l economicit , la libert <strong>di</strong> movimento che<br />

garantisce stante l attuale regolamentazione (ad es.:accessibilit totale al centro storico), la<br />

maggiore facilit <strong>di</strong> trovare spazi <strong>di</strong> sosta rispetto all autovettura e la maggiore velocit che<br />

consente negli spostamenti in situazioni <strong>di</strong> congestione. L azione <strong>di</strong> contenimento che si de-<br />

ve tentare, quanto meno per evitare l espansione del fenomeno, consiste quin<strong>di</strong> nel mettere<br />

a <strong>di</strong>sposizione dell utenza modalit <strong>di</strong> spostamento il pi possibile concorrenziali in termini <strong>di</strong><br />

flessibilit e velocit : le azioni gi viste <strong>di</strong> potenziamento del TPL e <strong>di</strong> ampliamento delle pi-<br />

ste ciclabili promosse dal PGTU costituiscono una importante risposta.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

L ulteriore azione <strong>di</strong> contrasto prevalentemente orientata a limitazioni selettive (ad esem-<br />

pio per i veicoli pi inquinanti) e alla promozione <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> comportamento virtuosi da<br />

parte degli utenti della strada (educazione stradale in senso allargato e non come semplice<br />

conoscenza del Co<strong>di</strong>ce della Strada; campagne informative sui rischi intrinsechi connessi<br />

a determinate modalit <strong>di</strong> trasporto) non potendosi, come per altre categorie <strong>di</strong> utenti de-<br />

boli, perseguire la strategia della segregazione rispetto alle altre componenti <strong>di</strong> traffico mo-<br />

torizzato. In questo senso perseguire il rispetto delle regole con una vigilanza <strong>di</strong>ffusa an-<br />

che attraverso strumenti telematici un importante complemento dell azione principale.<br />

Riduzione dell esposizione (TPL, riqualificazione Tangenziale/Autostrada,<br />

mobilit ciclabile, isole ambientali)<br />

Gli obiettivi fissati dal presente piano non possono essere raggiunti senza prevedere, a li-<br />

vello <strong>di</strong> complessivo sistema degli spostamenti, una riduzione dell esposizione rispetto al<br />

traffico motorizzato privato. La <strong>di</strong>versione modale verso mezzo pubblico e velocipede<br />

quin<strong>di</strong> una strategia <strong>di</strong> fondo da perseguire.<br />

Una ulteriore strategia consiste nella specializzazione per funzioni dei sistemi viari e in tal<br />

senso <strong>di</strong> rilievo la riqualificazione del sistema Tangenziale/Autostrada e le previsione <strong>di</strong><br />

infrastrutturare isole ambientali.<br />

TPL<br />

Il PGTU propone la riqualificazione delle principali strade ra<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> accesso al centro storico<br />

finalizzata a migliorare regolarit e velocit del servizio pubblico <strong>di</strong> linea e renderlo quin<strong>di</strong><br />

pi attrattivo e competitivo rispetto al mezzo privato. Lobiettivo <strong>di</strong>rottare quote <strong>di</strong> spo-<br />

stamenti oggi effettuate con il mezzo privato sul mezzo pubblico e ridurre quin<strong>di</strong><br />

l esposizione.<br />

Riqualificazione Tangenziale/Autostrada<br />

La riqualificazione del sistema Tangenziale/Autostrade, gi in corso <strong>di</strong> realizzazione, e <strong>di</strong> cui<br />

si prevede la conclusione nell arco temporale <strong>di</strong> vigenza del PGTU, avr come effetto un au-<br />

mento <strong>di</strong> capacit offerta della tangenziale e quin<strong>di</strong> una possibile <strong>di</strong>versione <strong>di</strong> flussi veico-<br />

lari che ora utilizzano percorsi orbitali pi interni.<br />

Mobilit ciclabile<br />

Il PGTU propone l estensione e la ricucitura delle piste ciclabili esistenti in modo da garantire<br />

itinerari in sede protetta ai ciclisti. L obiettivo quello <strong>di</strong> incentivare questa modalit <strong>di</strong> spo-<br />

stamento a scapito <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> spostamenti oggi effettuate con il mezzo privato.<br />

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Isole ambientali<br />

PIANO DIRETTORE<br />

Il PGTU prevede la realizzazione <strong>di</strong> isole ambientali attrezzando gli ambiti ricompresi fra le<br />

maglie della rete principale come zone 30 o zone residenziali . Sono evidenti gli effetti<br />

sulla sicurezza stradale che si ottengono con l'adozione su scala <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> mo-<br />

derazione del traffico sulle rete locale.<br />

La riduzione dell esposizione da traffico motorizzato quin<strong>di</strong> perseguita attraverso le se-<br />

guenti classi e sottoclassi <strong>di</strong> intervento a cui fanno capo i singoli interventi:<br />

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Gli interventi elencati dal punto 1 al punto 4 sono previsti come azioni specifiche del PGTU.<br />

Tali interventi saranno quin<strong>di</strong> sviluppati come piani particolareggiati <strong>di</strong> PGTU e quin<strong>di</strong> non<br />

saranno, dal punto <strong>di</strong> vista formale, Piani Attuativi del <strong>Piano</strong> della <strong>Sicurezza</strong>. Per questi in-<br />

terventi il presente <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> prevede quin<strong>di</strong> il solo monitoraggio degli effetti conse-<br />

guenti alla loro attuazione.<br />

Gli interventi elencati ai punti 5 e 6 costituiscono l attuazione <strong>di</strong> un progetto interistituzio-<br />

nale che vede coinvolti ANAS, Autostrade e <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Tali interventi fanno quin<strong>di</strong><br />

parte <strong>di</strong> pianificazione sovracomunale e non costituiscono n piani particolareggiati <strong>di</strong> PGTU<br />

n Piani Attuativi del <strong>Piano</strong> della <strong>Sicurezza</strong>. Anche per questi interventi il presente <strong>Piano</strong><br />

<strong>Direttore</strong> prevede il solo monitoraggio degli effetti conseguenti alla loro attuazione.<br />

Benefici attesi<br />

La valutazione dei benefici attesi dalle misure sopra esposte necessariamente approssi-<br />

mativa; comunque legata alle variazioni attese in termini <strong>di</strong> spostamento modale. In par-<br />

ticolare l ipotesi <strong>di</strong> minima delle azioni del PGTU prevede al 2010 una riduzione degli spo-<br />

stamenti in auto del 3% (conducente + passeggero) e su motoveicolo dello 0,6% ottenuta


PIANO DIRETTORE<br />

con un incremento degli spostamenti effettuati su TP e velocipede; l ipotesi <strong>di</strong> massima pre-<br />

vede, invece, una riduzione degli spostamenti in auto e in motoveicolo rispettivamente del<br />

4,6% e del 1,0%.<br />

Prevedendo che nel biennio 2006-2007 si ottenga un terzo <strong>di</strong> tale riduzione pu essere sti-<br />

mata una riduzione complessiva degli spostamenti in auto pari al 1,2% e in motoveicolo del<br />

0,2% (me<strong>di</strong>a fra l ipotesi <strong>di</strong> minima e quella <strong>di</strong> massima).<br />

Assumendo a riferimento i dati del 2004 una riduzione complessiva del 1,4%<br />

dell esposizione da traffico motorizzato privato e una proporzionale riduzione degli effetti in<br />

termini <strong>di</strong> lesionati pu attendersi una riduzione <strong>di</strong> 3122*0,014=44 feriti e 22*0,014=0,3<br />

morti.<br />

possibile stimare che la riduzione dell esposizione prevista dall insieme delle<br />

azioni prospettate dal PGTU finalizzate alla ri<strong>di</strong>stribuzione modale produca un be-<br />

neficio <strong>di</strong> circa 44 feriti/anno.<br />

Riduzione dell esposizione in centro storico (SIRIO, RITA, Stanze <strong>di</strong><br />

traffico, Moderazione velocit )<br />

La riduzione dell esposizione lazione <strong>di</strong> contrasto principale per ridurre la relativamente<br />

elevata incidentalit pedonale nel centro storico.<br />

La riduzione dell esposizione perseguibile attraverso varie misure che il PGTU mette in<br />

campo e che qui utile richiamare per sottolineare la valenza che hanno non solo sul piano<br />

della tutela ambientale e della flui<strong>di</strong>t del traffico ma anche sul piano della sicurezza stra-<br />

dale.<br />

ZTL - SIRIO<br />

SIRIO pu essere considerato un vigile elettronico che garantisce il rispetto delle regole; in<br />

particolare garantisce il rispetto delle regole <strong>di</strong> accesso alla ZTL. Di fatto uno strumento<br />

importante per assecondare le politiche <strong>di</strong> riduzione del carico veicolare in ZTL e quin<strong>di</strong> per<br />

ridurre l esposizione al traffico motorizzato <strong>di</strong> questa zona della citt . Dalla sua accensione si<br />

registrato una <strong>di</strong>minuzione del 18% degli accessi veicolari alla ZTL nella fascia oraria <strong>di</strong> vi-<br />

genza (7,00-20,00).<br />

Sono riportati nel seguito i dati riferiti agli incidenti occorsi nella porzione <strong>di</strong> ZTL (ore 7,00<br />

20,00) sorvegliata dal sistema SIRIO prima e dopo la sua accensione. Il periodo <strong>di</strong> osserva-<br />

zione <strong>di</strong>sponibile successivamente alla accensione dei varchi <strong>di</strong> controllo limitato al periodo<br />

marzo ottobre 2005.<br />

L analisi da considerare con cautela visto il ridotto periodo <strong>di</strong> osservazione (8 mesi) ma<br />

significativo notare che nel 2005 si ha il minore numero <strong>di</strong> incidenti e feriti (rispettivamente<br />

ÎË – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


PIANO DIRETTORE<br />

19,51% e 16,73%) e una riduzione del numero <strong>di</strong> incidenti per investimento <strong>di</strong> pedone<br />

del 16,39% rispetto alla me<strong>di</strong>a dei tre anni precedenti; ci , come detto, a fronte <strong>di</strong> una ri-<br />

duzione del 18% degli accessi giornalieri alla ZTL successiva all attivazione <strong>di</strong> SIRIO.<br />

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Estrapolando questi dati ad una intera annualit possibile stimare che la riduzio-<br />

ne dell esposizione (nella quantit consentita dall accensione <strong>di</strong> SIRIO) produca<br />

un beneficio <strong>di</strong> circa 23 feriti/anno <strong>di</strong> cui 5 pedoni.<br />

Area T - RITA<br />

In centro storico RITA sorveglia la T ed quin<strong>di</strong> preposto al controllo degli accessi veico-<br />

lari in una zona ristretta della ZTL soggetta ad una particolarmente elevata frequentazione<br />

pedonale. Lazione <strong>di</strong> RITA, operativo da ottobre 2005, come limitatore dell esposizione si<br />

esercita proprio sull asse U. Bassi Rizzoli che , per l incidentalit pedonale, una delle zone<br />

pi critiche <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>.<br />

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In questo caso non si hanno a <strong>di</strong>sposizione dati <strong>di</strong> incidentalit sufficientemente estese per<br />

condurre valutazioni quantitative anche solo in via approssimata.<br />

Le rilevazioni fin qui condotte sono relative esclusivamente alla riduzione degli accessi<br />

all asse U. Bassi Rizzoli che, dopo l accensione <strong>di</strong> RITA, sono state valutate <strong>di</strong> quasi il 20%<br />

nel giorno feriale me<strong>di</strong>o nella fascia 7-20 e <strong>di</strong> quasi il 30% nella fascia 0-24. Da notare che<br />

tali riduzioni sono valutate rispetto al 2004 e sono quin<strong>di</strong> al netto dell effetto SIRIO e hanno<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÎÁ<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

ripercussioni che non sono limitate alla T ma si estendono al complesso dei percorsi utilizzati<br />

come riscontrabile, ad esempio, su strada Maggiore.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Se anche nella T si confermassero, come nella ZTL, riduzioni dell incidentalit percentual-<br />

mente confrontabili con la riduzione degli accessi sarebbero da attendersi, a partire dal<br />

2006 una riduzione <strong>di</strong> 7 feriti/anno per effetto dell azione <strong>di</strong> controllo svolta da RITA.<br />

possibile stimare che la riduzione dell esposizione (nella quantit consentita<br />

dall accensione <strong>di</strong> RITA) produca un beneficio <strong>di</strong> circa 7 feriti/anno <strong>di</strong> cui 3 pedoni.<br />

Stanze <strong>di</strong> traffico<br />

L adozione <strong>di</strong> schemi circolatori e misure <strong>di</strong> contenimento dei flussi <strong>di</strong> attraversamento del<br />

centro storico costituisce una ulteriore possibile azione <strong>di</strong> riduzione dell esposizione in centro<br />

storico. In questo caso l obiettivo <strong>di</strong> ridurre i Km*veicoli percorsi complessivamente in cen-<br />

tro storico non perseguito attraverso la riduzione del numero <strong>di</strong> accessi alla ZTL, come nel<br />

caso dell accensione <strong>di</strong> SIRIO, bens attraverso la riduzione della lunghezza degli sposta-<br />

menti consentiti, inibendo la possibilit <strong>di</strong> spostamenti <strong>di</strong> attraversamento.<br />

L azione principale fin qui gi adottata consistita nella reintroduzione della corsia preferen-<br />

ziale <strong>di</strong> via Farini da piazza Cavour a via D Azeglio che impe<strong>di</strong>sce i movimenti <strong>di</strong> attraversa-<br />

mento sulla <strong>di</strong>rettrice Santo Stefano Marconi. Come gi attuato sulla T , anche per que-<br />

sta corsia preferenziale previsto il controllo telematico con <strong>di</strong>spositivo RITA.<br />

Ulteriori misure per la creazione <strong>di</strong> schemi circolatori tipici delle stanze <strong>di</strong> traffico saranno da<br />

attuare in sinergia con le previste zone a traffico pedonale privilegiato nella zona Universi-<br />

taria e con le zone a traffico pedonale privilegiato gi esistenti.<br />

Da valutare in sede <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> Attuativo anche le modalit <strong>di</strong> contrasto del conflitto fra pedone<br />

e ciclomotore/motociclo che progressivamente sempre pi evidente man mano che si en-<br />

tra in ambiti pi protetti (gli investimenti <strong>di</strong> pedoni avvengono ad opera <strong>di</strong> ciclomoto-<br />

ri/motocicli in percentuali crescenti passando al centro storico, alla ZTL, alla zona T ). La<br />

soluzione a questo problema quella <strong>di</strong> accompagnare la creazione <strong>di</strong> stanze <strong>di</strong> traffico con<br />

misure <strong>di</strong> limitazione per ciclomotori/motocicli sulla zona T in modo da elimina-<br />

re/contenere i flussi <strong>di</strong> attraversamento attualmente presenti; tali misure <strong>di</strong> limitazione sono<br />

da considerarsi necessarie anche per evitare che l attuazione delle stanze <strong>di</strong> traffico induca,<br />

in modo assolutamente indesiderato ma preve<strong>di</strong>bile, un incremento degli attraversamenti<br />

della zona T da parte <strong>di</strong> ciclomotori/motocicli; a questo fine costituisce una opportunit ,<br />

oggetto <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento in sede <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> Attuativo, quanto previsto da PGTU, come mi-<br />

sura <strong>di</strong> tutela ambientale, relativamente alla limitazione dell accesso a ZTL e zona T dei<br />

motoveicoli in funzione della compatibilit ambientale delle motorizzazioni.<br />

Moderazione velocit<br />

Il centro storico costituito da strutture viarie che in molti casi presentano limitate o nulle<br />

possibilit <strong>di</strong> adeguamento a standard geometrici e funzionali aggiornati. In tali con<strong>di</strong>zioni il<br />

contenimento delle velocit <strong>di</strong> percorrenza un provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> base per compatibilizzare<br />

utenza motorizzata e utenza debole nonch utenza motorizzata e ambiente stradale. Il<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÍÔ


PIANO DIRETTORE<br />

Centro Storico vede gi attualmente alcune strade limitate ai 30 Km/h ma tale <strong>di</strong>sciplina<br />

non ha il dovuto risalto, <strong>di</strong>ffusione e riconoscimento da parte dell utenza. Quin<strong>di</strong> il centro<br />

storico, internamente ai viali <strong>di</strong> circonvallazione, sar oggetto <strong>di</strong> progettazione specifica per<br />

regolamentarlo, in modo efficace, come zona 30 .<br />

La riduzione dell esposizione al traffico motorizzato a vantaggio, in particolare, dell utenza<br />

pedonale e ciclabile in centro storico quin<strong>di</strong> perseguita attraverso le seguenti classi e sot-<br />

toclassi <strong>di</strong> intervento a cui fanno capo i singoli interventi:<br />

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Gli interventi elencati dal punto 1 al punto 5 sono previsti come azioni specifiche del PGTU.<br />

