Relazione 2° anno - ORS - Regione Lombardia
Relazione 2° anno - ORS - Regione Lombardia
Relazione 2° anno - ORS - Regione Lombardia
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CONSORZIO DELL’ OGLIO<br />
- BRESCIA –<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci<br />
per il deflusso minimo vitale<br />
nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> annuale<br />
2010 - 2011
“Progetto di sperimentazione dei rilasci<br />
per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale”<br />
Progetto approvato con prescrizioni con DDG 7684 del 27.07.2009 <strong>Regione</strong> lombardia<br />
Il Rapporto è a cura di Massimo Buizza<br />
H<strong>anno</strong> contribuito alla stesura del testo:<br />
Idrologia : Massimo Buizza Consorzio dell’Oglio - Brescia<br />
Antonio Dalmiglio Consulente del Consorzio dell'Oglio<br />
Fauna Ittica : Marco Mancini, Consulente del Consorzio dell'Oglio<br />
Per il Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi di Parma -<br />
con il coordinamento del prof. Pierluigi Viaroli<br />
Chimica-fisica delle acque : Marco Bartoli, Erica Racchetti, Elisa Soana<br />
Macroinvertebrati : Simone Guareschi, Alex Laini<br />
Macrofite : Rossano Bolpagni<br />
Fotografia in copertina: vista del f. Oglio a monte della traversa fluviale di Calcio
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
SOMMARIO<br />
1. STAZIONI DI CAMPIONAMENTO E CAMPAGNE DI MISURA ............................................ 3<br />
1.1. Monitoraggio CHIMICO-FISICO. ..................................................................... 3<br />
1.2. Monitoraggio MACROINVERTEBRATI ............................................................... 4<br />
1.3. Monitoraggio MACROFITE .............................................................................. 5<br />
1.4. Monitoraggio DIATOMEE ............................................................................... 5<br />
1.5. Monitoraggio ITTIOFAUNA ............................................................................. 6<br />
2. MATERIALI E METODI................................................................................... 8<br />
2.1 Azione 2 - Monitoraggio CHIMICO-FISICO ........................................................... 8<br />
2.2. Azione 3 - Monitoraggio MACROINVERTEBRATI .................................................... 9<br />
2.3. AZIONE 3 - Monitoraggio MACROFITE ................................................................. 9<br />
2.4. Azione 3 - Monitoraggio biologico: DIATOMEE .................................................... 10<br />
2.5. Azione 3 - Intercalibrazione elementi biologici ................................................... 12<br />
2.6. Azione 4 - Monitoraggio biologico: ITTIOFAUNA ................................................. 12<br />
3. RISULTATI .................................................................................................13<br />
3.1. Azione 2 - Monitoraggio chimico-fisico .......................................................... 13<br />
3.2. Azione 3 - Monitoraggio MACROINVERTEBRATI .............................................. 50<br />
3.3. Azione 3 - Monitoraggio MACROFITE ............................................................. 61<br />
3.4. Azione 3 - Monitoraggio DIATOMEE .............................................................. 71<br />
4. MONITORAGGIO ITTIOFAUNA ..................................................................................................... 89<br />
4.1. Introduzione alle attività ............................................................................. 89<br />
4.2. Campagna 05/10 ....................................................................................... 89<br />
4.3. Campagna 08/11 ....................................................................................... 96<br />
4.4. Calcolo indice componente biologica ittiofauna – ISECI ................................. 114<br />
4.5. Principale limite applicativo evidenziato. ...................................................... 119<br />
5. MONITORAGGIO IDROLOGICO ................................................................................................ 123<br />
5.1. Andamento generale. ............................................................................... 123<br />
5.2. Considerazioni sulle campagne di misura ..................................................... 124<br />
6. CONSIDERAZIONI INTERMEDIE DEL SECONDO ANNO .................................................. 127<br />
6.1. Valutazioni sul comportamento idraulico del fiume Oglio sub lacuale ............... 127<br />
6.2. Valutazione delle relazioni tra parametri chimico-fisici e portate del fiume ....... 127<br />
6.3. Valutazioni delle relazioni tra biocenosi e regime delle portate del fiume ......... 129<br />
6.4. Considerazioni generali ............................................................................. 132<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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1. STAZIONI DI CAMPIONAMENTO E CAMPAGNE DI MISURA<br />
1.1. Monitoraggio CHIMICO-FISICO.<br />
Il monitoraggio del secondo <strong>anno</strong> è stata condotta secondo quanto stabilito dal Protocollo per la sperimentazione<br />
e in accordo con le attività svolte nel primo <strong>anno</strong> di sperimentazione.<br />
Le stazioni di campionamento coincidono con quelle stabilite al termine dell’<strong>anno</strong> precedente e riguardano<br />
12 stazioni fluviali per gli scenari del gruppo B e 80 stazioni, fluviali e in prossimità degli ingressi<br />
puntiformi (immissari, scarichi, etc.) per lo scenario di base (gruppo A) e che interessano<br />
l’intera asta fluviale.<br />
La tabella 1.1 riassume le date di campionamento delle campagne del secondo <strong>anno</strong>, definite rispettivamente<br />
campagna n° 5/2010 (al termine della stagione irrigua - periodo di massimo stress per il<br />
sistema fluviale), n° 6/2010 (il fiume ha riacquistato cospicui volumi d’acqua), n°7/2011 (il fiume risulta<br />
acclimatato al rilascio abbondante delle acque dalla diga dovuto al periodo autunnale e invernale)<br />
e n°8/2011 (inizio della stagione irrigua).<br />
Tabella 1.1. Date di campionamento delle campagne di misura n° 5/2010, n°6/2010, n°7/2011 e n°8/2011<br />
Campagna di misura Scenario Gruppo Data di campionamento N° stazioni campionate<br />
n°5<br />
(estate 2010)<br />
Periodo irriguo<br />
n°6<br />
(autunno 2010)<br />
Periodo non irriguo<br />
n°7<br />
(inverno 2011)<br />
Periodo non irriguo<br />
n°8<br />
(primavera 2011)<br />
Periodo irriguo<br />
5% A 28/07/2010 23<br />
5% A 29/07/2010 29<br />
5% A 30/07/2010 15<br />
7.5% B 20/07/2010 12<br />
10% B 04/08/2010 12<br />
15% B 11/08/2010 12<br />
15% A 29/11/2010 20<br />
15% A 30/11/2010 11<br />
15% A 01/12/2010 15<br />
15% A 02/12/2010 13<br />
5% B 23/02/2010 12<br />
7.5% B 15/02/2010 12<br />
10% B 09/02/2010 12<br />
15% A 31/01/2010 25<br />
15% A 01/02/2010 29<br />
15% A 02/02/2010 16<br />
5% B 20/04/2010 12<br />
7.5% B 27/04/2010 12<br />
15% B 12/05/2010 12<br />
10% A 02/05/2010 28<br />
10% A 03/05/2010 24<br />
10% A 04/05/2010 23<br />
Come da protocollo, lo scenario base (gruppo A) è stato effettuato in tutte le 4 campagne; rispetto al<br />
primo <strong>anno</strong> lo scenario applicato al periodo primaverile è stato del 10%. Nella campagna n°6/2010<br />
(autunno) non si sono effettuati i campionamenti per gli scenari del gruppo B a causa del periodo fortemente<br />
piovoso che non ha consentito la regolazione dei valori di portata. Per la stagione autunnale<br />
comunque le condizioni ambientali del campionamento del 15% (scenario base) sono rappresentative<br />
dello stato ecologico del fiume. In questa campagna inoltre si sono campionate 59 stazioni rispetto<br />
alle circa 80 delle altre campagne a causa di una forte nevicata che ha caratterizzato il secondo<br />
giorno di campionamento.<br />
Il campionamento sull’intera asta fluviale (da Sarnico alla confluenza in Po) e sui principali immissari,<br />
per un totale di circa 80 prelievi, è stato effettuato in tre giornate di lavoro, ad eccezione della campagna<br />
n°6 che, come per tutte le campagne di misura del primo <strong>anno</strong>, è stata effettuata in quattro<br />
giorni; si è infine utilizzato, per ogni scenario del gruppo B, un giorno di campionamento per le 12<br />
stazioni del tratto settentrionale dove sono presenti le derivazioni idroelettriche.<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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Nel secondo <strong>anno</strong> di attività sono stati campionati alcuni immissari solo in presenza di una portata<br />
rilevante; i punti di prelievo sono quelli del primo <strong>anno</strong> (tabella 5.2 <strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010).<br />
Gli scarichi degli impianti di acquacoltura (Rudiano e Torre Pallavicina) non sono stati campionati per<br />
assenza di acque di scarico durante il periodo irriguo, campagna di misura estiva (n°6) e primaverile<br />
(n°8). È stato inoltre eliminato il prelievo delle acque di scarico dei reflui urbani di Rudiano per lavori<br />
di manutenzione allo scarico, lavori che h<strong>anno</strong> portato l’immissione dei reflui al di sotto del livello<br />
delle acque del fiume. Nella campagne di misura n°6 (autunno) e n°7 (inverno) non sono stati effettuati<br />
i campionamenti allo scarico dei reflui urbani di Pontoglio per lavori di viabilità stradale che<br />
h<strong>anno</strong> impedito l’accesso alla stazione. Come da protocollo non sono stati effettuati prelievi di acqua<br />
nelle stazioni sul fiume Oglio sublacuale a valle delle derivazioni irrigue nel periodo non irriguo (campagne<br />
n°6 e n°7).<br />
1.2. Monitoraggio MACROINVERTEBRATI<br />
Nelle quattro stagioni (estiva, autunnale, invernale e primaverile) si sono effettuate rispettivamente<br />
7, 5, 4 e 7 uscite in campo. La tabella 1.2 riassume le date di campionamento delle campagne<br />
(n°5/2010, 6/2010, 7/2011 e 8/2011).<br />
Nella campagna estiva (n°5/2010) e primaverile (n°8/2011) si sono caratterizzate rispettivamente 18<br />
e 15 stazioni, con perdite in primavera in 3 stazioni, per atti vandalici, di substrati artificiali. Nelle<br />
campagne autunnale e invernale si sono caratterizzate le comunità macrozoobentoniche solamente<br />
nelle stazioni in cui solitamente è utilizzata la metodologia dei substrati artificiali, circa 12 stazioni;<br />
anche in questo caso nella fase di recupero non si sono ritrovati substrati artificiali in una stazione in<br />
autunno (n°6/2010)e due in inverno (n°7/2011). La difficoltà di campionare con retino Surber nelle<br />
stagioni in cui defluisce una maggior quantità d’acqua nel fiume ha determinato quindi il mancato<br />
campionamento nelle stazioni in cui si utilizza questa metodica (circa 6 stazioni).<br />
Tabella 1.2. Campionamento dei macroinvertebrati: campagne n° 5/2010, n°6/2010, n°7/2011<br />
e n°8/2011. La sigla S.A. indica Substrati Artificiali.<br />
Campagna di misura Data di campionamento N° stazioni campionate<br />
n°5<br />
(estate 2010)<br />
n°6<br />
(autunno 2010)<br />
n°7<br />
(inverno 2011)<br />
n°8<br />
(primavera 2011)<br />
19/07/2010 5 (Retino Surber e Deposizione S.A.)<br />
20/07/2010 5 (Retino Surber e Deposizione S.A.)<br />
22/07/2010 5 (Retino Surber e Deposizione S.A.)<br />
23/07/2010 3 (Deposizione S.A.)<br />
17/08/2010 4 (recupero S.A.)<br />
18/08/2010 4 (recupero S.A.)<br />
19/08/2010 4 (recupero S.A.)<br />
29/11/2010 4 (Deposizione S.A.)<br />
30/11/2010 4 (Deposizione S.A.)<br />
01/12/2010 4 (Deposizione S.A.)<br />
18/01/2011 6 (Recupero S.A.)<br />
20/01/2011 6 (Recupero S.A.)<br />
09/02/2011 6 (deposizione S.A.)<br />
17/02/2011 6 (deposizione S.A.)<br />
09/03/2011 6 (recupero S.A.)<br />
16/03/2011 6 (recupero S.A.)<br />
20/04/2010 4 (Retino Surber)<br />
21/04/2010 3 (Retino Surber)<br />
02/05/2010 4 (deposizione S.A.)<br />
03/05/2010 4 (deposizione S.A.)<br />
04/05/2010 3 (deposizione S.A.)<br />
30/05/2010 5 (recupero S.A.)<br />
31/05/2010 6 (recupero S.A.)<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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1.3. Monitoraggio MACROFITE<br />
Le campagna di misura per il campionamento delle macrofite sono ripartite in 2 fasi successive (così<br />
come richiesto dalla metodica nazionale che presuppone per una sua rappresentatività l’acquisizione<br />
di dati in 2 momenti susseguenti all’interno di una medesima stagione vegetativa), in modo da caratterizzare<br />
in modo esemplificativo le comunità a macrofite del fiume durante il periodo tardo primaverile-estivo.<br />
Nel corso di tutto lo studio le macrofite sono state caratterizzate in tre campagne di misura<br />
(n°1/2009, n°5/2010 e n°9/2011) eseguendo complessivamente 23 uscite di campo (6 nel primo <strong>anno</strong>,<br />
9 nel secondo e 8 nel terzo), riassunte in tabella 1.3. Nel complesso, per tutti gli anni è stato possibile<br />
rilevare in modo completo tutte le 30 stazioni in analisi.<br />
Tabella 1.3. Date di campionamento delle macrofite nelle 3 campagne effettuate (n° 1/2009, n°5/2010 e n°<br />
9/2011).<br />
Campagna di misura Data di campionamento N° stazioni campionate<br />
n°1<br />
(estate 2009)<br />
n° 5<br />
(estate 2010)<br />
n° 9<br />
(estate 2011)<br />
1.4. Monitoraggio DIATOMEE<br />
12/08/2009 3<br />
13/08/2009 4<br />
21/08/2009 6<br />
25/09/2009 7<br />
03/09/2009 5<br />
09/09/2009 5<br />
18/07/2010 6<br />
21/07/2010 6<br />
23/07/2010 3<br />
26/07/2010 8<br />
27/07/2010 7<br />
17/08/2010 8<br />
18/08/2010 8<br />
19/08/2010 8<br />
22/08/2010 6<br />
08/07/2011 11<br />
07/07/2011 8<br />
11/07/2011 11<br />
12/08/2011 5<br />
13/08/2011 6<br />
18/08/2011 6<br />
20/08/2011 7<br />
22/08/2011 6<br />
Le stazioni di campionamento delle diatomee bentoniche sono 9 e sono state scelte secondo le indicazioni<br />
del protocollo APAT “Metodi Biologici per le Acque. Parte 1” (2007), in coincidenza di alcune<br />
stazioni in cui vengono campionati i macroinvertebrati. In particolare sono state scelte due coppie di<br />
stazioni, una a monte e una a valle dello sbarramento di due centrali idroelettriche e 5 stazioni lungo<br />
l’asta fluviale negli stessi punti di monitoraggio ARPA al fine di recuperare le informazioni raccolte<br />
negli anni precedenti.<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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Poiché secondo il protocollo, la maggiore diversità in specie si riscontra nei periodi con alta intensità<br />
luminosa e temperatura mite, si sono previsti due periodi di campionamento durante l’<strong>anno</strong>: maggiogiugno<br />
e settembre-ottobre.<br />
Il primo campionamento è avvenuto nella terza settimana di luglio, ovvero dopo circa 4 settimane<br />
dall’ultimo evento di piena che ha caratterizzato la campagna di misura n° 4/2010 (maggio-giugno); 4<br />
settimane rappresentano il tempo necessario per consentire la completa ricolonizzazione dei substrati<br />
da parte delle diatomee. Il primo campionamento è risultato quindi coincidere con la campagna<br />
di misura n°5/2010, mentre il secondo campionamento con la campagna autunnale n°6/2010, il terzo<br />
campionamento è avvenuto in estate in corrispondenza della campagna n°9/2011.<br />
La tabella 1.4 riassume le date di campionamento, rientranti quindi in parte anche nel terzo <strong>anno</strong> del<br />
progetto di sperimentazione.<br />
Tabella 1.4. Date di campionamento delle diatomee delle campagne di misura n° 5/2010, n°6/2010 e<br />
n°9/2011.<br />
Campagne di misura Date di campionamento N° stazioni campionate<br />
19/07/2010 2<br />
n° 5 (estate 2010)<br />
20/07/2010<br />
22/07/2010<br />
2<br />
2<br />
23/07/2010 3<br />
29/11/2010 3<br />
n° 6 (autunno 2010) 30/11/2010 2<br />
01/12/2010 3<br />
20/07/2011 3<br />
n° 9 (estate 2011) 21/07/2011 3<br />
22/07/2011 3<br />
1.5. Monitoraggio ITTIOFAUNA<br />
Le attività della terza campagna di monitoraggio, (n° 5/2010), si sono svolte in agosto; sono state<br />
campionate 23 stazioni sulle 24 previste. Non è infatti stato possibile censire la stazione STF26 poiché<br />
l’accesso al fiume era impedito dalle colture di mais poste a ridosso della sponda.<br />
Purtroppo, a causa del periodo climatico non favorevole, il campionamento iniziato il 9 agosto si è<br />
dovuto interrompere e riprenderlo soltanto nella seconda metà del mese, quando le condizioni idrologiche<br />
h<strong>anno</strong> consentito di intervenire.<br />
In ultimo va segnalato che nei i primi 3 giorni d’intervento si sono registrate difficoltà nell’impiego<br />
dell’apparecchiatura elettrica; si ritiene però che, malgrado le operazioni siano risultate più difficoltose<br />
e la cattura abbia fornito un quantitativo inferiore di pesce, i dati rilevati siano da considerarsi<br />
esaustivi e descrittivi della comunità ittica.<br />
Le attività della quarta campagna (n° 8/2011) si sono svolte in aprile e maggio 2011; tutte le 37 stazioni<br />
sono state campionate come da ridimensionamento proposto e approvato dal Tavolo Tecnico.<br />
La tabella 1.5 riassume le date di campionamento, nel secondo <strong>anno</strong> del progetto di sperimentazione.<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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Tabella 1.5. Date di campionamento dell’ittiofauna nelle campagne di misura n° 5/2010 e n°8/2011.<br />
Stazione Campagna<br />
Campagna<br />
n° 5/2010 (estate) n° 8/2011 (primavera)<br />
data di campionamento data di campionamento<br />
FN01 09/08/2010 28/04/2011<br />
STA03 09/08/2010 20/04/2011<br />
FN04A 28/04/2011<br />
FN07A 09/08/2010 28/04/2011<br />
STC08 10/08/2010 28/04/2011<br />
FN11A 06/05/2011<br />
FN15A 10/08/2010 20/04/2011<br />
STE18 20/08/2010 20/04/2011<br />
FN21A 11/08/2010 20/04/2011<br />
FN24A 22/04/2011<br />
STF26 06/05/2011<br />
FN27A 20/08/2010 22/04/2011<br />
FN28A 11/08/2010 22/04/2011<br />
FN30A 22/04/2011<br />
FS31A 27/08/2010 18/04/2011<br />
FS38A 18/04/2011<br />
FS38B 27/08/2010 18/04/2011<br />
FS39A 28/08/2010 18/04/2011<br />
FS39B 19/04/2011<br />
FS40A 19/04/2011<br />
FS42A 25/08/2010 19/04/2011<br />
FS44A 19/04/2011<br />
FS48A 25/08/2010 29/04/2011<br />
FS50A 29/04/2011<br />
FS52C 29/04/2011<br />
FS53A 26/08/2010<br />
FS53B 26/08/2010 03/05/2011<br />
FS55A 26/08/2010 03/05/2011<br />
FS59A 03/05/2011<br />
FS59B 03/05/2011<br />
FS60 03/05/2011<br />
FS62A 28/08/2010 04/05/2011<br />
FS63A 30/08/2010 04/05/2011<br />
FS64A 30/08/2010 04/05/2011<br />
FS67A 31/08/2010 04/05/2011<br />
FS70A 31/08/2010 05/05/2011<br />
FS78B 05/05/2011<br />
FS80A 05/05/2011<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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2. MATERIALI E METODI<br />
2.1 Azione 2 - Monitoraggio CHIMICO-FISICO<br />
FASE DI CAMPO e di laboratorio<br />
Per i prelievi d’acqua e le metodiche analitiche si sono seguite le indicazioni di APAT-CNR-IRSA Metodi<br />
analitici per le acque (Manuali e Linee Guida 29/2003). Per i dettagli inerenti la fase di campo e di<br />
laboratorio si rimanda alla “<strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010: Progetto di sperimentazione dei rilasci per<br />
il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale – Consorzio dell’Oglio”. I descrittori chimico-fisici<br />
analizzati corrispondono a quelli monitorati nel primo <strong>anno</strong> di sperimentazione (paragrafo 5.3.1.2<br />
della <strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010) e a quelli definiti dalle “Linee Guida per l’avvio di sperimentazioni<br />
sul Deflusso minimo vitale in tratti del reticolo idrico naturale regionale”.<br />
ANALISI DEI DATI<br />
Al termine del secondo <strong>anno</strong> sono stati ripresi i dati idrochimici raccolti nelle otto campagne di misura<br />
per effettuarne la validazione. Ad ogni parametro è stato associato l’errore analitico secondo la<br />
tabella 2.1.<br />
Tabella 2.1. Errori analitici associati ai parametri di base e ai parametri aggiuntivi<br />
Parametri di base<br />
Parametri<br />
aggiuntivi<br />
Parametri Errore analitico<br />
Temperatura ± 0.15 °C<br />
Ossigeno disciolto (O2) ± 0.2 mg O2 l -1<br />
Ossigeno disciolto (O2) ± 2%<br />
Carbonio inorganico disciolto (DIC) ± 0.01 mmol l -1<br />
pH ± 0.05<br />
Conducibilità elettrica ± 1 µS cm -1<br />
Domanda Biochimica di Ossigeno (BOD5) ± 0.1 mg O2 l -1<br />
Domanda Chimica di Ossigeno (COD) ± 0.1 mg O2 l -1<br />
Azoto ammoniacale (NH4 + ) ± 0.010 mg N l -1<br />
Azoto nitrico (NO3 - ) ± 0.010 mg N l -1<br />
Fosforo totale (TP) ± 0.010 mg P l -1<br />
Escherichia coli ± 1 UFC/100ml<br />
Solidi sospesi totali (SST) ± 0.01 mg l -1<br />
Azoto nitroso (NO2 - ) ± 0.005 mg N l -1<br />
Azoto totale (TN) ± 0.050 mg N l -1<br />
Fosforo Reattivo Solubile (SRP) ± 5 µg P l -1<br />
Metano (CH4) ± 0.001 µmol CH4 l -1<br />
Clorofilla-a fitoplanctonica ± 1 µg Chl-a l -1<br />
Nell’Allegato I si propongono numerosi grafici con i valori di ogni parametro raccolti nelle otto campagne.<br />
È stato scelto il “grafico a dispersione” perchè risulta il modo migliore di rappresentare i dati<br />
raccolti con un campionamento puntuale ed effettuato in giorni differenti supponendo che le condizioni<br />
fluviali rimangano costanti. Ad ogni gruppo di punti di ogni parametro è stata associata la media<br />
mobile (grafico a linea) al fine di evidenziare possibili tendenze nello spazio e nel tempo. La media<br />
mobile è stata calcolata sostituendo a ogni dato misurato la media con il dato precedente e il successivo;<br />
non sono considerati quindi i dati misurati della prima e dell’ultima stazione. La perequazione<br />
di una serie spaziale di dati mediante la media mobile è meglio adattata alle particolarità<br />
dell’andamento reale. La media mobile diminuisce infatti la variabilità casuale dei singoli dati, evidenzia<br />
la tendenza di fondo determinata dalle variazioni sistematiche della quantità media, mantenendo<br />
la variabilità delle medie di k dati, quindi senza eliminarla totalmente (Soliani, 2004).<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
I dati idrochimici raccolti nelle quattro campagna del secondo <strong>anno</strong> sono stati elaborati insieme ai<br />
dati raccolti nel primo <strong>anno</strong>. Partendo dai valori di concentrazione dei diversi parametri misurati si è<br />
determinato lo stato di qualità delle acque secondo due indici: LIM “Livello di inquinamento da macrodescrittori”<br />
previsto dal D.lgs. 152/1999 “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento”<br />
(recepimento delle direttive 91/271/CEE e 91/676/CEE) ed LIMeco (Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori<br />
per lo stato ecologico) utilizzato a sostegno degli elementi biologici per la classificazione<br />
dello stato ecologico dei corpi idrici, secondo il D.M. 260/2010. L’utilizzo dei due indici di qualità è<br />
dovuto al fatto che il D.lgs. 152/2006 non esplicitava quale indice di riferimento usare per determinare<br />
la qualità del sistema fluviale e l’indice LIMeco è stato reso ufficiale, insieme al D.M. 260/2010, con<br />
il supplemento ordinario n.31 alla G.U. n.30 del 7 febbraio 2011. Inoltre l’indice LIM non considera<br />
solo lo stato trofico del sistema (azoto e fosforo), ma anche la capacità del sistema di metabolizzare il<br />
carico organico (COD e BOD5) e l’aspetto microbiologico (Escherichia coli). Si è calcolato l’indice LIM<br />
per ogni campagna in modo puntale e non, come previsto, sulla base dei 12 campionamenti con cadenza<br />
mensile, di conseguenza rappresenta un valore indicativo dello stato di qualità stagionale e di<br />
quello in funzione degli scenari di portata applicati. L’indice LIMeco è stato invece calcolato secondo<br />
quanto stabilito dal D.M. citato per rappresentare sia lo stato di qualità stagionale sia quello annuale.<br />
Gli effetti dei diversi scenari di portata sulla capacità metabolica del sistema fluviale sono stati condotti<br />
implementando l’analisi delle regressioni lineari tra descrittori chimico-fisici e deflussi in alveo e<br />
tra indici di qualità e deflussi in alveo; la significatività dei modelli è stata testata con il software statistico<br />
R.<br />
2.2. Azione 3 - Monitoraggio MACROINVERTEBRATI<br />
METODOLOGIA DI CAMPIONAMENTO<br />
Il campionamento dei macroinvertebrati è stato effettuato seguendo il protocollo previsto dal Notiziario<br />
dei Metodi analitici – Istituto di Ricerca Sulle Acque – CNR Macroinvertebrati acquatici e Direttiva<br />
2000/60/CE. N. 1, Marzo 2007. Si rimanda al “<strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010: Progetto di sperimentazione<br />
dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale – Consorzio dell’Oglio”<br />
per maggiori dettagli e approfondimenti.<br />
ANALISI DEI DATI<br />
Come per le campagne del primo <strong>anno</strong>, per ogni stazione è stato calcolato l’indice IBE nonostante la<br />
metodologia di campionamento per l’applicazione di quest’ultimo sia differente da quella in uso. Il<br />
software Macroper per il calcolo dell'indice Star_ICMi, infatti, non risulta ancora disponibile.<br />
Si sono calcolati anche i “biological traits” e gli “ecological traits” (sensu Usseglio-Polatera et al.,<br />
2000) ovvero si è effettuata un’analisi sulla base della condivisione di caratteristiche comuni dal punto<br />
di vista biologico ed ecologico.<br />
2.3. AZIONE 3 - Monitoraggio MACROFITE<br />
Le macrofite come indicatori<br />
Nella <strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010 del “Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo<br />
vitale nel fiume Oglio sublacuale – Consorzio dell’Oglio” si è trattato approfonditamente il tema<br />
dell’affidabilità delle risposte delle macrofite alle perturbazioni antropogeniche dei corpi idrici colonizzati,<br />
testo cui si rimanda per gli opportuni approfondimenti scientifico-metodologici sul tema.<br />
Il presente documento si limita, invece, ad una preliminare trattazione dei risultati ottenuti nel biennio<br />
di indagine 8/2009-7/2011 presentando i risultati dell’indicizzazione delle stazioni sensu Direttiva<br />
2000/60/CE; ci si riserva di presentare le risultanze delle analisi di approfondimento (metodiche di<br />
cluster, ordinamento e IndVal) sulle relazioni esistenti tra struttura e composizione delle comunità,<br />
variabili fisiche, chimico-fisiche, biologiche e idrologiche nella relazione di sintesi del progetto.<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
METODOLOGIA DI CAMPIONAMENTO<br />
Il campionamento delle macrofite è stato effettuato seguendo la metodica “nazionale” di valutazione,<br />
così come delineato nel documento di riferimento: RT/2009/23/ENEA “Metodo per la valutazione<br />
e la classificazione dei corsi d’acqua utilizzando la comunità delle macrofite acquatiche”, che risulta<br />
conforme alla normativa CEN (2003) EN 14184 e al protocollo nazionale (APAT, 2007). Si rimanda per<br />
i dettagli alla “<strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010: Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso<br />
minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale – Consorzio dell’Oglio” per maggiori dettagli e approfondimenti.<br />
2.4. Azione 3 - Monitoraggio biologico: DIATOMEE<br />
METODOLOGIA DI CAMPIONAMENTO<br />
Il campionamento delle diatomee bentoniche, eseguito secondo le indicazioni del “Protocollo di<br />
campionamento e analisi delle diatomee bentoniche dei corsi d’acqua”, riportato nel manuale APAT<br />
“Metodi Biologici per le Acque. Parte 1” (2007), è stato effettuato procedendo lungo un transetto,<br />
raccogliendo lungo il percorso 4-5 substrati naturali (ciottoli e rocce) e prelevando, con uno spazzolino<br />
a setole dure, lo strato perifitico che ne colonizza la superficie. Successivamente, il campione è<br />
stato trattato in laboratorio tramite ossidazione della sostanza organica, utilizzando il metodo con<br />
perossido di idrogeno su piastra (Dell’Uomo, 2004). Le fasi successive prevedono la preparazione e<br />
l’osservazione al microscopio ottico dei vetrini permanenti al fine di identificare e conteggiare gli organismi<br />
raccolti. Per l’applicazione degli indici diatomici, devono essere identificati almeno 400 individui<br />
per campione, a livello di specie, come previsto dalla norma standard (UNI EN 14407:2004).<br />
Per le determinazioni sono stati utilizzati i seguenti manuali: Krammer and Lange-Bertalot (1986-<br />
1991), Lange-Bertalot and Metzeltin (1996), Krammer (1997a,b), Reichardt (1999) Lange-Bertalot<br />
(2001), Krammer (2000; 2001; 2002; 2003), Werum and Lange-Bertalot (2004), Metzeltin et al.<br />
(2005), Metzeltin & Nakov (2007), Lavoie et al. (2008).<br />
ANALISI DEI DATI<br />
Allo scopo di fornire informazioni sullo stato complessivo dell’ecosistema fluviale si sono elaborati<br />
indici basati sulla struttura del popolamento diatomico che sintetizzano, in un valore numerico, la<br />
struttura di una comunità traducendo in un valore discreto il grado di scostamento dalle condizioni<br />
ecologiche ottimali. Gli indici diatomici uniscono le informazioni qualitative relative alla sensibilità<br />
ecologica di ciascun taxa con una misura quantitativa della diversità specifica. Gli Indici Diatomici per<br />
il controllo della qualità dei corsi d’acqua sono basati sulla formula di Zelinka & Marvan (1961) in cui<br />
a ciascuna specie viene attribuito un valore di sensibilità (affinità/tolleranza) all’inquinamento e un<br />
valore di affidabilità come indicatore biologico:<br />
dove:<br />
a = abbondanza relativa della specie j;<br />
r = affidabilità della specie j;<br />
i = sensibilità della specie j a fattori di inquinamento<br />
I diversi indici, che differiscono per il numero di specie considerate nel calcolo e per i valori di “a” e di<br />
“r”, possono essere classificati in:<br />
a) indici di qualità generale che integrano le risposte a più fattori di inquinamento (organico, minerale,<br />
eutrofizzazione, ecc.);<br />
b) indici saprobici che si basano solo sulla sensibilità delle specie all’inquinamento organico;<br />
c) indici trofici che si basano invece sulla sensibilità delle specie alla sola trofia delle acque.<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
L’Indice de Polluosensibilité Specifique (IPS; Cemagref, 1982) considera principalmente<br />
l’inquinamento saprobico ed è l’indice che prende in considerazione il più elevato numero di specie<br />
(quasi la totalità delle specie descritte). Il Biological Diatom Index (IBD; Lenoir & Coste, 1996) è stato<br />
principalmente elaborato per valutare l’inquinamento di tipo organico, ma grazie agli ultimi aggiornamenti<br />
è in grado di evidenziare anche eventuali contaminazioni da parte di metalli pesanti. Il Trophic<br />
Index (TID; Rott et al., 1999) tiene invece conto dell’inquinamento trofico ed è altamente correlato<br />
con bassi livelli di trofia e di inquinamento organico; è inoltre sensibile al carico di nutrienti di origine<br />
naturale, per questo motivo è particolarmente adatto per i monitoraggi in corsi d’acqua alpini.<br />
Il % Pollution Tolerant Valves (%PTV) è stato elaborato da Kelly et al. (1995) a supporto del più complesso<br />
indice TDI al fine di valutare all’interno di una comunità, la percentuale di taxa tolleranti<br />
l’inquinamento organico.<br />
Il risultato ottenuto dal calcolo degli Indici Diatomici è facilmente convertibile in un giudizio di qualità<br />
ambientale confrontabile con quelli normalmente conseguiti per mezzo di altri indici biologici. Si possono<br />
infatti definire cinque classi, corrispondenti ciascuna ad un giudizio di qualità (Tabella 2.2-2.3).<br />
L’interpretazione dei risultati ottenuti con l’indice %PTV è rappresentata in Tabella 2.4.<br />
Tabella 2.2 - Indici IPS e IBD (espressi in ventesimi) e corrispondenti giudizi e classi di qualità.<br />
CLASSE DI QUALITA' AMBIENTALE IPS/IBD<br />
I CLASSE (oligotrofico) 20-17<br />
II CLASSE (mesotrofico) 16,9-13<br />
III CLASSE (eutrofico) 12,9-9<br />
IV CLASSE (politrofico) 8,9-5<br />
V CLASSE (ipertrofico) 4,9-0<br />
Tabella 2.3 - Indice TID (espresso in quarti) e corrispondenti giudizi e classi di qualità.<br />
Trophie-Index (TI) Stato trofico P totale medio (mg/l) P totale valori estremi (mg/l)<br />
≤1.0 Ultraoligotrofico < 0.005 < 0.010<br />
1.1-1.3 Oligotrofico < 0.010 < 0.020<br />
1.4-1.5 Oligo-mesotrofico 0.010-0.020 < 0.050<br />
1.6-1.8 Mesotrofico < 0.030 < 0.100<br />
1.9-2.2 Meso-eutrofico 0.030-0.050 < 0.150<br />
2.3-2.6 Eutrofico 0.030-0.100 < 0.250<br />
2.7-3.1 Eu-politrofico > 0.100 > 0.250<br />
3.2-3.4 Politrofico 0.250-0.650 > 0.650<br />
> 3.4 Poli-ipertrofico > 0.650 > 0.650<br />
Tabella 2.4 - Indice %PTV (espresso in percentuale) e corrispondenti giudizi e classi di qualità.<br />
% VALVE TOLLERANTI<br />
L'INQUINAMENTO ORGANICO<br />
GIUDIZIO DI QUALITA'<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
L’applicazione di questi indici sui dati raccolti durante le due campagne di misura è scaturita dal fatto<br />
che il DM n°260/2010 ha definito l’indice denominato Indice Multimetrico di Intercalibrazione (ICMi)<br />
da applicare per la valutazione dello stato ecologico, utilizzando le comunità diatomiche. L’ICMi si basa<br />
proprio sull’Indice di Sensibilità agli Inquinanti (IPS) e sull’Indice Trofico (TI). Nonostante il DM<br />
n°260/2010 non espliciti la modalità di calcolo dell’ICMi, quest’ultimo è stato calcolato per le tre<br />
campagne di misura (n°5, n°6 e n°9) recuperando le formule per i Rapporti di Qualità Ecologica<br />
RQE_IPS, RQE_TI e l’ICMi dal Report sul rilascio del D.M.V. nel rio Algone dell’Agenzia provinciale per<br />
la protezione dell’ambiente di Trento (2010). Il fiume Oglio sublacuale rientra nel macrotipo fluviale C<br />
(tutti i tipi delle idroecoregioni ricadenti nell’area geografica centrale), Idroecoregione 6 (Pianura Padana<br />
a Nord del fiume Po).<br />
2.5. Azione 3 - Intercalibrazione elementi biologici<br />
L’operazione di intercalibrazione con l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente per il campionamento<br />
dei macroinvertebrati è avvenuta nelle stazione ARPA di Capriolo (presso il ponte della<br />
strada provinciale SP96) il 27/04/2010 e di Marcaria (presso il ponte di barche di Torre d’Oglio) il<br />
29/04/2010.<br />
Per quanto riguarda l’intercalibrazione della metodologia di campionamento delle macrofite, DSA e<br />
ARPA Cremona h<strong>anno</strong> effettuato il campionamento alla stazione ARPA di Castelvisconti il venerdì<br />
23/07/2010. Per maggiori dettagli si rimanda alla “<strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010: Progetto di sperimentazione<br />
dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale – Consorzio dell’Oglio”.<br />
Il 13/05/2011 sono stati ritrasmessi ai Dipartimenti di Brescia e di Mantova i risultati dei campioni dei<br />
macroinvertebrati campionati dal DSA al fine di un riscontro per la calibrazione.<br />
Durante la campagna di misura n°9/2011 (estate 2011) si sono invece effettuati campionamenti dei<br />
macroinvertebrati e delle diatomee per un’ulteriore operazione di intercalibrazione con il Dipartimento<br />
ARPA di Cremona nella stazione ARPA di Castelvisconti (presso il ponte tra Castelvisconti e<br />
Acqualunga). Verso fine novembre 2011 sar<strong>anno</strong> trasferiti i risultati ad ARPA Cremona.<br />
2.6. Azione 4 - Monitoraggio biologico: ITTIOFAUNA<br />
METODOLOGIA DI CAMPIONAMENTO<br />
Per il campionamento della fauna ittica, realizzato secondo metodiche e tempi evidenziati nel documento<br />
di progetto e metodologie ISPRA (ex APAT), “Protocollo di campionamento e analisi della fauna<br />
ittica dei sistemi lotici ai sensi della Direttiva 2000/60”, (Tancioni & Scardi, 2007) in Metodi biologici<br />
per le acque, Parte I, si è utilizzata la tecnica della cosiddetta pesca elettrica, con l’ausilio di<br />
un’imbarcazione a motore per le operazioni svolte in tratti di fiume non guadabili.<br />
Si rimanda alla “<strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010: Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso<br />
minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale – Consorzio dell’Oglio” per maggiori dettagli e approfondimenti.<br />
14/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
3. RISULTATI<br />
3.1. Azione 2 - Monitoraggio chimico-fisico<br />
SCENARI DI SPERIMENTAZIONE: GRUPPO A (periodo irriguo e periodo non irriguo)<br />
L’evoluzione dei parametri misurati da monte a valle durante i due anni di attività è riportata nelle<br />
figure 3.1-3.15. Per un’analisi di dettaglio degli andamenti si rimanda all’allegato I dove i parametri<br />
sono resi per ogni campagna di misura, con la media mobile e con i range di qualità stabiliti per il calcolo<br />
dell’indice LIMeco e dell’indice LIM.<br />
I tenori di ossigeno disciolto nelle acque del fiume Oglio variano tra il 90 ed il 120% di saturazione ad<br />
indicare una buona capacità del sistema fluviale a metabolizzare il carico organico di origine alloctona<br />
