28.05.2013 Views

Relazione 2° anno - ORS - Regione Lombardia

Relazione 2° anno - ORS - Regione Lombardia

Relazione 2° anno - ORS - Regione Lombardia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

CONSORZIO DELL’ OGLIO<br />

- BRESCIA –<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci<br />

per il deflusso minimo vitale<br />

nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> annuale<br />

2010 - 2011


“Progetto di sperimentazione dei rilasci<br />

per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale”<br />

Progetto approvato con prescrizioni con DDG 7684 del 27.07.2009 <strong>Regione</strong> lombardia<br />

Il Rapporto è a cura di Massimo Buizza<br />

H<strong>anno</strong> contribuito alla stesura del testo:<br />

Idrologia : Massimo Buizza Consorzio dell’Oglio - Brescia<br />

Antonio Dalmiglio Consulente del Consorzio dell'Oglio<br />

Fauna Ittica : Marco Mancini, Consulente del Consorzio dell'Oglio<br />

Per il Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi di Parma -<br />

con il coordinamento del prof. Pierluigi Viaroli<br />

Chimica-fisica delle acque : Marco Bartoli, Erica Racchetti, Elisa Soana<br />

Macroinvertebrati : Simone Guareschi, Alex Laini<br />

Macrofite : Rossano Bolpagni<br />

Fotografia in copertina: vista del f. Oglio a monte della traversa fluviale di Calcio


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

SOMMARIO<br />

1. STAZIONI DI CAMPIONAMENTO E CAMPAGNE DI MISURA ............................................ 3<br />

1.1. Monitoraggio CHIMICO-FISICO. ..................................................................... 3<br />

1.2. Monitoraggio MACROINVERTEBRATI ............................................................... 4<br />

1.3. Monitoraggio MACROFITE .............................................................................. 5<br />

1.4. Monitoraggio DIATOMEE ............................................................................... 5<br />

1.5. Monitoraggio ITTIOFAUNA ............................................................................. 6<br />

2. MATERIALI E METODI................................................................................... 8<br />

2.1 Azione 2 - Monitoraggio CHIMICO-FISICO ........................................................... 8<br />

2.2. Azione 3 - Monitoraggio MACROINVERTEBRATI .................................................... 9<br />

2.3. AZIONE 3 - Monitoraggio MACROFITE ................................................................. 9<br />

2.4. Azione 3 - Monitoraggio biologico: DIATOMEE .................................................... 10<br />

2.5. Azione 3 - Intercalibrazione elementi biologici ................................................... 12<br />

2.6. Azione 4 - Monitoraggio biologico: ITTIOFAUNA ................................................. 12<br />

3. RISULTATI .................................................................................................13<br />

3.1. Azione 2 - Monitoraggio chimico-fisico .......................................................... 13<br />

3.2. Azione 3 - Monitoraggio MACROINVERTEBRATI .............................................. 50<br />

3.3. Azione 3 - Monitoraggio MACROFITE ............................................................. 61<br />

3.4. Azione 3 - Monitoraggio DIATOMEE .............................................................. 71<br />

4. MONITORAGGIO ITTIOFAUNA ..................................................................................................... 89<br />

4.1. Introduzione alle attività ............................................................................. 89<br />

4.2. Campagna 05/10 ....................................................................................... 89<br />

4.3. Campagna 08/11 ....................................................................................... 96<br />

4.4. Calcolo indice componente biologica ittiofauna – ISECI ................................. 114<br />

4.5. Principale limite applicativo evidenziato. ...................................................... 119<br />

5. MONITORAGGIO IDROLOGICO ................................................................................................ 123<br />

5.1. Andamento generale. ............................................................................... 123<br />

5.2. Considerazioni sulle campagne di misura ..................................................... 124<br />

6. CONSIDERAZIONI INTERMEDIE DEL SECONDO ANNO .................................................. 127<br />

6.1. Valutazioni sul comportamento idraulico del fiume Oglio sub lacuale ............... 127<br />

6.2. Valutazione delle relazioni tra parametri chimico-fisici e portate del fiume ....... 127<br />

6.3. Valutazioni delle relazioni tra biocenosi e regime delle portate del fiume ......... 129<br />

6.4. Considerazioni generali ............................................................................. 132<br />

3/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

4/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

1. STAZIONI DI CAMPIONAMENTO E CAMPAGNE DI MISURA<br />

1.1. Monitoraggio CHIMICO-FISICO.<br />

Il monitoraggio del secondo <strong>anno</strong> è stata condotta secondo quanto stabilito dal Protocollo per la sperimentazione<br />

e in accordo con le attività svolte nel primo <strong>anno</strong> di sperimentazione.<br />

Le stazioni di campionamento coincidono con quelle stabilite al termine dell’<strong>anno</strong> precedente e riguardano<br />

12 stazioni fluviali per gli scenari del gruppo B e 80 stazioni, fluviali e in prossimità degli ingressi<br />

puntiformi (immissari, scarichi, etc.) per lo scenario di base (gruppo A) e che interessano<br />

l’intera asta fluviale.<br />

La tabella 1.1 riassume le date di campionamento delle campagne del secondo <strong>anno</strong>, definite rispettivamente<br />

campagna n° 5/2010 (al termine della stagione irrigua - periodo di massimo stress per il<br />

sistema fluviale), n° 6/2010 (il fiume ha riacquistato cospicui volumi d’acqua), n°7/2011 (il fiume risulta<br />

acclimatato al rilascio abbondante delle acque dalla diga dovuto al periodo autunnale e invernale)<br />

e n°8/2011 (inizio della stagione irrigua).<br />

Tabella 1.1. Date di campionamento delle campagne di misura n° 5/2010, n°6/2010, n°7/2011 e n°8/2011<br />

Campagna di misura Scenario Gruppo Data di campionamento N° stazioni campionate<br />

n°5<br />

(estate 2010)<br />

Periodo irriguo<br />

n°6<br />

(autunno 2010)<br />

Periodo non irriguo<br />

n°7<br />

(inverno 2011)<br />

Periodo non irriguo<br />

n°8<br />

(primavera 2011)<br />

Periodo irriguo<br />

5% A 28/07/2010 23<br />

5% A 29/07/2010 29<br />

5% A 30/07/2010 15<br />

7.5% B 20/07/2010 12<br />

10% B 04/08/2010 12<br />

15% B 11/08/2010 12<br />

15% A 29/11/2010 20<br />

15% A 30/11/2010 11<br />

15% A 01/12/2010 15<br />

15% A 02/12/2010 13<br />

5% B 23/02/2010 12<br />

7.5% B 15/02/2010 12<br />

10% B 09/02/2010 12<br />

15% A 31/01/2010 25<br />

15% A 01/02/2010 29<br />

15% A 02/02/2010 16<br />

5% B 20/04/2010 12<br />

7.5% B 27/04/2010 12<br />

15% B 12/05/2010 12<br />

10% A 02/05/2010 28<br />

10% A 03/05/2010 24<br />

10% A 04/05/2010 23<br />

Come da protocollo, lo scenario base (gruppo A) è stato effettuato in tutte le 4 campagne; rispetto al<br />

primo <strong>anno</strong> lo scenario applicato al periodo primaverile è stato del 10%. Nella campagna n°6/2010<br />

(autunno) non si sono effettuati i campionamenti per gli scenari del gruppo B a causa del periodo fortemente<br />

piovoso che non ha consentito la regolazione dei valori di portata. Per la stagione autunnale<br />

comunque le condizioni ambientali del campionamento del 15% (scenario base) sono rappresentative<br />

dello stato ecologico del fiume. In questa campagna inoltre si sono campionate 59 stazioni rispetto<br />

alle circa 80 delle altre campagne a causa di una forte nevicata che ha caratterizzato il secondo<br />

giorno di campionamento.<br />

Il campionamento sull’intera asta fluviale (da Sarnico alla confluenza in Po) e sui principali immissari,<br />

per un totale di circa 80 prelievi, è stato effettuato in tre giornate di lavoro, ad eccezione della campagna<br />

n°6 che, come per tutte le campagne di misura del primo <strong>anno</strong>, è stata effettuata in quattro<br />

giorni; si è infine utilizzato, per ogni scenario del gruppo B, un giorno di campionamento per le 12<br />

stazioni del tratto settentrionale dove sono presenti le derivazioni idroelettriche.<br />

5/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Nel secondo <strong>anno</strong> di attività sono stati campionati alcuni immissari solo in presenza di una portata<br />

rilevante; i punti di prelievo sono quelli del primo <strong>anno</strong> (tabella 5.2 <strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010).<br />

Gli scarichi degli impianti di acquacoltura (Rudiano e Torre Pallavicina) non sono stati campionati per<br />

assenza di acque di scarico durante il periodo irriguo, campagna di misura estiva (n°6) e primaverile<br />

(n°8). È stato inoltre eliminato il prelievo delle acque di scarico dei reflui urbani di Rudiano per lavori<br />

di manutenzione allo scarico, lavori che h<strong>anno</strong> portato l’immissione dei reflui al di sotto del livello<br />

delle acque del fiume. Nella campagne di misura n°6 (autunno) e n°7 (inverno) non sono stati effettuati<br />

i campionamenti allo scarico dei reflui urbani di Pontoglio per lavori di viabilità stradale che<br />

h<strong>anno</strong> impedito l’accesso alla stazione. Come da protocollo non sono stati effettuati prelievi di acqua<br />

nelle stazioni sul fiume Oglio sublacuale a valle delle derivazioni irrigue nel periodo non irriguo (campagne<br />

n°6 e n°7).<br />

1.2. Monitoraggio MACROINVERTEBRATI<br />

Nelle quattro stagioni (estiva, autunnale, invernale e primaverile) si sono effettuate rispettivamente<br />

7, 5, 4 e 7 uscite in campo. La tabella 1.2 riassume le date di campionamento delle campagne<br />

(n°5/2010, 6/2010, 7/2011 e 8/2011).<br />

Nella campagna estiva (n°5/2010) e primaverile (n°8/2011) si sono caratterizzate rispettivamente 18<br />

e 15 stazioni, con perdite in primavera in 3 stazioni, per atti vandalici, di substrati artificiali. Nelle<br />

campagne autunnale e invernale si sono caratterizzate le comunità macrozoobentoniche solamente<br />

nelle stazioni in cui solitamente è utilizzata la metodologia dei substrati artificiali, circa 12 stazioni;<br />

anche in questo caso nella fase di recupero non si sono ritrovati substrati artificiali in una stazione in<br />

autunno (n°6/2010)e due in inverno (n°7/2011). La difficoltà di campionare con retino Surber nelle<br />

stagioni in cui defluisce una maggior quantità d’acqua nel fiume ha determinato quindi il mancato<br />

campionamento nelle stazioni in cui si utilizza questa metodica (circa 6 stazioni).<br />

Tabella 1.2. Campionamento dei macroinvertebrati: campagne n° 5/2010, n°6/2010, n°7/2011<br />

e n°8/2011. La sigla S.A. indica Substrati Artificiali.<br />

Campagna di misura Data di campionamento N° stazioni campionate<br />

n°5<br />

(estate 2010)<br />

n°6<br />

(autunno 2010)<br />

n°7<br />

(inverno 2011)<br />

n°8<br />

(primavera 2011)<br />

19/07/2010 5 (Retino Surber e Deposizione S.A.)<br />

20/07/2010 5 (Retino Surber e Deposizione S.A.)<br />

22/07/2010 5 (Retino Surber e Deposizione S.A.)<br />

23/07/2010 3 (Deposizione S.A.)<br />

17/08/2010 4 (recupero S.A.)<br />

18/08/2010 4 (recupero S.A.)<br />

19/08/2010 4 (recupero S.A.)<br />

29/11/2010 4 (Deposizione S.A.)<br />

30/11/2010 4 (Deposizione S.A.)<br />

01/12/2010 4 (Deposizione S.A.)<br />

18/01/2011 6 (Recupero S.A.)<br />

20/01/2011 6 (Recupero S.A.)<br />

09/02/2011 6 (deposizione S.A.)<br />

17/02/2011 6 (deposizione S.A.)<br />

09/03/2011 6 (recupero S.A.)<br />

16/03/2011 6 (recupero S.A.)<br />

20/04/2010 4 (Retino Surber)<br />

21/04/2010 3 (Retino Surber)<br />

02/05/2010 4 (deposizione S.A.)<br />

03/05/2010 4 (deposizione S.A.)<br />

04/05/2010 3 (deposizione S.A.)<br />

30/05/2010 5 (recupero S.A.)<br />

31/05/2010 6 (recupero S.A.)<br />

6/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

1.3. Monitoraggio MACROFITE<br />

Le campagna di misura per il campionamento delle macrofite sono ripartite in 2 fasi successive (così<br />

come richiesto dalla metodica nazionale che presuppone per una sua rappresentatività l’acquisizione<br />

di dati in 2 momenti susseguenti all’interno di una medesima stagione vegetativa), in modo da caratterizzare<br />

in modo esemplificativo le comunità a macrofite del fiume durante il periodo tardo primaverile-estivo.<br />

Nel corso di tutto lo studio le macrofite sono state caratterizzate in tre campagne di misura<br />

(n°1/2009, n°5/2010 e n°9/2011) eseguendo complessivamente 23 uscite di campo (6 nel primo <strong>anno</strong>,<br />

9 nel secondo e 8 nel terzo), riassunte in tabella 1.3. Nel complesso, per tutti gli anni è stato possibile<br />

rilevare in modo completo tutte le 30 stazioni in analisi.<br />

Tabella 1.3. Date di campionamento delle macrofite nelle 3 campagne effettuate (n° 1/2009, n°5/2010 e n°<br />

9/2011).<br />

Campagna di misura Data di campionamento N° stazioni campionate<br />

n°1<br />

(estate 2009)<br />

n° 5<br />

(estate 2010)<br />

n° 9<br />

(estate 2011)<br />

1.4. Monitoraggio DIATOMEE<br />

12/08/2009 3<br />

13/08/2009 4<br />

21/08/2009 6<br />

25/09/2009 7<br />

03/09/2009 5<br />

09/09/2009 5<br />

18/07/2010 6<br />

21/07/2010 6<br />

23/07/2010 3<br />

26/07/2010 8<br />

27/07/2010 7<br />

17/08/2010 8<br />

18/08/2010 8<br />

19/08/2010 8<br />

22/08/2010 6<br />

08/07/2011 11<br />

07/07/2011 8<br />

11/07/2011 11<br />

12/08/2011 5<br />

13/08/2011 6<br />

18/08/2011 6<br />

20/08/2011 7<br />

22/08/2011 6<br />

Le stazioni di campionamento delle diatomee bentoniche sono 9 e sono state scelte secondo le indicazioni<br />

del protocollo APAT “Metodi Biologici per le Acque. Parte 1” (2007), in coincidenza di alcune<br />

stazioni in cui vengono campionati i macroinvertebrati. In particolare sono state scelte due coppie di<br />

stazioni, una a monte e una a valle dello sbarramento di due centrali idroelettriche e 5 stazioni lungo<br />

l’asta fluviale negli stessi punti di monitoraggio ARPA al fine di recuperare le informazioni raccolte<br />

negli anni precedenti.<br />

7/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Poiché secondo il protocollo, la maggiore diversità in specie si riscontra nei periodi con alta intensità<br />

luminosa e temperatura mite, si sono previsti due periodi di campionamento durante l’<strong>anno</strong>: maggiogiugno<br />

e settembre-ottobre.<br />

Il primo campionamento è avvenuto nella terza settimana di luglio, ovvero dopo circa 4 settimane<br />

dall’ultimo evento di piena che ha caratterizzato la campagna di misura n° 4/2010 (maggio-giugno); 4<br />

settimane rappresentano il tempo necessario per consentire la completa ricolonizzazione dei substrati<br />

da parte delle diatomee. Il primo campionamento è risultato quindi coincidere con la campagna<br />

di misura n°5/2010, mentre il secondo campionamento con la campagna autunnale n°6/2010, il terzo<br />

campionamento è avvenuto in estate in corrispondenza della campagna n°9/2011.<br />

La tabella 1.4 riassume le date di campionamento, rientranti quindi in parte anche nel terzo <strong>anno</strong> del<br />

progetto di sperimentazione.<br />

Tabella 1.4. Date di campionamento delle diatomee delle campagne di misura n° 5/2010, n°6/2010 e<br />

n°9/2011.<br />

Campagne di misura Date di campionamento N° stazioni campionate<br />

19/07/2010 2<br />

n° 5 (estate 2010)<br />

20/07/2010<br />

22/07/2010<br />

2<br />

2<br />

23/07/2010 3<br />

29/11/2010 3<br />

n° 6 (autunno 2010) 30/11/2010 2<br />

01/12/2010 3<br />

20/07/2011 3<br />

n° 9 (estate 2011) 21/07/2011 3<br />

22/07/2011 3<br />

1.5. Monitoraggio ITTIOFAUNA<br />

Le attività della terza campagna di monitoraggio, (n° 5/2010), si sono svolte in agosto; sono state<br />

campionate 23 stazioni sulle 24 previste. Non è infatti stato possibile censire la stazione STF26 poiché<br />

l’accesso al fiume era impedito dalle colture di mais poste a ridosso della sponda.<br />

Purtroppo, a causa del periodo climatico non favorevole, il campionamento iniziato il 9 agosto si è<br />

dovuto interrompere e riprenderlo soltanto nella seconda metà del mese, quando le condizioni idrologiche<br />

h<strong>anno</strong> consentito di intervenire.<br />

In ultimo va segnalato che nei i primi 3 giorni d’intervento si sono registrate difficoltà nell’impiego<br />

dell’apparecchiatura elettrica; si ritiene però che, malgrado le operazioni siano risultate più difficoltose<br />

e la cattura abbia fornito un quantitativo inferiore di pesce, i dati rilevati siano da considerarsi<br />

esaustivi e descrittivi della comunità ittica.<br />

Le attività della quarta campagna (n° 8/2011) si sono svolte in aprile e maggio 2011; tutte le 37 stazioni<br />

sono state campionate come da ridimensionamento proposto e approvato dal Tavolo Tecnico.<br />

La tabella 1.5 riassume le date di campionamento, nel secondo <strong>anno</strong> del progetto di sperimentazione.<br />

8/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Tabella 1.5. Date di campionamento dell’ittiofauna nelle campagne di misura n° 5/2010 e n°8/2011.<br />

Stazione Campagna<br />

Campagna<br />

n° 5/2010 (estate) n° 8/2011 (primavera)<br />

data di campionamento data di campionamento<br />

FN01 09/08/2010 28/04/2011<br />

STA03 09/08/2010 20/04/2011<br />

FN04A 28/04/2011<br />

FN07A 09/08/2010 28/04/2011<br />

STC08 10/08/2010 28/04/2011<br />

FN11A 06/05/2011<br />

FN15A 10/08/2010 20/04/2011<br />

STE18 20/08/2010 20/04/2011<br />

FN21A 11/08/2010 20/04/2011<br />

FN24A 22/04/2011<br />

STF26 06/05/2011<br />

FN27A 20/08/2010 22/04/2011<br />

FN28A 11/08/2010 22/04/2011<br />

FN30A 22/04/2011<br />

FS31A 27/08/2010 18/04/2011<br />

FS38A 18/04/2011<br />

FS38B 27/08/2010 18/04/2011<br />

FS39A 28/08/2010 18/04/2011<br />

FS39B 19/04/2011<br />

FS40A 19/04/2011<br />

FS42A 25/08/2010 19/04/2011<br />

FS44A 19/04/2011<br />

FS48A 25/08/2010 29/04/2011<br />

FS50A 29/04/2011<br />

FS52C 29/04/2011<br />

FS53A 26/08/2010<br />

FS53B 26/08/2010 03/05/2011<br />

FS55A 26/08/2010 03/05/2011<br />

FS59A 03/05/2011<br />

FS59B 03/05/2011<br />

FS60 03/05/2011<br />

FS62A 28/08/2010 04/05/2011<br />

FS63A 30/08/2010 04/05/2011<br />

FS64A 30/08/2010 04/05/2011<br />

FS67A 31/08/2010 04/05/2011<br />

FS70A 31/08/2010 05/05/2011<br />

FS78B 05/05/2011<br />

FS80A 05/05/2011<br />

9/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

2. MATERIALI E METODI<br />

2.1 Azione 2 - Monitoraggio CHIMICO-FISICO<br />

FASE DI CAMPO e di laboratorio<br />

Per i prelievi d’acqua e le metodiche analitiche si sono seguite le indicazioni di APAT-CNR-IRSA Metodi<br />

analitici per le acque (Manuali e Linee Guida 29/2003). Per i dettagli inerenti la fase di campo e di<br />

laboratorio si rimanda alla “<strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010: Progetto di sperimentazione dei rilasci per<br />

il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale – Consorzio dell’Oglio”. I descrittori chimico-fisici<br />

analizzati corrispondono a quelli monitorati nel primo <strong>anno</strong> di sperimentazione (paragrafo 5.3.1.2<br />

della <strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010) e a quelli definiti dalle “Linee Guida per l’avvio di sperimentazioni<br />

sul Deflusso minimo vitale in tratti del reticolo idrico naturale regionale”.<br />

ANALISI DEI DATI<br />

Al termine del secondo <strong>anno</strong> sono stati ripresi i dati idrochimici raccolti nelle otto campagne di misura<br />

per effettuarne la validazione. Ad ogni parametro è stato associato l’errore analitico secondo la<br />

tabella 2.1.<br />

Tabella 2.1. Errori analitici associati ai parametri di base e ai parametri aggiuntivi<br />

Parametri di base<br />

Parametri<br />

aggiuntivi<br />

Parametri Errore analitico<br />

Temperatura ± 0.15 °C<br />

Ossigeno disciolto (O2) ± 0.2 mg O2 l -1<br />

Ossigeno disciolto (O2) ± 2%<br />

Carbonio inorganico disciolto (DIC) ± 0.01 mmol l -1<br />

pH ± 0.05<br />

Conducibilità elettrica ± 1 µS cm -1<br />

Domanda Biochimica di Ossigeno (BOD5) ± 0.1 mg O2 l -1<br />

Domanda Chimica di Ossigeno (COD) ± 0.1 mg O2 l -1<br />

Azoto ammoniacale (NH4 + ) ± 0.010 mg N l -1<br />

Azoto nitrico (NO3 - ) ± 0.010 mg N l -1<br />

Fosforo totale (TP) ± 0.010 mg P l -1<br />

Escherichia coli ± 1 UFC/100ml<br />

Solidi sospesi totali (SST) ± 0.01 mg l -1<br />

Azoto nitroso (NO2 - ) ± 0.005 mg N l -1<br />

Azoto totale (TN) ± 0.050 mg N l -1<br />

Fosforo Reattivo Solubile (SRP) ± 5 µg P l -1<br />

Metano (CH4) ± 0.001 µmol CH4 l -1<br />

Clorofilla-a fitoplanctonica ± 1 µg Chl-a l -1<br />

Nell’Allegato I si propongono numerosi grafici con i valori di ogni parametro raccolti nelle otto campagne.<br />

È stato scelto il “grafico a dispersione” perchè risulta il modo migliore di rappresentare i dati<br />

raccolti con un campionamento puntuale ed effettuato in giorni differenti supponendo che le condizioni<br />

fluviali rimangano costanti. Ad ogni gruppo di punti di ogni parametro è stata associata la media<br />

mobile (grafico a linea) al fine di evidenziare possibili tendenze nello spazio e nel tempo. La media<br />

mobile è stata calcolata sostituendo a ogni dato misurato la media con il dato precedente e il successivo;<br />

non sono considerati quindi i dati misurati della prima e dell’ultima stazione. La perequazione<br />

di una serie spaziale di dati mediante la media mobile è meglio adattata alle particolarità<br />

dell’andamento reale. La media mobile diminuisce infatti la variabilità casuale dei singoli dati, evidenzia<br />

la tendenza di fondo determinata dalle variazioni sistematiche della quantità media, mantenendo<br />

la variabilità delle medie di k dati, quindi senza eliminarla totalmente (Soliani, 2004).<br />

10/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

I dati idrochimici raccolti nelle quattro campagna del secondo <strong>anno</strong> sono stati elaborati insieme ai<br />

dati raccolti nel primo <strong>anno</strong>. Partendo dai valori di concentrazione dei diversi parametri misurati si è<br />

determinato lo stato di qualità delle acque secondo due indici: LIM “Livello di inquinamento da macrodescrittori”<br />

previsto dal D.lgs. 152/1999 “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento”<br />

(recepimento delle direttive 91/271/CEE e 91/676/CEE) ed LIMeco (Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori<br />

per lo stato ecologico) utilizzato a sostegno degli elementi biologici per la classificazione<br />

dello stato ecologico dei corpi idrici, secondo il D.M. 260/2010. L’utilizzo dei due indici di qualità è<br />

dovuto al fatto che il D.lgs. 152/2006 non esplicitava quale indice di riferimento usare per determinare<br />

la qualità del sistema fluviale e l’indice LIMeco è stato reso ufficiale, insieme al D.M. 260/2010, con<br />

il supplemento ordinario n.31 alla G.U. n.30 del 7 febbraio 2011. Inoltre l’indice LIM non considera<br />

solo lo stato trofico del sistema (azoto e fosforo), ma anche la capacità del sistema di metabolizzare il<br />

carico organico (COD e BOD5) e l’aspetto microbiologico (Escherichia coli). Si è calcolato l’indice LIM<br />

per ogni campagna in modo puntale e non, come previsto, sulla base dei 12 campionamenti con cadenza<br />

mensile, di conseguenza rappresenta un valore indicativo dello stato di qualità stagionale e di<br />

quello in funzione degli scenari di portata applicati. L’indice LIMeco è stato invece calcolato secondo<br />

quanto stabilito dal D.M. citato per rappresentare sia lo stato di qualità stagionale sia quello annuale.<br />

Gli effetti dei diversi scenari di portata sulla capacità metabolica del sistema fluviale sono stati condotti<br />

implementando l’analisi delle regressioni lineari tra descrittori chimico-fisici e deflussi in alveo e<br />

tra indici di qualità e deflussi in alveo; la significatività dei modelli è stata testata con il software statistico<br />

R.<br />

2.2. Azione 3 - Monitoraggio MACROINVERTEBRATI<br />

METODOLOGIA DI CAMPIONAMENTO<br />

Il campionamento dei macroinvertebrati è stato effettuato seguendo il protocollo previsto dal Notiziario<br />

dei Metodi analitici – Istituto di Ricerca Sulle Acque – CNR Macroinvertebrati acquatici e Direttiva<br />

2000/60/CE. N. 1, Marzo 2007. Si rimanda al “<strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010: Progetto di sperimentazione<br />

dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale – Consorzio dell’Oglio”<br />

per maggiori dettagli e approfondimenti.<br />

ANALISI DEI DATI<br />

Come per le campagne del primo <strong>anno</strong>, per ogni stazione è stato calcolato l’indice IBE nonostante la<br />

metodologia di campionamento per l’applicazione di quest’ultimo sia differente da quella in uso. Il<br />

software Macroper per il calcolo dell'indice Star_ICMi, infatti, non risulta ancora disponibile.<br />

Si sono calcolati anche i “biological traits” e gli “ecological traits” (sensu Usseglio-Polatera et al.,<br />

2000) ovvero si è effettuata un’analisi sulla base della condivisione di caratteristiche comuni dal punto<br />

di vista biologico ed ecologico.<br />

2.3. AZIONE 3 - Monitoraggio MACROFITE<br />

Le macrofite come indicatori<br />

Nella <strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010 del “Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo<br />

vitale nel fiume Oglio sublacuale – Consorzio dell’Oglio” si è trattato approfonditamente il tema<br />

dell’affidabilità delle risposte delle macrofite alle perturbazioni antropogeniche dei corpi idrici colonizzati,<br />

testo cui si rimanda per gli opportuni approfondimenti scientifico-metodologici sul tema.<br />

Il presente documento si limita, invece, ad una preliminare trattazione dei risultati ottenuti nel biennio<br />

di indagine 8/2009-7/2011 presentando i risultati dell’indicizzazione delle stazioni sensu Direttiva<br />

2000/60/CE; ci si riserva di presentare le risultanze delle analisi di approfondimento (metodiche di<br />

cluster, ordinamento e IndVal) sulle relazioni esistenti tra struttura e composizione delle comunità,<br />

variabili fisiche, chimico-fisiche, biologiche e idrologiche nella relazione di sintesi del progetto.<br />

11/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

METODOLOGIA DI CAMPIONAMENTO<br />

Il campionamento delle macrofite è stato effettuato seguendo la metodica “nazionale” di valutazione,<br />

così come delineato nel documento di riferimento: RT/2009/23/ENEA “Metodo per la valutazione<br />

e la classificazione dei corsi d’acqua utilizzando la comunità delle macrofite acquatiche”, che risulta<br />

conforme alla normativa CEN (2003) EN 14184 e al protocollo nazionale (APAT, 2007). Si rimanda per<br />

i dettagli alla “<strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010: Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso<br />

minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale – Consorzio dell’Oglio” per maggiori dettagli e approfondimenti.<br />

2.4. Azione 3 - Monitoraggio biologico: DIATOMEE<br />

METODOLOGIA DI CAMPIONAMENTO<br />

Il campionamento delle diatomee bentoniche, eseguito secondo le indicazioni del “Protocollo di<br />

campionamento e analisi delle diatomee bentoniche dei corsi d’acqua”, riportato nel manuale APAT<br />

“Metodi Biologici per le Acque. Parte 1” (2007), è stato effettuato procedendo lungo un transetto,<br />

raccogliendo lungo il percorso 4-5 substrati naturali (ciottoli e rocce) e prelevando, con uno spazzolino<br />

a setole dure, lo strato perifitico che ne colonizza la superficie. Successivamente, il campione è<br />

stato trattato in laboratorio tramite ossidazione della sostanza organica, utilizzando il metodo con<br />

perossido di idrogeno su piastra (Dell’Uomo, 2004). Le fasi successive prevedono la preparazione e<br />

l’osservazione al microscopio ottico dei vetrini permanenti al fine di identificare e conteggiare gli organismi<br />

raccolti. Per l’applicazione degli indici diatomici, devono essere identificati almeno 400 individui<br />

per campione, a livello di specie, come previsto dalla norma standard (UNI EN 14407:2004).<br />

Per le determinazioni sono stati utilizzati i seguenti manuali: Krammer and Lange-Bertalot (1986-<br />

1991), Lange-Bertalot and Metzeltin (1996), Krammer (1997a,b), Reichardt (1999) Lange-Bertalot<br />

(2001), Krammer (2000; 2001; 2002; 2003), Werum and Lange-Bertalot (2004), Metzeltin et al.<br />

(2005), Metzeltin & Nakov (2007), Lavoie et al. (2008).<br />

ANALISI DEI DATI<br />

Allo scopo di fornire informazioni sullo stato complessivo dell’ecosistema fluviale si sono elaborati<br />

indici basati sulla struttura del popolamento diatomico che sintetizzano, in un valore numerico, la<br />

struttura di una comunità traducendo in un valore discreto il grado di scostamento dalle condizioni<br />

ecologiche ottimali. Gli indici diatomici uniscono le informazioni qualitative relative alla sensibilità<br />

ecologica di ciascun taxa con una misura quantitativa della diversità specifica. Gli Indici Diatomici per<br />

il controllo della qualità dei corsi d’acqua sono basati sulla formula di Zelinka & Marvan (1961) in cui<br />

a ciascuna specie viene attribuito un valore di sensibilità (affinità/tolleranza) all’inquinamento e un<br />

valore di affidabilità come indicatore biologico:<br />

dove:<br />

a = abbondanza relativa della specie j;<br />

r = affidabilità della specie j;<br />

i = sensibilità della specie j a fattori di inquinamento<br />

I diversi indici, che differiscono per il numero di specie considerate nel calcolo e per i valori di “a” e di<br />

“r”, possono essere classificati in:<br />

a) indici di qualità generale che integrano le risposte a più fattori di inquinamento (organico, minerale,<br />

eutrofizzazione, ecc.);<br />

b) indici saprobici che si basano solo sulla sensibilità delle specie all’inquinamento organico;<br />

c) indici trofici che si basano invece sulla sensibilità delle specie alla sola trofia delle acque.<br />

12/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

L’Indice de Polluosensibilité Specifique (IPS; Cemagref, 1982) considera principalmente<br />

l’inquinamento saprobico ed è l’indice che prende in considerazione il più elevato numero di specie<br />

(quasi la totalità delle specie descritte). Il Biological Diatom Index (IBD; Lenoir & Coste, 1996) è stato<br />

principalmente elaborato per valutare l’inquinamento di tipo organico, ma grazie agli ultimi aggiornamenti<br />

è in grado di evidenziare anche eventuali contaminazioni da parte di metalli pesanti. Il Trophic<br />

Index (TID; Rott et al., 1999) tiene invece conto dell’inquinamento trofico ed è altamente correlato<br />

con bassi livelli di trofia e di inquinamento organico; è inoltre sensibile al carico di nutrienti di origine<br />

naturale, per questo motivo è particolarmente adatto per i monitoraggi in corsi d’acqua alpini.<br />