Tali interventi saranno quin<strong>di</strong> sviluppati come piani particolareggiati <strong>di</strong> PGTU e quin<strong>di</strong> non<br />

saranno, dal punto <strong>di</strong> vista formale, Piani Attuativi del <strong>Piano</strong> della <strong>Sicurezza</strong>. Per questi in-<br />

terventi il presente <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> prescrive quin<strong>di</strong> il solo monitoraggio degli effetti conse-<br />

guenti alla loro attuazione.<br />

L intervento al punto 6 proposto come parte del <strong>Piano</strong> Attuativo del presente <strong>Piano</strong> Diret-<br />

tore.<br />

Rispetto delle regole (SIRIO, RITA, STARS)<br />

Come gi detto il presente <strong>Piano</strong> assume, come fattore determinante per il suo successo,<br />

l evoluzione del comportamento degli utenti della strada verso forme caratterizzate da una<br />

maggiore responsabilit e competenza.<br />

Questa evoluzione perseguibile attraverso azioni <strong>di</strong> educazione stradale e <strong>di</strong> repressione<br />

dei comportamenti illeciti (trattate al capitolo 8). La possibilit <strong>di</strong> demandare ad apparati<br />

tecnologici alcune funzioni della vigilanza una importante opzione che consente <strong>di</strong> liberare<br />

risorse umane per altre funzioni e <strong>di</strong> ottenere una sorveglianza continua <strong>di</strong>versamente <strong>di</strong><br />

fatto irrealizzabile.<br />

Per quanto riguarda l efficiacia <strong>di</strong> SIRIO e RITA si gi detto al precedente paragrafo.<br />

Per quanto riguarda STARS si fa presente che si hanno dati sufficientemente estesi solo per<br />

le due intersezioni Saffi - Malvasia e Emilia Levante - Lenin dove i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> controllo del<br />

rosso semaforico sono <strong>di</strong>venuti operativi in agosto 2004. Si sono pertanto potuti confrontare<br />

ÍÓ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


PIANO DIRETTORE<br />

i dati <strong>di</strong> incidentalit <strong>di</strong> due perio<strong>di</strong> analoghi: 1) da 01/08/2002 a 31/10/2003 e 2) da<br />

01/08/2004 a 31/10/2005 rispettivamente precedente e successivo all accensione dei <strong>di</strong>spo-<br />

sitivi STARS.<br />

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Successivamente all attivazione <strong>di</strong> STARS, sulle due intersezioni interessate da questa prima<br />

applicazione, si rilevata una riduzione degli incidenti del 29% e dei feriti del 38%.<br />

L estensione e attivazione <strong>di</strong> tali sistemi gi stata prevista nel <strong>Piano</strong> Straor<strong>di</strong>nario per la<br />

Qualit dell Aria approvato con delibera C.C. del 28/02/2005 O.d.G. 51/2005 i cui contenuti,<br />

per questi aspetti specifici, sono fatti propri dal presente <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong>. In particolare sa-<br />

ranno attivati (o sono stati attivati solo recentemente) i <strong>di</strong>spositivi STARS su alcune interse-<br />

zioni gi precedentemente citate al cap. 6 - Interventi sulle localizzazioni a massimo ri-<br />

schio. Oltre a queste prevista l implementazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi STARS sui seguenti incroci<br />

( riportata l incidentalit rilevata nel 2002-2004):<br />

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Riportando i dati su base annua ed adottando le percentuali <strong>di</strong> riduzione dell incidentalit ri-<br />

levate sugli incroci Saffi Malvasia e Lenin Po (38% <strong>di</strong> feriti in meno) possibile stimare<br />

una riduzione <strong>di</strong> 13 feriti/anno per effetto dell estensione del sistema STARS alle intersezioni<br />

sopra in<strong>di</strong>cate.<br />

Un ulteriore comportamento illecito che influisce sulla gravit degli incidenti il mancato ri-<br />

spetto dei limiti <strong>di</strong> velocit . Sulle 33 sezioni <strong>di</strong> rilievo ai cordoni esterno ed interno si rileva,<br />

me<strong>di</strong>amente, un superamento del limite <strong>di</strong> 50 Km/h per il 30% dei veicoli transitanti. Per<br />

quanto percentualmente bassi sono, in valore assoluto, assolutamente rilevanti anche i<br />

transiti a velocit decisamente pericolose (anche superiori ai 90 Km/h). Va quin<strong>di</strong> previsto<br />

un pi <strong>di</strong>ffuso impiego dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> controllo della velocit (autovelox in posizione mo-<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÍÌ


PIANO DIRETTORE<br />

bile) e va approfon<strong>di</strong>ta e stu<strong>di</strong>ata la possibilit <strong>di</strong> estendere il controllo <strong>di</strong> velocit con <strong>di</strong>spo-<br />

sitivi fissi (a funzionamento telematico con presenza remota dell agente accertatore) non<br />

solo in funzione della classe della strada, ma anche in funzione dell entit dei superamenti<br />

dei limiti rilevati con campagne <strong>di</strong> misura.<br />

Protezione dell utenza debole<br />

Come gi visto l utenza debole oggetto <strong>di</strong> una tendenza crescente dell incidentalit .<br />

Nel seguito si analizzeranno i pedoni e i ciclisti per i quali (<strong>di</strong>versamente che per i motocicli-<br />

sti) la segregazione rispetto alle altre componenti <strong>di</strong> traffico oltre alla regolamentazione dei<br />

punti <strong>di</strong> conflitto costituisce una strategia, se non la principale, <strong>di</strong> contrasto del rischio effet-<br />

tivamente perseguibile<br />

Relativamente a pedoni e ciclisti, facendo riferimento al triennio <strong>di</strong> osservazione 2002-2004,<br />

abbiamo i seguenti dati me<strong>di</strong> <strong>di</strong> numero incidenti, feriti e morti che interessante confron-<br />

tare con il triennio precedente.<br />

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L evoluzione nel corso del 2004 rispetto al 2003 ha visto confermata la crescita del numero<br />

<strong>di</strong> incidenti e feriti.<br />

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L adozione <strong>di</strong> misure specifiche per la protezione dell utenza debole quin<strong>di</strong> un obiettivo<br />

prioritario da assumere nel presente piano in quanto:<br />

- l andamento del numero <strong>di</strong> incidenti con pedoni e ciclisti in aumento, ad<strong>di</strong>rittura in<br />

controtendenza rispetto al numero <strong>di</strong> incidenti complessivo che in calo<br />

- si tratta <strong>di</strong> interventi che, per lalta mortalit delle categorie considerate, presenta<br />

un alta efficacia rispetto all obiettivo <strong>di</strong> riduzione del numero dei morti del 50% entro il<br />

2010<br />

ÍÏ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


PIANO DIRETTORE<br />

- non pu essere perseguita alcuna politica <strong>di</strong> <strong>di</strong>versione modale verso forme <strong>di</strong> sposta-<br />

mento maggiormente compatibili (bus, bici, ecc.) se non si garantisce la sicurezza degli<br />

spostamenti pedonali (ogni spostamento col mezzo pubblico inizia e finisce con uno spo-<br />

stamento pedonale) e ciclabili.<br />

Utenza pedonale<br />

Oltre alle analisi <strong>di</strong> incidentalit , il Settore Mobilit Urbana ha svolto con sistematicit alcune<br />

attivit ritenute fondamentali per acquisire elementi <strong>di</strong> valutazione necessari alle attivit <strong>di</strong><br />

progettazione degli interventi in favore dell utenza debole e alla definizione delle relative<br />

priorit .<br />

Sono stati censiti gli attraversamenti pedonali e la continuit e qualit dei percorsi pedonali<br />

collocati sulle strade classificate <strong>di</strong> scorrimento, <strong>di</strong> interquartiere, <strong>di</strong> quartiere (e quin<strong>di</strong> in-<br />

teressate da forti carichi veicolari) e locali interzonali ai fini della verifica dell'idoneit delle<br />

soluzioni adottate per l'attraversamento stesso e la densit degli attraversamenti in relazio-<br />

ne alla domanda <strong>di</strong> permeabilit (fermate del TPL, attrattori <strong>di</strong> flussi .).<br />

stata affrontata una ricognizione nell ambito del progetto percorsi sicura casa-scuola dei<br />

percorsi pedonali nell ambito a <strong>di</strong>stanza pedonale <strong>di</strong> scuole elementari e me<strong>di</strong>e inferiori e<br />

conseguente in<strong>di</strong>viduazione degli aspetti <strong>di</strong> maggiore criticit .<br />

Si proceduto alla classificazione e sistematicizzazione della attivit <strong>di</strong> raccolta, classifica-<br />

zione e analisi delle segnalazioni pervenute al Settore Mobilit Urbana relative a <strong>di</strong>fficolt da<br />

parte dei pedoni nell'affrontare l'attraversamento delle strade e progettazione e attuazione<br />

dei relativi interventi.<br />

Si partecipato alla consulta sull han<strong>di</strong>cap che vede coinvolti i rappresentanti delle Associa-<br />

zioni dei <strong>di</strong>sabili allo scopo <strong>di</strong> scambiare in via privilegiata informazioni sulle attivit promos-<br />

se dall Amministrazione comunale e le esigenze pi sentite delle categorie rappresentate in<br />

modo da in<strong>di</strong>viduare soluzioni con<strong>di</strong>vise e ottimizzare le risorse <strong>di</strong>sponibili.<br />

Da queste attivit , incrociate con i dati sull incidentalit , sono emerse le linee <strong>di</strong> azione per<br />

arrivare ad un sistematico miglioramento della rete dei percorsi pedonali:<br />

- migliorare i percorsi pedonali longitu<strong>di</strong>nali soprattutto nei pressi dei luoghi <strong>di</strong> aggrega-<br />

zione con priorit alle scuole dell obbligo e sulla rete principale e secondaria l dove, dal<br />

censimento effettuato, risultata sprovvista dei necessari standard geometrici;<br />

- migliorare la protezione e accessibilit offerta dagli attraversamenti pedonali (semaforiz-<br />

zazione degli stessi, adozione <strong>di</strong> isole me<strong>di</strong>ane .) per fare chiaramente percepire al pe-<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÍÎ


PIANO DIRETTORE<br />

done la maggiore sicurezza <strong>di</strong> cui pu godere attraversando la strada sulla apposita se-<br />

gnaletica;<br />

- incrementare l offerta quantitativa <strong>di</strong> attraversamenti pedonali per limitare le interferen-<br />

ze pedone - veicolo al <strong>di</strong> fuori della segnaletica <strong>di</strong> attraversamento;<br />

- migliorare la <strong>di</strong>slocazione degli attraversamenti in relazione alle possibili origi-<br />

ni/destinazioni per limitare, ancora, le interferenze pedone - veicolo al <strong>di</strong> fuori della se-<br />

gnaletica <strong>di</strong> attraversamento;<br />

Pi in dettaglio:<br />

1. creazione <strong>di</strong> Zone a Traffico Pedonale Privilegiato come misura <strong>di</strong> tutela pedonale sulle<br />

strade locali;<br />

2. creazione <strong>di</strong> percorsi pedonali protetti sulla rete secondaria e principale , ove assenti<br />

o non adeguati, con priorit agli ambiti a <strong>di</strong>stanza pedonale dalle scuole dell obbligo;<br />

3. adozione <strong>di</strong> nuovi attraversamenti pedonali protetti da isole me<strong>di</strong>ane o rialzi della pavi-<br />

mentazione (ove non presente il trasporto pubblico e normativamente consentito) e pa-<br />

rallela trasformazione in tal senso <strong>di</strong> quelli zebrati esistenti sulla rete <strong>di</strong> strade locali<br />

interzonali ;<br />

4. adozione <strong>di</strong> nuovi attraversamenti pedonali protetti da isole me<strong>di</strong>ane (e parallela tra-<br />

sformazione in tal senso <strong>di</strong> quelli zebrati esistenti) sulla rete <strong>di</strong> strade <strong>di</strong> quartiere e<br />

interquartiere ;<br />

5. semaforizzazione con impianto a chiamata pedonale degli attraversamenti pedonali solo<br />

zebrati ancora esistenti sulla rete <strong>di</strong> strade <strong>di</strong> scorrimento e creazione <strong>di</strong> nuovi attra-<br />

versamenti dello stesso tipo;<br />

6. creazione <strong>di</strong> ulteriore/i attraversamento pedonale semaforizzato su quegli incroci regolati<br />

da semaforo che oggi, al fine <strong>di</strong> non ostacolare il deflusso veicolare, prevedono un solo<br />

attraversamento pedonale semaforizzato su uno dei rami della strada principale;<br />

7. coor<strong>di</strong>namento fra attraversamenti pedonali (in particolare per quelli non semaforizzati)<br />

e fermate bus in modo da arrivare ad un corretto posizionamento reciproco (attraversa-<br />

mento a monte della fermata bus e pi prossimo possibile alla fermata stessa);<br />

8. abbattimento delle barriere architettoniche per i <strong>di</strong>sabili motori in corrispondenza degli<br />

attraversamenti pedonali;<br />

9. <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> segnalazione acustica per non vedenti sugli attraversamenti<br />

pedonali semaforizzati;<br />

10. migliore visibilit delle lanterne semaforiche me<strong>di</strong>ante sostituzione dei corpi illuminanti<br />

con lampade a led.<br />

I punti 1, 2, 3, 4, 7 e 9 vengono attuati nell ambito <strong>di</strong> specifici progetti e relativi capitoli <strong>di</strong><br />

finanziamento in attuazione del PGTU 2000 e del <strong>Piano</strong> Straor<strong>di</strong>nario per la Qualit dell Aria<br />

approvato con delibera C.C. del 28/02/2005 O.d.G. 51/2005.<br />

ÍÍ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


PIANO DIRETTORE<br />

I punti 5, 6, 8, 9 e 10 sono sviluppati in un programma <strong>di</strong> durata biennale il cui primo stra l-<br />

cio annuale oggetto <strong>di</strong> un <strong>Piano</strong> Particolareggiato del Traffico Urbano relativo alla messa a<br />

norma dell impiantistica semaforica gi elaborato e in corso <strong>di</strong> attuazione.<br />

Utenza ciclistica<br />

L azione principale prevista a favore <strong>di</strong> questa utenza consiste nella realizzazione <strong>di</strong> percorsi<br />

protetti che permettano <strong>di</strong> connettere in una rete continua le numerose piste ciclabili oggi<br />

presenti sul territorio oltre a realizzare nuovi percorsi.<br />

Il principio adottato per la sicurezza <strong>di</strong> questa componente <strong>di</strong> spostamento quin<strong>di</strong> costi-<br />

tuito dalla segregazione fra componente ciclistica e componente motorizzata.<br />

L attuazione <strong>di</strong> tale azione gi stata prevista nel <strong>Piano</strong> Straor<strong>di</strong>nario per la Qualit dell Aria<br />

approvato con delibera C.C. del 28/02/2005 O.d.G. 51/2005 ai cui contenuti, per questi<br />

aspetti specifici, il presente <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> rimanda.<br />

Messa a norma degli impianti semaforici<br />

La messa a norma (dal punto <strong>di</strong> vista della conformit alle norme sugli impianti elettrici,<br />

sulle strutture e sulla segnaletica stradale) degli impianti semaforici, come detto, prevista<br />

in un programma <strong>di</strong> durata biennale il cui primo stralcio annuale oggetto <strong>di</strong> un <strong>Piano</strong> Parti-<br />

colareggiato del Traffico Urbano gi elaborato e in corso <strong>di</strong> attuazione. Il <strong>Piano</strong> prevede, ol-<br />

tre alle misure gi viste a vantaggio dell utenza pedonale, misure specifiche per la visibilit<br />

dei segnali luminosi come l adozione <strong>di</strong> lampade a led e l adozione pi <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong> lanterne su<br />

pali a sbraccio. L attivit <strong>di</strong> adeguamento comporter , oltre a quanto sopra descritto e con-<br />

formemente a quanto prescritto nelle Direttive per la redazione del PUT, una ricognizione ed<br />

eventuale revisione della fasatura degli impianti.<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÍÈ


<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> vigilanza<br />

PIANO DIRETTORE<br />

8 - Interventi non strutturali<br />

¯ ¥ø º ¨ªÆª ¨±Ê ¥ø øÙ ªº´ ø ± ª˜<br />

Prevenire, controllare e reprimere appaiono tre <strong>di</strong>stinte azioni da effettuare <strong>di</strong>sgiuntamente<br />

e con <strong>di</strong>verse forze convergenti, in realt sono tre risultati ottenibili con una unica azione:<br />

garantire la presenza <strong>di</strong> personale addetto a polizia stradale il pi <strong>di</strong>ffusamente possibile sul<br />

territorio citta<strong>di</strong>no che eserciti un controllo sui veicoli/conducenti circolanti. Farsi carico del-<br />

l'approccio a questo problema, impone una tripartizione delle possibili linee <strong>di</strong> intervento:<br />