(ingressi puntiformi) e autoctona in tutte le campagne di misura e quindi in tutte le stagioni (figura<br />
3.1). La variabilità rispetto al 100% di saturazione dal km 110 al km 266 è determinata anche dal fatto<br />
che il campionamento delle acque dell’intera asta fluviale è avvenuto in tre giorni e che le stazioni<br />
non sono state campionate alla stessa ora del giorno, per ovvi motivi di sforzo di campionamento.<br />
Durante la campagna autunnale n°2 sono stati registrati valori di saturazione dell’ossigeno intorno<br />
all’80% a causa del periodo estremamente piovoso in cui è avvenuto il campionamento; lo sversamento<br />
in alveo di acque nere non trattate dai depuratori per eccesso di carico idraulico ha determinato<br />
un aumento del carico organico ossidabile, dell’azoto ammonicale e di Escherichia coli con un<br />
evidente peggioramento della qualità delle acque fluviali (figure 3.2, 3.3, 3.4, 3.10, 3.20 e 3.22).<br />
% saturazione<br />
O 2<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
Figura 3.1. Percentuale di saturazione di ossigeno misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga<br />
di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura<br />
del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
La domanda chimica e quella biologica di ossigeno non evidenziano andamenti in tutte le otto campagne<br />
di misura (figure 3.2 e 3.3). Considerando la totalità dei dati il COD varia tra valori prossimi allo<br />
zero a ~15 mg O2 l -1 (escludendo alcuni valori della campagna n°3/2010) ed il BOD5 tra valori prossimi<br />
allo zero a ~6 mg O2 l -1 , valori che non h<strong>anno</strong> generato problemi di anossia lungo tutto il corso del<br />
fiume. Per entrambi i parametri si nota come nel periodo estivo (campagne n°1 e n°5), e anche durante<br />
la primavera 2011 (n°8), in coincidenza con gli scenari di sperimentazione più bassi, si registrino<br />
valori più alti (COD ~2.5 - ~10 mg O2 l -1 , BOD5 ~1 - ~5 mg O2 l -1 ) rispetto ai periodi primavera 2010,<br />
autunno 2010 ed inverno 2011(n°4, n°6 e n°7, COD ~1 mg O2 l -1 , BOD5 ~0.5 mg O2 l -1 ) caratterizzati da<br />
15/136<br />
km<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
un maggiore deflusso in alveo (15% e >15%) e non coincidenti con eventi piovosi. Per la campagna<br />
autunnale n°2 ed invernale n°3 il carico organico ossidabile immesso nel sistema a causa di eventi<br />
piovosi risulta probabilmente rilevante generando concentrazioni di COD e BOD5 simili a quelle estive,<br />
con valori che nei primi 60 km di fiume giungono anche fino a circa 25 mg O2 l -1 di COD e 13 mg O2<br />
l -1 di BOD5 in inverno 2010. Solo in queste stagioni i valori sono ricaduti nel livello di qualità scadente<br />
e pessimo dell’indice LIM, contro l’ottimo e il buono delle altre campagne di misura (allegato I, figure<br />
X e XI).<br />
Anche per le unità formanti colonie di Escherichia coli (su 100ml) non si nota un trend stagionale e<br />
lungo l’asta fluviale; i valori più alti rientrano nel livello 3 dell’indice LIM (sufficiente) per tutte le<br />
campagne di misura, ad eccezione della campagna autunnale n°2 per cui la maggior parte dei valori<br />
ricade nel livello 4 o scadente dell’indice LIM ad indicare un inquinamento generato dall’ingresso di<br />
acque nere non trattate dei depuratori (allegato I, figura VI).<br />
COD (mg O 2 l -1 )<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
Figura 3.2. Domanda chimica di ossigeno misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico<br />
(112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del progetto<br />
di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
BOD 5 (mg O 2 l -1 )<br />
20<br />
18<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
km<br />
km<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
16/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Figura 3.3. Domanda biologica di ossigeno misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico<br />
(112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del progetto<br />
di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
Escherichia coli (UFC su 100 ml)<br />
40000<br />
35000<br />
30000<br />
25000<br />
20000<br />
15000<br />
10000<br />
5000<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
Figura 3.4. Unità formanti colonie di Escherichia coli (su 100ml) misurate nelle acque del fiume Oglio sublacuale<br />
dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne<br />
di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
Il parametro conducibilità evidenzia un andamento crescente da monte verso valle in tutte le campagne<br />
di misura con una variazione dei valori a partire dal km 133 (Cividate al Piano, stazione STF26) e<br />
con una pendenza maggiore e valori più alti in entrambe le stagioni estive, da ~200 a ~600 S cm -1<br />
(figura 3.5). Tale andamento si riscontra anche per le concentrazioni di nitrato (~80% dell’azoto totale)<br />
e di carbonio inorganico disciolto DIC (figure 3.6, 3.7 e 3.8). Durante la stagione estiva il lago di Iseo<br />
influenza solo in minima parte l’acqua del fiume Oglio poichè nei primi 30 km l’acqua in transito<br />
nel fiume viene completamente derivata per scopi irrigui come definito dalle concessioni. Il sistema<br />
fluviale non rimane mai a secco grazie all’alimentazione dovuta alle acque di falda sub-superficiale e<br />
ai canali di scolo. Gli andamenti di conducibilità, concentrazione di nitrato e DIC sostengono l’ipotesi<br />
che in estate gli apporti dalla falda costituiscano una porzione importante o forse dominante della<br />
portata complessiva in transito in alveo: le acque di falda presentano, infatti, concentrazioni maggiori<br />
di nitrato a causa dell’inquinamento dell’acquifero dovuto all’attività agro-zootecnica, prevalente nel<br />
bacino dell’Oglio sublacuale, ma anche conducibilità e DIC più alti rispetto alla acque superficiali. Rafforza<br />
tale ipotesi la figura 3.9 che mostra una relazione positiva tra nitrato e DIC in tutte le campagne<br />
di misura.<br />
Se fino al km 132 le concentrazioni di nitrato ricadono nei livelli da ottimo a buono dell’indice LIMeco,<br />
dal km 140 (Rudiano) per le campagne estive e poi via via sempre verso valle per le restanti campagne<br />
(dal km 150, Soncino, e al km 170, Calstevisconti) i valori oscillano tra il livello 4 e 5 di scarso e<br />
cattivo dell’indice LIMeco (allegato I, figura VIII). Se confrontassimo i valori con i range definiti<br />
dall’indice LIM avremmo un miglioramento di un livello di qualità dato che se il valore 5 mg NO3 - l -1<br />
definisce la soglia tra il livello 3 e il livello 4 dell’indice LIM, per l’indice LIMeco invece al di sopra del<br />
valore 4.8 mg NO3 - l -1 si ricade nel livello 5 di cattivo (tabelle 3.1 e 3.2).<br />
17/136<br />
km<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Conducibilità (µS cm -1 )<br />
800<br />
700<br />
600<br />
500<br />
400<br />
300<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
200<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
100<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
Figura 3.5. Conducibilità (S cm -1 ) misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112<br />
km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del progetto di<br />
sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
DIC (mM CO 2 tot)<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
Figura 3.6. Carbonio inorganico disciolto (DIC) misurato nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di<br />
Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del<br />
progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
km<br />
18/136<br />
km<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
TN (mg N l -1 )<br />
12.00<br />
11.00<br />
10.00<br />
9.00<br />
8.00<br />
7.00<br />
6.00<br />
5.00<br />
4.00<br />
3.00<br />
2.00<br />
1.00<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)<br />
0.00<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
Figura 3.7. Concentrazione di azoto totale (N) misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di<br />
Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del<br />
progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
- (mg l -1 )<br />
N_NO 3<br />
12.0<br />
11.0<br />
10.0<br />
9.0<br />
8.0<br />
7.0<br />
6.0<br />
5.0<br />
4.0<br />
3.0<br />
2.0<br />
1.0<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
Figura 3.8. Concentrazione di azoto nitrico (N) misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di<br />
Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del<br />
progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
km<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)<br />
0.0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
19/136<br />
km
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
DIC (mM CO 2 tot)<br />
10<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
- -1<br />
NO3 (mg N l )<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
y = 0,519x + 1,1445 R 2 = 0,9463<br />
n°2/09 (autunno 15%)<br />
y = 0,4064x + 1,8761 R 2 = 0,6735<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
y = 0,2935x + 1,6496 R 2 = 0,9271<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
y = 0,6181x + 1,8742 R 2 = 0,86<br />
n°5/10 (estate 5%)<br />
y = 0,5946x + 1,5724 R 2 = 0,7724<br />
3<br />
n°6/10 (autunno 15%)<br />
y = 0,6456x + 1,6734 R<br />
2<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
1<br />
n°8/11 (primavera 10%)<br />
0<br />
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />
2 = 0,8189<br />
y = 0,4587x + 1,7501 R 2 = 0,7424<br />
y = 0,4872x + 1,6315 R 2 = 0,9235<br />
Figura 3.9. Concentrazione di azoto nitrico versus carbonio inorganico disciolto nelle acque del fiume Oglio<br />
sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km).durante le otto<br />
campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>)<br />
+ (mg l -1 )<br />
N_NH 4<br />
1.0<br />
0.9<br />
0.8<br />
0.7<br />
0.6<br />
0.5<br />
0.4<br />
0.3<br />
0.2<br />
0.1<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)<br />
0.0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
Figura 3.10. Concentrazione di azoto ammoniacale (N) misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla<br />
diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura<br />
del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
Le concentrazioni di ammoniaca risultano pressoché costanti lunga l’asta fluviale e con valori oscillanti<br />
tra lo zero e circa 0.2 mg N l -1 (figura 3.10). Le campagne estive (n°1 e n°5), la campagna primaverile<br />
(n°4) e quella invernale (n°7) presentano valori tra il livello 1 di ottimo ed il 3 di sufficiente secondo<br />
l’indice LIMeco mentre le restanti campagne mostrano anche valori ricadente nel livello 5 cattivo,<br />
in particolare la campagna autunnale n°2 e la primaverile n°8 (allegato I, figura VII). L’utilizzo<br />
dell’indice LIM, avendo soglie di livello meno restrittive, determinerebbe un miglioramento dello stato<br />
di qualità facendo rientrare tutti i valori di azoto ammoniacale misurati nelle otto campagne al<br />
massimo nel livello 3 di sufficiente (livello I NH4 + (mg l -1 ) ≤0.1; livello 2 NH4 + (mg l -1 ) ≤ 0.3; livello 3<br />
NH4 + (mg l -1 ) ≤ 0.5; livello4 NH4 + (mg l -1 ) ≤ 1.5; livello 5 NH4 + (mg l -1 ) > 1.5) (tabelle 3.1 e 3.2).<br />
Il fosforo totale mostra invece un andamento crescente da monte verso valle in tutte le campagne di<br />
misura e comunque una variabilità stagionale anche tra stagioni uguali (figura 3.11). Il fosforo reattivo<br />
solubile rappresenta circa il 40% del fosforo totale (figura 3.12) ed in questo caso è meno evidente<br />
km<br />
20/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
la presenza di andamenti monte-valle; la frazione dominante del fosforo totale è il fosforo particellato:<br />
confrontando, infatti, le figure precedenti con l’andamento dei solidi sospesi totali riportati in figura<br />
3.13 si nota come siano concordi. Nel tratto finale (a partire dal km 180, Pontevico) del corso del<br />
fiume, a livello della bassa pianura, l’apporto di particellato per dilavamento dei campi e dai canali di<br />
drenaggio delle campagne determina un aumento di particellato nel sistema fluviale e di conseguenza<br />
anche di fosforo totale. Per la maggiore parte delle campagne di misura i valori di fosforo totale<br />
appartengono ai livelli 1 e 2 dell’indice LIMeco fino al km 200 per poi ricadere, negli ultimi 70 km, nel<br />
livello sufficienti dell’indice LIMeco. Solo in inverno e in primavera 2010 (campagne n°3 e n°4) il sistema<br />
ha raggiunto al massimo il livello 2 di buono dell’indice LIMeco. Anche per il parametro fosforo totale,<br />
i valori soglia dell’indice LIM sono meno restrittivi, il livello buono si alza alla concentrazione di<br />
150 g l -1 contro i 100 g l -1 dell’indice LIMeco, generando uno shift per il fosforo totale dal livello 3 di<br />
LIMeco al livello 2 di LIM per la maggiore parte delle stazioni analizzate (tabelle 3.1 e 3.2).<br />
TP (µg P l -1 )<br />
400<br />
350<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
Figura 3.11. Concentrazione di fosforo totale misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di<br />
Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del<br />
progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
21/136<br />
km
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
3- (µg P l -1 )<br />
PO 4<br />
400<br />
350<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
3-<br />
Figura 3.12. Concentrazione di fosforo reattivo solubile (PO4 ) misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale<br />
dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne<br />
di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
SST (mg l -1 )<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)<br />
Figura 3.13. Solidi sospesi totali misurati nell’Oglio dalla diga di Sarnico alla confluenza in Po a Torre d’Oglio<br />
nelle 8 campagne del progetto (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>). Non si sono riportati alcuni valori fuori scala: campagna autunnale<br />
(n°2/2009), stazione FN21A al km 127, concentrazione SST 433.33 mg l -1 ; campagna estiva (n°5/2010),<br />
stazione FS79B km 244 concentrazione SST 118.33 mg l -1 , stazione FS80A km 266 concentrazione SST 166.67<br />
mg l -1 .<br />
km<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
km<br />
Le concentrazioni di metano disciolto nelle acque del fiume variano tra valori prossimi al limite<br />
di rilevabilità e i 5 M, non mostrano un andamento monte-valle e non evidenziano differenze<br />
tra stagione di campionamento (figura 3.14). Anche la concentrazione di Chl-a fitolplanctonica,<br />
riportata in figura 3.15, rimane costante lungo il corso del fiume da monte verso valle, ad eccezione<br />
di una diminuzione nella campagna autunnale (n°6) probabilmente dovuta all’effetto diluizione<br />
generato dall’ingresso di acque di scolo (scongelamento della neve). I valori di Chl-a fi-<br />
22/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
toplanctonica sono al di sotto di 10 g l -1 , valore soglia definito da Dodds et al. (1998) per i sistemi<br />
fluviali oligo-mesotrofici rispetto ai meso-eutrofici.<br />
CH 4 (µM)<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
km<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)<br />
Figura 3.14. Metano disciolto misurato nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km)<br />
fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) nelle 8 campagne del progetto (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
Chl-a fitoplanctonica (µg l -1 )<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
n°1/09 (estate 5%)<br />
n°2 /09 (autunno 15%)<br />
n°3/10 (inverno 15%)<br />
n°4/10 (primavera >15%)<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
Figura 3.15. Clorofilla-a fitoplanctonica misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico<br />
(112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del progetto<br />
di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>). Non sono stati riportati alcuni valori fuori scala:<br />
campagna estiva (n°1/2009), valori fuori scala: stazione FS79B km 244 concentrazione Chl_a 26.737 µg l -1 e<br />
stazione FS80A km 266 concentrazione Chl_a 62.241µg l -1 .<br />
23/136<br />
km<br />
n°5/10 (estate5%)<br />
n°6/10 (autunno >15%)<br />
n°7/11 (inverno 15%)<br />
n°8/11 (primavera10%)
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
In Allegato I (“Scenari di sperimentazione: gruppo A - immissari”) sono riportati alcuni grafici relativi<br />
alla qualità idrochimica (tenori di azoto e fosforo totali, ripartiti nelle diverse forme, COD, BOD5 e solidi<br />
sospesi totali) degli immissari campionati nelle quattro campagne di misura del secondo <strong>anno</strong> di<br />
attività. I risultati confermano le evidenze discusse precedentemente; i tenori relativi di azoto ammoniacale,<br />
fosforo totale, BOD5 e COD e solidi sospesi tendono, infatti, tutti ad aumentare dall’estate<br />
all’inverno e a diminuire in primavera.<br />
Per studiare l’effetto dei due principali immissari, il fiume Mella e il fiume Chiese, sul sistema fluviale,<br />
sono state campionate una serie di stazioni fluviali a valle dei loro ingressi nelle quali sono state effettuate<br />
misure di ossigeno disciolto, richiesta chimica di ossigeno (COD), richiesta biologica di ossigeno<br />
(BOD5) per indagare il manifestarsi della “curva a sacco dell’ossigeno” nel fiume Oglio ovvero<br />
del consumo repentino di ossigeno dovuto all’ingresso del carico organico dei due principali affluenti<br />
(Cox, 2003). Durante le campagne di misura n°1/2009 e n°2/2009 le stazioni sul fiume Oglio sublacuale,<br />
posizionate alla distanza di 500 metri l’una dall’altra e quindi di 200, 700, 1200 e 1700<br />
dall’ingresso del fiume Mella e dall’ingresso del fiume Chiese, non h<strong>anno</strong> mostrato alcun andamento<br />
decrescente del contenuto di ossigeno disciolto nelle acque del fiume Oglio sublacuale. Dalla campagna<br />
di misura n°3/2010 fino alla n°8/2011 le stazioni del fiume sono state campionate a distanze<br />
maggiori dai due ingressi, rispettivamente di 3000, 5300 e 9700 metri dall’immissione del fiume Mella<br />
e di 1700, 4000 e 6500 metri dall’immissione del fiume Chiese, garantendo in questo modo il<br />
completo rimescolamento delle acque dei due affluenti con le acque del fiume Oglio. Nonostante<br />
questo spostamento di stazioni, dalla figura 3.16 è evidente come i due principali immissari in tutte le<br />
campagne di misura non abbiano generato scompensi di ossigeno disciolto nel fiume Oglio, indicando<br />
che il carico organico immesso dagli affluenti viene metabolizzato senza problemi di anossia. Avendo<br />
avuto risultati concordi per i due anni di sperimentazione, probabilmente i campionamenti delle acque<br />
del fiume Oglio nelle stazioni a valle dei due immissari, scelte per lo studio del fenomeno della<br />
“curva a sacco”, sar<strong>anno</strong> sospesi.<br />
Infine le figure 3.17, 3.18 e 3.19 mostrano i valori medi di pH, conducibilità, percentuale di saturazione<br />
di ossigeno, solidi sospesi totali, COD, BOD5, E. coli, azoto totale, azoto nitrico, azoto ammoniacale,<br />
fosforo totale e fosforo reattivo solubile per ogni stazione di campionamento riferiti alle otto<br />
campagne di misura dei due anni di sperimentazione e i valori medi degli stessi parametri raccolti<br />
mensilmente da ARPA nel periodo 2000-2008 nelle sei stazioni di monitoraggio ARPA (Capriolo 115<br />
km, Castelvisconti 171 km, Ostiano 206 km, Canneto sull’Oglio 219 km, Bozzolo 244 km, Marcaria 266<br />
km). Tali rappresentazioni servono per verificare che i risultati delle analisi e delle campagne di misura<br />
sono pienamente confrontabili con i valori ricavati dall’ente atto a controllare lo stato di qualità<br />
dell’ambiente (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente).<br />
24/136
O2 mg l -1<br />
O2 mg l -1<br />
14,00<br />
12,00<br />
10,00<br />
8,00<br />
6,00<br />
4,00<br />
2,00<br />
Fiume Mella - Curve a Sacco<br />
0,00<br />
202 204 206 208 210 212 214<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
Fiume Mella<br />
Fiume Chiese<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
km<br />
Fiume Chiese - Curve a Sacco<br />
0<br />
232 234 236 238 240 242<br />
km<br />
n°1/2009 (estate 5%)<br />
n°2/2009 (autunno 15%)<br />
n°3/2010 (inverno 15%)<br />
n°4/2010 (primavera >15%)<br />
n°5/2010 (estate 5%)<br />
n°6/2010 (autunno >15%)<br />
n°7/2011(inverno 15%)<br />
n°8/2011 (primavera 10%)<br />
n°1/2009 (estate 5%)<br />
n°2/2009 (autunno 15%)<br />
n°3/2010 (inverno 15%)<br />
n°4/2010 (primavera >15%)<br />
n°5/2010 (estate 5%)<br />
n°6/2010 (autunno >15%)<br />
n°7/2011(inverno 15%)<br />
n°8/2011 (primavera 10%)<br />
Fiume Mella - Curve a Sacco<br />
0,000<br />
202 204 206 208 210 212 214<br />
Figura 3.16. Concentrazione di ossigeno disciolto e domanda chimica di ossigeno nella stazione fluviale a monte e in quelle a valle dell’ingresso del fiume Mella (km 203.5,<br />
grafici in alto) e del fiume Chiese (km 234, grafici in basso) misurate nelle otto campagne di misura del progetto di sperimentazione (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />
25/136<br />
COD (O2 mg l -1 )<br />
COD (O2 mg l -1 )<br />
14,000<br />
12,000<br />
10,000<br />
8,000<br />
6,000<br />
4,000<br />
2,000<br />
18<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
Fiume Mella<br />
Fiume Chiese<br />
km<br />
Fiume Chiese - Curve a Sacco<br />
0<br />
232 234 236 238 240 242<br />
km<br />
n°1/2009 (estate 5%)<br />
n°2/2009 (autunno 15%)<br />
n°3/2010 (inverno 15%)<br />
n°4/2010 (primavera >15%)<br />
n°5/2010 (estate 5%)<br />
n°6/2010 (autunno >15%)<br />
n°7/2011(inverno 15%)<br />
n°8/2011 (primavera 10%)<br />
n°1/2009 (estate 5%)<br />
n°2/2009 (autunno 15%)<br />
n°3/2010 (inverno 15%)<br />
n°4/2010 (primavera >15%)<br />
n°5/2010 (estate 5%)<br />
n°6/2010 (autunno >15%)<br />
n°7/2011(inverno 15%)<br />
n°8/2011 (primavera 10%)
Conducibilità (µS cm -1 )<br />
pH<br />
10<br />
9<br />
8<br />
7<br />
800<br />
700<br />
600<br />
500<br />
400<br />
300<br />
200<br />
100<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />
Media dati ARPA 2000-2008<br />
6<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
km<br />
km<br />
Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />
Media dati ARPA 2000-2008<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
O 2 % saturazione<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
Figura 3.17. Valori medi (± deviazione standard, n=8) di pH, percentuale di saturazione di ossigeno, conducibilità e solidi sospesi totale (SST) di ogni stazione fluviale monitorata<br />
durante le otto campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (punti in verde) e valori medi (± deviazione standard, n=100) dei valori<br />
raccolti dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente durante il periodo 2000-2008 nelle sei stazioni di monitoraggio ARPA (punti in rosso: Capriolo 115km , Castelvisconti<br />
171 km , Ostiano 206km, Canneto sull’Oglio 219km, Bozzolo 244km, Marcaria 266km).<br />
26/136<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
km<br />
Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />
Media dati Arpa 2000-2008
BOD 5 (mg O 2 l -1 )<br />
Escherichia coli (UFC su 100 ml)<br />
20<br />
18<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
60000<br />
50000<br />
40000<br />
30000<br />
20000<br />
10000<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
km<br />
Media dati ARPA 2000-2008<br />
Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />
Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />
Media dati ARPA 2000-2008<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
km<br />
COD (mg O 2 l -1 )<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
Figura 3.18. Valori medi (± deviazione standard, n=8) di domanda biologica di ossigeno (BOD5), domanda chimica di ossigeno (COD), di Unità formanti colonie di Escherichia<br />
coli (su 100ml) e di azoto totale (N) di ogni stazione fluviale monitorata durante le otto campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (punti<br />
in verde) e valori medi (± deviazione standard, n=100) dei valori raccolti dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente durante il periodo 2000-2008 nelle sei stazioni<br />
di monitoraggio ARPA (punti in rosso: Capriolo 115km , Castelvisconti 171 km , Ostiano 206km, Canneto sull’Oglio 219km, Bozzolo 244km, Marcaria 266km).<br />
TN (mg l -1 )<br />
27/136<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
12<br />
11<br />
10<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
Media dati ARPA 2000-2008<br />
Media dati DMVOglio n°1/09 - n°8/11<br />
km<br />
Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />
Media dati ARPA 2000-2008<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
km
+ (mg l -1 )<br />
N_NH 4<br />
3- (µg P l -1 )<br />
PO 4<br />
1.0<br />
0.9<br />
0.8<br />
0.7<br />
0.6<br />
0.5<br />
0.4<br />
0.3<br />
0.2<br />
0.1<br />
0.0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
400<br />
350<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Media dati ARPA 2000-2008<br />
km<br />
Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />
Media dati ARPA 2000-2008<br />
Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
km<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
Figura 3.19. Valori medi (± deviazione standard, n=8) di azoto ammoniacale (N), azoto nitrico (N), fosforo reattivo solubile e fosforo totale di ogni stazione fluviale monitorata<br />
durante le otto campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (punti in verde) e valori medi (± deviazione standard, n=100) dei valori<br />
raccolti dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente durante il periodo 2000-2008 nelle sei stazioni di monitoraggio ARPA (punti in rosso: Capriolo 115km , Castelvisconti<br />
171 km , Ostiano 206km, Canneto sull’Oglio 219km, Bozzolo 244km, Marcaria 266km).<br />
- (mg l -1 )<br />
N_NO 3<br />
TP (µg P l -1 )<br />
28/136<br />
12<br />
11<br />
10<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
400<br />
350<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />
Media dati ARPA 2000-2008<br />
Media dati ARPA 2000-2008<br />
km<br />
Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />
0<br />
110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />
km
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
In figura 3.20 vengono rappresentate con tratti grigi e neri le stazioni di campionamento del fiume<br />
Oglio sublacuale stabilite da progetto. Le stazioni sono state rappresentate utilizzando il sistema informativo<br />
GIS Arcview 3.2 al fine di associare ad ognuna di queste i relativi punteggi calcolati degli<br />
indici LIM e LIMeco.<br />
Figura 3.20. Stazioni di campionamento del progetto di sperimentazione sul deflusso minimo vitale del fiume<br />
Oglio sublacuale.<br />
I parametri per il calcolo dell’indice LIM sono 7: la saturazione dell’ossigeno disciolto, il numero di unità<br />
formanti colonie di Escherichia coli, il BOD5, il COD, il fosforo totale, l’azoto ammoniacale e<br />
l’azoto nitrico; non tutte le stazioni di campionamento h<strong>anno</strong> però previsto l’analisi microbiologica di<br />
Escherichia coli, di conseguenza nelle figure 3.21 e 3.22 sono riportate, per le otto campagne di misura,<br />
le stazioni di campionamento in cui sono stati analizzati i sette parametri richiesti e per le quali è<br />
stato possibile calcolare l’indice sintetico LIM.<br />
Osservando le rappresentazioni dell’indice LIM per le quattro stagioni del primo <strong>anno</strong> di campionamento<br />
(figura 3.20 a; b ;c; d) si può trarre un giudizio più che positivo: nel periodo estivo, con uno<br />
scenario del 5% e basse portate, i valori del LIM sono sempre “buoni” o “ottimi”; per quanto riguarda<br />
la campagna autunnale lo stato di qualità si registra su livelli “buoni”, anche se si possono riscontrare<br />
valori di qualità “sufficiente” in corrispondenza di tre stazioni di campionamento. Nel periodo<br />
invernale, con uno scenario del 15%, permane uno stato di qualità “buono”, ed infine in primavera,<br />
con regime di portate elevate, lo stato di qualità del fiume Oglio risulta sempre di condizione buona<br />
ed in alcuni casi elevata. Considerando l’andamento dello stato di qualità del fiume secondo l’indice<br />
LIM nell’ arco del primo <strong>anno</strong> di campionamento, si nota una tendenza ad un peggioramento della<br />
qualità complessiva del sistema fluviale dall’estate all’autunno 2009, ed una tendenza al miglioramento<br />
dalla stagione autunnale/invernale a quella primaverile 2010.<br />
29/136<br />
W<br />
N<br />
S<br />
E
c)<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
a) b)<br />
Figura 3.21. Stato di qualità delle acque secondo l’indice LIM per le campagne di misura del primo <strong>anno</strong> di<br />
sperimentazione: a) n°1/2009 (estate 5%); b) n°2/2009 (autunno 15%); c) n°3/2010 (inverno 15%); d)<br />
n°4/2010 (primavera >15%).<br />
La figura 3.22 mostra gli andamenti dello stato di qualità del fiume Oglio nel corso delle quattro stagioni<br />
del secondo <strong>anno</strong> di campionamento. Si osserva una tendenza al miglioramento della qualità<br />
del sistema fluviale passando dalla stagione estiva a quella autunnale/invernale, e un lieve peggioramento<br />
tra la campagna invernale e quella primaverile 2011.<br />
Si può constatare che anche per il secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione lo stato di qualità del fiume Oglio<br />
sublacuale sia caratterizzato da una condizione di qualità “buona” e “ottima”.<br />
30/136<br />
d)
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
a)<br />
c)<br />
Figura 3.22. Stato di qualità delle acque secondo l’indice LIM per le campagne di misura del secondo <strong>anno</strong> di<br />
sperimentazione: a) n°5/2010 (estate 5%); b) n°6/2010 (autunno 15%) ; c) n°7/2011 (inverno 15%); d)<br />
n°8/2011 (primavera 10%).<br />
In figura 3.23 e 3.24 sono rappresentati i risultati dell’applicazione dell’indice LIMeco. Avendo misurato<br />
i parametri richiesti per il calcolo dell’indice (percentuale di saturazione dell’ossigeno, azoto nitrico,<br />
azoto ammoniacale e fosforo totale) in tutte le stazioni di campionamento lungo l’asta fluviale, il<br />
calcolo del nuovo indice in ognuna di queste ha permesso di riprodurre uno stato di qualità del sistema<br />
a maggiore dettaglio; il campionamento stagionale ha inoltre consentito di avere il valore di<br />
LIMeco annuale, sia per il primo che per il secondo <strong>anno</strong> di campionamento.<br />
31/136<br />
b)<br />
d)
a)<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
c) d)<br />
Figura 3.23. Stato di qualità delle acque secondo l’indice LIMeco per le campagne di misura del primo <strong>anno</strong> di<br />
sperimentazione: a) n°1/2009 (estate 5%); b) n°2/2009 (autunno 15%) ; c) n°3/2010 (inverno 15%); d)<br />
n°4/2010 (primavera >15%).<br />
32/136<br />
b)
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
a)<br />
c)<br />
Figura 3.24. Stato di qualità delle acque secondo l’indice LIMeco per le campagne di misura del secondo <strong>anno</strong><br />
di sperimentazione: a) n°5/2010 (estate 5%); b) n°6/2010 (autunno 15%) ; c) n°7/2011 (inverno 15%); d)<br />
n°8/2011 (primavera 10%).<br />
Osservando gli stati di qualità del fiume Oglio secondo gli indici LIM e LIMeco, si nota come<br />
quest’ultimo stabilisca stati di qualità peggiori rispetto all’indice LIM confrontando le stesse stazioni e<br />
le stesse stagioni. Questo fatto è spiegabile osservando i valori limiti di soglia dei due indici, più restrittivi<br />
per quanto riguarda l’indice LIMeco relativo ai parametri di azoto ammoniacale, azoto nitrico e<br />
33/136<br />
b)<br />
d)
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
fosforo totale. Le soglie per l’assegnazione dei punteggi ai singoli parametri per ottenere i valori del<br />
LIM e del LIMeco sono riportate nelle tabelle 3.1 e 3.2.<br />
Tabella 3.1. Livello di inquinamento espresso dai macrodescrittori<br />
Tabella 3.2. Soglie per l’assegnazione dei punteggi ai singoli parametri per ottenere il punteggio LIMeco<br />
Il confronto dello stato di qualità determinato dall’indice LIM e dall’indice LIMeco mette l’attenzione<br />
sul numero di parametri, che devono essere presi in considerazione, e la loro relativa importanza al<br />
fine di determinare uno stato di qualità “difendibile”. Il miglioramento dello stato di qualità nel tratto<br />
nord ed il peggioramento dello stato di qualità nel tratto potamale con l’applicazione dell’indice LIMeco<br />
è dovuto a più fattori: l’eliminazione di alcuni parametri (E. coli e carico organico) che segnalano la<br />
presenza di scarichi puntiformi, le soglie più restrittive per i nutrienti azotati ed il fosforo totale che<br />
determinano, di conseguenza, un peso rilevante sul risultato e lo sfruttamento del bacino del fiume<br />
Oglio, caratterizzato da elevate concentrazioni di azoto ammoniacale e nitrico nel tratto di media-alta<br />
e bassa pianura a causa dell’attività agro zootecnica che insiste sul suo bacino.<br />
In figura 3.25 viene mostrato un confronto tra lo stato di qualità del fiume Oglio secondo l’indice LI-<br />
Meco tra i primi due anni di sperimentazione. In entrambe le rappresentazioni, procedendo da monte<br />
verso valle, si osserva un peggioramento dello stato di qualità da “ottimo” a “buono e sufficiente”. Se<br />
nel primo <strong>anno</strong> di sperimentazione il passaggio dello stato di qualità avviene tra il livello “ottimo”,<br />
“buono” e “sufficiente”, nel secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione si riscontrano tre stazioni con valori di<br />
LIMeco addirittura “scadenti”(stazione FS59A km 206, stazione FS63A km 219, stazione FS68A km<br />
233): ciò è dovuto ad un incremento delle concentrazioni di azoto ammoniacale e nitrico nel tratto<br />
fluviale di bassa pianura.<br />
34/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
a)<br />
Figura 3.25 Stato di qualità annuale delle acque secondo l’indice LIMeco: a) LIMeco annuale calcolato dalle<br />
quattro campagne di misura stagionali del primo <strong>anno</strong> di sperimentazione; b) LIMeco annuale calcolato dalle<br />
quattro campagne di misura stagionali del secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione.<br />
L’analisi dell’effetto delle variazioni dei deflussi in alveo sullo stato di qualità e di salute<br />
dell’ecosistema fluviale Oglio sublacuale è stata realizzata attraverso una serie di grafici che mostrano<br />
gli andamenti dei principali macrodescrittori, e della loro aggregazione con l’indice LIMeco, in relazione<br />
ai valori di portata misurati (figure 3.26- 3.33; saturazione percentuale di ossigeno, azoto ammoniacale,<br />
azoto nitrico, fosforo totale, COD, clorofilla-a fitoplantonica, metano disciolto ed infine<br />
l’indice LIMeco).<br />
Al variare dei deflussi in alveo, la percentuale di saturazione dell’ossigeno risulta costante e oscilla tra<br />
circa 80% e circa 120% ad indicare una totale indipendenza dal parametro misura di portata. Come<br />
già spiegato in precedenza le fonti di inquinamento puntiformi e diffuse del bacino dell’Oglio sublacuale<br />
non determinano situazioni di criticità per l’ecosistema fluviale, anche con valori di portata bassi,<br />
non si assiste a fenomeni di anossia generati dagli apporti di macroinquinanti e di sostanza organica.<br />
In ogni modo, i due anni di sperimentazione non sono stati caratterizzati da un periodo con eventi<br />
siccitosi prolungati.<br />
35/136<br />
b)
% O 2<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />
m 3 s -1<br />
Figura 3.26. Percentuale di saturazione dell’ossigeno VS valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate<br />
lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne<br />
di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010 (scenario<br />
>15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e n°8/2011<br />
(scenario 10%).<br />
Il risultato relativo al COD va letto congiuntamente a quello dell’ossigeno ed indica la mancanza di<br />
carichi di sostanza organica fortemente eccedenti la capacità metabolica del fiume Oglio sublacuale<br />
anche in mancanza di portate elevate (figura 3.26).<br />
mg COD l -1<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
40<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />
m 3 s -1<br />
n°1/09 (5%)<br />
n°2/09 (15%)<br />
n° 3/10 (15%)<br />
n° 4/10 (>15%)<br />
n°5/10 (5%)<br />
n°6/10 (>15%)<br />
n°7/11 (15%)<br />
n°8/11 (10%)<br />
n° 1/09 (5%)<br />
n° 2/09 (15%)<br />
n° 3/10 (15%)<br />
n° 4/10 (>15%)<br />
n°5/10 (5%)<br />
n°6/10 (>15%)<br />
n°7/11 (15%)<br />
n°8/11 (10%)<br />