Il % Pollution Tolerant Valves (%PTV) è stato elaborato da Kelly et al. (1995) a supporto del più complesso<br />

indice TDI al fine di valutare all’interno di una comunità, la percentuale di taxa tolleranti<br />

l’inquinamento organico.<br />

Il risultato ottenuto dal calcolo degli Indici Diatomici è facilmente convertibile in un giudizio di qualità<br />

ambientale confrontabile con quelli normalmente conseguiti per mezzo di altri indici biologici. Si possono<br />

infatti definire cinque classi, corrispondenti ciascuna ad un giudizio di qualità (Tabella 2.2-2.3).<br />

L’interpretazione dei risultati ottenuti con l’indice %PTV è rappresentata in Tabella 2.4.<br />

Tabella 2.2 - Indici IPS e IBD (espressi in ventesimi) e corrispondenti giudizi e classi di qualità.<br />

CLASSE DI QUALITA' AMBIENTALE IPS/IBD<br />

I CLASSE (oligotrofico) 20-17<br />

II CLASSE (mesotrofico) 16,9-13<br />

III CLASSE (eutrofico) 12,9-9<br />

IV CLASSE (politrofico) 8,9-5<br />

V CLASSE (ipertrofico) 4,9-0<br />

Tabella 2.3 - Indice TID (espresso in quarti) e corrispondenti giudizi e classi di qualità.<br />

Trophie-Index (TI) Stato trofico P totale medio (mg/l) P totale valori estremi (mg/l)<br />

≤1.0 Ultraoligotrofico < 0.005 < 0.010<br />

1.1-1.3 Oligotrofico < 0.010 < 0.020<br />

1.4-1.5 Oligo-mesotrofico 0.010-0.020 < 0.050<br />

1.6-1.8 Mesotrofico < 0.030 < 0.100<br />

1.9-2.2 Meso-eutrofico 0.030-0.050 < 0.150<br />

2.3-2.6 Eutrofico 0.030-0.100 < 0.250<br />

2.7-3.1 Eu-politrofico > 0.100 > 0.250<br />

3.2-3.4 Politrofico 0.250-0.650 > 0.650<br />

> 3.4 Poli-ipertrofico > 0.650 > 0.650<br />

Tabella 2.4 - Indice %PTV (espresso in percentuale) e corrispondenti giudizi e classi di qualità.<br />

% VALVE TOLLERANTI<br />

L'INQUINAMENTO ORGANICO<br />

GIUDIZIO DI QUALITA'<br />


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

L’applicazione di questi indici sui dati raccolti durante le due campagne di misura è scaturita dal fatto<br />

che il DM n°260/2010 ha definito l’indice denominato Indice Multimetrico di Intercalibrazione (ICMi)<br />

da applicare per la valutazione dello stato ecologico, utilizzando le comunità diatomiche. L’ICMi si basa<br />

proprio sull’Indice di Sensibilità agli Inquinanti (IPS) e sull’Indice Trofico (TI). Nonostante il DM<br />

n°260/2010 non espliciti la modalità di calcolo dell’ICMi, quest’ultimo è stato calcolato per le tre<br />

campagne di misura (n°5, n°6 e n°9) recuperando le formule per i Rapporti di Qualità Ecologica<br />

RQE_IPS, RQE_TI e l’ICMi dal Report sul rilascio del D.M.V. nel rio Algone dell’Agenzia provinciale per<br />

la protezione dell’ambiente di Trento (2010). Il fiume Oglio sublacuale rientra nel macrotipo fluviale C<br />

(tutti i tipi delle idroecoregioni ricadenti nell’area geografica centrale), Idroecoregione 6 (Pianura Padana<br />

a Nord del fiume Po).<br />

2.5. Azione 3 - Intercalibrazione elementi biologici<br />

L’operazione di intercalibrazione con l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente per il campionamento<br />

dei macroinvertebrati è avvenuta nelle stazione ARPA di Capriolo (presso il ponte della<br />

strada provinciale SP96) il 27/04/2010 e di Marcaria (presso il ponte di barche di Torre d’Oglio) il<br />

29/04/2010.<br />

Per quanto riguarda l’intercalibrazione della metodologia di campionamento delle macrofite, DSA e<br />

ARPA Cremona h<strong>anno</strong> effettuato il campionamento alla stazione ARPA di Castelvisconti il venerdì<br />

23/07/2010. Per maggiori dettagli si rimanda alla “<strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010: Progetto di sperimentazione<br />

dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale – Consorzio dell’Oglio”.<br />

Il 13/05/2011 sono stati ritrasmessi ai Dipartimenti di Brescia e di Mantova i risultati dei campioni dei<br />

macroinvertebrati campionati dal DSA al fine di un riscontro per la calibrazione.<br />

Durante la campagna di misura n°9/2011 (estate 2011) si sono invece effettuati campionamenti dei<br />

macroinvertebrati e delle diatomee per un’ulteriore operazione di intercalibrazione con il Dipartimento<br />

ARPA di Cremona nella stazione ARPA di Castelvisconti (presso il ponte tra Castelvisconti e<br />

Acqualunga). Verso fine novembre 2011 sar<strong>anno</strong> trasferiti i risultati ad ARPA Cremona.<br />

2.6. Azione 4 - Monitoraggio biologico: ITTIOFAUNA<br />

METODOLOGIA DI CAMPIONAMENTO<br />

Per il campionamento della fauna ittica, realizzato secondo metodiche e tempi evidenziati nel documento<br />

di progetto e metodologie ISPRA (ex APAT), “Protocollo di campionamento e analisi della fauna<br />

ittica dei sistemi lotici ai sensi della Direttiva 2000/60”, (Tancioni & Scardi, 2007) in Metodi biologici<br />

per le acque, Parte I, si è utilizzata la tecnica della cosiddetta pesca elettrica, con l’ausilio di<br />

un’imbarcazione a motore per le operazioni svolte in tratti di fiume non guadabili.<br />

Si rimanda alla “<strong>Relazione</strong> annuale 2009-2010: Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso<br />

minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale – Consorzio dell’Oglio” per maggiori dettagli e approfondimenti.<br />

14/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

3. RISULTATI<br />

3.1. Azione 2 - Monitoraggio chimico-fisico<br />

SCENARI DI SPERIMENTAZIONE: GRUPPO A (periodo irriguo e periodo non irriguo)<br />

L’evoluzione dei parametri misurati da monte a valle durante i due anni di attività è riportata nelle<br />

figure 3.1-3.15. Per un’analisi di dettaglio degli andamenti si rimanda all’allegato I dove i parametri<br />

sono resi per ogni campagna di misura, con la media mobile e con i range di qualità stabiliti per il calcolo<br />

dell’indice LIMeco e dell’indice LIM.<br />

I tenori di ossigeno disciolto nelle acque del fiume Oglio variano tra il 90 ed il 120% di saturazione ad<br />

indicare una buona capacità del sistema fluviale a metabolizzare il carico organico di origine alloctona<br />

(ingressi puntiformi) e autoctona in tutte le campagne di misura e quindi in tutte le stagioni (figura<br />

3.1). La variabilità rispetto al 100% di saturazione dal km 110 al km 266 è determinata anche dal fatto<br />

che il campionamento delle acque dell’intera asta fluviale è avvenuto in tre giorni e che le stazioni<br />

non sono state campionate alla stessa ora del giorno, per ovvi motivi di sforzo di campionamento.<br />

Durante la campagna autunnale n°2 sono stati registrati valori di saturazione dell’ossigeno intorno<br />

all’80% a causa del periodo estremamente piovoso in cui è avvenuto il campionamento; lo sversamento<br />

in alveo di acque nere non trattate dai depuratori per eccesso di carico idraulico ha determinato<br />

un aumento del carico organico ossidabile, dell’azoto ammonicale e di Escherichia coli con un<br />

evidente peggioramento della qualità delle acque fluviali (figure 3.2, 3.3, 3.4, 3.10, 3.20 e 3.22).<br />

% saturazione<br />

O 2<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

Figura 3.1. Percentuale di saturazione di ossigeno misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga<br />

di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura<br />

del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

La domanda chimica e quella biologica di ossigeno non evidenziano andamenti in tutte le otto campagne<br />

di misura (figure 3.2 e 3.3). Considerando la totalità dei dati il COD varia tra valori prossimi allo<br />

zero a ~15 mg O2 l -1 (escludendo alcuni valori della campagna n°3/2010) ed il BOD5 tra valori prossimi<br />

allo zero a ~6 mg O2 l -1 , valori che non h<strong>anno</strong> generato problemi di anossia lungo tutto il corso del<br />

fiume. Per entrambi i parametri si nota come nel periodo estivo (campagne n°1 e n°5), e anche durante<br />

la primavera 2011 (n°8), in coincidenza con gli scenari di sperimentazione più bassi, si registrino<br />

valori più alti (COD ~2.5 - ~10 mg O2 l -1 , BOD5 ~1 - ~5 mg O2 l -1 ) rispetto ai periodi primavera 2010,<br />

autunno 2010 ed inverno 2011(n°4, n°6 e n°7, COD ~1 mg O2 l -1 , BOD5 ~0.5 mg O2 l -1 ) caratterizzati da<br />

15/136<br />

km<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

un maggiore deflusso in alveo (15% e >15%) e non coincidenti con eventi piovosi. Per la campagna<br />

autunnale n°2 ed invernale n°3 il carico organico ossidabile immesso nel sistema a causa di eventi<br />

piovosi risulta probabilmente rilevante generando concentrazioni di COD e BOD5 simili a quelle estive,<br />

con valori che nei primi 60 km di fiume giungono anche fino a circa 25 mg O2 l -1 di COD e 13 mg O2<br />

l -1 di BOD5 in inverno 2010. Solo in queste stagioni i valori sono ricaduti nel livello di qualità scadente<br />

e pessimo dell’indice LIM, contro l’ottimo e il buono delle altre campagne di misura (allegato I, figure<br />

X e XI).<br />

Anche per le unità formanti colonie di Escherichia coli (su 100ml) non si nota un trend stagionale e<br />

lungo l’asta fluviale; i valori più alti rientrano nel livello 3 dell’indice LIM (sufficiente) per tutte le<br />

campagne di misura, ad eccezione della campagna autunnale n°2 per cui la maggior parte dei valori<br />

ricade nel livello 4 o scadente dell’indice LIM ad indicare un inquinamento generato dall’ingresso di<br />

acque nere non trattate dei depuratori (allegato I, figura VI).<br />

COD (mg O 2 l -1 )<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

Figura 3.2. Domanda chimica di ossigeno misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico<br />

(112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del progetto<br />

di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

BOD 5 (mg O 2 l -1 )<br />

20<br />

18<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

km<br />

km<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

16/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Figura 3.3. Domanda biologica di ossigeno misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico<br />

(112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del progetto<br />

di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

Escherichia coli (UFC su 100 ml)<br />

40000<br />

35000<br />

30000<br />

25000<br />

20000<br />

15000<br />

10000<br />

5000<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

Figura 3.4. Unità formanti colonie di Escherichia coli (su 100ml) misurate nelle acque del fiume Oglio sublacuale<br />

dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne<br />

di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

Il parametro conducibilità evidenzia un andamento crescente da monte verso valle in tutte le campagne<br />

di misura con una variazione dei valori a partire dal km 133 (Cividate al Piano, stazione STF26) e<br />

con una pendenza maggiore e valori più alti in entrambe le stagioni estive, da ~200 a ~600 S cm -1<br />

(figura 3.5). Tale andamento si riscontra anche per le concentrazioni di nitrato (~80% dell’azoto totale)<br />

e di carbonio inorganico disciolto DIC (figure 3.6, 3.7 e 3.8). Durante la stagione estiva il lago di Iseo<br />

influenza solo in minima parte l’acqua del fiume Oglio poichè nei primi 30 km l’acqua in transito<br />

nel fiume viene completamente derivata per scopi irrigui come definito dalle concessioni. Il sistema<br />

fluviale non rimane mai a secco grazie all’alimentazione dovuta alle acque di falda sub-superficiale e<br />

ai canali di scolo. Gli andamenti di conducibilità, concentrazione di nitrato e DIC sostengono l’ipotesi<br />

che in estate gli apporti dalla falda costituiscano una porzione importante o forse dominante della<br />

portata complessiva in transito in alveo: le acque di falda presentano, infatti, concentrazioni maggiori<br />

di nitrato a causa dell’inquinamento dell’acquifero dovuto all’attività agro-zootecnica, prevalente nel<br />

bacino dell’Oglio sublacuale, ma anche conducibilità e DIC più alti rispetto alla acque superficiali. Rafforza<br />

tale ipotesi la figura 3.9 che mostra una relazione positiva tra nitrato e DIC in tutte le campagne<br />

di misura.<br />

Se fino al km 132 le concentrazioni di nitrato ricadono nei livelli da ottimo a buono dell’indice LIMeco,<br />

dal km 140 (Rudiano) per le campagne estive e poi via via sempre verso valle per le restanti campagne<br />

(dal km 150, Soncino, e al km 170, Calstevisconti) i valori oscillano tra il livello 4 e 5 di scarso e<br />

cattivo dell’indice LIMeco (allegato I, figura VIII). Se confrontassimo i valori con i range definiti<br />

dall’indice LIM avremmo un miglioramento di un livello di qualità dato che se il valore 5 mg NO3 - l -1<br />

definisce la soglia tra il livello 3 e il livello 4 dell’indice LIM, per l’indice LIMeco invece al di sopra del<br />

valore 4.8 mg NO3 - l -1 si ricade nel livello 5 di cattivo (tabelle 3.1 e 3.2).<br />

17/136<br />

km<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Conducibilità (µS cm -1 )<br />

800<br />

700<br />

600<br />

500<br />

400<br />

300<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

200<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

100<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

Figura 3.5. Conducibilità (S cm -1 ) misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112<br />

km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del progetto di<br />

sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

DIC (mM CO 2 tot)<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

Figura 3.6. Carbonio inorganico disciolto (DIC) misurato nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di<br />

Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del<br />

progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

km<br />

18/136<br />

km<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

TN (mg N l -1 )<br />

12.00<br />

11.00<br />

10.00<br />

9.00<br />

8.00<br />

7.00<br />

6.00<br />

5.00<br />

4.00<br />

3.00<br />

2.00<br />

1.00<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)<br />

0.00<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

Figura 3.7. Concentrazione di azoto totale (N) misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di<br />

Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del<br />

progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

- (mg l -1 )<br />

N_NO 3<br />

12.0<br />

11.0<br />

10.0<br />

9.0<br />

8.0<br />

7.0<br />

6.0<br />

5.0<br />

4.0<br />

3.0<br />

2.0<br />

1.0<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

Figura 3.8. Concentrazione di azoto nitrico (N) misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di<br />

Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del<br />

progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

km<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)<br />

0.0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

19/136<br />

km


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

DIC (mM CO 2 tot)<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

- -1<br />

NO3 (mg N l )<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

y = 0,519x + 1,1445 R 2 = 0,9463<br />

n°2/09 (autunno 15%)<br />

y = 0,4064x + 1,8761 R 2 = 0,6735<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

y = 0,2935x + 1,6496 R 2 = 0,9271<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

y = 0,6181x + 1,8742 R 2 = 0,86<br />

n°5/10 (estate 5%)<br />

y = 0,5946x + 1,5724 R 2 = 0,7724<br />

3<br />

n°6/10 (autunno 15%)<br />

y = 0,6456x + 1,6734 R<br />

2<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

1<br />

n°8/11 (primavera 10%)<br />

0<br />

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />

2 = 0,8189<br />

y = 0,4587x + 1,7501 R 2 = 0,7424<br />

y = 0,4872x + 1,6315 R 2 = 0,9235<br />

Figura 3.9. Concentrazione di azoto nitrico versus carbonio inorganico disciolto nelle acque del fiume Oglio<br />

sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km).durante le otto<br />

campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>)<br />

+ (mg l -1 )<br />

N_NH 4<br />

1.0<br />

0.9<br />

0.8<br />

0.7<br />

0.6<br />

0.5<br />

0.4<br />

0.3<br />

0.2<br />

0.1<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)<br />

0.0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

Figura 3.10. Concentrazione di azoto ammoniacale (N) misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla<br />

diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura<br />

del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

Le concentrazioni di ammoniaca risultano pressoché costanti lunga l’asta fluviale e con valori oscillanti<br />

tra lo zero e circa 0.2 mg N l -1 (figura 3.10). Le campagne estive (n°1 e n°5), la campagna primaverile<br />

(n°4) e quella invernale (n°7) presentano valori tra il livello 1 di ottimo ed il 3 di sufficiente secondo<br />

l’indice LIMeco mentre le restanti campagne mostrano anche valori ricadente nel livello 5 cattivo,<br />

in particolare la campagna autunnale n°2 e la primaverile n°8 (allegato I, figura VII). L’utilizzo<br />

dell’indice LIM, avendo soglie di livello meno restrittive, determinerebbe un miglioramento dello stato<br />

di qualità facendo rientrare tutti i valori di azoto ammoniacale misurati nelle otto campagne al<br />

massimo nel livello 3 di sufficiente (livello I NH4 + (mg l -1 ) ≤0.1; livello 2 NH4 + (mg l -1 ) ≤ 0.3; livello 3<br />

NH4 + (mg l -1 ) ≤ 0.5; livello4 NH4 + (mg l -1 ) ≤ 1.5; livello 5 NH4 + (mg l -1 ) > 1.5) (tabelle 3.1 e 3.2).<br />

Il fosforo totale mostra invece un andamento crescente da monte verso valle in tutte le campagne di<br />

misura e comunque una variabilità stagionale anche tra stagioni uguali (figura 3.11). Il fosforo reattivo<br />

solubile rappresenta circa il 40% del fosforo totale (figura 3.12) ed in questo caso è meno evidente<br />

km<br />

20/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

la presenza di andamenti monte-valle; la frazione dominante del fosforo totale è il fosforo particellato:<br />

confrontando, infatti, le figure precedenti con l’andamento dei solidi sospesi totali riportati in figura<br />

3.13 si nota come siano concordi. Nel tratto finale (a partire dal km 180, Pontevico) del corso del<br />

fiume, a livello della bassa pianura, l’apporto di particellato per dilavamento dei campi e dai canali di<br />

drenaggio delle campagne determina un aumento di particellato nel sistema fluviale e di conseguenza<br />

anche di fosforo totale. Per la maggiore parte delle campagne di misura i valori di fosforo totale<br />

appartengono ai livelli 1 e 2 dell’indice LIMeco fino al km 200 per poi ricadere, negli ultimi 70 km, nel<br />

livello sufficienti dell’indice LIMeco. Solo in inverno e in primavera 2010 (campagne n°3 e n°4) il sistema<br />

ha raggiunto al massimo il livello 2 di buono dell’indice LIMeco. Anche per il parametro fosforo totale,<br />

i valori soglia dell’indice LIM sono meno restrittivi, il livello buono si alza alla concentrazione di<br />

150 g l -1 contro i 100 g l -1 dell’indice LIMeco, generando uno shift per il fosforo totale dal livello 3 di<br />

LIMeco al livello 2 di LIM per la maggiore parte delle stazioni analizzate (tabelle 3.1 e 3.2).<br />

TP (µg P l -1 )<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

Figura 3.11. Concentrazione di fosforo totale misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di<br />

Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del<br />

progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

21/136<br />

km


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

3- (µg P l -1 )<br />

PO 4<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

3-<br />

Figura 3.12. Concentrazione di fosforo reattivo solubile (PO4 ) misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale<br />

dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne<br />

di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

SST (mg l -1 )<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)<br />

Figura 3.13. Solidi sospesi totali misurati nell’Oglio dalla diga di Sarnico alla confluenza in Po a Torre d’Oglio<br />

nelle 8 campagne del progetto (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>). Non si sono riportati alcuni valori fuori scala: campagna autunnale<br />

(n°2/2009), stazione FN21A al km 127, concentrazione SST 433.33 mg l -1 ; campagna estiva (n°5/2010),<br />

stazione FS79B km 244 concentrazione SST 118.33 mg l -1 , stazione FS80A km 266 concentrazione SST 166.67<br />

mg l -1 .<br />

km<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

km<br />

Le concentrazioni di metano disciolto nelle acque del fiume variano tra valori prossimi al limite<br />

di rilevabilità e i 5 M, non mostrano un andamento monte-valle e non evidenziano differenze<br />

tra stagione di campionamento (figura 3.14). Anche la concentrazione di Chl-a fitolplanctonica,<br />

riportata in figura 3.15, rimane costante lungo il corso del fiume da monte verso valle, ad eccezione<br />

di una diminuzione nella campagna autunnale (n°6) probabilmente dovuta all’effetto diluizione<br />

generato dall’ingresso di acque di scolo (scongelamento della neve). I valori di Chl-a fi-<br />

22/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

toplanctonica sono al di sotto di 10 g l -1 , valore soglia definito da Dodds et al. (1998) per i sistemi<br />

fluviali oligo-mesotrofici rispetto ai meso-eutrofici.<br />

CH 4 (µM)<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

km<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)<br />

Figura 3.14. Metano disciolto misurato nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km)<br />

fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) nelle 8 campagne del progetto (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

Chl-a fitoplanctonica (µg l -1 )<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

n°1/09 (estate 5%)<br />

n°2 /09 (autunno 15%)<br />

n°3/10 (inverno 15%)<br />

n°4/10 (primavera >15%)<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

Figura 3.15. Clorofilla-a fitoplanctonica misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico<br />

(112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d’Oglio (266 km) durante le otto campagne di misura del progetto<br />

di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>). Non sono stati riportati alcuni valori fuori scala:<br />

campagna estiva (n°1/2009), valori fuori scala: stazione FS79B km 244 concentrazione Chl_a 26.737 µg l -1 e<br />

stazione FS80A km 266 concentrazione Chl_a 62.241µg l -1 .<br />

23/136<br />

km<br />

n°5/10 (estate5%)<br />

n°6/10 (autunno >15%)<br />

n°7/11 (inverno 15%)<br />

n°8/11 (primavera10%)


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

In Allegato I (“Scenari di sperimentazione: gruppo A - immissari”) sono riportati alcuni grafici relativi<br />

alla qualità idrochimica (tenori di azoto e fosforo totali, ripartiti nelle diverse forme, COD, BOD5 e solidi<br />

sospesi totali) degli immissari campionati nelle quattro campagne di misura del secondo <strong>anno</strong> di<br />

attività. I risultati confermano le evidenze discusse precedentemente; i tenori relativi di azoto ammoniacale,<br />

fosforo totale, BOD5 e COD e solidi sospesi tendono, infatti, tutti ad aumentare dall’estate<br />

all’inverno e a diminuire in primavera.<br />

Per studiare l’effetto dei due principali immissari, il fiume Mella e il fiume Chiese, sul sistema fluviale,<br />

sono state campionate una serie di stazioni fluviali a valle dei loro ingressi nelle quali sono state effettuate<br />

misure di ossigeno disciolto, richiesta chimica di ossigeno (COD), richiesta biologica di ossigeno<br />

(BOD5) per indagare il manifestarsi della “curva a sacco dell’ossigeno” nel fiume Oglio ovvero<br />

del consumo repentino di ossigeno dovuto all’ingresso del carico organico dei due principali affluenti<br />

(Cox, 2003). Durante le campagne di misura n°1/2009 e n°2/2009 le stazioni sul fiume Oglio sublacuale,<br />

posizionate alla distanza di 500 metri l’una dall’altra e quindi di 200, 700, 1200 e 1700<br />

dall’ingresso del fiume Mella e dall’ingresso del fiume Chiese, non h<strong>anno</strong> mostrato alcun andamento<br />

decrescente del contenuto di ossigeno disciolto nelle acque del fiume Oglio sublacuale. Dalla campagna<br />

di misura n°3/2010 fino alla n°8/2011 le stazioni del fiume sono state campionate a distanze<br />

maggiori dai due ingressi, rispettivamente di 3000, 5300 e 9700 metri dall’immissione del fiume Mella<br />

e di 1700, 4000 e 6500 metri dall’immissione del fiume Chiese, garantendo in questo modo il<br />

completo rimescolamento delle acque dei due affluenti con le acque del fiume Oglio. Nonostante<br />

questo spostamento di stazioni, dalla figura 3.16 è evidente come i due principali immissari in tutte le<br />

campagne di misura non abbiano generato scompensi di ossigeno disciolto nel fiume Oglio, indicando<br />

che il carico organico immesso dagli affluenti viene metabolizzato senza problemi di anossia. Avendo<br />

avuto risultati concordi per i due anni di sperimentazione, probabilmente i campionamenti delle acque<br />

del fiume Oglio nelle stazioni a valle dei due immissari, scelte per lo studio del fenomeno della<br />

“curva a sacco”, sar<strong>anno</strong> sospesi.<br />

Infine le figure 3.17, 3.18 e 3.19 mostrano i valori medi di pH, conducibilità, percentuale di saturazione<br />

di ossigeno, solidi sospesi totali, COD, BOD5, E. coli, azoto totale, azoto nitrico, azoto ammoniacale,<br />

fosforo totale e fosforo reattivo solubile per ogni stazione di campionamento riferiti alle otto<br />

campagne di misura dei due anni di sperimentazione e i valori medi degli stessi parametri raccolti<br />

mensilmente da ARPA nel periodo 2000-2008 nelle sei stazioni di monitoraggio ARPA (Capriolo 115<br />

km, Castelvisconti 171 km, Ostiano 206 km, Canneto sull’Oglio 219 km, Bozzolo 244 km, Marcaria 266<br />

km). Tali rappresentazioni servono per verificare che i risultati delle analisi e delle campagne di misura<br />

sono pienamente confrontabili con i valori ricavati dall’ente atto a controllare lo stato di qualità<br />

dell’ambiente (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente).<br />

24/136


O2 mg l -1<br />

O2 mg l -1<br />

14,00<br />

12,00<br />

10,00<br />

8,00<br />

6,00<br />

4,00<br />

2,00<br />

Fiume Mella - Curve a Sacco<br />

0,00<br />

202 204 206 208 210 212 214<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

Fiume Mella<br />

Fiume Chiese<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

km<br />

Fiume Chiese - Curve a Sacco<br />

0<br />

232 234 236 238 240 242<br />

km<br />

n°1/2009 (estate 5%)<br />

n°2/2009 (autunno 15%)<br />

n°3/2010 (inverno 15%)<br />

n°4/2010 (primavera >15%)<br />

n°5/2010 (estate 5%)<br />

n°6/2010 (autunno >15%)<br />

n°7/2011(inverno 15%)<br />

n°8/2011 (primavera 10%)<br />

n°1/2009 (estate 5%)<br />

n°2/2009 (autunno 15%)<br />

n°3/2010 (inverno 15%)<br />

n°4/2010 (primavera >15%)<br />

n°5/2010 (estate 5%)<br />

n°6/2010 (autunno >15%)<br />

n°7/2011(inverno 15%)<br />

n°8/2011 (primavera 10%)<br />

Fiume Mella - Curve a Sacco<br />

0,000<br />

202 204 206 208 210 212 214<br />

Figura 3.16. Concentrazione di ossigeno disciolto e domanda chimica di ossigeno nella stazione fluviale a monte e in quelle a valle dell’ingresso del fiume Mella (km 203.5,<br />

grafici in alto) e del fiume Chiese (km 234, grafici in basso) misurate nelle otto campagne di misura del progetto di sperimentazione (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>).<br />

25/136<br />

COD (O2 mg l -1 )<br />

COD (O2 mg l -1 )<br />

14,000<br />

12,000<br />

10,000<br />

8,000<br />

6,000<br />

4,000<br />

2,000<br />

18<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

Fiume Mella<br />

Fiume Chiese<br />

km<br />

Fiume Chiese - Curve a Sacco<br />

0<br />

232 234 236 238 240 242<br />

km<br />

n°1/2009 (estate 5%)<br />

n°2/2009 (autunno 15%)<br />

n°3/2010 (inverno 15%)<br />

n°4/2010 (primavera >15%)<br />

n°5/2010 (estate 5%)<br />

n°6/2010 (autunno >15%)<br />

n°7/2011(inverno 15%)<br />

n°8/2011 (primavera 10%)<br />

n°1/2009 (estate 5%)<br />

n°2/2009 (autunno 15%)<br />

n°3/2010 (inverno 15%)<br />

n°4/2010 (primavera >15%)<br />

n°5/2010 (estate 5%)<br />

n°6/2010 (autunno >15%)<br />

n°7/2011(inverno 15%)<br />

n°8/2011 (primavera 10%)


Conducibilità (µS cm -1 )<br />

pH<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

800<br />

700<br />

600<br />

500<br />

400<br />

300<br />

200<br />

100<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />

Media dati ARPA 2000-2008<br />

6<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

km<br />

km<br />

Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />

Media dati ARPA 2000-2008<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

O 2 % saturazione<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

Figura 3.17. Valori medi (± deviazione standard, n=8) di pH, percentuale di saturazione di ossigeno, conducibilità e solidi sospesi totale (SST) di ogni stazione fluviale monitorata<br />

durante le otto campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (punti in verde) e valori medi (± deviazione standard, n=100) dei valori<br />

raccolti dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente durante il periodo 2000-2008 nelle sei stazioni di monitoraggio ARPA (punti in rosso: Capriolo 115km , Castelvisconti<br />

171 km , Ostiano 206km, Canneto sull’Oglio 219km, Bozzolo 244km, Marcaria 266km).<br />

26/136<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

km<br />

Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />

Media dati Arpa 2000-2008


BOD 5 (mg O 2 l -1 )<br />

Escherichia coli (UFC su 100 ml)<br />

20<br />

18<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

60000<br />

50000<br />

40000<br />

30000<br />

20000<br />

10000<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

km<br />

Media dati ARPA 2000-2008<br />

Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />

Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />

Media dati ARPA 2000-2008<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

km<br />

COD (mg O 2 l -1 )<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

Figura 3.18. Valori medi (± deviazione standard, n=8) di domanda biologica di ossigeno (BOD5), domanda chimica di ossigeno (COD), di Unità formanti colonie di Escherichia<br />

coli (su 100ml) e di azoto totale (N) di ogni stazione fluviale monitorata durante le otto campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (punti<br />

in verde) e valori medi (± deviazione standard, n=100) dei valori raccolti dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente durante il periodo 2000-2008 nelle sei stazioni<br />

di monitoraggio ARPA (punti in rosso: Capriolo 115km , Castelvisconti 171 km , Ostiano 206km, Canneto sull’Oglio 219km, Bozzolo 244km, Marcaria 266km).<br />

TN (mg l -1 )<br />

27/136<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

12<br />

11<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

Media dati ARPA 2000-2008<br />

Media dati DMVOglio n°1/09 - n°8/11<br />

km<br />

Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />

Media dati ARPA 2000-2008<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

km


+ (mg l -1 )<br />

N_NH 4<br />

3- (µg P l -1 )<br />

PO 4<br />

1.0<br />

0.9<br />

0.8<br />

0.7<br />

0.6<br />

0.5<br />

0.4<br />

0.3<br />

0.2<br />

0.1<br />

0.0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Media dati ARPA 2000-2008<br />

km<br />

Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />

Media dati ARPA 2000-2008<br />

Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

km<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

Figura 3.19. Valori medi (± deviazione standard, n=8) di azoto ammoniacale (N), azoto nitrico (N), fosforo reattivo solubile e fosforo totale di ogni stazione fluviale monitorata<br />

durante le otto campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (punti in verde) e valori medi (± deviazione standard, n=100) dei valori<br />

raccolti dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente durante il periodo 2000-2008 nelle sei stazioni di monitoraggio ARPA (punti in rosso: Capriolo 115km , Castelvisconti<br />

171 km , Ostiano 206km, Canneto sull’Oglio 219km, Bozzolo 244km, Marcaria 266km).<br />

- (mg l -1 )<br />

N_NO 3<br />

TP (µg P l -1 )<br />

28/136<br />

12<br />

11<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />

Media dati ARPA 2000-2008<br />

Media dati ARPA 2000-2008<br />

km<br />

Media dati DMV Oglio n°1/09 - n°8/11<br />

0<br />

110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270<br />

km


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

In figura 3.20 vengono rappresentate con tratti grigi e neri le stazioni di campionamento del fiume<br />

Oglio sublacuale stabilite da progetto. Le stazioni sono state rappresentate utilizzando il sistema informativo<br />

GIS Arcview 3.2 al fine di associare ad ognuna di queste i relativi punteggi calcolati degli<br />

indici LIM e LIMeco.<br />

Figura 3.20. Stazioni di campionamento del progetto di sperimentazione sul deflusso minimo vitale del fiume<br />

Oglio sublacuale.<br />

I parametri per il calcolo dell’indice LIM sono 7: la saturazione dell’ossigeno disciolto, il numero di unità<br />

formanti colonie di Escherichia coli, il BOD5, il COD, il fosforo totale, l’azoto ammoniacale e<br />

l’azoto nitrico; non tutte le stazioni di campionamento h<strong>anno</strong> però previsto l’analisi microbiologica di<br />

Escherichia coli, di conseguenza nelle figure 3.21 e 3.22 sono riportate, per le otto campagne di misura,<br />

le stazioni di campionamento in cui sono stati analizzati i sette parametri richiesti e per le quali è<br />

stato possibile calcolare l’indice sintetico LIM.<br />

Osservando le rappresentazioni dell’indice LIM per le quattro stagioni del primo <strong>anno</strong> di campionamento<br />