- Promuovere una cultura dela sicurezza stradale attraverso un'azione <strong>di</strong> informazione ed<br />

educazione dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

- Rafforzare l'azione <strong>di</strong> prevenzione, controllo e repressione, attraverso l'evoluzione dei modelli<br />

operativi e l'adozione <strong>di</strong> nuove tecnologie.<br />

- Divenire soggetti attivi per il miglioramento della rete infrastrutturale e dell'organizzazione<br />

del traffico.<br />

Tanto pi sar dato risalto a questa iniziativa per la sicurezza stradale, tanto pi i risultati<br />

preventivi saranno confortanti. L effetto della comunicazione dovr inevitabilmente trovare<br />

concreto riscontro nella presenza costante e <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong> personale addetto al controllo con un<br />

duplice risultato: infondere sicurezza nel citta<strong>di</strong>no (non solo nelle materie pi strettamente<br />

legate alla sicurezza stradale, costante infatti la richiesta <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o del territorio da parte<br />

degli utenti) e ridare forza all attivit <strong>di</strong> polizia stradale della Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>,<br />

una delle proprie funzioni prioritarie. Uno stu<strong>di</strong>o della Regione Emilia Romagna (anno 2002)<br />

specifica che solo il 63,7% delle persone ripongono molta o abbastanza fiducia nei Vigili<br />

Urbani, un valore che risulta inferiore <strong>di</strong> circa 20 punti rispetto alle altre forze repressive<br />

(Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza, Polizia <strong>di</strong> Stato e Arma dei Carabinieri). Valore che si approssima peri-<br />

colosamente a quella zona nella quale l opinione corrente pu scivolare verso un pericoloso<br />

<strong>di</strong>scre<strong>di</strong>to strutturale e generalizzato della PM.<br />

Chiarire obiettivi e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro del Corpo <strong>di</strong> Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, consentirebbe<br />

un recupero del rapporto con la citta<strong>di</strong>nanza e <strong>di</strong> motivazione tra il personale del Corpo, se-<br />

guito da un inevitabile accrescimento della professionalit .<br />

L esperienza <strong>di</strong> Sirio, d altro canto, ci in<strong>di</strong>ca come una organizzazione in grado <strong>di</strong> garantire<br />

la certezza della sanzione ai trasgressori sia fondamentale per ridurre al minimo i compor-<br />

tamenti devianti. Il mancato rispetto delle regole previste dal Co<strong>di</strong>ce della Strada, per ren-<br />

dere or<strong>di</strong>nata e sicura la circolazione stradale, un problema che investe tutto il territorio<br />

citta<strong>di</strong>no ma che viene maggiormente percepita nelle strade periferiche.<br />

Preliminarmente bene chiarire che gli incidenti stradali rilevati dalle forze <strong>di</strong> polizia sono in<br />

gran parte connotati dalla presenza <strong>di</strong> persone ferite. Pertanto costituiscono una frazione,<br />

seppur significativa, dell insieme degli incidenti effettivamente accaduti. La maggior parte <strong>di</strong><br />

questi viene rilevata dalla Polizia Municipale, oltre l 85%, mentre il restante 15% viene rile-<br />

ÍË – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


PIANO DIRETTORE<br />

vato sia dalla Polizia <strong>di</strong> Stato, che si occupa anche <strong>di</strong> quelli accaduti su autostrada e tangen-<br />

ziale, sia dall Arma dei Carabinieri, in via residuale.<br />

In buona sostanza si pu affermare che i dati relativi ai rilievi effettuati dalla Polizia Munici-<br />

pale, afferiscono alla quasi totalit degli incidenti con almeno un ferito, accaduti sulle strade<br />

urbane delle nostra citt ; pertanto costituiscono una base <strong>di</strong> analisi pi che sod<strong>di</strong>sfacente<br />

per analizzare il problema.<br />

<strong>Bologna</strong> conta tra le sue strade urbane quasi 2000 vie con denominazione toponomastica<br />

autonoma. Nell anno <strong>di</strong> riferimento 2003 e 2004 si constatato che solo su meno <strong>di</strong> 1/3 <strong>di</strong><br />

queste si verificato almeno un incidente stradale, proseguendo nell analisi si notato che<br />

oltre il 60% del totale degli incidenti stradali rilevati avviene su una sessantina strade.<br />

Entrando nello specifico, incidente per incidente, abbiamo inevitabilmente constatato come<br />

ognuno <strong>di</strong> essi tragga la causa dalla violazione delle norme previste dal CdS ( ved. dati rela-<br />

tivi nell Appen<strong>di</strong>ce D).<br />

Il CdS con le sue norme fonda un modello teorico perfetto (almeno nelle aspettative del le-<br />

gislatore) e tale da consentire, se applicato nella pratica dagli utenti, un traffico or<strong>di</strong>nato e<br />

una <strong>di</strong>namica circolatoria priva <strong>di</strong> incidenti.<br />

La frenecit della vita moderna, la scarsa propensione al rispetto delle regole,<br />

l inadeguatezza della rete viaria rispetto alla domanda espressa (solo per citare alcuni dei<br />

possibili fattori) hanno portato ad una lettura non proprio letterale delle norme contenute<br />

nel CdS; e il traffico nelle citt si dato un sistema <strong>di</strong> norme non scritte, che si mo<strong>di</strong>fica per<br />

ogni citt , cos che ci che pericoloso a <strong>Bologna</strong> pu non esserlo in altre realt e vicever-<br />

sa. Questo sistema <strong>di</strong> usi e costumi, si sovrascritto alle norme ufficiali con una tale forza<br />

che i citta<strong>di</strong>ni lo hanno fatto loro a tal punto da riconoscergli forza <strong>di</strong> legge. In caso <strong>di</strong> inci-<br />

dente stradale si ritorna alla realt , l agente accertatore verbalizza, tenta <strong>di</strong> spiegare che il<br />

vero co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> norme quello contenuto nel CdS , spesso senza riuscire a convincere il tra-<br />

sgressore degli errori da lui commessi, scontrandosi con la solita inevitabile obiezione:<br />

faccio cos tutti i giorni, lo fanno tutti, ecc. ecc .<br />

Una prima inderogabile linea <strong>di</strong> intervento prevede un controllo costante e duraturo su que-<br />

ste strade (ad elevato in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> incidentalit - ve<strong>di</strong> tabella sotto riportata) sud<strong>di</strong>vise per co-<br />

mo<strong>di</strong>t operativa in un<strong>di</strong>ci sottogruppi; il controllo sarebbe da in<strong>di</strong>rizzare verso una attivit<br />

<strong>di</strong> prevenzione (la semplice presenza a volte scoraggia fenomeni devianti) e <strong>di</strong> repressione<br />

<strong>di</strong> quelle norme, cos dette <strong>di</strong> comportamento contenute nel CdS, quelle che abbiamo visto<br />

essere la causa principale della sinistrosit sulle nostre strade.<br />

ZONA 1 ZONA 2<br />

VIA ANDREA COSTA VIA MARCO EMILIO LEPIDO<br />

VIA DON LUIGI STURZO VIALE ALCIDE DE GASPERI<br />

VIA SARAGOZZA ROTONDA BENEDETTO CROCE<br />

VIA IRMA BANDIERA VIALE PALMIRO TOGLIATTI<br />

VIA XXI APRILE 1945 ROTONDA ONORATO MALAGUTI<br />

VIA DELLA BARCA VIALE M. KARAMCHAND GANDHI<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÍÁ


PIANO DIRETTORE<br />

VIA TOLMINO<br />

VIA SABOTINO<br />

ZONA 3 ZONA 4<br />

VIA EMILIA PONENTE VIA CRISTOFORO COLOMBO<br />

VIA AURELIO SAFFI VIA MARCO POLO<br />

VIA DEL TRIUMVIRATO VIA FRANCESCO ZANARDI<br />

ASSE SUD-OVEST<br />

VIALE GAETANO SALVEMINI<br />

ZONA 5 ZONA 6<br />

VIA WILLIAM SHAKESPEARE VIA FERRARESE<br />

VIA AMEDEO LIPPARINI VIA GIACOMO MATTEOTTI<br />

VIA DELL'ARCOVEGGIO VIA STALINGRADO<br />

VIA STENDHAL VIALE DELLA REPUBBLICA<br />

VIA DI CORTICELLA<br />

VIA APOSAZZA<br />

ZONA 7 ZONA 8<br />

VIA S.DONATO VIA ENRICO MATTEI<br />

VIA MICHELINO ROTONDA ROMANO PARADISI<br />

VIALE EUROPA VIA GIUSEPPE MASSARENTI<br />

VIA DEL LAVORO VIA PELAGIO PALAGI<br />

ZONA 9 ZONA 10<br />

VIA GIUSEPPE DOZZA VIA TOSCANA<br />

VIA EMILIA LEVANTE VIA AUGUSTO MURRI<br />

VIA MAZZINI VIA GIUSEPPE MEZZOFANTI<br />

VIA LAURA BASSI VERATTI VIA DEGLI ORTOLANI<br />

VIALE ILIC ULJANOV LENIN VIA BENEDETTO MARCELLO<br />

VIA DUE MADONNE<br />

VIALE ROMA<br />

ZONA 11<br />

VIALE GIORGIO ERCOLANI<br />

VIALE QUIRICO FILOPANTI<br />

VIALE BERTI PICHAT<br />

VIALE ANGELO MASINI<br />

VIALE PIETRO PIETRAMELLARA<br />

VIALE ANTONIO SILVANI<br />

VIALE GIOVANNI VICINI<br />

VIALE CARLO PEPOLI<br />

VIALE ANTONIO ALDINI<br />

VIALE ENRICO PANZACCHI<br />

VIALE GIOVANNI GOZZADINI<br />

VIALE GIOSUE' CARDUCCI<br />

L importanza dell azione <strong>di</strong> controllo testimoniata anche dal grafico con cui si apre il pre-<br />

sente <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> dal quale risulta che in ambito urbano l 83,20% degli incidenti ha, co-<br />

me causa principale, il comportamento dell utente. quin<strong>di</strong> chiaro che non possibile cer-<br />

care quote importanti <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> lesionati da incidente stradale senza cercare la parte-<br />

cipazione attiva degli utenti della strada.<br />

È – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


PIANO DIRETTORE<br />

Le linee guida del PGTU affermano il principio <strong>di</strong> adottare, estensivamente, lutilizzo delle<br />

tecnologie telematiche per lo svolgimento <strong>di</strong> compiti <strong>di</strong> controllo particolarmente ripetitivi e<br />

altrimenti assolvibili solo con l impiego <strong>di</strong> ingenti risorse umane.<br />

In questo senso l estensione dei sistemi telematici SIRIO, RITA, STARS, consente un con-<br />

trollo continuo <strong>di</strong> regole fondamentali per la sicurezza della circolazione con un ridotto im-<br />

piego <strong>di</strong> risorse umane. Le risorse che cos si liberano possono essere quin<strong>di</strong> pi efficace-<br />

mente impiegate per il controllo del territorio dando priorit ai seguenti aspetti :<br />

i controllo della velocit che non pu essere demandato ad una estesa riqualificazione in-<br />

frastrutturale della rete viaria che richiederebbe tempi e risorse economiche non compa-<br />

tibili con gli obiettivi. La risposta infrastrutturale , inoltre, non sempre e comunque<br />

praticabile: si pensi, ad esempio, che la realizzazione <strong>di</strong> dossi rallentatori o variazioni al-<br />

timetriche della pavimentazione non sempre tecnicamente realizzabile ed normati-<br />

vamente compatibile solo in limitate situazioni e, comunque, non sulla rete principale<br />

dove, peraltro, si concentrano i conflitti pi frequenti e pericolosi fra le varie categorie <strong>di</strong><br />

traffico. Da qui l importanza <strong>di</strong> un azione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> vigilanza e repressione che non pu<br />

essere altrimenti sostituita;<br />

i controllo del traffico sulle principali ra<strong>di</strong>ali a sostegno del trasporto pubblico con una<br />

funzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina della circolazione (e segnatamente della sosta in doppia fila) che<br />

interessa strade generalmente soggette ad elevata incidentalit e quin<strong>di</strong> con benefiche<br />

ricadute sulla sicurezza;<br />

i controllo del tasso alcoolemico;<br />

i controllo dell uso improprio dei marciapiede e dei portici da parte <strong>di</strong> velocipe<strong>di</strong> e moto-<br />

veicoli.<br />

In questa prima fase il Corpo <strong>di</strong> Polizia Municipale utilizzer un significativo numero <strong>di</strong> pat-<br />

tuglie atte a garantire un adeguato controllo negli orari <strong>di</strong> maggior traffico (ore 7/20) e negli<br />

orari <strong>di</strong> maggiore pericolosit (orari notturni).<br />

Educazione stradale<br />

Educazione stradale (de<strong>di</strong>cata ai ragazzi in et scolare): da tempo e con buoni risul-<br />

tati presso alcune scuole citta<strong>di</strong>ne gli Agenti <strong>di</strong> PM svolgono questa attivit , prevista obbli-<br />

gatoriamente dal Ministero della Pubblica Istruzione come una vera e propria materia <strong>di</strong> in-<br />

segnamento. E bene precisare che la formazione degli alunni uno specifico compito della<br />

scuola e che la Polizia Municipale pu solo proporsi come supporto tecnico agli insegnanti<br />

(art. 230 CdS e succ. Circolari esplicative). Il compito <strong>di</strong> educare, nel concetto pi comune,<br />

significa crescere i ragazzi nella loro formazione morale o intellettuale, <strong>di</strong>rigere l animo e la<br />

mente ad un determinato fine. L educazione stradale si pone l obiettivo <strong>di</strong> raffinare il com-<br />

portamento <strong>di</strong> chi usa la strada, in<strong>di</strong>viduando <strong>di</strong> volta in volta il modello comportamentale a<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÈÔ


PIANO DIRETTORE<br />

cui dobbiamo ispirarci, azione che deve essere svolta da personale professionalmente pre-<br />

parato per svolgere tale attivit (i docenti). Al fine <strong>di</strong> estendere l insegnamento <strong>di</strong> tale ma-<br />

teria a tutte le classi delle scuole citta<strong>di</strong>ne, situazione che al momento non stata raggiun-<br />

ta, sarebbe opportuno effettuare incontri con gli insegnati preposti all educazione stradale,<br />

offrendo loro tutto il supporto <strong>di</strong> cui necessitano per impadronirsi della materia e metterli<br />

nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> svolgere questo ruolo autonomamente. Prevedere, comunque, un incon-<br />

tro per classe con gli alunni ed il personale del Corpo <strong>di</strong> PM resta un evento in<strong>di</strong>spensabile<br />

anche al fine <strong>di</strong> comunicare la vicinanza del Corpo ai ragazzi. Utile sarebbe che tale unico<br />

incontro avvenisse in compresenza dei genitori. In<strong>di</strong>spensabile la collaborazione del Provve-<br />

<strong>di</strong>torato agli Stu<strong>di</strong>, Regione e Provincia, per uniformare il programma <strong>di</strong>dattico, per moni-<br />

torare i risultati raggiunti, per proporre migliorie, per confrontarsi con altre realt , ecc.<br />

Corso per l ottenimento del certificato <strong>di</strong> idoneit per la guida per i ciclomotori<br />

(de<strong>di</strong>cato agli adolescenti): corsi con queste finalit , gi vengono effettuati dal Corpo <strong>di</strong><br />

P.M. <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. I risultati ottenuti sono pi che incoraggianti, posto che i partecipanti han-<br />

no una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> promossi superiore alla me<strong>di</strong>a. Facendo ricorso ai fon<strong>di</strong> previsti dall art. 208<br />

C.d.S. (si veda la sezione de<strong>di</strong>cata a questo argomento) potrebbero costituire una alternati-<br />

va economica a quelli organizzati dalle scuola giuda. Iniziativa che, con il pretesto del rila-<br />

scio del documento necessario alla guida dei ciclomotori, consente al personale del Corpo <strong>di</strong><br />

PM <strong>di</strong> incontrare gli adolescenti, presentandosi, per una volta, non in veste repressiva.<br />

Contatto da connotare come investimento sul futuro dei ragazzi. Da riservare una piccola<br />

sezione da de<strong>di</strong>care alle principali tipologie <strong>di</strong> incidenti stradali evitabili con semplici accor-<br />

gimenti prudenziali (precedenza <strong>di</strong> cortesia, svolte e manovre, velocit commisurata alle<br />

con<strong>di</strong>zioni ambientali, <strong>di</strong> traffico, ecc.).<br />

Incontro nei centri sociali o se<strong>di</strong> <strong>di</strong> quartiere (de<strong>di</strong>cato alle persone anziane): gli<br />

anziani costituiscono certamente la categoria della popolazione esposta, soprattutto nei<br />

centri abitati, ai maggiori rischi in caso <strong>di</strong> incidente stradale: il 25% delle vittime da inci-<br />

dente sono pedoni e la maggior parte <strong>di</strong> loro sono persone anziane, con punte che sfiorano<br />

il 90%. Incontrare gli anziani al fine <strong>di</strong> sensibilizzarli sulla necessit <strong>di</strong> adottare tutti gli ac-<br />

corgimenti necessari, soprattutto quando si trovano in sella ai velocipe<strong>di</strong> o si trovano come<br />

utenti della strada quali pedoni, cos come suggerire loro <strong>di</strong> indossare il casco protettivo da<br />

ciclista o il giubbotto ad alta visibilit , oltre a suggerire loro <strong>di</strong> adottare un comportamento<br />

che tenga conto delle sopravvenute limitazioni percettive sono interventi <strong>di</strong> grande rilievo.<br />