Figura 3.27. Sostanza organica ossidabile, COD (mg l -1 ), versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali<br />
monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne<br />
di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010<br />
(scenario >15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e<br />
n°8/2011 (scenario 10%).<br />
36/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Le concentrazioni di azoto ammoniacale tendono ad aumentare con l’aumento dei valori di portata<br />
per le campagne di misura invernali, primaverili e per l’autunno 2010; risultano però significative solo<br />
le regressioni delle campagne n°6/2010 (autunno 2010) e n°7/2011 (inverno 2011) con R 2 maggiori di<br />
0.6. Durante le campagne di misura i valori di concentrazione variano essenzialmente tra ~0.005 e<br />
~0.300 mg l -1 in un intervallo di valori di portata tra 1 e i 280 m 3 s -1 .<br />
mg N_NH4 + l -1<br />
0,6<br />
0,5<br />
0,4<br />
0,3<br />
0,2<br />
0,1<br />
0<br />
y = 0,0007x + 0,0028<br />
R 2 = 0,6499<br />
y = 0,0008x - 0,0205<br />
R 2 = 0,666<br />
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />
m 3 s -1<br />
n°1/09 (5%)<br />
n°2/09 (15%)<br />
n°3/10 (15%)<br />
n° 4/10 (>15%)<br />
n°5/10 (5%)<br />
n°6/10 (>15%)<br />
n°7/11 (15%)<br />
n°8/11 (10%)<br />
Lineare (n°6/10<br />
(>15%))<br />
Lineare (n°7/11<br />
(15%))<br />
Figura 3.28. Concentrazione di azoto ammoniacale (mg l -1 ) VS valori di portata misurati nelle stazioni fluviali<br />
monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne<br />
di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010<br />
(scenario >15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e<br />
n°8/2011 (scenario 10%).<br />
Per le campagne di misura autunnali, invernali e primaverili le concentrazioni di azoto nitrico tendono<br />
ad aumentare all’aumentare dei valori di portata (figura 3.29); significativa risulta la relazione lineare<br />
per entrambe le campagne invernali, per la primavera 2010 e per l’autunno 2010. Le concentrazioni<br />
di azoto nitrico della campagna estiva 2010 sono concordi con quelle misurate nell’estate<br />
2009 e rafforzano l’ipotesi di un’interazione delle acque fluviali con quelle di falda. In tale periodo la<br />
falda sub-superficiale influenzerebbe non solo le concentrazioni di azoto nitrico in transito ma anche<br />
la quantità di acqua transitante in alveo essendo probabilmente l’approvvigionamento principale delle<br />
acque per il fiume: in estate nei tratti fluviali caratterizzati dalle acque di falda sono stati misurati<br />
tenori di azoto nitrico tra i 6 e gli 8 mg l -1 con valori di portata bassi (20-40 m 3 s -1 ) rispetto alle altre<br />
campagne di misura. Il macroinquinante dominate del bacino del fiume Oglio è proprio l’azoto nitrico<br />
(acque superficiali e di falda), l’origine di natura agro-zootecnica spiegherebbe l’aumento di concentrazioni<br />
con l’aumentare delle portate nelle stagioni autunnali, invernali e primaverili.<br />
37/136
mg N_NO3 - l -1<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
y = 0,0403x + 0,2241<br />
R 2 = 0,7023<br />
y = 0,0254x + 0,115<br />
R 2 = 0,5157<br />
y = 0,0321x - 1,5213<br />
R 2 = 0,5712<br />
y = 0,0122x + 0,191<br />
R 2 = 0,6056<br />
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />
m 3 s -1<br />
Figura 3.29. Concentrazione di azoto nitrico (mg l -1 ) versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali<br />
monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne<br />
di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010<br />
(scenario >15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e<br />
n°8/2011 (scenario 10%).<br />
Le concentrazioni di fosforo totale della campagna n°4/10 e delle campagne del secondo <strong>anno</strong> n° 6,<br />
n°7 e n°8 aumentano significativamente e in modo lineare con l’aumento dei valori di portata. Considerate<br />
le stagioni di campionamento, è capitato che le campagne di misura siano avvenute dopo una<br />
settimana di pioggia che ha determinato un aumento del trasporto solido e quindi di fosforo particellato<br />
ad esso adsorbito.<br />
mg TP l -1<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
350<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
y = 1,2967x + 21,455<br />
R 2 = 0,6151<br />
y = 0,5326x - 10,239<br />
R 2 = 0,4822<br />
y = 0,8014x - 25,181<br />
R 2 = 0,74<br />
y = 0,4875x + 4,3333<br />
R 2 = 0,517<br />
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />
m 3 s -1<br />
n° 1/09 (5%)<br />
n° 2/09 (15%)<br />
n° 3/10 (15%)<br />
n° 4/10 (>15%)<br />
n°5/10 (5%)<br />
n°6/10 (>15%)<br />
n°7/11 (15%)<br />
n°8/11 (10%)<br />
Lineare (n°6/10 (>15%))<br />
Lineare (n° 3/10 (15%))<br />
Lineare (n°7/11 (15%))<br />
Lineare (n° 4/10 (>15%))<br />
n° 1/09 (5%)<br />
n° 2/09 (15%)<br />
n° 3/10 (15%)<br />
n° 4/10 (>15%)<br />
n°5/10 (5%)<br />
n°6/10 (>15%)<br />
n°7/11 (15%)<br />
n°8/11 (10%)<br />
Lineare (n°6/10 (>15%))<br />
Lineare (n°7/11 (15%))<br />
Lineare (n° 4/10 (>15%))<br />
Lineare (n°8/11 (10%))<br />
Figura 3.30. Concentrazione di fosforo totale (g TP l -1 ) versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali<br />
monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne<br />
di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010<br />
(scenario >15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e<br />
n°8/2011 (scenario 10%).<br />
38/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
I valori di clorofilla-a fitoplantonica sono risultati indipendenti dai valori misurati di portata (figure<br />
3.31) ed oscillano tra 0.05 e 14 µg l -1 tra 1 e 80 m 3 s -1 , per valori più alti di portata invece il contenuto<br />
di clorofilla giunge fino a un massimo di 8 µg l -1 . La relazione lineare negativa della campagna di misura<br />
autunnale 2010 è stato probabilmente determinata dall’effetto diluizione di un ingresso di acque<br />
nel fiume derivanti dallo scongelamento della neve che ha caratterizzato la giornata di campionamento<br />
precedente. La non linearità ritrovata per la concentrazione di clorofilla-a fitoplanctonica indica<br />
che nella zona potamale del fiume, dove la portata è maggiore, essa viene controllata dalla velocità<br />
di corrente e dalla torbidità che limita la penetrazione della luce, mentre nel tratto nord caratterizzato<br />
da zone bacinizzate, e quindi minore portata, essa è limitata dalla presenza di macrofite.<br />
mg Chl-a l -1<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
y = -0,0324x + 12,319<br />
R 2 = 0,5293<br />
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />
m 3 s -1<br />
n° 1/09 (5%)<br />
n° 2/09 (15%)<br />
n° 3/10 (15%)<br />
n° 4/10 (>15%)<br />
n°5/10 (5%)<br />
n°6/10 (>15%)<br />
n°7/11 (15%)<br />
n°8/11 (10%)<br />
Lineare (n°6/10<br />
(>15%))<br />
Figura 3.31. Concentrazione di clorofilla-a fitoplantonica (g l -1 ) versus valori di portata misurati nelle stazioni<br />
fluviali monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante<br />
durante le campagne di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%)<br />
e n°6/2010 (scenario >15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario<br />
>15%) e n°8/2011 (scenario 10%). Le concentrazione di clorofilla-a fitoplantonica misurate nelle stazioni fluviali<br />
presso Gazzuolo (km 132) e presso Torre d’Oglio (km 154) durante la campagna di misura estiva (n°<br />
1/09) non sono state riportate: i valori sono rispettivamente di 27 e 62 g l -1 versus valori di portata rispettivamente<br />
di 46.8 e 46.5 m 3 s -1 .<br />
La figura 3.32 riporta i valori di metano rispetto ai valori di portata. La tendenza al crescere della concentrazione<br />
con l’aumentare dei valori di portata è risultata significativa solo per la campagna di misura<br />
autunnale n°2 (R 2 = 0.49) ed invernale n°3 (R 2 = 0.58). Le concentrazioni di metano variano tra il<br />
limite di rilevabilità e i 5 µM rispetto a valori di portata tra 1 e 280 m 3 s -1 .<br />
39/136
CH4 mM<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
y = 0,0046x + 0,0204<br />
R 2 = 0,4917<br />
y = 0,0028x - 0,0899<br />
R 2 = 0,5819<br />
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />
m 3 s -1<br />
n° 1/09 (5%)<br />
n° 2/09 (15%)<br />
n° 3/10 (15%)<br />
n° 4/10 (>15%)<br />
n°5/10 (5%)<br />
n°6/10 (>15%)<br />
n°7/11 (15%)<br />
n°8/11 (10%)<br />
Lineare (n° 3/10<br />
(15%))<br />
Lineare (n° 2/09<br />
(15%))<br />
Figura 3.32. Concentrazione di metano (M) versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate<br />
lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne di<br />
misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010 (scenario<br />
>15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e n°8/2011<br />
(scenario 10%).<br />
Infine in figura 3.33 sono riportati i valori dell’indice LIMeco di tutte le campagne di misura rispetto ai<br />
valori di portata misurati nelle corrispettive stazioni fluviali. I risultati del secondo <strong>anno</strong> di attività non<br />
h<strong>anno</strong> modificato in modo sostanziale quanto trovato nel primo <strong>anno</strong>: il punteggio LIMeco non è dipendente<br />
dai valori di portata fino al valore di 100 m 3 s -1 oscillando tra lo stato scarso e l’ottimo di<br />
qualità. Per valori di portata maggiori di 100 m 3 s -1 , ad eccezione di 4 valori ricadenti nello stato ottimo,<br />
il punteggio LIMeco si è invece abbassato ed è variato tra 0.2 e 0.65 (stato scarso e buono). Questa<br />
tendenza è stata determinata dalle stagioni inverno n°3, autunno n°6 e le due primavere n°4 e<br />
n°8 per le quali è risultata significativamente negativa la correlazione tra LIMeco e valore di portata. Al<br />
contrario rispetto alle aspettative, maggiori quantità di acqua in transito nel sistema fluviale non determinano<br />
un miglioramento dello stato di qualità del fiume; in un bacino sfruttato dall’attività agrozootecnica<br />
e caratterizzato da un suolo di media e bassa pianura, l’effetto diluizione viene mascherato<br />
dal carico di azoto entrante a livello di bacino. Le campagne di misura, per le quali l’indice LIMeco è<br />
risultato correlato negativamente con i valori di portata, sono in effetti avvenute dopo qualche giorno<br />
rispetto ad eventi di pioggia; tali eventi h<strong>anno</strong> da un lato aumentato l’acqua in transito nel fiume,<br />
e dall’altro, convogliato nel sistema fluviale maggiori inquinati attraverso sorgenti puntiformi (scarichi<br />
di depuratori e immissari) e soprattutto sorgenti diffuse.<br />
L’analisi statistica sulla relazione lineare tra parametri e valori di portata del totale dei dati raccolti<br />
nelle otto campagne di misura è riassunta in tabella 3.3. Sia le pendenze che le intercette delle rette<br />
che rappresentano la linearità risultano significativamente diverse da zero, ma allo stesso tempo l’R 2 ,<br />
che definisce la significatività dell’applicazione del modello lineare, essendo minore di 0.5, determina<br />
l’indipendenza dei parametri e dell’indice LIMeco dai deflussi in alveo.<br />
40/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
LIMeco<br />
1,4<br />
1,2<br />
1<br />
0,8<br />
0,6<br />
0,4<br />
0,2<br />
0<br />
y = -0,003x + 0,8635<br />
R 2 = 0,6187<br />
y = -0,0041x + 1,1912<br />
R 2 = 0,5282<br />
y = -0,0059x + 0,6869<br />
R 2 = 0,4563<br />
y = -0,0032x + 1,0175<br />
R 2 = 0,7665<br />
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />
m 3 s -1<br />
n° 1/09 (5%)<br />
n°2/09 (15%)<br />
n°3/10 (15%)<br />
n°4/10 (>15%)<br />
n°5/10 (5%)<br />
n°6/10 (>15%)<br />
n°7 /11 (15%)<br />
n°8/11 (10%)<br />
Lineare (n°4/10 (>15%))<br />
Lineare (n°3/10 (15%))<br />
Lineare (n°8/11 (10%))<br />
Lineare (n°6/10 (>15%))<br />
Figura 3.33. Punteggio LIMeco versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate lungo l’asta<br />
del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne di misura estive<br />
n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010 (scenario >15%), invernali<br />
n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e n°8/2011 (scenario 10%). Tra<br />
1 e 0.66, stato elevato; tra 0.65 e 0.50, stato buono; tra 0.49 e 0.33, stato sufficiente; tra 0.32 e 0.17, stato<br />
scarso.<br />
Tabella 3.3. Analisi statistica di linearità tra i valori di portata e i principali macrodescrittori misurati durante<br />
le campagne di misura del progetto (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>), “ *** ” = p
LIMeco<br />
1,2<br />
1<br />
0,8<br />
0,6<br />
0,4<br />
0,2<br />
y = -0,004x + 1,0345<br />
R 2 = 0,5013<br />
0<br />
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />
m 3 s -1<br />
Figura 3.34. Punteggio LIMeco versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali a valle delle principali derivazione<br />
irrigue monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154)<br />
durante le campagne di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%) e primaverili n°4/2010 (scenario<br />
>15%) e n°8/2011 (scenario 10%), coincidenti con il periodo irriguo. Tra 1 e 0.66, stato elevato; tra 0.65 e<br />
0.50, stato buono; tra 0.49 e 0.33, stato sufficiente; tra 0.32 e 0.17, stato scarso.<br />
LIMeco<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
1,2<br />
1<br />
0,8<br />
0,6<br />
0,4<br />
0,2<br />
0<br />
y = -0,0025x + 0,8685<br />
R 2 = 0,6501<br />
y = -0,0034x + 1,0258<br />
R 2 = 0,8084<br />
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />
m 3 s -1<br />
n° 1/09 (5%)<br />
n°4/10 (>15%)<br />
n°5/10 (5%)<br />
n°8/11 (10%)<br />
Lineare (n°4/10<br />
(>15%))<br />
n°2/09 (15%)<br />
n°3/10 (15%)<br />
n°6/10 (>15%)<br />
n°7 /11 (15%)<br />
Lineare (n°3/10<br />
(15%))<br />
Lineare (n°6/10<br />
(>15%))<br />
Figura 3.35. Punteggio LIMeco versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali a valle delle principali derivazione<br />
irrigue monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154)<br />
durante le campagne di misura autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010 (scenario >15%) e invernali n°<br />
3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%), coincidenti con il periodo non irriguo. Tra 1 e 0.66, stato elevato; tra 0.65<br />
e 0.50, stato buono; tra 0.49 e 0.33, stato sufficiente; tra 0.32 e 0.17, stato scarso.<br />
42/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Tabella 3.4. Punteggio LIMeco e valori di portata misurati nelle stazioni fluviali a valle delle principali derivazione irrigue durante campagne di misura del periodo irriguo e<br />
del periodo non irriguo dei due anni di sperimentazione.<br />
PERIODO IRRIGUO<br />
Derivazione irrigue codice LIM m 3 s -1<br />
LIM m 3 s -1<br />
LIM m 3 s -1<br />
LIM m 3 s -1<br />
Estate 2009, scenario 5% Estate 2010, scenario 5% Primavera 2010, scenario >15% Primavera 2011, scenario 10%<br />
Fusia STA03 0,88 6,40 0,81 5,60 1,00 16,80 0,69 5,60<br />
Franciacorta e Media Pianura Bergamasca FN11A 0,88 59,30 0,81 61,45 0,88 73,30 0,69 36,28<br />
Vetra STD14 0,81 3,00 0,81 6,79 0,88 18,40 0,66 5,09<br />
Castrina FN15A 0,88 45,29 0,81 50,19 0,88 63,90 0,78 31,86<br />
Trenzana e Sale STE18 0,88 3,30 0,69 4,41 0,66 25,00 0,69 9,23<br />
Baiona FN19A 0,81 30,00 0,81 36,84 1,00 59,10 0,66 23,81<br />
Rudiana-Vescovada FN22A 1,00 27,60 1,00 34,10 1,00 57,60 0,66 23,32<br />
Castellana FN24A 1,00 24,30 0,88 30,48 56,00 0,56 21,62<br />
Donna FN25A 0,75 22,50 0,81 28,13 1,00 56,00 0,56 20,09<br />
Naviglio di Cremona e Antegnata FN27A 0,75 11,00 0,88 18,55 1,00 47,60 0,63 15,90<br />
Molina e Calciana FN28A 0,81 8,48 0,69 1,00 0,69<br />
Naviglio Grande Pallavicino FS31A 0,78 6,90 0,66 9,54 0,88 28,70 0,44 10,51<br />
Molinara FS33A 0,56 5,80 7,59 0,75 26,70 0,41 8,56<br />
Cavo di suppeditazione FS36A 0,75 8,40 0,78 6,62 1,00 26,30 0,59 8,88<br />
Conta di Barco FS38A 0,75 8,60 4,21 28,10 0,66 8,93<br />
Consorzio Ostianese Nuova FS59A 0,50 26,70 0,25 41,87 0,53 87,00 0,19 45,09<br />
Impianto di S.Maria di Calvatone FS68A 0,63 37,20 0,28 50,19 0,53 78,20 0,25 57,53<br />
Sollevamente di S.Michele in Bosco FS77A 0,63 42,50 0,38 65,81 0,53 123,40 0,25 72,23<br />
Impianto Maldinaro di Marcaria FS79A 0,66 44,00 0,41 67,79 0,53 130,20 0,38 80,25<br />
Torre d'Oglio FS80A 0,59 43,80 0,41 69,59 0,41 130,20 0,22 83,57<br />
PERIODO NON IRRIGUO<br />
Derivazione codice LIM m 3 s -1<br />
LIM m 3 s -1<br />
LIM m 3 s -1<br />
LIM m 3 s -1<br />
Autunno 2009, scenario 15% Autunno 2010, scenario >15% Inverno 2010, scenario 15% Inverno 2011, scenario 15%<br />
Fusia STA03 0,59 13,50 0,88 9,10 0,75 7,60 0,88 8,25<br />
Franciacorta e Media Pianura Bergamasca FN11A 0,53 37,90 0,88 66,20 0,69 56,00 0,88 65,45<br />
Vetra STD14 0,50 9,00 1,00 16,60 0,75 9,90 0,88 17,50<br />
Castrina FN15A 0,78 35,50 1,00 63,60 0,75 54,00 0,88 65,50<br />
Trenzana e Sale STE18 0,50 7,50 1,00 25,60 0,63 24,00 0,88 28,96<br />
Baiona FN19A 0,53 35,50 1,00 61,00 0,75 53,30 0,88 64,22<br />
Rudiana-Vescovada FN22A 0,34 35,70 61,30 0,88 53,50 64,30<br />
Castellana 37,00 60,80 52,30 62,50<br />
Donna FN25A 0,41 39,00 1,00 60,80 0,75 52,30 0,88 62,50<br />
Naviglio di Cremona e Antegnata FN27A 0,63 41,40 1,00 57,90 0,88 50,40 0,88 61,21<br />
Molina e Calciana FN28A 0,50 0,81 1,00 1,00 60,59<br />
Naviglio Grande Pallavicino FS31A 0,31 42,10 0,69 52,20 0,81 52,80 0,81 55,10<br />
Molinara FS33A 0,50 40,10 50,60 0,81 51,80 0,88 53,63<br />
Cavo di suppeditazione FS36A 0,41 40,00 0,69 49,30 0,81 52,10 0,81 52,25<br />
Conta di Barco FS38A 0,38 41,80 0,69 50,00 0,81 53,90 0,69 52,94<br />
Consorzio Ostianese Nuova FS59A 0,22 95,00 0,25 151,10 0,56 98,50 0,53 101,41<br />
Impianto di S.Maria di Calvatone FS68A 0,28 130,50 0,19 183,90 0,41 119,80 0,44 132,72<br />
Sollevamente di S.Michele in Bosco FS77A 0,44 191,80 0,16 268,40 0,44 163,50 0,44 167,24<br />
Impianto Maldinaro di Marcaria FS79A 0,31 198,60 0,19 271,40 0,50 167,30 0,53 172,82<br />
Torre d'Oglio FS80A 0,25 198,60 0,16 273,20 0,41 167,30 1,00 177,86<br />
43/136
SCENARI DI SPERIMENTAZIONE: GRUPPO B (applicati ai tratti d’alveo sottesi alle derivazioni idroelettriche)<br />
Le figure 3.36-3.41 mostrano i livelli di qualità del fiume Oglio sublacuale definiti dall’indice LIMeco per<br />
gli scenari di sperimentazione del gruppo B, confrontando le campagne di misura della stessa stagione<br />
derivanti dal primo e dal secondo <strong>anno</strong> di attività. Questa prima analisi sul deflusso minimo vitale,<br />
realizzata basandosi sull’indice di qualità, deve essere fatta confrontando le stazioni ai km 113, 114.5,<br />
116, 122, 125 e 133 che sono quelle nei tratti sottesi alle centrali, in cui quindi è garantito lo scenario<br />
applicato; le altre stazioni sono quelle a monte degli sbarramenti delle centrali e sono utilizzate da<br />
riferimento. Lo stato di qualità del fiume rimane “ottimo” sia per la prima campagna estiva che per la<br />
seconda, senza notare differenze significative tra i due anni di campionamento. Analoga osservazione<br />
può essere fatta confrontando le campagne autunnali: lo stato di qualità del fiume rimane per entrambe<br />
le stagioni a livello 1. Per le campagne di misura invernali lo stato di qualità si attesta su valori<br />
ottimali per la quasi totalità dei valori, ad eccezione dello scenario 7,5% della campagna n°7/2011,<br />
durante la quale vengono registrati valori LIMeco di stato “buono” e “scadente”. Questo peggioramento<br />
dello stato di qualità dell’indice può essere dovuto all’elevate concentrazione di fosforo totale<br />
e azoto ammoniacale misurate durante il campionamento invernale. Mettendo a confronto le campagne<br />
primaverili non si registra una differenza significativa dello stato ecologico di qualità tra le due<br />
stagioni. Il valore LIMeco annuale del secondo <strong>anno</strong> di attività indica di conseguenza uno stato elevato<br />
di qualità per tutti gli scenari di valori di portata applicati, confermando i risultati del primo <strong>anno</strong> (figure<br />
3.40 e 3.41).<br />
Punteggio indice LIM eco<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
1<br />
0,9<br />
0,8<br />
0,7<br />
0,6<br />
0,5<br />
0,4<br />
0,3<br />
0,2<br />
0,1<br />
0<br />
Confronto campagne di misura estive: '09 e '10<br />
112 113 114 114 115 116 120 122 124 125 132 133<br />
km<br />
L iv ello 1<br />
L iv ello 2<br />
L iv ello 3<br />
5% n° 1/'09<br />
7.5% n° 1/09<br />
10% n° 1/09<br />
5% n° 5/10<br />
7.5% n° 5/10<br />
10% n°5/10<br />
Figura 3.36. Punteggio dell’indice LIMeco “Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato<br />
ecologico” calcolato per le campagna di misura estiva n° 1/2009 e n°5/2010 sulle stazioni a monte<br />
(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) di ognuna delle sei centrali, con scenari di portata differente<br />
nei tratti sottesi: 5%, 7.5% e 15% rispetto alla portata media naturale.<br />
44/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Punteggio indice LIM eco<br />
1<br />
0,9<br />
0,8<br />
0,7<br />
0,6<br />
0,5<br />
0,4<br />
0,3<br />
0,2<br />
0,1<br />
0<br />
Confronto campagne di misura autunnali: '09 e '10<br />
112 113 114 114 115 116 120 122 124 125 132 133<br />
km<br />
L iv ello 1<br />
L iv ello 2<br />
L iv ello 3<br />
5% n° 2/'09<br />
7.5% n° 2/09<br />
10% n° 2/09<br />
>15% n° 6/10<br />
Figura 3.37. Punteggio dell’indice LIMeco “Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato<br />
ecologico” calcolato per le campagna di misura autunnali n° 2/2009 e n°6/2010 sulle stazioni a<br />
monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) di ognuna delle sei centrali, con scenari di portata<br />
differente nei tratti sottesi: 5%, 7.5%, 10% e >15% rispetto alla portata media naturale.<br />
Punteggio indice LIM eco<br />
1<br />
0,9<br />
0,8<br />
0,7<br />
0,6<br />
0,5<br />
0,4<br />
0,3<br />
0,2<br />
0,1<br />
0<br />
Confronto campagne di misura invernali: '10 e '11<br />
112 113 114 114 115 116 120 122 124 125 132 133<br />
km<br />
L iv ello 1<br />
L iv ello 2<br />
L iv ello 3<br />
5% n° 3/'10<br />
7.5% n° 3/10<br />
10% n° 3/10<br />
15% n°3/10<br />
5% n° 7/11<br />
7.5% n° 7/11<br />
10% n°7/11<br />
15% n°7/11<br />
Figura 3.38. Punteggio dell’indice LIMeco “Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato<br />
ecologico” calcolato per le campagna di misura invernali n° 3/2010 e n°7/2011 sulle stazioni a monte<br />
(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) di ognuna delle sei centrali, con scenari di portata<br />
differente nei tratti sottesi: 5%, 7.5%, 10% e 15% rispetto alla portata media naturale.<br />
45/136
Punteggio indice LIM eco<br />
1<br />
0,9<br />
0,8<br />
0,7<br />
0,6<br />
0,5<br />
0,4<br />
0,3<br />
0,2<br />
0,1<br />
0<br />
Confronto campagne di misura primaverili: '10 e '11<br />
112 113 114 114 115 116 120 122 124 125 132 133<br />
km<br />
Figura 3.39. Punteggio dell’indice LIMeco “Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato<br />
ecologico” calcolato per le campagna di misura primaverili n° 4/2010 e n°8/2011 sulle stazioni a<br />
monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) di ognuna delle sei centrali, con scenari di portata<br />
differente nei tratti sottesi: 5%, 7.5%, 10%, 15% e >15% rispetto alla portata media naturale.<br />
Punteggio indice LIM eco<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
1<br />
0,9<br />
0,8<br />
0,7<br />
0,6<br />
0,5<br />
0,4<br />
0,3<br />
0,2<br />
0,1<br />
0<br />
LIMeco annuale (1°<strong>anno</strong>)<br />
112 113 114 114 115 116 120 122 124 125 132 133<br />
km<br />
L iv ello 1<br />
L iv ello 2<br />
L iv ello 3<br />
7.5% n° 4/10<br />
15% n°4/10<br />
>15% n°4/10<br />
5% n°8/11<br />
L iv ello 1<br />
L iv ello 2<br />
7.5% n° 8/11<br />
10% n°8/11<br />
15% n°8/11<br />
5%<br />
7.5%<br />
10%<br />
15%<br />
Figura 3.40. Punteggio dell’indice LIMeco “Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato<br />
ecologico” calcolato per il secondo <strong>anno</strong> di campionamento come media delle quattro stagioni: estate<br />
n°1/2009, autunno n° 2/2009, inverno n° 3/2010 e primavera n° 4/2010, sulle stazioni a monte<br />
(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) di ognuna delle sei centrali.<br />
46/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Punteggio indice LIMeco<br />
1<br />
0,9<br />
0,8<br />
0,7<br />
0,6<br />
0,5<br />
0,4<br />
0,3<br />
0,2<br />
0,1<br />
0<br />
LIMeco annuale (<strong>2°</strong><strong>anno</strong>)<br />
112 113 114 114 115 116 120 122 124 125 132 133<br />
km<br />
Figura 3.41. Punteggio dell’indice LIMeco “Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato<br />
ecologico” calcolato per il secondo <strong>anno</strong> di campionamento come media delle quattro stagioni: estate<br />
n°4/2010, autunno n° 5/2010, inverno n° 7/2011 e primavera n° 8/2011, sulle stazioni a monte<br />
(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) di ognuna delle sei centrali.<br />
Come per lo scenario di base, al fine di indagare l’esistenza di relazioni lineari tra i principali macrodescrittori<br />
ed i valori di portata misurati, nelle figure da 3.42 a 3.49 sono riportati gli andamenti dei<br />
parametri saturazione percentuale di ossigeno, azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale,<br />
COD, clorofilla-a fitoplantonica, metano disciolto ed infine l’indice LIMeco rispetto ai valori di portata<br />
indipendentemente dalla stagione di misura e considerando le stazioni sottese alle centrali idroelettriche,<br />
dove sono applicati i diversi scenari di sperimentazione (5%, 7.5%, 10% e 15%). Anche nel secondo<br />
<strong>anno</strong> di attività è capitato che alcune centrali idroelettriche, avendo impianti con bassa capacità<br />
di derivazione, non riuscissero a mantenere gli scenari stabiliti nei tratti sottesi e rilasciassero in<br />
fiume portate anche maggiori rispetto al 15% (tra ~7.5 e ~8.3 m 3 s -1 ). Focalizzando l’attenzione sui<br />
deflussi minimi vitali studiati (5%: tra ~2.5 e ~2.8 m 3 s -1 , 7.5%: tra ~3.7 e ~4.2 m 3 s -1 , 10%: tra ~5.0 e<br />
~5.6 m 3 s -1 , 15%: tra ~7.5 e ~8.3 m 3 s -1 ), nessun parametro studiato risulta correlato in modo significativo<br />
con i valori di portata; nemmeno l’aggregazione dei macrodescrittori nell’indice LIMeco genera<br />
una relazione significativa di quest’ultimo con i valori di portata misurati (figura 3.49).<br />
Il confronto tra stazioni nel tratto bacinizzato e stazione nel rispettivo tratto sotteso (dati non riportati)<br />
ha evidenziato solamente come il metano disciolto sia in concentrazioni significativamente più<br />
elevate nei tratti bacinizzati rispetto a quelle prettamente fluviali. Questo risultato è stato interpretato<br />
alla luce di un accumulo di sedimento organico nei tratti a minore velocità dell’acqua.<br />
47/136<br />
L iv ello 1<br />
L iv ello 2<br />
5%<br />
7.5%<br />
10%<br />
15%
%O2<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />
m 3 s -1<br />
Figura 3.42. Percentuale di saturazione dell’ossigeno disciolto versus valori di portata misurati nelle sei stazioni<br />
a valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%,<br />
7.5%, 10% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto<br />
campagne di misura (n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />
N_NH4 + mg l -1<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
0,45<br />
0,4<br />
0,35<br />
0,3<br />
0,25<br />
0,2<br />
0,15<br />
0,1<br />
0,05<br />
0<br />
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />
m 3 s -1<br />
Figura 3.43. Concentrazione di azoto ammoniacale (mg l -1 ) versus valori di portata misurati nelle sei stazioni a<br />
valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%,<br />
10% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto campagne<br />
di misura (n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />
48/136<br />
5%<br />
7.5%<br />
10%<br />
15%<br />
5%<br />
7.5%<br />
10%<br />
15%
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
N_NO3 - mg l -1<br />
5<br />
4,5<br />
4<br />
3,5<br />
3<br />
2,5<br />
2<br />
1,5<br />
1<br />
0,5<br />
0<br />
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />
m 3 s -1<br />
Figura 3.44. Concentrazione di azoto nitrico (mg l -1 ) versus valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle<br />
delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 10% e<br />
15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto campagne di misura<br />
(n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />
TP mg l -1<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />
m 3 s -1<br />
Figura 3.45. Concentrazione di fosforo totale (g l -1 ) versus valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle<br />
delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 10% e<br />
15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto campagne di misura<br />
(n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />
49/136<br />
5%<br />
7.5%<br />
10%<br />
15%<br />
5%<br />
7.5%<br />
10%<br />
15%
COD mg l -1<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />
m 3 s -1<br />
Figura 3.46. Sostanza organica ossidabile, COD (mg l -1 ), versus valori di portata misurati nelle sei stazioni a<br />
valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%,<br />
10% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto campagne<br />
di misura (n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />
Chla mg l -1<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
40<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />
m 3 s -1<br />
Figura 3.47. Concentrazione di clorofilla-a fitoplantonica (g l -1 ) versus valori di portata misurati nelle sei stazioni<br />
a valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%,<br />
7.5%, 10% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto<br />
campagne di misura (n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />
50/136<br />
5%<br />
7.5%<br />
10%<br />
15%<br />
5%<br />
7.5%<br />
10%<br />
15%
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
CH4 mM<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />
m 3 s -1<br />
Figura 3.48. Concentrazione di metano disciolto (µM) versus valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle<br />
delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 10%<br />
e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto campagne di<br />
misura (n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />
LIMeco<br />
5% 7.5% 10% 15%<br />
1,2<br />
1<br />
0,8<br />
0,6<br />
0,4<br />
0,2<br />
0<br />
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />
m 3 s -1<br />
Figura 3.49. Punteggio indice LIMeco versus valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle delle centrali<br />
idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 10% e 15% rispetto<br />
alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto campagne di misura (n° 1/09,<br />
n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />
51/136<br />
5%<br />
7.5%<br />
10%<br />
15%<br />
5%<br />
7.5%<br />
10%<br />
15%
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Analisi statistica<br />
Per verificare se lo stato di qualità (LIMeco) fosse significativamente differente in base agli scenari di<br />
sperimentazione è stata effettuata un’analisi della varianza a due fattori, includendo come fattore<br />
non solo lo scenario, ma anche la stagione (ANOVA, software R). Nonostante l’ANOVA dia risultati<br />
statisticamente significativi per quanto riguarda l’interazione dei due fattori scenario e stagione<br />
(p
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Tabella 3.6. Frazione della tabella 1.a “Elenco dei tipi fluviali presenti in Italia settentrionale e inclusi nel sistema<br />
MacrOper” dell’allegato A-appendice A del DM n°260/2010.<br />
Tabella 3.7. Frazione della tabella 1b. “Valori di riferimento per le metriche componenti e per lo STAR_ICMi<br />
nei tipi fluviali dell’Italia settentrionale inclusi nel sistema MacrOper” dell’allegato A-appendice A del DM<br />
n°260/2010.<br />
N_152?<br />
Generico?<br />
Come per i risultati del primo <strong>anno</strong> di attività, anche per quelli delle campagne di misura del secondo<br />
<strong>anno</strong> è stato applicato il metodo di calcolo dell'indice IBE al fine di dare delle indicazioni di qualità dei<br />
siti campionati attraverso l’elemento biologico dei macroinvertebrati.<br />
La figura 3.50 mostra il confronto dei valori IBE stagionali ovvero delle campagne di misura estive<br />
n°1/2009-n°5/2010, autunnali n°2/2009-n°6/2010 e invernali n°3/2010-n°7/2011. Le metodiche di<br />
campionamento sono indicate dai diversi colori delle barre (RS retino surber, S.A. substrati artificiali).<br />
Rispetto all’estate 2009, il valore IBE della stagione estiva 2010 indica un peggioramento dello stato<br />
di qualità del sistema nelle stazioni dal km 130 (Pontoglio) al km 164 (Castelvisconti): da un ambiente<br />
con moderati sintomi di alterazione (classe 2) il sistema diviene di classe 3 indicando un ambiente alterato;<br />
questo shift di stato di qualità è probabilmente dovuto ad una impoverimento della comunità<br />
macrobentonica ed essenzialmente ad un minore numero di famiglie di tricotteri, nonostante la presenza<br />
di taxa sensibili alle alterazioni (ad esempio, Ecdyonurus). Nelle stazioni del tratto sud lo stato<br />
di qualità rimane invariato rispetto all’estate 2009 eccetto che per la stazione presente al km 203<br />
(Binanuova). Anche la stagione autunnale 2010 mostra un peggioramento di qualità nel tratto iniziale<br />
del fiume Oglio; i valori IBE ricadono in classe 4 ad indicare un ambiente molto alterato fino al km<br />
124. Purtroppo non sono stati recuperati i substrati artificiali per le stazioni caratterizzanti il tratto<br />
dal km 125 al km 143 per cui non si h<strong>anno</strong> indicazioni sulla qualità del sistema fluviale nel tratto di<br />
alta-media pianura del fiume Oglio. Dal km 148 i risultati mostrano un’alternanza nei punteggi IBE<br />
che determinano un'oscillazione tra le classi 2 (ambiente con moderati sintomi di alterazione), 3<br />
(ambiente alterato) e 4 (ambiente molto alterato), con siti che mostrano un peggioramento e altri un<br />
miglioramento dello stato di qualità rispetto all’autunno 2009. A differenza della stagione autunnale<br />
2010, i punteggi IBE dell’inverno 2011 si riassestano tra il 6 e l’8, come per l’estate 2010, ad eccezione<br />
della stazione al km 124 (Palazzolo sull’Oglio) che indica uno stato scadente di qualità da ambiente<br />
53/136
molto alterato come in autunno e delle stazioni al km 148 (Torre Pallavicina), 171 (Castelvisconti) e<br />
233 (Canneto sul’Oglio) che invece ricadono in classe 2 (ambiente con moderati sintomi di alterazione).<br />
La qualità del sistema fluviale nell’inverno 2011 risulta migliorata se confrontata con i risultati<br />
dell’inverno 2010, in ogni modo molto carenti sono le informazione raccolte fino a Torre Pallavicina<br />
(km 148).<br />
Per un'analisi più esaustiva sulla qualità dell'acqua valutata attraverso i macroinvertebrati bentonici<br />
sar<strong>anno</strong> calcolate le medie annuali appena sar<strong>anno</strong> disponibili i dati della primavera 2011. Una valutazione<br />
annuale risulta, infatti, meno viziata dal valore delle singole stagioni.<br />
IBE<br />
IBE<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
10<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
12<br />
11<br />
10<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Estate 2009 - Estate 2010<br />
112 113 114 115 116 120 124 125 127 130 133 143 148 164 180 203 206 219 233 244 266<br />
km<br />
Autunno 2009 - Autunno 2010<br />
112 113 114 115 116 124 125 130 133 143 148 171 203 206 219 233 244 266<br />
km<br />
54/136<br />
Classe 2<br />
Classe 3<br />
Classe 4<br />
Classe 5<br />
n°1/09 (S.A.)<br />
n°1/09 (RS)<br />
n°5/10 (S.A.)<br />
n°5/10 (RS)<br />
Classe 1<br />
Classe 2<br />
Classe 3<br />
Classe 4<br />
Classe 5<br />
n°2/09 (S.A.)<br />
n°2/09 (RS)<br />
n°6/10 (S.A.)<br />
n°6/10 (RS)
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
IBE<br />
10<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Figura 3.50. Indice IBE applicato alle comunità rinvenute mediante campionamento con Surber e con Substrati<br />
Artificiali nelle campagne di misura del progetto: partendo dall’alto verso il basso, estate 2009 ed estate<br />
2010 (scenario 5%), autunno 2009 e autunno 2010 (scenario 15%), inverno 2010 e inverno 2011 (scenario<br />
15%) e primavera 2010 e primavera 2011 (rispettivamente >15% e 10%). Questa rappresentazione ha un valore<br />
puramente esplorativo poiché l’applicazione dell’indice IBE non è corretta come già spiegato nel testo.<br />
IBE ANNUALE<br />
Inverno 2010 - Inverno 2011<br />
112 113 114 115 116 124 125 130 133 143 148 171 203 206 219 233 244 266<br />
km<br />
Classe 2<br />
Classe 3<br />
Classe 4<br />
Classe 5<br />
n°2/09 (S.A.)<br />
n°2/09 (RS)<br />
n°6/10 (S.A.)<br />
n°6/10 (RS)<br />
Nella tabella 3.8 sono riassunti e riportati i valori di IBE ottenuti per ogni sito campionato, per ognuna<br />
delle campagne di misura del primo e secondo <strong>anno</strong> di attività.<br />