(figura 3.20 a; b ;c; d) si può trarre un giudizio più che positivo: nel periodo estivo, con uno<br />

scenario del 5% e basse portate, i valori del LIM sono sempre “buoni” o “ottimi”; per quanto riguarda<br />

la campagna autunnale lo stato di qualità si registra su livelli “buoni”, anche se si possono riscontrare<br />

valori di qualità “sufficiente” in corrispondenza di tre stazioni di campionamento. Nel periodo<br />

invernale, con uno scenario del 15%, permane uno stato di qualità “buono”, ed infine in primavera,<br />

con regime di portate elevate, lo stato di qualità del fiume Oglio risulta sempre di condizione buona<br />

ed in alcuni casi elevata. Considerando l’andamento dello stato di qualità del fiume secondo l’indice<br />

LIM nell’ arco del primo <strong>anno</strong> di campionamento, si nota una tendenza ad un peggioramento della<br />

qualità complessiva del sistema fluviale dall’estate all’autunno 2009, ed una tendenza al miglioramento<br />

dalla stagione autunnale/invernale a quella primaverile 2010.<br />

29/136<br />

W<br />

N<br />

S<br />

E


c)<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

a) b)<br />

Figura 3.21. Stato di qualità delle acque secondo l’indice LIM per le campagne di misura del primo <strong>anno</strong> di<br />

sperimentazione: a) n°1/2009 (estate 5%); b) n°2/2009 (autunno 15%); c) n°3/2010 (inverno 15%); d)<br />

n°4/2010 (primavera >15%).<br />

La figura 3.22 mostra gli andamenti dello stato di qualità del fiume Oglio nel corso delle quattro stagioni<br />

del secondo <strong>anno</strong> di campionamento. Si osserva una tendenza al miglioramento della qualità<br />

del sistema fluviale passando dalla stagione estiva a quella autunnale/invernale, e un lieve peggioramento<br />

tra la campagna invernale e quella primaverile 2011.<br />

Si può constatare che anche per il secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione lo stato di qualità del fiume Oglio<br />

sublacuale sia caratterizzato da una condizione di qualità “buona” e “ottima”.<br />

30/136<br />

d)


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

a)<br />

c)<br />

Figura 3.22. Stato di qualità delle acque secondo l’indice LIM per le campagne di misura del secondo <strong>anno</strong> di<br />

sperimentazione: a) n°5/2010 (estate 5%); b) n°6/2010 (autunno 15%) ; c) n°7/2011 (inverno 15%); d)<br />

n°8/2011 (primavera 10%).<br />

In figura 3.23 e 3.24 sono rappresentati i risultati dell’applicazione dell’indice LIMeco. Avendo misurato<br />

i parametri richiesti per il calcolo dell’indice (percentuale di saturazione dell’ossigeno, azoto nitrico,<br />

azoto ammoniacale e fosforo totale) in tutte le stazioni di campionamento lungo l’asta fluviale, il<br />

calcolo del nuovo indice in ognuna di queste ha permesso di riprodurre uno stato di qualità del sistema<br />

a maggiore dettaglio; il campionamento stagionale ha inoltre consentito di avere il valore di<br />

LIMeco annuale, sia per il primo che per il secondo <strong>anno</strong> di campionamento.<br />

31/136<br />

b)<br />

d)


a)<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

c) d)<br />

Figura 3.23. Stato di qualità delle acque secondo l’indice LIMeco per le campagne di misura del primo <strong>anno</strong> di<br />

sperimentazione: a) n°1/2009 (estate 5%); b) n°2/2009 (autunno 15%) ; c) n°3/2010 (inverno 15%); d)<br />

n°4/2010 (primavera >15%).<br />

32/136<br />

b)


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

a)<br />

c)<br />

Figura 3.24. Stato di qualità delle acque secondo l’indice LIMeco per le campagne di misura del secondo <strong>anno</strong><br />

di sperimentazione: a) n°5/2010 (estate 5%); b) n°6/2010 (autunno 15%) ; c) n°7/2011 (inverno 15%); d)<br />

n°8/2011 (primavera 10%).<br />

Osservando gli stati di qualità del fiume Oglio secondo gli indici LIM e LIMeco, si nota come<br />

quest’ultimo stabilisca stati di qualità peggiori rispetto all’indice LIM confrontando le stesse stazioni e<br />

le stesse stagioni. Questo fatto è spiegabile osservando i valori limiti di soglia dei due indici, più restrittivi<br />

per quanto riguarda l’indice LIMeco relativo ai parametri di azoto ammoniacale, azoto nitrico e<br />

33/136<br />

b)<br />

d)


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

fosforo totale. Le soglie per l’assegnazione dei punteggi ai singoli parametri per ottenere i valori del<br />

LIM e del LIMeco sono riportate nelle tabelle 3.1 e 3.2.<br />

Tabella 3.1. Livello di inquinamento espresso dai macrodescrittori<br />

Tabella 3.2. Soglie per l’assegnazione dei punteggi ai singoli parametri per ottenere il punteggio LIMeco<br />

Il confronto dello stato di qualità determinato dall’indice LIM e dall’indice LIMeco mette l’attenzione<br />

sul numero di parametri, che devono essere presi in considerazione, e la loro relativa importanza al<br />

fine di determinare uno stato di qualità “difendibile”. Il miglioramento dello stato di qualità nel tratto<br />

nord ed il peggioramento dello stato di qualità nel tratto potamale con l’applicazione dell’indice LIMeco<br />

è dovuto a più fattori: l’eliminazione di alcuni parametri (E. coli e carico organico) che segnalano la<br />

presenza di scarichi puntiformi, le soglie più restrittive per i nutrienti azotati ed il fosforo totale che<br />

determinano, di conseguenza, un peso rilevante sul risultato e lo sfruttamento del bacino del fiume<br />

Oglio, caratterizzato da elevate concentrazioni di azoto ammoniacale e nitrico nel tratto di media-alta<br />

e bassa pianura a causa dell’attività agro zootecnica che insiste sul suo bacino.<br />

In figura 3.25 viene mostrato un confronto tra lo stato di qualità del fiume Oglio secondo l’indice LI-<br />

Meco tra i primi due anni di sperimentazione. In entrambe le rappresentazioni, procedendo da monte<br />

verso valle, si osserva un peggioramento dello stato di qualità da “ottimo” a “buono e sufficiente”. Se<br />

nel primo <strong>anno</strong> di sperimentazione il passaggio dello stato di qualità avviene tra il livello “ottimo”,<br />

“buono” e “sufficiente”, nel secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione si riscontrano tre stazioni con valori di<br />

LIMeco addirittura “scadenti”(stazione FS59A km 206, stazione FS63A km 219, stazione FS68A km<br />

233): ciò è dovuto ad un incremento delle concentrazioni di azoto ammoniacale e nitrico nel tratto<br />

fluviale di bassa pianura.<br />

34/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

a)<br />

Figura 3.25 Stato di qualità annuale delle acque secondo l’indice LIMeco: a) LIMeco annuale calcolato dalle<br />

quattro campagne di misura stagionali del primo <strong>anno</strong> di sperimentazione; b) LIMeco annuale calcolato dalle<br />

quattro campagne di misura stagionali del secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione.<br />

L’analisi dell’effetto delle variazioni dei deflussi in alveo sullo stato di qualità e di salute<br />

dell’ecosistema fluviale Oglio sublacuale è stata realizzata attraverso una serie di grafici che mostrano<br />

gli andamenti dei principali macrodescrittori, e della loro aggregazione con l’indice LIMeco, in relazione<br />

ai valori di portata misurati (figure 3.26- 3.33; saturazione percentuale di ossigeno, azoto ammoniacale,<br />

azoto nitrico, fosforo totale, COD, clorofilla-a fitoplantonica, metano disciolto ed infine<br />

l’indice LIMeco).<br />

Al variare dei deflussi in alveo, la percentuale di saturazione dell’ossigeno risulta costante e oscilla tra<br />

circa 80% e circa 120% ad indicare una totale indipendenza dal parametro misura di portata. Come<br />

già spiegato in precedenza le fonti di inquinamento puntiformi e diffuse del bacino dell’Oglio sublacuale<br />

non determinano situazioni di criticità per l’ecosistema fluviale, anche con valori di portata bassi,<br />

non si assiste a fenomeni di anossia generati dagli apporti di macroinquinanti e di sostanza organica.<br />

In ogni modo, i due anni di sperimentazione non sono stati caratterizzati da un periodo con eventi<br />

siccitosi prolungati.<br />

35/136<br />

b)


% O 2<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />

m 3 s -1<br />

Figura 3.26. Percentuale di saturazione dell’ossigeno VS valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate<br />

lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne<br />

di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010 (scenario<br />

>15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e n°8/2011<br />

(scenario 10%).<br />

Il risultato relativo al COD va letto congiuntamente a quello dell’ossigeno ed indica la mancanza di<br />

carichi di sostanza organica fortemente eccedenti la capacità metabolica del fiume Oglio sublacuale<br />

anche in mancanza di portate elevate (figura 3.26).<br />

mg COD l -1<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

40<br />

35<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />

m 3 s -1<br />

n°1/09 (5%)<br />

n°2/09 (15%)<br />

n° 3/10 (15%)<br />

n° 4/10 (>15%)<br />

n°5/10 (5%)<br />

n°6/10 (>15%)<br />

n°7/11 (15%)<br />

n°8/11 (10%)<br />

n° 1/09 (5%)<br />

n° 2/09 (15%)<br />

n° 3/10 (15%)<br />

n° 4/10 (>15%)<br />

n°5/10 (5%)<br />

n°6/10 (>15%)<br />

n°7/11 (15%)<br />

n°8/11 (10%)<br />

Figura 3.27. Sostanza organica ossidabile, COD (mg l -1 ), versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali<br />

monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne<br />

di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010<br />

(scenario >15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e<br />

n°8/2011 (scenario 10%).<br />

36/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Le concentrazioni di azoto ammoniacale tendono ad aumentare con l’aumento dei valori di portata<br />

per le campagne di misura invernali, primaverili e per l’autunno 2010; risultano però significative solo<br />

le regressioni delle campagne n°6/2010 (autunno 2010) e n°7/2011 (inverno 2011) con R 2 maggiori di<br />

0.6. Durante le campagne di misura i valori di concentrazione variano essenzialmente tra ~0.005 e<br />

~0.300 mg l -1 in un intervallo di valori di portata tra 1 e i 280 m 3 s -1 .<br />

mg N_NH4 + l -1<br />

0,6<br />

0,5<br />

0,4<br />

0,3<br />

0,2<br />

0,1<br />

0<br />

y = 0,0007x + 0,0028<br />

R 2 = 0,6499<br />

y = 0,0008x - 0,0205<br />

R 2 = 0,666<br />

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />

m 3 s -1<br />

n°1/09 (5%)<br />

n°2/09 (15%)<br />

n°3/10 (15%)<br />

n° 4/10 (>15%)<br />

n°5/10 (5%)<br />

n°6/10 (>15%)<br />

n°7/11 (15%)<br />

n°8/11 (10%)<br />

Lineare (n°6/10<br />

(>15%))<br />

Lineare (n°7/11<br />

(15%))<br />

Figura 3.28. Concentrazione di azoto ammoniacale (mg l -1 ) VS valori di portata misurati nelle stazioni fluviali<br />

monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne<br />

di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010<br />

(scenario >15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e<br />

n°8/2011 (scenario 10%).<br />

Per le campagne di misura autunnali, invernali e primaverili le concentrazioni di azoto nitrico tendono<br />

ad aumentare all’aumentare dei valori di portata (figura 3.29); significativa risulta la relazione lineare<br />

per entrambe le campagne invernali, per la primavera 2010 e per l’autunno 2010. Le concentrazioni<br />

di azoto nitrico della campagna estiva 2010 sono concordi con quelle misurate nell’estate<br />

2009 e rafforzano l’ipotesi di un’interazione delle acque fluviali con quelle di falda. In tale periodo la<br />

falda sub-superficiale influenzerebbe non solo le concentrazioni di azoto nitrico in transito ma anche<br />

la quantità di acqua transitante in alveo essendo probabilmente l’approvvigionamento principale delle<br />

acque per il fiume: in estate nei tratti fluviali caratterizzati dalle acque di falda sono stati misurati<br />

tenori di azoto nitrico tra i 6 e gli 8 mg l -1 con valori di portata bassi (20-40 m 3 s -1 ) rispetto alle altre<br />

campagne di misura. Il macroinquinante dominate del bacino del fiume Oglio è proprio l’azoto nitrico<br />

(acque superficiali e di falda), l’origine di natura agro-zootecnica spiegherebbe l’aumento di concentrazioni<br />

con l’aumentare delle portate nelle stagioni autunnali, invernali e primaverili.<br />

37/136


mg N_NO3 - l -1<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

y = 0,0403x + 0,2241<br />

R 2 = 0,7023<br />

y = 0,0254x + 0,115<br />

R 2 = 0,5157<br />

y = 0,0321x - 1,5213<br />

R 2 = 0,5712<br />

y = 0,0122x + 0,191<br />

R 2 = 0,6056<br />

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />

m 3 s -1<br />

Figura 3.29. Concentrazione di azoto nitrico (mg l -1 ) versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali<br />

monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne<br />

di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010<br />

(scenario >15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e<br />

n°8/2011 (scenario 10%).<br />

Le concentrazioni di fosforo totale della campagna n°4/10 e delle campagne del secondo <strong>anno</strong> n° 6,<br />

n°7 e n°8 aumentano significativamente e in modo lineare con l’aumento dei valori di portata. Considerate<br />

le stagioni di campionamento, è capitato che le campagne di misura siano avvenute dopo una<br />

settimana di pioggia che ha determinato un aumento del trasporto solido e quindi di fosforo particellato<br />

ad esso adsorbito.<br />

mg TP l -1<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

y = 1,2967x + 21,455<br />

R 2 = 0,6151<br />

y = 0,5326x - 10,239<br />

R 2 = 0,4822<br />

y = 0,8014x - 25,181<br />

R 2 = 0,74<br />

y = 0,4875x + 4,3333<br />

R 2 = 0,517<br />

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />

m 3 s -1<br />

n° 1/09 (5%)<br />

n° 2/09 (15%)<br />

n° 3/10 (15%)<br />

n° 4/10 (>15%)<br />

n°5/10 (5%)<br />

n°6/10 (>15%)<br />

n°7/11 (15%)<br />

n°8/11 (10%)<br />

Lineare (n°6/10 (>15%))<br />

Lineare (n° 3/10 (15%))<br />

Lineare (n°7/11 (15%))<br />

Lineare (n° 4/10 (>15%))<br />

n° 1/09 (5%)<br />

n° 2/09 (15%)<br />

n° 3/10 (15%)<br />

n° 4/10 (>15%)<br />

n°5/10 (5%)<br />

n°6/10 (>15%)<br />

n°7/11 (15%)<br />

n°8/11 (10%)<br />

Lineare (n°6/10 (>15%))<br />

Lineare (n°7/11 (15%))<br />

Lineare (n° 4/10 (>15%))<br />

Lineare (n°8/11 (10%))<br />

Figura 3.30. Concentrazione di fosforo totale (g TP l -1 ) versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali<br />

monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne<br />

di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010<br />

(scenario >15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e<br />

n°8/2011 (scenario 10%).<br />

38/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

I valori di clorofilla-a fitoplantonica sono risultati indipendenti dai valori misurati di portata (figure<br />

3.31) ed oscillano tra 0.05 e 14 µg l -1 tra 1 e 80 m 3 s -1 , per valori più alti di portata invece il contenuto<br />

di clorofilla giunge fino a un massimo di 8 µg l -1 . La relazione lineare negativa della campagna di misura<br />

autunnale 2010 è stato probabilmente determinata dall’effetto diluizione di un ingresso di acque<br />

nel fiume derivanti dallo scongelamento della neve che ha caratterizzato la giornata di campionamento<br />

precedente. La non linearità ritrovata per la concentrazione di clorofilla-a fitoplanctonica indica<br />

che nella zona potamale del fiume, dove la portata è maggiore, essa viene controllata dalla velocità<br />

di corrente e dalla torbidità che limita la penetrazione della luce, mentre nel tratto nord caratterizzato<br />

da zone bacinizzate, e quindi minore portata, essa è limitata dalla presenza di macrofite.<br />

mg Chl-a l -1<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

y = -0,0324x + 12,319<br />

R 2 = 0,5293<br />

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />

m 3 s -1<br />

n° 1/09 (5%)<br />

n° 2/09 (15%)<br />

n° 3/10 (15%)<br />

n° 4/10 (>15%)<br />

n°5/10 (5%)<br />

n°6/10 (>15%)<br />

n°7/11 (15%)<br />

n°8/11 (10%)<br />

Lineare (n°6/10<br />

(>15%))<br />

Figura 3.31. Concentrazione di clorofilla-a fitoplantonica (g l -1 ) versus valori di portata misurati nelle stazioni<br />

fluviali monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante<br />

durante le campagne di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%)<br />

e n°6/2010 (scenario >15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario<br />

>15%) e n°8/2011 (scenario 10%). Le concentrazione di clorofilla-a fitoplantonica misurate nelle stazioni fluviali<br />

presso Gazzuolo (km 132) e presso Torre d’Oglio (km 154) durante la campagna di misura estiva (n°<br />

1/09) non sono state riportate: i valori sono rispettivamente di 27 e 62 g l -1 versus valori di portata rispettivamente<br />

di 46.8 e 46.5 m 3 s -1 .<br />

La figura 3.32 riporta i valori di metano rispetto ai valori di portata. La tendenza al crescere della concentrazione<br />

con l’aumentare dei valori di portata è risultata significativa solo per la campagna di misura<br />

autunnale n°2 (R 2 = 0.49) ed invernale n°3 (R 2 = 0.58). Le concentrazioni di metano variano tra il<br />

limite di rilevabilità e i 5 µM rispetto a valori di portata tra 1 e 280 m 3 s -1 .<br />

39/136


CH4 mM<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

y = 0,0046x + 0,0204<br />

R 2 = 0,4917<br />

y = 0,0028x - 0,0899<br />

R 2 = 0,5819<br />

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />

m 3 s -1<br />

n° 1/09 (5%)<br />

n° 2/09 (15%)<br />

n° 3/10 (15%)<br />

n° 4/10 (>15%)<br />

n°5/10 (5%)<br />

n°6/10 (>15%)<br />

n°7/11 (15%)<br />

n°8/11 (10%)<br />

Lineare (n° 3/10<br />

(15%))<br />

Lineare (n° 2/09<br />

(15%))<br />

Figura 3.32. Concentrazione di metano (M) versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate<br />

lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne di<br />

misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010 (scenario<br />

>15%), invernali n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e n°8/2011<br />

(scenario 10%).<br />

Infine in figura 3.33 sono riportati i valori dell’indice LIMeco di tutte le campagne di misura rispetto ai<br />

valori di portata misurati nelle corrispettive stazioni fluviali. I risultati del secondo <strong>anno</strong> di attività non<br />

h<strong>anno</strong> modificato in modo sostanziale quanto trovato nel primo <strong>anno</strong>: il punteggio LIMeco non è dipendente<br />

dai valori di portata fino al valore di 100 m 3 s -1 oscillando tra lo stato scarso e l’ottimo di<br />

qualità. Per valori di portata maggiori di 100 m 3 s -1 , ad eccezione di 4 valori ricadenti nello stato ottimo,<br />

il punteggio LIMeco si è invece abbassato ed è variato tra 0.2 e 0.65 (stato scarso e buono). Questa<br />

tendenza è stata determinata dalle stagioni inverno n°3, autunno n°6 e le due primavere n°4 e<br />

n°8 per le quali è risultata significativamente negativa la correlazione tra LIMeco e valore di portata. Al<br />

contrario rispetto alle aspettative, maggiori quantità di acqua in transito nel sistema fluviale non determinano<br />

un miglioramento dello stato di qualità del fiume; in un bacino sfruttato dall’attività agrozootecnica<br />

e caratterizzato da un suolo di media e bassa pianura, l’effetto diluizione viene mascherato<br />

dal carico di azoto entrante a livello di bacino. Le campagne di misura, per le quali l’indice LIMeco è<br />

risultato correlato negativamente con i valori di portata, sono in effetti avvenute dopo qualche giorno<br />

rispetto ad eventi di pioggia; tali eventi h<strong>anno</strong> da un lato aumentato l’acqua in transito nel fiume,<br />

e dall’altro, convogliato nel sistema fluviale maggiori inquinati attraverso sorgenti puntiformi (scarichi<br />

di depuratori e immissari) e soprattutto sorgenti diffuse.<br />

L’analisi statistica sulla relazione lineare tra parametri e valori di portata del totale dei dati raccolti<br />

nelle otto campagne di misura è riassunta in tabella 3.3. Sia le pendenze che le intercette delle rette<br />

che rappresentano la linearità risultano significativamente diverse da zero, ma allo stesso tempo l’R 2 ,<br />

che definisce la significatività dell’applicazione del modello lineare, essendo minore di 0.5, determina<br />

l’indipendenza dei parametri e dell’indice LIMeco dai deflussi in alveo.<br />

40/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

LIMeco<br />

1,4<br />

1,2<br />

1<br />

0,8<br />

0,6<br />

0,4<br />

0,2<br />

0<br />

y = -0,003x + 0,8635<br />

R 2 = 0,6187<br />

y = -0,0041x + 1,1912<br />

R 2 = 0,5282<br />

y = -0,0059x + 0,6869<br />

R 2 = 0,4563<br />

y = -0,0032x + 1,0175<br />

R 2 = 0,7665<br />

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />

m 3 s -1<br />

n° 1/09 (5%)<br />

n°2/09 (15%)<br />

n°3/10 (15%)<br />

n°4/10 (>15%)<br />

n°5/10 (5%)<br />

n°6/10 (>15%)<br />

n°7 /11 (15%)<br />

n°8/11 (10%)<br />

Lineare (n°4/10 (>15%))<br />

Lineare (n°3/10 (15%))<br />

Lineare (n°8/11 (10%))<br />

Lineare (n°6/10 (>15%))<br />

Figura 3.33. Punteggio LIMeco versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate lungo l’asta<br />

del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154) durante le campagne di misura estive<br />

n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%), autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010 (scenario >15%), invernali<br />

n° 3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%) e primaverili n°4/2010 (scenario >15%) e n°8/2011 (scenario 10%). Tra<br />

1 e 0.66, stato elevato; tra 0.65 e 0.50, stato buono; tra 0.49 e 0.33, stato sufficiente; tra 0.32 e 0.17, stato<br />

scarso.<br />

Tabella 3.3. Analisi statistica di linearità tra i valori di portata e i principali macrodescrittori misurati durante<br />

le campagne di misura del progetto (1° e <strong>2°</strong> <strong>anno</strong>), “ *** ” = p


LIMeco<br />

1,2<br />

1<br />

0,8<br />

0,6<br />

0,4<br />

0,2<br />

y = -0,004x + 1,0345<br />

R 2 = 0,5013<br />

0<br />

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />

m 3 s -1<br />

Figura 3.34. Punteggio LIMeco versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali a valle delle principali derivazione<br />

irrigue monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154)<br />

durante le campagne di misura estive n°1/2009 e n°5/2010 (scenario 5%) e primaverili n°4/2010 (scenario<br />

>15%) e n°8/2011 (scenario 10%), coincidenti con il periodo irriguo. Tra 1 e 0.66, stato elevato; tra 0.65 e<br />

0.50, stato buono; tra 0.49 e 0.33, stato sufficiente; tra 0.32 e 0.17, stato scarso.<br />

LIMeco<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

1,2<br />

1<br />

0,8<br />

0,6<br />

0,4<br />

0,2<br />

0<br />

y = -0,0025x + 0,8685<br />

R 2 = 0,6501<br />

y = -0,0034x + 1,0258<br />

R 2 = 0,8084<br />

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300<br />

m 3 s -1<br />

n° 1/09 (5%)<br />

n°4/10 (>15%)<br />

n°5/10 (5%)<br />

n°8/11 (10%)<br />

Lineare (n°4/10<br />

(>15%))<br />

n°2/09 (15%)<br />

n°3/10 (15%)<br />

n°6/10 (>15%)<br />

n°7 /11 (15%)<br />

Lineare (n°3/10<br />

(15%))<br />

Lineare (n°6/10<br />

(>15%))<br />

Figura 3.35. Punteggio LIMeco versus valori di portata misurati nelle stazioni fluviali a valle delle principali derivazione<br />

irrigue monitorate lungo l’asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km 0) alla foce in Po (km 154)<br />

durante le campagne di misura autunnali n°2/2009 (scenario 15%) e n°6/2010 (scenario >15%) e invernali n°<br />

3/2010 e n° 7/2011 (scenario 15%), coincidenti con il periodo non irriguo. Tra 1 e 0.66, stato elevato; tra 0.65<br />

e 0.50, stato buono; tra 0.49 e 0.33, stato sufficiente; tra 0.32 e 0.17, stato scarso.<br />

42/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Tabella 3.4. Punteggio LIMeco e valori di portata misurati nelle stazioni fluviali a valle delle principali derivazione irrigue durante campagne di misura del periodo irriguo e<br />

del periodo non irriguo dei due anni di sperimentazione.<br />

PERIODO IRRIGUO<br />

Derivazione irrigue codice LIM m 3 s -1<br />

LIM m 3 s -1<br />

LIM m 3 s -1<br />

LIM m 3 s -1<br />

Estate 2009, scenario 5% Estate 2010, scenario 5% Primavera 2010, scenario >15% Primavera 2011, scenario 10%<br />

Fusia STA03 0,88 6,40 0,81 5,60 1,00 16,80 0,69 5,60<br />

Franciacorta e Media Pianura Bergamasca FN11A 0,88 59,30 0,81 61,45 0,88 73,30 0,69 36,28<br />

Vetra STD14 0,81 3,00 0,81 6,79 0,88 18,40 0,66 5,09<br />

Castrina FN15A 0,88 45,29 0,81 50,19 0,88 63,90 0,78 31,86<br />

Trenzana e Sale STE18 0,88 3,30 0,69 4,41 0,66 25,00 0,69 9,23<br />

Baiona FN19A 0,81 30,00 0,81 36,84 1,00 59,10 0,66 23,81<br />

Rudiana-Vescovada FN22A 1,00 27,60 1,00 34,10 1,00 57,60 0,66 23,32<br />

Castellana FN24A 1,00 24,30 0,88 30,48 56,00 0,56 21,62<br />

Donna FN25A 0,75 22,50 0,81 28,13 1,00 56,00 0,56 20,09<br />

Naviglio di Cremona e Antegnata FN27A 0,75 11,00 0,88 18,55 1,00 47,60 0,63 15,90<br />

Molina e Calciana FN28A 0,81 8,48 0,69 1,00 0,69<br />

Naviglio Grande Pallavicino FS31A 0,78 6,90 0,66 9,54 0,88 28,70 0,44 10,51<br />

Molinara FS33A 0,56 5,80 7,59 0,75 26,70 0,41 8,56<br />

Cavo di suppeditazione FS36A 0,75 8,40 0,78 6,62 1,00 26,30 0,59 8,88<br />

Conta di Barco FS38A 0,75 8,60 4,21 28,10 0,66 8,93<br />

Consorzio Ostianese Nuova FS59A 0,50 26,70 0,25 41,87 0,53 87,00 0,19 45,09<br />

Impianto di S.Maria di Calvatone FS68A 0,63 37,20 0,28 50,19 0,53 78,20 0,25 57,53<br />

Sollevamente di S.Michele in Bosco FS77A 0,63 42,50 0,38 65,81 0,53 123,40 0,25 72,23<br />

Impianto Maldinaro di Marcaria FS79A 0,66 44,00 0,41 67,79 0,53 130,20 0,38 80,25<br />

Torre d'Oglio FS80A 0,59 43,80 0,41 69,59 0,41 130,20 0,22 83,57<br />

PERIODO NON IRRIGUO<br />

Derivazione codice LIM m 3 s -1<br />

LIM m 3 s -1<br />

LIM m 3 s -1<br />

LIM m 3 s -1<br />

Autunno 2009, scenario 15% Autunno 2010, scenario >15% Inverno 2010, scenario 15% Inverno 2011, scenario 15%<br />

Fusia STA03 0,59 13,50 0,88 9,10 0,75 7,60 0,88 8,25<br />

Franciacorta e Media Pianura Bergamasca FN11A 0,53 37,90 0,88 66,20 0,69 56,00 0,88 65,45<br />

Vetra STD14 0,50 9,00 1,00 16,60 0,75 9,90 0,88 17,50<br />

Castrina FN15A 0,78 35,50 1,00 63,60 0,75 54,00 0,88 65,50<br />

Trenzana e Sale STE18 0,50 7,50 1,00 25,60 0,63 24,00 0,88 28,96<br />

Baiona FN19A 0,53 35,50 1,00 61,00 0,75 53,30 0,88 64,22<br />

Rudiana-Vescovada FN22A 0,34 35,70 61,30 0,88 53,50 64,30<br />

Castellana 37,00 60,80 52,30 62,50<br />

Donna FN25A 0,41 39,00 1,00 60,80 0,75 52,30 0,88 62,50<br />

Naviglio di Cremona e Antegnata FN27A 0,63 41,40 1,00 57,90 0,88 50,40 0,88 61,21<br />

Molina e Calciana FN28A 0,50 0,81 1,00 1,00 60,59<br />

Naviglio Grande Pallavicino FS31A 0,31 42,10 0,69 52,20 0,81 52,80 0,81 55,10<br />

Molinara FS33A 0,50 40,10 50,60 0,81 51,80 0,88 53,63<br />

Cavo di suppeditazione FS36A 0,41 40,00 0,69 49,30 0,81 52,10 0,81 52,25<br />

Conta di Barco FS38A 0,38 41,80 0,69 50,00 0,81 53,90 0,69 52,94<br />

Consorzio Ostianese Nuova FS59A 0,22 95,00 0,25 151,10 0,56 98,50 0,53 101,41<br />

Impianto di S.Maria di Calvatone FS68A 0,28 130,50 0,19 183,90 0,41 119,80 0,44 132,72<br />

Sollevamente di S.Michele in Bosco FS77A 0,44 191,80 0,16 268,40 0,44 163,50 0,44 167,24<br />

Impianto Maldinaro di Marcaria FS79A 0,31 198,60 0,19 271,40 0,50 167,30 0,53 172,82<br />

Torre d'Oglio FS80A 0,25 198,60 0,16 273,20 0,41 167,30 1,00 177,86<br />

43/136


SCENARI DI SPERIMENTAZIONE: GRUPPO B (applicati ai tratti d’alveo sottesi alle derivazioni idroelettriche)<br />

Le figure 3.36-3.41 mostrano i livelli di qualità del fiume Oglio sublacuale definiti dall’indice LIMeco per<br />

gli scenari di sperimentazione del gruppo B, confrontando le campagne di misura della stessa stagione<br />

derivanti dal primo e dal secondo <strong>anno</strong> di attività. Questa prima analisi sul deflusso minimo vitale,<br />

realizzata basandosi sull’indice di qualità, deve essere fatta confrontando le stazioni ai km 113, 114.5,<br />

116, 122, 125 e 133 che sono quelle nei tratti sottesi alle centrali, in cui quindi è garantito lo scenario<br />

applicato; le altre stazioni sono quelle a monte degli sbarramenti delle centrali e sono utilizzate da<br />

riferimento. Lo stato di qualità del fiume rimane “ottimo” sia per la prima campagna estiva che per la<br />

seconda, senza notare differenze significative tra i due anni di campionamento. Analoga osservazione<br />

può essere fatta confrontando le campagne autunnali: lo stato di qualità del fiume rimane per entrambe<br />

le stagioni a livello 1. Per le campagne di misura invernali lo stato di qualità si attesta su valori<br />

ottimali per la quasi totalità dei valori, ad eccezione dello scenario 7,5% della campagna n°7/2011,<br />

durante la quale vengono registrati valori LIMeco di stato “buono” e “scadente”. Questo peggioramento<br />

dello stato di qualità dell’indice può essere dovuto all’elevate concentrazione di fosforo totale<br />

e azoto ammoniacale misurate durante il campionamento invernale. Mettendo a confronto le campagne<br />

primaverili non si registra una differenza significativa dello stato ecologico di qualità tra le due<br />

stagioni. Il valore LIMeco annuale del secondo <strong>anno</strong> di attività indica di conseguenza uno stato elevato<br />

di qualità per tutti gli scenari di valori di portata applicati, confermando i risultati del primo <strong>anno</strong> (figure<br />

3.40 e 3.41).<br />

Punteggio indice LIM eco<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

1<br />

0,9<br />

0,8<br />

0,7<br />

0,6<br />

0,5<br />

0,4<br />

0,3<br />

0,2<br />

0,1<br />

0<br />

Confronto campagne di misura estive: '09 e '10<br />

112 113 114 114 115 116 120 122 124 125 132 133<br />

km<br />

L iv ello 1<br />

L iv ello 2<br />

L iv ello 3<br />

5% n° 1/'09<br />

7.5% n° 1/09<br />

10% n° 1/09<br />

5% n° 5/10<br />

7.5% n° 5/10<br />

10% n°5/10<br />

Figura 3.36. Punteggio dell’indice LIMeco “Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato<br />

ecologico” calcolato per le campagna di misura estiva n° 1/2009 e n°5/2010 sulle stazioni a monte<br />