Da riservare una piccola sezione da de<strong>di</strong>care alle principali tipologie <strong>di</strong> incidenti stradali evi-<br />

tabili con semplici accorgimenti prudenziali (precedenza <strong>di</strong> cortesia, svolte e manovre, velo-<br />

cit commisurata alle con<strong>di</strong>zioni ambientali, <strong>di</strong> traffico, ecc.). Da coinvolgere associazioni gi<br />

impegnate in campagne <strong>di</strong> sensibilizzazione (tipo Allacciati alla Vita ).<br />

ÈÓ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


PIANO DIRETTORE<br />

Appare rilevante accompagnare l attivit educativa con forme efficaci <strong>di</strong> sensibilizzazione e<br />

informazione dell utenza in modo da non tralasciare alcuno strumento idoneo ad incremen-<br />

tare, oltre che la competenza, il livello <strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong> attenzione e responsabilizzazione nei con-<br />

fronti della sicurezza stradale<br />

Pannelli informativi sul traffico delle vie citta<strong>di</strong>ne (per tutti gli utenti della strada):<br />

il traffico congestionato determina nell utente ansia da ritardo che genera, inevitabilmente,<br />

comportamenti <strong>di</strong> guida esasperati. Lutilizzo dei pannelli a messaggio variabile esistenti e<br />

previsti uniti al progetto Supervisore, consentir <strong>di</strong> flui<strong>di</strong>ficare il traffico <strong>di</strong>rottando l utente<br />

su percorsi alternativi.<br />

Sito Internet (per tutti gli utenti della strada): in<strong>di</strong>spensabile ed attuale strumento <strong>di</strong><br />

informazione sulle con<strong>di</strong>zioni del traffico citta<strong>di</strong>no, atto a segnalare la presenza <strong>di</strong> cantieri,<br />

chiusura <strong>di</strong> strade, provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> limitazione del traffico, attivit della Polizia Municipale.<br />

Il progetto Supervisore in corso <strong>di</strong> implementazione consentir <strong>di</strong> avere l aggiornamento in<br />

tempo reale la situazione aggiornata del traffico. A margine costituirebbe un interessante<br />

strumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo fra i citta<strong>di</strong>ni e la Polizia Municipale. Attivit implementabile con servi-<br />

zio a richiesta <strong>di</strong> messaggeria via SMS in grado <strong>di</strong> informare i citta<strong>di</strong>ni in movimento sulla<br />

realt del traffico citta<strong>di</strong>no. Tale attivit , una volta creato il sito Internet, prevede<br />

l in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> soggetti adeguatamente formati, in grado <strong>di</strong> garantire la presenza sulle<br />

24 ore (es. Ispettore responsabile CRO) ed in grado <strong>di</strong> inserire le criticit in tempo reale.<br />

Anche questo contatto con i citta<strong>di</strong>ni de<strong>di</strong>cher una sezione con una sorta <strong>di</strong> decalogo, nella<br />

quale si in<strong>di</strong>vidueranno i comportamenti pi a rischio, che maggiormente incidono sulle <strong>di</strong>-<br />

namiche degli incidenti stradali, spesso non percepiti come tali dagli utenti della strada<br />

(precedenza <strong>di</strong> cortesia, manovre <strong>di</strong> svolta, velocit , pedoni, ecc.). Necessario il coinvolgi-<br />

mento dei servizi informativi del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, Ente Autostrade per quanto attiene il<br />

percorso in Tangenziale e Settore Mobilit Urbana per i cantieri, chiusura strade, manuten-<br />

zioni, ecc.<br />

Comunicazione (per tutti i citta<strong>di</strong>ni): in<strong>di</strong>spensabile cercare un maggior interscambio<br />

con le maggiori testate citta<strong>di</strong>ne. Attualmente i rapporti tra queste ed il Corpo <strong>di</strong> PM non so-<br />

no strutturati: mentre le testate necessitano <strong>di</strong> notizie, anche banali (es. informazioni sa-<br />

lienti su un incidente stradale o attivit della PM) cos come il Corpo ha bisogno che le atti-<br />

vit svolte quoti<strong>di</strong>anamente giungano al citta<strong>di</strong>no. E pertanto importante in<strong>di</strong>viduare un<br />

punto <strong>di</strong> riferimento interno al Corpo in grado <strong>di</strong> interagire con la stampa, esprimendo con-<br />

tenuti e con modalit predefinite. In questa logica fondamentale il coinvolgimento<br />

dell Area Comunicazione e dell Ufficio Stampa del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> per stabilire le forme<br />

adeguate <strong>di</strong> messaggi da trasmettere al citta<strong>di</strong>no.<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÈÌ


PIANO DIRETTORE<br />

Organizzazione <strong>di</strong> eventi lu<strong>di</strong>co-<strong>di</strong>dattici che promuovano l uso <strong>di</strong> materiale atto a<br />

garantire maggiore sicurezza (per tutti i citta<strong>di</strong>ni): teatri citta<strong>di</strong>ni come le piazze o i<br />

giar<strong>di</strong>ni della citt potrebbero essere utilizzati per organizzare manifestazioni sul tema della<br />

sicurezza stradale. Realizzare percorsi da eseguire in bicicletta per i pi piccoli, attirerebbe<br />

inevitabilmente la partecipazione dei genitori e dei nonni ai quali andrebbe in<strong>di</strong>rizzata<br />

l opera <strong>di</strong> sensibilizzazione sull utilit dell uso <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> sicurezza stradale come il casco<br />

protettivo, il giubbotto ad alta visibilit , i seggiolini per i bambini, l uso delle cinture; <strong>di</strong> con-<br />

certo sarebbe necessario <strong>di</strong>stribuire materiale informativo.<br />

E importante il coinvolgimento non solo delle principali istituzioni ma anche <strong>di</strong> soggetti<br />

privati interessati alla <strong>di</strong>ffusione della cultura della sicurezza stradale.<br />

Informazione sui rischi derivanti dall abuso <strong>di</strong> alcol e sostanze stupefacenti per i<br />

soggetti a rischio (de<strong>di</strong>cato ai giovani): in occasione delle serate <strong>di</strong> apertura delle <strong>di</strong>-<br />

scoteche citta<strong>di</strong>ne utile una attivit informativa dei rischi suddetti, affidando agli Enti pre-<br />

posti (Regione, ASL, Settori del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> de<strong>di</strong>cati ai pi giovani) questo compito<br />

da svolgere all entrata dei locali notturni. Il risultato da raggiungere sarebbe portare al con-<br />

vincimento dei giovani <strong>di</strong> escludere dall assunzione delle sostanze pericolose per la guida il<br />

conducente addetto al trasporto degli amici, destinato per quella serata. Si veda, quale<br />

esempio, la Campagna realizzata dalla Polizia <strong>di</strong> Stato insieme alla Fondazione ANIA per la<br />

sicurezza stradale ed al SILB Associazione degli Impren<strong>di</strong>tori Locali da ballo. Tale Campa-<br />

gna, nella passata stagione, ha evidenziato che nella fascia oraria 04-06 circa 1 utente (su 3<br />

controllati) risulti positivo.<br />

Campagna informativa sui principali comportamenti che causano in citt gli inci-<br />

denti stradali (de<strong>di</strong>cato a tutti gli utenti) : importante strutturare su tutto il territorio<br />

comunale forme <strong>di</strong> comunicazione destinate a far conoscere quali sono i principali compor-<br />

tamenti che determinano gli incidenti nel centro abitato e che raramente sono percepiti dal<br />

citta<strong>di</strong>no come tali. In particolare si ricorda quello che si sta delineando come uno dei costi<br />

pi severi dell incidentalit : l elevato numero <strong>di</strong> feriti fra i conducenti <strong>di</strong> mezzi a motore a<br />

due ruote assolutamente sproporzionato alla percentuale <strong>di</strong> spostamenti serviti con tale<br />

modsalit .<br />

Uno ambito <strong>di</strong> particolare rilevanza per la pianificazione <strong>di</strong> tali attivit <strong>di</strong> educazione e infor-<br />

mazione costituito dalla Consulta Provinciale della <strong>Sicurezza</strong> Stradale, cui partecipa anche<br />

il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, che coinvolge, fra gli altri, la AUSL <strong>Bologna</strong>, operatori del settore as-<br />

sicurativo, delle scuole guida e il Provve<strong>di</strong>torato agli Stu<strong>di</strong>. La Consulta si presta quin<strong>di</strong> ad<br />

essere la sede ideale per sviluppare politiche educative e informative mirate, capillari, cor-<br />

relate alle opportunit che il territorio offre e, quin<strong>di</strong>, maggiormente efficaci.<br />

ÈÏ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


PIANO DIRETTORE<br />

9 Considerazioni su obiettivi e benefici attesi<br />

Gli obiettivi proposti dalla Commissione Europea in termini <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> morti e feriti al<br />

2010 (-50%) sono particolarmente impegnative e pongono la necessit <strong>di</strong> accelerare e otti-<br />

mizzare l attivit <strong>di</strong> contrasto dell Amministrazione comunale. Ci particolarmente vero per<br />

quanto riguarda la riduzione obiettivo dei feriti: come visto al capitolo 5 si tratta <strong>di</strong> raggiun-<br />

gere nel 2007 un numero <strong>di</strong> feriti non superiore a 2597 (525 in meno <strong>di</strong> quelli registrati nel<br />

2004) con una riduzione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 175 feriti da ottenere in ognuno degli anni 2005, 2006,<br />

2007 rispetto all anno precedente. Si ricorda che una riduzione <strong>di</strong> tale entit non mai stata<br />

raggiunta nel periodo 1999-2004 in quanto al massimo si riscontrato una riduzione <strong>di</strong> 104<br />

feriti nel 2004 rispetto al 2003.<br />

Come visto nei capitoli 6, 7 e 8 gli interventi proposti dal PGTU e dal presente PSSU, per i<br />

quali, in analogia con osservazioni condotte su ambiti gi oggetto <strong>di</strong> azioni analoghe, pos-<br />

sibile effettuare una stima dei benefici attesi, fanno ipotizzare una riduzione <strong>di</strong> 240 feriti su<br />

base annua. Tale riduzione si otterrebbe nel primo anno successivo all attuazione degli in-<br />

terventi ma non si ripeterebbe, ovviamente, negli anni successivi:<br />

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Non peraltro comprensiva dei benefici ottenibili con una serie <strong>di</strong> altri interventi, sotto ri-<br />

portati, previsti dal presente <strong>Piano</strong> e non quantificabili al momento per assenza <strong>di</strong> dati stor i-<br />

ci e campioni su cui sia stato effettuato un monitoraggio:<br />

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A tale proposito si visto come sia in atto una tendenza alla riduzione <strong>di</strong> incidenti e feriti<br />

che supera i benefici ottenuti con azioni <strong>di</strong> ingegneria ed quin<strong>di</strong> attribuibile a fattori nor-<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÈÎ


PIANO DIRETTORE<br />

mativi, <strong>di</strong> vigilanza ed educativi che hanno inciso per almeno il 50% sul risultato riscontrato<br />

nel 2004.<br />

evidente quin<strong>di</strong> che per ottenere il risultato atteso al 2007 (riduzione <strong>di</strong> 525 feriti rispetto<br />

al 2004) devono essere messe in campo risorse e competenze aggiuntive finalizzate a mo-<br />

nitorare gli effetti delle azioni ai punti 7, 8 e 9 oltre a consentire monitoraggi in tempo<br />

reale delle azioni <strong>di</strong> ingegneria. Solo con una tale capacit <strong>di</strong> analisi sar possibile attivare<br />

in tempi utili gli eventuali necessari rafforzamenti delle azioni messe in campo<br />

dall Amministrazione per raggiungere l obiettivo prefissato.<br />

anche evidente che recuperi cos sostenuti del numero <strong>di</strong> feriti e morti non possono essere<br />

ottenuti senza una forte azione sinergica del legislatore, come ha <strong>di</strong>mostrato l introduzione<br />

della patente a punti. Molte speranze in tal senso sono riposte nell introduzione dell obbligo<br />

del patentino per condurre i ciclomotori e in ulteriori azioni rivolte proprio al motoveicolo<br />

che sta assumendo la caratteristica <strong>di</strong> problema nazionale.<br />

ÈÍ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


Organizzazione e strumenti<br />

PIANO DIRETTORE<br />

10 - Le risorse del PSSU 2005<br />

Il Settore Mobilit Urbana strutturato, dal 2005, prevedendo un unit de<strong>di</strong>cata alla pro-<br />

gettazione <strong>di</strong> piani particolareggiati ed esecutivi in attuazione del PGTU e al <strong>Piano</strong> della Si-<br />

curezza Stradale Urbana (U.I. Piani Particolareggiati ed Esecutivi e <strong>Piano</strong> della <strong>Sicurezza</strong><br />

Stradale).<br />

Questa unit presi<strong>di</strong>a le seguenti funzioni specificamente orientate alla definizione e attua-<br />

zione del <strong>Piano</strong> della <strong>Sicurezza</strong> Stradale Urbana:<br />

a) redazione del <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> della <strong>Sicurezza</strong> Stradale;<br />

b) progettazione dei piani particolareggiati del traffico e progettazione funzionale dei piani<br />

esecutivi del traffico relativi alle classi <strong>di</strong> intervento ingegneria delle infrastrutture e ge-<br />

stione del traffico per la messa in sicurezza dei punti neri in<strong>di</strong>viduati nel <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong>;<br />

c) analisi e gestione delle segnalazioni esterne che pervengono da citta<strong>di</strong>ni, Enti, Associa-<br />

zioni in tema <strong>di</strong> sicurezza stradale e progettazione dei piani <strong>di</strong> segnalamento in risposta<br />

alle problematiche segnalate.<br />

a) La redazione del <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> della <strong>Sicurezza</strong> Stradale si basa sui dati <strong>di</strong> incidenta-<br />

lit rilevati dai servizi <strong>di</strong> polizia stradale e archiviati secondo il modello ISTAT. quin<strong>di</strong> ne-<br />

cessario citare tutta l attivit condotta a monte per rendere <strong>di</strong>sponibili tali dati in forma or-<br />

ganizzata e facilmente accessibile al Settore Mobilit tramite evoluti sistemi informatici; si<br />

tratta infatti <strong>di</strong> un attivit che richiede l impiego <strong>di</strong> cospicue risorse umane cos articolata:<br />

1. rilievo degli incidenti<br />

2. monitoraggio degli esiti degli incidenti<br />

3. accertamento delle responsabilit e assistenza in sede giu<strong>di</strong>ziale<br />

4. archiviazione su base informatica dei dati ISTAT e trasmissione al Settore Statistica<br />

5. raccolta dei dati provenienti da Polizia Municipale e dalle altre forze <strong>di</strong> polizia stradale<br />

operanti sul territorio comunale<br />

6. popolamento del database con i dati <strong>di</strong> incidentalit<br />

7. georeferenziazione degli incidenti sul sistema grafico dei dati territoriali del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong><br />

8. supporto sistemistico e implementazione <strong>di</strong> nuove funzioni sul sistema grafico dei dati<br />

territoriali del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>.<br />

Le funzioni da 1 a 4 sono presi<strong>di</strong>ate dall Ufficio Infortunistica del Corpo <strong>di</strong> Polizia Municipale;<br />

le funzioni da 5 a 7 sono <strong>di</strong> competenza del Settore Statistica mentre la funzione 8 gestita<br />

dal Settore Sistemi Informativi.<br />

La redazione del <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> parte da questa base dati e strumentale per verificare il<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÈÈ


PIANO DIRETTORE<br />

trend dell incidentalit rispetto agli obiettivi fissati, condurre il monitoraggio degli esiti degli<br />

interventi gi attuati, proporre i nuovi obiettivi per il biennio <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>t del PGTU, fissare<br />

classi <strong>di</strong> intervento, risorse umane e organizzative de<strong>di</strong>cate, quantificare parametricamente<br />

le risorse economiche necessarie.<br />

b) La progettazione dei piani particolareggiati ed esecutivi del traffico per la messa in<br />

sicurezza dei punti e zone nere contribuisce a definire il <strong>Piano</strong> Attuativo a completamento<br />

del PSSU. La progettazione funzionale dei piani esecutivi del traffico finalizzata a definire<br />

le caratteristiche tipologiche dell intervento idonee a contrastare i fattori <strong>di</strong> rischio in<strong>di</strong>vi-<br />

duati. Va segnalato che i piani particolareggiati ed esecutivi, a seconda della tipologia <strong>di</strong> in-<br />

tervento, vengono progettati nell ambito dell unit interme<strong>di</strong>a preposta alla tipologia specifi-<br />

ca <strong>di</strong> intervento secondo le competenze fissate nello schema organizzativo del Settore Mobi-<br />

lit Urbana e quin<strong>di</strong> tale fase mette in gioco risorse umane pi ampie <strong>di</strong> quelle presenti nella<br />

sola U.I. Piani Particolareggiati ed Esecutivi e <strong>Piano</strong> della <strong>Sicurezza</strong> Stradale. In ogni caso il<br />

livello progettuale <strong>di</strong> restituzione dei piani esecutivi del traffico limitato all aspetto funzio-<br />

nale dell intervento; in sostanza, e con riferimento alla L. 109 sulle opere pubbliche, il livello<br />

progettuale da considerarsi come proposizione grafica da assumere a supporto del docu-<br />

mento preliminare alla progettazione.<br />

La progettazione esecutiva per gli interventi infrastrutturali demandata al Settore Lavori<br />