Tabella 3.8. Valori dell’indice IBE calcolato per ogni stazione di campionamento e riportato per le campagne<br />
di misura, indicate come ES 09 (estate 2009), AU 09 (autunno 2009), INV 10 (inverno 2010) e PR 10 (primavera<br />
2010), ES 10 (estate 2010), AU 10 (autunno 2010), INV 11 (inverno 2011) e PR 11 (primavera 2011). Sono<br />
indicati anche le metodologie di campionamento Surber o Substrati Artificiali (S.A.).<br />
0 1 2 3 4 8 12 13 15 18 21 31 36 52 68 94 107 121 132 154<br />
S S UR B E R E S 09 7 8 7 9 8.6 8.4 8.4 10<br />
T S UR B E R AU 09 8.6 9 9 8 11 9.6<br />
A S UR B E R INV 10 6 7 8.4 6.8 8 8.4<br />
G S UR B E R P R 10 5.8 7.4 8 8<br />
I S .A. E S 09 7 7 5 6 6 6.6 7 6.4 7.6 7 6<br />
O S .A. AU 09 5 5.4 6 9.8 10 7 7 6.4 7.6 4.6 6<br />
N S .A. INV 10 5.8 5 8 7 9 6.4 5 6 5.8 5.8<br />
I S .A. P R 10 7 6 5 7.4 8 6.4 6 8 7<br />
0 1 2 3 4 12 13 18 21<br />
km<br />
31 36 52 68 94 107 121 132 154<br />
S SURBER ES 10 6 7 7 7 6.4 8.4<br />
T SURBER AU 10<br />
A SURBER INV 11<br />
G SURBER PR 11<br />
I TRAPS ES 10 7 7.6 5.5 5 7.5 6 6 6.6<br />
O TRAPS AU 10 4.5 6 4.7 3.5 4 6 9 5 9.3 7.2 6.2<br />
N TRAPS INV 11 7 5.5 8 9 6 6.5 7.6 8 6.4 7.4<br />
I TRAPS PR 11<br />
55/136<br />
km
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Biological traits e ecological traits (sensu Usseglio-Polatera et al., 2000).<br />
In tutte le campagne di misura del secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione il gruppo biologico e (organismi<br />
di dimensioni medie e piccole, uni- o pluri-voltini, con uova cementate e respirazione acquatica) risulta<br />
essere uno dei più rappresentati (47,5 %, 38.5% e 32.70% degli organismi appartengono a tale<br />
gruppo rispettivamente per la campagna n°5/2010, n°6/2010, n°7/2011 e n°8/2011). Per la campagna<br />
estiva (n°5) si rileva anche una cospicua presenza di organismi appartenenti al gruppo biologico c<br />
(organismi di dimensioni medie, crawlers, con uova cementate o in grappoli, predatori o shredders)<br />
dovuta in particolar modo alla notevole presenza in alcuni campioni di Platelminti Turbellari. Molto<br />
rappresentati sono anche organismi del gruppo biologico b (organismi di dimensioni medio-grandi,<br />
generalmente scrapers o shredders, crawlers e spesso ovovivipari), seguiti dagli h (organismi principalmente<br />
scavatori o interstiziali, monovoltini, principalmente detritivori). Per la campagna autunnale<br />
invece molto rappresentati sono gli organismi del gruppo biologico h (con il 32,8 % degli individui),<br />
seguiti dagli organismi del gruppo b. Infine per la campagna invernale (n°7) dominano il gruppo b<br />
(con il 52 % degli individui) per la grande abbondanza di Crostacei Gammaridi (genere Echinogammarus),<br />
seguito dagli organismi del gruppo biologico h e del gruppo f (organismi di media taglia, monovoltini,<br />
camminatori e in parte tagliuzzatori). In tutte le campagne di misura risultano rappresentati<br />
pochissimo i gruppi biologici d (0,5 % del totale - organismi di dimensioni medio-grandi, con lunghi<br />
cicli vitali ed immagini caratterizzate da buone capacità di volo) e rarissimi (0,1 % del totale) sono gli<br />
organismi del gruppo g (organismi di dimensioni piccole e medie, buoni nuotatori, con respirazione<br />
generalmente aerea ed apparato boccale spesso pungente-succhiante). Tali risultati sono in accordo<br />
con le analisi effettuate sui dati raccolti durante il primo <strong>anno</strong> di sperimentazione.<br />
Dal punto di vista delle caratteristiche ecologiche, il quadro è simile per tutte le campagne di misura:<br />
il gruppo maggiormente diffuso è rappresentato dagli organismi F (taxa semi-lentici o comunque assolutamente<br />
non-reofili, termofili, legati spesso alle macrofite acquatiche, alfa e beta-mesosaprobici)<br />
seguiti dal gruppo E (taxa termofili, mesosaprobi, tipici di habitat lentici o semi-lentici) e poi dal<br />
gruppo C (taxa planiziali, che popolano diverse tipologie di substrato, oligo e beta-mesosaprobici, con<br />
velocità della corrente medie o moderate). Poco diffusi sono gli organismi appartenenti al gruppo B<br />
(organismi reofili, oligosaprobi, che prediligono substrati grossolani), D (taxa che nelle aree laterali e<br />
vicino alle sponde fluviale, euritermi) e G (organismi francamente lentici, euritermi, che vivono in<br />
substrati fini o finissimi, anche organici, e tra le macrofite).<br />
Confronto con dati ARPA<br />
Non avendo i risultati della campagna n°8/2011 non è stato possibile calcolare l’IBE a livello annuale<br />
e quindi confrontare i valori dell’indice IBE tra i due anni di sperimentazione e tra i valori calcolati da<br />
ARPA nel periodo 2000-2007 e dal Dipartimento di Scienze Ambientali nel corso dei due anni di attività<br />
(2009/2010 e 2010/2011).<br />
Pattern di dispersione dei macroinvertebrati: influenza delle caratteristiche idrologiche<br />
Il presente studio rappresenta un primo tentativo di mettere in evidenza l'influenza dei fattori idrologici<br />
sulla struttura delle comunità macrozoobentoniche nel fiume Oglio sublacuale. Questo obiettivo<br />
è stato perseguito attraverso l'applicazione di diverse analisi statistiche comunemente utilizzate per<br />
questa tipologia di studi. I risultati di queste analisi sono relativi al primo <strong>anno</strong> di sperimentazione (estate<br />
2009 – primavera 2010) e pertanto non rappresentano dei risultati definitivi, bensì delle tendenze<br />
che devono essere confermate nei tre anni. Vista l'eterogeneità delle metodiche di campionamento<br />
utilizzate per la caratterizzazione della comunità macrozoobentonica, i dati sono stati trattatati<br />
nel modo più cautelativo possibile (si veda oltre per descrizioni più dettagliate). L'approccio<br />
56/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
sembra essere promettente, anche se alcuni miglioramenti sono necessari per fornire una visione più<br />
completa della situazione.<br />
Analisi statistica<br />
Per mettere in evidenza l'influenza delle variabili idrologiche sulla struttura di comunità, le stazioni<br />
sono state classificate “a priori” in base alle caratteristiche ambientali del sito. Più in specifico, sono<br />
state identificate 3 tipologie di sezioni: tratti bacinizzati (a monte di dighe o briglie), tratti sottesi (subito<br />
a valle dei bacinizzati) e tratti potamali (a corrente libera dopo il tratto interessato dalle bacinizzazioni).<br />
Questa suddivisione “a priori” si è resa necessaria per via della variabilità idrologica dei sistemi<br />
fluviali che non permette semplici classificazioni basate su tecniche di ordinamento quali cluster<br />
analysis o analisi delle componenti principali.<br />
Dal momento in cui la risoluzione tassonomica utilizzata per la classificazione non è omogenea si è<br />
ritenuto opportuno condurre le analisi statistiche considerando solamente il livello tassonomico di<br />
famiglia. Le informazioni riguardanti il genere sono state utilizzate per ottenere migliori risultati nelle<br />
analisi statistiche che riguardano i tratti ecologici degli organismi. Le analisi sono state effettuate<br />
considerando i dati di presenza/assenza, in modo tale da evitare qualsiasi influenza del tipo di campionamento<br />
sull'abbondanza degli organismi (IRSA-CNR, 2007). I dati di presenza/assenza, infatti,<br />
non influiscono oltremodo sulla determinazione della struttura di comunità (Fenoglio et al., 2002).<br />
L'effetto della stagione, del tipo di sezione e del tipo di campionamento sulla ricchezza in famiglie è<br />
stato testato utilizzando un'ANOVA a tre vie sui valori trasformati con il logaritmo in base e. Dal momento<br />
in cui il disegno sperimentale non è bilanciato, è stato scelto il modello migliore utilizzando un<br />
selezione “stepwise” (Venables and Ripley, 2002).<br />
Le curve di accumulazione sono state calcolate al fine di determinare se il numero di famiglie ottenuto<br />
attraverso i campionamenti sia rappresentativo dell'intera comunità presente nel fiume Oglio. Oltre<br />
che per l'intero fiume, le curve sono state calcolate per le tre sezioni individuate con la suddivisione<br />
a priori dei tre gruppi di stazioni (bacinizzato, a valle della bacinizzazione e potamale). Dal momento<br />
in cui la ricchezza in taxa è la variabile principale che descrive la diversità delle biocenosi, le<br />
curve di accumulazione sono uno strumento per standardizzare le stime di ricchezza ottenute nei vari<br />
campioni. Questo metodo è ampiamente utilizzato per valutare la qualità dei database (Soberón and<br />
Llorente 1993) e rappresenta il valore cumulato del numero di taxa trovato all'interno di un'area geografica<br />
in funzione dello sforzo di campionamento (Colwell and Coddington, 1994). La pendenza della<br />
curva diminuisce con l'aumentare dello sforzo di campionamento e raggiunge un valore ipotetico<br />
di 0 quando tutti i taxa presenti in un'area geografica sono stati campionati. Sono state testate diverse<br />
curve proposte in letteratura (esponenziale negativa, Clench, Weibull, Morgan–Mercer–Flodin) al<br />
fine di trovare quella che si adattasse meglio alla curva sperimentale. La bontà dell'adattamento è<br />
stata valutata calcolando l'Akaike Information Criteria (AIC). La funzione che meglio si adatta alle curve<br />
sperimentali calcolate per il fiume Oglio è quella di Weibull. In generale, la funzione di Weibull è<br />
un buon compromesso tra il numero di parametri da calcolare e il risultato che si ottiene (Jimenez-<br />
Valverde et al., 2006; Tjørve 2003). La ricchezza in famiglie attesa è data dal valore asintotico della<br />
curva adattata alla curva sperimentale. Il rapporto tra ricchezza osservata e ricchezza attesa è stato<br />
utilizzato come misura della completezza dell'inventario (per i tre segmenti individuati a priori e per<br />
l'intero fiume).<br />
Il metodo di ordinamento nMDS (nonmetric multidimensional scaling) è stata utilizzato al fine di identificare<br />
eventuali relazioni tra le comunità di macroinvertebrati bentonici rinvenute nei diversi siti<br />
campionati in tutte le date di campionamento. La misura di distanza utilizzata è stata Bray-Curtis,<br />
comunemente utilizzata nelle applicazioni ecologiche, e il valore di stress è stato utilizzato come misura<br />
della bontà dell'adattamento, con un valore soglia di 0.2 al di sopra del quale l'ordinamento non<br />
è ritenuto affidabile. Vettori e superfici dei parametri idrologici sono stati adattati all'output<br />
dell'nMDS, in modo da identificare quali fattori ambientali influenzino maggiormente la struttura delle<br />
comunità macrozoobentoniche. Prima dell'analisi multivariata le variabili idrologiche sono state<br />
57/136
trasformate con il logaritmo in base e in modo da migliorare la relazione lineare tra le variabili e per<br />
ridurre l'asimmetria della distribuzione.<br />
L'analisi IndVal (Indicator Value) è stata eseguita al fine di individuare la/le famiglie indicatrici per ogni<br />
sezione individuata a priori. Questa analisi fornisce un valore indicatore (IV) sull'affinità di ogni<br />
singolo taxon per un gruppo d'appartenenza scelto a priori, basandosi sulla differenza nelle frequenze<br />
di ritrovamento del singolo taxon in ogni gruppo.<br />
Il calcolo avviene determinando le quantità A (la frequenza relativa delle specie nel gruppo target diviso<br />
per la somma delle frequenze relative in tutti i gruppi) e B (frequenza relativa delle abbondanze).<br />
La significatività del valore indicatore è stata valutata con il test di Monte-Carlo (999 volte), per il<br />
quale è stato settato un valore di alpha pari a 0.05.<br />
Il “4th Corner method” (Legendre et al., 1997) è stato utilizzato per valutare le differenze tra le caratteristiche<br />
ecologiche delle comunità macrozoobentoniche nei diversi tratti e nelle diverse condizioni<br />
ecologiche. La matrice dei tratti ecologici è stata costruita utilizzando i dati proposti da Usseglio-<br />
Polatera et al. (2000) e Tachet et al. (2002). In totale sono state considerate 10 caratteristiche ecologiche<br />
con un totale di 50 sottogruppi. Questo metodo mette in relazione le caratteristiche ecologiche<br />
dei taxa con le caratteristiche fisiche dell'habitat in cui vivono. Il calcolo prevede l'utilizzo delle matrici<br />
dei tratti ecologici, di presenza/assenza delle famiglie per ogni stazione e della matrice dei parametri<br />
ambientale. Tra i 5 modelli proposti da Dray e Legendre (2008) si è ricorso al modello 2: “controllo<br />
ambientale sull'insieme di specie”. Dal database dei tratti ecologici (Usseglio-Polatera et al., 2000;<br />
Tachet et al. (2002) sono state estratte solamente le famiglie presenti in Italia, selezionate consultando<br />
la checklist della fauna italiana e il database dei taxa e dell'autoecologia degli organismi di acqua<br />
dolce). Nella costruzione del database dei tratti ecologici e biologici sono stati considerati solo i<br />
generi ritrovati nel fiume Oglio, laddove disponibili. L'ultimo passaggio necessario per la creazione di<br />
un corretto database delle caratteristiche ecologiche è stato quello di calcolare le frequenze relative<br />
di ogni sottogruppo (ad esempio acque dolci e salmastre) appartenente a ogni categoria (ad esempio<br />
preferenza per condizioni saline). La somma delle frequenze di ogni sottogruppo appartenente a una<br />
categoria è pari a 1.<br />
Tutte le analisi statistiche sono state eseguite attraverso il software R (R-Development core-team,<br />
2010) e i pacchetti vegan (Oksanen et al., 2011), ade4 (Chessel et al., 2004) e indicspecies (De Cáceres<br />
and Legendre, 2009).<br />
Risultati<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Fattori che influenzano la ricchezza in specie<br />
L'ANOVA a tre vie ha messo in evidenza come i fattori stagione (p
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Tabella 3.9. Numero di famiglie attese (Fatt), osservate (Fobs) e grado di completezza dell'inventario nelle<br />
diverse sezioni identificate a priori e nel fiume Oglio. Il numero di famiglie atteso è stato calcolato attraverso<br />
la funzione di Weibull.<br />
Fatt Foss % Compl<br />
Sezioni bacinizzate 47 37 78<br />
Sezioni sottese 69 61 89<br />
Sezioni potamali 65 55 84<br />
Fiume Oglio (totale) 78 72 92<br />
Importanza delle caratteristiche idromorfologiche nella strutturazione delle comunità macrozoobentoniche<br />
L'ordinamento a 3 dimensioni effettuato con la nMDS mette in evidenza una suddivisione in 3 gruppi,<br />
corrispondenti a quelli individuati a priori (tre gruppi: stazioni nei tratti bacinizzati, stazioni a valle<br />
delle bacinizzazioni e stazioni del tratto potamale) (figura 3.52). Il valore di stress è risultato pari a<br />
0.16. Le correlazioni positive e statisticamente significative tra i valori dell'nMDS e le variabili idrologiche<br />
suggeriscono una forte importanza dell'idrologia nello strutturare le comunità macrozoobentoniche.<br />
Più in dettaglio (figura 3.52) la velocità elevata è caratteristica delle stazioni a valle delle dighe<br />
e di quelle potamali, mentre un'elevata profondità è caratteristica di quelle a monte della bacinizzazione<br />
e di quelle potamali. Le sezioni potamali sono risultate essere caratterizzate anche da elevate<br />
portate. Il fitting lineare è risultato statisticamente significativo (p
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Figura 3.52. Grafici del non-metric multidimensional scaling effettuato sui dati di presenza-assenza. Le prime<br />
3 figure si riferiscono alle 3 dimensioni considerate, che consentono di ridurre lo stress dell'adattamento a<br />
0.16. Nell'ultima figura sono stati adattati i dati idrologici trasformati logaritmicamente.<br />
Famiglie indicatrici e analisi sulle caratteristiche ecologiche<br />
L'analisi IndVal ha individuato diversi taxa indicatori per le 3 diverse sezioni (Tabella 3.10). Sette famiglie<br />
sono risultate indicatrici (p
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Le famiglie indicatrici presentano delle caratteristiche biologiche ed ecologiche selettive che ne determinano<br />
la presenza in frequenze molto alte in alcune sezioni piuttosto che in altre. Per evidenziare<br />
eventuali differenze tra i caratteri ecologici a livello di sezione si è proceduto all'analisi del “4th corner<br />
method”. I risultati di tale analisi mostrano dei pattern distinti tra le diverse sezioni individuate<br />
(tabella 3.11). Per il livello tassonomico considerato solo alcuni caratteri ecologici possono fornire informazioni<br />
significative, poiché legati alla morfologia generale piuttosto che alle esigenze trofiche<br />
degli organismi: distribuzione trasversale, distribuzione longitudinale, tipo di substrato e velocità della<br />
corrente. Gli altri caratteri ecologici sono specie specifici e non consentono di trarre conclusioni<br />
generali.<br />
Tabella 3.10. Famiglie indicatrici ottenute attraverso l'analisi IndVal nelle tre sezioni identificate a priori.<br />
<br />
Stazioni bacinizzate<br />
Famiglie I.V. p-value<br />
Ecnomidae 82.2 0.001<br />
Coenagrionidae 70.6 0.001<br />
Physidae 68.5 0.005<br />
Lymnaeidae 65.5 0.001<br />
Viviparidae 53.5 0.002<br />
Planariidae 42.5 0.019<br />
Acroloxidae 37.8 0.044<br />
Stazioni sottese<br />
Famiglie I.V. p-value<br />
Psychomyidae 82.9 0.001<br />
Limonidae 68.0 0.001<br />
Ephemerellidae 62.9 0.005<br />
Lumbricidae 62.5 0.003<br />
Hydroptilidae 61.5 0.001<br />
Neritidae 61.2 0.002<br />
Empididae 54.6 0.004<br />
Stazioni potamali<br />
Famiglie I.V. p-value<br />
Heptagenidae 74.1 0.001<br />
Calopterygidae 63.4 0.002<br />
Gomphidae 51.7 0.033<br />
Platycnemididae 47.2 0.020<br />
61/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Tabella 3.11. Risultati dell'analisi “4th corner method” effettuata utilizzando le matrici ambientale, di<br />
presenza-assenza degli organismi e dei tratti ecologici. Un valore di probabilità significativo per il test F indica<br />
che almeno uno dei tratti (bacinizzati, potamali, sottesi) è correlato significativamente con il carattere<br />
ecologico considerato (*** p
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
acque dolci<br />
Acque salmastre 33,62 0,001 *** -0,22 0,003 0,17 0,003 0,01 0,406<br />
33,62 0,001 *** 0,22 0,003 -0,17 0,003 -0,01 0,406<br />
Temperatura<br />
Psicrofilo<br />
Termofilo 5,23 0,001 *** -0,10 0,003 0,04 0,066 0,04 0,062<br />
Euritermi 0,41 0,411 0,02 0,333 -0,02 0,333 0,00 0,446<br />
2,15 0,032 * 0,06 0,006 -0,01 0,318 -0,04 0,126<br />
Saprobicità<br />
Xenosaprobico<br />
Oligosaprobico 5,41 0,001 *** -0,10 0,003 0,02 0,188 0,06 0,034<br />
b_meso 11,11 0,001 *** -0,14 0,003 0,03 0,126 0,08 0,018<br />
a_meso 1,50 0,035 * 0,05 0,036 -0,04 0,042 0,00 0,456<br />
Polisaprobico 13,56 0,001 *** 0,14 0,003 0,01 0,392 -0,12 0,003<br />
0,06 0,879 0,01 0,831 0,00 0,831 0,00 0,831<br />
pH (preferendum)<br />
< 4<br />
4-4.5 1,11 0,023 * 0,04 0,030 0,01 0,284 -0,04 0,030<br />
4.5-5 2,34 0,016 * 0,07 0,015 -0,03 0,160 -0,02 0,160<br />
5- 5.5 0,30 0,366 -0,02 0,342 -0,01 0,357 0,02 0,342<br />
5.5-6 13,72 0,001 *** -0,14 0,003 0,12 0,003 -0,01 0,411<br />
> 6 0,45 0,511 -0,02 0,408 -0,01 0,408 0,03 0,390<br />
maj6 1,56 0,039 * 0,05 0,024 -0,04 0,048 0,00 0,495<br />
3.3. Azione 3 - Monitoraggio MACROFITE<br />
Nel corso delle tre campagne di monitoraggio condotte per le macrofite [agosto-settembre 2009<br />
(1/09), luglio-settembre 2010 (5/10) e 2011 (9/11)] (tabella 3.12), secondo le indicazioni riportate nel<br />
paragrafo metodologico. Nel corso dei rilevamenti in campo si è operato al fine di mantenere una<br />
corrispondenza tra siti di monitoraggio idrochimico e biologico anche se, come riportato nel paragrafo<br />
concernente il monitoraggio dei macroinvertebrati, alcune stazioni sono state necessariamente<br />
ricollocate a monte o a valle delle stazioni di progetto per motivi legati prevalentemente<br />
all’accessibilità e alla rappresentatività dei siti stessi.<br />
Tabella 3.12. Stazioni di campionamento; ciascun tratto è stato caratterizzato per: coordinate spaziali; quota<br />
altimetrica (m s.l.m.); grado di ombreggiamento complessivo (%); ampiezza alveo bagnato (m); ampiezza<br />
dell’alveo di morbida (m); n° di facies idrologiche (i dati in tabella si riferiscono alla prima campagna di caratterizzazione<br />
del 2009; quelli relativi al biennio 2010-2011 seguente sono riportati in Appendice).<br />
Stazione<br />
Coordinate stazione<br />
Quota stazione (m s.l.m.)<br />
grado ombreggiamento<br />
ampiezza alveo bagnato (m)<br />
ampiezza alveo di morbida (m)<br />
N° facies idrologiche<br />
Copertura Spermatofite<br />
Copertura Pteridofite complessiva<br />
1 45°39'53.28"N 9°56'40.02"E 192 5 85.2 87.1 1 55.0 0.0 0.0 20.0 75 11<br />
3 45°39'46.80"N 9°56'21.81"E 183 10 23.3 25.2 2 5.0 0.0 0.0 20.0 25 11<br />
4 45°39'21.73"N 9°56'16.84"E 181 5 98.2 101.3 2 70.0 0.0 0.0 30.0 100 12<br />
63/136<br />
Copertura Briofite complessiva<br />
Copertura Algae complessiva<br />
Copertura Macrofite<br />
α diversità
Stazione<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Coordinate stazione<br />
Quota stazione (m s.l.m.)<br />
grado ombreggiamento<br />
ampiezza alveo bagnato (m)<br />
ampiezza alveo di morbida (m)<br />
N° facies idrologiche<br />
Copertura Spermatofite<br />
Copertura Pteridofite complessiva<br />
6 45°38'53.71"N 9°55'59.76"E 178 25 25.8 26.7 2 15.0 0.0 0.0 50.0 65 15<br />
7 45°38'48.18"N 9°55'33.74"E 176 20 57.2 59.1 2 35.0 0.0 0.0 30.0 70 12<br />
8 45°38'49.43"N 9°54'58.24"E 173 25 33.75 37.2 3 + 0.0 0.0 45.0 45 13<br />
11 45°37'10.56"N 9°54'03.45"E 160 5 85.7 88.0 2 20.0 0.0 0.0 15.0 35 9<br />
14 45°36'15.85"N 9°53'28.17"E 158 20 42.3 44.8 3 + 0.0 0.0 70.0 70 10<br />
15 45°36'15.85"N 9°53'28.17"E 148 5 87.4 87.4 2 20.0 0.0 0.0 40.0 60 6<br />
16 45°35'15.18"N 9°51'49.49"E 145 5 37.5 46.2 3 5.0 0.0 0.0 55.0 60 4<br />
21 45°34'32.79"N 9°50'35.38"E 141 5 46.5 47.8 2 + 0.0 + 60.0 60 7<br />
24 45°33'39.19"N 9°51'3.05"E 135 15 38.5 40.9 3 + 0.0 0.0 75.0 75 9<br />
25 45°33'12.66"N 9°50'16.05"E 128 0 60.2 60.3 1 35.0 0.0 0.0 35.0 70 10<br />
26 45°32'40.36"N 9°50'47.70"E 125 5 28.7 33.2 4 + 0.0 0.0 15.0 15 9<br />
27 45°31'37.70"N 9°51'4.68"E 118 1 27.3 32.5 2 + 0.0 0.0 25.0 25 8<br />
31 45°29'1.62"N 9°52'29.76"E 102 10 50.4 53.1 4 + 0.0 0.0 75.0 75 6<br />
32 45°28'49.45"N 9°52'36.06"E 100 15 60.2 61.8 2 20.0 0.0 0.0 75.0 85 6<br />
35 45°27'24.14"N 9°53'29.65"E 88 25 45.5 48.7 4 5.0 0.0 + 85.0 95 16<br />
36 45°26'57.77"N 9°53'25.90"E 84 10 38.4 40.2 4 + 0.0 + 70.0 70 11<br />
39 45°23'57.58"N 9°53'25.17"E 69 5 68.9 75.6 3 + 0.0 5.0 80.0 90 12<br />
42 45°20'17.88"N 9°54'14.73"E 54 10 45.6 48.7 4 0.0 0.0 + 75.0 75 21<br />
47 45°16'43.87"N 10° 2'31.30"E 40 25 36.8 38.9 3 + 0.0 + 25.0 25 6<br />
59 45°13'3.78"N 10°14'33.10"E 32 15 45.7 51.3 3 + 0.0 0.0 45.0 45 8<br />
62 45°11'21.16"N 10°18'13.84"E 29 10 68.9 71.3 2 15.0 0.0 0.0 25.0 40 14<br />
63 45°10'43.82"N 10°18'57.56"E 28 5 80.2 83.7 2 15.0 0.0 + 35.0 50 14<br />
68 45° 8'10.20"N 10°24'47.91"E 24 5 49.2 52.0 3 + 0.0 0.0 10.0 10 10<br />
73 45° 8'41.61"N 10°26'48.03"E 22 5 63.2 89.2 3 + 0.0 0.0 45.0 45 11<br />
77 45° 7'24.70"N 10°30'38.65"E 21 5 77.3 110.2 3 + 0.0 + 15.0 15 13<br />
78 45° 4'39.48"N 10°35'4.22"E 20 5 48.8 113.2 3 + 0.0 0.0 35.0 35 10<br />
80 45° 2'34.69"N 10°39'10.00"E 16 1 87.6 102.6 3 + + 0.0 30.0 30 11<br />
Copertura Briofite complessiva<br />
Copertura Algae complessiva<br />
Copertura Macrofite<br />
α diversità<br />
M 21.4 0.0 0.4 44.0 52.8 10.5<br />
SD 20.6 0.0 1.4 22.6 24.1 3.5<br />
ES 3.8 0.0 0.3 4.1 4.4 0.6<br />
Max 70.0 0.0 5.0 85.0 90.0 21.0<br />
Min 5.0 0.0 0.0 15.0 15.0 4.0<br />
L’analisi del materiale raccolto in campo per la successiva determinazione tassonomica di laboratorio<br />
(specialmente per componente briologica e macroalgale) è stato analizzato al microscopio ottico e<br />
allo stereomicroscopio; l’inquadramento sistematico è stato precisato utilizzando i seguenti riferimenti:<br />
per le fanerogame Pignatti (1982), Conti et al. (2005; 2006), Celesti-Grapow et al. (2009); per<br />
le briofite Cortini Pedrotti (2001); per le macroalghe Bourelly (1966) e John et al. (2000). È stato, possibile,<br />
quindi, redigere l’elenco specifico completo e una preliminare caratterizzazione strutturale dei<br />
popolamenti di produttori primari macroscopici insediati all’interno dei tratti omogenei indagati (stazioni<br />
di monitoraggio) (Appendice).<br />
64/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Complessivamente i taxa individuati sono 68 (11 in più rispetto alla florula identificata fino alla prima<br />
delle due fasi di rilevamento della campagna 5/10), di cui 44 spermatofite, 2 pteridofite (Equisetum<br />
ramossissimum e Salvinia natans), 3 briofite (Fontinalis antipyretica, Hygrohypnum luridum e Amblystegium<br />
fluviatile) e 19 alghe tra chlorophyceae e cyanophyta. Per molte di quest’ultime (le alghe<br />
verdi e verdazzurre) l’accuratezza della determinazione si è fermata a livello di genere, come richiesto<br />
dal protocollo d’indagine (figura 3.53). Rispetto alle prime due fasi di analisi è stato possibile raggiungere<br />
un dettaglio maggiore per quanto riguarda l’analisi della diversità macroalgale raggiungendo,<br />
in alcuni casi il livello di specie [si deve considerare, peraltro, che i campioni raccolti nella seconda<br />
fase di analisi della campagna 5/11 (agosto 2011) sono ancora in fase di analisi e, pertanto, si “dovrebbe”<br />
procedere ad un ulteriore incremento della diversità]. Nel corso del campionamento 2011 è<br />
stato possibile confermare almeno due delle stazioni di Thorea hispida indicate in precedenza per<br />
l’Oglio sub lacuale (specie indicata erroneamente nelle relazioni precedenti come Thorea violoacea)<br />
che rappresentano le prime segnalazioni accertate per il genere e la specie a scala nazionale (si ringrazia<br />
la prof.ssa Abdelahad dell’Università La Sapienza per il supporto nelle fasi di determinazione).<br />
Si tratta di un’alga rossa (Rhophyta) filamentosa (che presenta solo un livello di ramificazione secondaria)<br />
non comune, distribuita sia nelle regioni temperate che tropicali; la scarsità di dati relativi alla<br />
sua distribuzione è dovuta principalmente alla difficoltà di osservarla nello stadio macroscopico nel<br />
quale può raggiungere dimensioni notevoli (fino a 1-2 m di lunghezza) (John et al., 1989).<br />
Macroalghe<br />
(27.9%)<br />
Spermatofite (64.7%)<br />
Briofite<br />
(4.4%)<br />
Pteridofite<br />
(2.9%)<br />
Componente<br />
Anno Spermatofite Macroalghe Briofite<br />
2009 10.0 ± 17.5 43.0 ± 22.9 0.3 ± 1.3<br />
2010 10.2 ± 18.3 43.0 ± 22.9 0.3 ± 1.3<br />
2011 11.1 ± 6.3 30.8 ± 29.4 0.2 ± 0.9<br />
Figura 3.53. Spettro floristico complessivo per i tre anni di indagine e valori medi di copertura-abbondanza<br />
(distintamente per i tre anni).<br />
Nel complesso, analizzando la rappresentatività di ciascun gruppo tassonomico identificato (spermatofite,<br />
pteridofite, briofite e macroalghe), si è osservato come gran parte della γ diversità floristica (n<br />
= 68; tabella 3.13) del fiume Oglio sublacuale sia rappresentata da spermatofite (44 entità pari al 64.7<br />
% della diversità complessiva) anche se, considerando le percentuali di copertura, nel complesso,<br />
queste specie sono in grado mediamente di colonizzare/coprire meno del 10% degli areali nei settori<br />
fluviali analizzati (mediamente comprese tra 9.3 e 10.0 %; come valori medi) (tabella 3.14).<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Tabella 3.13. Diversità floristica del fiume Oglio sublacuale; S: spermatofite, P: pteridofite, B: briofite, A: alghe.<br />
tipo nome scientifico nome comune 09 10 11<br />
S Alisma plantago-aquatica L. Piantaggine acquatica x x x<br />
S Alisma lanceolatum With. Mestolaccia lanceolata x x x<br />
S Berula erecta (Huds.) Coville Sedanina d'acqua x x x<br />
S Butomus umbellatus L. Giunco fiorito x x x<br />
S Callitriche stagnalis Scop. Gamberaja maggiore x x x<br />
S Carex elata All. subsp. elata Carice spondicola x<br />
S Ceratophyllum demersum L. Ceratofillo comune x x x<br />
S Egeria densa Planch. Peste d'acqua maggiore x x x<br />
S Elodea canadensis Michx. Peste d'acqua comune x x x<br />
S Elodea nuttallii (Planch.) H. St.John Peste di Nuttall x x x<br />
S Groenlandia densa (L.) Fourr. Brasca a foglie opposte x x x<br />
S Iris pseudoacorus L. Giaggiolo acquatico x x x<br />
S Lagarosiphon major (Ridl.) Moss Peste d'acqua arcuata x x x<br />
S Lemna minor L. Lenticchia d'acqua comune x x x<br />
S Lemna minuta Kunth Lenticchia minore x x x<br />
S Lemna trisulca L. Lenticchia d'acqua spatolata x x x<br />
S Lindernia dubia (L.) Pennell Vandellia delle risaie x x x<br />
S Lindernia palustris Hartmann Vandellia palustre x x x<br />
Ludwigia hexapetala (Hook. & Arn.) Zardini, H.Gu. & P.H. Ra-<br />
x x x<br />
S ven Parrocchia a fiori grandi<br />
S Lythrum salicaria L. Salcerella comune x x x<br />
S Mentha aquatica L. subsp. aquatica Menta d'aqcua x<br />
S Myosotis scorpioides L. (gruppo) Nonistordardimé delle paludi x<br />
S Myriophyllum spicatum L. Millefoglio d'acqua comune x x<br />
S Najas marina L. subsp. marina Ranocchia maggiore x x<br />
S Nasturtium officinale R. Br. subsp. officinale Crescione x x x<br />
S Nuphar lutea (L.) Sm. Nannufero x x<br />
S Paspalum distichum L. Panico acquatico x x<br />
S Persicaria amphibia (L.) Delarbre Poligono anfibio x x<br />
S Persicaria hydropiper (L.) Spach Poligono pepe d'acqua x x<br />
S Phalaris arundinacea L. subsp. arundinacea Scagliola palustre x<br />
S Potamogeton crispus L. Brasca increspata x x<br />
S Potamogeton pectinatus L. Brasca comune x x<br />
S Potamogeton perfoliatus L. Brasca arrotondata x x<br />
S Potamogeton polygonifolius Pourr. Brasca palermitana x x<br />
S Potamogeton pusillus L. Brasca delle lagune x x<br />
S Ranunculus trichophyllus Chaix subsp. trichophyllus Ranuncolo capillare x x<br />
S Rorippa amphibia (L.) Besser Crescione di Chiana x x<br />
S Sparganium erectum L. s.l. Coltellaccio maggiore x x<br />
S Spirodela polyrhiza (L.) Schleid. Lenticchia d'acqua maggiore x x<br />
S Valeriana officinalis L. s.l. Valeriana comune x<br />
S Vallisneria spiralis L. Vallisneria x x<br />
S Veronica anagallis-aquatica L. Veronica acquatica x x<br />
Veronica beccabunga, Erba<br />
x<br />
S Veronica beccabunga L.<br />
grassa<br />
S Zannichellia palustris L. Zannichellia x x<br />
P Equisetum ramossissimum Desf. Equiseto ramossissimo x<br />
P Salvinia natans (L.) All. Erba pesce x x<br />
B Amblystegium fluviatile (Hedw.) Schimp. x x x<br />
B Fontinalis antipyretica Hedw. x x x<br />
B Hygrohypnum luridum (Hedw.) Jenn. x x<br />
A Chaetophora incrassata x<br />
A Chaetophora sp. (non incrassata) x<br />
A Chara globularis x x x<br />
A Cladophora glomerata x x x<br />
A Hydrodictyon reticulatum x x x<br />
A Lyngbya sp. x x x<br />
A Microspora sp. x x<br />
A Oedocladium sp. x x<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
tipo nome scientifico nome comune 09 10 11<br />
A Oscillatoria sp. x x x<br />
A Phitophora sp. x x<br />
A Phormidium sp. x x x<br />
A Rhizoclonium sp. x<br />
A Spirogyra sp. x x<br />
A Stigeoclonium sp. x<br />
A Tetrasporidium sp. x x<br />
A Thorea hispida x x x<br />
A Ulothrix sp. x<br />
A Vaucheria sp. x<br />
A Zygnema sp. x x x<br />
Nel corso dei campionamenti (nel triennio) le specie maggiormente diffuse si sono rilevate Oscillatoria<br />
sp., (numero medio di stazioni colonizzate 29) Spirogyra sp. (numero medio di stazioni colonizzate<br />
26) e Cladophora glomerata (numero medio di stazioni colonizzate 24), tre taxa macroalgali caratteristici<br />
di ambienti da meso-eutrofici a ipertrofici; considerazioni che confermano i dati riportati nella<br />
prima relazione annuale di analisi. Peraltro, amplissima è la letteratura che evidenzia come la diffusione<br />
di C. glomerata sia strettamente legata al peggioramento qualitativo delle acque e, in particolare<br />
all’aumento della disponibilità di fosforo. Tra le spermatofite, la specie maggiormente rappresentata<br />
(numero medio di stazioni colonizzate 21) è Myriophyllum spicatum, un’entità ad ampia valenza<br />
ecologica considerata indicatrice di ambienti perturbati.<br />
Tabella 3.14. Rappresentatività delle specie a maggiore distribuzione nei tre anni di monitoraggio.<br />
Anno<br />
Specie 2009 2010 2011<br />
Ceratophyllum demersum 18 15 20<br />
Elodea nuttallii 10 11 12<br />
Lagarosiphon major (Ridl.) Moss 10<br />
Myriophyllum spicatum 20 20 23<br />
Najas marina marina 10 11 13<br />
Nasturtium officinale subsp. officinale 11<br />
Paspalum distichum L. 15<br />
Persicaria hydropiper (L.) Spach 13<br />
Phalaris arundinacea subsp. arundinacea 13<br />
Ranunculus trichophyllus trichophyllus 14 15 10<br />
Rorippa amphibia 10 10 15<br />
Vallisneria spiralis L. 17 17 13<br />
Veronica anagallis-aquatica L. 11 13<br />
Zannichellia palustris L. subsp. polycarpa 17<br />
Cladophora sp. 23 23 26<br />
Hydrodictyon reticulatum 17<br />
Oscillatoria sp. 28 28 30<br />
Rhizoclonium sp. 12<br />
Spirogyra sp. 26 26 26<br />
Per ora si è proceduto a una valutazione preliminare dei dati dei tre anni osservando scostamenti localmente<br />
notevoli in termini di diversità (cfr. per esempio i risultati per le stazioni 1, 4, 7) o coperture<br />
relative (cft. Allegato II) che possono essere da un certo punto di vista considerati espressione di<br />
un’estrema variabilità in termini di struttura e composizione delle comunità vegetali tra stazioni (cfr<br />
Allegato II). Tali risultati impongono un’accurata procedura di validazione dei dati acquisiti in campo<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
nei tre anni di sperimentazione mediante una loro ponderazione in relazione al diverso gradiente di<br />
accessibilità dei siti tra anni, richiedendo inoltre un’ulteriore accurata analisi dei campioni macroalgali<br />
fissati (per una verifica della diversità specifica rilevata e dei rapporti di rappresentatività) oltre a<br />
un’approfondita verifica dei dati riportati sulle schede di campo per escludere possibili errori di valutazione<br />
in particolare per quanto riguarda le valutazioni spaziali delle coperture e abbondanze dei<br />
singoli taxa. Tali attività sar<strong>anno</strong> condotte entro la fine della sperimentazione. La percentuale di copertura<br />
media complessiva della componente macrofitica (± deviazione standard) è pari al 54 ± 11%<br />
per i primi due anni e al 43 ± 16%, con minimi e massimi rispettivamente del 10% e del 105%. La<br />
componente maggiormente rappresentata è quella macroalgale (che contribuisce per una quota<br />
compresa tra il 72 e l’80% alle percentuali di copertura complessiva) seguita da quella spermatofitica<br />
compresa tra il 19 e il 42%. Nel complesso, quindi, dominano taxa che possiamo considerare indicatori<br />
di ambienti sottoposti a perturbazioni non trascurabili ed elevati carichi di nutrienti (tabella<br />
3.15).<br />
Escluso pochissime stazioni (1, 4, 7 e 11), le macroalghe dominano incontrastate le comunità di produttori<br />
primari con elevatissime percentuali di copertura abbondanza, in oltre il 50% dei tratti indagati<br />
rappresentano mediamente tra i tre anni analizzati il 90% e più della copertura macrofitica (fino<br />
a rappresentarne il 100%). Procedendo dalle prime stazioni (dall’incile del lago d’Iseo) verso il tratto<br />
potamale vero e proprio (nei pressi della foce in Po), si osserva chiaramente una significativa riduzione<br />
delle percentuali di copertura delle spermatofite a vantaggio delle forme macroalgali; in particolare<br />
si osserva un chiaro comportamento speculare tra le due compagini dominanti le comunità analizzate;<br />
rilevando che già a 4 km dall’incile (dalla stazione 8) le cenosi sono dominate da forme macroalgali.<br />
I tratti fluviali dove si riconosce una comunità strutturata di piante superiori coincidono con i<br />
settori bacinizzati (tabella 3.15 e figura 3.54). In questi tratti la stabilizzazione dei tiranti e l’intensa<br />
sedimentazione del particellato sono in grado di originare condizioni adatte all’insediamento di forme<br />
macrofitiche tipiche di corpi idrici di tipo lentico (ad es., Vallisneria spiralis, Nuphar lutea, Persicaria<br />
amphibia, ecc.) in grado di contrastare più o meno efficacemente le forme macroalgali o fitoplanctoniche.<br />
Nei contesti di corrente turbolenta le forme macroalgali filamentose (prevalentemente<br />
Cladophora e Spirogyra) dominano le comunità incontrastate.<br />
Tabella 3.15. Rappresentatività delle specie a maggiore distribuzione.<br />
Stazione<br />
2009 2010 2011<br />
Copertura Spermatofite<br />
Copertura Pteridofite complessiva<br />
Copertura Briofite complessiva<br />
Copertura Algae complessiva<br />
Copertura Macrofite<br />
α diversità<br />
Copertura Spermatofite<br />
Copertura Pteridofite complessiva<br />
1 55 0 0 20 75 11 60 0 0 20 80 11 75 0 0 15 90 20<br />
3 5 0 0 20 25 11 0 0 0 25 25 8 0 0 0 20 20 11<br />
4 70 0 0 30 100 12 70 0 0 35 105 12 30 0 0 10 40 20<br />
6 15 0 0 50 65 15 5 0 0 55 60 15 5 0 0 15 20 12<br />