(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) di ognuna delle sei centrali, con scenari di portata differente<br />

nei tratti sottesi: 5%, 7.5% e 15% rispetto alla portata media naturale.<br />

44/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Punteggio indice LIM eco<br />

1<br />

0,9<br />

0,8<br />

0,7<br />

0,6<br />

0,5<br />

0,4<br />

0,3<br />

0,2<br />

0,1<br />

0<br />

Confronto campagne di misura autunnali: '09 e '10<br />

112 113 114 114 115 116 120 122 124 125 132 133<br />

km<br />

L iv ello 1<br />

L iv ello 2<br />

L iv ello 3<br />

5% n° 2/'09<br />

7.5% n° 2/09<br />

10% n° 2/09<br />

>15% n° 6/10<br />

Figura 3.37. Punteggio dell’indice LIMeco “Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato<br />

ecologico” calcolato per le campagna di misura autunnali n° 2/2009 e n°6/2010 sulle stazioni a<br />

monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) di ognuna delle sei centrali, con scenari di portata<br />

differente nei tratti sottesi: 5%, 7.5%, 10% e >15% rispetto alla portata media naturale.<br />

Punteggio indice LIM eco<br />

1<br />

0,9<br />

0,8<br />

0,7<br />

0,6<br />

0,5<br />

0,4<br />

0,3<br />

0,2<br />

0,1<br />

0<br />

Confronto campagne di misura invernali: '10 e '11<br />

112 113 114 114 115 116 120 122 124 125 132 133<br />

km<br />

L iv ello 1<br />

L iv ello 2<br />

L iv ello 3<br />

5% n° 3/'10<br />

7.5% n° 3/10<br />

10% n° 3/10<br />

15% n°3/10<br />

5% n° 7/11<br />

7.5% n° 7/11<br />

10% n°7/11<br />

15% n°7/11<br />

Figura 3.38. Punteggio dell’indice LIMeco “Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato<br />

ecologico” calcolato per le campagna di misura invernali n° 3/2010 e n°7/2011 sulle stazioni a monte<br />

(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) di ognuna delle sei centrali, con scenari di portata<br />

differente nei tratti sottesi: 5%, 7.5%, 10% e 15% rispetto alla portata media naturale.<br />

45/136


Punteggio indice LIM eco<br />

1<br />

0,9<br />

0,8<br />

0,7<br />

0,6<br />

0,5<br />

0,4<br />

0,3<br />

0,2<br />

0,1<br />

0<br />

Confronto campagne di misura primaverili: '10 e '11<br />

112 113 114 114 115 116 120 122 124 125 132 133<br />

km<br />

Figura 3.39. Punteggio dell’indice LIMeco “Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato<br />

ecologico” calcolato per le campagna di misura primaverili n° 4/2010 e n°8/2011 sulle stazioni a<br />

monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) di ognuna delle sei centrali, con scenari di portata<br />

differente nei tratti sottesi: 5%, 7.5%, 10%, 15% e >15% rispetto alla portata media naturale.<br />

Punteggio indice LIM eco<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

1<br />

0,9<br />

0,8<br />

0,7<br />

0,6<br />

0,5<br />

0,4<br />

0,3<br />

0,2<br />

0,1<br />

0<br />

LIMeco annuale (1°<strong>anno</strong>)<br />

112 113 114 114 115 116 120 122 124 125 132 133<br />

km<br />

L iv ello 1<br />

L iv ello 2<br />

L iv ello 3<br />

7.5% n° 4/10<br />

15% n°4/10<br />

>15% n°4/10<br />

5% n°8/11<br />

L iv ello 1<br />

L iv ello 2<br />

7.5% n° 8/11<br />

10% n°8/11<br />

15% n°8/11<br />

5%<br />

7.5%<br />

10%<br />

15%<br />

Figura 3.40. Punteggio dell’indice LIMeco “Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato<br />

ecologico” calcolato per il secondo <strong>anno</strong> di campionamento come media delle quattro stagioni: estate<br />

n°1/2009, autunno n° 2/2009, inverno n° 3/2010 e primavera n° 4/2010, sulle stazioni a monte<br />

(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) di ognuna delle sei centrali.<br />

46/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Punteggio indice LIMeco<br />

1<br />

0,9<br />

0,8<br />

0,7<br />

0,6<br />

0,5<br />

0,4<br />

0,3<br />

0,2<br />

0,1<br />

0<br />

LIMeco annuale (<strong>2°</strong><strong>anno</strong>)<br />

112 113 114 114 115 116 120 122 124 125 132 133<br />

km<br />

Figura 3.41. Punteggio dell’indice LIMeco “Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato<br />

ecologico” calcolato per il secondo <strong>anno</strong> di campionamento come media delle quattro stagioni: estate<br />

n°4/2010, autunno n° 5/2010, inverno n° 7/2011 e primavera n° 8/2011, sulle stazioni a monte<br />

(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) di ognuna delle sei centrali.<br />

Come per lo scenario di base, al fine di indagare l’esistenza di relazioni lineari tra i principali macrodescrittori<br />

ed i valori di portata misurati, nelle figure da 3.42 a 3.49 sono riportati gli andamenti dei<br />

parametri saturazione percentuale di ossigeno, azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale,<br />

COD, clorofilla-a fitoplantonica, metano disciolto ed infine l’indice LIMeco rispetto ai valori di portata<br />

indipendentemente dalla stagione di misura e considerando le stazioni sottese alle centrali idroelettriche,<br />

dove sono applicati i diversi scenari di sperimentazione (5%, 7.5%, 10% e 15%). Anche nel secondo<br />

<strong>anno</strong> di attività è capitato che alcune centrali idroelettriche, avendo impianti con bassa capacità<br />

di derivazione, non riuscissero a mantenere gli scenari stabiliti nei tratti sottesi e rilasciassero in<br />

fiume portate anche maggiori rispetto al 15% (tra ~7.5 e ~8.3 m 3 s -1 ). Focalizzando l’attenzione sui<br />

deflussi minimi vitali studiati (5%: tra ~2.5 e ~2.8 m 3 s -1 , 7.5%: tra ~3.7 e ~4.2 m 3 s -1 , 10%: tra ~5.0 e<br />

~5.6 m 3 s -1 , 15%: tra ~7.5 e ~8.3 m 3 s -1 ), nessun parametro studiato risulta correlato in modo significativo<br />

con i valori di portata; nemmeno l’aggregazione dei macrodescrittori nell’indice LIMeco genera<br />

una relazione significativa di quest’ultimo con i valori di portata misurati (figura 3.49).<br />

Il confronto tra stazioni nel tratto bacinizzato e stazione nel rispettivo tratto sotteso (dati non riportati)<br />

ha evidenziato solamente come il metano disciolto sia in concentrazioni significativamente più<br />

elevate nei tratti bacinizzati rispetto a quelle prettamente fluviali. Questo risultato è stato interpretato<br />

alla luce di un accumulo di sedimento organico nei tratti a minore velocità dell’acqua.<br />

47/136<br />

L iv ello 1<br />

L iv ello 2<br />

5%<br />

7.5%<br />

10%<br />

15%


%O2<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />

m 3 s -1<br />

Figura 3.42. Percentuale di saturazione dell’ossigeno disciolto versus valori di portata misurati nelle sei stazioni<br />

a valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%,<br />

7.5%, 10% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto<br />

campagne di misura (n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />

N_NH4 + mg l -1<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

0,45<br />

0,4<br />

0,35<br />

0,3<br />

0,25<br />

0,2<br />

0,15<br />

0,1<br />

0,05<br />

0<br />

0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />

m 3 s -1<br />

Figura 3.43. Concentrazione di azoto ammoniacale (mg l -1 ) versus valori di portata misurati nelle sei stazioni a<br />

valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%,<br />

10% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto campagne<br />

di misura (n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />

48/136<br />

5%<br />

7.5%<br />

10%<br />

15%<br />

5%<br />

7.5%<br />

10%<br />

15%


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

N_NO3 - mg l -1<br />

5<br />

4,5<br />

4<br />

3,5<br />

3<br />

2,5<br />

2<br />

1,5<br />

1<br />

0,5<br />

0<br />

0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />

m 3 s -1<br />

Figura 3.44. Concentrazione di azoto nitrico (mg l -1 ) versus valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle<br />

delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 10% e<br />

15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto campagne di misura<br />

(n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />

TP mg l -1<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />

m 3 s -1<br />

Figura 3.45. Concentrazione di fosforo totale (g l -1 ) versus valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle<br />

delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 10% e<br />

15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto campagne di misura<br />

(n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />

49/136<br />

5%<br />

7.5%<br />

10%<br />

15%<br />

5%<br />

7.5%<br />

10%<br />

15%


COD mg l -1<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />

m 3 s -1<br />

Figura 3.46. Sostanza organica ossidabile, COD (mg l -1 ), versus valori di portata misurati nelle sei stazioni a<br />

valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%,<br />

10% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto campagne<br />

di misura (n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />

Chla mg l -1<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

40<br />

35<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />

m 3 s -1<br />

Figura 3.47. Concentrazione di clorofilla-a fitoplantonica (g l -1 ) versus valori di portata misurati nelle sei stazioni<br />

a valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%,<br />

7.5%, 10% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto<br />

campagne di misura (n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />

50/136<br />

5%<br />

7.5%<br />

10%<br />

15%<br />

5%<br />

7.5%<br />

10%<br />

15%


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

CH4 mM<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />

m 3 s -1<br />

Figura 3.48. Concentrazione di metano disciolto (µM) versus valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle<br />

delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 10%<br />

e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto campagne di<br />

misura (n° 1/09, n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />

LIMeco<br />

5% 7.5% 10% 15%<br />

1,2<br />

1<br />

0,8<br />

0,6<br />

0,4<br />

0,2<br />

0<br />

0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66<br />

m 3 s -1<br />

Figura 3.49. Punteggio indice LIMeco versus valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle delle centrali<br />

idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 10% e 15% rispetto<br />

alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle otto campagne di misura (n° 1/09,<br />

n° 2/09, n° 3/10, n° 4/10, n°5/10, n°6/10, n°7/11 e n°8/11).<br />

51/136<br />

5%<br />

7.5%<br />

10%<br />

15%<br />

5%<br />

7.5%<br />

10%<br />

15%


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Analisi statistica<br />

Per verificare se lo stato di qualità (LIMeco) fosse significativamente differente in base agli scenari di<br />

sperimentazione è stata effettuata un’analisi della varianza a due fattori, includendo come fattore<br />

non solo lo scenario, ma anche la stagione (ANOVA, software R). Nonostante l’ANOVA dia risultati<br />

statisticamente significativi per quanto riguarda l’interazione dei due fattori scenario e stagione<br />

(p


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Tabella 3.6. Frazione della tabella 1.a “Elenco dei tipi fluviali presenti in Italia settentrionale e inclusi nel sistema<br />

MacrOper” dell’allegato A-appendice A del DM n°260/2010.<br />

Tabella 3.7. Frazione della tabella 1b. “Valori di riferimento per le metriche componenti e per lo STAR_ICMi<br />

nei tipi fluviali dell’Italia settentrionale inclusi nel sistema MacrOper” dell’allegato A-appendice A del DM<br />

n°260/2010.<br />

N_152?<br />

Generico?<br />

Come per i risultati del primo <strong>anno</strong> di attività, anche per quelli delle campagne di misura del secondo<br />

<strong>anno</strong> è stato applicato il metodo di calcolo dell'indice IBE al fine di dare delle indicazioni di qualità dei<br />

siti campionati attraverso l’elemento biologico dei macroinvertebrati.<br />

La figura 3.50 mostra il confronto dei valori IBE stagionali ovvero delle campagne di misura estive<br />

n°1/2009-n°5/2010, autunnali n°2/2009-n°6/2010 e invernali n°3/2010-n°7/2011. Le metodiche di<br />

campionamento sono indicate dai diversi colori delle barre (RS retino surber, S.A. substrati artificiali).<br />

Rispetto all’estate 2009, il valore IBE della stagione estiva 2010 indica un peggioramento dello stato<br />

di qualità del sistema nelle stazioni dal km 130 (Pontoglio) al km 164 (Castelvisconti): da un ambiente<br />

con moderati sintomi di alterazione (classe 2) il sistema diviene di classe 3 indicando un ambiente alterato;<br />

questo shift di stato di qualità è probabilmente dovuto ad una impoverimento della comunità<br />

macrobentonica ed essenzialmente ad un minore numero di famiglie di tricotteri, nonostante la presenza<br />

di taxa sensibili alle alterazioni (ad esempio, Ecdyonurus). Nelle stazioni del tratto sud lo stato<br />

di qualità rimane invariato rispetto all’estate 2009 eccetto che per la stazione presente al km 203<br />

(Binanuova). Anche la stagione autunnale 2010 mostra un peggioramento di qualità nel tratto iniziale<br />

del fiume Oglio; i valori IBE ricadono in classe 4 ad indicare un ambiente molto alterato fino al km<br />

124. Purtroppo non sono stati recuperati i substrati artificiali per le stazioni caratterizzanti il tratto<br />

dal km 125 al km 143 per cui non si h<strong>anno</strong> indicazioni sulla qualità del sistema fluviale nel tratto di<br />

alta-media pianura del fiume Oglio. Dal km 148 i risultati mostrano un’alternanza nei punteggi IBE<br />

che determinano un'oscillazione tra le classi 2 (ambiente con moderati sintomi di alterazione), 3<br />

(ambiente alterato) e 4 (ambiente molto alterato), con siti che mostrano un peggioramento e altri un<br />

miglioramento dello stato di qualità rispetto all’autunno 2009. A differenza della stagione autunnale<br />

2010, i punteggi IBE dell’inverno 2011 si riassestano tra il 6 e l’8, come per l’estate 2010, ad eccezione<br />

della stazione al km 124 (Palazzolo sull’Oglio) che indica uno stato scadente di qualità da ambiente<br />

53/136


molto alterato come in autunno e delle stazioni al km 148 (Torre Pallavicina), 171 (Castelvisconti) e<br />

233 (Canneto sul’Oglio) che invece ricadono in classe 2 (ambiente con moderati sintomi di alterazione).<br />

La qualità del sistema fluviale nell’inverno 2011 risulta migliorata se confrontata con i risultati<br />

dell’inverno 2010, in ogni modo molto carenti sono le informazione raccolte fino a Torre Pallavicina<br />

(km 148).<br />

Per un'analisi più esaustiva sulla qualità dell'acqua valutata attraverso i macroinvertebrati bentonici<br />

sar<strong>anno</strong> calcolate le medie annuali appena sar<strong>anno</strong> disponibili i dati della primavera 2011. Una valutazione<br />

annuale risulta, infatti, meno viziata dal valore delle singole stagioni.<br />

IBE<br />

IBE<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

12<br />

11<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Estate 2009 - Estate 2010<br />

112 113 114 115 116 120 124 125 127 130 133 143 148 164 180 203 206 219 233 244 266<br />

km<br />

Autunno 2009 - Autunno 2010<br />

112 113 114 115 116 124 125 130 133 143 148 171 203 206 219 233 244 266<br />

km<br />

54/136<br />

Classe 2<br />

Classe 3<br />

Classe 4<br />

Classe 5<br />

n°1/09 (S.A.)<br />

n°1/09 (RS)<br />

n°5/10 (S.A.)<br />

n°5/10 (RS)<br />

Classe 1<br />

Classe 2<br />

Classe 3<br />

Classe 4<br />

Classe 5<br />

n°2/09 (S.A.)<br />

n°2/09 (RS)<br />

n°6/10 (S.A.)<br />

n°6/10 (RS)


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

IBE<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Figura 3.50. Indice IBE applicato alle comunità rinvenute mediante campionamento con Surber e con Substrati<br />

Artificiali nelle campagne di misura del progetto: partendo dall’alto verso il basso, estate 2009 ed estate<br />

2010 (scenario 5%), autunno 2009 e autunno 2010 (scenario 15%), inverno 2010 e inverno 2011 (scenario<br />

15%) e primavera 2010 e primavera 2011 (rispettivamente >15% e 10%). Questa rappresentazione ha un valore<br />

puramente esplorativo poiché l’applicazione dell’indice IBE non è corretta come già spiegato nel testo.<br />

IBE ANNUALE<br />

Inverno 2010 - Inverno 2011<br />

112 113 114 115 116 124 125 130 133 143 148 171 203 206 219 233 244 266<br />

km<br />

Classe 2<br />

Classe 3<br />

Classe 4<br />

Classe 5<br />

n°2/09 (S.A.)<br />

n°2/09 (RS)<br />

n°6/10 (S.A.)<br />

n°6/10 (RS)<br />

Nella tabella 3.8 sono riassunti e riportati i valori di IBE ottenuti per ogni sito campionato, per ognuna<br />

delle campagne di misura del primo e secondo <strong>anno</strong> di attività.<br />

Tabella 3.8. Valori dell’indice IBE calcolato per ogni stazione di campionamento e riportato per le campagne<br />

di misura, indicate come ES 09 (estate 2009), AU 09 (autunno 2009), INV 10 (inverno 2010) e PR 10 (primavera<br />

2010), ES 10 (estate 2010), AU 10 (autunno 2010), INV 11 (inverno 2011) e PR 11 (primavera 2011). Sono<br />

indicati anche le metodologie di campionamento Surber o Substrati Artificiali (S.A.).<br />

0 1 2 3 4 8 12 13 15 18 21 31 36 52 68 94 107 121 132 154<br />

S S UR B E R E S 09 7 8 7 9 8.6 8.4 8.4 10<br />

T S UR B E R AU 09 8.6 9 9 8 11 9.6<br />

A S UR B E R INV 10 6 7 8.4 6.8 8 8.4<br />

G S UR B E R P R 10 5.8 7.4 8 8<br />

I S .A. E S 09 7 7 5 6 6 6.6 7 6.4 7.6 7 6<br />

O S .A. AU 09 5 5.4 6 9.8 10 7 7 6.4 7.6 4.6 6<br />

N S .A. INV 10 5.8 5 8 7 9 6.4 5 6 5.8 5.8<br />

I S .A. P R 10 7 6 5 7.4 8 6.4 6 8 7<br />

0 1 2 3 4 12 13 18 21<br />

km<br />

31 36 52 68 94 107 121 132 154<br />

S SURBER ES 10 6 7 7 7 6.4 8.4<br />

T SURBER AU 10<br />

A SURBER INV 11<br />

G SURBER PR 11<br />

I TRAPS ES 10 7 7.6 5.5 5 7.5 6 6 6.6<br />

O TRAPS AU 10 4.5 6 4.7 3.5 4 6 9 5 9.3 7.2 6.2<br />

N TRAPS INV 11 7 5.5 8 9 6 6.5 7.6 8 6.4 7.4<br />

I TRAPS PR 11<br />

55/136<br />

km


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Biological traits e ecological traits (sensu Usseglio-Polatera et al., 2000).<br />

In tutte le campagne di misura del secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione il gruppo biologico e (organismi<br />

di dimensioni medie e piccole, uni- o pluri-voltini, con uova cementate e respirazione acquatica) risulta<br />

essere uno dei più rappresentati (47,5 %, 38.5% e 32.70% degli organismi appartengono a tale<br />

gruppo rispettivamente per la campagna n°5/2010, n°6/2010, n°7/2011 e n°8/2011). Per la campagna<br />

estiva (n°5) si rileva anche una cospicua presenza di organismi appartenenti al gruppo biologico c<br />

(organismi di dimensioni medie, crawlers, con uova cementate o in grappoli, predatori o shredders)<br />

dovuta in particolar modo alla notevole presenza in alcuni campioni di Platelminti Turbellari. Molto<br />

rappresentati sono anche organismi del gruppo biologico b (organismi di dimensioni medio-grandi,<br />

generalmente scrapers o shredders, crawlers e spesso ovovivipari), seguiti dagli h (organismi principalmente<br />

scavatori o interstiziali, monovoltini, principalmente detritivori). Per la campagna autunnale<br />

invece molto rappresentati sono gli organismi del gruppo biologico h (con il 32,8 % degli individui),<br />

seguiti dagli organismi del gruppo b. Infine per la campagna invernale (n°7) dominano il gruppo b<br />

(con il 52 % degli individui) per la grande abbondanza di Crostacei Gammaridi (genere Echinogammarus),<br />

seguito dagli organismi del gruppo biologico h e del gruppo f (organismi di media taglia, monovoltini,<br />

camminatori e in parte tagliuzzatori). In tutte le campagne di misura risultano rappresentati<br />

pochissimo i gruppi biologici d (0,5 % del totale - organismi di dimensioni medio-grandi, con lunghi<br />

cicli vitali ed immagini caratterizzate da buone capacità di volo) e rarissimi (0,1 % del totale) sono gli<br />

organismi del gruppo g (organismi di dimensioni piccole e medie, buoni nuotatori, con respirazione<br />

generalmente aerea ed apparato boccale spesso pungente-succhiante). Tali risultati sono in accordo<br />

con le analisi effettuate sui dati raccolti durante il primo <strong>anno</strong> di sperimentazione.<br />

Dal punto di vista delle caratteristiche ecologiche, il quadro è simile per tutte le campagne di misura:<br />

il gruppo maggiormente diffuso è rappresentato dagli organismi F (taxa semi-lentici o comunque assolutamente<br />

non-reofili, termofili, legati spesso alle macrofite acquatiche, alfa e beta-mesosaprobici)<br />

seguiti dal gruppo E (taxa termofili, mesosaprobi, tipici di habitat lentici o semi-lentici) e poi dal<br />

gruppo C (taxa planiziali, che popolano diverse tipologie di substrato, oligo e beta-mesosaprobici, con<br />

velocità della corrente medie o moderate). Poco diffusi sono gli organismi appartenenti al gruppo B<br />

(organismi reofili, oligosaprobi, che prediligono substrati grossolani), D (taxa che nelle aree laterali e<br />

vicino alle sponde fluviale, euritermi) e G (organismi francamente lentici, euritermi, che vivono in<br />

substrati fini o finissimi, anche organici, e tra le macrofite).<br />

Confronto con dati ARPA<br />

Non avendo i risultati della campagna n°8/2011 non è stato possibile calcolare l’IBE a livello annuale<br />

e quindi confrontare i valori dell’indice IBE tra i due anni di sperimentazione e tra i valori calcolati da<br />

ARPA nel periodo 2000-2007 e dal Dipartimento di Scienze Ambientali nel corso dei due anni di attività<br />

(2009/2010 e 2010/2011).<br />

Pattern di dispersione dei macroinvertebrati: influenza delle caratteristiche idrologiche<br />

Il presente studio rappresenta un primo tentativo di mettere in evidenza l'influenza dei fattori idrologici<br />

sulla struttura delle comunità macrozoobentoniche nel fiume Oglio sublacuale. Questo obiettivo<br />

è stato perseguito attraverso l'applicazione di diverse analisi statistiche comunemente utilizzate per<br />

questa tipologia di studi. I risultati di queste analisi sono relativi al primo <strong>anno</strong> di sperimentazione (estate<br />

2009 – primavera 2010) e pertanto non rappresentano dei risultati definitivi, bensì delle tendenze<br />

che devono essere confermate nei tre anni. Vista l'eterogeneità delle metodiche di campionamento<br />

utilizzate per la caratterizzazione della comunità macrozoobentonica, i dati sono stati trattatati<br />

nel modo più cautelativo possibile (si veda oltre per descrizioni più dettagliate). L'approccio<br />

56/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

sembra essere promettente, anche se alcuni miglioramenti sono necessari per fornire una visione più<br />

completa della situazione.<br />

Analisi statistica<br />

Per mettere in evidenza l'influenza delle variabili idrologiche sulla struttura di comunità, le stazioni<br />

sono state classificate “a priori” in base alle caratteristiche ambientali del sito. Più in specifico, sono<br />

state identificate 3 tipologie di sezioni: tratti bacinizzati (a monte di dighe o briglie), tratti sottesi (subito<br />

a valle dei bacinizzati) e tratti potamali (a corrente libera dopo il tratto interessato dalle bacinizzazioni).<br />

Questa suddivisione “a priori” si è resa necessaria per via della variabilità idrologica dei sistemi<br />

fluviali che non permette semplici classificazioni basate su tecniche di ordinamento quali cluster<br />

analysis o analisi delle componenti principali.<br />

Dal momento in cui la risoluzione tassonomica utilizzata per la classificazione non è omogenea si è<br />

ritenuto opportuno condurre le analisi statistiche considerando solamente il livello tassonomico di<br />

famiglia. Le informazioni riguardanti il genere sono state utilizzate per ottenere migliori risultati nelle<br />

analisi statistiche che riguardano i tratti ecologici degli organismi. Le analisi sono state effettuate<br />

considerando i dati di presenza/assenza, in modo tale da evitare qualsiasi influenza del tipo di campionamento<br />

sull'abbondanza degli organismi (IRSA-CNR, 2007). I dati di presenza/assenza, infatti,<br />

non influiscono oltremodo sulla determinazione della struttura di comunità (Fenoglio et al., 2002).<br />

L'effetto della stagione, del tipo di sezione e del tipo di campionamento sulla ricchezza in famiglie è<br />

stato testato utilizzando un'ANOVA a tre vie sui valori trasformati con il logaritmo in base e. Dal momento<br />

in cui il disegno sperimentale non è bilanciato, è stato scelto il modello migliore utilizzando un<br />

selezione “stepwise” (Venables and Ripley, 2002).<br />

Le curve di accumulazione sono state calcolate al fine di determinare se il numero di famiglie ottenuto<br />

attraverso i campionamenti sia rappresentativo dell'intera comunità presente nel fiume Oglio. Oltre<br />

che per l'intero fiume, le curve sono state calcolate per le tre sezioni individuate con la suddivisione<br />

a priori dei tre gruppi di stazioni (bacinizzato, a valle della bacinizzazione e potamale). Dal momento<br />

in cui la ricchezza in taxa è la variabile principale che descrive la diversità delle biocenosi, le<br />

curve di accumulazione sono uno strumento per standardizzare le stime di ricchezza ottenute nei vari<br />

campioni. Questo metodo è ampiamente utilizzato per valutare la qualità dei database (Soberón and<br />

Llorente 1993) e rappresenta il valore cumulato del numero di taxa trovato all'interno di un'area geografica<br />

in funzione dello sforzo di campionamento (Colwell and Coddington, 1994). La pendenza della<br />

curva diminuisce con l'aumentare dello sforzo di campionamento e raggiunge un valore ipotetico<br />

di 0 quando tutti i taxa presenti in un'area geografica sono stati campionati. Sono state testate diverse<br />

curve proposte in letteratura (esponenziale negativa, Clench, Weibull, Morgan–Mercer–Flodin) al<br />

fine di trovare quella che si adattasse meglio alla curva sperimentale. La bontà dell'adattamento è<br />

stata valutata calcolando l'Akaike Information Criteria (AIC). La funzione che meglio si adatta alle curve<br />

sperimentali calcolate per il fiume Oglio è quella di Weibull. In generale, la funzione di Weibull è<br />

un buon compromesso tra il numero di parametri da calcolare e il risultato che si ottiene (Jimenez-<br />

Valverde et al., 2006; Tjørve 2003). La ricchezza in famiglie attesa è data dal valore asintotico della<br />

curva adattata alla curva sperimentale. Il rapporto tra ricchezza osservata e ricchezza attesa è stato<br />

utilizzato come misura della completezza dell'inventario (per i tre segmenti individuati a priori e per<br />

l'intero fiume).<br />

Il metodo di ordinamento nMDS (nonmetric multidimensional scaling) è stata utilizzato al fine di identificare<br />

eventuali relazioni tra le comunità di macroinvertebrati bentonici rinvenute nei diversi siti<br />

campionati in tutte le date di campionamento. La misura di distanza utilizzata è stata Bray-Curtis,<br />

comunemente utilizzata nelle applicazioni ecologiche, e il valore di stress è stato utilizzato come misura<br />

della bontà dell'adattamento, con un valore soglia di 0.2 al di sopra del quale l'ordinamento non<br />

è ritenuto affidabile. Vettori e superfici dei parametri idrologici sono stati adattati all'output<br />

dell'nMDS, in modo da identificare quali fattori ambientali influenzino maggiormente la struttura delle<br />

comunità macrozoobentoniche. Prima dell'analisi multivariata le variabili idrologiche sono state<br />

57/136


trasformate con il logaritmo in base e in modo da migliorare la relazione lineare tra le variabili e per<br />

ridurre l'asimmetria della distribuzione.<br />

L'analisi IndVal (Indicator Value) è stata eseguita al fine di individuare la/le famiglie indicatrici per ogni<br />

sezione individuata a priori. Questa analisi fornisce un valore indicatore (IV) sull'affinità di ogni<br />

singolo taxon per un gruppo d'appartenenza scelto a priori, basandosi sulla differenza nelle frequenze<br />

di ritrovamento del singolo taxon in ogni gruppo.<br />

Il calcolo avviene determinando le quantità A (la frequenza relativa delle specie nel gruppo target diviso<br />

per la somma delle frequenze relative in tutti i gruppi) e B (frequenza relativa delle abbondanze).<br />

La significatività del valore indicatore è stata valutata con il test di Monte-Carlo (999 volte), per il<br />

quale è stato settato un valore di alpha pari a 0.05.<br />

Il “4th Corner method” (Legendre et al., 1997) è stato utilizzato per valutare le differenze tra le caratteristiche<br />

ecologiche delle comunità macrozoobentoniche nei diversi tratti e nelle diverse condizioni<br />

ecologiche. La matrice dei tratti ecologici è stata costruita utilizzando i dati proposti da Usseglio-<br />

Polatera et al. (2000) e Tachet et al. (2002). In totale sono state considerate 10 caratteristiche ecologiche<br />

con un totale di 50 sottogruppi. Questo metodo mette in relazione le caratteristiche ecologiche<br />

dei taxa con le caratteristiche fisiche dell'habitat in cui vivono. Il calcolo prevede l'utilizzo delle matrici<br />

dei tratti ecologici, di presenza/assenza delle famiglie per ogni stazione e della matrice dei parametri<br />

ambientale. Tra i 5 modelli proposti da Dray e Legendre (2008) si è ricorso al modello 2: “controllo<br />

ambientale sull'insieme di specie”. Dal database dei tratti ecologici (Usseglio-Polatera et al., 2000;<br />

Tachet et al. (2002) sono state estratte solamente le famiglie presenti in Italia, selezionate consultando<br />

la checklist della fauna italiana e il database dei taxa e dell'autoecologia degli organismi di acqua<br />

dolce). Nella costruzione del database dei tratti ecologici e biologici sono stati considerati solo i<br />

generi ritrovati nel fiume Oglio, laddove disponibili. L'ultimo passaggio necessario per la creazione di<br />

un corretto database delle caratteristiche ecologiche è stato quello di calcolare le frequenze relative<br />

di ogni sottogruppo (ad esempio acque dolci e salmastre) appartenente a ogni categoria (ad esempio<br />

preferenza per condizioni saline). La somma delle frequenze di ogni sottogruppo appartenente a una<br />

categoria è pari a 1.<br />

Tutte le analisi statistiche sono state eseguite attraverso il software R (R-Development core-team,<br />

2010) e i pacchetti vegan (Oksanen et al., 2011), ade4 (Chessel et al., 2004) e indicspecies (De Cáceres<br />

and Legendre, 2009).<br />

Risultati<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Fattori che influenzano la ricchezza in specie<br />

L'ANOVA a tre vie ha messo in evidenza come i fattori stagione (p


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Tabella 3.9. Numero di famiglie attese (Fatt), osservate (Fobs) e grado di completezza dell'inventario nelle<br />

diverse sezioni identificate a priori e nel fiume Oglio. Il numero di famiglie atteso è stato calcolato attraverso<br />

la funzione di Weibull.<br />

Fatt Foss % Compl<br />

Sezioni bacinizzate 47 37 78<br />

Sezioni sottese 69 61 89<br />

Sezioni potamali 65 55 84<br />

Fiume Oglio (totale) 78 72 92<br />

Importanza delle caratteristiche idromorfologiche nella strutturazione delle comunità macrozoobentoniche<br />

L'ordinamento a 3 dimensioni effettuato con la nMDS mette in evidenza una suddivisione in 3 gruppi,<br />

corrispondenti a quelli individuati a priori (tre gruppi: stazioni nei tratti bacinizzati, stazioni a valle<br />

delle bacinizzazioni e stazioni del tratto potamale) (figura 3.52). Il valore di stress è risultato pari a<br />

0.16. Le correlazioni positive e statisticamente significative tra i valori dell'nMDS e le variabili idrologiche<br />

suggeriscono una forte importanza dell'idrologia nello strutturare le comunità macrozoobentoniche.<br />

Più in dettaglio (figura 3.52) la velocità elevata è caratteristica delle stazioni a valle delle dighe<br />

e di quelle potamali, mentre un'elevata profondità è caratteristica di quelle a monte della bacinizzazione<br />

e di quelle potamali. Le sezioni potamali sono risultate essere caratterizzate anche da elevate<br />

portate. Il fitting lineare è risultato statisticamente significativo (p


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Figura 3.52. Grafici del non-metric multidimensional scaling effettuato sui dati di presenza-assenza. Le prime<br />