Pubblici. Per interventi <strong>di</strong> modesta rilevanza dal punto <strong>di</strong> vista dell entit e qualit delle la-<br />

vorazioni richieste, che si esauriscono su area a destinazione stradale (secondo le destina-<br />

zioni d uso stabilite dal PRG) e <strong>di</strong> propriet comunale, l attuazione pu essere prevista attra-<br />

verso appalto <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> manutenzione. Quest ultima modalit <strong>di</strong> attuazione degli interventi<br />

da considerarsi con particolare rilievo in quanto consente, l dove possibile, <strong>di</strong> operare con<br />

maggiore tempestivit e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> arrivare alla chiusura dei fattori <strong>di</strong> rischio nei tempi pi<br />

rapi<strong>di</strong> possibili.<br />

c) L analisi delle segnalazioni in tema <strong>di</strong> sicurezza stradale consiste in una prima attri-<br />

buzione <strong>di</strong> un livello <strong>di</strong> priorit (bassa, me<strong>di</strong>a, alta) che definisce l or<strong>di</strong>ne con cui le segnala-<br />

zioni vengono istruite.<br />

Una volta accertata la criticit della situazione oggetto <strong>di</strong> segnalazione la segnalazione stes-<br />

sa pu essere chiusa in vari mo<strong>di</strong>:<br />

1. la forma pi semplice <strong>di</strong> chiusura consiste nel progetto <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> segnalamento (e<br />

adozione della eventuale or<strong>di</strong>nanza) che pu essere attuato nel breve periodo (trattan-<br />

dosi <strong>di</strong> posa <strong>di</strong> sola segnaletica) dal competente Ufficio del Settore Lavori Pubblici;<br />

2. nel caso la chiusura del rischio non possa prescindere da un estesa riorganizzazione della<br />

circolazione e/o da opere infrastrutturali (ivi compresa la segnaletica luminosa) la se-<br />

gnalazione viene mantenuta viva per la progettazione del piano particolareggiato del<br />

traffico e/o per la progettazione funzionale del relativo piano esecutivo del traffico. In<br />

ÈË – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


PIANO DIRETTORE<br />

questo caso l intervento assume un rilievo tale (per le risorse economiche necessarie e<br />

per le implicazioni che pu assumere a livello circolatorio) che non pu prescindere da<br />

una valutazione pi ampia e strutturata che viene compiuta nell ambito del <strong>Piano</strong> Parti-<br />

colareggiato <strong>di</strong> Quartiere e/o nel <strong>Piano</strong> Attuativo della <strong>Sicurezza</strong> Stradale con tempi <strong>di</strong><br />

intervento non pi brevi ma me<strong>di</strong> o me<strong>di</strong>o-lunghi;<br />

3. nel caso la chiusura del rischio non possa prescindere da opere infrastrutturali <strong>di</strong> rilievo<br />

gi previste nel piano triennale dei lavori pubblici la segnalazione viene mantenuta<br />

viva come contributo alla progettazione funzionale del relativo piano esecutivo del<br />

traffico propedeutico alla progettazione esecutiva dell opera. Anche in questo caso i<br />

tempi <strong>di</strong> intervento sono da intendersi me<strong>di</strong>o-lunghi.<br />

Le risorse umane che compongono l U.I. Piani Particolareggiati ed Esecutivi e <strong>Piano</strong> della Si-<br />

curezza Stradale sono costituite da:<br />

- 1 Specialista (cat. D5) responsabile U.I.<br />

- 1 Specialista Junior (cat. D1) responsabile U.O. Piani Particolareggiati ed Esecutivi<br />

- 3 Specialista Junior (cat. D1 <strong>di</strong> cui 1 a tempo indet., 1 a tempo det., 1 vacante)<br />

- 0,5 Amministrativo (cat. C2)<br />

ripartiti come segue:<br />

- 2 Specialista Junior (cat. D1) assegnati a U.O. Piani Particolareggiati ed Esecutivi;<br />

- 1 Specialista Junior (cat. D1) assegnato quota parte alla suddetta U.O. e quota parte alla<br />

gestione del <strong>Piano</strong> della <strong>Sicurezza</strong> Stradale.<br />

<strong>di</strong> rilievo il fatto che l analisi delle segnalazioni (circa 500/anno) e la relativa attivit <strong>di</strong><br />

istruttoria, progettazione e risposta (quest ultima svolta in autonomia rispetto all URP del<br />

Settore per l elevata specializzazione dei contenuti da affrontare) assorbe almeno il 50%<br />

del tempo <strong>di</strong>sponibile complessivamente nell U.I. sia pur non uniformemente ripartito sulle<br />

varie unit che la compongono.<br />

Inoltre riscontrabile come l attivit effettuata su progetti pianificati da PGTU e Piani Parti-<br />

colareggiati abbia interessato ambiti in cui dal 1999 al 2004 sono avvenuti complessiva-<br />

mente 808 incidenti mentre l attivit progettuale conseguente a segnalazioni ha interessato<br />

ambiti in cui, nello stesso periodo, erano avvenuti 240 incidenti.<br />

quin<strong>di</strong> evidente la sproporzione fra i benefici ottenibili in termini <strong>di</strong> riduzione degli incidenti<br />

e le risorse rese <strong>di</strong>sponibili rispettivamente per le attivit pianificate e per quelle estempo-<br />

ranee derivanti da segnalazioni.<br />

Deve comunque essere detto che il tempo e le risorse de<strong>di</strong>cate all analisi delle segnalazioni<br />

rivestono una valenza, comunque non secondaria, <strong>di</strong> natura prevalentemente amministrati-<br />

va in or<strong>di</strong>ne alle esigenze:<br />

- <strong>di</strong> fornire risposta alle istanze dei citta<strong>di</strong>ni come stabilito dal regolamento comunale e<br />

fortemente richiesto dall Amministrazione;<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

- <strong>di</strong> svolgere attivit preventiva rispetto alla possibilit <strong>di</strong> incidenti;<br />

- <strong>di</strong> tutelare l Amministrazione sul piano economico e giuri<strong>di</strong>co rispetto ai danni dovuti a<br />

sinistri che avvenissero avendo come concausa motivazioni segnalate<br />

all Amministrazione e da questa non rimosse.<br />

In sostanza si evidenzia una contrad<strong>di</strong>zione nel funzionamento attuale<br />

dell organizzazione in quanto, <strong>di</strong> fatto, ad una maggiore tutela formale del citta<strong>di</strong>-<br />

no (fornire risposta all istanza) e ad una dovuta azione preventiva e <strong>di</strong> maggiore<br />

autotutela dell Amministrazione, corrisponde una minore capacit <strong>di</strong> intervento<br />

analiticamente valutato per ridurre l incidentalit stradale e una conseguente mi-<br />

nore tutela sostanziale per la comunit .<br />

L equilibrio fra queste <strong>di</strong>verse esigenze non oggetto <strong>di</strong> valutazione esclusivamente tecnica.<br />

Il presente piano, assunta l impossibilit <strong>di</strong> incrementare le risorse umane da de-<br />

<strong>di</strong>care alla tematica, e in accordo con le linee <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo per la redazione del<br />

PGTU, assume come metodo <strong>di</strong> lavoro per migliorare le prestazioni complessive<br />

che le segnalazioni siano istruite secondo le seguenti modalit :<br />

- analisi raggruppata a livello <strong>di</strong> quartiere<br />

- analisi raggruppata a cadenza semestrale<br />

- soluzioni limitate ad interventi <strong>di</strong> segnaletica e/o gestione del traffico raggrup-<br />

pati in un piano particolareggiato/esecutivo <strong>di</strong> quartiere da sottoporre a parere<br />

del quartiere preliminare all attuazione<br />

- risposta standard a chi ha fatto istanza con rinvio al piano particolareggiato <strong>di</strong><br />

quartiere (consultabile sul portale web iperbole o presso il quartiere o presso<br />

URP) per la risposta <strong>di</strong> dettaglio.<br />

In questo modo si ottiene una pi efficace analisi delle segnalazioni e una migliore<br />

organizzazione del tempo <strong>di</strong>sponibile per l attivit pianificata.<br />

La dotazione strumentale a supporto delle indagini necessarie per la redazione del presente<br />

<strong>Piano</strong> costituita in particolare da software specialistico, basato sul sistema informativo<br />

comunale, che stato sviluppato a seguito dell esperienza condotta nella redazione del<br />

PSSU 2003. Tale software, basato su motore grafico, consente una pi rapida ed esatta<br />

consultazione del database degli incidenti consentendo l impostazione <strong>di</strong> query anche com-<br />

plesse attraverso l utilizzo <strong>di</strong> strumenti CAD e senza la necessit <strong>di</strong> conoscere linguaggi <strong>di</strong><br />

programmazione. L utilizzo <strong>di</strong> questo sw consente ad ogni progettista impegnato nella reda-<br />

zione <strong>di</strong> un progetto stradale <strong>di</strong> acquisire rapidamente i macrodati che caratterizzano<br />

l incidentalit nella zona oggetto <strong>di</strong> intervento.<br />

Non ancora operativo il popolamento del data-base degli incidenti con i dati relativi ai ri-<br />

lievi effettuati sui luoghi dei sinistri (in particolare i <strong>di</strong>agrammi <strong>di</strong> collisione) che consenti-<br />

rebbe un analisi pi precisa delle cause <strong>di</strong> sinistrosit e quin<strong>di</strong> l adozione <strong>di</strong> misure meglio<br />

calibrate e quin<strong>di</strong> pi efficaci.<br />

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PIANO DIRETTORE<br />

Il presente piano, assume come misura attuativa, l avvio del popolamento <strong>di</strong> detto<br />

data-base, con i <strong>di</strong>agrammi <strong>di</strong> collisione rilevati dai Servizi <strong>di</strong> Polizia stradale.<br />

Una ulteriore limitazione nell analisi dei dati <strong>di</strong>sponibili consiste nell impossibilit <strong>di</strong> <strong>di</strong>stin-<br />

guere i feriti secondo la gravit delle lesioni riportate. Questa carenza andrebbe superata<br />

per poter valutare pi realisticamente la necessit <strong>di</strong> adottare determinate azioni nonch la<br />

loro efficacia una volta attuate.<br />

La soluzione <strong>di</strong> tale problema consiste, come gi fatto da altre Amministrazioni, nel rendere<br />

operativa una funzionalit interistituzionale (per la quale necessario coinvolgere anche<br />

Provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> e AUSL <strong>Bologna</strong>) che consenta un feedback sulle prognosi dei lesionati.<br />

Il presente piano assume ,come misura attuativa, che in sede <strong>di</strong> Consulta Provin-<br />

ciale della <strong>Sicurezza</strong> Stradale, si definisca tale operativit interistituzionale con il<br />

supporto del Settore Statistica e <strong>di</strong> Polizia Municipale.<br />

Per concludere appare necessario attivare una modalit operativa che consenta <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre<br />

in tempi brevi dei dati relativi ai rilievi degli incidenti con esito mortale rilevati dalla Polizia<br />

Municipale e/o dalle altre Polizie stradali. Al momento attuale i dati sono <strong>di</strong>sponibili al Set-<br />

tore Mobilit Urbana solo dopo essere stati processati dal Settore Statistica con un ritardo,<br />

rispetto alla rilevazione dell incidente, che, nei migliori dei casi, stato <strong>di</strong> circa 6 mesi.<br />

Il presente piano assume ,come misura attuativa, che gli incidenti con esito mor-<br />

tale siano valutati appena conclusa l acquisizione dei dati da parte <strong>di</strong> Polizia Muni-<br />

cipale attraverso la con<strong>di</strong>visione con il Settore Mobilit dei dati rilevati.<br />

Risorse economiche a bilancio<br />

Come visto nei capitoli precedenti molti interventi finalizzati alla sicurezza stradale o che<br />

hanno importanti ripercussioni sulla stessa sono finanziati con specifici capitoli <strong>di</strong> spesa e<br />

sono oggetto <strong>di</strong> progettazione e realizzazione in<strong>di</strong>pendentemente dal presente <strong>Piano</strong> Diret-<br />

tore in quanto gi previsti da altri strumenti <strong>di</strong> pianificazione.<br />

Il <strong>Piano</strong> Attuativo del PSSU quin<strong>di</strong> limitato a dare sviluppo a quei progetti in<strong>di</strong>viduati spe-<br />

cificatamente dal presente <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong> e le risorse economiche <strong>di</strong>sponibili sono costituite<br />

da 800.000 /anno che il <strong>Piano</strong> triennale LLPP ha fissato fino al 2008.<br />

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Riepilogo delle azioni proposte<br />

PIANO DIRETTORE<br />

Il seguente quadro costituisce riepilogo delle azioni oggetto <strong>di</strong> successiva definizione nel<br />

<strong>Piano</strong> Attuativo:<br />

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COMUNE DI<br />

BOLOGNA<br />

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APPENDICE<br />

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Rispetto a numero incidenti<br />

APPENDICE<br />

A - In<strong>di</strong>viduazione dei punti neri<br />

L in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> incroci e archi stradali in cui si sono registrati incidenti riportata nelle<br />

tav. 1 (incroci e archi 2002-2004) e tav. 2 (incroci e archi 2004). Nelle pagine successive so-<br />

no riportati estratti sintetici <strong>di</strong> dette tavole con l in<strong>di</strong>viduazione dei punti neri in cui si sono<br />

avuti pi <strong>di</strong> 18 incidenti nel triennio 2002-2004 (26 localizzazioni) e pi <strong>di</strong> 6 incidenti nel solo<br />

2004 (29 localizzazioni).<br />

Una prima lettura <strong>di</strong> entrambi gli estratti evidenzia come la maggior parte <strong>di</strong> punti neri sia lo-<br />

calizzata in corrispondenza <strong>di</strong> intersezioni. Un solo punto nero riferito al 2004 costituito da<br />

un arco stradale.<br />

Inoltre, la maggior parte <strong>di</strong> punti neri (evidenziata in giallo) localizzata nella zona centrale<br />

comprendente i viali <strong>di</strong> circonvallazione (11 per il triennio 2002-2004 e 15 per il 2004). Una<br />

frazione minore <strong>di</strong> punti neri si concentra nella zona semiperiferica (evidenziata in grigio) ap-<br />

prossimativamente compresa fra i viali <strong>di</strong> circonvallazione e lasse dell 89 (9 per il triennio<br />

2002-2004 e per il 2004). Una ulteriore frazione, ancora minore, dei punti neri, sia per il<br />

triennio (6) che per il solo 2004 (6), localizzata nella zona periferica del centro abitato.<br />

Le tabelle seguenti riportano i punti neri in or<strong>di</strong>ne decrescente <strong>di</strong> numero <strong>di</strong> incidenti. inte-<br />

ressante il raffronto fra la situazione registrata nel periodo 2002-2004 e nel solo 2004. Per<br />

agevolare tale raffronto sono stati evidenziati in grassetto i punti neri che figurano in uno solo<br />

dei due perio<strong>di</strong> temporali esaminati. Si vede come la maggior parte dei punti neri in<strong>di</strong>viduati<br />

nel triennio coincida con quelli del solo 2004.<br />

Si segnala anche come la maggior parte dei punti neri in<strong>di</strong>viduati sia costituita da intersezioni<br />

semaforizzate.<br />

Le tabelle in<strong>di</strong>cano inoltre la macrozona urbana in cui si collocano le singole localizzazioni<br />

(giallo centro storico, grigio prima periferia, nessuna evidenziazione periferia)<br />

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APPENDICE<br />

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APPENDICE<br />

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APPENDICE<br />

ËË – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


APPENDICE<br />

Rispetto a incidenti con esito mortale<br />

Nel triennio 2002-2004 si registrano sulle strade urbane 86 incidenti con esito mortale. La <strong>di</strong>-<br />

stribuzione per strada evidenzia la particolare ricorrenza <strong>di</strong> via San Donato e via Emilia Po-<br />

nente sulle quali avvengono rispettivamente 5 e 4 incidenti con esito mortale. 21 degli 86 in-<br />

cidenti (il 25%) avvengono sulle prime sei strade.<br />

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opportuno un maggior approfon<strong>di</strong>mento relativo alla reci<strong>di</strong>vit degli incidenti mortali con<br />

riferimento alle localizzazioni specifiche costituite da un nodo <strong>di</strong> incrocio o da un arco della<br />

rete viaria (tratto stradale compreso fra due incroci successivi). A questo scopo lanalisi<br />

stata estesa a due trienni successivi, e quin<strong>di</strong> al periodo 1999 2004, per <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una ba-<br />

se dati maggiormente significativa. In tale periodo si registrano sulle strade urbane 164 inci-<br />

denti con esito mortale. Di tali 164 incidenti la maggior parte (130) associata, nel data base<br />