7 35 0 0 30 70 12 40 0 0 30 70 12 30 0 0 15 45 28<br />
8 + 0 0 45 45 13 0 0 0 45 45 13 0 0 0 10 10 15<br />
11 20 0 0 15 35 9 15 0 0 15 30 9 20 0 0 10 30 15<br />
14 + 0 0 70 70 10 0 0 0 70 70 10 0 0 0 10 10 15<br />
15 20 0 0 40 60 6 20 0 0 40 60 8 15 0 0 15 30 12<br />
16 + 0 0 25 25 4 0 0 0 25 25 4 0 0 0 15 15 11<br />
21 5 0 + 55 60 7 10 0 0 55 65 7 0 0 0 45 45 8<br />
24 + 0 0 75 75 9 0 0 0 75 75 9 5 0 5 50 60 12<br />
25 35 0 0 35 70 10 35 0 0 35 70 10 14 0 0 15 29 17<br />
26 + 0 0 15 15 9 0 0 0 15 15 7 5 0 0 50 55 19<br />
Copertura Briofite complessiva<br />
68/136<br />
Copertura Algae complessiva<br />
Copertura Macrofite<br />
α diversità<br />
Copertura Spermatofite<br />
Copertura Pteridofite complessiva<br />
Copertura Briofite complessiva<br />
Copertura Algae complessiva<br />
Copertura Macrofite<br />
α diversità
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Stazione<br />
2009 2010 2011<br />
Copertura Spermatofite<br />
Copertura Pteridofite complessiva<br />
Copertura Briofite complessiva<br />
Copertura Algae complessiva<br />
Copertura Macrofite<br />
α diversità<br />
Copertura Spermatofite<br />
Copertura Pteridofite complessiva<br />
27 + 0 0 25 25 8 0 0 0 25 25 9 0 0 0 60 60 13<br />
31 + 0 0 75 75 6 0 0 0 75 75 7 0 0 0 80 80 24<br />
32 20 0 0 75 95 6 20 0 0 75 95 7 35 0 0 15 50 18<br />
35 5 0 + 85 90 16 5 0 0 85 90 16 5 0 0 80 85 24<br />
36 + 0 + 70 70 11 0 0 0 70 70 12 0 0 0 95 95 23<br />
39 + 0 0 80 90 12 0 5 0 80 85 13 0 0 0 95 95 19<br />
42 0 0 + 75 75 21 0 0 0 75 75 19 10 0 0 90 100 33<br />
47 + 0 + 25 25 6 0 0 0 25 25 8 5 0 0 10 15 6<br />
59 + 0 0 45 45 8 0 5 0 45 50 8 0 5 0 10 15 8<br />
62 15 0 0 25 40 14 15 0 0 25 40 14 30 0 0 15 45 15<br />
63 15 0 + 35 50 14 10 0 0 35 45 14 25 0 5 10 40 15<br />
68 + 0 0 10 10 10 0 0 0 10 10 10 10 0 0 10 20 12<br />
73 + 0 0 45 45 11 0 0 0 45 45 11 0 0 0 25 25 17<br />
77 + 0 + 15 15 13 0 0 0 15 15 13 5 0 0 15 20 14<br />
78 + 0 0 35 35 10 0 0 0 35 35 10 10 0 0 10 20 11<br />
80 + + 0 30 30 11 0 0 0 30 30 12 0 0 5 10 15 9<br />
M 23 0 0 43 54 11 10 0 0 43 54 11 11 0 1 31 43 16<br />
SD 20 0 0 23 26 4 18 1 0 23 26 3 16 1 2 29 29 6<br />
ES 4 0 0 4 5 1 3 0 0 4 5 1 3 0 0 5 5 1<br />
Max 70 0 0 85 100 21 70 5 0 85 105 19 75 5 5 95 100 33<br />
Min 0 0 0 10 10 4 0 0 0 10 10 4 0 0 0 10 10 6<br />
Copertura % delle macrofite<br />
Copertura %delle macroalghe<br />
Copertura %delle spermatofite<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Figura 3.54. I grafici riportano i trend delle copertura-abbondanza % della comunità macrofitica complessiva<br />
(in alto) e i singoli contributi delle componenti macroalgale e spermatofitica, i dati si riferiscono ai tre anni di<br />
sperimentazione.<br />
Copertura Briofite complessiva<br />
Copertura Algae complessiva<br />
Copertura Macrofite<br />
α diversità<br />
Copertura Spermatofite<br />
Copertura Pteridofite complessiva<br />
120 140 160 180 200 220 240<br />
120 140 160 180 200 220 240<br />
120 140 160 180 200 220 240<br />
69/136<br />
progressive chilometriche<br />
2009<br />
2010<br />
2011<br />
Copertura Briofite complessiva<br />
Copertura Algae complessiva<br />
Copertura Macrofite<br />
α diversità
L’uso della macrofite come indicatori<br />
Indice Biologique Macrophyitique en Rivière (IBMR)<br />
Nei contesti lotici manca ad oggi un adeguato approfondimento conoscitivo a scala nazionale: a oggi<br />
non si è proceduto sistematicamente allo studio delle cenosi macrofitiche e, come premesso nel paragrafo<br />
metodologico, non si dispone di uno specifico indice italiano. L’emanazione della WFD ha<br />
stimolato e amplificato il numero di ricerche applicate di campo che sono state, nella maggior parte<br />
dei casi, condotte coerentemente alla norma EN 14184 (CEN, 2003) da cui è stato derivato il protocollo<br />
nazionale non ufficiale (APAT, 2007), da noi applicato. A livello comunitario sono stati, invece,<br />
elaborati numerosi indici ampiamente applicati anche alla realtà italiana; solo per citare i principali<br />
ricordiamo: il Macrophyte Index Scheme MIS (Caffrey, 1987), il Trophic Index (Newbold & Holmes,<br />
1987), Plant Score (Harding, 1981), gli Indici GIS (Haury et al.,1996), il Nutrient Status Order color<br />
band (Haslam, 1997), il Mean Trophyc Rank (Newman et al., 1997), l’Indice Biologique Macrophyitique<br />
en Rivière IBMR (AFNOR, 2003) e ilTrophic Index Macrophyte TIM (Schneider & Melzer, 2004).<br />
Nella maggior parte dei casi tali indici sono costruiti su degli score specie-specifici, cioè si è proceduto<br />
alla definizione di una lista di taxa indicatori (a seconda degli indici, da 30-40 a 250) a ciascuno dei<br />
quali è associato un indice specifico Ci (score) di sensibilità o di tolleranza. Solamente in qualche caso<br />
è stato associato anche un coefficiente di stenoecia Ei (reliability). Peraltro, gran parte degli indici<br />
considerano anche il parametro abbondanza (della comunità e dei principali taxa indicatori) attraverso<br />
l’attribuzione di coefficiente di copertura (Ki) alle specie presenti nelle stazioni di monitoraggio<br />
(Minciardi et al., 2010a).<br />
Nel contesto europeo, l’IBMR è tra le poche metodologie pienamente indirizzate alla caratterizzazione<br />
delle cenosi macrofitiche in senso ecologico e, quindi, non esclusivamente in ottica di stato trofico.<br />
Sulla base di questa riflessione, in accordo a quanto avanzato da Minciardi et al. (2010a) riteniamo<br />
che, tra gli Indici macrofitici sperimentati, proprio l’IBMR ovvero l’Indice Macrofitico adottato in<br />
Francia, sia applicabile in tutto il territorio italiano avendo già dimostrata una sua buona applicabilità<br />
(Gerbaz et al, 2005; Minciardi et al., 2005; Morgana et al; 2005; ARPAV, 2008; ARPA Sicilia, 2008;<br />
Mezzotero et al., 2009; Minciardi et al., 2010b) .<br />
La metodologia dell’IBMR si basa sull’analisi della comunità delle macrofite acquatiche utilizzando<br />
una lista di taxa indicatori per i quali è stata valutata, in campo, la sensibilità, in primo luogo, nei confronti<br />
delle concentrazioni di azoto ammoniacale e ortofosfati. A ciascuna specie corrisponde un valore<br />
indicatore (che varia da 0 a 20) di sensibilità vs. lo stato trofico. La raccolta dei dati di campo è<br />
del tutto analoga a quanto previsto dal protocollo APAT (2007). I dati di copertura reali v<strong>anno</strong>, però,<br />
tradotti in corrispondenti coefficienti di copertura sensu IBMR mediante una semplice conversione<br />
così come riportato in tabella 3.16. Alle specie sporadiche (copertura-abbondanza = +) si dovrà associare<br />
il coefficiente di copertura 1.<br />
Tabella 3.16. tabella di conversione dei coefficienti di copertura-abbondanza.<br />
copertura reale coefficienti di copertura significato secondo IBMR<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Ei = coefficiente di stenoecia; Ki= coefficiente di copertura; Ci= coefficiente di sensibilità; n = numero<br />
dei taxa indicatori<br />
Nel complesso, sono stati identificati i valori di E e C per complessivi 210 taxa (2 funghi, 44 macroalghe,<br />
2 licheni, 15 epatiche, 37 muschi, 3 felci e 107 spermatofite). Sulla base dei risultati ottenuti la<br />
stazione monitorata è classificabile in cinque classi di trofia come riportato in tabella 3.17.<br />
Tabella 3.17. tabella di conversione dei coefficienti di copertura-abbondanza.<br />
Valore IBMR Livello trofico Gradazione cromatica<br />
IBMR ≥ 14 Molto lieve blu<br />
12 ≤ IBMR < 14 Lieve verde<br />
10 ≤ IBMR < 12 Medio giallo<br />
8 ≤ cop < 10 Elevato arancione<br />
IBMR ≤ 8 Molto elevato rosso<br />
Rispetto alla componente floristica dell’Oglio sublacuale, non è stato possibile associare un data valore<br />
di Ei e Ci a 14 differenti entità (dieci spermatofite: Carex elata subsp. elata, Equisetum ramossissimum,<br />
Lindernia palustris, L. dubia, Ludwigia hexapetala e Lythrum salicaria, Paspalum distichum,<br />
Phalaris arundinacea subsp. arundinacea, Potamogeton pusillus e Valeriana officinalis; e tre forme<br />
macroalgali: Oedocladium sp., Phitophora sp., e Tetrasporidium sp.) che, nel complesso, sono comunque<br />
forme estremamente sporadiche (sia in termini di rappresentatività lungo il fiume Oglio, sia<br />
per quanto riguarda le % di copertura abbondanza; cfr. Tabella I in Appendice). Non averle considerate<br />
nel calcolo dell’indice non inficia, quindi, il valore e la rappresentatività dell’indicatore stesso.<br />
Nel complesso, l’IBMR raffigura un corso d’acqua profondamente manomesso (livello trofico di classe<br />
media: di poco inferiore a 9 per i primi due anni e pari a 7.9 per il 2011 – in altre parole il fiume tende<br />
ad essere classificato in un livello trofico “elevato” o “molto elevato”) senza evidenziare gradienti significativi<br />
di qualità tra stazioni o settori di corso d’acqua (tabella 3.18). Nel corso dei tre anni si osserva<br />
un progressivo peggioramento dell’IBMR e del livello trofico corrispondente, in particolare per<br />
quanto riguarda il settore propriamente potamale del fiume (delimitato tra le progressive chilometriche<br />
214 - 256) per il quale, con ogni probabilità, la metodica applicata non è in grado di rilevare adeguatamente<br />
il livello di alterazione del sistema fluviale. I valori misurati anche se sono ripartiti in tre<br />
distinte classi di valore trofico (molto elevato, elevato e medio – quest’ultima classe non rilevata nella<br />
stagione 2011) sono tutti molto prossimi; in particolate i valori peggiori sono di poco inferiori al limite<br />
di classe (IBMR = 8), condizione rilevata nelle prime due stagioni vegetative in analisi; nel corso<br />
dell’estate 2011, invece, ben 5 stazioni (3, 16, 68, 77 e 80) h<strong>anno</strong> presentato valori inferiori al 7.<br />
Quanto alle migliori performance, nel corso dei primi 2 anni si sono registrati valori di poco superiori<br />
al valore 10 (stazioni 6, 31, 39 e 59), mentre nel 2011 i valori massimi si sono fermati alla soglia del<br />
9.9 (stazioni 47 e 59). In generale, comunque, l’IBMR riconosce tra i siti a minor qualità (classe con<br />
livello trofico molto elevato) i principali tratti bacinizzati del fiume (1, 4, 7 e 14) e il settore propriamente<br />
potamale, indicando il ruolo non trascurabile dell’interruzione della continuità idromorfologica<br />
nel modulare l’affermazione e lo sviluppo delle cenosi macrofitiche che tendono ad allontanarsi<br />
significativamente da quanto atteso in base ai paradigmi dell’ecologia fluviale [dal River<br />
Continuum concept (RCC) al flood pulse concept (FPC)]. Quanto alla determinazione dell’EQR (il rapporto<br />
tra il valore di IBMR e il valore di riferimento per il fiume Oglio sub-lacuale), nel complesso il<br />
sistema si presenta in uno stato “sufficiente” (con numerosi tratti classificati “buoni” o “eccellenti”);<br />
nei tre anni si è osservata una progressiva riduzione della rappresentatività delle classi migliori anche<br />
se il sistema fluviale non si colloca mai in uno stato inferiore al “sufficiente” (mai al di sotto del 60%<br />
del valore di riferimento).<br />
71/136
Tabella 3.18. IBMR e livello trofico corrispondente.<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
2009 2010 2011<br />
Stazioni Prog. km IBMR EQR livello trofico IBMR EQR Livello trofico IBMR EQR livello trofico<br />
1 112 7.7 0.74 Sufficiente molto elevato 7.8 0.74 Sufficiente Molto elevato 7.2 0.68 Sufficiente molto elevato<br />
3 113 8.1 0.77 Sufficiente elevato 8.0 0.76 Sufficiente elevato 6.9 0.66 Sufficiente elevato<br />
4 114.2 7.1 0.68 Sufficiente molto elevato 6.9 0.66 Sufficiente Molto elevato 7.1 0.68 Sufficiente molto elevato<br />
6 114 9.4 0.90 Buono elevato 10.0 0.95 Eccellente elevato 8.4 0.80 Buono elevato<br />
7 115 7.9 0.75 Sufficiente molto elevato 7.9 0.75 Sufficiente Molto elevato 7.8 0.75 Sufficiente molto elevato<br />
8 116 9.1 0.87 Buono elevato 9.1 0.87 Buono elevato 8.9 0.85 Buono elevato<br />
11 119.5 8.4 0.80 Sufficiente elevato 8.5 0.81 Buono elevato 7.8 0.75 Sufficiente molto elevato<br />
14 121.5 7.6 0.73 Sufficiente molto elevato 7.6 0.73 Sufficiente Molto elevato 7.5 0.72 Sufficiente molto elevato<br />
15 124 9.2 0.88 Buono elevato 8.0 0.76 Sufficiente Molto elevato 8.1 0.77 Sufficiente elevato<br />
16 124.4 8.1 0.77 Sufficiente elevato 8.1 0.77 Sufficiente elevato 6.7 0.64 Sufficiente molto elevato<br />
21 126.9 8.8 0.83 Buono elevato 8.6 0.82 Buono elevato 8.3 0.79 Sufficiente elevato<br />
24 130 8.0 0.76 Sufficiente molto elevato 8.0 0.76 Sufficiente Molto elevato 7.0 0.67 Sufficiente molto elevato<br />
25 131.5 8.1 0.77 Sufficiente elevato 8.1 0.77 Sufficiente elevato 7.3 0.70 Sufficiente molto elevato<br />
26 133 9.3 0.88 Buono elevato 9.3 0.88 Buono elevato 9.5 0.90 Eccellente elevato<br />
27 137 9.1 0.87 Buono elevato 9.3 0.88 Buono elevato 9.0 0.86 Buono elevato<br />
31 143 10.9 1.04 Eccellente medio 10.4 0.99 Eccellente medio 8.9 0.85 Buono elevato<br />
32 143.5 8.1 0.78 Sufficiente elevato 8.8 0.84 Buono elevato 7.5 0.72 Sufficiente molto elevato<br />
35 147.5 8.7 0.82 Buono elevato 9.0 0.86 Buono elevato 9.2 0.88 Buono elevato<br />
36 148 9.7 0.93 Eccellente elevato 9.8 0.93 Eccellente elevato 8.8 0.84 Buono elevato<br />
39 154.5 10.3 0.98 Eccellente medio 10.2 0.97 Eccellente medio 7.7 0.73 Sufficiente molto elevato<br />
42 162 8.7 0.83 Buono elevato 8.9 0.85 Buono 9.1 0.87 Buono elevato<br />
47 180 9.6 0.92 Eccellente elevato 7.8 0.75 Sufficiente Molto elevato 9.9 0.94 Eccellente elevato<br />
59 196 10.5 1.00 Eccellente medio 10.5 1.00 Eccellente medio 9.9 0.94 Eccellente elevato<br />
62 214 8.0 0.76 Sufficiente elevato 8.0 0.76 Sufficiente elevato 7.0 0.67 Sufficiente molto elevato<br />
63 218 9.0 0.86 Buono elevato 9.2 0.87 Buono elevato 7.5 0.71 Sufficiente molto elevato<br />
68 223 8.3 0.79 Sufficiente elevato 8.3 0.79 Sufficiente elevato 6.4 0.61 Sufficiente molto elevato<br />
73 226 8.8 0.83 Buono elevato 8.8 0.83 Buono elevato 8.0 0.77 Sufficiente elevato<br />
77 234 8.6 0.82 Buono elevato 8.6 0.82 Buono elevato 6.7 0.64 Sufficiente molto elevato<br />
78 247 8.6 0.82 Buono elevato 8.6 0.82 Buono elevato 7.2 0.68 Sufficiente molto elevato<br />
80 256 8.5 0.81 Buono elevato 8.3 0.79 Sufficiente elevato 6.4 0.61 Sufficiente molto elevato<br />
72/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
3.4. Azione 3 - Monitoraggio DIATOMEE<br />
L’elenco dei taxa rinvenuti, gli inventari (abbondanze relative su un totale di 400 individui identificati),<br />
gli indici diatomici e di diversità calcolati per ciascun punto per la campagna n°5/2010, n°6/2010 e<br />
n°9/2011, sono riportati in Allegato II.<br />
CAMPAGNA DI MISURA ESTIVA (N°5)<br />
Analisi della comunità diatomica nei tratti a monte e a valle delle centrali idroelettriche<br />
La diversità delle comunità diatomiche nei campioni della campagna estiva (n°5/2010) è particolarmente<br />
elevata in tutti i siti campionati, in particolare nella stazione a monte della centrale ENEL Tagliuno<br />
(sito 7). Nel confronto tra siti a monte e a valle delle centrali, si evidenzia una leggera perdita<br />
di biodiversità nei tratti subito a valle, anche se i valori dell’Indice di Sh<strong>anno</strong>n rimangono elevati (tabella<br />
3.19., figura 3.55).<br />
Tabella 3.19. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a<br />
valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e per le stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />
a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />
2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°5.<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Diversità Sh<strong>anno</strong>n (logaritmo base 2)<br />
Tagliuno Urago<br />
M<br />
V<br />
7 8 24 26<br />
Figura 3.55. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a<br />
valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e per le stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />
a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />
2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°5.<br />
In generale, tutte le comunità diatomiche analizzate sembrano strutturalmente mature, con una<br />
buona percentuale di taxa pionieri (prostrati ed adnati) e colonizzatori secondari (peduncolati e filamentosi).<br />
L’elevata percentuale di taxa coloniali e planctonici (Cyclotella comensis, Fragilaria crotonensis,<br />
Staurosira venter, Staurosirella pinnata,) nei siti 7 e 8 è indicatore di un flusso prevalentemente<br />
lentico. Il valore leggermente più basso dell’indice di biodiversità di Sh<strong>anno</strong>n e l’aumento in percentuale<br />
di Achnanthidium minutissimum e Cocconeis placentula var. euglypta (taxa prostrati e pionieri)<br />
nel sito 26 potrebbe essere sintomo di un lieve disturbo di tipo fisico (per esempio variazioni di<br />
portata) (figure 3.56 e 3.57).<br />
73/136<br />
M<br />
V
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Figura 3.56. Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte<br />
(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni<br />
fluviali 25 e 26, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento<br />
della Centrale Elettra 2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°5.<br />
Dal punto di vista qualitativo, tutte e 4 le stazioni risultano in seconda classe di qualità (ambiente<br />
mesotrofico) per gli indici IPS e IBD (figura 3.57).<br />
20<br />
17<br />
13<br />
9<br />
5<br />
0<br />
IPS (Coste in Cemagref,1982)<br />
Tagliuno Urago<br />
M V M<br />
M V M<br />
V<br />
7 8 24 26<br />
7 8 24 26<br />
Figura 3.57. Indici IPS e IBD per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle<br />
(tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />
a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra 2000 di<br />
Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°5.<br />
Più severi sono invece i giudizi espressi dall’indice TID che classifica il sito 7 in classe di qualità VII (ovvero<br />
ambiente eu-politrofico; P tot medio >0.1 mg/l) mentre i siti 8, 24 e 26 in VI classe (ovvero am-<br />
74/136<br />
20<br />
17<br />
13<br />
9<br />
5<br />
0<br />
IBD (Lenoir & Coste, 1996)<br />
Tagliuno Urago<br />
M V M<br />
M V M V
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
biente eutrofico; P tot medio 0.03-0.1 mg/l). L’indice TI è stato elaborato per valutare lo stato trofico<br />
di corsi d’acqua alpini a quote elevate; riesce per cui a discriminare meglio di tutti gli altri indici lievi<br />
variazioni di trofia in ambienti ultra-oligotrofici. Al contrario, in corsi d’acqua planiziali tende ad esprimere<br />
giudizi di qualità piuttosto severi. La percentuale di taxa tolleranti l’inquinamento (%PTV) è<br />
piuttosto consistente (ca. 20%) ma in linea con la tipologia di comunità analizzata e l’ambiente mesotrofico.<br />
4<br />
3,4<br />
3,1<br />
2,6<br />
2,2<br />
1,8<br />
1,5<br />
1<br />
0<br />
4<br />
3,4<br />
3,1<br />
2,6<br />
2,2<br />
1,8<br />
1,5<br />
1<br />
TID (Rott et al., 1999)<br />
TID (Rott et al., 1999)<br />
Tagliuno Urago<br />
M<br />
V<br />
M<br />
V<br />
100%<br />
90%<br />
80%<br />
70%<br />
60%<br />
50%<br />
40%<br />
30%<br />
20%<br />
10%<br />
0%<br />
0<br />
44 7 53 8 59 24 63 26 80<br />
%PTV %PTV (Kelly (Kelly et et al., al., 1995)<br />
Tagliuno Urago<br />
100% M V M V<br />
7 8 844 24 53 59 26 63 80<br />
Figura 3.58. Indici TID e %PTV per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a Monte (tratto bacinizzato) e a<br />
Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />
a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />
2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°5.<br />
Analisi della comunità diatomica nelle stazioni di campionamento Arpa<br />
90%<br />
80%<br />
70%<br />
60%<br />
50%<br />
40%<br />
30%<br />
20%<br />
10%<br />
0%<br />
%VALVE SENSIBILI<br />
%VALVE TOLLERANTI<br />
Esiste una netta differenza tra l’indice di diversità di Sh<strong>anno</strong>n e il numero di specie nel sito 44 rispetto<br />
ai siti più a valle. Pur presentando un numero di specie elevato e una buona ripartizione, il sito 44<br />
ha una biodiversità più bassa degli altri.<br />
Tabella 3.20. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le<br />
stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°5).<br />
75/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Figura 3.59. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />
ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°5).<br />
In particolare, la comunità del sito 44 è composta per il 45% da Achnanthidium minutissimum, una<br />
specie pioniera, colonizzatrice primaria, in grado di tollerare stress ambientali di tipo fisico (come variazioni<br />
della portata, banalizzazione del substrato fluviale e opere in alveo in generale). A. minutissimum<br />
è considerata una specie cosmopolita ed è ampiamente diffusa in qualsiasi tipo ambiente,<br />
dall’oligo al mesotrofico, non è però in grado di tollerare elevati livelli di eutrofizzazione (eu, poli e<br />
ipertrofico), per questo motivo la maggior parte degli indici diatomici la considerano una specie sensibile,<br />
seppur con un grado di affidabilità ecologica (in termini di bioindicatore ambientale) solo sufficiente,<br />
data la sua ampia diffusione. La comunità cambia nelle stazioni più a valle. La biodiversità e la<br />
ricchezza specifica aumentano nettamente, per raggiungere un picco nel sito 53. Tutte e 4 le stazioni<br />
sono costituite da una comunità matura in buona parte composta da colonizzatori secondari e mobili<br />
(specie appartenenti al genere Navicula e Nitzschia). La quasi totale assenza di specie appartenenti al<br />
genere Achnanthidium indica un netto abbassamento della qualità fluviale. In generale le specie dominanti<br />
sono α-mesosaprobie oligoalobie tolleranti caratteristiche di ambienti mesotrofici (es. Eolimna<br />
minima e Nitzschia palea) e β-mesosaprobie, generalmente alofile (es. Nitzschia sociabilis)<br />
(Dell’Uomo, 2004). Il progressivo aumento della conducibilità e la diminuzione della velocità della<br />
corrente procedendo verso valle, è segnato da un aumento percentuale di taxa planctonici e alofili<br />
(es. Cyclotella atomus e C. meneghiniana) nella stazione 80.<br />
76/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
50<br />
45<br />
40<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
ADMI<br />
APED<br />
RSIN<br />
NFO<br />
N<br />
44<br />
Figura 3.60. Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente<br />
coincidenti con le stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria<br />
(campagna estiva n°5).<br />
Dal punto di vista qualitativo si nota anche in questo caso una netta differenza tra il sito 44 e le stazioni<br />
a valle. Questo è in linea con le concentrazioni di nutrienti rilevate nella colonna d’acqua, in particolare<br />
il fosforo, leggermente meno elevate in 44 rispetto agli altri siti.<br />
L’IPS tende in questo caso ad esprimere giudizi più severi rispetto all’IBD. Questo è principalmente<br />
dovuto ai valori di sensibilità ed affidabilità assegnati a una delle specie più abbondanti nei campioni:<br />
Nitzschia palea. La consistente presenza di questa specie nei campioni analizzati incide molto negativamente<br />
sul valore finale dell’IPS, che la considera un indicatore molto affidabile di una condizione<br />
ambientale compromessa. L’indice IBD, al contrario, giudica la specie un sufficiente indicatore (dunque<br />
con un peso minore nel calcolo dell’indice) di ambienti meso-eutrofici, assegnandole un range<br />
ecologico più ampio. L’IBD, inoltre, tende a sovrastimare la sensibilità ed affidabilità ecologica di Achnanthidium<br />
minutissimum, la presenza di questa specie nel campione 44 fa si che il giudizio di qualità<br />
ambientale per questo sito sia ottimo.<br />
Sulla base della nostra esperienza, crediamo che in questo caso il giudizio finale espresso dall’IPS<br />
possa essere considerato più attendibile rispetto a quello dell’IBD.<br />
77/136<br />
CAEX<br />
CPLE<br />
ADBI<br />
NCTE
20<br />
17<br />
13<br />
9<br />
5<br />
0<br />
4<br />
3,4<br />
3,1<br />
2,6<br />
2,2<br />
1,8<br />
1,5<br />
1<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
IPS (Coste in Cemagref,1982)<br />
44 53 59 63 80<br />
Figura 3.61. Indici IPS e IBD per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />
ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°5).<br />
I giudizi espressi dall’indice IPS sono invece concordi con quelli del TID. Anche la percentuale di valve<br />
tolleranti l’inquinamento aumenta progressivamente procedendo verso valle e raggiunge il 46% nel<br />
sito 80.<br />
TID (Rott et al., 1999)<br />
100%<br />
90%<br />
80%<br />
70%<br />
60%<br />
50%<br />
40%<br />
30%<br />
20%<br />
10%<br />
44 53 59 63 80<br />
%PTV (Kelly et al., 1995)<br />
%VALVE SENSIBILI<br />
%VALVE TOLLERANTI<br />
0%<br />
0<br />
44 53 59 63 80<br />
44 53 59 63 80<br />
Figura 3.62. Indici TID e %PTV per le stazioni<br />
fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano,<br />
Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°5).<br />
CAMPAGNA di misura autunnale (n°6)<br />
Analisi della comunità diatomica nei tratti a monte e a valle delle centrali idroelettriche<br />
20<br />
17<br />
13<br />
9<br />
5<br />
0<br />
78/136<br />
IBD (Lenoir & Coste, 1996)
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Gli indici di diversità di Sh<strong>anno</strong>n sono particolarmente elevati, soprattutto quelli per le stazioni a<br />
monte e a valle della centrale ENEL Tagliuno. Non si registrano significative variazioni in termini di<br />
biodiversità tra i siti a monte e quelli a valle delle centrali (tabella 3.21 e figura 3.63).<br />
Tabella 3.21. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a<br />
valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e per le stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />
a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />
2000 di Urago d’Oglio, per la campagna autunnale n°6.<br />
n° generi*<br />
n°<br />
specie*<br />
Indice di<br />
Sh<strong>anno</strong>n evenness<br />
7 17 41 4,35 0,81<br />
8 27 48 4,39 0,79<br />
24 21 37 3,83 0,74<br />
26 15 29 3,86 0,79<br />
* su 400 individui<br />
identificati<br />
Figura 3.63. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a<br />
valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e per le stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />
a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />
2000 di Urago d’Oglio, per la campagna autunnale n°6.<br />
Le comunità analizzate presentano una composizione in specie abbastanza simile: i taxa più frequentemente<br />
rinvenuti e più abbondanti sono Amphora pediculus, Diatoma tenuis e Nitzschia dissipata. A.<br />
pediculus è una diatomea alcalofila (principalmente rinvenuta in corsi d’acqua con pH>7), potenzialmente<br />
aerofila, perciò in grado di tollerare brevi periodi di siccità. In generale è una specie mediamente<br />
tollerante, caratteristica di ambienti mesotrofici; il suo valore di affidabilità ecologica, in termini<br />
di bioindicatore ambientale, è solo sufficiente a causa della sua ampia distribuzione. E’ presente<br />
con abbondanze consistenti in tutti i siti tranne che in 24 (sito monte di Urago). Diatoma tenuis è una<br />
specie sia planctonica che bentonica, alcalofila, di acque con contenuto elettrolitico medio-alto e di<br />
mediocre qualità. E’ in grado di crescere anche in condizioni di ossigenazione moderate (comunque<br />
79/136
50%). Nitzschia dissipata è una specie tollerante moderati carichi di nutrienti e in grado di resistere<br />
anche a contaminazione da parte di erbicidi o metalli pesanti.<br />
Le comunità prese in esame sono comunque ben strutturate e mature, non sembrano esserci taxa<br />
che denotino uno stress di tipo fisico nei siti a valle delle opere di sbarramento.<br />
% abbondanza<br />
% abbondanza<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
28<br />
24<br />
20<br />
16<br />
12<br />
8<br />
4<br />
0<br />
APED<br />
NDIS<br />
DITE<br />
NFON<br />
ADMI<br />
EOMI<br />
NTPT<br />
AMMO<br />
ADMI<br />
NDIS<br />
7<br />
24<br />
DITE<br />
NCTO<br />
CCMS<br />
NCTO<br />
CPLE<br />
APED<br />
ESBM<br />
NPAD<br />
CPLE<br />
NANT<br />
FCVA<br />
SPIN<br />
ADEU<br />
NYCO<br />
Figura 3.64. Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte<br />
(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni<br />
fluviali 25 e 26, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento<br />
della Centrale Elettra 2000 di Urago d’Oglio, per la campagna autunnale n°6.<br />
Entrambi gli indici denotano una buona qualità dei corsi d’acqua dal punto di vista del carico organico.<br />
Si evidenzia addirittura un lieve aumento del valore di IPS e IBD nelle stazioni a valle, soprattutto<br />
sul Tagliuno. Questo è probabilmente dovuto a un consistente aumento di N. dissipata che, pur essendo<br />
una specie β-mesosaproba come A. pediculus ha una valenza ecologica molto più alta rafforzando<br />
il risultato finale dell’indice in seconda classe di qualità.<br />
% abbondanza<br />
% abbondanza<br />
20<br />
18<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
28<br />
24<br />
20<br />
16<br />
12<br />
8<br />
4<br />
0<br />
80/136<br />
NDIS<br />
APED<br />
DITE<br />
ADMI<br />
8<br />
CCMS<br />
26<br />
APED<br />
NDIS<br />
ADMI<br />
NFON<br />
EOMI<br />
CBAC<br />
NCTV<br />
EOCO<br />
RSIN<br />
DITE<br />
NCTE<br />
ADEU<br />
NANT<br />
NRCH<br />
NCTO<br />
ESBM<br />
MAPE<br />
NFON<br />
PSBR<br />
NCTO<br />
EOMI<br />
AMMO
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
20<br />
17<br />
13<br />
9<br />
5<br />
0<br />
IPS (Coste in Cemagref, 1982)<br />
Tagliuno Urago<br />
M<br />
V<br />
V<br />
M<br />
7 8 24 26<br />
Figura 3.65. Indici IPS e IBD per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle<br />
(tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />
a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra 2000 di<br />
Urago d’Oglio, per la campagna autunnale n°6.<br />
Come sempre più severo è l’indice trofico di Rott che classifica tutti e 4 i siti in 7° classe di qualità, ovvero<br />
eu-politrofico con P totale medio >0.1 mg/l. Un lieve miglioramento nelle due stazioni a valle è<br />
confermato da una percentuale più bassa di taxa tolleranti, soprattutto in 8.<br />
4<br />
3,4<br />
3,1<br />
2,6<br />
2,2<br />
1,8<br />
1,5<br />
1<br />
0<br />
Tagliuno<br />
M<br />
TID (Rott et al., 1999)<br />
V<br />
Urago<br />
M V<br />
7 8 24 26<br />
Figura 3.66. Indici TID e %PTV per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a Monte (tratto bacinizzato) e a<br />
Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />
a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />
2000 di Urago d’Oglio, per la campagna autunnale n°6.<br />
Analisi della comunità diatomica nelle stazioni di campionamento Arpa<br />
La biodiversità e il numero di specie all’interno dei 4 campioni è sorprendentemente alta. Nonostante<br />
questo, la densità in termini di individui all’interno dei vetrini è piuttosto bassa, soprattutto nei siti<br />
53, 59 e 80 in cui la quantità di detrito è elevata. In tutti i campioni, comunque, è stato possibile identificare<br />
un numero sufficiente di individui per il calcolo degli indici.<br />
81/136<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
20<br />
17<br />
13<br />
9<br />
5<br />
0<br />
IBD (Lenoire & Coste, 1996)<br />
Tagliuno Urago<br />
M<br />
V<br />
V<br />
M<br />
7 8 24 26<br />
% VALVE SENSIBILI<br />
%PTV (Kelly et al., 1995) % VALVE TOLLERANTI<br />
7 8 24 26
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Tabella 3.22. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le<br />
stazioni ARPA di Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna autunnale n°6).<br />
n°<br />
generi*<br />
n°<br />
specie*<br />
Indice di<br />
Sh<strong>anno</strong>n evenness<br />
53 26 57 4,66 0,8<br />
59 33 75 5,41 0,87<br />
63 32 65 5,25 0,87<br />
80 29 60 4,82 0,82<br />
* su 400 individui identificati<br />
Figura 3.67. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />
ARPA di Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna autunnale n°6).<br />
Le comunità sono mature e ben diversificate, composte da taxa prostrati ed adnati (Achnanthidium),<br />
eretti (Gomphonema), mobili (Nitzschia e Navicula) e planctonici formanti o meno colonie (Cyclotella<br />
e Staurosirella). In generale le specie dominanti nei campioni sono Amphora montana, Diatoma tenuis<br />
e Achnanthidium minutissimum. A. montana è una specie β-mesosaproba in grado di tollerare<br />
brevi periodi di siccità. Da segnalare la presenza di Eolimna comperei, descritta recentemente come<br />
specie esotica a carattere invasivo. Ad oggi, in Italia, è stata rinvenuta solo in Piemonte nel fiume<br />
Bormida di Millesimo, mentre in Europa è stata segnalata in Spagna e in Francia, spesso con<br />
un’abbondanza relativa elevata (40-50% sull’intero campione) (Ector & Coste, 2000).<br />
82/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
% abbondanza<br />
% abbondanza<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
DITE<br />
DITE<br />
APED<br />
APED<br />
ADMI<br />
SPIN<br />
53<br />
EOMI<br />
CPLE<br />
CCMS<br />
CPED<br />
PRST<br />
ACOP<br />
Figura 3.68. Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 53, 59, 63, 80 rispettivamente<br />
coincidenti con le stazioni ARPA di Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna autunnale n°6).<br />
Nonostante i siti campionati ricadano tutti in seconda classe di qualità (vedi IBD), è da notare che il<br />
valore effettivo ottenuto dal calcolo è al limite con la terza classe, ovvero ambiente eutrofico. Questo<br />
è dovuto alla presenza, in alcuni casi anche consistente, di specie α-mesosaprobe come Eolimna minima<br />
e Fistulifera saprophila.<br />
20<br />
13<br />
9<br />
5<br />
0<br />
SPIN<br />
CPLE<br />
NPAD<br />
EOMI<br />
63<br />
NDIS<br />
GPAR<br />
IPS (Coste in Cemagref, 1982)<br />
53 59 63 80<br />
NFON<br />
CCMS<br />
DVUL<br />
FSAP<br />
MAEX<br />
Figura 3.69. Indici IPS e IBD per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />
ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna autunnale n°6).<br />
Il TID definisce i siti di campionamento 59 e 63 eu-politrofici, in 7° classe di qualità. Il sito 53 è da considerarsi<br />
in una classe di qualità leggermente superiore (eutrofico) ma il valore dell’indice coincide<br />
con la soglia che delimita la 6° e la 7° classe. Il sito 80 ricade invece pienamente in 6° classe di qualità,<br />
ovvero caratterizzata da una concentrazione media di P totale compresa tra 0.03-0.1 mg/l. La percen-<br />
83/136<br />
% abbondanza<br />
% abbondanza<br />
20<br />
13<br />
9<br />
5<br />
0<br />
10<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
20<br />
18<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
59<br />
AMMO<br />
DITE<br />
ADMI<br />
NVIP<br />
EOMI<br />
FSAP<br />
RSIN<br />
SCON<br />
CPLE<br />
APED<br />
NPAD<br />
NFON<br />
CCMS<br />
NCTE<br />
NDIS<br />
PLFR<br />
EOCO<br />
ADMI<br />
SPIN<br />
DITE<br />
APED<br />
NPAD<br />
80<br />
IBD (Lenoire & Coste, 1996)<br />
53 59 63 80<br />
ADBI<br />
CPLE<br />
FSAP<br />
NFON<br />
RSIN<br />
CMEN
4<br />
3,4<br />
3,1<br />
2,6<br />
2,2<br />
1,8<br />
1,5<br />
1<br />
0<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
tuale di valve tolleranti rientra nella norma, fa eccezione il sito 63 in cui si registra un lieve inquinamento<br />
organico.<br />
TID (Rott et al., 1999)<br />
53 59 63 80<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
%PTV (Kelly et al., 1995)<br />
53 59 63 80<br />
% VALVE SENSIBILI<br />
% VALVE TOLLERANTI<br />
Figura 3.70. Indici TID e %PTV per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />
ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna autunnale n°6).<br />
CAMPAGNA DI MISURA ESTIVA (N°9)<br />
Analisi della comunità diatomica nei tratti a monte e a valle delle centrali idroelettriche<br />
In generale, la biodiversità delle comunità analizzate è molto alta. Non si osserva alcuna rilevante<br />
perdita di biodiversità sul fiume a Tagliuno, nelle stazioni a valle della centrale ENEL. Al contrario, si<br />
registra un lieve calo del numero di generi, specie e indice di Sh<strong>anno</strong>n, nel fiume a Urago, subito a<br />
valle della centrale elettrica.<br />
n° generi* n° specie*<br />
Indice di<br />
Sh<strong>anno</strong>n<br />
evenness<br />
7 21 50 4,61 0,82<br />
8 25 44 4,57 0,84<br />
24 21 40 4,52 0,85<br />
26 16 30 3,63 0,74<br />
*su 400 individui identificati<br />
Tabella 3.23. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a<br />
valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e per le stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />
a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />
2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°9.<br />
84/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Figura 3.71. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a<br />
valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e per le stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />
a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />
2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°9.<br />
Le comunità del fiume a Tagliuno sono abbastanza simili in termini di composizione in specie e risultano<br />
mature e ben strutturate sia nei siti a monte che in quelli a valle della centrale elettrica. Tra le<br />
specie dominanti osserviamo Cyclotella ocellata, un taxa planctonico che denota un flusso piuttosto<br />
lentico e Amphora pediculus. Si osserva una maggiore percentuale di specie pioniere a monte della<br />
centrale, mentre nel sito a valle si sottolinea un aumento della percentuale di Nitzschia fonticola.<br />
Le comunità del fiume a Urago, a monte e a valle della centrale, sono invece piuttosto diverse. Nel<br />
sito a monte, 24, si osserva una maggiore percentuale di taxa mobili (appartenenti al genere Nitzschia<br />
e Navicula) e planctonici (Cyclotella ocellata). Le specie mobili, in generale, possiedono uno<br />
dei più avanzati ed efficienti sistemi di movimento e sono in grado di spostarsi all’interno del biofilm,<br />
migrando verso gli strati più superficiali in caso di deposizione di materiale fine. La presenza di una<br />
percentuale consistente di taxa mobili e planctonici potrebbe dunque essere un indicatore di un aumento<br />
della quantità di materiale fine in sospensione o un habitat di tipo deposizionale dovuto a un<br />
flusso di corrente abbastanza lentico. Come già osservato durante i campionamenti del 2010, si può<br />
osservare un aumento di taxa colonizzatori primari, in particolare Cocconeis placentula var. euglypta<br />
e Achnanthidium minutissimum, nel sito 26; questo potrebbe indicare un lieve disturbo di tipo fisico<br />
(es. variazioni di portata).<br />
85/136
% abbondanza<br />
% abbondanza<br />
TAGLIUNO<br />
14,00<br />
12,00<br />
10,00<br />
8,00<br />
6,00<br />
4,00<br />
2,00<br />
0,00<br />
URAGO<br />
COCE<br />
APED<br />
ADMI<br />
CEUG<br />
NCTO<br />
NFON<br />
7<br />
NCTE<br />
FCRO<br />
NDIS<br />
ADEU<br />
EOMI<br />
GPEL<br />
Figura 3.72. Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte<br />
(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni<br />
fluviali 25 e 26, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento<br />
della Centrale Elettra 2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°9.<br />
Per quanto riguarda gli indici di qualità, tutti i siti ricadono in una seconda classe, che denota un ambiente<br />
mesotrofico. Unica eccezione è il sito 26, a valle della centrale, in cui si registra un peggioramento<br />
dovuto ad un aumento delle specie considerate tolleranti, all’interno della comunità (ca.<br />
30%). L’indice trofico di Rott (1999), più severo, descrive un ambiente eutrofico (P tot medio 0.030-<br />
0.100 mg/l).<br />
20<br />
18<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
14,00<br />
12,00<br />
10,00<br />
8,00<br />
6,00<br />
4,00<br />
2,00<br />
0,00<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
NFON<br />
NDIS<br />
COCE<br />
FCRO<br />
CEUG<br />
DSTE<br />
24<br />
NCTE<br />
APED<br />
EOMI<br />
ADMI<br />
NANT<br />
NCPR<br />
IPS (Coste in Cemagref, 1982)<br />
NCTO<br />
MV…<br />
Tagliuno Urago<br />
M V M<br />
7 8 24 26<br />
NCTV<br />
V<br />
% abbondanza<br />
% abbondanza<br />
Figura 3.73. Indici IPS e IBD per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle<br />
(tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />
a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra 2000 di<br />
Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°9.<br />
20<br />
18<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
14,00<br />
12,00<br />
10,00<br />
8,00<br />
6,00<br />
4,00<br />
2,00<br />
0,00<br />
30,00<br />
25,00<br />
20,00<br />
15,00<br />
10,00<br />
5,00<br />
0,00<br />
86/136<br />
8<br />
NFON<br />
COCE<br />
APED<br />
NCTE<br />
FCRO<br />
NCTO<br />
NDIS<br />
NCTV<br />
SPIN<br />
CBAC<br />
DSTE<br />
EOMI<br />
CPED<br />
GMIN<br />
CEUG<br />
ADMI<br />
NFON<br />
NZSU<br />
26<br />
GMIN<br />
APED<br />
IBD (Lenoir & Coste, 1996)<br />
Tagliuno Urago<br />
M V M<br />
7 8 24 26<br />
NCTE<br />
COCE<br />
CPED<br />
FCRO<br />
V
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
4<br />
3,5<br />
3<br />
2,5<br />
2<br />
1,5<br />
1<br />
0,5<br />
0<br />
TID (Rott et al., 1999)<br />
Tagliuno Urago<br />
M V M V<br />
7 8 24 26<br />
Figura 3.74. Indici TID e %PTV per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a Monte (tratto bacinizzato) e a<br />
Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />
a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />
2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°9.<br />
Analisi della comunità diatomica nelle stazioni di campionamento Arpa<br />
Come già evidenziato nei campionamenti estivi del 2010, la biodiversità nel sito 44 è inferiore rispetto<br />
alle stazioni più a valle (l’Indice di Sh<strong>anno</strong>n in questa stazione è pari a 3.73, un valore comunque<br />
molto alto). Il numero di specie (*) nei siti 53, 59, 63 e 80 è decisamente alto e l’equiripartizione o<br />
evenness è quasi pari a 1.<br />
Tabella 3.24. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le<br />
stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°9).<br />
n° ge- n° spe- Indice di<br />
neri*cie* Sh<strong>anno</strong>n evenness<br />
44 14 27 3,73 0,78<br />
53 28 59 5,08 0,86<br />
59 27 67 5,37 0,89<br />
63 27 65 5,46 0,91<br />
80 29 58 5,00 0,85<br />
*su 400 individui identificati<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
7 8 24 26<br />
7 8 24 26<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
%PTV (Kelly et al., 1995)<br />
Tagliuno Urago<br />
M V M V<br />
Diversità di Sh<strong>anno</strong>n (logaritmo base 2)<br />
44 53 59 63 80<br />
% valve tolleranti<br />
% valve sensibili<br />
Figura 3.75. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />
ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°9).<br />
Tutte le comunità prese in esame sono mature e stabili. Rispetto ai campionamenti del 2010 non si<br />
osservano comunità dominate da taxa pionieri. Si nota una cospicua presenza di molti generi, soprattutto<br />
Navicula e Nitzschia e si può notare la quasi totale assenza di taxa planctonici; fa eccezione il<br />
87/136
sito più a valle (80) in cui Cyclotella atomus rappresenta circa il 7% della comunità. La sua presenza<br />
indica probabilmente un flusso più lentico.<br />
Da notare la bassa percentuale di specie appartenenti a generi sensibili come ad es. Achnanthidium<br />
(ad eccezione di A. minutissimum la cui valenza ecologica è però piuttosto bassa) o Encyonema.<br />
% abbondanza<br />
% abbondanza<br />
% abbondanza<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
16,00<br />
14,00<br />
12,00<br />
10,00<br />
8,00<br />
6,00<br />
4,00<br />
2,00<br />
0,00<br />
NFON<br />
ADMI<br />
APED<br />
RSIN<br />
FCVA<br />
44<br />
ENLB<br />
59<br />
NZSU<br />
ADMI<br />
NFON<br />
APED<br />
ESLE<br />
DEHR<br />
UULN<br />
CPLE<br />
NPAL<br />
MAPE<br />
NPAD<br />
NDIS<br />
SPIN<br />
COCE<br />
GPAR<br />
MVAR<br />
80<br />
NPAD<br />
CATO<br />
NROS<br />
EOMI<br />
TPSN<br />
GYKU<br />
NCTE<br />
NPAE<br />
NDIS<br />
NRCS<br />
APED<br />
ESBM<br />
FSAP<br />
MV…<br />
SHAN<br />
UULN<br />
NDIS<br />
NCTE<br />
CAEX<br />
EOMI<br />
ADEU<br />
Figura 3.76. Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente<br />
coincidenti con le stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria<br />
(campagna estiva n°9).<br />
Tutti gli indici calcolati sono concordi nel giudicare il sito 44 migliore rispetto alle stazioni più a valle.<br />
IPS e IBD lo reputano infatti un sito mesotrofico, mentre il più severo indice di Rott lo classifica in VI<br />
classe di qualità (eutrofico).<br />
Nella stazione subito a valle, 53, si nota un lieve peggioramento della qualità (da notare infatti la presenza<br />
di Eolimna minima, una specie α-meso-polisaprobia).<br />
% abbondanza<br />
% abbondanza<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
88/136<br />
53<br />
APED<br />
EOMI<br />
NFON<br />
NCTE<br />
NSOC<br />
NDIS<br />
NPAD<br />
CEUG<br />
GMIN<br />
NPAE<br />
DEHR<br />
FCVA<br />
NANT<br />
NROS<br />
NCPR<br />
UULN<br />
63<br />
NFON<br />
NDIS<br />
ADMI<br />
NPAE<br />
NPAD<br />
APED<br />
NCTE<br />
CEUG<br />
EOMI<br />
GPAR<br />
MVAR<br />
FSAP<br />
NGER<br />
NROS<br />
NCPR<br />
ESBM
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Nel sito 59 la qualità torna paragonabile al sito più a monte (i.e. 44), si può notare infatti un aumento<br />
della percentuale di taxa sensibili come ad es. Achnanthidium minutissimum ed Encyonema silesiacum.<br />
Le stazioni più a valle, 63 e 80 sono quelle che presentano la più bassa qualità ambientale. A conferma<br />
di ciò si nota un aumento dei taxa β-mesosaprobi e appartenenti al genere Nitzschia.<br />
20<br />
18<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
Figura 3.77. Indici IPS e IBD per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />
ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°9).<br />
3<br />
2,9<br />
2,8<br />
2,7<br />
2,6<br />
2,5<br />
2,4<br />
2,3<br />
2,2<br />
IPS (Coste in Cemagref, 1982)<br />
44 53 59 63 80<br />
TID (Rott et al.,1999)<br />
44 53 59 63 80<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Figura 3.78. Indici TID e %PTV per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />
ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°9).<br />
CONFRONTO tra la campagna n°5 e n°6 e con la campagna n°9<br />
In generale le comunità sono ben diversificate, sia in estate che in autunno, con valori leggermente<br />
più elevati nei campioni di luglio 2010. Solo in estate 2010 e in estate 2011, però, si registrano valori<br />
leggermente inferiori di biodiversità nelle stazioni a valle delle centrali elettriche, in concomitanza<br />
con un aumento dei taxa pionieri e tolleranti il disturbo fisico. Per quanto riguarda gli indici diatomici,<br />
la situazione rimane invariata durante le stagioni, nonostante la diversa composizione delle comunità.<br />
Nonostante il giudizio di qualità sia buono in tutte e 4 le stazioni, sia in estate che in autunno, la<br />
situazione più critica è quella del sito 7. Gli indici IPS e IBD si aggirano a cavallo tra la seconda e la terza<br />
classe di qualità, mentre l'indice TID individua una condizione di eu-politrofia in autunno 2010 e di<br />
eutrofia nelle due stagioni estive. La biodiversità delle stazioni potamali, in questo caso, è maggiore<br />
nei campioni estivi 2011, seguiti da quelli autunnali rispetto a quelli estivi 2010. Il numero di specie in<br />
autunno è sorprendentemente alto e simile alle stagioni estive. La composizione in specie presenta<br />
differenze stagionali: mentre nelle due stagioni estive dominano specie perlopiù tolleranti, apparte-<br />
89/136<br />
20<br />
18<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
IBD (Lenoir & Coste, 1996)<br />
44 53 59 63 80<br />
%PTV (Kelly et al., 1995)<br />
44 53 59 63 80<br />
% valve tolleranti<br />
% valve sensibili
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
nenti al genere Navicula e Nitzschia, in particolare in estate 2010 predomina la specie Nitzschia palea,<br />
in autunno una buona percentuale è costitiuta da taxa leggermente più sensibili come Achnanthidium<br />
minutissimum, Amphora montana e Diatoma tenuis. Questo si riflette nei valori degli indici diatomici<br />
e rispettivi giudizi. Si nota pertanto un miglioramento della qualità delle stazioni dall’estate<br />
2010 all’autunno 2010, forse dovuto a una diluzione del carico in nutrienti causata da un aumento<br />
delle portate, e anche in estate 2011 dovuta alla minore presenza di Nitzschia palea che migliora il<br />
risultato dell’indice IPS.<br />
Nonostante gli allegati del DM n°260/2010 non specifici come calcolare l’indice ICMi, in tabella 3.25<br />
sono riportati i risultati del calcolo suggerito da un report dell’Agenzia provinciale per la protezione<br />
dell’ambiente di Trento. Come evidenziato dall’applicazione degli altri indici, anche l’ICMi evidenzia<br />
una maggiore stato di qualità nelle stazioni a nord e nella stagione autunnale 2010 ed estiva 2011<br />
piuttosto che in quella estiva 2010. Inoltre è da considerare che durante le campagne estive lo scenario<br />
di sperimentazione è stato il 5%, mentre durante la stagione autunnale è risultato maggiore del<br />
15%. Anche in questo caso quindi l’indice ICMi non evidenzia differenze dello stato di qualità del sistema<br />
in relazione ai deflussi in alveo.<br />
Tabella 3.25. Calcolo dell’indice ICMi secondo il Report dell’Agenzia provinciale per la protezione<br />
dell’ambiente di Trento (2010): “Rilascio del DMV nel rio Algone: monitoraggio componenti biotiche e studio<br />
ecosistema fluviale.” per le tre campagne di misura n°5 (estate 2010), n°6 (autunno 2010) e n°9 (estate 2011).<br />
(RQE_IPS= valore osservato / valore atteso ; RQE_TI= (4-valore osservato) / (4-valore atteso); ICMi=<br />
(RQE_IPS+RQE_TI)/2).<br />
stazioni<br />
ICMi<br />
Estate<br />
2010<br />
Stato Estate<br />
2010<br />
ICMi<br />
Autunno<br />
2010<br />
Stato<br />
Autunno 2010<br />
ICMi<br />
Estate<br />
2011<br />
Stato Estate<br />
2011<br />
Tagliuno 0,82 Buono/suff. 0,80 Buono/suff. 0,88 Elevato/buono<br />
Capriolo 0,92 Elevato/buono 0,86 Elevato/buono 0,92 Elevato/buono<br />
Pontoglio 0,87 Elevato/buono 0,92 Elevato/buono 0,86 Elevato/buono<br />
Cividate al<br />
Piano<br />
0,88 Elevato/buono 0,88 Elevato/buono 0,83 Buono/suff.<br />
Castelvisconti 1,13 Elevato/buono - - 0.89 Elevato/buono<br />
Seniga 0,69 Buono/suff. 0,80 Buono/suff. 0,73 Buono/suff.<br />
Ostiano 0,54 Scarso/cattivo 0,84 Buono/suff. 0,79 Buono/suff.<br />
Isola<br />
Dovarese<br />
0,55 Suff./scarso 0,73 Buono/suff. 0,67 Buono/suff.<br />
Torre d’Oglio 0,59 Suff./scarso 0,90 Elevato/buono 0,65 Buono/suff.<br />
90/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
4. MONITORAGGIO ITTIOFAUNA.<br />
4.1. Introduzione alle attività<br />
Al termine del secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione, l’indagine ittiologica ha permesso di ampliare ulteriormente<br />
le conoscenze legate alla comunità ittica popolante il fiume Oglio sublacuale, alla distribuzione<br />
e stato di salute delle singole specie e delle pressioni che ne limitano lo sviluppo.<br />
In ogni caso, con i dati rilevati, è stato possibile confermare la vocazione ittica del fiume che, sia per<br />
tipologia di specie rilevate che per caratteristiche morfologiche e ambientali, si caratterizza per un<br />
fiume tipicamente a Ciprinidi, con rapporti variabili tra le specie costituenti la Famiglia a seconda della<br />
morfologia e qualità del tratto indagato.<br />
Al termine del secondo <strong>anno</strong> è stato inoltre possibile realizzare il confronto tra i dati raccolti durante<br />
le due campagne primaverili, che ha fornito le prime indicazioni legate agli effetti del DMV sulla<br />
componente ittiofauna.<br />
In ultimo, a seguito dell’entrata in vigore del DM 260/2010 e dell’approvazione dell’indice ufficiale<br />
per la fauna ittica (ISECI), si propone una prima applicazione sui dati dei primi 2 anni di monitoraggio<br />
e si suggerisce la necessità di una modifica e/o taratura dello strumento al fine di meglio adattare lo<br />
stesso alle caratteristiche tipiche del fiume Oglio sublacuale.<br />
I censimenti per lo studio dello stato dell’ittiofauna del secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione si sono<br />
svolti in 2 distinte campagne di monitoraggio:<br />
Campagna 05/10: agosto 2010 – 23 stazioni di 23 previste<br />
Campagna 08/11: aprile 2011 – 37 stazioni di 37 previste<br />
4.2. Campagna 05/10<br />
Le attività per la realizzazione della terza campagna di monitoraggio dell’ittiofauna nell’ambito della<br />
“Sperimentazione per il rilascio del DMV del fiume Oglio sublacuale”, coincidente con la campagna<br />
05/10, si sono svolte nel mese di agosto 2010 ed h<strong>anno</strong> portato al campionamento di 23 stazioni, delle<br />
24 previste. Non è infatti stato possibile censire la stazione STF26, in quanto l’accesso al fiume era<br />
impedito dalle colture di mais poste fino a ridosso della sponda.<br />
Purtroppo, a seguito del periodo climatico non favorevole, i lavori di studio iniziati il 9 agosto 2010<br />
sono dovuti essere interrotti e ripresi nella seconda metà del mese, ossia dopo il ritorno delle condizioni<br />
idrologiche a regimi di portata che consentissero di intervenire.<br />
In ultimo va segnalato che durante i primi 3 giorni di intervento si sono registrate difficoltà<br />
nell’impiego dell’apparecchiatura elettrica, le cui origini non sono ancora del tutto state chiarite. Si<br />
presume che si possa essere trattato di un problema momentaneo legato alla conducibilità<br />
dell’acqua – anche se i valori misurati non segnalavano un significativo discostamento da quelli rilevati<br />
nella campagna precedente –, infatti alla ripresa dei monitoraggi, in data 20 agosto, queste problematiche<br />
non si sono ripresentate. Si ritiene in ogni caso che, anche se le operazioni sono risultate<br />
più difficoltose e h<strong>anno</strong> portato alla cattura di un quantitativo inferiore di pesce, i dati ottenuti siano<br />
da considerarsi esaustivi e descrittivi della comunità ittica censita.<br />
Stazioni censite durante la campagna 05/10:<br />
FN01A: a monte della diga di Sarnico<br />
STA03: a valle del torrente Guerna<br />
FN07A: a valle della restituzione N.K. Capriolo<br />
STC08: tratto sotteso centrale ENEL Tagliuno<br />
91/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
FN15A: a valle della seriola Castrina<br />
STE18: a valle del depuratore di Palazzolo<br />
FN21A: a valle del fiume Cherio<br />
FN27A: a valle roggia Antegnata<br />
FN28A: a monte del depuratore di Calcio<br />
FS31A: a monte del depuratore di Rudiano<br />
FS38A: a valle del ponte della tangenziale Orzinuovi – Soncino<br />
FS39A: Bosco di Barco<br />
FS42A: a valle dello scolmatore di Genivolta<br />
FS48A: a monte del fiume Strone<br />
FS53A: a monte del ponte di Seniga<br />
FS53B: a valle del ponte di Seniga<br />
FS55A: a valle del fiume Mella<br />
FS62A: a valle del fiume Gambara<br />
FS63A: Isola Dovarese<br />
FS64A: Lanche di Gerre Gavazzi e Runate<br />
FS67A: a valle Naviglio di Canneto<br />
FS70A: a valle del fiume Chiese<br />
Calendario attività<br />
FN01A<br />
STA03<br />
FN07A<br />
STC08<br />
FN15A<br />
STE18<br />
FN21A<br />
FN27A<br />
FN28A<br />
FS31A<br />
FS38B<br />
FS39A<br />
FS42A<br />
FS44A<br />
FS48A<br />
FS53A<br />
FS53B<br />
FS55A<br />
FS62A<br />
FS63A<br />
FS64A<br />
FS67A<br />
FS70A<br />
Agosto 2010<br />
9 10 11 20 25 26 27 28 30 31<br />
92/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Stato della comunità ittica<br />
Il completamento della 3° campagna di monitoraggio – 05/10 – ha permesso di approfondire le conoscenze<br />
dello stato di conservazione dell’ittiofauna del fiume Oglio sublacuale. Sebbene si ritenga ancora<br />
prematuro poter realizzare valutazioni complete, i risultati ottenuti permettono di confermare<br />
quanto sostenuto precedentemente, ossia che la comunità che si è andata delineando nell’ultimo<br />
decennio – periodo per il quale si dispone di dati, anche se non sempre esaustivi – sia in linea con<br />
quella potenzialmente ospitabile dal fiume. È stata infatti rilevata nuovamente la prevalenza delle<br />
specie appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi, con rapporti variabili tra le diverse popolazioni a seconda<br />
del tratto di fiume e della sua morfologia. Nello specifico, come sarà possibile vedere in seguito,<br />
se ne registrano popolazioni più o meno distribuite<br />
ed abbondanti, ma non si evidenziano<br />
significativi cambiamenti nell’assetto e nella costituzione<br />
della comunità che rimane più o meno<br />
invariabilmente composta dalle stesse specie<br />
rilevate nelle campagne precedenti.<br />
Durante questa campagna sono inoltre stati<br />
catturati i primi esemplari di salmonidi:<br />
STA03: n. 3 soggetti di trota fario<br />
(Salmo trutta trutta). I pesci sono stati<br />
catturati in corrispondenza del salto<br />
col quale il torrente Guerna si immette<br />
nel fiume Oglio, subito a valle della<br />
traversa di Sarnico. Dato il forte stato<br />
di deperimento dei soggetti, di uno in<br />
particolare, si è decisa la soppressione di un pesce al fine di poterne valutare meglio lo stato<br />
di salute complessivo. Dall’esame eseguito, realizzato presso l’Istituto Zooprofilattico di<br />
Brescia, è stato evidenziato che si trattava di una femmina sterile (ovaio ipotrofico) di<br />
probabile origine d’allevamento per via della pigmentazione delle carni, prassi alimentare<br />
zootecnica che oggigiorno difficilmente si ripropone naturalmente. Si ritiene in ogni caso che<br />
i soggetti catturati possano essere discesi in Oglio dal Guerna e che derivino da semine ivi<br />
realizzate a scopo piscatorio.<br />
FN28A: n. 1 soggetto di trota iridea<br />
(Oncorhynchus mykiss). Pesce di<br />
grosse dimensioni, presumibilmente<br />
fuggito da un allevamento o seminato<br />
come pronta pesca. Riportava<br />
evidenti lesioni alle pinne, tipiche<br />
delle condizioni di sovraffollamento<br />
che si vengono a creare in condizione<br />
di allevamento intensivo, e<br />
conformazione morfologica alterata. Il<br />
Figura 1, soggetti di trota fario (Salmo trutta trutta)<br />
catturati a valle del torrente Guerna<br />
Figura 2, soggetto di trota iridea (Oncorhynchus mykiss)<br />
pescato a monte del depuratore di Calcio<br />
soggetto si rivelava inoltre fortemente provato, scarsamente reattivo e dimagrito nella<br />
regione addomino-ventrale. Tutti sintomi che portano ad identificare un forte stato di stress<br />
e deperimento generale.<br />
93/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
I rapporti tra le specie risultano stabili e, data la presenza di novellame, si ritiene che la regola di rilascio<br />
applicata non stia influendo in maniera negativa sulla disponibilità di aree di frega e sulla distribuzione<br />
ed accrescimento del pesce.<br />
Grafico 1, famiglie autoctone costituenti la comunità ittica – campagna 5/10 – estate 2010<br />
94/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Grafico 2, confronto stazioni campagna 04-10 e 05-10<br />
Dai grafici risulta evidente che la fauna ittica autoctona è prevalentemente costituita da specie appartenenti<br />
alla famiglia dei Ciprinidi e che circa il 50% delle popolazioni sono appartenente alla classe<br />
dei limnofili.<br />
Dai dati raccolti e dalle analisi morfologiche e chimico-fisiche dei tratti indagati, si può quindi affermare<br />
che la comunità ittica rilevata risulta in linea con quella attesa.<br />
Dalla campagna 05/10 risulta nuovamente allarmante la presenza delle specie alloctone, tra le quali è<br />
sempre il siluro (Silurus glanis) ad esercitare la pressione maggiore, costituendo da solo il 52,68% della<br />
biomassa totale catturata e delineando una significativa riduzione del popolamento ittico autoctono<br />
nelle stazioni in cui se ne registra la presenza.<br />
Figura 3, giovanili di siluro di età 1+<br />
95/136<br />
Figura 4, soggetto adulto di medie dimensioni
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Analisi sintetica dati campagna 05/10<br />
Tratti previsti:<br />
Tratti indagati:<br />
Specie censite:<br />
Specie autoctone:<br />
Specie alloctone:<br />
N° totale soggetti catturati:<br />
Biomassa totale catturata (kg):<br />
Confronto tra campagna 04/10 e 05/10<br />
Al fine del confronto tra la campagna e primaverile 2010 (04/10) e la campagna estiva di controllo<br />
2010 (05/10), si fa rimando al documento presentato al Tavolo Tecnico del 7 aprile 2010, realizzato<br />
come integrazione per permettere la messa in relazione delle campagne di uno stesso <strong>anno</strong> solare<br />
visto che, date le necessità dei tempi di avvio della Sperimentazione, non è potuta essere mantenuta<br />
la linearità temporale nel susseguirsi delle stesse.<br />
24<br />
23<br />
35<br />
20<br />
15<br />
7.655<br />
634<br />
96/136
Specie<br />
Abramide <br />
Alborella<br />
Anguilla<br />
Abbondanze delle singole specie rilevate nella campagna 05/10<br />
FN0<br />
1A<br />
STA<br />
03<br />
FN0<br />
7A<br />
STC<br />
08<br />
FN1<br />
5A<br />
STE<br />
18<br />
FN2<br />
1A<br />
FN2<br />
7A<br />
FN2<br />
8A<br />
FS3<br />
1A<br />
FS3<br />
8A<br />
FS3<br />
9A<br />
FS4<br />
2A<br />
FS4<br />
4A<br />
FS4<br />
8A<br />
FS5<br />
3A<br />
FS5<br />
3B<br />
FS5<br />
5A<br />
FS6<br />
2A<br />
FS6<br />
3A<br />
FS6<br />
4A<br />
IN6<br />
6A<br />
FS7<br />
0A<br />
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - O/N - R/N -<br />
O/N O/N C/S R/N C/S C/S R/N O/N O/N C/S O/N O/N C/S C/S C/S M/S A/S C/S M/S A/S A/S C/S A/S<br />
O/N R/N C/A R/N R/N - C/A O/N - - O/N O/N - - - R/N - - - - - - -<br />
Aspio - - - - - - - - - - - - - - - - - - - O/N R/N O/N O/N<br />
Barbo - O/N - R/N R/N - O/N C/G O/N M/S A/S A/S O/N C/G C/S C/G C/G O/N O/N O/N O/N C/G O/N<br />
comune<br />
Barbo - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - O/N - O/N<br />
iberico Blicca - - - - - - - - - - - R/N - - - - - - - - - - -<br />
Carassio - - - - R/N O/N O/N R/N C/A O/N O/N R/N O/N O/N O/N R/N O/N - C/S R/N O/N C/G R/N<br />
Carpa - - - - O/N - C/A - R/N O/N - - R/N O/N O/N R/N C/su O/N C/A C/A C/A O/N C/A<br />
b<br />
O/N C/N C/G C/G C/S C/S M/S C/S A/S M/S A/S M/S C/S A/S C/S M/S C/G O/N C/S C/G C/G O/N C/S<br />
Cavedano<br />
Cavedano x<br />
Vairone<br />
Cefalo<br />
calamita<br />
- - - - - - - - - - R/N R/N - - - - - - - - - - -<br />
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - O/N<br />
Cobite - - - R/N - - - O/N - R/N O/N O/N A/S R/N - - - - - - R/N - -<br />
Gambusia<br />
- - - - - - - - - R/N - - - R/N - - - - - - - - -<br />
Gardon - - - - - R/N - - - O/N - R/N R/N - - - - - - - - - -<br />
Gardon x - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
triotto<br />
Ghiozzo - - - - - - O/N R/N C/S C/S A/S M/S A/S - C/S C/S O/N O/N O/N O/N O/N O/N R/N<br />
Gobione - - - - R/N R/N - R/N - R/N - R/N O/N R/N - O/N O/N - O/N O/N C/G O/N R/N<br />
Lasca - - - - - R/N - - - - R/N - - O/N R/N - - - - - - - -<br />
Luccio - - R/N - - C/N O/N - C/N C/A - O/N - - - - - - - - - - -<br />
LuciopercaMisgurno<br />
Persico<br />
reale Persico<br />
sole Persico<br />
trota Pesce<br />
gatto<br />
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N - R/N R/N<br />
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
O/N - O/N O/N O/N O/N C/su R/N R/N O/N R/N R/N - R/N - - - - - - - - -<br />
b<br />
- - O/N R/N R/N O/N O/N - - R/N - O/N - R/N R/N - R/N - - - - - -<br />
- - - - - - - - - - - - - - - - R/N - - - - - -<br />
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Pigo - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Pseudorasbora<br />
Rodeo<br />
amaro Sanguinerola<br />
- - - - - - - - - - - C/S O/N O/N O/N O/N C/S O/N C/S O/N O/N O/N O/N<br />
- - R/N R/N O/N R/N O/N - R/N C/S - A/S O/N C/S O/N C/S M/S O/N O/N O/N A/S C/S O/N<br />
- - - - - - - R/N R/N - C/S O/N O/N - - - - - - - - - -<br />
Savetta - - - - O/N R/N R/N R/N - O/N - R/N - R/N O/N O/N C/G - - - - - -<br />
Scardola<br />
Scazzone<br />
O/N - O/N O/N C/S C/S O/N R/N C/S O/N O/N C/G - R/N R/N O/N - - R/N - - - R/N<br />
- - - - - - - - - - - - R/N - - - - - - - - - -<br />
Siluro - - O/N C/S R/N C/A M/S O/N C/S - - - O/N C/su O/N C/S C/G - A/S A/S A/S O/N O/N<br />
b<br />
- O/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Trota<br />
fario<br />
Tinca O/N - R/N R/N - O/N O/N - R/N O/N O/N O/N R/N R/N - - - - - - - - -<br />
Triotto - - C/S O/N C/S C/S O/N R/N A/S C/S C/S A/S O/N R/N O/N - R/N - - - - O/N -<br />
Trota<br />
iridea<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
- - - - - - - - R/N - - - - - - - - - - - - - -<br />
Vairone - A/S - O/N R/N R/N O/N A/S C/S C/S A/S A/S - M/S - - - - - R/N - - -<br />
97/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
4.3. Campagna 08/11<br />
Le attività per la realizzazione della quarta campagna di monitoraggio dell’ittiofauna nell’ambito della<br />
“Sperimentazione per il rilascio del DMV del fiume Oglio sublacuale”, coincidente con la campagna<br />
08/11, si sono svolte nei mesi di aprile e maggio 2011 ed h<strong>anno</strong> portato al campionamento di tutte le<br />
37 stazioni previste, come da ridimensionamento proposto ed approvato dal Tavolo Tecnico.<br />
Stazioni censite durante la campagna 08/11<br />
FN01A: a monte della diga di Sarnico<br />
STA03: a valle del torrente Guerna<br />
FN04A: a monte del depuratore di Paratico<br />
FN07A: a valle della restituzione N.K. Capriolo<br />
STC08: tratto sotteso centrale ENEL Tagliuno<br />
FN11A: scarico depuratore Molino del Comune<br />
FN15A: a valle della seriola Castrina<br />
STE18: a valle del depuratore di Palazzolo<br />
FN21A: a valle del fiume Cherio<br />
FN24A: a valle roggia Castellazza<br />
STF26: tratto sotteso centrale di Urago d’Oglio<br />
FN27A: a valle roggia Antegnata<br />
FN28A: a monte del depuratore di Calcio<br />
FN30A: a monte del Naviglio Grande Pallavicino<br />
FS31A: a monte del depuratore di Rudiano<br />
FS38A: a valle del ponte della tangenziale Orzinuovi – Soncino<br />
FS38B: a valle acquacoltura di Torre Pallavicina<br />
FS39A: Bosco di Barco<br />
FS39B: Bosco di Barco<br />
FS40A: a monte dello scolmatore di Genivolta – Bosco della Marisca<br />
FS42A: a valle dello scolmatore di Genivolta<br />
FS44A: Castelvisconti<br />
FS48A: a monte del fiume Strone<br />
FS50A: a valle del fiume Strone<br />
FS52C: Scandolara Ripa d’Oglio<br />
FS53B: a valle del ponte di Seniga<br />
FS55A: a valle del fiume Mella<br />
FS59A: ponte di Ostiano<br />
FS59B: a valle di Ostiano<br />
FS60A: tra Villa Rocca e Monticelli Ripa d’Oglio<br />
FS62A: a valle del fiume Gambara<br />
FS63A: Isola Dovarese<br />
FS64A: Lanche di Gerre Gavazzi e Runate<br />
FS67A: a valle Naviglio di Canneto<br />
FS70A: a valle del fiume Chiese<br />
98/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
FS78B: al ponte vecchio di Marcaria<br />
FS80A: ponte di barche in foce Po<br />
Calendario attività<br />
FN01A<br />
STA03<br />
FN04A<br />
FN07A<br />
STC08<br />
FN11A<br />
FN15A<br />
STE18<br />
FN21A<br />
FN24A<br />
STF26<br />
FN27A<br />
FN28A<br />
FN30A<br />
FS31A<br />
FS38A<br />
FS38B<br />
FS39A<br />
FS39B<br />
FS40A<br />
FS42A<br />
FS44A<br />
FS48A<br />
FS50A<br />
FS52C<br />
FS53B<br />
FS55A<br />
FS59A<br />
FS59B<br />
FS60A<br />
FS62A<br />
FS63A<br />
FS64A<br />
IN66A<br />
FS70A<br />
FS78B<br />
FS80A<br />
Aprile<br />
Maggio<br />
18 19 20 21 22 25 26 27 28 29 3 4 5 6<br />
99/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Stato della comunità ittica<br />
Il completamento della 4° campagna di monitoraggio – 08/11 – ha permesso di iniziare il primo confronto<br />
annuale tra le comunità ittiche rilevate nel fiume Oglio sublacuale. Sebbene sia tutt’ora prematuro<br />
poter realizzare valutazioni definitive, disponendo di un solo confronto tra 2 anni di rilievi, i<br />
risultati ottenuti permettono nuovamente di confermare che la comunità andatasi a delineare<br />
nell’ultimo decennio risulta in linea con quella potenzialmente ospitabile dal fiume. È stata infatti rilevata<br />
nuovamente la prevalenza delle specie appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi, con rapporti variabili<br />
tra le diverse specie a seconda del tratto di fiume e della sua morfologia. Nello specifico, come<br />
sarà possibile vedere in seguito, se ne registrano popolazioni più o meno distribuite ed abbondanti,<br />
ma non si evidenziano significativi cambiamenti nell’assetto e nella costituzione della comunità che<br />
rimane invariabilmente composta dalle stesse specie rilevate nelle campagne precedenti. Nello specifico<br />
verrà proposto un confronto tra i dati raccolti nella campagna 04/10 (aprile 2010) e la 08/11.<br />
Da segnalare, nella stazione STA03, la cattura di un esemplare di trota fario di ceppo atlantico (Salmo<br />
trutta trutta) e di un soggetto ibrido di trota fario e<br />
trota marmorata (Salmo trutta marmoratus). Nuovamente,<br />
essendo questa l’unica stazione in cui siano<br />
stati riscontrati soggetti appartenenti alla famiglia dei<br />
salmonidi, si ritiene che la loro presenza sia legata alla<br />
migrazione dei pesci dal torrente Guerna, in cui vengono<br />
effettuate semine ittiche, che si localizza in corrispondenza<br />
del tratto campionato e che, in prossimità<br />
dell’immissione in fiume Oglio, presenta una traversa,<br />
difficilmente valicabile da valle, che impedisce la rimonta<br />
dei pesci dal fiume al torrente.<br />
Anche in questa campagna i rapporti tra le specie autoctone<br />
risultano pressoché stabili, con variazioni minime<br />
più che altro legate ad una limitata sensibilità di<br />
Figura 5, trota fario di ceppo atlantico catturata<br />
in STA03<br />
lettura propria di questa metodica di confronto, ma che in ogni caso, come sarà possibile osservare in<br />
seguito quando verr<strong>anno</strong> analizzate la distribuzione territoriale e l’abbondanza delle singole specie,<br />
non rivela sostanziali modificazioni tra gli equilibri ittici che, nuovamente, evidenziano la netta dominanza<br />
dei Ciprinidi. A rendere maggiormente difficoltosa l’analisi di tali rapporti subentra anche la<br />
particolare morfologia del fiume Oglio, specialmente nel primo tratto compreso tra Sarnico e Calcio,<br />
ove il susseguirsi di aree bacinizzate, tratti sottesi e tratti di restituzione, variano notevolmente le<br />
condizioni morfologico-ambientali del fiume, influenzando significativamente la comunità ittica rilevata<br />
e quella potenziale.<br />
100/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Ripartizione percentuale<br />
100%<br />
90%<br />
80%<br />
70%<br />
60%<br />
50%<br />
40%<br />
30%<br />
20%<br />
10%<br />
100%<br />
Ripartizione percentuale<br />
0%<br />
90%<br />
80%<br />
70%<br />
60%<br />
50%<br />
40%<br />
30%<br />
20%<br />
10%<br />
0%<br />
FN01A<br />
FN04A<br />
FN01A 04-10<br />
STA03 04-10<br />
STC08<br />
FN04A 04-10<br />
FN07A 04-10<br />
FN15A<br />
STC08 04-10<br />
FN11A 04-10<br />
FN21A<br />
STF26<br />
FN15A 04-10<br />
STE18 04-10<br />
FN28A<br />
FN21A 04-10<br />
FN24A 04-10<br />
FS30B<br />
STF26 04-10<br />
FS33A<br />
FN27A 04-10<br />
FN28A 04-10<br />
FS38A<br />
FN30A 04-10<br />
FS31A 04-10<br />
FS39A<br />
FS40A<br />
Altre Anguillidi Percidi Ciprinidi reofili Ciprinidi limnofili<br />
FS38A 04-10<br />
FS38B 04-10<br />
FS44A<br />
Grafico 1, Campagna 8/11 - famiglie autoctone costituenti la comunità ittica<br />
FS39A 04-10<br />
FS39B 04-10<br />
Altre Anguillidi Percidi Ciprinidi reofili Ciprinidi limnofili<br />
FS47A<br />
Grafico 2, confronto tra le stazioni comuni alle campagne 04-10 e 08-11<br />
101/136<br />
FS40A 04-10<br />
FS42A 04-10<br />
FS50A<br />
FS52C<br />
FS44A 04-10<br />
FS48A 04-10<br />
FS53B<br />
FS50A 04-10<br />
FS52C 04-10<br />
FS55A<br />
FS59B<br />
FS53B 04-10<br />
FS55A 04-10<br />
FS62A<br />
FS59A 04-10<br />
FS59B 04-10<br />
FS64A<br />
FS60A 04-10<br />
FS62A 04-10<br />
FS70A<br />
FS75A<br />
FS63A 04-10<br />
FS64A 04-10<br />
FS78B<br />
IN66A 04-10<br />
FS70A 04-10<br />
FS79B<br />
FS78B 04-10<br />
FS80A 04-10
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Dall’analisi dei grafici risulta evidente che la fauna ittica<br />
autoctona rimane prevalentemente costituita da<br />
specie appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi e che<br />
circa il 50% delle popolazioni sono appartenenti alla<br />
classe dei limnofili.<br />
Dai dati raccolti e dalle analisi morfologiche e chimico-fisiche<br />
dei tratti indagati, si può quindi affermare<br />
che la comunità ittica rilevata risulta nuovamente in<br />
linea con quella attesa.<br />
Dalla campagna 08/11 si evidenzia nuovamente allarmante<br />
la presenza delle specie alloctone, tra le<br />
quali è sempre il siluro (Silurus glanis) ad esercitare la<br />
pressione maggiore, costituendo da solo il 40% della<br />
biomassa totale catturata. Va però purtroppo sottolineato<br />
che, sebbene tale percentuale risulti inferiore<br />
rispetto alla campagna 04/10, è stato catturato un<br />
maggior numero di soggetti durante la campagna<br />
2011 - 293 soggetti di siluro, per un peso totale di<br />
550 kg, contro i 213 catturati nel 2010 -. Si denota<br />
quindi evidente un mantenimento della distribuzione<br />
della specie ed un significativo aumento della presenza<br />
e distribuzione degli stadi giovanili e dei soggetti<br />
di peso superiore ai 15 kg.<br />
Figura 6, siluro di oltre 20 kg di peso<br />
Problematiche osservate<br />
Durante la realizzazione dei censimenti ittici della campagna 08/11 sono state osservate condizioni di<br />