3 figure si riferiscono alle 3 dimensioni considerate, che consentono di ridurre lo stress dell'adattamento a<br />

0.16. Nell'ultima figura sono stati adattati i dati idrologici trasformati logaritmicamente.<br />

Famiglie indicatrici e analisi sulle caratteristiche ecologiche<br />

L'analisi IndVal ha individuato diversi taxa indicatori per le 3 diverse sezioni (Tabella 3.10). Sette famiglie<br />

sono risultate indicatrici (p


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Le famiglie indicatrici presentano delle caratteristiche biologiche ed ecologiche selettive che ne determinano<br />

la presenza in frequenze molto alte in alcune sezioni piuttosto che in altre. Per evidenziare<br />

eventuali differenze tra i caratteri ecologici a livello di sezione si è proceduto all'analisi del “4th corner<br />

method”. I risultati di tale analisi mostrano dei pattern distinti tra le diverse sezioni individuate<br />

(tabella 3.11). Per il livello tassonomico considerato solo alcuni caratteri ecologici possono fornire informazioni<br />

significative, poiché legati alla morfologia generale piuttosto che alle esigenze trofiche<br />

degli organismi: distribuzione trasversale, distribuzione longitudinale, tipo di substrato e velocità della<br />

corrente. Gli altri caratteri ecologici sono specie specifici e non consentono di trarre conclusioni<br />

generali.<br />

Tabella 3.10. Famiglie indicatrici ottenute attraverso l'analisi IndVal nelle tre sezioni identificate a priori.<br />

<br />

Stazioni bacinizzate<br />

Famiglie I.V. p-value<br />

Ecnomidae 82.2 0.001<br />

Coenagrionidae 70.6 0.001<br />

Physidae 68.5 0.005<br />

Lymnaeidae 65.5 0.001<br />

Viviparidae 53.5 0.002<br />

Planariidae 42.5 0.019<br />

Acroloxidae 37.8 0.044<br />

Stazioni sottese<br />

Famiglie I.V. p-value<br />

Psychomyidae 82.9 0.001<br />

Limonidae 68.0 0.001<br />

Ephemerellidae 62.9 0.005<br />

Lumbricidae 62.5 0.003<br />

Hydroptilidae 61.5 0.001<br />

Neritidae 61.2 0.002<br />

Empididae 54.6 0.004<br />

Stazioni potamali<br />

Famiglie I.V. p-value<br />

Heptagenidae 74.1 0.001<br />

Calopterygidae 63.4 0.002<br />

Gomphidae 51.7 0.033<br />

Platycnemididae 47.2 0.020<br />

61/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Tabella 3.11. Risultati dell'analisi “4th corner method” effettuata utilizzando le matrici ambientale, di<br />

presenza-assenza degli organismi e dei tratti ecologici. Un valore di probabilità significativo per il test F indica<br />

che almeno uno dei tratti (bacinizzati, potamali, sottesi) è correlato significativamente con il carattere<br />

ecologico considerato (*** p


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

acque dolci<br />

Acque salmastre 33,62 0,001 *** -0,22 0,003 0,17 0,003 0,01 0,406<br />

33,62 0,001 *** 0,22 0,003 -0,17 0,003 -0,01 0,406<br />

Temperatura<br />

Psicrofilo<br />

Termofilo 5,23 0,001 *** -0,10 0,003 0,04 0,066 0,04 0,062<br />

Euritermi 0,41 0,411 0,02 0,333 -0,02 0,333 0,00 0,446<br />

2,15 0,032 * 0,06 0,006 -0,01 0,318 -0,04 0,126<br />

Saprobicità<br />

Xenosaprobico<br />

Oligosaprobico 5,41 0,001 *** -0,10 0,003 0,02 0,188 0,06 0,034<br />

b_meso 11,11 0,001 *** -0,14 0,003 0,03 0,126 0,08 0,018<br />

a_meso 1,50 0,035 * 0,05 0,036 -0,04 0,042 0,00 0,456<br />

Polisaprobico 13,56 0,001 *** 0,14 0,003 0,01 0,392 -0,12 0,003<br />

0,06 0,879 0,01 0,831 0,00 0,831 0,00 0,831<br />

pH (preferendum)<br />

< 4<br />

4-4.5 1,11 0,023 * 0,04 0,030 0,01 0,284 -0,04 0,030<br />

4.5-5 2,34 0,016 * 0,07 0,015 -0,03 0,160 -0,02 0,160<br />

5- 5.5 0,30 0,366 -0,02 0,342 -0,01 0,357 0,02 0,342<br />

5.5-6 13,72 0,001 *** -0,14 0,003 0,12 0,003 -0,01 0,411<br />

> 6 0,45 0,511 -0,02 0,408 -0,01 0,408 0,03 0,390<br />

maj6 1,56 0,039 * 0,05 0,024 -0,04 0,048 0,00 0,495<br />

3.3. Azione 3 - Monitoraggio MACROFITE<br />

Nel corso delle tre campagne di monitoraggio condotte per le macrofite [agosto-settembre 2009<br />

(1/09), luglio-settembre 2010 (5/10) e 2011 (9/11)] (tabella 3.12), secondo le indicazioni riportate nel<br />

paragrafo metodologico. Nel corso dei rilevamenti in campo si è operato al fine di mantenere una<br />

corrispondenza tra siti di monitoraggio idrochimico e biologico anche se, come riportato nel paragrafo<br />

concernente il monitoraggio dei macroinvertebrati, alcune stazioni sono state necessariamente<br />

ricollocate a monte o a valle delle stazioni di progetto per motivi legati prevalentemente<br />

all’accessibilità e alla rappresentatività dei siti stessi.<br />

Tabella 3.12. Stazioni di campionamento; ciascun tratto è stato caratterizzato per: coordinate spaziali; quota<br />

altimetrica (m s.l.m.); grado di ombreggiamento complessivo (%); ampiezza alveo bagnato (m); ampiezza<br />

dell’alveo di morbida (m); n° di facies idrologiche (i dati in tabella si riferiscono alla prima campagna di caratterizzazione<br />

del 2009; quelli relativi al biennio 2010-2011 seguente sono riportati in Appendice).<br />

Stazione<br />

Coordinate stazione<br />

Quota stazione (m s.l.m.)<br />

grado ombreggiamento<br />

ampiezza alveo bagnato (m)<br />

ampiezza alveo di morbida (m)<br />

N° facies idrologiche<br />

Copertura Spermatofite<br />

Copertura Pteridofite complessiva<br />

1 45°39'53.28"N 9°56'40.02"E 192 5 85.2 87.1 1 55.0 0.0 0.0 20.0 75 11<br />

3 45°39'46.80"N 9°56'21.81"E 183 10 23.3 25.2 2 5.0 0.0 0.0 20.0 25 11<br />

4 45°39'21.73"N 9°56'16.84"E 181 5 98.2 101.3 2 70.0 0.0 0.0 30.0 100 12<br />

63/136<br />

Copertura Briofite complessiva<br />

Copertura Algae complessiva<br />

Copertura Macrofite<br />

α diversità


Stazione<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Coordinate stazione<br />

Quota stazione (m s.l.m.)<br />

grado ombreggiamento<br />

ampiezza alveo bagnato (m)<br />

ampiezza alveo di morbida (m)<br />

N° facies idrologiche<br />

Copertura Spermatofite<br />

Copertura Pteridofite complessiva<br />

6 45°38'53.71"N 9°55'59.76"E 178 25 25.8 26.7 2 15.0 0.0 0.0 50.0 65 15<br />

7 45°38'48.18"N 9°55'33.74"E 176 20 57.2 59.1 2 35.0 0.0 0.0 30.0 70 12<br />

8 45°38'49.43"N 9°54'58.24"E 173 25 33.75 37.2 3 + 0.0 0.0 45.0 45 13<br />

11 45°37'10.56"N 9°54'03.45"E 160 5 85.7 88.0 2 20.0 0.0 0.0 15.0 35 9<br />

14 45°36'15.85"N 9°53'28.17"E 158 20 42.3 44.8 3 + 0.0 0.0 70.0 70 10<br />

15 45°36'15.85"N 9°53'28.17"E 148 5 87.4 87.4 2 20.0 0.0 0.0 40.0 60 6<br />

16 45°35'15.18"N 9°51'49.49"E 145 5 37.5 46.2 3 5.0 0.0 0.0 55.0 60 4<br />

21 45°34'32.79"N 9°50'35.38"E 141 5 46.5 47.8 2 + 0.0 + 60.0 60 7<br />

24 45°33'39.19"N 9°51'3.05"E 135 15 38.5 40.9 3 + 0.0 0.0 75.0 75 9<br />

25 45°33'12.66"N 9°50'16.05"E 128 0 60.2 60.3 1 35.0 0.0 0.0 35.0 70 10<br />

26 45°32'40.36"N 9°50'47.70"E 125 5 28.7 33.2 4 + 0.0 0.0 15.0 15 9<br />

27 45°31'37.70"N 9°51'4.68"E 118 1 27.3 32.5 2 + 0.0 0.0 25.0 25 8<br />

31 45°29'1.62"N 9°52'29.76"E 102 10 50.4 53.1 4 + 0.0 0.0 75.0 75 6<br />

32 45°28'49.45"N 9°52'36.06"E 100 15 60.2 61.8 2 20.0 0.0 0.0 75.0 85 6<br />

35 45°27'24.14"N 9°53'29.65"E 88 25 45.5 48.7 4 5.0 0.0 + 85.0 95 16<br />

36 45°26'57.77"N 9°53'25.90"E 84 10 38.4 40.2 4 + 0.0 + 70.0 70 11<br />

39 45°23'57.58"N 9°53'25.17"E 69 5 68.9 75.6 3 + 0.0 5.0 80.0 90 12<br />

42 45°20'17.88"N 9°54'14.73"E 54 10 45.6 48.7 4 0.0 0.0 + 75.0 75 21<br />

47 45°16'43.87"N 10° 2'31.30"E 40 25 36.8 38.9 3 + 0.0 + 25.0 25 6<br />

59 45°13'3.78"N 10°14'33.10"E 32 15 45.7 51.3 3 + 0.0 0.0 45.0 45 8<br />

62 45°11'21.16"N 10°18'13.84"E 29 10 68.9 71.3 2 15.0 0.0 0.0 25.0 40 14<br />

63 45°10'43.82"N 10°18'57.56"E 28 5 80.2 83.7 2 15.0 0.0 + 35.0 50 14<br />

68 45° 8'10.20"N 10°24'47.91"E 24 5 49.2 52.0 3 + 0.0 0.0 10.0 10 10<br />

73 45° 8'41.61"N 10°26'48.03"E 22 5 63.2 89.2 3 + 0.0 0.0 45.0 45 11<br />

77 45° 7'24.70"N 10°30'38.65"E 21 5 77.3 110.2 3 + 0.0 + 15.0 15 13<br />

78 45° 4'39.48"N 10°35'4.22"E 20 5 48.8 113.2 3 + 0.0 0.0 35.0 35 10<br />

80 45° 2'34.69"N 10°39'10.00"E 16 1 87.6 102.6 3 + + 0.0 30.0 30 11<br />

Copertura Briofite complessiva<br />

Copertura Algae complessiva<br />

Copertura Macrofite<br />

α diversità<br />

M 21.4 0.0 0.4 44.0 52.8 10.5<br />

SD 20.6 0.0 1.4 22.6 24.1 3.5<br />

ES 3.8 0.0 0.3 4.1 4.4 0.6<br />

Max 70.0 0.0 5.0 85.0 90.0 21.0<br />

Min 5.0 0.0 0.0 15.0 15.0 4.0<br />

L’analisi del materiale raccolto in campo per la successiva determinazione tassonomica di laboratorio<br />

(specialmente per componente briologica e macroalgale) è stato analizzato al microscopio ottico e<br />

allo stereomicroscopio; l’inquadramento sistematico è stato precisato utilizzando i seguenti riferimenti:<br />

per le fanerogame Pignatti (1982), Conti et al. (2005; 2006), Celesti-Grapow et al. (2009); per<br />

le briofite Cortini Pedrotti (2001); per le macroalghe Bourelly (1966) e John et al. (2000). È stato, possibile,<br />

quindi, redigere l’elenco specifico completo e una preliminare caratterizzazione strutturale dei<br />

popolamenti di produttori primari macroscopici insediati all’interno dei tratti omogenei indagati (stazioni<br />

di monitoraggio) (Appendice).<br />

64/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Complessivamente i taxa individuati sono 68 (11 in più rispetto alla florula identificata fino alla prima<br />

delle due fasi di rilevamento della campagna 5/10), di cui 44 spermatofite, 2 pteridofite (Equisetum<br />

ramossissimum e Salvinia natans), 3 briofite (Fontinalis antipyretica, Hygrohypnum luridum e Amblystegium<br />

fluviatile) e 19 alghe tra chlorophyceae e cyanophyta. Per molte di quest’ultime (le alghe<br />

verdi e verdazzurre) l’accuratezza della determinazione si è fermata a livello di genere, come richiesto<br />

dal protocollo d’indagine (figura 3.53). Rispetto alle prime due fasi di analisi è stato possibile raggiungere<br />

un dettaglio maggiore per quanto riguarda l’analisi della diversità macroalgale raggiungendo,<br />

in alcuni casi il livello di specie [si deve considerare, peraltro, che i campioni raccolti nella seconda<br />

fase di analisi della campagna 5/11 (agosto 2011) sono ancora in fase di analisi e, pertanto, si “dovrebbe”<br />

procedere ad un ulteriore incremento della diversità]. Nel corso del campionamento 2011 è<br />

stato possibile confermare almeno due delle stazioni di Thorea hispida indicate in precedenza per<br />

l’Oglio sub lacuale (specie indicata erroneamente nelle relazioni precedenti come Thorea violoacea)<br />

che rappresentano le prime segnalazioni accertate per il genere e la specie a scala nazionale (si ringrazia<br />

la prof.ssa Abdelahad dell’Università La Sapienza per il supporto nelle fasi di determinazione).<br />

Si tratta di un’alga rossa (Rhophyta) filamentosa (che presenta solo un livello di ramificazione secondaria)<br />

non comune, distribuita sia nelle regioni temperate che tropicali; la scarsità di dati relativi alla<br />

sua distribuzione è dovuta principalmente alla difficoltà di osservarla nello stadio macroscopico nel<br />

quale può raggiungere dimensioni notevoli (fino a 1-2 m di lunghezza) (John et al., 1989).<br />

Macroalghe<br />

(27.9%)<br />

Spermatofite (64.7%)<br />

Briofite<br />

(4.4%)<br />

Pteridofite<br />

(2.9%)<br />

Componente<br />

Anno Spermatofite Macroalghe Briofite<br />

2009 10.0 ± 17.5 43.0 ± 22.9 0.3 ± 1.3<br />

2010 10.2 ± 18.3 43.0 ± 22.9 0.3 ± 1.3<br />

2011 11.1 ± 6.3 30.8 ± 29.4 0.2 ± 0.9<br />

Figura 3.53. Spettro floristico complessivo per i tre anni di indagine e valori medi di copertura-abbondanza<br />

(distintamente per i tre anni).<br />

Nel complesso, analizzando la rappresentatività di ciascun gruppo tassonomico identificato (spermatofite,<br />

pteridofite, briofite e macroalghe), si è osservato come gran parte della γ diversità floristica (n<br />

= 68; tabella 3.13) del fiume Oglio sublacuale sia rappresentata da spermatofite (44 entità pari al 64.7<br />

% della diversità complessiva) anche se, considerando le percentuali di copertura, nel complesso,<br />

queste specie sono in grado mediamente di colonizzare/coprire meno del 10% degli areali nei settori<br />

fluviali analizzati (mediamente comprese tra 9.3 e 10.0 %; come valori medi) (tabella 3.14).<br />

65/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Tabella 3.13. Diversità floristica del fiume Oglio sublacuale; S: spermatofite, P: pteridofite, B: briofite, A: alghe.<br />

tipo nome scientifico nome comune 09 10 11<br />

S Alisma plantago-aquatica L. Piantaggine acquatica x x x<br />

S Alisma lanceolatum With. Mestolaccia lanceolata x x x<br />

S Berula erecta (Huds.) Coville Sedanina d'acqua x x x<br />

S Butomus umbellatus L. Giunco fiorito x x x<br />

S Callitriche stagnalis Scop. Gamberaja maggiore x x x<br />

S Carex elata All. subsp. elata Carice spondicola x<br />

S Ceratophyllum demersum L. Ceratofillo comune x x x<br />

S Egeria densa Planch. Peste d'acqua maggiore x x x<br />

S Elodea canadensis Michx. Peste d'acqua comune x x x<br />

S Elodea nuttallii (Planch.) H. St.John Peste di Nuttall x x x<br />

S Groenlandia densa (L.) Fourr. Brasca a foglie opposte x x x<br />

S Iris pseudoacorus L. Giaggiolo acquatico x x x<br />

S Lagarosiphon major (Ridl.) Moss Peste d'acqua arcuata x x x<br />

S Lemna minor L. Lenticchia d'acqua comune x x x<br />

S Lemna minuta Kunth Lenticchia minore x x x<br />

S Lemna trisulca L. Lenticchia d'acqua spatolata x x x<br />

S Lindernia dubia (L.) Pennell Vandellia delle risaie x x x<br />

S Lindernia palustris Hartmann Vandellia palustre x x x<br />

Ludwigia hexapetala (Hook. & Arn.) Zardini, H.Gu. & P.H. Ra-<br />

x x x<br />

S ven Parrocchia a fiori grandi<br />

S Lythrum salicaria L. Salcerella comune x x x<br />

S Mentha aquatica L. subsp. aquatica Menta d'aqcua x<br />

S Myosotis scorpioides L. (gruppo) Nonistordardimé delle paludi x<br />

S Myriophyllum spicatum L. Millefoglio d'acqua comune x x<br />

S Najas marina L. subsp. marina Ranocchia maggiore x x<br />

S Nasturtium officinale R. Br. subsp. officinale Crescione x x x<br />

S Nuphar lutea (L.) Sm. Nannufero x x<br />

S Paspalum distichum L. Panico acquatico x x<br />

S Persicaria amphibia (L.) Delarbre Poligono anfibio x x<br />

S Persicaria hydropiper (L.) Spach Poligono pepe d'acqua x x<br />

S Phalaris arundinacea L. subsp. arundinacea Scagliola palustre x<br />

S Potamogeton crispus L. Brasca increspata x x<br />

S Potamogeton pectinatus L. Brasca comune x x<br />

S Potamogeton perfoliatus L. Brasca arrotondata x x<br />

S Potamogeton polygonifolius Pourr. Brasca palermitana x x<br />

S Potamogeton pusillus L. Brasca delle lagune x x<br />

S Ranunculus trichophyllus Chaix subsp. trichophyllus Ranuncolo capillare x x<br />

S Rorippa amphibia (L.) Besser Crescione di Chiana x x<br />

S Sparganium erectum L. s.l. Coltellaccio maggiore x x<br />

S Spirodela polyrhiza (L.) Schleid. Lenticchia d'acqua maggiore x x<br />

S Valeriana officinalis L. s.l. Valeriana comune x<br />

S Vallisneria spiralis L. Vallisneria x x<br />

S Veronica anagallis-aquatica L. Veronica acquatica x x<br />

Veronica beccabunga, Erba<br />

x<br />

S Veronica beccabunga L.<br />

grassa<br />

S Zannichellia palustris L. Zannichellia x x<br />

P Equisetum ramossissimum Desf. Equiseto ramossissimo x<br />

P Salvinia natans (L.) All. Erba pesce x x<br />

B Amblystegium fluviatile (Hedw.) Schimp. x x x<br />

B Fontinalis antipyretica Hedw. x x x<br />

B Hygrohypnum luridum (Hedw.) Jenn. x x<br />

A Chaetophora incrassata x<br />

A Chaetophora sp. (non incrassata) x<br />

A Chara globularis x x x<br />

A Cladophora glomerata x x x<br />

A Hydrodictyon reticulatum x x x<br />

A Lyngbya sp. x x x<br />

A Microspora sp. x x<br />

A Oedocladium sp. x x<br />

66/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

tipo nome scientifico nome comune 09 10 11<br />

A Oscillatoria sp. x x x<br />

A Phitophora sp. x x<br />

A Phormidium sp. x x x<br />

A Rhizoclonium sp. x<br />

A Spirogyra sp. x x<br />

A Stigeoclonium sp. x<br />

A Tetrasporidium sp. x x<br />

A Thorea hispida x x x<br />

A Ulothrix sp. x<br />

A Vaucheria sp. x<br />

A Zygnema sp. x x x<br />

Nel corso dei campionamenti (nel triennio) le specie maggiormente diffuse si sono rilevate Oscillatoria<br />

sp., (numero medio di stazioni colonizzate 29) Spirogyra sp. (numero medio di stazioni colonizzate<br />

26) e Cladophora glomerata (numero medio di stazioni colonizzate 24), tre taxa macroalgali caratteristici<br />

di ambienti da meso-eutrofici a ipertrofici; considerazioni che confermano i dati riportati nella<br />

prima relazione annuale di analisi. Peraltro, amplissima è la letteratura che evidenzia come la diffusione<br />

di C. glomerata sia strettamente legata al peggioramento qualitativo delle acque e, in particolare<br />

all’aumento della disponibilità di fosforo. Tra le spermatofite, la specie maggiormente rappresentata<br />

(numero medio di stazioni colonizzate 21) è Myriophyllum spicatum, un’entità ad ampia valenza<br />

ecologica considerata indicatrice di ambienti perturbati.<br />

Tabella 3.14. Rappresentatività delle specie a maggiore distribuzione nei tre anni di monitoraggio.<br />

Anno<br />

Specie 2009 2010 2011<br />

Ceratophyllum demersum 18 15 20<br />

Elodea nuttallii 10 11 12<br />

Lagarosiphon major (Ridl.) Moss 10<br />

Myriophyllum spicatum 20 20 23<br />

Najas marina marina 10 11 13<br />

Nasturtium officinale subsp. officinale 11<br />

Paspalum distichum L. 15<br />

Persicaria hydropiper (L.) Spach 13<br />

Phalaris arundinacea subsp. arundinacea 13<br />

Ranunculus trichophyllus trichophyllus 14 15 10<br />

Rorippa amphibia 10 10 15<br />

Vallisneria spiralis L. 17 17 13<br />

Veronica anagallis-aquatica L. 11 13<br />

Zannichellia palustris L. subsp. polycarpa 17<br />

Cladophora sp. 23 23 26<br />

Hydrodictyon reticulatum 17<br />

Oscillatoria sp. 28 28 30<br />

Rhizoclonium sp. 12<br />

Spirogyra sp. 26 26 26<br />

Per ora si è proceduto a una valutazione preliminare dei dati dei tre anni osservando scostamenti localmente<br />

notevoli in termini di diversità (cfr. per esempio i risultati per le stazioni 1, 4, 7) o coperture<br />

relative (cft. Allegato II) che possono essere da un certo punto di vista considerati espressione di<br />

un’estrema variabilità in termini di struttura e composizione delle comunità vegetali tra stazioni (cfr<br />

Allegato II). Tali risultati impongono un’accurata procedura di validazione dei dati acquisiti in campo<br />

67/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

nei tre anni di sperimentazione mediante una loro ponderazione in relazione al diverso gradiente di<br />

accessibilità dei siti tra anni, richiedendo inoltre un’ulteriore accurata analisi dei campioni macroalgali<br />

fissati (per una verifica della diversità specifica rilevata e dei rapporti di rappresentatività) oltre a<br />

un’approfondita verifica dei dati riportati sulle schede di campo per escludere possibili errori di valutazione<br />

in particolare per quanto riguarda le valutazioni spaziali delle coperture e abbondanze dei<br />

singoli taxa. Tali attività sar<strong>anno</strong> condotte entro la fine della sperimentazione. La percentuale di copertura<br />

media complessiva della componente macrofitica (± deviazione standard) è pari al 54 ± 11%<br />

per i primi due anni e al 43 ± 16%, con minimi e massimi rispettivamente del 10% e del 105%. La<br />

componente maggiormente rappresentata è quella macroalgale (che contribuisce per una quota<br />

compresa tra il 72 e l’80% alle percentuali di copertura complessiva) seguita da quella spermatofitica<br />

compresa tra il 19 e il 42%. Nel complesso, quindi, dominano taxa che possiamo considerare indicatori<br />

di ambienti sottoposti a perturbazioni non trascurabili ed elevati carichi di nutrienti (tabella<br />

3.15).<br />

Escluso pochissime stazioni (1, 4, 7 e 11), le macroalghe dominano incontrastate le comunità di produttori<br />

primari con elevatissime percentuali di copertura abbondanza, in oltre il 50% dei tratti indagati<br />

rappresentano mediamente tra i tre anni analizzati il 90% e più della copertura macrofitica (fino<br />

a rappresentarne il 100%). Procedendo dalle prime stazioni (dall’incile del lago d’Iseo) verso il tratto<br />

potamale vero e proprio (nei pressi della foce in Po), si osserva chiaramente una significativa riduzione<br />

delle percentuali di copertura delle spermatofite a vantaggio delle forme macroalgali; in particolare<br />

si osserva un chiaro comportamento speculare tra le due compagini dominanti le comunità analizzate;<br />

rilevando che già a 4 km dall’incile (dalla stazione 8) le cenosi sono dominate da forme macroalgali.<br />

I tratti fluviali dove si riconosce una comunità strutturata di piante superiori coincidono con i<br />

settori bacinizzati (tabella 3.15 e figura 3.54). In questi tratti la stabilizzazione dei tiranti e l’intensa<br />

sedimentazione del particellato sono in grado di originare condizioni adatte all’insediamento di forme<br />

macrofitiche tipiche di corpi idrici di tipo lentico (ad es., Vallisneria spiralis, Nuphar lutea, Persicaria<br />

amphibia, ecc.) in grado di contrastare più o meno efficacemente le forme macroalgali o fitoplanctoniche.<br />

Nei contesti di corrente turbolenta le forme macroalgali filamentose (prevalentemente<br />

Cladophora e Spirogyra) dominano le comunità incontrastate.<br />

Tabella 3.15. Rappresentatività delle specie a maggiore distribuzione.<br />

Stazione<br />

2009 2010 2011<br />

Copertura Spermatofite<br />

Copertura Pteridofite complessiva<br />

Copertura Briofite complessiva<br />

Copertura Algae complessiva<br />

Copertura Macrofite<br />

α diversità<br />

Copertura Spermatofite<br />

Copertura Pteridofite complessiva<br />

1 55 0 0 20 75 11 60 0 0 20 80 11 75 0 0 15 90 20<br />

3 5 0 0 20 25 11 0 0 0 25 25 8 0 0 0 20 20 11<br />

4 70 0 0 30 100 12 70 0 0 35 105 12 30 0 0 10 40 20<br />

6 15 0 0 50 65 15 5 0 0 55 60 15 5 0 0 15 20 12<br />

7 35 0 0 30 70 12 40 0 0 30 70 12 30 0 0 15 45 28<br />

8 + 0 0 45 45 13 0 0 0 45 45 13 0 0 0 10 10 15<br />

11 20 0 0 15 35 9 15 0 0 15 30 9 20 0 0 10 30 15<br />

14 + 0 0 70 70 10 0 0 0 70 70 10 0 0 0 10 10 15<br />

15 20 0 0 40 60 6 20 0 0 40 60 8 15 0 0 15 30 12<br />

16 + 0 0 25 25 4 0 0 0 25 25 4 0 0 0 15 15 11<br />

21 5 0 + 55 60 7 10 0 0 55 65 7 0 0 0 45 45 8<br />

24 + 0 0 75 75 9 0 0 0 75 75 9 5 0 5 50 60 12<br />

25 35 0 0 35 70 10 35 0 0 35 70 10 14 0 0 15 29 17<br />

26 + 0 0 15 15 9 0 0 0 15 15 7 5 0 0 50 55 19<br />

Copertura Briofite complessiva<br />

68/136<br />

Copertura Algae complessiva<br />

Copertura Macrofite<br />

α diversità<br />

Copertura Spermatofite<br />

Copertura Pteridofite complessiva<br />

Copertura Briofite complessiva<br />

Copertura Algae complessiva<br />

Copertura Macrofite<br />

α diversità


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Stazione<br />

2009 2010 2011<br />

Copertura Spermatofite<br />

Copertura Pteridofite complessiva<br />

Copertura Briofite complessiva<br />

Copertura Algae complessiva<br />

Copertura Macrofite<br />

α diversità<br />

Copertura Spermatofite<br />

Copertura Pteridofite complessiva<br />

27 + 0 0 25 25 8 0 0 0 25 25 9 0 0 0 60 60 13<br />

31 + 0 0 75 75 6 0 0 0 75 75 7 0 0 0 80 80 24<br />

32 20 0 0 75 95 6 20 0 0 75 95 7 35 0 0 15 50 18<br />

35 5 0 + 85 90 16 5 0 0 85 90 16 5 0 0 80 85 24<br />

36 + 0 + 70 70 11 0 0 0 70 70 12 0 0 0 95 95 23<br />

39 + 0 0 80 90 12 0 5 0 80 85 13 0 0 0 95 95 19<br />

42 0 0 + 75 75 21 0 0 0 75 75 19 10 0 0 90 100 33<br />

47 + 0 + 25 25 6 0 0 0 25 25 8 5 0 0 10 15 6<br />

59 + 0 0 45 45 8 0 5 0 45 50 8 0 5 0 10 15 8<br />

62 15 0 0 25 40 14 15 0 0 25 40 14 30 0 0 15 45 15<br />

63 15 0 + 35 50 14 10 0 0 35 45 14 25 0 5 10 40 15<br />

68 + 0 0 10 10 10 0 0 0 10 10 10 10 0 0 10 20 12<br />

73 + 0 0 45 45 11 0 0 0 45 45 11 0 0 0 25 25 17<br />

77 + 0 + 15 15 13 0 0 0 15 15 13 5 0 0 15 20 14<br />

78 + 0 0 35 35 10 0 0 0 35 35 10 10 0 0 10 20 11<br />

80 + + 0 30 30 11 0 0 0 30 30 12 0 0 5 10 15 9<br />

M 23 0 0 43 54 11 10 0 0 43 54 11 11 0 1 31 43 16<br />

SD 20 0 0 23 26 4 18 1 0 23 26 3 16 1 2 29 29 6<br />

ES 4 0 0 4 5 1 3 0 0 4 5 1 3 0 0 5 5 1<br />

Max 70 0 0 85 100 21 70 5 0 85 105 19 75 5 5 95 100 33<br />

Min 0 0 0 10 10 4 0 0 0 10 10 4 0 0 0 10 10 6<br />

Copertura % delle macrofite<br />

Copertura %delle macroalghe<br />

Copertura %delle spermatofite<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

Figura 3.54. I grafici riportano i trend delle copertura-abbondanza % della comunità macrofitica complessiva<br />

(in alto) e i singoli contributi delle componenti macroalgale e spermatofitica, i dati si riferiscono ai tre anni di<br />

sperimentazione.<br />

Copertura Briofite complessiva<br />

Copertura Algae complessiva<br />

Copertura Macrofite<br />

α diversità<br />

Copertura Spermatofite<br />

Copertura Pteridofite complessiva<br />

120 140 160 180 200 220 240<br />

120 140 160 180 200 220 240<br />

120 140 160 180 200 220 240<br />

69/136<br />

progressive chilometriche<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

Copertura Briofite complessiva<br />

Copertura Algae complessiva<br />

Copertura Macrofite<br />

α diversità


L’uso della macrofite come indicatori<br />

Indice Biologique Macrophyitique en Rivière (IBMR)<br />

Nei contesti lotici manca ad oggi un adeguato approfondimento conoscitivo a scala nazionale: a oggi<br />

non si è proceduto sistematicamente allo studio delle cenosi macrofitiche e, come premesso nel paragrafo<br />

metodologico, non si dispone di uno specifico indice italiano. L’emanazione della WFD ha<br />

stimolato e amplificato il numero di ricerche applicate di campo che sono state, nella maggior parte<br />

dei casi, condotte coerentemente alla norma EN 14184 (CEN, 2003) da cui è stato derivato il protocollo<br />

nazionale non ufficiale (APAT, 2007), da noi applicato. A livello comunitario sono stati, invece,<br />

elaborati numerosi indici ampiamente applicati anche alla realtà italiana; solo per citare i principali<br />

ricordiamo: il Macrophyte Index Scheme MIS (Caffrey, 1987), il Trophic Index (Newbold & Holmes,<br />

1987), Plant Score (Harding, 1981), gli Indici GIS (Haury et al.,1996), il Nutrient Status Order color<br />

band (Haslam, 1997), il Mean Trophyc Rank (Newman et al., 1997), l’Indice Biologique Macrophyitique<br />

en Rivière IBMR (AFNOR, 2003) e ilTrophic Index Macrophyte TIM (Schneider & Melzer, 2004).<br />

Nella maggior parte dei casi tali indici sono costruiti su degli score specie-specifici, cioè si è proceduto<br />

alla definizione di una lista di taxa indicatori (a seconda degli indici, da 30-40 a 250) a ciascuno dei<br />

quali è associato un indice specifico Ci (score) di sensibilità o di tolleranza. Solamente in qualche caso<br />