<strong>di</strong> riferimento, ad una localizzazione specifica mentre una quota minore (34) associata solo<br />

al nome della strada.<br />

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ºª ¨ ±<br />

ºª ªº´¨


APPENDICE<br />

Le caratteristiche <strong>di</strong> maggior rilievo riferite al periodo 1999-2004 e ai 130 incidenti georefe-<br />

renziati sono:<br />

- su nove localizzazioni (incroci o archi specifici), si ha reci<strong>di</strong>vit degli incidenti con esito<br />

mortale: nei nove casi si hanno due incidenti con deceduti (per 19 morti complessivi) nel<br />

periodo 1999-2004.<br />

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- in sei casi si registrano complessivamente 12 incidenti con esito mortale che, pur non ri-<br />

cadendo sulla stessa localizzazione, sono particolarmente ravvicinati.<br />

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- I restanti 100 incidenti georeferenziati si <strong>di</strong>stribuiscono sul territorio senza manifestare<br />

una particolare reci<strong>di</strong>vit legata a localizzazioni specifiche.<br />

Le caratteristiche <strong>di</strong> maggior rilievo riferite al periodo 1999-2004 e ai restanti 34 incidenti<br />

non georeferenziati sono:<br />

- 13 incidenti si ripartiscono su 5 strade con una particolare concentrazione su viale To-<br />

gliatti (5)<br />

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L analisi condotta in<strong>di</strong>vidua una serie <strong>di</strong> localizzazioni su cui condurre, a livello <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> Attua-<br />

tivo, specifiche analisi finalizzate alla definizione <strong>di</strong> interventi per il miglioramento del fattore<br />

ambiente stradale .<br />

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APPENDICE<br />

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APPENDICE<br />

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Rispetto a in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> mortalit<br />

APPENDICE<br />

L in<strong>di</strong>viduazione dei punti neri stata condotta in modo conseguente alle considerazioni svolte<br />

nel paragrafo precedente. Il fatto che gli incidenti mortali siano isolati per ogni localizzazione<br />

comporta che l in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> mortalit (inteso come numero <strong>di</strong> morti ogni 1000 incidenti) maggiore<br />

si registra nei punti teatro del numero minore <strong>di</strong> incidenti. In particolare l in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> mortalit<br />

pi elevato si registra su numerose localizzazioni su cui, nel triennio 2002-2004, si avuto 1<br />

solo incidente e questo ha prodotto 1 deceduto con conseguente in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> mortalit pari a<br />

1000. Con queste premesse apparso pi significativo, in questa fase, evidenziare, dopo le lo-<br />

calizzazioni su cui si ha reci<strong>di</strong>vit degli episo<strong>di</strong> mortali, quelle in cui, oltre ad un incidente con<br />

esito mortale, si avuto il maggior numero complessivo <strong>di</strong> incidenti. Nella tabella e nella tavola<br />

successive sono evidenziate le sole localizzazioni in cui sono occorsi almeno 6 incidenti.<br />

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APPENDICE<br />

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Rispetto ad in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> lesivit<br />

APPENDICE<br />

Anche rispetto all in<strong>di</strong>viduazione delle localizzazioni a maggiore lesivit si sono condotte consi-<br />

derazioni simili a quelle fatte a proposito della mortalit . Nel caso specifico si rilevato come i<br />

maggiori in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> lesivit (numero <strong>di</strong> feriti ogni 1000 incidenti) si avessero in corrispondenza <strong>di</strong><br />

localizzazioni su cui era avvenuto un solo incidente con numerose persone ferite.<br />

Con queste premesse apparso pi significativo, in questa fase, evidenziare le localizzazioni a<br />

maggiore lesivit considerando solo quelle su cui erano avvenuti nel triennio almeno 12 inci-<br />

denti. Nella tabella e nella tavola successive sono evidenziate le sole localizzazioni con in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

lesivit superiore a 1400.<br />

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APPENDICE<br />

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Rispetto a pedoni coinvolti<br />

APPENDICE<br />

Sia nel triennio 2002-2004 che nel solo 2004 pi del 50% dei punti neri valutati sulla sola inci-<br />

dentalit pedonale (evidenziati in giallo) sono concentrati nel centro storico comprensivo dei<br />

viali <strong>di</strong> circonvallazione. Da segnalare il fatto che i punti neri in<strong>di</strong>viduati si localizzano numerosi<br />

anche in zone regolamentate in maniera restrittiva per il traffico privato (Z.T.L. e T ). Da se-<br />

gnalare anche come tre assi <strong>di</strong>versamente caratterizzati per regolamentazione (via Irnerio<br />

dei Mille, via Marconi via Amendola e via U. Bassi via Rizzoli) presentano ugualmente forte<br />

incidentalit pedonale; l asse U. Bassi Rizzoli, in particolare, che dal punto <strong>di</strong> vista regola-<br />

mentativo quello maggiormente tutelato rispetto al traffico privato motorizzato, risulta essere<br />

il pi pericoloso per i pedoni. I dati del 2005-2006, successivi all accensione <strong>di</strong> SIRIO e RITA su<br />

Rizzoli U. Bassi, consentiranno un riscontro fra incidentalit pedonale e livelli <strong>di</strong> esposizione.<br />

Altro aspetto <strong>di</strong> rilievo la bassa ripetitivit delle localizzazioni nel triennio rispetto al solo<br />

2004 e l alta presenza <strong>di</strong> incidenti lungo gli archi invece che alle intersezioni come nel caso<br />

della incidentalit generale. Entrambi gli aspetti vanno ricondotti con ogni probabilit alla<br />

estrema variabilit del comportamento dei pedoni che cercano <strong>di</strong> raggiungere la destinazione<br />

percorrendo, anche in fase <strong>di</strong> attraversamento, il percorso pi breve.<br />

Ultimo aspetto da segnalare il numero relativamente basso <strong>di</strong> incidenti con pedoni che si<br />

concentrano su una stessa localizzazione: si registra infatti un massimo <strong>di</strong> 5 incidenti contro i<br />

37 dell incidentalit complessiva.<br />

Questo fattore, insieme al precedente, suggerisce come l incidentalit pedonale non possa es-<br />

sere contrastata con soli interventi <strong>di</strong> ingegneria delle infrastrutture localizzati sui relativi punti<br />

neri ma vada affrontato anche e soprattutto con misure sistematiche e <strong>di</strong>ffuse.<br />

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APPENDICE<br />

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APPENDICE<br />

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APPENDICE<br />

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APPENDICE<br />

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Rispetto a ciclisti coinvolti<br />

APPENDICE<br />

Nel triennio 2002-2004 tre dei punti neri sono localizzati su rotatorie. Un punto nero localiz-<br />

zato su un arco attrezzato con pista ciclabile bi<strong>di</strong>rezionale in sede protetta.<br />

Anche per la mobilit ciclabile evidente una <strong>di</strong>stribuzione dell incidentalit concentrata nella<br />

zona centrale della citt (localizzazioni evidenziate in giallo e grigio).<br />

Come nel caso dell incidentalit pedonale da segnalare il numero relativamente basso <strong>di</strong> inci-<br />

denti con ciclisti che si concentrano su una stessa localizzazione: si registra infatti un massimo<br />

<strong>di</strong> 4 incidenti contro i 37 dell incidentalit complessiva.<br />

Questo fattore, insieme al precedente, suggerisce come l incidentalit ciclabile non possa es-<br />

sere contrastata con soli interventi <strong>di</strong> ingegneria delle infrastrutture localizzati sui relativi punti<br />

neri ma vada affrontato anche e soprattutto con misure sistematiche e <strong>di</strong>ffuse.<br />

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APPENDICE<br />

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APPENDICE<br />

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APPENDICE<br />

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APPENDICE<br />

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APPENDICE<br />

B - Valutazione del PSSU 2003<br />

Raffronto fra i trienni 1999-2001 e 2002-2004<br />

La sintesi enunciata nel paragrafo precedente va letta comunque con prudenza soprattutto per<br />

quanto riguarda il dato sul numero <strong>di</strong> morti che legato a troppi elementi <strong>di</strong> aleatoriet (si pensi<br />

che i decessi dopo il 30 giorno non sono conteggiati come tali ma sono fatti rientrare tra i feriti)<br />

per consentire la lettura <strong>di</strong> una tendenza definita. Il numero <strong>di</strong> morti registrati nel 2004 (22)<br />

infatti il pi basso dal 1997 quando solo un anno prima (2003) si registrato il numero <strong>di</strong> morti<br />

maggiore dal 1998 (35).<br />

La verifica condotta al capitolo 4, inoltre, mette in relazione i dati osservati nel trien-<br />

nio <strong>di</strong> riferimento (1999-2001) con i dati osservati nel 2004; non tiene quin<strong>di</strong> conto<br />

dei dati relativi agli anni 2002 e 2003 e quin<strong>di</strong> pu risultare con<strong>di</strong>zionata, nelle sue<br />

conclusioni, dal fatto che il 2004 pu essere stato un anno favorevole in maniera ano-<br />

mala (rispetto al 2003 a titolo <strong>di</strong> esempio, a parit <strong>di</strong> incidenti, sono <strong>di</strong>minuiti i feriti e,<br />

ancora <strong>di</strong> pi , i morti)<br />

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Risulta quin<strong>di</strong> opportuno fare seguire alla verifica appena condotta un raffronto fra il triennio <strong>di</strong><br />

riferimento e i dati <strong>di</strong> incidentalit del triennio 2002 2004 per ottenere un ulteriore riscontro<br />

sulle tendenze in corso:<br />

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APPENDICE<br />

- nel periodo 2002-2004 il numero <strong>di</strong> morti aumentato rispetto al triennio precedente <strong>di</strong> 6<br />

unit (+7,5%);<br />

- nel periodo 2002-2004 il numero dei feriti calato <strong>di</strong> 497 unit rispetto al triennio prece-<br />

dente (-4,9%);<br />

- nel periodo 2002-2004 il numero <strong>di</strong> incidenti calato <strong>di</strong> 118 unit rispetto al triennio prece-<br />

dente (-4,5%);<br />

- nel periodo 1999 2004 si riscontrato un aumento me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 0,66 morti all anno e una ri-<br />

duzione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 55,2 feriti all anno.<br />

Le conclusioni che si traggono confrontando due perio<strong>di</strong> omogenei successivi (le me<strong>di</strong>e annuali<br />

<strong>di</strong> due trienni successivi) sono sensibilmente <strong>di</strong>verse da quelle ottenute con la prima verifica de-<br />

gli obiettivi del PSSU 2003 e si possono cos enunciare:<br />

- l aumento <strong>di</strong> mortalit in ambito urbano nel triennio (+7,5%) in forte controten-<br />

denza rispetto all obiettivo al 2010 (-50%)<br />

- la riduzione del numero <strong>di</strong> feriti (-4,9%) inferiore a quanto necessario al rag-<br />

giungimento dell obiettivo al 2010 (-50%)<br />

Le considerazioni sopra esposte sono rappresentate nel grafico seguente dove sono riportate le<br />

linee <strong>di</strong> tendenza <strong>di</strong> morti e feriti al 2010 calcolate come interpolazione dei valori me<strong>di</strong> <strong>di</strong> due<br />

trienni successivi. La tendenza rappresentata da ritenere pessimistica ove si consideri che<br />

nel secondo triennio 2002-2004 solo l ultimo anno ha visto attuati interventi specifici per la si-<br />

curezza stradale.<br />

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Raffronto 2003-2004<br />

APPENDICE<br />

Una ulteriore analisi da condurre dettata dal fatto che, a seguito del PSSU 2003 sono stati at-<br />

tuati vari interventi nel corso del 2004. Il grafico seguente rappresenta le linee <strong>di</strong> tendenza per<br />

incidenti, feriti e morti assumendo che le variazioni rilevate fra 2004 e 2003 trovino conferma<br />

fino al 2010.<br />

2003 2004 ‹ ‹%<br />

incidenti 2508 2505 -3 -0,11<br />

feriti 3226 3122 -104 -3,22<br />

morti 35 22 -13 -37,14<br />

Le conclusioni che si traggono confrontando due annualit successive (le ultime due <strong>di</strong>sponibili)<br />

la seconda delle quali de<strong>di</strong>cata all attuazione <strong>di</strong> interventi specifici sono ancora <strong>di</strong>scordanti dalle<br />

precedenti e cos sintetizzabili:<br />

- sulla viabilit urbana, gi nel 2005, possibile centrare l obiettivo atteso al 2010 in<br />

termini <strong>di</strong> morti per incidente stradale<br />

- la riduzione del numero <strong>di</strong> feriti (-3,22%) inferiore a quanto necessario al rag-<br />

giungimento dell obiettivo al 2010 (-50%)<br />

La tendenza rappresentata da ritenere ottimistica ove si consideri l aleatoriet del dato rife-<br />

rito ai morti (che per i numeri esigui che presenta non pu essere efficacemente rappresentato<br />

con due soli anni <strong>di</strong> osservazione) e il fatto che il 2003 ha visto l introduzione della patente a<br />

punti (evento normativo <strong>di</strong> grande importanza ma non riproducibile, almeno negli effetti, anno<br />

dopo anno fino al 2010).<br />

inoltre evidente dal grafico la forte <strong>di</strong>ssonanza fra le linee <strong>di</strong> tendenza <strong>di</strong> morti e feriti, forte-<br />

mente decrescenti, e la linea <strong>di</strong> tendenza degli incidenti che quasi costante.<br />

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APPENDICE<br />

Effetti degli interventi realizzati in attuazione del PGTU<br />

Le analisi svolte (ve<strong>di</strong> paragrafo Efficacia degli interventi attuati ), basate sui dati ricavati dal<br />

modulo ISTAT, hanno preso in considerazione i tre principali in<strong>di</strong>catori (incidenti, morti, feriti)<br />

prima e dopo l intervento, normalizzati ad uno stesso periodo temporale.<br />

L analisi stata completata con la verifica della natura e cause degli incidenti prima e dopo<br />

l intervento per verificare che la chiusura <strong>di</strong> alcuni fattori <strong>di</strong> rischio non abbia comportato<br />

l insorgere <strong>di</strong> nuovi fattori <strong>di</strong> rischio.<br />

L analisi stata condotta, nel caso <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti circolatori, a tutta la rete interessata dalla<br />

<strong>di</strong>versione dei flussi veicolari indotta dai provve<strong>di</strong>menti stessi, per verificare che la chiusura dei<br />

fattori <strong>di</strong> rischio in un punto della rete non abbia comportato l insorgere o l aggravio <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong><br />

rischio in altri punti della rete.<br />

Sulle localizzazioni in cui sono stati attuati interventi infrastrutturali e/o <strong>di</strong> gestione del traffico<br />

dal 2002 al 2004 si manifestato un beneficio che consistito in una riduzione <strong>di</strong> incidenti e fe-<br />

riti del 33% circa e <strong>di</strong> morti del 100% su base annua. Il beneficio stato valutato, confrontando<br />

i parametri <strong>di</strong> incidentaIit prima e dopo lattuazione dell intervento nel periodo 1999-2004 e<br />

applicando il beneficio cos calcolato a tutto il periodo fra attuazione intervento e fine 2004.<br />

Nella tabella seguente il beneficio ottenuto raffrontato al risultato misurato (<strong>di</strong>fferenza fra<br />

morti e feriti del triennio 2002-2004 e quelli del periodo <strong>di</strong> riferimento 1999-2001) in tutto<br />

l ambito urbano<br />

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ÔÁÁÁÛÓ Ô<br />

Ó ÓÛÓ Ï<br />

APPENDICE<br />

Dai grafici sopra riportati si vede che il beneficio che si manifestato sulle localizzazioni oggetto<br />

<strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> ingegneria delle infrastrutture e <strong>di</strong> gestione del traffico ha contribuito per circa il<br />

28% e 25% alla riduzione misurata su tutto l ambito urbano rispettivamente del numero <strong>di</strong> feriti<br />

e <strong>di</strong> incidenti.<br />

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Vanno quin<strong>di</strong> attribuiti a motivazioni ulteriori i risultati effettivamente ottenuti in termini <strong>di</strong> ridu-<br />

zione dei feriti e degli incidenti tra i quali possono essere enunciati:<br />

- introduzione della patente a punti avvenuta nel 2003<br />

- maggior ristrettezza dei provve<strong>di</strong>menti antismog<br />

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- politiche <strong>di</strong> mobility management<br />