disturbo in 3 stazioni di monitoraggio che h<strong>anno</strong> influito negativamente sulla qualità del fiume, condizionando<br />
la presenza delle specie ittiche.<br />
Stazione FN07A<br />
In questa stazione è stato registrato un calo significativo del popolamento ittico, con una riduzione<br />
della vegetazione acquatica e della qualità dell’acqua, che risultava lievemente velata, diversamente<br />
da quanto riscontrato nelle precedenti campagne. Non è stato possibile capirne a pieno la motivazione,<br />
per cui si prevede di controllare la condizione della stazione nelle prossime campagne di monitoraggio,<br />
soprattutto perché si è potuto constatare che tale condizione risulta localizzata al solo tratto<br />
in oggetto e non si è ripresentata in quelli di valle.<br />
Sversamento di liquami<br />
In data 29 aprile 2011, nel tratto a monte e a valle di Seniga (BS), per un’estensione di almeno 5 km,<br />
durante le operazioni di campionamento sono stati identificati evidenti segni di uno sversamento di<br />
liquami in atto che ha significativamente influito sull’efficienza del campionamento e sulla presenza<br />
di pesce, spostatosi per sopperire alle condizioni non ottimali.<br />
L’ evento è stato opportunamente segnalato al Parco Oglio Nord.<br />
Interventi a Pontevico (BS)<br />
Nel periodo antecedente gli interventi di campionamento sono state realizzate attività di rimodellamento<br />
dell’alveo e delle sponde, senza che ce ne venisse data comunicazione, nel tratto a monte del<br />
ponte ferroviario di Pontevico. Gli interventi h<strong>anno</strong> comportato l’escavazione del fondo, il rimodellamento<br />
delle sponde – con asportazione totale della vegetazione arborea riparia – e piantumazione<br />
di nuova vegetazione nell’area circostante, ma non sulla sponda.<br />
Tali interventi, oltre che generare un disturbo significativo per l’ittiofauna, modificando l’alveo, h<strong>anno</strong><br />
generato una banalizzazione del tratto, con una evidente ripercussione sul popolamento ittico.<br />
102/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
L’eliminazione della vegetazione riparia ha portato alla perdita della già scarsa diversificazione morfologica<br />
delle sponde, generando la definitiva banalizzazione delle stesse. Va inoltre segnalato che in<br />
tal modo il tratto risulterà privo di ombreggiamento – anche esso già di per se scarso – per diversi<br />
anni, attendendo cioè che la vegetazione riprenda vigore. Inoltre i lavori di scavo h<strong>anno</strong> prodotto un<br />
significativo disturbo, intorbidendo l’acqua e sollevando il sedimento fine, causando l’inevitabile allontanamento<br />
dei pesci dalla zona. Infatti, durante il censimento sono stati rinvenuti pochissimi soggetti<br />
e non sono state catturate specie che solitamente venivano ritrovate nel tratto. È l’esempio della<br />
savetta (Chondrostoma soetta) che, normalmente, veniva rinvenuta con un discreto numero di<br />
soggetti e una discreta strutturazione per classi di taglia. Sarà comunque nostra cura valutare nelle<br />
campagne future la durata del disturbo generatosi da dette attività, osservando il grado di ritorno e<br />
di ricolonizzazione delle specie nel tratto.<br />
Figura 8, stato della sponda destra in aprile 2011<br />
Figura 10, taglio della vegetazione arborea esistente<br />
in sponda destra<br />
103/136<br />
Figura 7, stato della sponda sinistra in aprile 2011<br />
Figura 9, stato attuale della sponda destra vista<br />
dal fiume
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Figura 12, stato delle sponde in agosto 2010<br />
visto dal ponte ferroviario<br />
Analisi sintetica dei dati della campagna 08/11<br />
Tratti previsti:<br />
Tratti indagati:<br />
Specie censite:<br />
Specie autoctone:<br />
Specie alloctone:<br />
N° totale soggetti catturati:<br />
Biomassa totale catturata (kg):<br />
37<br />
37<br />
35<br />
21<br />
14<br />
11,019<br />
1,374<br />
104/136<br />
Figura 11, esemplare di savetta catturato in agosto<br />
2010
STA03<br />
FN04A<br />
FN07A<br />
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
STC08<br />
FN11A<br />
Abbondanze delle singole specie rilevate nella campagna 08/11<br />
FN15A<br />
STE18<br />
FN21A<br />
FN24A<br />
STF26<br />
FN27A<br />
FN28A<br />
FN30A<br />
FS31A<br />
FS38A<br />
FN01A<br />
Specie<br />
Abramide - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N R/N R/N - O/N C/S<br />
Alborella - - C/S R/N C/S O/N C/S A/S - C/S R/N O/N O/N O/N O/N R/N R/N C/S A/S C/S A/S A/S C/S C/S C/S C/S M/S A/S C/S A/S M/S O/N O/N C/S C/S O/N O/N<br />
Anguilla O/N C/N C/N C/N O/N A/N C/A - A/A O/N - O/N O/N O/N - O/N - - - - R/N - - - - - - - - - O/N - - R/N - O/N R/N<br />
Aspio - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N O/N O/N - O/N<br />
Barbo comune - M/S - R/N A/A - - R/N - C/S A/S O/N C/S O/N C/S A/S C/S A/S M/S C/S O/N C/S O/N C/S O/N O/N O/N - - O/N R/N O/N O/N O/N O/N O/N O/N<br />
Barbo esotico - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - C/S C/S C/S - - - - - - -<br />
Blicca - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N - O/N A/A<br />
Carassio - - O/N - - - - O/N O/N O/N - R/N O/N O/N C/A R/N - O/N - - - - - R/N - R/N - - - O/N O/N R/N - - R/N - -<br />
Carpa regina - - O/N - - O/N - - A/A R/N - R/N R/N C/A R/N - - - - - - - R/N - - O/N O/N O/N O/N O/N R/N C/A O/N O/N C/A O/N O/N<br />
Cavedano - A/S C/S O/N A/S O/N A/S M/S A/S M/S A/S A/S A/S C/S M/S A/S A/S A/S M/S O/N C/S M/S C/S C/S C/G C/G C/S C/G O/N C/S C/G O/N O/N O/N O/N O/N -<br />
Cefalo calamita - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - O/N - O/N<br />
Cobite O/N - - - - - O/N R/N - O/N O/N R/N - O/N R/N - O/N C/S - C/S C/S - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Gambusia - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Gardon - - - - - R/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Gardon x triotto - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Ghiozzo O/N R/N - O/N O/N - O/N C/S C/S C/S A/S M/S A/S A/S O/N C/S C/S A/S C/S C/S A/S O/N C/S R/N O/N O/N - O/N O/N O/N O/N O/N - - O/N R/N -<br />
Gobione - - - - - C/A O/N O/N - C/N - - - - - - - - - O/N - R/N - O/N - - R/N R/N R/N O/N - - R/N - - - -<br />
Lasca - - - - - O/N - - - O/N - R/N - R/N - C/S - O/N O/N - O/N C/S - R/N - - - - - R/N - - - - - - -<br />
Luccio O/N - O/N - - C/S R/N - - - - - C/S - - - - - - - - O/N - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Lucioperca - - - - - - - O/N - - - - - - C/N - - - - - - - - - - - - - - - - O/N - - - - -<br />
Misgurno - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N O/N - - - R/N R/N - - - - - - - R/N<br />
Persico reale O/N - O/N O/N - O/N O/N - A/S C/G O/N C/G C/S O/N C/S - - O/N - R/N - R/N - O/N R/N - R/N R/N R/N R/N R/N - - - R/N - -<br />
Persico sole O/N - - R/N R/N O/N O/N O/N O/N R/N - - R/N - R/N - - O/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Persico trota - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Pesce gatto - - - - - O/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Pesce gatto afr. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Pigo - - - - - - - - - - - - C/A - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Pseudorasbora - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N R/N O/N O/N C/S O/N C/S R/N R/N - O/N O/N R/N R/N R/N O/N O/N O/N<br />
Rodeo amaro - - R/N - R/N A/S O/N R/N R/N O/N - - R/N R/N R/N - R/N O/N R/N - O/N O/N O/N A/S C/S A/S R/N R/N O/N O/N C/S R/N O/N R/N C/S R/N R/N<br />
Sanguinerola - - - - - - - - - - O/N - - - - R/N O/N C/S R/N C/S M/S O/N - - - - - - - - - - - - R/N - -<br />
Savetta - - - - - - R/N - - - - - - - - - - - O/N - R/N - - - - O/N R/N - - - - - - - - - -<br />
Scardola O/N R/N C/S O/N C/S A/S C/S M/S - C/S - M/S A/S O/N C/S R/N - O/N R/N - R/N R/N - R/N - R/N R/N R/N - R/N - - - - - - -<br />
Siluro O/N - A/S O/N C/S A/S C/S R/N C/S A/S - C/S O/N O/N O/N R/N - - O/N O/N - C/S O/N O/N C/S A/S - - O/N C/S A/S A/S O/N O/N C/S A/S M/S<br />
Storione cobice - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N - - - - - - - - - - - - -<br />
T. fario atlantica - R/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
T. fario X marmorata - R/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Tinca - - R/N O/N R/N A/S C/A O/N - O/N - O/N O/N R/N R/N O/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />
Triotto - - O/N O/N O/N M/S A/S O/N R/N O/N - O/N O/N R/N C/S O/N R/N O/N - R/N R/N - - - - - R/N - - - - - - - - - -<br />
Vairone - C/S - - - - R/N - C/S O/N C/S C/S C/S C/S O/N C/S A/S A/S A/S A/S M/S O/N - - - - - R/N - - - - - - - - -<br />
FS38B<br />
105/136<br />
FS39A<br />
FS39B<br />
FS40A<br />
FS42A<br />
FS44A<br />
FS48A<br />
FS50A<br />
FS52C<br />
FS53B<br />
FS55A<br />
FS59A<br />
FS59B<br />
FS60A<br />
FS62A<br />
FS63A<br />
FS64A<br />
IN66A<br />
FS70A<br />
FS78B<br />
FS80A
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Confronto campagna 04/10 (aprile 2010) e 08/11 (aprile 2011)<br />
Al termine della seconda campagna primaverile (08/11) si rende possibile un primo confronto a livello generale<br />
della diffusione ed abbondanza delle specie ittiche censite durante le due principali campagne di monitoraggio<br />
fino ad ora svolte. L’analisi dei dati, in formato di grafico, permette di osservare facilmente la distribuzione<br />
territoriale e le variazioni dell’abbondanza delle singole specie. Risulta comunque opportuno sottolineare<br />
che, sebbene non si evidenzino sostanziali variazioni dei popolamenti ittici, date le caratteristiche<br />
morfologiche e l’impatto antropico che sussistono sul fiume Oglio sublacuale ed il fatto che, per motivi fisiologici,<br />
trofici, di adattamento e riproduttivi, la fauna ittica è l’unica componente biologica caratterizzata da<br />
una forte mobilità, piccole variazioni puntuali possono essere considerate trascurabili e spiegate proprio a<br />
seguito dello spostamento del pesce da un ambiente ad un altro, sia essa una migrazione temporanea o definitiva.<br />
A livello generale, in ogni caso, non si evidenziano importanti cambiamenti legati alla distribuzione ed abbondanza<br />
dei soggetti delle singole specie, cosa che, ad oggi, permette di escludere una forma di incidenza<br />
negativa derivante dalle portate di sperimentazione. Infatti, la presenza di soggetti riproduttori e di novellame<br />
(rilevato nelle campagne estive di controllo), sono indice di una normale espressione fisiologica<br />
dell’ittiofauna e della disponibilità di aree idonee alla frega, al primo accrescimento ed allo sviluppo. Va comunque<br />
segnalato che esistono dei fattori limitanti che st<strong>anno</strong> influendo sulla comunità ittica, ma si ritiene<br />
che essi siano svincolati dalla regola di rilascio applicata e che debbano essere ricercati in una serie di pressioni<br />
morfologiche, antropiche e biologiche di diversa origine, come più volte segnalato nelle precedenti relazioni.<br />
Per motivi di spazio verr<strong>anno</strong> riportati solo i grafici delle specie autoctone di quelle alloctone più significative.<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Alborella<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
106/136<br />
04-10<br />
08-11
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Anguilla<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
Barbo comune<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
107/136<br />
04-10<br />
08-11<br />
04-10<br />
08-11
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Carassio<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
Carpa<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
108/136<br />
04-10<br />
08-11<br />
04-10<br />
08-11
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Cavedano<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
Cobite comune<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
109/136<br />
04-10<br />
08-11<br />
04-10<br />
08-11
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Ghiozzo<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
Gobione<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
110/136<br />
04-10<br />
08-11<br />
04-10<br />
08-11
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Lasca<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
Luccio<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
111/136<br />
04-10<br />
08-11<br />
04-10<br />
08-11
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Persico reale<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
Pigo<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
112/136<br />
04-10<br />
08-11<br />
04-10<br />
08-11
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Rodeo amaro<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
Sanguinerola<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
113/136<br />
04-10<br />
08-11<br />
04-10<br />
08-11
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Savetta<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
Scardola<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
114/136<br />
04-10<br />
08-11<br />
04-10<br />
08-11
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Siluro<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
Triotto<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
115/136<br />
04-10<br />
08-11<br />
04-10<br />
08-11
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Vairone<br />
FS80A<br />
FS79B<br />
FS79A<br />
FS78B<br />
FS77A<br />
FS75A<br />
FS74A<br />
FS70A<br />
IN66A<br />
FS64A<br />
FS63A<br />
FS62A<br />
FS60A<br />
FS59B<br />
FS59A<br />
FS55A<br />
FS53C<br />
FS53B<br />
FS53A<br />
FS52C<br />
FS52B<br />
FS50A<br />
FS48A<br />
FS47A<br />
FS45A<br />
FS44A<br />
FS42A<br />
FS40A<br />
FS39B<br />
FS39A<br />
FS38B<br />
FS38A<br />
FS36A<br />
FS33A<br />
FS31A<br />
FS30B<br />
FN30A<br />
FN28A<br />
FN27A<br />
STF26<br />
FN24A<br />
FN21A<br />
STE18<br />
FN15A<br />
FN11A<br />
STC08<br />
FN07A<br />
FN04A<br />
STA03<br />
FN01A<br />
4.4. Calcolo indice componente biologica ittiofauna – ISECI<br />
La fauna ittica è una componente fondamentale degli ecosistemi fluviali, condizionata dalla qualità delle acque,<br />
dal regime idrologico, dalle condizioni morfo-idrauliche degli alvei, dalla naturalità delle fasce fluviali. Le<br />
comunità ittiche subiscono modificazioni, talora eclatanti, in conseguenza dell’alterazione degli ambienti acquatici<br />
e ciò si riflette in un “valore” di qualità ambientale cioè ad un valore numerico che costituisce un giudizio<br />
sull’ambiente indagato o su una sua componente.<br />
Alla luce di quanto detto e ai fini della classificazione qualitativa dei corpi idrici superficiali il DM 260/2010 ha<br />
ufficializzato l’ISECI (Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche) come strumento applicativo in grado<br />
di esprimere una valutazione della qualità naturalistica relativa alla comunità ittica che popola un corso<br />
d’acqua. Al contempo inoltre, come richiesto nelle “Linee guida per l’avvio di sperimentazioni sul deflusso<br />
minimo vitale in tratti del reticolo idrico naturale regionale”, tale strumento viene acquisito come indice di<br />
valutazione da impiegare per lo studio degli effetti degli scenari di deflusso sperimentale sull’ittiofauna.<br />
Ai fini della classificazione qualitativa dei corpi idrici superficiali è stato ufficializzato come strumento applicativo<br />
l’ISECI, a seguito dell’entrata in vigore del DM 260/2010.<br />
Problematiche legate alla definizione della zonizzazione ittica.<br />
La prima problematica che è stata evidenziata nell’ applicazione dell’ indice per l’Oglio sublacuale consiste<br />
nella difficoltà di assegnare in maniera univoca alle stazioni di campionamento la zonazione ittica e la relativa<br />
comunità di riferimento. Sono infatti diversi i fattori che influenzano significativamente le condizioni ambientali<br />
del fiume:<br />
origine: un bacino lacustre avente range termici significativamente elevati nel periodo tardo<br />
primaverile – estivo inevitabilmente influenza la comunità ittica che può popolare le acque del<br />
fiume;<br />
116/136<br />
04-10<br />
08-11
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
morfologia: il fiume, focalizzando l’attenzione sulle esigenze ambientali dell’ittiofauna, può essere<br />
suddiviso in 3 differenti macrotratti:<br />
tratto compreso tra Sarnico e Calcio: tratto regolato di circa 30 km di lunghezza, presenta<br />
numerose traverse e sbarramenti, distanti anche solo 1 km, che ne modificano bruscamente<br />
la morfologia e la tipologia ambientale, generando una distribuzione delle specie ittiche<br />
frammentata e spesso non tipica dell’ ambiente, e la significativa difficoltà ad assegnare con<br />
univocità una zona ittica e la relativa comunità attesa;<br />
tratto compreso tra Calcio e Pontevico: tratto morfologicamente omogeneo e classificabile<br />
come zona dei Ciprinidi a deposizione litofila, ma che risente delle temperature d’origine<br />
delle acque del lago, di una morfologia di alveo a volte banalizzata, dell’assenza di una fascia<br />
boscata tampone continuativa e della presenza di specie ittiche non tipiche della zona ittica<br />
di riferimento che quindi non partecipano al calcolo dell’indice;<br />
tratto compreso tra Pontevico e la confluenza in fiume Po: tratto che acquisisce<br />
definitivamente la conformazione di un fiume di pianura con una morfologia e tipologia degli<br />
habitat che riporta alla zona dei Ciprinidi a deposizione fitofila, ma che risente enormemente<br />
della significativa banalizzazione dell’alveo, della totale assenza di fasce boscate riparie e<br />
dell’importante pressione biologica esercitata dalle specie ittiche alloctone.<br />
A seguito delle indagini morfologiche ed ambientali delle stazioni censite e delle osservazioni sopra riportate,<br />
si è quindi deciso di assegnare la zonizzazione ittica come segue, ritenendo che anche se non viene rispettata<br />
la continuità lineare, si mantiene una maggiore coerenza biologica.<br />
Tabella 1, elenco stazioni secondo zonazione ittica ISECI<br />
Stazione Comune Località Prov<br />
Zonazione ittica<br />
FN01A Sarnico diga di Sarnico BG Fitofila<br />
STA03 Paratico a valle del torrente Guerna BS Litofila<br />
FN04A Paratico a monte del depuratore di Paratico BS Fitofila<br />
FN07A Credaro a valle restituzione N.K.Capriolo BS Fitofila<br />
STC08 Capriolo tratto sotteso centrale Enel Tagliuno BS Litofila<br />
FN11A Castelli Calepio scarico depuratore Molino del Comune BG Fitofila<br />
FN15A Palazzolo a valle della Seriola Castrina BS Litofila<br />
STE18 Pontoglio a valle del depuratore di Palazzolo BS Litofila<br />
FN21A Palosco a valle del fiume Cherio BG Litofila<br />
FN24A Pontoglio a valle roggia Castellana BS Litofila<br />
STF26 Cividate al Piano tratto sotteso centrale Urago d'O. BG Litofila<br />
FN27A Calcio a valle r. Antegnata BG Litofila<br />
FN28A Calcio a monte depuratore di Calcio BG Litofila<br />
FN30A Calcio a monte del Naviglio Grande BG Litofila<br />
FS30B Calcio a valle del Naviglio Grande BG Litofila<br />
FS31A Rudiano a monte depuratore Rudiano BS Litofila<br />
FS33A Rudiano a valle depuratore Rudiano e Roggia Molinara BS Litofila<br />
FS36A Roccafranca a monte Cavo Suppeditazione BS Litofila<br />
FS38A Torre Pallavicina a valle acquacoltura -Torre Pallavicina BG Litofila<br />
FS38B Torre Pallavicina a valle ponte tangenziale Orzi-Soncino BG Litofila<br />
FS39A Orzinuovi Bosco di Barco BS Litofila<br />
FS39B Orzinuovi Bosco di Barco BS Litofila<br />
FS40A Villachiara<br />
a monte scolmatore di Genivolta - Bosco della Marisca<br />
BS Litofila<br />
FS42A Genivolta a valle dello scolmatore di Genivolta BG Litofila<br />
117/136
Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
Stazione Comune Località Prov<br />
Zonazione ittica<br />
FS44A Castelvisconti Castelvisconti CR Litofila<br />
FS45A Quinzano a monte della roggia Saverona BS Litofila<br />
FS47A Verolavecchia a valle roggia Saverona BS Litofila<br />
FS48A Pontevico a monte del fiume Strone BS Fitofila<br />
FS50A Pontevico a valle f. Strone e a monte Seriola Pontevico BS Fitofila<br />
FS52B Pontevico a valle Seriola Pontevico BS Fitofila<br />
FS52C Pontevico Scandolara Ripa O. BS Fitofila<br />
FS53A Seniga a monte ponte Seniga BS Fitofila<br />
FS53B Seniga a valle ponte Seniga BS Fitofila<br />
FS53C Seniga a monte f. Mella BS Fitofila<br />
FS55A<br />
Gabbioneta Binanuova<br />
a valle f. Mella CR Fitofila<br />
FS59A Ostiano al ponte di Ostiano CR Fitofila<br />
FS59B Ostiano a valle di Ostiano CR Fitofila<br />
FS60A Volongo tra Villarocca e Monticelli Ripa O. CR Fitofila<br />
FS62A Volongo a valle del fiume Gambara CR Fitofila<br />
FS63A Isola Dovarese Isola Dovarese CR Fitofila<br />
FS64A Drizzona Lanche di Gerre Gavazzi e Runate CR Fitofila<br />
FS67A Canneto s.O. a valle del Naviglio di Canneto MN Fitofila<br />
FS70A Calvatone a valle del Chiese - 200 m CR Fitofila<br />
FS74A Calvatone al ponte vecchio Calvatone - Le Bine CR Fitofila<br />
FS75A Bozzolo a monte del Dugale Delmona MN Fitofila<br />
FS77A Bozzolo a valle del Dugale Delmona MN Fitofila<br />
FS78B Bozzolo al ponte vecchio Marcaria MN Fitofila<br />
FS79A Gazzuolo Brede d' Oglio - Belforte MN Fitofila<br />
FS79B Gazzuolo Maldinaro MN Fitofila<br />
FS80A Viadana ponte di barche a foce in Po MN Fitofila<br />
La comunità ittica di riferimento impiegata per le due zone ittiche risulta quindi la seguente:<br />
zona dei Ciprinidi litofili:<br />
anguilla<br />
barbo comune<br />
cavedano<br />
cobite<br />
ghiozzo<br />
gobione<br />
lasca<br />
sanguinerola<br />
trota marmorata: unica specie di maggior importanza ecologica<br />
vairone<br />
zona dei Ciprinidi a deposizione fitofila:<br />
alborella<br />
anguilla<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
carpa<br />
cavedano<br />
cobite<br />
luccio: specie di maggior importanza ecologica<br />
persico reale: specie di maggior importanza ecologica<br />
pigo<br />
savetta<br />
scardola<br />
storione cobice<br />
tinca<br />
triotto<br />
Applicazione dell’indice secondo metodica ufficiale.<br />
L’applicazione tal quale del metodo di calcolo ufficiale, utilizzando le comunità ittiche di riferimento senza<br />
apportare modifiche, se non l’eliminazione delle specie mai censite nelle carte ittiche provinciali - non disponendo<br />
di altri studi ad hoc o di documentazioni bibliografiche che permettano operazioni in tal senso, come<br />
previsto dall’autore e dalla Normativa vigente -, porta all’ottenimento dei seguenti valori di qualità.<br />
Tabella 2, classi di qualità ISECI per le prime 4 campagne di monitoraggio<br />
TRATTO 1: Sarnico/Calcio<br />
Stazione<br />
01/09 04/10 05/10 08/11<br />
Valore Classe Valore Classe Valore Classe Valore Classe<br />
FN01A 0,45 sufficiente 0,52 sufficiente 0,46 sufficiente 0,43 sufficiente<br />
STA03 0,49 sufficiente 0,45 sufficiente 0,48 sufficiente 0,43 sufficiente<br />
FN04A 0,51 sufficiente 0,54 sufficiente 0,54 sufficiente 0,45 sufficiente<br />
FN07A 0,52 sufficiente 0,40 sufficiente<br />
STC08 0,36 scarso 0,27 scarso 0,25 scarso 0,32 scarso<br />
FN11A 0,39 scarso 0,51 sufficiente<br />
FN15A 0,31 scarso 0,31 scarso 0,33 scarso 0,28 scarso<br />
STE18 0,32 scarso 0,22 scarso 0,31 scarso<br />
FN21A 0,38 scarso 0,30 scarso 0,28 scarso 0,40 sufficiente<br />
FN24A 0,42 sufficiente 0,38 scarso<br />
STF26 0,54 sufficiente 0,62 buono<br />
FN27A 0,48 sufficiente 0,42 sufficiente 0,45 sufficiente 0,38 scarso<br />
FN28A 0,50 sufficiente 0,34 scarso 0,50 sufficiente<br />
FN30A 0,48 sufficiente 0,46 sufficiente<br />
FS30B 0,49 sufficiente<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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TRATTO 2: Calcio / Pontevico<br />
TRATTO 3: Pontevico/Confluenza fiume Po<br />
Stazione 01/09 04/10 05/10 08/11<br />
FS31A 0,47 sufficiente 0,43 sufficiente 0,50 sufficiente 0,42 sufficiente<br />
FS33A 0,58 sufficiente<br />
FS38A 0,47 sufficiente 0,62 buono 0,61 buono 0,51 sufficiente<br />
FS38B 0,55 sufficiente<br />
FS39A 0,63 buono 0,52 sufficiente 0,64 buono<br />
FS39B 0,52 sufficiente<br />
FS40A 0,53 sufficiente 0,49 sufficiente<br />
FS42A 0,56 sufficiente 0,46 sufficiente 0,61 buono<br />
FS44A 0,47 sufficiente 0,37 scarso 0,37 scarso 0,35 scarso<br />
FS45A 0,46 sufficiente<br />
FS47A 0,33 scarso<br />
FS48A 0,43 sufficiente 0,32 scarso 0,37 scarso 0,35 scarso<br />
FS50A 0,25 scarso 0,43 sufficiente<br />
FS52B 0,39 scarso<br />
FS52C 0,31 scarso 0,33 scarso<br />
FS53A 0,35 scarso 0,21 scarso 0,30 scarso<br />
FS53B 0,36 scarso 0,37 scarso 0,35 scarso 0,25 scarso<br />
FS53C 0,45 sufficiente<br />
FS55A 0,46 sufficiente 0,39 scarso 0,35 scarso 0,47 sufficiente<br />
FS59A 0,35 scarso 0,34 scarso<br />
FS59B 0,35 scarso 0,28 scarso<br />
FS60A 0,35 scarso 0,24 scarso<br />
FS62A 0,35 scarso 0,28 scarso 0,27 scarso 0,34 scarso<br />
FS63A 0,24 scarso 0,30 scarso 0,30 scarso 0,15 cattivo<br />
FS64A 0,22 scarso 0,35 scarso 0,19 cattivo 0,25 scarso<br />
FS67A 0,28 scarso 0,31 scarso 0,30 scarso<br />
FS70A 0,24 scarso 0,30 scarso 0,27 scarso 0,28 scarso<br />
FS74A 0,27 scarso<br />
FS77A 0,24 scarso 0,16 cattivo<br />
FS80A 0,12 cattivo 0,15 cattivo<br />
Cattivo - Scarso - Sufficiente - Buono - Elevato<br />
Come è possibile osservare non si evidenziano sostanziali modifiche tra le classi di qualità delle singole stazioni<br />
censite nei 4 diversi periodi. Va in ogni caso sottolineato che il basso valore rilevato in numerosi tratti<br />
del fiume, oltre che variazioni verso il basso della classe di qualità di una stessa stazione in periodi diversi,<br />
sono quasi sempre riconducibili a fattori penalizzanti (es: specie ittiche alloctone, quale il siluro), che influenzano<br />
fortemente in negativo il valore dell’ISECI, e non a reali cambiamenti degli assetti ittici delle stazioni.<br />
Un’altra osservazione che deriva dalla tabella 2 è che il fiume si divide effettivamente, anche da un punto di<br />
vista ittiologico, nei tre tratti precedentemente descritti:<br />
Sarnico – Calcio (FN01A – FN30A): la classe di qualità del fiume varia tra sufficiente e scarso;<br />
Calcio – Pontevico (FN31A – FS47A): la classe di qualità è prevalentemente sufficiente con tendenza<br />
al buono;<br />
Pontevico – confluenza in PO (FS48A – FS80A): la classe di qualità è prevalentemente scarsa.<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
4.5. Principale limite applicativo evidenziato.<br />
Le classi di qualità dell’indice risultano fortemente influenzate dalla semplice presenza/assenza di una o più<br />
specie; ad esempio la sola assenza della trota marmorata nel tratto litofilo genera uno scadimento del 60%<br />
del valore della prima metrica dell’ indice, e la presenza del siluro genera un malus al punteggio complessivo<br />
compreso tra 0,1 e 0,2 punti (rispettivamente il 10% ed il 20% del valore totale), a seconda che vi sia una popolazione<br />
strutturata o meno.<br />
Va da sé che l’impiego di tale strumento come indice di valutazione degli effetti del DMV sull’ittiofauna risulta<br />
scarsamente preciso, e fortemente influenzabile dalla semplice attività migratoria delle specie o<br />
dall’aumento della diffusione delle specie ittiche alloctone invasive. Cioè, tenuto conto quanto fino ad ora<br />
premesso, in presenza di un cambiamento di classe di qualità (p. es. da “sufficiente” a “scarso"), non è possibile<br />
affermare che tale cambiamento sia conseguenza della modulazione degli scenari di rilascio, così come<br />
in generale non è possibile ricondurvi lo stato di qualità rilevato secondo l’indice.<br />
Questa inadeguatezza metodologica emerge dall’analisi delle esperienze accumulate durante le attività di<br />
monitoraggio, che h<strong>anno</strong> indicato come le principali problematiche che incidono negativamente<br />
sull’ittiofauna abbiano cause diverse dai regimi idraulici fluviali. Lo testimonia il fatto che il tratto centrale del<br />
fiume, compreso tra Calcio e Pontevico, notoriamente conosciuto come quello potenzialmente a rischio per<br />
le portate di deflusso, risulta essere quello qualitativamente migliore grazie ad una migliore morfologia ed<br />
all’assenza di una pressione biologica, dettata dalle specie alloctone (prevalentemente dal siluro), fortemente<br />
impattante come negli altri tratti fluviali.<br />
Applicazione dell’indice secondo gli studi e l’esperienza ottenuti con la Sperimentazione.<br />
A sostegno di quanto precedentemente affermato sull’influenzabilità del risultato dell’ISECI e sull’idoneità di<br />
tale strumento a valutare gli effetti del DMV, si propone ad esempio l’applicazione dell’indice, per le sole<br />
stazioni classificate litofile, considerando una comunità ittica di riferimento tarata sulle effettive condizioni<br />
ambientali riscontrare nel fiume e considerando che le principali modificazioni morfologiche h<strong>anno</strong> un’età<br />
variabile dai 60 ai 500 anni.<br />
Senza modificare gli altri fattori che compartecipano al calcolo dell’ indice, si è semplicemente rimossa la trota<br />
marmorata dalle specie attese della comunità di riferimento. Tale scelta nasce dalle osservazioni ambientali<br />
realizzate nei primi due anni di sperimentazione, come riportate al capito 6.3.2 della <strong>Relazione</strong> Intermedia<br />
del primo <strong>anno</strong>, e dalla constatazione che alcune condizioni ambientali (si fa riferimento alle temperature<br />
dell’acqua da maggio a settembre) non rispettino i parametri fisiologici della specie.<br />
Tabella 3, classi di qualità ISECI con comunità ittica di riferimento per il tratto litofilo modificata<br />
Stazione<br />
01/09 04/10 05/10 08/11<br />
Valore Classe Valore Classe Valore Classe Valore Classe<br />
STA03 0,60 buono 0,55 sufficiente 0,56 sufficiente 0,53 sufficiente<br />
STC08 0,45 sufficiente 0,39 scarso 0,35 scarso 0,40 sufficiente<br />
FN15A 0,42 sufficiente 0,39 scarso 0,43 sufficiente 0,39 scarso<br />
STE18 0,42 sufficiente 0,30 scarso 0,41 sufficiente<br />
FN21A 0,48 sufficiente 0,42 sufficiente 0,38 scarso 0,48 sufficiente<br />
FN24A 0,56 sufficiente 0,54 sufficiente<br />
STF26 0,66 buono 0,74 buono<br />
FN27A 0,66 buono 0,56 sufficiente 0,61 buono 0,52 sufficiente<br />
FN28A 0,66 buono 0,44 sufficiente 0,59 sufficiente<br />
FN30A 0,64 buono 0,60 buono<br />
FS30B 0,62 buono<br />
FS31A 0,61 buono 0,55 sufficiente 0,62 buono 0,52 sufficiente<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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Stazione 01/09 04/10 05/10 08/11<br />
FS33A 0,70 buono<br />
FS36A<br />
FS38A 0,62 buono 0,78 buono 0,77 buono 0,65 buono<br />
FS38B 0,67 buono<br />
FS39A 0,79 buono 0,68 buono 0,78 buono<br />
FS39B 0,64 buono<br />
FS40A 0,69 buono 0,63 buono<br />
FS42A 0,70 buono 0,68 buono 0,77 buono<br />
FS44A 0,64 buono 0,53 sufficiente 0,49 sufficiente 0,49 sufficiente<br />
FS45A 0,60 buono<br />
FS47A 0,43 sufficiente<br />
Cattivo - Scarso - Sufficiente - Buono - Elevato<br />
Grafico 1, confronto dei valori di classe ISECI campagna 01/09<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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Grafico 2, confronto dei valori di classe ISECI campagna 04/10<br />
Grafico 3, confronto dei valori di classe ISECI campagna 05/10<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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Grafico 4, confronto dei valori di classe ISECI campagna 08/11<br />
Dalla tabella 3 e dai grafici risulta evidente che il cambiamento ottenuto con la semplice modifica della comunità<br />
ittica di riferimento (rimozione della trota marmorata dalla comunità attesa) è significativamente migliorativo,<br />
denotando i limiti di lettura propri dell’ISECI quando viene applicato ad ambienti fluviali di notevoli<br />
dimensioni, aventi un’elevata biodiversità ittica e morfologia e caratteristiche ambientali mutevoli e non<br />
sempre facilmente inquadrabili all’interno della zonazione proposta. Come spiegato precedentemente, inoltre,<br />
tale modifica della comunità ittica risulta assolutamente supportata dai rilievi ambientali svolti per la<br />
sperimentazione e non è assolutamente interpretabile come una forzatura volta a migliorare le condizioni<br />
ecologiche del fiume. Si ritiene infatti che tale classificazione possa essere considerata reale e descrittiva dello<br />
stato qualitativo del fiume Oglio sublacuale, per i motivi più volte espressi, essendo la vocazione ittica del<br />
fiume evidentemente tipica della famiglia dei Ciprinidi.<br />
Da quanto detto risulta chiaro che l’ISECI risente enormemente dell’influenza di singoli fattori che subentrano<br />
al calcolo del valore di qualità che, come dimostrato, non sono correlabili alle portate o, per meglio dire,<br />
generano dei disturbi nella lettura dell’indice che sono in grado di mascherare o addirittura occultare quelli<br />
potenzialmente derivabili dai deflussi idrologici. Per tale motivo si ritiene che l’indice, così come attualmente<br />
in uso, non sia in grado di fornire indicazioni chiare in merito ai cambiamenti generati o generabili da deflussi<br />
modificati. Risulta quindi importante iniziare un iter di sviluppo e taratura dello strumento al fine<br />
dell’applicazione a grandi fiumi, o ad ambienti soggetti a disturbo, oltre che di proseguire la valutazione degli<br />
effetti del DMV con altre metodiche di confronto ed analisi dei dati ittiologici raccolti.<br />
A tal proposito si sta lavorando al fine di proporre delle valide modifiche e tarature, ma non si è ancora stati<br />
in grado di identificare una metodologia equilibrata, motivo per cui se ne rimanda la proposta in seguito.<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
______________________________________________________________________________<br />
5. MONITORAGGIO IDROLOGICO<br />
5.1. Andamento generale.<br />
Il secondo <strong>anno</strong> di svolgimento del Progetto di Sperimentazione ha visto il ripetersi di un andamento idrologico<br />
favorevole per la regolazione delle portate nel fiume sublacuale, grazie alla funzione di laminazione esercitata<br />
dall’ invaso del lago.<br />
Dopo aver registrato sostenuti afflussi primaverili (in particolar modo nel mese di maggio) grazie ai quali si è<br />
raggiunto il riempimento dell’ invaso al 23/5, apporti in linea con i valori medi storici h<strong>anno</strong> consentito di<br />
programmare una “tipica” regolazione irrigua estiva, erogando portate sostanzialmente stabili nell’ ultima<br />
decade di giugno e per tutto il mese di luglio. Nella prima metà di agosto si sono registrati alcuni temporali<br />
estivi che h<strong>anno</strong> ridotto la domanda irrigua, ma è stato possibile adeguare ad essa il deflusso dal lago disponendo<br />
di volume da invasare nel lago. Tutto ciò ha permesso di mantenere un regime di portate nel fiume<br />
costante, almeno fino a metà mese quando piogge di forte intensità h<strong>anno</strong> costretto ad incrementare sensibilmente<br />
il deflusso e a sospendere il monitoraggio della fauna ittica per una settimana.<br />
Campagna 5<br />
La quinta campagna di monitoraggio, la prima del secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione, è stata anticipata alla<br />
terza decade di luglio ed è terminata entro il 13/8. Sono state effettuate 31 misure di portata dirette, oltre a<br />
numerose giornate di rilevamento delle stazioni idrometriche realizzate in primavera; a partire da questa<br />
campagna, alle previste stazioni di rilevamento esistenti nel tratto di fiume regolato sono state aggiunte undici<br />
stazioni dotate di asta idrometrica, collegate topograficamente a capisaldi fissi posti sulle difese arginali.<br />
La registrazione delle letture idrometriche, accompagnata alla regolarità delle portate rilasciate in alveo, ha<br />
consentito di effettuare stime di portata affidabili nel periodo, confermando l’ accettabilità di questo metodo<br />
per il monitoraggio dei tratti a valle della regolazione.<br />
Campagna 6<br />
Programmata con inizio alla metà del mese di novembre, è stata condizionata dalla situazione meteo, per il<br />
verificarsi dell’ arrivo di due perturbazioni intense, nei primi giorni e alla metà del mese, che h<strong>anno</strong> comportato<br />
erogazioni dal lago di circa 120 m 3 /s, rendendo quindi impossibile applicare gli scenari del 5%, del 7,5%<br />
e del 10%. Si è ritenuto di svolgere comunque il monitoraggio a fine mese per avere disponibili i dati di una<br />
condizione idrologica al di sopra degli scenari programmati, ed essere quindi in grado di avere un riferimento<br />
all’ estremo superiore del normale intervallo operativo previsto dl Progetto.<br />
Campagna 7<br />
La condizione di afflussi abbondanti è proseguita anche nel mese di dicembre, registrando valori prossimi ai<br />
massimi della serie storica, mente nel mese di gennaio si è registrata una graduale riduzione verso valori<br />
normali. L’ inizio della campagna è avvenuto alla fine di questo mese, in un periodo sufficientemente lontano<br />
dalle punte massime di portata, per cui le misure non sono state influenzate da apporti elevati degli affluenti<br />