è stato associato anche un coefficiente di stenoecia Ei (reliability). Peraltro, gran parte degli indici<br />

considerano anche il parametro abbondanza (della comunità e dei principali taxa indicatori) attraverso<br />

l’attribuzione di coefficiente di copertura (Ki) alle specie presenti nelle stazioni di monitoraggio<br />

(Minciardi et al., 2010a).<br />

Nel contesto europeo, l’IBMR è tra le poche metodologie pienamente indirizzate alla caratterizzazione<br />

delle cenosi macrofitiche in senso ecologico e, quindi, non esclusivamente in ottica di stato trofico.<br />

Sulla base di questa riflessione, in accordo a quanto avanzato da Minciardi et al. (2010a) riteniamo<br />

che, tra gli Indici macrofitici sperimentati, proprio l’IBMR ovvero l’Indice Macrofitico adottato in<br />

Francia, sia applicabile in tutto il territorio italiano avendo già dimostrata una sua buona applicabilità<br />

(Gerbaz et al, 2005; Minciardi et al., 2005; Morgana et al; 2005; ARPAV, 2008; ARPA Sicilia, 2008;<br />

Mezzotero et al., 2009; Minciardi et al., 2010b) .<br />

La metodologia dell’IBMR si basa sull’analisi della comunità delle macrofite acquatiche utilizzando<br />

una lista di taxa indicatori per i quali è stata valutata, in campo, la sensibilità, in primo luogo, nei confronti<br />

delle concentrazioni di azoto ammoniacale e ortofosfati. A ciascuna specie corrisponde un valore<br />

indicatore (che varia da 0 a 20) di sensibilità vs. lo stato trofico. La raccolta dei dati di campo è<br />

del tutto analoga a quanto previsto dal protocollo APAT (2007). I dati di copertura reali v<strong>anno</strong>, però,<br />

tradotti in corrispondenti coefficienti di copertura sensu IBMR mediante una semplice conversione<br />

così come riportato in tabella 3.16. Alle specie sporadiche (copertura-abbondanza = +) si dovrà associare<br />

il coefficiente di copertura 1.<br />

Tabella 3.16. tabella di conversione dei coefficienti di copertura-abbondanza.<br />

copertura reale coefficienti di copertura significato secondo IBMR<br />


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Ei = coefficiente di stenoecia; Ki= coefficiente di copertura; Ci= coefficiente di sensibilità; n = numero<br />

dei taxa indicatori<br />

Nel complesso, sono stati identificati i valori di E e C per complessivi 210 taxa (2 funghi, 44 macroalghe,<br />

2 licheni, 15 epatiche, 37 muschi, 3 felci e 107 spermatofite). Sulla base dei risultati ottenuti la<br />

stazione monitorata è classificabile in cinque classi di trofia come riportato in tabella 3.17.<br />

Tabella 3.17. tabella di conversione dei coefficienti di copertura-abbondanza.<br />

Valore IBMR Livello trofico Gradazione cromatica<br />

IBMR ≥ 14 Molto lieve blu<br />

12 ≤ IBMR < 14 Lieve verde<br />

10 ≤ IBMR < 12 Medio giallo<br />

8 ≤ cop < 10 Elevato arancione<br />

IBMR ≤ 8 Molto elevato rosso<br />

Rispetto alla componente floristica dell’Oglio sublacuale, non è stato possibile associare un data valore<br />

di Ei e Ci a 14 differenti entità (dieci spermatofite: Carex elata subsp. elata, Equisetum ramossissimum,<br />

Lindernia palustris, L. dubia, Ludwigia hexapetala e Lythrum salicaria, Paspalum distichum,<br />

Phalaris arundinacea subsp. arundinacea, Potamogeton pusillus e Valeriana officinalis; e tre forme<br />

macroalgali: Oedocladium sp., Phitophora sp., e Tetrasporidium sp.) che, nel complesso, sono comunque<br />

forme estremamente sporadiche (sia in termini di rappresentatività lungo il fiume Oglio, sia<br />

per quanto riguarda le % di copertura abbondanza; cfr. Tabella I in Appendice). Non averle considerate<br />

nel calcolo dell’indice non inficia, quindi, il valore e la rappresentatività dell’indicatore stesso.<br />

Nel complesso, l’IBMR raffigura un corso d’acqua profondamente manomesso (livello trofico di classe<br />

media: di poco inferiore a 9 per i primi due anni e pari a 7.9 per il 2011 – in altre parole il fiume tende<br />

ad essere classificato in un livello trofico “elevato” o “molto elevato”) senza evidenziare gradienti significativi<br />

di qualità tra stazioni o settori di corso d’acqua (tabella 3.18). Nel corso dei tre anni si osserva<br />

un progressivo peggioramento dell’IBMR e del livello trofico corrispondente, in particolare per<br />

quanto riguarda il settore propriamente potamale del fiume (delimitato tra le progressive chilometriche<br />

214 - 256) per il quale, con ogni probabilità, la metodica applicata non è in grado di rilevare adeguatamente<br />

il livello di alterazione del sistema fluviale. I valori misurati anche se sono ripartiti in tre<br />

distinte classi di valore trofico (molto elevato, elevato e medio – quest’ultima classe non rilevata nella<br />

stagione 2011) sono tutti molto prossimi; in particolate i valori peggiori sono di poco inferiori al limite<br />

di classe (IBMR = 8), condizione rilevata nelle prime due stagioni vegetative in analisi; nel corso<br />

dell’estate 2011, invece, ben 5 stazioni (3, 16, 68, 77 e 80) h<strong>anno</strong> presentato valori inferiori al 7.<br />

Quanto alle migliori performance, nel corso dei primi 2 anni si sono registrati valori di poco superiori<br />

al valore 10 (stazioni 6, 31, 39 e 59), mentre nel 2011 i valori massimi si sono fermati alla soglia del<br />

9.9 (stazioni 47 e 59). In generale, comunque, l’IBMR riconosce tra i siti a minor qualità (classe con<br />

livello trofico molto elevato) i principali tratti bacinizzati del fiume (1, 4, 7 e 14) e il settore propriamente<br />

potamale, indicando il ruolo non trascurabile dell’interruzione della continuità idromorfologica<br />

nel modulare l’affermazione e lo sviluppo delle cenosi macrofitiche che tendono ad allontanarsi<br />

significativamente da quanto atteso in base ai paradigmi dell’ecologia fluviale [dal River<br />

Continuum concept (RCC) al flood pulse concept (FPC)]. Quanto alla determinazione dell’EQR (il rapporto<br />

tra il valore di IBMR e il valore di riferimento per il fiume Oglio sub-lacuale), nel complesso il<br />

sistema si presenta in uno stato “sufficiente” (con numerosi tratti classificati “buoni” o “eccellenti”);<br />

nei tre anni si è osservata una progressiva riduzione della rappresentatività delle classi migliori anche<br />

se il sistema fluviale non si colloca mai in uno stato inferiore al “sufficiente” (mai al di sotto del 60%<br />

del valore di riferimento).<br />

71/136


Tabella 3.18. IBMR e livello trofico corrispondente.<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

2009 2010 2011<br />

Stazioni Prog. km IBMR EQR livello trofico IBMR EQR Livello trofico IBMR EQR livello trofico<br />

1 112 7.7 0.74 Sufficiente molto elevato 7.8 0.74 Sufficiente Molto elevato 7.2 0.68 Sufficiente molto elevato<br />

3 113 8.1 0.77 Sufficiente elevato 8.0 0.76 Sufficiente elevato 6.9 0.66 Sufficiente elevato<br />

4 114.2 7.1 0.68 Sufficiente molto elevato 6.9 0.66 Sufficiente Molto elevato 7.1 0.68 Sufficiente molto elevato<br />

6 114 9.4 0.90 Buono elevato 10.0 0.95 Eccellente elevato 8.4 0.80 Buono elevato<br />

7 115 7.9 0.75 Sufficiente molto elevato 7.9 0.75 Sufficiente Molto elevato 7.8 0.75 Sufficiente molto elevato<br />

8 116 9.1 0.87 Buono elevato 9.1 0.87 Buono elevato 8.9 0.85 Buono elevato<br />

11 119.5 8.4 0.80 Sufficiente elevato 8.5 0.81 Buono elevato 7.8 0.75 Sufficiente molto elevato<br />

14 121.5 7.6 0.73 Sufficiente molto elevato 7.6 0.73 Sufficiente Molto elevato 7.5 0.72 Sufficiente molto elevato<br />

15 124 9.2 0.88 Buono elevato 8.0 0.76 Sufficiente Molto elevato 8.1 0.77 Sufficiente elevato<br />

16 124.4 8.1 0.77 Sufficiente elevato 8.1 0.77 Sufficiente elevato 6.7 0.64 Sufficiente molto elevato<br />

21 126.9 8.8 0.83 Buono elevato 8.6 0.82 Buono elevato 8.3 0.79 Sufficiente elevato<br />

24 130 8.0 0.76 Sufficiente molto elevato 8.0 0.76 Sufficiente Molto elevato 7.0 0.67 Sufficiente molto elevato<br />

25 131.5 8.1 0.77 Sufficiente elevato 8.1 0.77 Sufficiente elevato 7.3 0.70 Sufficiente molto elevato<br />

26 133 9.3 0.88 Buono elevato 9.3 0.88 Buono elevato 9.5 0.90 Eccellente elevato<br />

27 137 9.1 0.87 Buono elevato 9.3 0.88 Buono elevato 9.0 0.86 Buono elevato<br />

31 143 10.9 1.04 Eccellente medio 10.4 0.99 Eccellente medio 8.9 0.85 Buono elevato<br />

32 143.5 8.1 0.78 Sufficiente elevato 8.8 0.84 Buono elevato 7.5 0.72 Sufficiente molto elevato<br />

35 147.5 8.7 0.82 Buono elevato 9.0 0.86 Buono elevato 9.2 0.88 Buono elevato<br />

36 148 9.7 0.93 Eccellente elevato 9.8 0.93 Eccellente elevato 8.8 0.84 Buono elevato<br />

39 154.5 10.3 0.98 Eccellente medio 10.2 0.97 Eccellente medio 7.7 0.73 Sufficiente molto elevato<br />

42 162 8.7 0.83 Buono elevato 8.9 0.85 Buono 9.1 0.87 Buono elevato<br />

47 180 9.6 0.92 Eccellente elevato 7.8 0.75 Sufficiente Molto elevato 9.9 0.94 Eccellente elevato<br />

59 196 10.5 1.00 Eccellente medio 10.5 1.00 Eccellente medio 9.9 0.94 Eccellente elevato<br />

62 214 8.0 0.76 Sufficiente elevato 8.0 0.76 Sufficiente elevato 7.0 0.67 Sufficiente molto elevato<br />

63 218 9.0 0.86 Buono elevato 9.2 0.87 Buono elevato 7.5 0.71 Sufficiente molto elevato<br />

68 223 8.3 0.79 Sufficiente elevato 8.3 0.79 Sufficiente elevato 6.4 0.61 Sufficiente molto elevato<br />

73 226 8.8 0.83 Buono elevato 8.8 0.83 Buono elevato 8.0 0.77 Sufficiente elevato<br />

77 234 8.6 0.82 Buono elevato 8.6 0.82 Buono elevato 6.7 0.64 Sufficiente molto elevato<br />

78 247 8.6 0.82 Buono elevato 8.6 0.82 Buono elevato 7.2 0.68 Sufficiente molto elevato<br />

80 256 8.5 0.81 Buono elevato 8.3 0.79 Sufficiente elevato 6.4 0.61 Sufficiente molto elevato<br />

72/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

3.4. Azione 3 - Monitoraggio DIATOMEE<br />

L’elenco dei taxa rinvenuti, gli inventari (abbondanze relative su un totale di 400 individui identificati),<br />

gli indici diatomici e di diversità calcolati per ciascun punto per la campagna n°5/2010, n°6/2010 e<br />

n°9/2011, sono riportati in Allegato II.<br />

CAMPAGNA DI MISURA ESTIVA (N°5)<br />

Analisi della comunità diatomica nei tratti a monte e a valle delle centrali idroelettriche<br />

La diversità delle comunità diatomiche nei campioni della campagna estiva (n°5/2010) è particolarmente<br />

elevata in tutti i siti campionati, in particolare nella stazione a monte della centrale ENEL Tagliuno<br />

(sito 7). Nel confronto tra siti a monte e a valle delle centrali, si evidenzia una leggera perdita<br />

di biodiversità nei tratti subito a valle, anche se i valori dell’Indice di Sh<strong>anno</strong>n rimangono elevati (tabella<br />

3.19., figura 3.55).<br />

Tabella 3.19. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a<br />

valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e per le stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />

a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />

2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°5.<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Diversità Sh<strong>anno</strong>n (logaritmo base 2)<br />

Tagliuno Urago<br />

M<br />

V<br />

7 8 24 26<br />

Figura 3.55. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a<br />

valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e per le stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />

a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />

2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°5.<br />

In generale, tutte le comunità diatomiche analizzate sembrano strutturalmente mature, con una<br />

buona percentuale di taxa pionieri (prostrati ed adnati) e colonizzatori secondari (peduncolati e filamentosi).<br />

L’elevata percentuale di taxa coloniali e planctonici (Cyclotella comensis, Fragilaria crotonensis,<br />

Staurosira venter, Staurosirella pinnata,) nei siti 7 e 8 è indicatore di un flusso prevalentemente<br />

lentico. Il valore leggermente più basso dell’indice di biodiversità di Sh<strong>anno</strong>n e l’aumento in percentuale<br />

di Achnanthidium minutissimum e Cocconeis placentula var. euglypta (taxa prostrati e pionieri)<br />

nel sito 26 potrebbe essere sintomo di un lieve disturbo di tipo fisico (per esempio variazioni di<br />

portata) (figure 3.56 e 3.57).<br />

73/136<br />

M<br />

V


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Figura 3.56. Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte<br />

(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni<br />

fluviali 25 e 26, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento<br />

della Centrale Elettra 2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°5.<br />

Dal punto di vista qualitativo, tutte e 4 le stazioni risultano in seconda classe di qualità (ambiente<br />

mesotrofico) per gli indici IPS e IBD (figura 3.57).<br />

20<br />

17<br />

13<br />

9<br />

5<br />

0<br />

IPS (Coste in Cemagref,1982)<br />

Tagliuno Urago<br />

M V M<br />

M V M<br />

V<br />

7 8 24 26<br />

7 8 24 26<br />

Figura 3.57. Indici IPS e IBD per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle<br />

(tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />

a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra 2000 di<br />

Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°5.<br />

Più severi sono invece i giudizi espressi dall’indice TID che classifica il sito 7 in classe di qualità VII (ovvero<br />

ambiente eu-politrofico; P tot medio >0.1 mg/l) mentre i siti 8, 24 e 26 in VI classe (ovvero am-<br />

74/136<br />

20<br />

17<br />

13<br />

9<br />

5<br />

0<br />

IBD (Lenoir & Coste, 1996)<br />

Tagliuno Urago<br />

M V M<br />

M V M V


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

biente eutrofico; P tot medio 0.03-0.1 mg/l). L’indice TI è stato elaborato per valutare lo stato trofico<br />

di corsi d’acqua alpini a quote elevate; riesce per cui a discriminare meglio di tutti gli altri indici lievi<br />

variazioni di trofia in ambienti ultra-oligotrofici. Al contrario, in corsi d’acqua planiziali tende ad esprimere<br />

giudizi di qualità piuttosto severi. La percentuale di taxa tolleranti l’inquinamento (%PTV) è<br />

piuttosto consistente (ca. 20%) ma in linea con la tipologia di comunità analizzata e l’ambiente mesotrofico.<br />

4<br />

3,4<br />

3,1<br />

2,6<br />

2,2<br />

1,8<br />

1,5<br />

1<br />

0<br />

4<br />

3,4<br />

3,1<br />

2,6<br />

2,2<br />

1,8<br />

1,5<br />

1<br />

TID (Rott et al., 1999)<br />

TID (Rott et al., 1999)<br />

Tagliuno Urago<br />

M<br />

V<br />

M<br />

V<br />

100%<br />

90%<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

0%<br />

0<br />

44 7 53 8 59 24 63 26 80<br />

%PTV %PTV (Kelly (Kelly et et al., al., 1995)<br />

Tagliuno Urago<br />

100% M V M V<br />

7 8 844 24 53 59 26 63 80<br />

Figura 3.58. Indici TID e %PTV per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a Monte (tratto bacinizzato) e a<br />

Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />

a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />

2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°5.<br />

Analisi della comunità diatomica nelle stazioni di campionamento Arpa<br />

90%<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

0%<br />

%VALVE SENSIBILI<br />

%VALVE TOLLERANTI<br />

Esiste una netta differenza tra l’indice di diversità di Sh<strong>anno</strong>n e il numero di specie nel sito 44 rispetto<br />

ai siti più a valle. Pur presentando un numero di specie elevato e una buona ripartizione, il sito 44<br />

ha una biodiversità più bassa degli altri.<br />

Tabella 3.20. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le<br />

stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°5).<br />

75/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Figura 3.59. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />

ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°5).<br />

In particolare, la comunità del sito 44 è composta per il 45% da Achnanthidium minutissimum, una<br />

specie pioniera, colonizzatrice primaria, in grado di tollerare stress ambientali di tipo fisico (come variazioni<br />

della portata, banalizzazione del substrato fluviale e opere in alveo in generale). A. minutissimum<br />

è considerata una specie cosmopolita ed è ampiamente diffusa in qualsiasi tipo ambiente,<br />

dall’oligo al mesotrofico, non è però in grado di tollerare elevati livelli di eutrofizzazione (eu, poli e<br />

ipertrofico), per questo motivo la maggior parte degli indici diatomici la considerano una specie sensibile,<br />

seppur con un grado di affidabilità ecologica (in termini di bioindicatore ambientale) solo sufficiente,<br />

data la sua ampia diffusione. La comunità cambia nelle stazioni più a valle. La biodiversità e la<br />

ricchezza specifica aumentano nettamente, per raggiungere un picco nel sito 53. Tutte e 4 le stazioni<br />

sono costituite da una comunità matura in buona parte composta da colonizzatori secondari e mobili<br />

(specie appartenenti al genere Navicula e Nitzschia). La quasi totale assenza di specie appartenenti al<br />

genere Achnanthidium indica un netto abbassamento della qualità fluviale. In generale le specie dominanti<br />

sono α-mesosaprobie oligoalobie tolleranti caratteristiche di ambienti mesotrofici (es. Eolimna<br />

minima e Nitzschia palea) e β-mesosaprobie, generalmente alofile (es. Nitzschia sociabilis)<br />

(Dell’Uomo, 2004). Il progressivo aumento della conducibilità e la diminuzione della velocità della<br />

corrente procedendo verso valle, è segnato da un aumento percentuale di taxa planctonici e alofili<br />

(es. Cyclotella atomus e C. meneghiniana) nella stazione 80.<br />

76/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

50<br />

45<br />

40<br />

35<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

ADMI<br />

APED<br />

RSIN<br />

NFO<br />

N<br />

44<br />

Figura 3.60. Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente<br />

coincidenti con le stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria<br />

(campagna estiva n°5).<br />

Dal punto di vista qualitativo si nota anche in questo caso una netta differenza tra il sito 44 e le stazioni<br />

a valle. Questo è in linea con le concentrazioni di nutrienti rilevate nella colonna d’acqua, in particolare<br />

il fosforo, leggermente meno elevate in 44 rispetto agli altri siti.<br />

L’IPS tende in questo caso ad esprimere giudizi più severi rispetto all’IBD. Questo è principalmente<br />

dovuto ai valori di sensibilità ed affidabilità assegnati a una delle specie più abbondanti nei campioni:<br />

Nitzschia palea. La consistente presenza di questa specie nei campioni analizzati incide molto negativamente<br />

sul valore finale dell’IPS, che la considera un indicatore molto affidabile di una condizione<br />

ambientale compromessa. L’indice IBD, al contrario, giudica la specie un sufficiente indicatore (dunque<br />

con un peso minore nel calcolo dell’indice) di ambienti meso-eutrofici, assegnandole un range<br />

ecologico più ampio. L’IBD, inoltre, tende a sovrastimare la sensibilità ed affidabilità ecologica di Achnanthidium<br />

minutissimum, la presenza di questa specie nel campione 44 fa si che il giudizio di qualità<br />

ambientale per questo sito sia ottimo.<br />

Sulla base della nostra esperienza, crediamo che in questo caso il giudizio finale espresso dall’IPS<br />

possa essere considerato più attendibile rispetto a quello dell’IBD.<br />

77/136<br />

CAEX<br />

CPLE<br />

ADBI<br />

NCTE


20<br />

17<br />

13<br />

9<br />

5<br />

0<br />

4<br />

3,4<br />

3,1<br />

2,6<br />

2,2<br />

1,8<br />

1,5<br />

1<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

IPS (Coste in Cemagref,1982)<br />

44 53 59 63 80<br />

Figura 3.61. Indici IPS e IBD per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />

ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°5).<br />

I giudizi espressi dall’indice IPS sono invece concordi con quelli del TID. Anche la percentuale di valve<br />

tolleranti l’inquinamento aumenta progressivamente procedendo verso valle e raggiunge il 46% nel<br />

sito 80.<br />

TID (Rott et al., 1999)<br />

100%<br />

90%<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

44 53 59 63 80<br />

%PTV (Kelly et al., 1995)<br />

%VALVE SENSIBILI<br />

%VALVE TOLLERANTI<br />

0%<br />

0<br />

44 53 59 63 80<br />

44 53 59 63 80<br />

Figura 3.62. Indici TID e %PTV per le stazioni<br />

fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano,<br />

Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°5).<br />

CAMPAGNA di misura autunnale (n°6)<br />

Analisi della comunità diatomica nei tratti a monte e a valle delle centrali idroelettriche<br />

20<br />

17<br />

13<br />

9<br />

5<br />

0<br />

78/136<br />

IBD (Lenoir & Coste, 1996)


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Gli indici di diversità di Sh<strong>anno</strong>n sono particolarmente elevati, soprattutto quelli per le stazioni a<br />

monte e a valle della centrale ENEL Tagliuno. Non si registrano significative variazioni in termini di<br />

biodiversità tra i siti a monte e quelli a valle delle centrali (tabella 3.21 e figura 3.63).<br />

Tabella 3.21. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a<br />

valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e per le stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />

a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />

2000 di Urago d’Oglio, per la campagna autunnale n°6.<br />

n° generi*<br />

n°<br />

specie*<br />

Indice di<br />

Sh<strong>anno</strong>n evenness<br />

7 17 41 4,35 0,81<br />

8 27 48 4,39 0,79<br />

24 21 37 3,83 0,74<br />

26 15 29 3,86 0,79<br />

* su 400 individui<br />

identificati<br />

Figura 3.63. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a<br />

valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e per le stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />

a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />

2000 di Urago d’Oglio, per la campagna autunnale n°6.<br />

Le comunità analizzate presentano una composizione in specie abbastanza simile: i taxa più frequentemente<br />

rinvenuti e più abbondanti sono Amphora pediculus, Diatoma tenuis e Nitzschia dissipata. A.<br />

pediculus è una diatomea alcalofila (principalmente rinvenuta in corsi d’acqua con pH>7), potenzialmente<br />

aerofila, perciò in grado di tollerare brevi periodi di siccità. In generale è una specie mediamente<br />

tollerante, caratteristica di ambienti mesotrofici; il suo valore di affidabilità ecologica, in termini<br />

di bioindicatore ambientale, è solo sufficiente a causa della sua ampia distribuzione. E’ presente<br />

con abbondanze consistenti in tutti i siti tranne che in 24 (sito monte di Urago). Diatoma tenuis è una<br />

specie sia planctonica che bentonica, alcalofila, di acque con contenuto elettrolitico medio-alto e di<br />

mediocre qualità. E’ in grado di crescere anche in condizioni di ossigenazione moderate (comunque<br />

79/136


50%). Nitzschia dissipata è una specie tollerante moderati carichi di nutrienti e in grado di resistere<br />

anche a contaminazione da parte di erbicidi o metalli pesanti.<br />

Le comunità prese in esame sono comunque ben strutturate e mature, non sembrano esserci taxa<br />

che denotino uno stress di tipo fisico nei siti a valle delle opere di sbarramento.<br />

% abbondanza<br />

% abbondanza<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

28<br />

24<br />

20<br />

16<br />

12<br />

8<br />

4<br />

0<br />

APED<br />

NDIS<br />

DITE<br />

NFON<br />

ADMI<br />

EOMI<br />

NTPT<br />

AMMO<br />

ADMI<br />

NDIS<br />

7<br />

24<br />

DITE<br />

NCTO<br />

CCMS<br />

NCTO<br />

CPLE<br />

APED<br />

ESBM<br />

NPAD<br />

CPLE<br />

NANT<br />

FCVA<br />

SPIN<br />

ADEU<br />

NYCO<br />

Figura 3.64. Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte<br />

(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni<br />

fluviali 25 e 26, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento<br />

della Centrale Elettra 2000 di Urago d’Oglio, per la campagna autunnale n°6.<br />

Entrambi gli indici denotano una buona qualità dei corsi d’acqua dal punto di vista del carico organico.<br />

Si evidenzia addirittura un lieve aumento del valore di IPS e IBD nelle stazioni a valle, soprattutto<br />

sul Tagliuno. Questo è probabilmente dovuto a un consistente aumento di N. dissipata che, pur essendo<br />

una specie β-mesosaproba come A. pediculus ha una valenza ecologica molto più alta rafforzando<br />

il risultato finale dell’indice in seconda classe di qualità.<br />

% abbondanza<br />

% abbondanza<br />

20<br />

18<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

28<br />

24<br />

20<br />

16<br />

12<br />

8<br />

4<br />

0<br />

80/136<br />

NDIS<br />

APED<br />

DITE<br />

ADMI<br />

8<br />

CCMS<br />

26<br />

APED<br />

NDIS<br />

ADMI<br />

NFON<br />

EOMI<br />

CBAC<br />

NCTV<br />

EOCO<br />

RSIN<br />

DITE<br />

NCTE<br />

ADEU<br />

NANT<br />

NRCH<br />

NCTO<br />

ESBM<br />

MAPE<br />

NFON<br />

PSBR<br />

NCTO<br />

EOMI<br />

AMMO


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

20<br />

17<br />

13<br />

9<br />

5<br />

0<br />

IPS (Coste in Cemagref, 1982)<br />

Tagliuno Urago<br />

M<br />

V<br />

V<br />

M<br />

7 8 24 26<br />

Figura 3.65. Indici IPS e IBD per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle<br />

(tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />

a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra 2000 di<br />

Urago d’Oglio, per la campagna autunnale n°6.<br />

Come sempre più severo è l’indice trofico di Rott che classifica tutti e 4 i siti in 7° classe di qualità, ovvero<br />

eu-politrofico con P totale medio >0.1 mg/l. Un lieve miglioramento nelle due stazioni a valle è<br />

confermato da una percentuale più bassa di taxa tolleranti, soprattutto in 8.<br />

4<br />

3,4<br />

3,1<br />

2,6<br />

2,2<br />

1,8<br />

1,5<br />

1<br />

0<br />

Tagliuno<br />

M<br />

TID (Rott et al., 1999)<br />

V<br />

Urago<br />

M V<br />

7 8 24 26<br />

Figura 3.66. Indici TID e %PTV per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a Monte (tratto bacinizzato) e a<br />

Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />

a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />

2000 di Urago d’Oglio, per la campagna autunnale n°6.<br />

Analisi della comunità diatomica nelle stazioni di campionamento Arpa<br />

La biodiversità e il numero di specie all’interno dei 4 campioni è sorprendentemente alta. Nonostante<br />

questo, la densità in termini di individui all’interno dei vetrini è piuttosto bassa, soprattutto nei siti<br />

53, 59 e 80 in cui la quantità di detrito è elevata. In tutti i campioni, comunque, è stato possibile identificare<br />

un numero sufficiente di individui per il calcolo degli indici.<br />

81/136<br />

100<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

20<br />

17<br />

13<br />

9<br />

5<br />

0<br />

IBD (Lenoire & Coste, 1996)<br />

Tagliuno Urago<br />

M<br />

V<br />

V<br />

M<br />

7 8 24 26<br />

% VALVE SENSIBILI<br />

%PTV (Kelly et al., 1995) % VALVE TOLLERANTI<br />

7 8 24 26


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Tabella 3.22. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le<br />

stazioni ARPA di Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna autunnale n°6).<br />

n°<br />

generi*<br />

n°<br />

specie*<br />

Indice di<br />

Sh<strong>anno</strong>n evenness<br />

53 26 57 4,66 0,8<br />

59 33 75 5,41 0,87<br />

63 32 65 5,25 0,87<br />

80 29 60 4,82 0,82<br />

* su 400 individui identificati<br />

Figura 3.67. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />

ARPA di Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna autunnale n°6).<br />

Le comunità sono mature e ben diversificate, composte da taxa prostrati ed adnati (Achnanthidium),<br />

eretti (Gomphonema), mobili (Nitzschia e Navicula) e planctonici formanti o meno colonie (Cyclotella<br />

e Staurosirella). In generale le specie dominanti nei campioni sono Amphora montana, Diatoma tenuis<br />

e Achnanthidium minutissimum. A. montana è una specie β-mesosaproba in grado di tollerare<br />

brevi periodi di siccità. Da segnalare la presenza di Eolimna comperei, descritta recentemente come<br />

specie esotica a carattere invasivo. Ad oggi, in Italia, è stata rinvenuta solo in Piemonte nel fiume<br />

Bormida di Millesimo, mentre in Europa è stata segnalata in Spagna e in Francia, spesso con<br />

un’abbondanza relativa elevata (40-50% sull’intero campione) (Ector & Coste, 2000).<br />

82/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

% abbondanza<br />

% abbondanza<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

DITE<br />

DITE<br />

APED<br />

APED<br />

ADMI<br />

SPIN<br />

53<br />

EOMI<br />

CPLE<br />

CCMS<br />

CPED<br />

PRST<br />

ACOP<br />

Figura 3.68. Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 53, 59, 63, 80 rispettivamente<br />

coincidenti con le stazioni ARPA di Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna autunnale n°6).<br />

Nonostante i siti campionati ricadano tutti in seconda classe di qualità (vedi IBD), è da notare che il<br />

valore effettivo ottenuto dal calcolo è al limite con la terza classe, ovvero ambiente eutrofico. Questo<br />

è dovuto alla presenza, in alcuni casi anche consistente, di specie α-mesosaprobe come Eolimna minima<br />

e Fistulifera saprophila.<br />

20<br />

13<br />

9<br />

5<br />

0<br />

SPIN<br />

CPLE<br />

NPAD<br />

EOMI<br />

63<br />

NDIS<br />

GPAR<br />

IPS (Coste in Cemagref, 1982)<br />

53 59 63 80<br />

NFON<br />

CCMS<br />

DVUL<br />

FSAP<br />

MAEX<br />

Figura 3.69. Indici IPS e IBD per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />

ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna autunnale n°6).<br />

Il TID definisce i siti di campionamento 59 e 63 eu-politrofici, in 7° classe di qualità. Il sito 53 è da considerarsi<br />

in una classe di qualità leggermente superiore (eutrofico) ma il valore dell’indice coincide<br />

con la soglia che delimita la 6° e la 7° classe. Il sito 80 ricade invece pienamente in 6° classe di qualità,<br />

ovvero caratterizzata da una concentrazione media di P totale compresa tra 0.03-0.1 mg/l. La percen-<br />

83/136<br />

% abbondanza<br />

% abbondanza<br />

20<br />

13<br />

9<br />

5<br />

0<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

20<br />

18<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

59<br />

AMMO<br />

DITE<br />

ADMI<br />

NVIP<br />

EOMI<br />

FSAP<br />

RSIN<br />

SCON<br />

CPLE<br />

APED<br />

NPAD<br />

NFON<br />

CCMS<br />

NCTE<br />

NDIS<br />

PLFR<br />

EOCO<br />

ADMI<br />

SPIN<br />

DITE<br />

APED<br />

NPAD<br />

80<br />

IBD (Lenoire & Coste, 1996)<br />

53 59 63 80<br />

ADBI<br />

CPLE<br />

FSAP<br />

NFON<br />

RSIN<br />

CMEN


4<br />

3,4<br />

3,1<br />

2,6<br />

2,2<br />

1,8<br />

1,5<br />

1<br />

0<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

tuale di valve tolleranti rientra nella norma, fa eccezione il sito 63 in cui si registra un lieve inquinamento<br />

organico.<br />

TID (Rott et al., 1999)<br />

53 59 63 80<br />

100<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

%PTV (Kelly et al., 1995)<br />

53 59 63 80<br />

% VALVE SENSIBILI<br />

% VALVE TOLLERANTI<br />

Figura 3.70. Indici TID e %PTV per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />

ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna autunnale n°6).<br />

CAMPAGNA DI MISURA ESTIVA (N°9)<br />

Analisi della comunità diatomica nei tratti a monte e a valle delle centrali idroelettriche<br />