- rinnovo del parco veicolare.<br />

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Una seconda valutazione pu essere condotta raffrontando i valori annui me<strong>di</strong> nei due trienni<br />

1999-2001 e 2002-2004 <strong>di</strong> incidenti e feriti con le riduzioni normalizzate su base annua rilevate<br />

in corrispondenza delle localizzazioni oggetto <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> ingegneria. Da questa analisi si pu<br />

vedere come il beneficio che si manifestato sulle localizzazioni oggetto <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> inge-<br />

gneria del traffico contribuisce, su base annua, per circa il 51% e 53% alla riduzione rispettiva-<br />

mente del numero <strong>di</strong> feriti e <strong>di</strong> incidenti.<br />

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ªº ø ø ´ø¥ª<br />

¯Ó ÓÛÓ Ï˜<br />

APPENDICE<br />

Va segnalato, per finire, come nel complesso degli ambiti oggetto <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> ingegneria non<br />

si sia registrato, successivamente agli interventi, alcun incidente con esito mortale contro i 4 de-<br />

cessi registrati precedentemente.<br />

Si pu <strong>di</strong>re che il beneficio ottenuto valutando gli interventi realizzati nel triennio 2002-2004<br />

inferiore all obiettivo atteso per il biennio 2004-2005 (169 feriti e 3 morti in meno) dal PSSU<br />

2003.<br />

Si conclude che:<br />

- negli ambiti oggetto <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> ingegneria del traffico si sono osservati ridu-<br />

zioni significative del numero <strong>di</strong> incidenti e feriti (-33%) e nel numero <strong>di</strong> morti (-<br />

100%);<br />

- gli interventi infrastrutturali o <strong>di</strong> gestione del traffico in corrispondenza dei punti<br />

neri in<strong>di</strong>viduati contribuiscono solo parzialmente, sia pure in percentuale significa-<br />

tiva, al raggiungimento dei risultati effettivamente ottenuti a scala urbana nel<br />

triennio 2002-2004 (28% e 25% della riduzione <strong>di</strong> feriti e incidenti);<br />

- la riduzione complessiva <strong>di</strong> incidenti e feriti registrata nel triennio 2002-2004<br />

ottenuta anche per effetto fattori non riconducibili al miglioramento dell ambiente<br />

stradale tra i quali va segnalata l introduzione della patente a punti avvenuta nel<br />

2003;<br />

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ÔÎ Ó ÓÎ Ì ÌÎ<br />

ªÆ ¨<br />

- gli interventi infrastrutturali o <strong>di</strong> gestione del traffico in corrispondenza dei punti<br />

neri in<strong>di</strong>viduati contribuiscono, su base annua, per circa il 51% e 53% alla riduzio-<br />

ne rispettivamente del numero <strong>di</strong> feriti e <strong>di</strong> incidenti.<br />

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ÔÔÓ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


APPENDICE<br />

Effetti degli interventi realizzati a seguito <strong>di</strong> segnalazioni<br />

Il Settore Mobilit Urbana si strutturato, dal 2002, in modo da analizzare le segnalazioni in-<br />

viate da citta<strong>di</strong>ni, associazioni o comunque soggetti esterni che pervengono al settore stesso con<br />

particolare riguardo per quelle relative alla sicurezza stradale.<br />

<strong>di</strong> rilievo notare come la risposta a questo tipo <strong>di</strong> sollecitazione sia dovuta a prescindere<br />

dall effettivo livello <strong>di</strong> incidentalit riscontrato dal monitoraggio dei dati che potrebbe essere, al<br />

limite e come pi volte riscontrato, anche nullo. Infatti una situazione carente dal punto <strong>di</strong> vista<br />

normativo e segnalata all A.C. deve essere risolta per rimuove le cause <strong>di</strong> rischio.<br />

anche evidente peraltro che la riduzione effettiva <strong>di</strong> incidenti e feriti che si otterr da inter-<br />

venti realizzati in queste con<strong>di</strong>zioni (incidentalit riscontrata bassa o nulla) producono benefici<br />

bassi o nulli in termini <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> incidenti e feriti.<br />

Un in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> questo aspetto riportato nella seguente tabella dove sono in<strong>di</strong>cati gli interventi<br />

attuati a seguito <strong>di</strong> segnalazione nel triennio 2002-2004 e il numero <strong>di</strong> incidenti occorsi negli<br />

ambiti oggetto <strong>di</strong> intervento nel periodo 1999-2004.<br />

A scopo <strong>di</strong> raffronto sono riportati anche gli stessi in<strong>di</strong>catori riferiti agli interventi in<strong>di</strong>viduati a<br />

seguito <strong>di</strong> atti pianificatori espressamente approvati (in particolare: PGTU, PPTQ, PSSU) e og-<br />

getto <strong>di</strong> specifiche analisi.<br />

Interventi attuati 2002-2004 Interventi Incidenti<br />

Progetti su segnalazione 155 240<br />

Progetti pianificati 57 808<br />

In me<strong>di</strong>a ogni progetto conseguente a segnalazione intervenuto su una situazione che genera<br />

me<strong>di</strong>amente 240/155=1,55 incidenti nel periodo 1999-2004. Viceversa i progetti determinati a<br />

seguito <strong>di</strong> analisi specifiche e proposti negli atti <strong>di</strong> pianificazione sono intervenuti su situazioni<br />

che generano me<strong>di</strong>amente 808/57=14,18 incidenti nel periodo 1999-2004.<br />

L in<strong>di</strong>viduazione, sulla base <strong>di</strong> pianificazione specifica, degli interventi da attuare ha<br />

garantito una potenziale efficacia sulla riduzione degli incidenti che 10 volte supe-<br />

riore a quella propria degli interventi attuati a seguito <strong>di</strong> segnalazioni pervenute al<br />

Settore Mobilit Urbana.<br />

Tendenza in assenza <strong>di</strong> interventi<br />

Come gi visto nel periodo 1999-2004 si registrato un costante calo del numero <strong>di</strong> incidenti e<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÔÔÌ


APPENDICE<br />

<strong>di</strong> feriti. Tale calo si pu valutare in un valore me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 44 incidenti e 58 feriti in meno all anno e<br />

si attestato, nel 2004, in 3 incidenti e 104 feriti in meno rispetto al 2003.<br />

interessante esplorare questo dato per capire in che modo pu essere influenzato dai vari fat-<br />

tori che contribuiscono a determinarlo. Il beneficio ottenuto a seguito <strong>di</strong> interventi infrastruttu-<br />

rali e/o <strong>di</strong> gestione del traffico stato valutato nei paragrafi precedenti; nel seguito si analizzano<br />

i punti neri in<strong>di</strong>viduati dal PSSU 2003 nei quali, dal 1999 e fino al 2004, non sono stati effettuati<br />

interventi del tipo sopra citato.<br />

Il risultato ottenuto in<strong>di</strong>cativo della tendenza che si avrebbe sull incidentalit in assenza <strong>di</strong> in-<br />

terventi orientati a migliorare il fattore ambiente .<br />

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Nel complesso dei punti neri esaminati si pu osservare una riduzione del numero <strong>di</strong> incidenti<br />

nel secondo triennio (-12,4%). Tale dato da valutare tenendo conto dalla limitatezza del cam-<br />

pione scelto (dove infatti si notano forti scostamenti delle singole localizzazioni rispetto al dato<br />

me<strong>di</strong>o) ma comunque in linea con la riduzione complessiva degli incidenti su tutto l ambito ur-<br />

ÔÔÏ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


ano (-4,5%).<br />

APPENDICE<br />

Tale riduzione comunque inferiore a quella rilevata in corrispondenza delle localizzazioni sulle<br />

quali sono stati attuati interventi <strong>di</strong> tipo infrastrutturale e/o <strong>di</strong> gestione del traffico (-33%).<br />

Nel triennio 2002-2004 si registra, rispetto al triennio precedente, una tendenza alla<br />

riduzione dell incidentalit non attribuibile a misure <strong>di</strong> ingegneria (infrastrutturali e/o<br />

<strong>di</strong> gestione) che pertanto da ricondurre al rinnovamento dei mezzi, all azione nor-<br />

mativa, educativa e <strong>di</strong> vigilanza. Tale tendenza riscontrabile sul complesso dei dati<br />

<strong>di</strong> incidentalit (-4,5% <strong>di</strong> incidenti in area urbana) ed confermata da riscontri pi<br />

puntuali su un campione <strong>di</strong> punti neri non interessati da interventi <strong>di</strong> ingegneria (-<br />

12,4%)<br />

Efficacia degli interventi attuati<br />

Nella presente appen<strong>di</strong>ce sono elencati gli interventi <strong>di</strong> natura infrastrutturale e/o <strong>di</strong> gestione del<br />

traffico realizzati nel periodo 2002-2004 in attuazione del PGTU. Per ognuno <strong>di</strong> tali interventi<br />

stato valutato:<br />

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Œ º´ ± ªÒø ± ›± ª ± Æø ø ±Æ ø¥ ø¨± øº ´ ªÆ ±º± ± ¨Û ¨ªÆª ¨± º ´ ø ±<br />

da segnalare che questa analisi non consente <strong>di</strong> attribuire esattamente al singolo intervento<br />

attuato la riduzione <strong>di</strong> incidenti, morti e feriti nella quantit rilevata nel periodo successivo. Tali<br />

valori sono influenzati significativamente, in alcuni casi, dalla limitatezza del periodo <strong>di</strong> osserva-<br />

zione successivo all intervento e, in generale, da tendenze in atto sul complesso della mobilit<br />

(es.: introduzione della patente a punti, rinnovamento del parco veicoli circolante, ecc.). I bilan-<br />

ci dei singoli interventi vanno quin<strong>di</strong> letti con molta cautela ma consentono, nel loro insieme,<br />

una prima valutazione complessiva.<br />

Le variazioni ottenute nel complesso <strong>di</strong> queste localizzazioni (riportate a fine appen<strong>di</strong>ce) costitui-<br />

scono macrovalori <strong>di</strong> interesse per le valutazioni condotte nel presente <strong>Piano</strong> <strong>Direttore</strong>.<br />

Æ ø º± ± Æ º´ ±Û Æ º´ ±Û<br />

ªÒ ªÆ ±º± ªÒø ±<br />

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APPENDICE<br />

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¨ ± º ¨ªÆª ¨± ªÆ ± ª ª º øÆ ø ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÏÌ ÓÁ<br />

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ÔÔÍ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


APPENDICE<br />

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¨ªÆª ¨± ªææÆø ± Ó Ì ªÆ ¨ ÔÎ Ë ÛÔÙÏ Û ÙÈÍ<br />

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ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ºª ¥ ±Æ¨±¥ø Û øÆ ± Û Æ± ø Û Æª ª ºª ¨ ÌÈ ÔÔ ÙÏÏ ÙÌÔ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ô ÙÌÔ ÙÓÓ<br />

¨ªÆª ¨± ¥´ ¥ ± Ó Ì ªÆ ¨ ÍÏ ÔÌ ÍÙÈË ÏÙÈÁ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ª ø ±Æ± ªÆ ±º± º ± ªÆÛ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

ÔÍ Ë<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÔÔÈ


APPENDICE<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ¥ª Û ª¥ ø Û ¥ ±¥ ºª ¨ Á Ó ÓÙÎ ÌÙÈÎ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± Ó Ì Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨<br />

¨ªÆª ¨± ø Æ ¥ª Ó Ï ªÆ ¨ ÔÌ Ó ÏÙÎ ÍÙÈÎ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ±¥ª ªº ø ª ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÔÏ Ô<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ¥ ±¥ ºª ¨ Ì ÓÙÔÏ ÓÙÎÈ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± Ó Ì Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ªææÆø ± Ó Ï ªÆ ¨ Ì ÓÙÔÏ ÓÙÎÈ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ª ± ´ ± ª ± ø Ì ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÏÈ ÓÎ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ª¥ø Û ± ¨ø øÆ Û ø ª ºª ¨ Ì Ó Û ÙÏ Û ÙÔÁ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ±ª æƪ Ó Ó ªÆ ¨ Ì Ó Û ÙÏ Û ÙÔÁ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ª ø ´Æªø ¨ªÆ ª ± ª ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÎ ÔÈ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ø¥¥ª¨¨ Û ø´º ±¨ ºª ¨ ÔË Ì ÓÙÎÍ ÔÙËÔ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ¥´ ¥ ± Ó Ì ªÆ ¨ ÓÈ Ì ÎÙÌÎ ÌÙÈÈ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± Œ Ãfl ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÔÌ ÔÔ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ø ºÆªø ± ¨ø ¯ø¥¨ªø º ø æƪª ¨ø ˜ ºª ¨ Î Ó ÓÙÓÌ ÓÙÏÌ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± Ó Ì Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ª ø ± Ó Ï ªÆ ¨ È Ó ÌÙÁÓ ÏÙÓË<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ±º ø Æ ±¥ø ± ª ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÏÓ Ì<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª Ʊ ø Û ºø¥¥˘øÆ ø Û ± ø ± Û º ª ± ºª ¨ ÌÍ Î Ó ÙÈÔ ËÙÓÁ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ´ ± Ó Ó ªÆ ¨ ÎÓ Í ÌÔÙÔÏ ÔÓÙÏÍ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ƪ ± ª ø ª ø ±Æ ª ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÓ Ó<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ªÆÆøƪ ª Û ¥ æªÆø ± ª ºª ¨ Ë Ó ÔÙ Ë ÙÍÎ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ø Æ ¥ª Ó Ì ªÆ ¨ Ô Ó ÔÙËÎ ÔÙÔÔ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ƪ ± ª ª ø ±Æ± ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÓ Ó<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ¥ æ ø Û ø ø Û ª ºª ¨ ÔÎ Î ÙÈÈ ÙÏÍ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ø Æ ¥ª Ó Ì ªÆ ¨ ÔË Î ÔÙÁÓ ÔÙÔÎ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ªº± ø¥ ø ± ª ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÏ ÔË<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø¥¨ø檥¥ø ºª ¨ Î Ó Û ÙÌÌ Û ÙÓÓ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ´ ± Ó Ì ªÆ ¨ Î Ó Û ÙÌÌ Û ÙÓÓ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ªº± ø¥ ø ± ª ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎË ÔÏ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ¨Æø¨¨± ø¥ª º ø ø æ± ºª ¨ Ì Ô Û ÙÓË Û ÙÓÏ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ±¨¨±æƪ Ó Ì ªÆ ¨ Ï Ó ÛÔÙ Ì Û ÙËÁ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ª ø ±Æ± ªº± ø¥ª ø ø ø¨ø ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÔÌ ÔÔ<br />

ÔÔË – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


APPENDICE<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ºª¥¥˘ º´ ¨Æ ø ºª ¨ Ó Ô ÙÍÁ ÙÈÍ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ª ø ± Ó Ï ªÆ ¨ Ì Ô ÔÙÎÏ ÔÙÍË<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ª ø ±Æ± ªº± ø¥ª ø ø ø¨ø ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÈ ÔÎ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø¥ª ¥± ø ¨ ºª ¨ Ï ÔÙ Î ÙËÏ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ª¨¨ª æƪ Ó Ì ªÆ ¨ Í ÔÙÎË ÔÙÓÍ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± Æ ø ø¨´Æø Ʊ ± ø ‹ª Ÿø ªÆ ª ø ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÈ ÔÎ<br />

›Ú‹´ ø¨<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ¨ªÆ ª ± ª ¨Æø ø ‹ª Ÿø ªÆ ª ø ›Ú‹´ ø¨ ºª ¨ ÏÈ Ë ÏÙÌÈ ÌÙÏÁ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ª¨¨ª æƪ Ó Ì ªÆ ¨ ÈÓ ÔÎ ÌÙÁÎ ÌÙÔÍ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ± ¨Æ´ ± ª øÆ ø ªºª Û ª ± ´ ± º øÆÛ ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÁ ÔÌ<br />

ø<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ¨Æø¨¨± ø¥ª º ø ºª¥¥˘flÆ ±ª ± ºª ¨ Á Ô ÙÁË ÙÁÔ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ±ª æƪ Ó Ì ªÆ ¨ Á Ó Û Ù Ó Û Ù Ó<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ø¨¨ÆøªÆ ø ª ¨ Æ ø¥ø¨ ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÔÁ Î<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ¨ªÆ ª ± ª ¨Æø ¥ª ª ›ø<br />

¨ø¨±Æ ø ”ø¥ø ´¨<br />

Ù “ª ± Æ±Û ºª ¨ Ï Ì ÛÔÙÁÎ ÛÏÙÍÈ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± Ó Ì Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ø Æ ¥ª Ó Ï ªÆ ¨ Î È ÛÎÙÍË ÛÔÌÙÍÏ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ±º ø ºª¥¥ø Æ ±¥ø ± ª ª ±ºªÆø ± ª ºª¥ ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÎ ÔÈ<br />