artificiali, in queste condizioni normalmente con qualità scarsa per mancata depurazione a causa delle<br />
piogge.<br />
Questa campagna ha visto l’ esecuzione di 47 misure di portata, poiché si è ritenuto opportuno aggiungere<br />
alla misure di portata nelle sezioni tradizionali del fiume altre misure nelle sezioni dei principali canali del re-<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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ticolo minore che scaricano in fiume. Sono state eseguite in contemporanea con il monitoraggio chimico fisico<br />
per ottenere una fotografia dettagliata degli effetti di questi scarichi sulle condizioni generali del fiume.<br />
Campagna 8<br />
Anche questa campagna ha goduto della condizione di sostanziale stabilità delle portate, nel periodo dal<br />
16/4 al 13/5, ed è quindi stato possibile programmare l’ attuazione progressiva degli scenari, cioè iniziando<br />
dal 5% per poi passare al 7,5%, poi al 10% per finire con il 15%.<br />
Le misure di portata eseguite sono state 38, ed h<strong>anno</strong> visto il ripetersi di misure su alcuni affluenti artificiali<br />
nel tratto meridionale del fiume, oltre alla stima delle portate sugli affluenti naturali.<br />
Misure e stime<br />
5.2. Considerazioni sulle campagne di misura<br />
L’attività in campo ha confermato la validità sia dei metodi sia delle attrezzature impiegate nel monitoraggio;<br />
per alcune delle sezioni di misura si è deciso di operare uno spostamento di alcune centinaia di metri, alla<br />
ricerca di migliori condizioni di operatività e per sfruttare situazioni di regolarità della corrente in alveo che<br />
consentissero maggiori precisioni di misura.<br />
Calendario generale dell’ attività di monitoraggio<br />
Nell’ Allegato è riportato il calendario generale delle attività svolte, suddiviso per campagna e per scenario<br />
applicato; inoltre sono riportati i giorni o il periodo di campionamento per ciascuna delle Azioni previste dal<br />
Progetto di Sperimentazione.<br />
Tabelle delle principali grandezze idrologiche del bacino del lago d’ Iseo e del f. Oglio sublacuale<br />
Nell’ Allegato sono riportate in forma tabellare le portate giornaliere degli afflussi al lago, del deflusso dalla<br />
traversa fluviale di Sarnico, della portata complessiva derivata dalle Utenze irrigue del tratto di fiume regolato<br />
dal Consorzio dell' Oglio, i valori dei livelli del lago sullo zero idrometrico di Sarnico e del fiume a monte<br />
dell’ ultima traversa sommersa di Calcio.<br />
Tabelle delle portate nelle sezioni<br />
Nell’Allegato sono riportati i prospetti delle portate medie giornaliere registrate nei singoli scenari, suddivisi<br />
per campagna di monitoraggio. Si è deciso di realizzare due serie di tabelle, una dedicata al fiume intero e<br />
una dedicata ai tratti sottesi; in questo modo è possibile avere un quadro immediato del comportamento di<br />
questi tratti “speciali” e ottenere informazioni più dettagliate sul loro comportamento nei diversi scenari e<br />
nelle diverse stagioni.<br />
Per lo scenario “primario” della campagna, cioè quello applicabile a tutto il fiume, la tabella riporta tutte le<br />
stazioni di misura, individuate dalla posizione chilometrica rispetto all’origine del tratto sublacuale, e le portate<br />
relative ai giorni di attuazione dello scenario. Per gli altri scenari le stazioni sono quelle presenti nei tratti<br />
sottesi dalle singole centrali idroelettriche.<br />
Tabelle dei rilasci a valle delle derivazioni<br />
Nell’Allegato sono inoltre riportati i valori delle portate medie giornaliere di DMV rilasciate a valle delle<br />
grandi derivazioni irrigue e delle derivazioni idroelettriche, nei giorni di applicazione degli scenari e di svolgimento<br />
dei campionamenti. Anche in questo caso si è operata una separazione tra le stazioni che si possono<br />
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Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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definire “irrigue” (nel senso che riducono la portata complessiva del fiume disponibile per le sezioni di valle)<br />
da quelle che operano una derivazione seguita da una restituzione di portata.<br />
Nelle Tabelle sono evidenziati con lo sfondo in colore arancio i giorni in cui si è registrata una portata rilasciata<br />
inferiore a quella prevista dal PTUA, quando lo scarto rispetto al valore teorico sia stato superiore al 5 % di<br />
tale valore. Si ricorda che questo range di tolleranza è legato al concetto di misura di portata, per la quale<br />
non esiste un “valore esatto” a causa di variazioni anche minime nell’istante di tempo e nelle diverse zone<br />
della sezione, principalmente dovute ad irregolarità del fondo dell’ alveo.<br />
I dati raccolti consentono di elaborare alcuni grafici utili per comprendere il comportamento idrologico del<br />
sistema delle derivazioni durante i diversi scenari. Di seguito si riporta il grafico delle portate minime nel secondo<br />
<strong>anno</strong> di indagine, e da esso si può trarre una giustificazione sulla possibilità di considerare il f. Oglio<br />
come diviso in tre tratti distinti per comportamento e per problematiche.<br />
Per quanto riguarda le portate di rilascio si riporta un grafico di esempio dei rilasci delle centrali idroelettriche<br />
da cui è possibile verificare sia il rispetto della norma sia il comportamento dei gestori. Come si può vedere<br />
possono verificasi oscillazioni delle portate con valori inferiori al previsto, ma in genere sono di breve<br />
durata.<br />
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<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />
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6. CONSIDERAZIONI INTERMEDIE DEL SECONDO ANNO<br />
Per descrivere lo stato di salute e i trend dell’ecosistema fluviale dell’Oglio, e per la messa a punto di procedure<br />
di diagnostica e intervento ambientale anche mirate all’ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa idrica, al<br />
termine del secondo <strong>anno</strong> di attività risulta importante confrontare portate e risposte degli indicatori biologici.<br />
Lo studio, che ha contribuito ad individuare le combinazioni delle variabili biologiche ed ecologiche delle comunità<br />
che discriminano le varie tipologie di perturbazione esaminate, quali carico organico, regimazione dei<br />
deflussi, interruzione del continuum fluviale dovuta alla realizzazione di differenti manufatti artificiali, ha evidenziato<br />
che i tratti bio-ecologici delle diverse componenti h<strong>anno</strong> efficientemente mostrato i cambiamenti<br />
funzionali delle comunità soggette a perturbazioni.<br />
L’approccio utilizzato ha quindi consentito di rispondere alle esigenze della WFD superando i limiti tassonomici<br />
delle comunità, permettendo una valutazione della biodiversità attraverso la misura della diversità funzionale<br />
anche in zone a differente regimazione idraulica.<br />
6.1. Valutazioni sul comportamento idraulico del fiume Oglio sub lacuale<br />
Il comportamento idraulico del fiume ha confermato quanto già emerso nel corso del monitoraggio del primo<br />
<strong>anno</strong>, circa la sostanziale indipendenza durante i periodi di magra della parte di fiume a valle di Genivolta<br />
rispetto al tratto superiore. Inoltre la possibilità di applicare nella pratica gli scenari di rilascio previsti si verifica<br />
solo per il tratto regolato dal Consorzio dell' Oglio, a meno di eventi meteorologici di rilevanza che non<br />
possono essere assorbiti dalla regolazione del lago.<br />
Nel corso delle campagne di misura si sono riscontrate alcune variazioni nella conformazione dell’ alveo, nonostante<br />
non si fossero verificati in precedenza eventi di piena, il che porta a considerare la necessità di approfondire<br />
il tema sulla possibilità e sostenibilità degli interventi di modellazione dell’ alveo attivo. Si sono<br />
avute evidenze che interventi antropici non ben calibrati possono portare a modifiche planimetriche d’ alveo<br />
diverse da quelle ricercate, e quindi possono crearsi conseguenze impreviste sugli obbiettivi di qualità ambientale<br />
del fiume.<br />
Per quanto riguarda l’ attività specifica della misura della portata, si è rilevato che lo stato di manutenzione<br />
dell’ alveo attivo del fiume, risultato trascurato in diversi tratti, viene ad influire sull’ efficacia delle sezioni di<br />
controllo idraulico, e crea un appesantimento della fase di rilievo e controllo dei dati idrometrici. In realtà sarebbe<br />
possibile individuare un’ adeguata e sostenibile rete di monitoraggio a patto di aver definito competenze<br />
ed oneri della manutenzione dell’ alveo nei punti di interesse.<br />
Per alcune sezioni si è proceduto con esiti positivi al controllo delle scale di portata esistenti, e si è avuta conferma<br />
che altre nuove sezioni sono di difficile taratura, non tanto per la possibilità di eseguire misure di portata,<br />
piuttosto perché non garantiscono una stabilità accettabile della relazione altezze idrometriche – portata.<br />
6.2. Valutazione delle relazioni tra parametri chimico-fisici e portate del fiume<br />
L’analisi della qualità chimico-fisica delle acque ha consentito di descrivere in modo chiaro i trend spaziali di<br />
qualità, a loro volta ben correlati con alcuni indicatori biologici:<br />
a) i risultati del primo e del secondo <strong>anno</strong> del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio<br />
sublacuale sono concordi nel segnalare le differenze stagionali nelle concentrazioni dei<br />
macrodescrittori chimico-fisici misurati sia sull’intera asta fluviale sia nei primi 30 km, (scenari del<br />
gruppo B), ma come le stesse concentrazioni siano indipendenti dagli scenari di deflusso in alveo di<br />
progetto;<br />
b) l’analisi delle tendenze indica nel fiume un generale aumento monte-valle dei valori di conducibilità<br />
e di nutrienti disciolti e particellati, comune a tutte le stagioni d’indagine.<br />
c) Non si è evidenziato in alcun punto del fiume e in alcuna stagione un salto drastico delle<br />
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caratteristiche integrate di qualità delle acque, ad indicare che il fiume non riceve apporti<br />
quantitativamente significativi di acqua le cui caratteristiche sono tali da cambiarne lo stato<br />
complessivo;<br />
d) l’andamento dell’indice LIM, nel primo <strong>anno</strong>, indica una tendenza al peggioramento della qualità<br />
complessiva del sistema fluviale dall’estate all’autunno 2009, e una tendenza al miglioramento dalla<br />
stagione autunnale/invernale a quella primaverile 2010. Nel secondo <strong>anno</strong> la tendenza, passando<br />
dalla stagione estiva a quella autunnale/invernale, è di miglioramento della qualità del fiume mentre<br />
c’è un lieve peggioramento tra la campagna invernale e quella primaverile 2011.<br />
e) nei primi due anni di sperimentazione l’indice LIMeco, procedendo da monte verso valle, segnala un<br />
peggioramento dello stato di qualità: da “ottimo” a “buono e sufficiente”. Se nel primo <strong>anno</strong> di<br />
sperimentazione il passaggio dello stato di qualità avviene tra il livello “ottimo”, “buono” e<br />
“sufficiente”, nel secondo <strong>anno</strong> si riscontrano tre stazioni con valori di LIMeco addirittura<br />
“scadenti”(stazione FS59A km 206, stazione FS63A km 219, stazione FS68A km 233): ciò è dovuto ad<br />
un incremento delle concentrazioni di azoto ammoniacale e azoto nitrico nel tratto fluviale di bassa<br />
pianura.<br />
f) si evidenzia che l’indice LIMeco, escludendo di fatto dall’analisi di qualità la componente<br />
microbiologica e la sostanza organica, tende a “migliorare” il giudizio di qualità dei tratti<br />
settentrionali (ove si concentrano i depuratori di medie-grandi dimensioni) e a “peggiorare” il<br />
giudizio di qualità dei segmenti meridionali (tratto potamale), dove sono abbondanti i nutrienti a<br />
causa dell’attività agrozootecnica che insiste sul bacino;<br />
g) i due immissari più rilevanti (Mella e Chiese) apportano acque di modesta qualità, ma in punti del<br />
fiume dove le portate sono significative e presentano una discreta capacità di diluizione dei carichi. I<br />
due immissari inoltre non h<strong>anno</strong> prodotto alcun effetto sul sistema fluviale (curve a sacco) come<br />
evidenziato, in tutte le campagne di misura, dal non aver generato scompensi di ossigeno disciolto<br />
nel fiume Oglio, indicando che il carico organico immesso dagli affluenti viene metabolizzato senza<br />
problemi di anossia;<br />
h) l’analisi degli andamenti di conducibilità, concentrazione di nitrato e DIC sostengono l’ipotesi che in<br />
estate gli apporti dalla falda costituiscano una porzione importante o forse dominante della portata<br />
complessiva in transito in alveo. L’effetto è maggiore nei momenti di basse portate. E’ necessario<br />
quindi proseguire nell’approfondimento delle conoscenze sulla qualità idrochimica delle acque della<br />
falda superficiale;<br />
i) elaborazioni preliminari del quadro completo dei dati sembrano indicare che le concentrazioni di<br />
numerosi macrodescrittori aumentano nell’acqua del fiume in modo significativo in relazione alle<br />
portate e suggeriscono un elevato apporto di tipo diffuso dal bacino nei momenti di piovosità<br />
intensa o un apporto puntiforme di acque reflue non trattate da by-pass di depuratori;<br />
j) né i singoli macrodescrittori, né l’indice LIMeco, definito dal D.M. 260/2010 per valutare lo stato di<br />
qualità dei sistemi fluviali, presentano alcuna relazione con la quantità d’acqua in transito nel<br />
sistema.<br />
Alla luce di questa analisi, diverse potrebbero essere le cause:<br />
- il range degli scenari scelti (5% -15%) per studiare il DMV potrebbe essere troppo ristretto per<br />
riscontrare differenze significative nelle risposte del sistema fiume (capacità autodepurativa) a<br />
variazioni di pochi m3 s-1;<br />
- il tempo di latenza del sistema a rispondere alle diverse condizioni di portata e i conseguenti<br />
ritardi nel manifestare differenze significative in termini metabolici e funzionali;<br />
- la dominanza dell’azoto nitrico, che rappresenta il macroinquinante chiave del fiume Oglio sublacuale,<br />
è capace di mascherare le differenze nei processi metabolici fluviali tra i differenti<br />
scenari in ragione del peso preponderante nel determinare la qualità del sistema secondo<br />
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l’indice LIMeco.<br />
- I risultati analitici per i tratti sottesi con scenari variabili di portata non sembrano indicare, alle<br />
portate minori, un peggioramento significativo degli indici sintetici di qualità fluviale. Ancora<br />
una volta si giustifica con l’assenza, nel tratto settentrionale, di apporti elevati di acque di scarsa<br />
qualità dagli immissari o dai depuratori.<br />
6.3. Valutazioni delle relazioni tra biocenosi e regime delle portate del fiume<br />
Per quanto attiene alla valutazione delle relazioni tra biocenosi e regime delle portate si può affermare che i<br />
sistemi ambientali fluviali e ripari presentano caratteristiche proprie alle diverse scale, macro meso e microscala.<br />
La dinamica annuale o interannuale che li caratterizza è condizionata dall’interazione tra condizioni idro-meteorologiche<br />
e bacino idrografico. Il concetto stesso di DMV richiede di porre in relazione questi ecosistemi<br />
con il regime delle portate, l’analisi e specifici approfondimenti sull’andamento stagionale e la definizione<br />
di specifici indicatori di stress.<br />
Al termine del secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione si dispone di un’ulteriore livello di conoscenza del fiume e<br />
delle dinamiche che regolano gli equilibri ittici, cosa che consente di effettuare un primo confronto tra campagne<br />
di monitoraggio di due distinti anni di studio.<br />
Da tali confronti risulta che le attività svolte h<strong>anno</strong> consentito:<br />
- un’approfondita valutazione della consistenza, struttura e stato di conservazione della comunità<br />
ittica del fiume;<br />
- di identificare le principali criticità e pressioni che ne limitano il naturale sviluppo e distribuzione, la<br />
notevole frammentazione del corso d’acqua e l’elevata pressione esercitata dalle specie alloctone<br />
invasive;<br />
- di stabilire che le attuali condizioni morfologiche dell’alveo non facilitano l’instaurarsi di una florida<br />
comunità ittica sia per l’assenza di rifugi che di adeguato ombreggiamento;<br />
- di stabilire che tra le specie alloctone la più significativa risulta il siluro (Silurus glanis) che da solo<br />
costituisce circa il 50% della biomassa totale catturata;<br />
- la sostanziale stabilità degli equilibri tra le popolazioni costituenti la comunità ittica;<br />
- il mantenimento della distribuzione e abbondanza delle singole specie all’interno del fiume;<br />
- la riconferma della vocazione ittica del fiume e che la comunità rilevata sia in linea con quella attesa,<br />
ossia tipica della zona a ciprinidi, potenzialmente in grado di popolare le acque del fiume Oglio<br />
sublacuale mantenendo rapporti variabili tra specie reofile e limnofile a seconda della morfologia del<br />
tratto indagato;<br />
- non si sono riscontrati evidenti segni di disturbo correlabili all’applicazione degli scenari di deflusso,<br />
dato il mantenimento della distribuzione e densità delle principali specie, anzi si ritiene che gli stessi<br />
non stiano influenzando negativamente la disponibilità di ambienti per la riproduzione, sviluppo e<br />
foraggiamento per l’ittiofauna;<br />
- si evidenziano ancora una volta diversi fattori limitanti la distribuzione e la qualità dell’ittiofauna che<br />
popola il fiume, identificabili nell’alterazione morfologica, nella banalizzazione dell’alveo e nella<br />
pressione biologica;<br />
- che l’applicazione dell’indice biologico ufficiale (ISECI), evidenziandone il limite applicativo in un<br />
fiume di grandi dimensioni ed avente elevata biodiversità e impatti – morfologici e biologici, oltre<br />
che ai fini delle valutazioni necessarie allo studio di un progetto di deflusso minimo vitale.<br />
Dall’analisi dei macroinvertebrati bentonici emerge che:<br />
- la comunità macrozoobentonica del fiume Oglio sublacuale risulta fortemente disturbata dalla<br />
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presenza di sbarramenti che influiscono sulle caratteristiche idrauliche del sistema fluviale;<br />
- la struttura è probabilmente determinata da effetti indiretti fortemente dipendenti dall'idrologia del<br />
sistema quali tipo di substrato, vegetazione e cicli biogeochimici connessi a tali alterazioni;<br />
- la presenza di sbarramenti lungo l'asta del fiume provoca alterazioni nella comunità<br />
macrozoobentonica; in particolare la bacinizzazione determina la presenza di taxa tipici di ambienti<br />
lentici con presenza prevalente di gasteropodi, generalmente associati ad acque stagnanti o<br />
debolmente correnti. L'IndVal (Indicator Value) e l'analisi dei tratti ecologici forniscono risultati simili,<br />
che dimostrano ulteriormente il passaggio verso comunità tipiche di ambienti lentici.<br />
- le correlazioni positive e statisticamente significative tra i valori dell'nMDS (nonmetric<br />
multidimensional scaling) e le variabili idrologiche suggeriscono una forte importanza dell'idrologia<br />
nello strutturare le comunità macrozoobentoniche; più in dettaglio la velocità elevata è caratteristica<br />
delle stazioni a valle delle dighe e di quelle potamali, mentre un'elevata profondità è caratteristica<br />
delle stazioni a monte della bacinizzazione e di quelle potamali, queste ultime caratterizzate anche<br />
da elevate portate.<br />
- a valle degli sbarramenti, per la moderata velocità della corrente, la profondità ridotta e il tipo di<br />
substrato (principalmente mesolithal) f<strong>anno</strong> supporre un ritorno della comunità ad ambienti di tipo<br />
ritrale;<br />
- non si è potuto calcolare l’indice Star_ICMi, definito dal DM n°260/2010, per mancanza delle<br />
metriche di riferimento per il calcolo dell’indice delle stazioni non guadabili del fiume Oglio sub<br />
lacuale<br />
- le zone con substrato grossolano e materiale organico h<strong>anno</strong> valori IBE più alti sia a livello stagionale<br />
che nella media di tutto l’<strong>anno</strong> di campionamento; al contempo, zone con alveo fangoso evidenziano<br />
valori IBE in classe 3 o 4 e taxa adattati a vivere in aree inquinate;<br />
- l’analisi dei Biological and Ecological traits ha consentito di caratterizzare il sistema che ospita le<br />
comunità rinvenute, sulla base dei caratteri biologici ed ecologici degli organismi. Il gruppo<br />
maggiormente diffuso è costituito da organismi tolleranti, euritermi, adattati alla vita in ambienti a<br />
debole corrente, con un certo apporto organico, granulometria del substrato fine, buona copertura a<br />
macrofite e abitudini alimentari generalmente microfaghe oppure shredders, che si nutrono delle<br />
macrofite sommerse.<br />
L’analisi delle macrofite evidenzia che:<br />
- rispetto alle fasi precedenti, l’analisi delle macrofite è stata arricchita da un crescente livello di<br />
risoluzione tassonomica, raggiungendo nel caso della diversità macroalgale un dettaglio maggiore<br />
fino, in alcuni casi, al livello di specie;<br />
- dai dati aggregati delle comunità di macrofite emerge la tendenza al peggioramento dello stato<br />
trofico del sistema Oglio nel suo complesso; è possibile che questa indicazione scaturisca dalla<br />
maggiore conoscenza del sistema piuttosto che da un peggioramento delle acque, non evidenziato<br />
dalle indagini specifiche in ambito chimico-fisico;<br />
- dei 68 taxa presenti il secondo <strong>anno</strong> d’indagine, si dispone dell’elenco completo e di una preliminare<br />
caratterizzazione strutturale dei popolamenti individuati nei settori omogenei indagati;<br />
- nel corso del 2011 si è osservato che la struttura e la composizione delle comunità presenta estrema<br />
variabilità tra stazioni; in almeno due stazioni è stato possibile confermare la presenza di Thorea<br />
hispida segnalata per la prima volta a livello nazionale;<br />
- analizzando la rappresentatività di ciascun gruppo tassonomico identificato (spermatofite,<br />
pteridofite, briofite e macroalghe), si è osservato come gran parte della diversità floristica del fiume<br />
sia rappresentata dalle spermatofite (64,7% della diversità complessiva) anche se, considerando le<br />
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percentuali di copertura, nel complesso queste specie sono in grado mediamente di<br />
colonizzare/coprire meno del 10% degli areali nei settori fluviali analizzati; la dominanza delle<br />
spermatofite è indicatrice di ambienti sottoposti a perturbazioni non trascurabili e ad elevati carichi<br />
di nutrienti;<br />
- nel corso delle campagne, le specie maggiormente diffuse sono Oscillatoria sp., Spirogyra sp. e<br />
Cladophora glomerata, tre taxa macroalgali caratteristici di ambienti da meso-eutrofici a ipertrofici<br />
confermando così i dati riportati nella prima relazione annuale;<br />
- la percentuale di copertura media complessiva della componente macrofitica è pari al 54 ± 11% per i<br />
primi due anni. Escluso pochissime stazioni (1, 4, 7 e 11), le macroalghe dominano incontrastate le<br />
comunità di produttori primari con elevatissime percentuali di copertura abbondanza, in oltre il 50%<br />
dei tratti indagati rappresentano mediamente nei tre anni analizzati il 90% e più della copertura<br />
macrofitica;<br />
- procedendo dall’incile del lago verso il tratto potamale nei pressi della foce in Po, si osserva una<br />
chiara e significativa riduzione delle percentuali di copertura delle spermatofite a vantaggio delle<br />
forme macroalgali;<br />
- le prime macroevidenze sottolineano pattern completamente distinti in tratti bacinizzati e non. I<br />
tratti fluviali in cui si riconosce una comunità strutturata di piante superiori coincidono con i settori<br />
bacinizzati dove la stabilizzazione dei tiranti e l’intensa sedimentazione del particellato sono in grado<br />
di originare condizioni adatte all’insediamento di forme macrofitiche tipiche di corpi idrici di tipo<br />
lentico capaci di contrastare più o meno efficacemente le forme macroalgali o fitoplanctoniche. Nei<br />
contesti di corrente turbolenta le forme macroalgali filamentose dominano, incontrastate, le<br />
comunità;<br />
- nel complesso, l’IBMR raffigura un corso d’acqua profondamente manomesso senza evidenziare<br />
gradienti significativi di qualità tra stazioni o settori del corso d’acqua.<br />
- Nel corso degli anni l’IBMR peggiora progressivamente e il livello trofico corrispondente, in<br />
particolare per il settore propriamente potamale del fiume (tra il km 214 e 256) per il quale, con ogni<br />
probabilità, la metodica applicata non è in grado di rilevare adeguatamente il livello di alterazione<br />
del sistema fluviale.<br />
L’analisi delle Diatomee evidenzia:<br />
- le comunità prese in esame sono ben strutturate e mature, con una buona percentuale di taxa<br />
pionieri e colonizzatori secondari. Non sembrano esserci taxa che denotino uno stress di tipo fisico<br />
nei siti a monte e a valle delle opere di sbarramento idroelettrico sia in estate che in autunno; solo in<br />
estate, però, si è registrato un aumento dei taxa pionieri e tolleranti il disturbo fisico nelle stazioni a<br />
valle delle centrali, mentre a monte (stazioni bacinizzate) sono dominanti taxa planctonici che<br />
denotano un flusso piuttosto lentico.<br />
- in generale, tutte le comunità diatomiche analizzate sembrano strutturalmente mature, con una<br />
buona percentuale di taxa pionieri e colonizzatori secondari.<br />
- la diversità delle comunità diatomiche nei campioni delle diverse campagne: è elevata in tutti i siti<br />
campionati, in particolare nella stazione a monte della centrale ENEL Tagliuno (sito 7). Nel confronto<br />
tra siti a monte e a valle delle centrali non si registrano significative variazioni in termini di<br />
biodiversità, si evidenzia però una leggera perdita di biodiversità nei tratti subito a valle, anche se i<br />
valori dell’Indice di Sh<strong>anno</strong>n rimangono elevati.<br />
- gli indici diatomici non variano in modo significativo durante le stagioni, nonostante la diversa<br />
composizione delle comunità.<br />
- La composizione in specie delle stazioni del tratto potamale e coincidenti con quelle del<br />
monitoraggio ARPA, mostra invece differenze stagionali, con specie perlopiù tolleranti in estate<br />
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(genere Navicula e Nitzschia) e taxa leggermente più sensibili in autunno. Considerando gli scenari di<br />
sperimentazione (estate 5% e autunno 15%) l’indice ICMi non mette in luce alcuna differenza dello<br />
stato qualitativo del sistema fiume in relazione al variare dei valori di portata in alveo.<br />
L’analisi dell’ Ittiofauna evidenzia che:<br />
- si conferma la stabilità dell’equilibrio tra popolazioni, il mantenimento della distribuzione e<br />
dell’abbondanza delle singole specie e la vocazione ittica del fiume;<br />
- si confermano i risultati delle campagne precedenti; sono stati inoltre identificati molti dei fattori che<br />
st<strong>anno</strong> generando disturbo alla naturale distribuzione e vitalità della comunità ittica;<br />
- si riconferma la vocazione ittica del fiume e del fatto che la comunità rilevata sia in linea con quella<br />
attesa e potenzialmente in grado di popolare le acque del fiume Oglio sublacuale;<br />
- si riconferma l’impatto delle specie alloctone invasive sulle specie autoctone; il siluro in particolare<br />
ha fatto registrare una ridistribuzione spaziale rispetto all’<strong>anno</strong> precedente, colonizzando anche<br />
qualche tratto centrale del fiume non tipico per la specie;<br />
- si possono ipotizzare tre tratti fluviali, ognuno caratterizzato da peculiarità morfologiche e biologiche<br />
che influenzano in modo significativo la composizione, l’abbondanza e la vitalità delle comunità<br />
ittiche;<br />
- l’applicazione dell’ISECI, così come riportato nel DM 260/2010, possa rivelarsi limitativo e<br />
penalizzante per valutare gli effetti del DMV sulla comunità ittica in un fiume come l’Oglio<br />
sublacuale, dove la sola pressione biologica è sufficiente a causare un significativo scadimento della<br />
classe di qualità in numerosi tratti.<br />
6.4. Considerazioni generali<br />
Al termine del secondo <strong>anno</strong> d’indagine dall’esame dei risultati si può affermare che il sistema fluviale ha evidenziato,<br />
soprattutto attraverso il confronto con i dati storici, i seguenti punti significativi:<br />
1) la qualità dell’ambiente acquatico appare sostanzialmente stabile mentre nel complesso si osserva<br />
un peggioramento dello stato di conservazione funzionale del sistema procedendo dall’incile del lago<br />
alla foce in Po, imputabile all’aumento del carico di nutrienti e, prevalentemente, alla destrutturazione<br />
dei contesti vegetazionali laterali a favore di una massimizzazione delle trasformazioni dei<br />
contesti golenali in terreni destinati ad uso agricolo;<br />
2) persistono fenomeni erosivi diffusi, localmente accentuati. L’avvenuta riduzione della divagazione<br />
del fiume, determinata soprattutto da opere idrauliche longitudinali, ha portato alla semplificazione<br />
del paesaggio fluviale, limitando i cicli di genesi, sviluppo e scomparsa di microambienti come meandri,<br />
stagni naturali temporanei e lanche;<br />
3) in una cornice di paesaggio parzialmente tutelato e fortemente condizionato dall’uomo, si raffigura<br />
un fiume estremamente manomesso che non evidenzia gradienti significativi di qualità tra stazioni o<br />
settori del corso d’acqua (macrofite), popolato da organismi di fondo tolleranti l’inquinamento in atto<br />
e che, malgrado la sostanziale stabilità delle popolazioni ittiche autoctone rispetto alle popolazioni<br />
alloctone, il siluro costituisce da solo circa il 50% della biomassa totale catturata;<br />
4) si evidenziano peculiari caratteristiche biologiche strettamente legate alla gestione idrologica del<br />
fiume; in particolare le basse portate determinano un’alterazione della struttura trofica delle comunità,<br />
causando ulteriori ripercussioni negative sulle biocenosi acquatiche e sull’intero ecosistema<br />
fluviale, come riscontrato in diverse stazioni anche in presenza delle portate di rilascio previste dalle<br />
norme per il D.M.V. . In tutto il tratto indagato sono state valutate le discontinuità del corridoio ecologico<br />
in senso trasversale e le interconnessioni tra le funzioni esistenti nel territorio circostante al<br />
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corso d’acqua e l’ambiente fluviale vero e proprio, mettendo in luce le criticità attuali<br />
dell’ecosistema fluviale, i tratti di pregio, le zone da riqualificare.<br />
Al secondo <strong>anno</strong> delle attività di misura dei parametri idrologici e geomorfologici, e del monitoraggio dei parametri<br />
fisico-chimici e biologici, il Gruppo di lavoro ha individuato due temi di base che costituiscono indirizzi<br />
per ulteriori studi.<br />
1.- Il primo riguarda l’enorme mole di dati raccolti sui diversi fronti di studio che, contrariamente a<br />
studi settoriali effettuati in anni precedenti, ha il pregio di un’attività coordinata, effettuata in simultanea<br />
dalle diverse unità operative, e che interessa differenti discipline. L’integrazione di queste informazioni<br />
non può essere certamente esaustiva, lo sarà probabilmente alla fine dell’intero percorso,<br />
e lo sarà in ogni caso nel prossimo futuro quando sar<strong>anno</strong> disponibili per i fiumi modelli complessi<br />
in grado di integrare informazioni di carattere multidisciplinare.<br />
Attualmente ciò non è possibile per motivi legati al tempo necessario per metabolizzare i dati ed ancor<br />
più per la mancanza, nel panorama nazionale, di riferimenti scientifici certi e consolidati. E’ ancora<br />
embrionale infatti la ricerca delle relazioni causa-effetto, del legame profondo tra parametri fisici<br />
e biologici, dei tempi di risposta delle variabili biotiche al variare degli scenari di portata in sistemi<br />
complessi come i fiumi. Lo è ancora di più in sistemi profondamente alterati come l’Oglio sublacuale,<br />
inseriti in contesti altamente produttivi e per questo impattanti, poiché dipendenti dal<br />
fiume come fornitore di servizi e come recettore di scarichi. Si tratta di un allontanamento dalle<br />
“condizioni originarie” o di riferimento, che data da centinaia di anni, e in questo contesto andrà interpretato<br />
il complesso delle informazioni raccolte. I processi interni al fiume e le comunità biologiche<br />
si sono adattate e si trovano in condizioni di stato stazionario in un sistema alterato;<br />
l’interpretazione dei fenomeni non può prescindere da questa considerazione. Sono infatti necessari,<br />
ad esempio, anni di sedimentazione di particellato fine e/o di profonda alterazione del regime idrologico<br />
per mutare il fondale e consentire successivamente alle comunità biologiche di colonizzare<br />
l’ambiente fluviale. Interpretazioni analoghe si possono fare per la fauna ittica, che ha saputo<br />
strutturarsi e diversificarsi nel “discontinuum” fluviale, quindi in una realtà in cui opere di presa,<br />
centrali, sbarramenti e quant’altro limitano fortemente lo spostamento degli organismi.<br />
Per quanto detto appare chiaro che nella Sperimentazione non si può prescindere dalla condizione<br />
morfologica del fiume; se si vuole comprendere come avvengono i processi evolutivi in “questo contesto”<br />
si dovrà puntare sempre più l’attenzione sulla loro comprensione cercando di individuare il<br />
“possibile” miglioramento rispetto al “contesto attuale”.<br />
Il breve periodo della Sperimentazione non è certamente sufficiente per dare indicazioni sugli effetti<br />
di un’ipotetica modifica del contesto morfologico (nel senso del ripristino delle condizioni naturali) e<br />
sulla sua fattibilità tecnico-economica, ma è sufficiente per iniziare a raccogliere informazioni utili<br />
allo scopo.<br />
2.- Nel corso del secondo <strong>anno</strong> di Sperimentazione si è portati ad esprimere il giudizio di qualità del<br />
fiume Oglio secondo le indicazioni della nuova normativa (DM 260/2010).<br />
In alcuni casi, per poter confrontare le nostre informazioni con i dati della letteratura, si è optato<br />
per l’utilizzo di “vecchi” indici ampiamente collaudati, ma considerati ormai inadeguati dalla comunità<br />
scientifica.<br />
Esaminando i documenti sui nuovi indici è emersa in alcuni casi una sostanziale incertezza sulla possibilità<br />
di assoggettare gli ambiti fluviali italiani ad una classificazione comune, per cui risulta necessario,<br />
oltre che proseguire nelle campagne di raccolta dati come da Progetto, anche sviluppare<br />
l’analisi dei dati per capire:<br />
quali sono i descrittori che concorrono con maggior peso alla determinazione dello stato di<br />
qualità, individuandone il valore attuale al quale attribuire il valore “zero”;<br />
come quantificare le correlazioni tra questi descrittori, dando loro, se possibile, un “peso”<br />
per calcolare lo stato di qualità;<br />
come dare un valore “reale” ai diversi coefficienti della formula del Deflusso Minimo Vitale.<br />
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Quest’analisi dinamica dovrebbe consentire una maggior conoscenza delle caratteristiche complessive<br />
dell’Oglio sublacuale e consentirci di capire meglio le capacità di reazione del fiume alle modificazioni<br />
prodotte dall’attività antropica e dall’uso del territorio, soprattutto le capacità di mitigazione degli eventi di<br />
crisi idrica.<br />
Il risultato di questo lavoro, che andrà affinato con sempre nuove informazioni, porterà a valutare, pur con<br />
limiti e una certa approssimazione, l’affidabilità dei nuovi indici applicati al fiume Oglio sub lacuale. In<br />
alternativa potrebbe diventare un contributo alla definizione di indici di “riferimento specifico” che, pur in<br />
assenza di validazione del mondo scientifico, sono in grado di contribuire a quanto richiesto dalla WFD.<br />
Da questa attività si potr<strong>anno</strong> ottenere, al termine della fase progettuale, anche informazioni utili a<br />
quantificare i fattori correttivi che intervengono nella formula di calcolo del DMV riportata nelle NTA del<br />
PTUA della <strong>Regione</strong> <strong>Lombardia</strong>, tenendo presente che qualsiasi parametrazione, per essere efficace, dovrà<br />
consentire il massimo grado di flessibilità interpretativa delle situazioni climatiche e delle condizioni<br />
morfologiche dei diversi tratto di fiume<br />
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