In generale, la biodiversità delle comunità analizzate è molto alta. Non si osserva alcuna rilevante<br />

perdita di biodiversità sul fiume a Tagliuno, nelle stazioni a valle della centrale ENEL. Al contrario, si<br />

registra un lieve calo del numero di generi, specie e indice di Sh<strong>anno</strong>n, nel fiume a Urago, subito a<br />

valle della centrale elettrica.<br />

n° generi* n° specie*<br />

Indice di<br />

Sh<strong>anno</strong>n<br />

evenness<br />

7 21 50 4,61 0,82<br />

8 25 44 4,57 0,84<br />

24 21 40 4,52 0,85<br />

26 16 30 3,63 0,74<br />

*su 400 individui identificati<br />

Tabella 3.23. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a<br />

valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e per le stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />

a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />

2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°9.<br />

84/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Figura 3.71. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a<br />

valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e per le stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />

a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />

2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°9.<br />

Le comunità del fiume a Tagliuno sono abbastanza simili in termini di composizione in specie e risultano<br />

mature e ben strutturate sia nei siti a monte che in quelli a valle della centrale elettrica. Tra le<br />

specie dominanti osserviamo Cyclotella ocellata, un taxa planctonico che denota un flusso piuttosto<br />

lentico e Amphora pediculus. Si osserva una maggiore percentuale di specie pioniere a monte della<br />

centrale, mentre nel sito a valle si sottolinea un aumento della percentuale di Nitzschia fonticola.<br />

Le comunità del fiume a Urago, a monte e a valle della centrale, sono invece piuttosto diverse. Nel<br />

sito a monte, 24, si osserva una maggiore percentuale di taxa mobili (appartenenti al genere Nitzschia<br />

e Navicula) e planctonici (Cyclotella ocellata). Le specie mobili, in generale, possiedono uno<br />

dei più avanzati ed efficienti sistemi di movimento e sono in grado di spostarsi all’interno del biofilm,<br />

migrando verso gli strati più superficiali in caso di deposizione di materiale fine. La presenza di una<br />

percentuale consistente di taxa mobili e planctonici potrebbe dunque essere un indicatore di un aumento<br />

della quantità di materiale fine in sospensione o un habitat di tipo deposizionale dovuto a un<br />

flusso di corrente abbastanza lentico. Come già osservato durante i campionamenti del 2010, si può<br />

osservare un aumento di taxa colonizzatori primari, in particolare Cocconeis placentula var. euglypta<br />

e Achnanthidium minutissimum, nel sito 26; questo potrebbe indicare un lieve disturbo di tipo fisico<br />

(es. variazioni di portata).<br />

85/136


% abbondanza<br />

% abbondanza<br />

TAGLIUNO<br />

14,00<br />

12,00<br />

10,00<br />

8,00<br />

6,00<br />

4,00<br />

2,00<br />

0,00<br />

URAGO<br />

COCE<br />

APED<br />

ADMI<br />

CEUG<br />

NCTO<br />

NFON<br />

7<br />

NCTE<br />

FCRO<br />

NDIS<br />

ADEU<br />

EOMI<br />

GPEL<br />

Figura 3.72. Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte<br />

(tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni<br />

fluviali 25 e 26, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento<br />

della Centrale Elettra 2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°9.<br />

Per quanto riguarda gli indici di qualità, tutti i siti ricadono in una seconda classe, che denota un ambiente<br />

mesotrofico. Unica eccezione è il sito 26, a valle della centrale, in cui si registra un peggioramento<br />

dovuto ad un aumento delle specie considerate tolleranti, all’interno della comunità (ca.<br />

30%). L’indice trofico di Rott (1999), più severo, descrive un ambiente eutrofico (P tot medio 0.030-<br />

0.100 mg/l).<br />

20<br />

18<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

14,00<br />

12,00<br />

10,00<br />

8,00<br />

6,00<br />

4,00<br />

2,00<br />

0,00<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

NFON<br />

NDIS<br />

COCE<br />

FCRO<br />

CEUG<br />

DSTE<br />

24<br />

NCTE<br />

APED<br />

EOMI<br />

ADMI<br />

NANT<br />

NCPR<br />

IPS (Coste in Cemagref, 1982)<br />

NCTO<br />

MV…<br />

Tagliuno Urago<br />

M V M<br />

7 8 24 26<br />

NCTV<br />

V<br />

% abbondanza<br />

% abbondanza<br />

Figura 3.73. Indici IPS e IBD per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle<br />

(tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />

a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra 2000 di<br />

Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°9.<br />

20<br />

18<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

14,00<br />

12,00<br />

10,00<br />

8,00<br />

6,00<br />

4,00<br />

2,00<br />

0,00<br />

30,00<br />

25,00<br />

20,00<br />

15,00<br />

10,00<br />

5,00<br />

0,00<br />

86/136<br />

8<br />

NFON<br />

COCE<br />

APED<br />

NCTE<br />

FCRO<br />

NCTO<br />

NDIS<br />

NCTV<br />

SPIN<br />

CBAC<br />

DSTE<br />

EOMI<br />

CPED<br />

GMIN<br />

CEUG<br />

ADMI<br />

NFON<br />

NZSU<br />

26<br />

GMIN<br />

APED<br />

IBD (Lenoir & Coste, 1996)<br />

Tagliuno Urago<br />

M V M<br />

7 8 24 26<br />

NCTE<br />

COCE<br />

CPED<br />

FCRO<br />

V


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

4<br />

3,5<br />

3<br />

2,5<br />

2<br />

1,5<br />

1<br />

0,5<br />

0<br />

TID (Rott et al., 1999)<br />

Tagliuno Urago<br />

M V M V<br />

7 8 24 26<br />

Figura 3.74. Indici TID e %PTV per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a Monte (tratto bacinizzato) e a<br />

Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno e nelle stazioni fluviali 25 e 26, rispettivamente<br />

a Monte (tratto bacinizzato) e a Valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra<br />

2000 di Urago d’Oglio, per la campagna estiva n°9.<br />

Analisi della comunità diatomica nelle stazioni di campionamento Arpa<br />

Come già evidenziato nei campionamenti estivi del 2010, la biodiversità nel sito 44 è inferiore rispetto<br />

alle stazioni più a valle (l’Indice di Sh<strong>anno</strong>n in questa stazione è pari a 3.73, un valore comunque<br />

molto alto). Il numero di specie (*) nei siti 53, 59, 63 e 80 è decisamente alto e l’equiripartizione o<br />

evenness è quasi pari a 1.<br />

Tabella 3.24. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le<br />

stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°9).<br />

n° ge- n° spe- Indice di<br />

neri*cie* Sh<strong>anno</strong>n evenness<br />

44 14 27 3,73 0,78<br />

53 28 59 5,08 0,86<br />

59 27 67 5,37 0,89<br />

63 27 65 5,46 0,91<br />

80 29 58 5,00 0,85<br />

*su 400 individui identificati<br />

100<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

7 8 24 26<br />

7 8 24 26<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

%PTV (Kelly et al., 1995)<br />

Tagliuno Urago<br />

M V M V<br />

Diversità di Sh<strong>anno</strong>n (logaritmo base 2)<br />

44 53 59 63 80<br />

% valve tolleranti<br />

% valve sensibili<br />

Figura 3.75. Indice di Sh<strong>anno</strong>n per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />

ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°9).<br />

Tutte le comunità prese in esame sono mature e stabili. Rispetto ai campionamenti del 2010 non si<br />

osservano comunità dominate da taxa pionieri. Si nota una cospicua presenza di molti generi, soprattutto<br />

Navicula e Nitzschia e si può notare la quasi totale assenza di taxa planctonici; fa eccezione il<br />

87/136


sito più a valle (80) in cui Cyclotella atomus rappresenta circa il 7% della comunità. La sua presenza<br />

indica probabilmente un flusso più lentico.<br />

Da notare la bassa percentuale di specie appartenenti a generi sensibili come ad es. Achnanthidium<br />

(ad eccezione di A. minutissimum la cui valenza ecologica è però piuttosto bassa) o Encyonema.<br />

% abbondanza<br />

% abbondanza<br />

% abbondanza<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

35<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

16,00<br />

14,00<br />

12,00<br />

10,00<br />

8,00<br />

6,00<br />

4,00<br />

2,00<br />

0,00<br />

NFON<br />

ADMI<br />

APED<br />

RSIN<br />

FCVA<br />

44<br />

ENLB<br />

59<br />

NZSU<br />

ADMI<br />

NFON<br />

APED<br />

ESLE<br />

DEHR<br />

UULN<br />

CPLE<br />

NPAL<br />

MAPE<br />

NPAD<br />

NDIS<br />

SPIN<br />

COCE<br />

GPAR<br />

MVAR<br />

80<br />

NPAD<br />

CATO<br />

NROS<br />

EOMI<br />

TPSN<br />

GYKU<br />

NCTE<br />

NPAE<br />

NDIS<br />

NRCS<br />

APED<br />

ESBM<br />

FSAP<br />

MV…<br />

SHAN<br />

UULN<br />

NDIS<br />

NCTE<br />

CAEX<br />

EOMI<br />

ADEU<br />

Figura 3.76. Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente<br />

coincidenti con le stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria<br />

(campagna estiva n°9).<br />

Tutti gli indici calcolati sono concordi nel giudicare il sito 44 migliore rispetto alle stazioni più a valle.<br />

IPS e IBD lo reputano infatti un sito mesotrofico, mentre il più severo indice di Rott lo classifica in VI<br />

classe di qualità (eutrofico).<br />

Nella stazione subito a valle, 53, si nota un lieve peggioramento della qualità (da notare infatti la presenza<br />

di Eolimna minima, una specie α-meso-polisaprobia).<br />

% abbondanza<br />

% abbondanza<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

88/136<br />

53<br />

APED<br />

EOMI<br />

NFON<br />

NCTE<br />

NSOC<br />

NDIS<br />

NPAD<br />

CEUG<br />

GMIN<br />

NPAE<br />

DEHR<br />

FCVA<br />

NANT<br />

NROS<br />

NCPR<br />

UULN<br />

63<br />

NFON<br />

NDIS<br />

ADMI<br />

NPAE<br />

NPAD<br />

APED<br />

NCTE<br />

CEUG<br />

EOMI<br />

GPAR<br />

MVAR<br />

FSAP<br />

NGER<br />

NROS<br />

NCPR<br />

ESBM


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Nel sito 59 la qualità torna paragonabile al sito più a monte (i.e. 44), si può notare infatti un aumento<br />

della percentuale di taxa sensibili come ad es. Achnanthidium minutissimum ed Encyonema silesiacum.<br />

Le stazioni più a valle, 63 e 80 sono quelle che presentano la più bassa qualità ambientale. A conferma<br />

di ciò si nota un aumento dei taxa β-mesosaprobi e appartenenti al genere Nitzschia.<br />

20<br />

18<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

Figura 3.77. Indici IPS e IBD per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />

ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°9).<br />

3<br />

2,9<br />

2,8<br />

2,7<br />

2,6<br />

2,5<br />

2,4<br />

2,3<br />

2,2<br />

IPS (Coste in Cemagref, 1982)<br />

44 53 59 63 80<br />

TID (Rott et al.,1999)<br />

44 53 59 63 80<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

Figura 3.78. Indici TID e %PTV per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 80 rispettivamente coincidenti con le stazioni<br />

ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull’Oglio e Marcaria (campagna estiva n°9).<br />

CONFRONTO tra la campagna n°5 e n°6 e con la campagna n°9<br />

In generale le comunità sono ben diversificate, sia in estate che in autunno, con valori leggermente<br />

più elevati nei campioni di luglio 2010. Solo in estate 2010 e in estate 2011, però, si registrano valori<br />

leggermente inferiori di biodiversità nelle stazioni a valle delle centrali elettriche, in concomitanza<br />

con un aumento dei taxa pionieri e tolleranti il disturbo fisico. Per quanto riguarda gli indici diatomici,<br />

la situazione rimane invariata durante le stagioni, nonostante la diversa composizione delle comunità.<br />

Nonostante il giudizio di qualità sia buono in tutte e 4 le stazioni, sia in estate che in autunno, la<br />

situazione più critica è quella del sito 7. Gli indici IPS e IBD si aggirano a cavallo tra la seconda e la terza<br />

classe di qualità, mentre l'indice TID individua una condizione di eu-politrofia in autunno 2010 e di<br />

eutrofia nelle due stagioni estive. La biodiversità delle stazioni potamali, in questo caso, è maggiore<br />

nei campioni estivi 2011, seguiti da quelli autunnali rispetto a quelli estivi 2010. Il numero di specie in<br />

autunno è sorprendentemente alto e simile alle stagioni estive. La composizione in specie presenta<br />

differenze stagionali: mentre nelle due stagioni estive dominano specie perlopiù tolleranti, apparte-<br />

89/136<br />

20<br />

18<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

IBD (Lenoir & Coste, 1996)<br />

44 53 59 63 80<br />

%PTV (Kelly et al., 1995)<br />

44 53 59 63 80<br />

% valve tolleranti<br />

% valve sensibili


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

nenti al genere Navicula e Nitzschia, in particolare in estate 2010 predomina la specie Nitzschia palea,<br />

in autunno una buona percentuale è costitiuta da taxa leggermente più sensibili come Achnanthidium<br />

minutissimum, Amphora montana e Diatoma tenuis. Questo si riflette nei valori degli indici diatomici<br />

e rispettivi giudizi. Si nota pertanto un miglioramento della qualità delle stazioni dall’estate<br />

2010 all’autunno 2010, forse dovuto a una diluzione del carico in nutrienti causata da un aumento<br />

delle portate, e anche in estate 2011 dovuta alla minore presenza di Nitzschia palea che migliora il<br />

risultato dell’indice IPS.<br />

Nonostante gli allegati del DM n°260/2010 non specifici come calcolare l’indice ICMi, in tabella 3.25<br />

sono riportati i risultati del calcolo suggerito da un report dell’Agenzia provinciale per la protezione<br />

dell’ambiente di Trento. Come evidenziato dall’applicazione degli altri indici, anche l’ICMi evidenzia<br />

una maggiore stato di qualità nelle stazioni a nord e nella stagione autunnale 2010 ed estiva 2011<br />

piuttosto che in quella estiva 2010. Inoltre è da considerare che durante le campagne estive lo scenario<br />

di sperimentazione è stato il 5%, mentre durante la stagione autunnale è risultato maggiore del<br />

15%. Anche in questo caso quindi l’indice ICMi non evidenzia differenze dello stato di qualità del sistema<br />

in relazione ai deflussi in alveo.<br />

Tabella 3.25. Calcolo dell’indice ICMi secondo il Report dell’Agenzia provinciale per la protezione<br />

dell’ambiente di Trento (2010): “Rilascio del DMV nel rio Algone: monitoraggio componenti biotiche e studio<br />

ecosistema fluviale.” per le tre campagne di misura n°5 (estate 2010), n°6 (autunno 2010) e n°9 (estate 2011).<br />

(RQE_IPS= valore osservato / valore atteso ; RQE_TI= (4-valore osservato) / (4-valore atteso); ICMi=<br />

(RQE_IPS+RQE_TI)/2).<br />

stazioni<br />

ICMi<br />

Estate<br />

2010<br />

Stato Estate<br />

2010<br />

ICMi<br />

Autunno<br />

2010<br />

Stato<br />

Autunno 2010<br />

ICMi<br />

Estate<br />

2011<br />

Stato Estate<br />

2011<br />

Tagliuno 0,82 Buono/suff. 0,80 Buono/suff. 0,88 Elevato/buono<br />

Capriolo 0,92 Elevato/buono 0,86 Elevato/buono 0,92 Elevato/buono<br />

Pontoglio 0,87 Elevato/buono 0,92 Elevato/buono 0,86 Elevato/buono<br />

Cividate al<br />

Piano<br />

0,88 Elevato/buono 0,88 Elevato/buono 0,83 Buono/suff.<br />

Castelvisconti 1,13 Elevato/buono - - 0.89 Elevato/buono<br />

Seniga 0,69 Buono/suff. 0,80 Buono/suff. 0,73 Buono/suff.<br />

Ostiano 0,54 Scarso/cattivo 0,84 Buono/suff. 0,79 Buono/suff.<br />

Isola<br />

Dovarese<br />

0,55 Suff./scarso 0,73 Buono/suff. 0,67 Buono/suff.<br />

Torre d’Oglio 0,59 Suff./scarso 0,90 Elevato/buono 0,65 Buono/suff.<br />

90/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

4. MONITORAGGIO ITTIOFAUNA.<br />

4.1. Introduzione alle attività<br />

Al termine del secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione, l’indagine ittiologica ha permesso di ampliare ulteriormente<br />

le conoscenze legate alla comunità ittica popolante il fiume Oglio sublacuale, alla distribuzione<br />

e stato di salute delle singole specie e delle pressioni che ne limitano lo sviluppo.<br />

In ogni caso, con i dati rilevati, è stato possibile confermare la vocazione ittica del fiume che, sia per<br />

tipologia di specie rilevate che per caratteristiche morfologiche e ambientali, si caratterizza per un<br />

fiume tipicamente a Ciprinidi, con rapporti variabili tra le specie costituenti la Famiglia a seconda della<br />

morfologia e qualità del tratto indagato.<br />

Al termine del secondo <strong>anno</strong> è stato inoltre possibile realizzare il confronto tra i dati raccolti durante<br />

le due campagne primaverili, che ha fornito le prime indicazioni legate agli effetti del DMV sulla<br />

componente ittiofauna.<br />

In ultimo, a seguito dell’entrata in vigore del DM 260/2010 e dell’approvazione dell’indice ufficiale<br />

per la fauna ittica (ISECI), si propone una prima applicazione sui dati dei primi 2 anni di monitoraggio<br />

e si suggerisce la necessità di una modifica e/o taratura dello strumento al fine di meglio adattare lo<br />

stesso alle caratteristiche tipiche del fiume Oglio sublacuale.<br />

I censimenti per lo studio dello stato dell’ittiofauna del secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione si sono<br />

svolti in 2 distinte campagne di monitoraggio:<br />

Campagna 05/10: agosto 2010 – 23 stazioni di 23 previste<br />

Campagna 08/11: aprile 2011 – 37 stazioni di 37 previste<br />

4.2. Campagna 05/10<br />

Le attività per la realizzazione della terza campagna di monitoraggio dell’ittiofauna nell’ambito della<br />

“Sperimentazione per il rilascio del DMV del fiume Oglio sublacuale”, coincidente con la campagna<br />

05/10, si sono svolte nel mese di agosto 2010 ed h<strong>anno</strong> portato al campionamento di 23 stazioni, delle<br />

24 previste. Non è infatti stato possibile censire la stazione STF26, in quanto l’accesso al fiume era<br />

impedito dalle colture di mais poste fino a ridosso della sponda.<br />

Purtroppo, a seguito del periodo climatico non favorevole, i lavori di studio iniziati il 9 agosto 2010<br />

sono dovuti essere interrotti e ripresi nella seconda metà del mese, ossia dopo il ritorno delle condizioni<br />

idrologiche a regimi di portata che consentissero di intervenire.<br />

In ultimo va segnalato che durante i primi 3 giorni di intervento si sono registrate difficoltà<br />

nell’impiego dell’apparecchiatura elettrica, le cui origini non sono ancora del tutto state chiarite. Si<br />

presume che si possa essere trattato di un problema momentaneo legato alla conducibilità<br />

dell’acqua – anche se i valori misurati non segnalavano un significativo discostamento da quelli rilevati<br />

nella campagna precedente –, infatti alla ripresa dei monitoraggi, in data 20 agosto, queste problematiche<br />

non si sono ripresentate. Si ritiene in ogni caso che, anche se le operazioni sono risultate<br />

più difficoltose e h<strong>anno</strong> portato alla cattura di un quantitativo inferiore di pesce, i dati ottenuti siano<br />

da considerarsi esaustivi e descrittivi della comunità ittica censita.<br />

Stazioni censite durante la campagna 05/10:<br />

FN01A: a monte della diga di Sarnico<br />

STA03: a valle del torrente Guerna<br />

FN07A: a valle della restituzione N.K. Capriolo<br />

STC08: tratto sotteso centrale ENEL Tagliuno<br />

91/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

FN15A: a valle della seriola Castrina<br />

STE18: a valle del depuratore di Palazzolo<br />

FN21A: a valle del fiume Cherio<br />

FN27A: a valle roggia Antegnata<br />

FN28A: a monte del depuratore di Calcio<br />

FS31A: a monte del depuratore di Rudiano<br />

FS38A: a valle del ponte della tangenziale Orzinuovi – Soncino<br />

FS39A: Bosco di Barco<br />

FS42A: a valle dello scolmatore di Genivolta<br />

FS48A: a monte del fiume Strone<br />

FS53A: a monte del ponte di Seniga<br />

FS53B: a valle del ponte di Seniga<br />

FS55A: a valle del fiume Mella<br />

FS62A: a valle del fiume Gambara<br />

FS63A: Isola Dovarese<br />

FS64A: Lanche di Gerre Gavazzi e Runate<br />

FS67A: a valle Naviglio di Canneto<br />

FS70A: a valle del fiume Chiese<br />

Calendario attività<br />

FN01A<br />

STA03<br />

FN07A<br />

STC08<br />

FN15A<br />

STE18<br />

FN21A<br />

FN27A<br />

FN28A<br />

FS31A<br />

FS38B<br />

FS39A<br />

FS42A<br />

FS44A<br />

FS48A<br />

FS53A<br />

FS53B<br />

FS55A<br />

FS62A<br />

FS63A<br />

FS64A<br />

FS67A<br />

FS70A<br />

Agosto 2010<br />

9 10 11 20 25 26 27 28 30 31<br />

92/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Stato della comunità ittica<br />

Il completamento della 3° campagna di monitoraggio – 05/10 – ha permesso di approfondire le conoscenze<br />

dello stato di conservazione dell’ittiofauna del fiume Oglio sublacuale. Sebbene si ritenga ancora<br />

prematuro poter realizzare valutazioni complete, i risultati ottenuti permettono di confermare<br />

quanto sostenuto precedentemente, ossia che la comunità che si è andata delineando nell’ultimo<br />

decennio – periodo per il quale si dispone di dati, anche se non sempre esaustivi – sia in linea con<br />

quella potenzialmente ospitabile dal fiume. È stata infatti rilevata nuovamente la prevalenza delle<br />

specie appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi, con rapporti variabili tra le diverse popolazioni a seconda<br />

del tratto di fiume e della sua morfologia. Nello specifico, come sarà possibile vedere in seguito,<br />

se ne registrano popolazioni più o meno distribuite<br />

ed abbondanti, ma non si evidenziano<br />

significativi cambiamenti nell’assetto e nella costituzione<br />

della comunità che rimane più o meno<br />

invariabilmente composta dalle stesse specie<br />

rilevate nelle campagne precedenti.<br />

Durante questa campagna sono inoltre stati<br />

catturati i primi esemplari di salmonidi:<br />

STA03: n. 3 soggetti di trota fario<br />

(Salmo trutta trutta). I pesci sono stati<br />

catturati in corrispondenza del salto<br />

col quale il torrente Guerna si immette<br />

nel fiume Oglio, subito a valle della<br />

traversa di Sarnico. Dato il forte stato<br />

di deperimento dei soggetti, di uno in<br />

particolare, si è decisa la soppressione di un pesce al fine di poterne valutare meglio lo stato<br />

di salute complessivo. Dall’esame eseguito, realizzato presso l’Istituto Zooprofilattico di<br />

Brescia, è stato evidenziato che si trattava di una femmina sterile (ovaio ipotrofico) di<br />

probabile origine d’allevamento per via della pigmentazione delle carni, prassi alimentare<br />

zootecnica che oggigiorno difficilmente si ripropone naturalmente. Si ritiene in ogni caso che<br />

i soggetti catturati possano essere discesi in Oglio dal Guerna e che derivino da semine ivi<br />

realizzate a scopo piscatorio.<br />

FN28A: n. 1 soggetto di trota iridea<br />

(Oncorhynchus mykiss). Pesce di<br />

grosse dimensioni, presumibilmente<br />

fuggito da un allevamento o seminato<br />

come pronta pesca. Riportava<br />

evidenti lesioni alle pinne, tipiche<br />

delle condizioni di sovraffollamento<br />

che si vengono a creare in condizione<br />

di allevamento intensivo, e<br />

conformazione morfologica alterata. Il<br />

Figura 1, soggetti di trota fario (Salmo trutta trutta)<br />

catturati a valle del torrente Guerna<br />

Figura 2, soggetto di trota iridea (Oncorhynchus mykiss)<br />

pescato a monte del depuratore di Calcio<br />

soggetto si rivelava inoltre fortemente provato, scarsamente reattivo e dimagrito nella<br />

regione addomino-ventrale. Tutti sintomi che portano ad identificare un forte stato di stress<br />

e deperimento generale.<br />

93/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

I rapporti tra le specie risultano stabili e, data la presenza di novellame, si ritiene che la regola di rilascio<br />

applicata non stia influendo in maniera negativa sulla disponibilità di aree di frega e sulla distribuzione<br />

ed accrescimento del pesce.<br />

Grafico 1, famiglie autoctone costituenti la comunità ittica – campagna 5/10 – estate 2010<br />

94/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Grafico 2, confronto stazioni campagna 04-10 e 05-10<br />

Dai grafici risulta evidente che la fauna ittica autoctona è prevalentemente costituita da specie appartenenti<br />

alla famiglia dei Ciprinidi e che circa il 50% delle popolazioni sono appartenente alla classe<br />

dei limnofili.<br />

Dai dati raccolti e dalle analisi morfologiche e chimico-fisiche dei tratti indagati, si può quindi affermare<br />

che la comunità ittica rilevata risulta in linea con quella attesa.<br />

Dalla campagna 05/10 risulta nuovamente allarmante la presenza delle specie alloctone, tra le quali è<br />

sempre il siluro (Silurus glanis) ad esercitare la pressione maggiore, costituendo da solo il 52,68% della<br />

biomassa totale catturata e delineando una significativa riduzione del popolamento ittico autoctono<br />

nelle stazioni in cui se ne registra la presenza.<br />

Figura 3, giovanili di siluro di età 1+<br />

95/136<br />

Figura 4, soggetto adulto di medie dimensioni


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Analisi sintetica dati campagna 05/10<br />

Tratti previsti:<br />

Tratti indagati:<br />

Specie censite:<br />

Specie autoctone:<br />

Specie alloctone:<br />

N° totale soggetti catturati:<br />

Biomassa totale catturata (kg):<br />

Confronto tra campagna 04/10 e 05/10<br />

Al fine del confronto tra la campagna e primaverile 2010 (04/10) e la campagna estiva di controllo<br />

2010 (05/10), si fa rimando al documento presentato al Tavolo Tecnico del 7 aprile 2010, realizzato<br />

come integrazione per permettere la messa in relazione delle campagne di uno stesso <strong>anno</strong> solare<br />

visto che, date le necessità dei tempi di avvio della Sperimentazione, non è potuta essere mantenuta<br />

la linearità temporale nel susseguirsi delle stesse.<br />

24<br />

23<br />

35<br />

20<br />

15<br />

7.655<br />

634<br />

96/136


Specie<br />

Abramide <br />

Alborella<br />

Anguilla<br />

Abbondanze delle singole specie rilevate nella campagna 05/10<br />

FN0<br />

1A<br />

STA<br />

03<br />

FN0<br />

7A<br />

STC<br />

08<br />

FN1<br />

5A<br />

STE<br />

18<br />

FN2<br />

1A<br />

FN2<br />

7A<br />

FN2<br />

8A<br />

FS3<br />

1A<br />

FS3<br />

8A<br />

FS3<br />

9A<br />

FS4<br />

2A<br />

FS4<br />

4A<br />

FS4<br />

8A<br />

FS5<br />

3A<br />

FS5<br />

3B<br />

FS5<br />

5A<br />

FS6<br />

2A<br />

FS6<br />

3A<br />

FS6<br />

4A<br />

IN6<br />

6A<br />

FS7<br />

0A<br />

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - O/N - R/N -<br />

O/N O/N C/S R/N C/S C/S R/N O/N O/N C/S O/N O/N C/S C/S C/S M/S A/S C/S M/S A/S A/S C/S A/S<br />

O/N R/N C/A R/N R/N - C/A O/N - - O/N O/N - - - R/N - - - - - - -<br />

Aspio - - - - - - - - - - - - - - - - - - - O/N R/N O/N O/N<br />

Barbo - O/N - R/N R/N - O/N C/G O/N M/S A/S A/S O/N C/G C/S C/G C/G O/N O/N O/N O/N C/G O/N<br />

comune<br />

Barbo - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - O/N - O/N<br />

iberico Blicca - - - - - - - - - - - R/N - - - - - - - - - - -<br />

Carassio - - - - R/N O/N O/N R/N C/A O/N O/N R/N O/N O/N O/N R/N O/N - C/S R/N O/N C/G R/N<br />

Carpa - - - - O/N - C/A - R/N O/N - - R/N O/N O/N R/N C/su O/N C/A C/A C/A O/N C/A<br />

b<br />

O/N C/N C/G C/G C/S C/S M/S C/S A/S M/S A/S M/S C/S A/S C/S M/S C/G O/N C/S C/G C/G O/N C/S<br />

Cavedano<br />

Cavedano x<br />

Vairone<br />

Cefalo<br />

calamita<br />

- - - - - - - - - - R/N R/N - - - - - - - - - - -<br />

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - O/N<br />

Cobite - - - R/N - - - O/N - R/N O/N O/N A/S R/N - - - - - - R/N - -<br />

Gambusia<br />

- - - - - - - - - R/N - - - R/N - - - - - - - - -<br />

Gardon - - - - - R/N - - - O/N - R/N R/N - - - - - - - - - -<br />

Gardon x - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

triotto<br />

Ghiozzo - - - - - - O/N R/N C/S C/S A/S M/S A/S - C/S C/S O/N O/N O/N O/N O/N O/N R/N<br />

Gobione - - - - R/N R/N - R/N - R/N - R/N O/N R/N - O/N O/N - O/N O/N C/G O/N R/N<br />

Lasca - - - - - R/N - - - - R/N - - O/N R/N - - - - - - - -<br />

Luccio - - R/N - - C/N O/N - C/N C/A - O/N - - - - - - - - - - -<br />

LuciopercaMisgurno<br />

Persico<br />

reale Persico<br />

sole Persico<br />

trota Pesce<br />

gatto<br />

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N - R/N R/N<br />

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

O/N - O/N O/N O/N O/N C/su R/N R/N O/N R/N R/N - R/N - - - - - - - - -<br />

b<br />

- - O/N R/N R/N O/N O/N - - R/N - O/N - R/N R/N - R/N - - - - - -<br />

- - - - - - - - - - - - - - - - R/N - - - - - -<br />

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Pigo - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Pseudorasbora<br />

Rodeo<br />

amaro Sanguinerola<br />

- - - - - - - - - - - C/S O/N O/N O/N O/N C/S O/N C/S O/N O/N O/N O/N<br />

- - R/N R/N O/N R/N O/N - R/N C/S - A/S O/N C/S O/N C/S M/S O/N O/N O/N A/S C/S O/N<br />

- - - - - - - R/N R/N - C/S O/N O/N - - - - - - - - - -<br />

Savetta - - - - O/N R/N R/N R/N - O/N - R/N - R/N O/N O/N C/G - - - - - -<br />

Scardola<br />

Scazzone<br />

O/N - O/N O/N C/S C/S O/N R/N C/S O/N O/N C/G - R/N R/N O/N - - R/N - - - R/N<br />

- - - - - - - - - - - - R/N - - - - - - - - - -<br />

Siluro - - O/N C/S R/N C/A M/S O/N C/S - - - O/N C/su O/N C/S C/G - A/S A/S A/S O/N O/N<br />

b<br />

- O/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Trota<br />

fario<br />

Tinca O/N - R/N R/N - O/N O/N - R/N O/N O/N O/N R/N R/N - - - - - - - - -<br />

Triotto - - C/S O/N C/S C/S O/N R/N A/S C/S C/S A/S O/N R/N O/N - R/N - - - - O/N -<br />

Trota<br />

iridea<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

- - - - - - - - R/N - - - - - - - - - - - - - -<br />

Vairone - A/S - O/N R/N R/N O/N A/S C/S C/S A/S A/S - M/S - - - - - R/N - - -<br />

97/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

4.3. Campagna 08/11<br />

Le attività per la realizzazione della quarta campagna di monitoraggio dell’ittiofauna nell’ambito della<br />

“Sperimentazione per il rilascio del DMV del fiume Oglio sublacuale”, coincidente con la campagna<br />

08/11, si sono svolte nei mesi di aprile e maggio 2011 ed h<strong>anno</strong> portato al campionamento di tutte le<br />

37 stazioni previste, come da ridimensionamento proposto ed approvato dal Tavolo Tecnico.<br />