¨Æø ±<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø µ± Û ø Û æ´ ø¥ ºª ¨ Ó ÙÍÓ ÙÏÏ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ¥´ ¥ ± Ó Ì ªÆ ¨ Ì ÙÁÌ ÙÍÎ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ¨ªÆª ¨± ´ ª ¥ ø ªÆ ø¨ø ø´¨±æ´ ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÏÔ ÌÔ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ¨ªÆ ª ± ª ¨Æø ø ªÆÆøƪ ª ª º± ±Æ ø ºª ¨ Ó ÔÙÎÔ ÙÎÁ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ø ± Ó Ó ªÆ ¨ Ó ÔÙÎÔ ÙÎÁ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± øº± ± ª ª ± ´ ± ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÏÓ Ì<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ¥± Û ø øÆ ø ª¥ ºª ¨ Ë Í Û ÙÓÁ Û ÙÔÔ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ´ ± Ó Ó ªÆ ¨ ÔÔ È ÙËÍ ÙÌÏ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± øº± ± ª ª ± ´ ± ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÈ ÔÎ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ¥± Û ø øÆ ø ª¥ ºª ¨ ÓÓ Ó ÌÙÈÁ ÌÙ Ì<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ´ ± Ó Ó ªÆ ¨ ÓÁ Ó ÎÙÍÌ ÏÙÎÔ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ±º ø ºª¥¥ø ª± ª¨Æ ø ºª¥¥˘ ¨ªÆ ª ± ª ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÔÎ Á<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ºª¥¥ª ± ¨ Û ±Æ¨ ª¥¥ø ºª ¨ Ô Ô Û ÙÏ Û ÙÎÌ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± Ó Ì Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± øƱ Ó Ï ªÆ ¨ Ô Ô Û ÙÏ Û ÙÎÌ<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÔÔÁ


APPENDICE<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ª ± ´ ± Û ±ºªÆø ± ª ºª¥¥ø ª¥± ¨ ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÓ Ó<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ºª¥¥ª øÆ ºª ¨ ÔÔ Ô ÌÙÓÌ ÔÙÁÏ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ª¨¨ª æƪ Ó Ì ªÆ ¨ ÔÔ Ô ÌÙÓÌ ÔÙÁÏ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± Ʊ¨± ºø ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÁ ÔÌ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø Ú ±¥± æ± Û ´ ¨ø ¨ø ª ø¥ª ºª ¨ Í Ï ÛÓÙÍË ÛÓÙÏÈ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ±ª æƪ Ó Ì ªÆ ¨ Ë Ï ÛÓÙÓÏ ÛÓÙ È<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± Æ ¨ø ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÁ ÔÌ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø ø¨¨ª±¨¨ ºª ¨ ÌÁ ÔÔ ÛÓÙÏÔ ÛÓÙÓÓ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ±ª æƪ Ó Ì ªÆ ¨ ÏÈ ÔÏ ÛÌÙÍÏ ÛÌÙÌÍ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± Æ ¨ø ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÁ ÔÌ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ø<br />

ø¨<br />

Úº± ø¨± ¯¨Æø¨¨± ºø ø Æø ø ø ø¥ª Û ºª ¨ Ì Î ÔÙÍÔ ÔÙÏÁ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ±ª æƪ Ó Ì ªÆ ¨ ÌÁ Î ÌÙÎÁ ÌÙÌÓ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ª ø ±Æ ø ± ª º ø¨¨ÆøªÆ ø ª ¨± ªº± ø¥ª ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÌ ÔÁ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ”´ÆÆ Æª Ÿ Æøƺø ºª ¨ È ÓÙÎÔ ÔÙÎË<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ø ± Ó Ì ªÆ ¨ Ë ÓÙËÈ ÔÙËÔ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ¨ø¥¥ø ± ª ÕÚÃÚflÚŒÚÕÚ ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÔÁ Î<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ‘ª Û ¤ ¥ ø ‘ªø ¨ª ºª ¨ Ë Î ÛÓÙËÁ ÛÍÙÁÎ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± Ó Ì Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ô ÙÓÍ ÙÍÌ<br />

¨ªÆª ¨± ¥´ ¥ ± Ó Ï ªÆ ¨ ÔÌ Ô ÛÍÙÎË ÛÔÎÙÈÁ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ¨ø¥¥ø ± ª ÕÚÃÚflÚŒÚÕÚ ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÔÁ Î<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª Õø Û ”ø¥ø ø ºª ¨ Ó Ì ÓÙÓÍ ÎÙÏÌ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± Ó Ì Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ¥´ ¥ ± Ó Ï ªÆ ¨ ÌÎ Ì ÍÙÓÔ ÔÏÙÁÔ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ƪ ±¥øÆ ø ± ª ª± ª¨Æ ø ¨Æøºø¥ª ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÔÈ È<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ‹ø ¨ª Û Õø ¨± Õ¨ª ø ± ºª ¨ È ÓÙËË ÏÙÁÏ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± Ó Ì Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ø ± Ó Ï ªÆ ¨ È ÌÙÁÌ ÍÙÈÏ<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± Æ ø ø¨´Æø Ʊ ± ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÍÔ ÔÔ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª ñ ¥ ø¨¨ Û – ª¨Æø ºª ¨ ÎÁ Í ÏÙÍÏ ÎÙ Í<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± Ó Ì Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ô ÙÔË ÙÓ<br />

¨ªÆª ¨± ª ø ± Ó Ï ªÆ ¨ ÁÍ Ô ÈÙÌÔ ÈÙÁË<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ƪ ±¥øÆ ø ± ª Ʊ¨ø¨±Æ ø ª ƪ ±¥ª ƪ ªºª ø ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÈ ÔÎ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª flÚ ›± ¨ø Û ”± ¨ª ±Æ ± ºª ¨ ÌÔ Ì ÎÙÔÍ ÏÙÔÌ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

ÔÓ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


APPENDICE<br />

¨ªÆª ¨± ª¨¨ª æƪ Ó Ì ªÆ ¨ Ï Ì ÈÙÎÌ ÍÙ Ó<br />

¨ ± º ¨ªÆª ¨± ƪø¥ ø ± ª Ʊ¨ø¨±Æ ø ªÆ ±º± º ± ªÆÛ ÎÍ ÔÍ<br />

ø ± ª ¯ ª ˜<br />

¥± ø¥ ø ± ª Ÿ ±¨¨± Û fiªÆ¨± ºª ¨ ÏÌ Ô ÔÔÙÓÁ ËÙÏÍ<br />

ºø¨ ± ªÆø¨ ª ø ± ÔÁÁÁ Û º ª æƪ Ó Ï ±Æ¨ Ù Ù<br />

¨ªÆª ¨± ø ± ¨± Ó Ì ªÆ ¨ ÎË Ô ÔÎÙÎÈ ÔÔÙÍË<br />

DATI COMPLESSIVI RIFERITI A TUTTE LE LOCALIZZAZIONI<br />

Œ º´ ± ª Ò ªÆ ±º± Œ º´ ± ª Ò ø ±<br />

ºª ¨ ËÁÙÌÈ ÍÔÙÈË<br />

±Æ¨ ÙËÏ ÔÙÎÁ<br />

ªÆ ¨ ÔÌÈÙÌË ËÎÙ Á<br />

–ÆªÛ ¨ªÆª ¨± –± ¨Û ¨ªÆª ¨±<br />

fl¨¨ª Ò ø ± Œ º´ ± ª Ò ø ± Œ º´ ± ª ˚<br />

ºª ¨ ÔËÍÙÎ ÍÔÙÈË ÌÌÙÔÌ<br />

±Æ¨ ÔÙÎÁ ÔÙÎÁ Ô Ù<br />

ªÆ ¨ ÓÎÎÙÓË ËÎÙ Á ÌÌÙÌÌ<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÔÓÔ


APPENDICE<br />

C Primi dati 2005<br />

Mentre si re<strong>di</strong>geva il presente PSSU si sono resi <strong>di</strong>sponibili i dati <strong>di</strong> incidentalit riferiti al 2005.<br />

Ci rende possibile pubblicare una prima reportistica dell incidentalit del 2005 anche se non<br />

tutte le analisi condotte con i dati 2002-2004. In particolare si nota, in ambito urbano, un calo <strong>di</strong><br />

75 incidenti e 97 feriti e un aumento <strong>di</strong> 2 morti rispetto al 2004. La <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> feriti con-<br />

sente <strong>di</strong> rispettare il sentiero obiettivo fissato per la riduzione dei feriti al 2010 (si registrano, nel<br />

2005, 3025 feriti contro i 3204 attesi). L aumento <strong>di</strong> morti rispetto al 2004 comunque conte-<br />

nuto in modo da rientrare nel sentiero obiettivo fissato per il raggiungimento dell obiettivo al<br />

2010 (24 morti registrati contro i 24 attesi).<br />

Si conferma quin<strong>di</strong> il calo <strong>di</strong> incidenti e feriti che si registra dal 1999 (circa il 3% rispetto all anno<br />

precedente) che avviene, per , con un trend insufficiente a raggiungere l obiettivo interme<strong>di</strong>o<br />

programmato al 2007 per il quale sarebbe necessaria una riduzione annua <strong>di</strong> 175 feriti (78 in<br />

pi <strong>di</strong> quelli effettivamente registrati). Analogamente necessario, per quanto riguarda il nu-<br />

mero <strong>di</strong> morti, prevedere una riduzione <strong>di</strong> 2 morti/anno fino al 2007 per raggiungere l obiettivo<br />

interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 20 morti al 2007.<br />

Tali previsioni confermano la necessit <strong>di</strong> potenziare l azione <strong>di</strong> contrasto fin qui messa in atto<br />

dall amministrazione comunale.<br />

ÔÓÓ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


ºª ¨ Ò ªÆ ¨<br />

ºª ¨ Ò ªÆ ¨<br />

fl ±<br />

Î<br />

ÏÎ<br />

Ï<br />

ÌÎ<br />

Ì<br />

ÓÎ<br />

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ÏÎ<br />

Ï<br />

ÌÎ<br />

Ì<br />

ÓÎ<br />

Ó<br />

´ ªÆ± º Û<br />

ºª ¨<br />

´ ªÆ± ªÆ ¨<br />

±Æ¨ ¨±¨ø¥<br />

´ ªÆ± º Û<br />

ºª ¨<br />

´ ªÆ± ªÆ ¨<br />

±Æ¨ ¨±¨ø¥<br />

ÁÁ ÓÁÏÓ ÌÈÁÌ ÌÎ ÓÈÓÈ ÌÏÔÌ ÓË<br />

ÓÁ Ë ÌËÎÈ ÓÁ ÓÍÌÏ ÌÌÁÁ ÓÎ<br />

Ô ÓËÔÔ ÌÈÏÎ ÌÔ ÓÎÎÍ ÌÌ È ÓÈ<br />

APPENDICE<br />

´ ªÆ± º Û<br />

ºª ¨<br />

Ó ÓËÏÓ ÌÈÍÍ ÌÁ ÓÎÎÔ ÌÓÈÏ ÓÁ ÓÁÔ ÏÁÓ Ô<br />

Ì ÓÈÌÈ ÌÎÁÎ ÏÏ ÓÎ Ë ÌÓÓÍ ÌÎ ÓÓÁ ÌÍÁ Á<br />

Ï ÓÈÍÎ ÌÎÌË ÌÓ ÓÎ Î ÌÔÓÓ ÓÓ ÓÍ ÏÔÍ Ô<br />

Î ÓÍÈÔ ÌÏÔÎ ÓÈ ÓÏÌ Ì ÓÎ ÓÏ ÓÏÔ ÌÁ Ì<br />

fl æ ¨± ± ´ ø¥ª ¤®¨Æø´Ææø ª<br />

fl æ ¨± ´Ææø ±<br />

ºª ¨ ´ ¨ªÆÆ ¨±Æ ± ± ´ ø¥ª<br />

ÁÁ Ô Ó Ì Ï Î<br />

ø ±<br />

ºª ¨ ´ øæ ¥ ¨ ´Ææø ø<br />

ÁÁ Ô Ó Ì Ï Î<br />

ø ±<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÔÓÌ<br />

´ ªÆ± ªÆ ¨<br />

Î<br />

ÏÎ<br />

Ï<br />

ÌÎ<br />

Ì<br />

ÓÎ<br />

Ó<br />

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ÏÎ<br />

Ï<br />

ÌÎ<br />

Ì<br />

ÓÎ<br />

Ó<br />

±Æ¨<br />

±Æ¨<br />

±Æ¨ ¨±¨ø¥<br />

´ ªÆ± º ºª ¨<br />

´ ªÆ± ªÆ ¨<br />

±Æ¨ ¨±¨ø¥<br />

Ãƪ º ¯ ±Æ¨ ¨±¨ø¥ ˜<br />

Ãƪ º ¯ ªÆ ¨ ˜<br />

Ãƪ º ¯ ºª ¨ ˜<br />

´ ªÆ± º ºª ¨<br />

´ ªÆ± ªÆ ¨<br />

±Æ¨ ¨±¨ø¥<br />

Ãƪ º ¯ ±Æ¨ ¨±¨ø¥ ˜<br />

Ãƪ º ¯ ºª ¨ ˜<br />

Ãƪ º ¯ ªÆ ¨ ˜


APPENDICE<br />

D - Violazioni significative per la sicurezza stradale<br />

ANNO 2002<br />

ARTICOLO VIOLATO TOTALE CORPO A SEGUITO INCIDENTE<br />

41, svolta con semaforo 194 183<br />

80, revisione 815 122<br />

141, velocit 407 393<br />

142, velocit (telelaser) 1009 0<br />

143, mano da tenere 236 51<br />

144, posizione carreggiata 4 4<br />

145, precedenza 491 491<br />

146, semaforo 3974 35<br />

148, sorpasso 128 25<br />

149, <strong>di</strong>stanza sicurezza 151 151<br />

154, manovre 285 273<br />

171, casco 1884 25<br />

172, cinture 1980 60<br />

173, cellulare 683 0<br />

186, alcool 121 121<br />

187, droghe 6 6<br />

189, fuga-omissione soccorso 46 46<br />

190, attraversamento strada 103 103<br />

191, precedenza pedoni 152 81<br />

193, assicurazione 163 43<br />

TOTALE 12832 2213<br />

ANNO 2003<br />

ARTICOLO VIOLATO TOTALE CORPO A SEGUITO INCIDENTE<br />

41, svolta con semaforo 240 185<br />

80, revisione 3072 302<br />

141, velocit 612 397<br />

142, velocit (telelaser) 1115 0<br />

143, mano da tenere 352 63<br />

144, posizione carreggiata 17 12<br />

145, precedenza 636 605<br />

146, semaforo 5201 30<br />

148, sorpasso 142 17<br />

149, <strong>di</strong>stanza sicurezza 229 183<br />

154, manovre 401 263<br />

171, casco 1554 13<br />

172, cinture 2960 39<br />

173, cellulare 1102 1<br />

186, alcool 130 130<br />

187, droghe 11 11<br />

189, fuga-omissione soccorso 59 59<br />

190, attraversamento strada 75 72<br />

191, precedenza pedoni 233 71<br />

193, assicurazione 514 42<br />

TOTALE 18655 2495<br />

ÔÓÏ – ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø


APPENDICE<br />

ANNO 2004<br />

ARTICOLO VIOLATO TOTALE CORPO A SEGUITO INCIDENTE<br />

41, svolta con semaforo 190 157<br />

80, revisione 2829 290<br />

141, velocit 629 434<br />

142, velocit (telelaser) 752 0<br />

143, mano da tenere 298 63<br />

144, posizione carreggiata 20 16<br />

145, precedenza 588 545<br />

146, semaforo 3319 26<br />

148, sorpasso 88 14<br />

149, <strong>di</strong>stanza sicurezza 221 214<br />

154, manovre 397 260<br />

171, casco 573 19<br />

172, cinture 2083 22<br />

173, cellulare 988 1<br />

186, alcool 214 214<br />

187, droghe 14 14<br />

189, fuga-omissione soccorso 71 65<br />

190, attraversamento strada 93 83<br />

191, precedenza pedoni 154 77<br />

193, assicurazione 685 56<br />

TOTALE 14206 2570<br />

ANNO 2005<br />

ARTICOLO VIOLATO TOTALE CORPO A SEGUITO INCIDENTE<br />

41, svolta con semaforo 162 126<br />

80, revisione 2107 237<br />

141, velocit 687 687<br />

142, velocit (telelaser) 736 0<br />

143, mano da tenere 246 65<br />

144, posizione carreggiata 5 4<br />

145, precedenza 554 516<br />

146, semaforo 6626 22<br />

148, sorpasso 105 12<br />

149, <strong>di</strong>stanza sicurezza 155 151<br />

154, manovre 466 296<br />

171, casco 302 14<br />

172, cinture 1470 24<br />

173, cellulare 989 0<br />

186, alcool 220 183<br />

187, droghe 11 11<br />

189, fuga-omissione soccorso 81 75<br />

190, attraversamento strada 79 94<br />

191, precedenza pedoni 148 86<br />

193, assicurazione 253 57<br />

TOTALE 15402 2660<br />

– ø ± ºª¥¥ø Õ ´Æªø Õ¨Æøºø¥ª ÀÆæø ø ÔÓÎ

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