Stazioni censite durante la campagna 08/11<br />

FN01A: a monte della diga di Sarnico<br />

STA03: a valle del torrente Guerna<br />

FN04A: a monte del depuratore di Paratico<br />

FN07A: a valle della restituzione N.K. Capriolo<br />

STC08: tratto sotteso centrale ENEL Tagliuno<br />

FN11A: scarico depuratore Molino del Comune<br />

FN15A: a valle della seriola Castrina<br />

STE18: a valle del depuratore di Palazzolo<br />

FN21A: a valle del fiume Cherio<br />

FN24A: a valle roggia Castellazza<br />

STF26: tratto sotteso centrale di Urago d’Oglio<br />

FN27A: a valle roggia Antegnata<br />

FN28A: a monte del depuratore di Calcio<br />

FN30A: a monte del Naviglio Grande Pallavicino<br />

FS31A: a monte del depuratore di Rudiano<br />

FS38A: a valle del ponte della tangenziale Orzinuovi – Soncino<br />

FS38B: a valle acquacoltura di Torre Pallavicina<br />

FS39A: Bosco di Barco<br />

FS39B: Bosco di Barco<br />

FS40A: a monte dello scolmatore di Genivolta – Bosco della Marisca<br />

FS42A: a valle dello scolmatore di Genivolta<br />

FS44A: Castelvisconti<br />

FS48A: a monte del fiume Strone<br />

FS50A: a valle del fiume Strone<br />

FS52C: Scandolara Ripa d’Oglio<br />

FS53B: a valle del ponte di Seniga<br />

FS55A: a valle del fiume Mella<br />

FS59A: ponte di Ostiano<br />

FS59B: a valle di Ostiano<br />

FS60A: tra Villa Rocca e Monticelli Ripa d’Oglio<br />

FS62A: a valle del fiume Gambara<br />

FS63A: Isola Dovarese<br />

FS64A: Lanche di Gerre Gavazzi e Runate<br />

FS67A: a valle Naviglio di Canneto<br />

FS70A: a valle del fiume Chiese<br />

98/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

FS78B: al ponte vecchio di Marcaria<br />

FS80A: ponte di barche in foce Po<br />

Calendario attività<br />

FN01A<br />

STA03<br />

FN04A<br />

FN07A<br />

STC08<br />

FN11A<br />

FN15A<br />

STE18<br />

FN21A<br />

FN24A<br />

STF26<br />

FN27A<br />

FN28A<br />

FN30A<br />

FS31A<br />

FS38A<br />

FS38B<br />

FS39A<br />

FS39B<br />

FS40A<br />

FS42A<br />

FS44A<br />

FS48A<br />

FS50A<br />

FS52C<br />

FS53B<br />

FS55A<br />

FS59A<br />

FS59B<br />

FS60A<br />

FS62A<br />

FS63A<br />

FS64A<br />

IN66A<br />

FS70A<br />

FS78B<br />

FS80A<br />

Aprile<br />

Maggio<br />

18 19 20 21 22 25 26 27 28 29 3 4 5 6<br />

99/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Stato della comunità ittica<br />

Il completamento della 4° campagna di monitoraggio – 08/11 – ha permesso di iniziare il primo confronto<br />

annuale tra le comunità ittiche rilevate nel fiume Oglio sublacuale. Sebbene sia tutt’ora prematuro<br />

poter realizzare valutazioni definitive, disponendo di un solo confronto tra 2 anni di rilievi, i<br />

risultati ottenuti permettono nuovamente di confermare che la comunità andatasi a delineare<br />

nell’ultimo decennio risulta in linea con quella potenzialmente ospitabile dal fiume. È stata infatti rilevata<br />

nuovamente la prevalenza delle specie appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi, con rapporti variabili<br />

tra le diverse specie a seconda del tratto di fiume e della sua morfologia. Nello specifico, come<br />

sarà possibile vedere in seguito, se ne registrano popolazioni più o meno distribuite ed abbondanti,<br />

ma non si evidenziano significativi cambiamenti nell’assetto e nella costituzione della comunità che<br />

rimane invariabilmente composta dalle stesse specie rilevate nelle campagne precedenti. Nello specifico<br />

verrà proposto un confronto tra i dati raccolti nella campagna 04/10 (aprile 2010) e la 08/11.<br />

Da segnalare, nella stazione STA03, la cattura di un esemplare di trota fario di ceppo atlantico (Salmo<br />

trutta trutta) e di un soggetto ibrido di trota fario e<br />

trota marmorata (Salmo trutta marmoratus). Nuovamente,<br />

essendo questa l’unica stazione in cui siano<br />

stati riscontrati soggetti appartenenti alla famiglia dei<br />

salmonidi, si ritiene che la loro presenza sia legata alla<br />

migrazione dei pesci dal torrente Guerna, in cui vengono<br />

effettuate semine ittiche, che si localizza in corrispondenza<br />

del tratto campionato e che, in prossimità<br />

dell’immissione in fiume Oglio, presenta una traversa,<br />

difficilmente valicabile da valle, che impedisce la rimonta<br />

dei pesci dal fiume al torrente.<br />

Anche in questa campagna i rapporti tra le specie autoctone<br />

risultano pressoché stabili, con variazioni minime<br />

più che altro legate ad una limitata sensibilità di<br />

Figura 5, trota fario di ceppo atlantico catturata<br />

in STA03<br />

lettura propria di questa metodica di confronto, ma che in ogni caso, come sarà possibile osservare in<br />

seguito quando verr<strong>anno</strong> analizzate la distribuzione territoriale e l’abbondanza delle singole specie,<br />

non rivela sostanziali modificazioni tra gli equilibri ittici che, nuovamente, evidenziano la netta dominanza<br />

dei Ciprinidi. A rendere maggiormente difficoltosa l’analisi di tali rapporti subentra anche la<br />

particolare morfologia del fiume Oglio, specialmente nel primo tratto compreso tra Sarnico e Calcio,<br />

ove il susseguirsi di aree bacinizzate, tratti sottesi e tratti di restituzione, variano notevolmente le<br />

condizioni morfologico-ambientali del fiume, influenzando significativamente la comunità ittica rilevata<br />

e quella potenziale.<br />

100/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Ripartizione percentuale<br />

100%<br />

90%<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

100%<br />

Ripartizione percentuale<br />

0%<br />

90%<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

0%<br />

FN01A<br />

FN04A<br />

FN01A 04-10<br />

STA03 04-10<br />

STC08<br />

FN04A 04-10<br />

FN07A 04-10<br />

FN15A<br />

STC08 04-10<br />

FN11A 04-10<br />

FN21A<br />

STF26<br />

FN15A 04-10<br />

STE18 04-10<br />

FN28A<br />

FN21A 04-10<br />

FN24A 04-10<br />

FS30B<br />

STF26 04-10<br />

FS33A<br />

FN27A 04-10<br />

FN28A 04-10<br />

FS38A<br />

FN30A 04-10<br />

FS31A 04-10<br />

FS39A<br />

FS40A<br />

Altre Anguillidi Percidi Ciprinidi reofili Ciprinidi limnofili<br />

FS38A 04-10<br />

FS38B 04-10<br />

FS44A<br />

Grafico 1, Campagna 8/11 - famiglie autoctone costituenti la comunità ittica<br />

FS39A 04-10<br />

FS39B 04-10<br />

Altre Anguillidi Percidi Ciprinidi reofili Ciprinidi limnofili<br />

FS47A<br />

Grafico 2, confronto tra le stazioni comuni alle campagne 04-10 e 08-11<br />

101/136<br />

FS40A 04-10<br />

FS42A 04-10<br />

FS50A<br />

FS52C<br />

FS44A 04-10<br />

FS48A 04-10<br />

FS53B<br />

FS50A 04-10<br />

FS52C 04-10<br />

FS55A<br />

FS59B<br />

FS53B 04-10<br />

FS55A 04-10<br />

FS62A<br />

FS59A 04-10<br />

FS59B 04-10<br />

FS64A<br />

FS60A 04-10<br />

FS62A 04-10<br />

FS70A<br />

FS75A<br />

FS63A 04-10<br />

FS64A 04-10<br />

FS78B<br />

IN66A 04-10<br />

FS70A 04-10<br />

FS79B<br />

FS78B 04-10<br />

FS80A 04-10


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Dall’analisi dei grafici risulta evidente che la fauna ittica<br />

autoctona rimane prevalentemente costituita da<br />

specie appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi e che<br />

circa il 50% delle popolazioni sono appartenenti alla<br />

classe dei limnofili.<br />

Dai dati raccolti e dalle analisi morfologiche e chimico-fisiche<br />

dei tratti indagati, si può quindi affermare<br />

che la comunità ittica rilevata risulta nuovamente in<br />

linea con quella attesa.<br />

Dalla campagna 08/11 si evidenzia nuovamente allarmante<br />

la presenza delle specie alloctone, tra le<br />

quali è sempre il siluro (Silurus glanis) ad esercitare la<br />

pressione maggiore, costituendo da solo il 40% della<br />

biomassa totale catturata. Va però purtroppo sottolineato<br />

che, sebbene tale percentuale risulti inferiore<br />

rispetto alla campagna 04/10, è stato catturato un<br />

maggior numero di soggetti durante la campagna<br />

2011 - 293 soggetti di siluro, per un peso totale di<br />

550 kg, contro i 213 catturati nel 2010 -. Si denota<br />

quindi evidente un mantenimento della distribuzione<br />

della specie ed un significativo aumento della presenza<br />

e distribuzione degli stadi giovanili e dei soggetti<br />

di peso superiore ai 15 kg.<br />

Figura 6, siluro di oltre 20 kg di peso<br />

Problematiche osservate<br />

Durante la realizzazione dei censimenti ittici della campagna 08/11 sono state osservate condizioni di<br />

disturbo in 3 stazioni di monitoraggio che h<strong>anno</strong> influito negativamente sulla qualità del fiume, condizionando<br />

la presenza delle specie ittiche.<br />

Stazione FN07A<br />

In questa stazione è stato registrato un calo significativo del popolamento ittico, con una riduzione<br />

della vegetazione acquatica e della qualità dell’acqua, che risultava lievemente velata, diversamente<br />

da quanto riscontrato nelle precedenti campagne. Non è stato possibile capirne a pieno la motivazione,<br />

per cui si prevede di controllare la condizione della stazione nelle prossime campagne di monitoraggio,<br />

soprattutto perché si è potuto constatare che tale condizione risulta localizzata al solo tratto<br />

in oggetto e non si è ripresentata in quelli di valle.<br />

Sversamento di liquami<br />

In data 29 aprile 2011, nel tratto a monte e a valle di Seniga (BS), per un’estensione di almeno 5 km,<br />

durante le operazioni di campionamento sono stati identificati evidenti segni di uno sversamento di<br />

liquami in atto che ha significativamente influito sull’efficienza del campionamento e sulla presenza<br />

di pesce, spostatosi per sopperire alle condizioni non ottimali.<br />

L’ evento è stato opportunamente segnalato al Parco Oglio Nord.<br />

Interventi a Pontevico (BS)<br />

Nel periodo antecedente gli interventi di campionamento sono state realizzate attività di rimodellamento<br />

dell’alveo e delle sponde, senza che ce ne venisse data comunicazione, nel tratto a monte del<br />

ponte ferroviario di Pontevico. Gli interventi h<strong>anno</strong> comportato l’escavazione del fondo, il rimodellamento<br />

delle sponde – con asportazione totale della vegetazione arborea riparia – e piantumazione<br />

di nuova vegetazione nell’area circostante, ma non sulla sponda.<br />

Tali interventi, oltre che generare un disturbo significativo per l’ittiofauna, modificando l’alveo, h<strong>anno</strong><br />

generato una banalizzazione del tratto, con una evidente ripercussione sul popolamento ittico.<br />

102/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

L’eliminazione della vegetazione riparia ha portato alla perdita della già scarsa diversificazione morfologica<br />

delle sponde, generando la definitiva banalizzazione delle stesse. Va inoltre segnalato che in<br />

tal modo il tratto risulterà privo di ombreggiamento – anche esso già di per se scarso – per diversi<br />

anni, attendendo cioè che la vegetazione riprenda vigore. Inoltre i lavori di scavo h<strong>anno</strong> prodotto un<br />

significativo disturbo, intorbidendo l’acqua e sollevando il sedimento fine, causando l’inevitabile allontanamento<br />

dei pesci dalla zona. Infatti, durante il censimento sono stati rinvenuti pochissimi soggetti<br />

e non sono state catturate specie che solitamente venivano ritrovate nel tratto. È l’esempio della<br />

savetta (Chondrostoma soetta) che, normalmente, veniva rinvenuta con un discreto numero di<br />

soggetti e una discreta strutturazione per classi di taglia. Sarà comunque nostra cura valutare nelle<br />

campagne future la durata del disturbo generatosi da dette attività, osservando il grado di ritorno e<br />

di ricolonizzazione delle specie nel tratto.<br />

Figura 8, stato della sponda destra in aprile 2011<br />

Figura 10, taglio della vegetazione arborea esistente<br />

in sponda destra<br />

103/136<br />

Figura 7, stato della sponda sinistra in aprile 2011<br />

Figura 9, stato attuale della sponda destra vista<br />

dal fiume


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Figura 12, stato delle sponde in agosto 2010<br />

visto dal ponte ferroviario<br />

Analisi sintetica dei dati della campagna 08/11<br />

Tratti previsti:<br />

Tratti indagati:<br />

Specie censite:<br />

Specie autoctone:<br />

Specie alloctone:<br />

N° totale soggetti catturati:<br />

Biomassa totale catturata (kg):<br />

37<br />

37<br />

35<br />

21<br />

14<br />

11,019<br />

1,374<br />

104/136<br />

Figura 11, esemplare di savetta catturato in agosto<br />

2010


STA03<br />

FN04A<br />

FN07A<br />

Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

STC08<br />

FN11A<br />

Abbondanze delle singole specie rilevate nella campagna 08/11<br />

FN15A<br />

STE18<br />

FN21A<br />

FN24A<br />

STF26<br />

FN27A<br />

FN28A<br />

FN30A<br />

FS31A<br />

FS38A<br />

FN01A<br />

Specie<br />

Abramide - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N R/N R/N - O/N C/S<br />

Alborella - - C/S R/N C/S O/N C/S A/S - C/S R/N O/N O/N O/N O/N R/N R/N C/S A/S C/S A/S A/S C/S C/S C/S C/S M/S A/S C/S A/S M/S O/N O/N C/S C/S O/N O/N<br />

Anguilla O/N C/N C/N C/N O/N A/N C/A - A/A O/N - O/N O/N O/N - O/N - - - - R/N - - - - - - - - - O/N - - R/N - O/N R/N<br />

Aspio - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N O/N O/N - O/N<br />

Barbo comune - M/S - R/N A/A - - R/N - C/S A/S O/N C/S O/N C/S A/S C/S A/S M/S C/S O/N C/S O/N C/S O/N O/N O/N - - O/N R/N O/N O/N O/N O/N O/N O/N<br />

Barbo esotico - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - C/S C/S C/S - - - - - - -<br />

Blicca - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N - O/N A/A<br />

Carassio - - O/N - - - - O/N O/N O/N - R/N O/N O/N C/A R/N - O/N - - - - - R/N - R/N - - - O/N O/N R/N - - R/N - -<br />

Carpa regina - - O/N - - O/N - - A/A R/N - R/N R/N C/A R/N - - - - - - - R/N - - O/N O/N O/N O/N O/N R/N C/A O/N O/N C/A O/N O/N<br />

Cavedano - A/S C/S O/N A/S O/N A/S M/S A/S M/S A/S A/S A/S C/S M/S A/S A/S A/S M/S O/N C/S M/S C/S C/S C/G C/G C/S C/G O/N C/S C/G O/N O/N O/N O/N O/N -<br />

Cefalo calamita - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - O/N - O/N<br />

Cobite O/N - - - - - O/N R/N - O/N O/N R/N - O/N R/N - O/N C/S - C/S C/S - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Gambusia - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Gardon - - - - - R/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Gardon x triotto - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Ghiozzo O/N R/N - O/N O/N - O/N C/S C/S C/S A/S M/S A/S A/S O/N C/S C/S A/S C/S C/S A/S O/N C/S R/N O/N O/N - O/N O/N O/N O/N O/N - - O/N R/N -<br />

Gobione - - - - - C/A O/N O/N - C/N - - - - - - - - - O/N - R/N - O/N - - R/N R/N R/N O/N - - R/N - - - -<br />

Lasca - - - - - O/N - - - O/N - R/N - R/N - C/S - O/N O/N - O/N C/S - R/N - - - - - R/N - - - - - - -<br />

Luccio O/N - O/N - - C/S R/N - - - - - C/S - - - - - - - - O/N - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Lucioperca - - - - - - - O/N - - - - - - C/N - - - - - - - - - - - - - - - - O/N - - - - -<br />

Misgurno - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N O/N - - - R/N R/N - - - - - - - R/N<br />

Persico reale O/N - O/N O/N - O/N O/N - A/S C/G O/N C/G C/S O/N C/S - - O/N - R/N - R/N - O/N R/N - R/N R/N R/N R/N R/N - - - R/N - -<br />

Persico sole O/N - - R/N R/N O/N O/N O/N O/N R/N - - R/N - R/N - - O/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Persico trota - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Pesce gatto - - - - - O/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Pesce gatto afr. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Pigo - - - - - - - - - - - - C/A - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Pseudorasbora - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N R/N O/N O/N C/S O/N C/S R/N R/N - O/N O/N R/N R/N R/N O/N O/N O/N<br />

Rodeo amaro - - R/N - R/N A/S O/N R/N R/N O/N - - R/N R/N R/N - R/N O/N R/N - O/N O/N O/N A/S C/S A/S R/N R/N O/N O/N C/S R/N O/N R/N C/S R/N R/N<br />

Sanguinerola - - - - - - - - - - O/N - - - - R/N O/N C/S R/N C/S M/S O/N - - - - - - - - - - - - R/N - -<br />

Savetta - - - - - - R/N - - - - - - - - - - - O/N - R/N - - - - O/N R/N - - - - - - - - - -<br />

Scardola O/N R/N C/S O/N C/S A/S C/S M/S - C/S - M/S A/S O/N C/S R/N - O/N R/N - R/N R/N - R/N - R/N R/N R/N - R/N - - - - - - -<br />

Siluro O/N - A/S O/N C/S A/S C/S R/N C/S A/S - C/S O/N O/N O/N R/N - - O/N O/N - C/S O/N O/N C/S A/S - - O/N C/S A/S A/S O/N O/N C/S A/S M/S<br />

Storione cobice - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - R/N - - - - - - - - - - - - -<br />

T. fario atlantica - R/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

T. fario X marmorata - R/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Tinca - - R/N O/N R/N A/S C/A O/N - O/N - O/N O/N R/N R/N O/N - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -<br />

Triotto - - O/N O/N O/N M/S A/S O/N R/N O/N - O/N O/N R/N C/S O/N R/N O/N - R/N R/N - - - - - R/N - - - - - - - - - -<br />

Vairone - C/S - - - - R/N - C/S O/N C/S C/S C/S C/S O/N C/S A/S A/S A/S A/S M/S O/N - - - - - R/N - - - - - - - - -<br />

FS38B<br />

105/136<br />

FS39A<br />

FS39B<br />

FS40A<br />

FS42A<br />

FS44A<br />

FS48A<br />

FS50A<br />

FS52C<br />

FS53B<br />

FS55A<br />

FS59A<br />

FS59B<br />

FS60A<br />

FS62A<br />

FS63A<br />

FS64A<br />

IN66A<br />

FS70A<br />

FS78B<br />

FS80A


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Confronto campagna 04/10 (aprile 2010) e 08/11 (aprile 2011)<br />

Al termine della seconda campagna primaverile (08/11) si rende possibile un primo confronto a livello generale<br />

della diffusione ed abbondanza delle specie ittiche censite durante le due principali campagne di monitoraggio<br />

fino ad ora svolte. L’analisi dei dati, in formato di grafico, permette di osservare facilmente la distribuzione<br />

territoriale e le variazioni dell’abbondanza delle singole specie. Risulta comunque opportuno sottolineare<br />

che, sebbene non si evidenzino sostanziali variazioni dei popolamenti ittici, date le caratteristiche<br />

morfologiche e l’impatto antropico che sussistono sul fiume Oglio sublacuale ed il fatto che, per motivi fisiologici,<br />

trofici, di adattamento e riproduttivi, la fauna ittica è l’unica componente biologica caratterizzata da<br />

una forte mobilità, piccole variazioni puntuali possono essere considerate trascurabili e spiegate proprio a<br />

seguito dello spostamento del pesce da un ambiente ad un altro, sia essa una migrazione temporanea o definitiva.<br />

A livello generale, in ogni caso, non si evidenziano importanti cambiamenti legati alla distribuzione ed abbondanza<br />

dei soggetti delle singole specie, cosa che, ad oggi, permette di escludere una forma di incidenza<br />

negativa derivante dalle portate di sperimentazione. Infatti, la presenza di soggetti riproduttori e di novellame<br />

(rilevato nelle campagne estive di controllo), sono indice di una normale espressione fisiologica<br />

dell’ittiofauna e della disponibilità di aree idonee alla frega, al primo accrescimento ed allo sviluppo. Va comunque<br />

segnalato che esistono dei fattori limitanti che st<strong>anno</strong> influendo sulla comunità ittica, ma si ritiene<br />

che essi siano svincolati dalla regola di rilascio applicata e che debbano essere ricercati in una serie di pressioni<br />

morfologiche, antropiche e biologiche di diversa origine, come più volte segnalato nelle precedenti relazioni.<br />

Per motivi di spazio verr<strong>anno</strong> riportati solo i grafici delle specie autoctone di quelle alloctone più significative.<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Alborella<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

106/136<br />

04-10<br />

08-11


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Anguilla<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

Barbo comune<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

107/136<br />

04-10<br />

08-11<br />

04-10<br />

08-11


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Carassio<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

Carpa<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

108/136<br />

04-10<br />

08-11<br />

04-10<br />

08-11


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Cavedano<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

Cobite comune<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

109/136<br />

04-10<br />

08-11<br />

04-10<br />

08-11


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Ghiozzo<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

Gobione<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

110/136<br />

04-10<br />

08-11<br />

04-10<br />

08-11


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Lasca<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

Luccio<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

111/136<br />

04-10<br />

08-11<br />

04-10<br />

08-11


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Persico reale<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

Pigo<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

112/136<br />

04-10<br />

08-11<br />

04-10<br />

08-11


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Rodeo amaro<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

Sanguinerola<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

113/136<br />

04-10<br />

08-11<br />

04-10<br />

08-11


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Savetta<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

Scardola<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

114/136<br />

04-10<br />

08-11<br />

04-10<br />

08-11


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Siluro<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

Triotto<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

115/136<br />

04-10<br />

08-11<br />

04-10<br />

08-11


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Vairone<br />

FS80A<br />

FS79B<br />

FS79A<br />

FS78B<br />

FS77A<br />

FS75A<br />

FS74A<br />

FS70A<br />

IN66A<br />

FS64A<br />

FS63A<br />

FS62A<br />

FS60A<br />

FS59B<br />

FS59A<br />

FS55A<br />

FS53C<br />

FS53B<br />

FS53A<br />

FS52C<br />

FS52B<br />

FS50A<br />

FS48A<br />

FS47A<br />

FS45A<br />

FS44A<br />

FS42A<br />

FS40A<br />

FS39B<br />

FS39A<br />

FS38B<br />

FS38A<br />

FS36A<br />

FS33A<br />

FS31A<br />

FS30B<br />

FN30A<br />

FN28A<br />

FN27A<br />

STF26<br />

FN24A<br />

FN21A<br />

STE18<br />

FN15A<br />

FN11A<br />

STC08<br />

FN07A<br />

FN04A<br />

STA03<br />

FN01A<br />

4.4. Calcolo indice componente biologica ittiofauna – ISECI<br />

La fauna ittica è una componente fondamentale degli ecosistemi fluviali, condizionata dalla qualità delle acque,<br />

dal regime idrologico, dalle condizioni morfo-idrauliche degli alvei, dalla naturalità delle fasce fluviali. Le<br />

comunità ittiche subiscono modificazioni, talora eclatanti, in conseguenza dell’alterazione degli ambienti acquatici<br />

e ciò si riflette in un “valore” di qualità ambientale cioè ad un valore numerico che costituisce un giudizio<br />

sull’ambiente indagato o su una sua componente.<br />

Alla luce di quanto detto e ai fini della classificazione qualitativa dei corpi idrici superficiali il DM 260/2010 ha<br />

ufficializzato l’ISECI (Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche) come strumento applicativo in grado<br />

di esprimere una valutazione della qualità naturalistica relativa alla comunità ittica che popola un corso<br />

d’acqua. Al contempo inoltre, come richiesto nelle “Linee guida per l’avvio di sperimentazioni sul deflusso<br />

minimo vitale in tratti del reticolo idrico naturale regionale”, tale strumento viene acquisito come indice di<br />

valutazione da impiegare per lo studio degli effetti degli scenari di deflusso sperimentale sull’ittiofauna.<br />

Ai fini della classificazione qualitativa dei corpi idrici superficiali è stato ufficializzato come strumento applicativo<br />

l’ISECI, a seguito dell’entrata in vigore del DM 260/2010.<br />

Problematiche legate alla definizione della zonizzazione ittica.<br />

La prima problematica che è stata evidenziata nell’ applicazione dell’ indice per l’Oglio sublacuale consiste<br />

nella difficoltà di assegnare in maniera univoca alle stazioni di campionamento la zonazione ittica e la relativa<br />

comunità di riferimento. Sono infatti diversi i fattori che influenzano significativamente le condizioni ambientali<br />

del fiume:<br />

origine: un bacino lacustre avente range termici significativamente elevati nel periodo tardo<br />

primaverile – estivo inevitabilmente influenza la comunità ittica che può popolare le acque del<br />

fiume;<br />

116/136<br />

04-10<br />

08-11


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

morfologia: il fiume, focalizzando l’attenzione sulle esigenze ambientali dell’ittiofauna, può essere<br />

suddiviso in 3 differenti macrotratti:<br />

tratto compreso tra Sarnico e Calcio: tratto regolato di circa 30 km di lunghezza, presenta<br />

numerose traverse e sbarramenti, distanti anche solo 1 km, che ne modificano bruscamente<br />

la morfologia e la tipologia ambientale, generando una distribuzione delle specie ittiche<br />

frammentata e spesso non tipica dell’ ambiente, e la significativa difficoltà ad assegnare con<br />

univocità una zona ittica e la relativa comunità attesa;<br />

tratto compreso tra Calcio e Pontevico: tratto morfologicamente omogeneo e classificabile<br />

come zona dei Ciprinidi a deposizione litofila, ma che risente delle temperature d’origine<br />

delle acque del lago, di una morfologia di alveo a volte banalizzata, dell’assenza di una fascia<br />

boscata tampone continuativa e della presenza di specie ittiche non tipiche della zona ittica<br />

di riferimento che quindi non partecipano al calcolo dell’indice;<br />

tratto compreso tra Pontevico e la confluenza in fiume Po: tratto che acquisisce<br />

definitivamente la conformazione di un fiume di pianura con una morfologia e tipologia degli<br />

habitat che riporta alla zona dei Ciprinidi a deposizione fitofila, ma che risente enormemente<br />

della significativa banalizzazione dell’alveo, della totale assenza di fasce boscate riparie e<br />

dell’importante pressione biologica esercitata dalle specie ittiche alloctone.<br />

A seguito delle indagini morfologiche ed ambientali delle stazioni censite e delle osservazioni sopra riportate,<br />

si è quindi deciso di assegnare la zonizzazione ittica come segue, ritenendo che anche se non viene rispettata<br />

la continuità lineare, si mantiene una maggiore coerenza biologica.<br />

Tabella 1, elenco stazioni secondo zonazione ittica ISECI<br />

Stazione Comune Località Prov<br />

Zonazione ittica<br />

FN01A Sarnico diga di Sarnico BG Fitofila<br />

STA03 Paratico a valle del torrente Guerna BS Litofila<br />

FN04A Paratico a monte del depuratore di Paratico BS Fitofila<br />

FN07A Credaro a valle restituzione N.K.Capriolo BS Fitofila<br />

STC08 Capriolo tratto sotteso centrale Enel Tagliuno BS Litofila<br />

FN11A Castelli Calepio scarico depuratore Molino del Comune BG Fitofila<br />

FN15A Palazzolo a valle della Seriola Castrina BS Litofila<br />

STE18 Pontoglio a valle del depuratore di Palazzolo BS Litofila<br />

FN21A Palosco a valle del fiume Cherio BG Litofila<br />

FN24A Pontoglio a valle roggia Castellana BS Litofila<br />

STF26 Cividate al Piano tratto sotteso centrale Urago d'O. BG Litofila<br />

FN27A Calcio a valle r. Antegnata BG Litofila<br />

FN28A Calcio a monte depuratore di Calcio BG Litofila<br />

FN30A Calcio a monte del Naviglio Grande BG Litofila<br />

FS30B Calcio a valle del Naviglio Grande BG Litofila<br />

FS31A Rudiano a monte depuratore Rudiano BS Litofila<br />

FS33A Rudiano a valle depuratore Rudiano e Roggia Molinara BS Litofila<br />

FS36A Roccafranca a monte Cavo Suppeditazione BS Litofila<br />

FS38A Torre Pallavicina a valle acquacoltura -Torre Pallavicina BG Litofila<br />

FS38B Torre Pallavicina a valle ponte tangenziale Orzi-Soncino BG Litofila<br />

FS39A Orzinuovi Bosco di Barco BS Litofila<br />

FS39B Orzinuovi Bosco di Barco BS Litofila<br />

FS40A Villachiara<br />

a monte scolmatore di Genivolta - Bosco della Marisca<br />

BS Litofila<br />

FS42A Genivolta a valle dello scolmatore di Genivolta BG Litofila<br />

117/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Stazione Comune Località Prov<br />

Zonazione ittica<br />

FS44A Castelvisconti Castelvisconti CR Litofila<br />

FS45A Quinzano a monte della roggia Saverona BS Litofila<br />

FS47A Verolavecchia a valle roggia Saverona BS Litofila<br />

FS48A Pontevico a monte del fiume Strone BS Fitofila<br />

FS50A Pontevico a valle f. Strone e a monte Seriola Pontevico BS Fitofila<br />

FS52B Pontevico a valle Seriola Pontevico BS Fitofila<br />

FS52C Pontevico Scandolara Ripa O. BS Fitofila<br />

FS53A Seniga a monte ponte Seniga BS Fitofila<br />

FS53B Seniga a valle ponte Seniga BS Fitofila<br />

FS53C Seniga a monte f. Mella BS Fitofila<br />

FS55A<br />

Gabbioneta Binanuova<br />

a valle f. Mella CR Fitofila<br />

FS59A Ostiano al ponte di Ostiano CR Fitofila<br />

FS59B Ostiano a valle di Ostiano CR Fitofila<br />

FS60A Volongo tra Villarocca e Monticelli Ripa O. CR Fitofila<br />

FS62A Volongo a valle del fiume Gambara CR Fitofila<br />

FS63A Isola Dovarese Isola Dovarese CR Fitofila<br />

FS64A Drizzona Lanche di Gerre Gavazzi e Runate CR Fitofila<br />

FS67A Canneto s.O. a valle del Naviglio di Canneto MN Fitofila<br />

FS70A Calvatone a valle del Chiese - 200 m CR Fitofila<br />

FS74A Calvatone al ponte vecchio Calvatone - Le Bine CR Fitofila<br />

FS75A Bozzolo a monte del Dugale Delmona MN Fitofila<br />

FS77A Bozzolo a valle del Dugale Delmona MN Fitofila<br />

FS78B Bozzolo al ponte vecchio Marcaria MN Fitofila<br />

FS79A Gazzuolo Brede d' Oglio - Belforte MN Fitofila<br />

FS79B Gazzuolo Maldinaro MN Fitofila<br />

FS80A Viadana ponte di barche a foce in Po MN Fitofila<br />

La comunità ittica di riferimento impiegata per le due zone ittiche risulta quindi la seguente:<br />

zona dei Ciprinidi litofili:<br />

anguilla<br />

barbo comune<br />

cavedano<br />

cobite<br />

ghiozzo<br />

gobione<br />

lasca<br />

sanguinerola<br />

trota marmorata: unica specie di maggior importanza ecologica<br />

vairone<br />

zona dei Ciprinidi a deposizione fitofila:<br />

alborella<br />

anguilla<br />

118/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

carpa<br />

cavedano<br />

cobite<br />

luccio: specie di maggior importanza ecologica<br />

persico reale: specie di maggior importanza ecologica<br />

pigo<br />

savetta<br />

scardola<br />

storione cobice<br />

tinca<br />

triotto<br />

Applicazione dell’indice secondo metodica ufficiale.<br />

L’applicazione tal quale del metodo di calcolo ufficiale, utilizzando le comunità ittiche di riferimento senza<br />

apportare modifiche, se non l’eliminazione delle specie mai censite nelle carte ittiche provinciali - non disponendo<br />

di altri studi ad hoc o di documentazioni bibliografiche che permettano operazioni in tal senso, come<br />

previsto dall’autore e dalla Normativa vigente -, porta all’ottenimento dei seguenti valori di qualità.<br />

Tabella 2, classi di qualità ISECI per le prime 4 campagne di monitoraggio<br />

TRATTO 1: Sarnico/Calcio<br />

Stazione<br />

01/09 04/10 05/10 08/11<br />

Valore Classe Valore Classe Valore Classe Valore Classe<br />

FN01A 0,45 sufficiente 0,52 sufficiente 0,46 sufficiente 0,43 sufficiente<br />

STA03 0,49 sufficiente 0,45 sufficiente 0,48 sufficiente 0,43 sufficiente<br />

FN04A 0,51 sufficiente 0,54 sufficiente 0,54 sufficiente 0,45 sufficiente<br />

FN07A 0,52 sufficiente 0,40 sufficiente<br />

STC08 0,36 scarso 0,27 scarso 0,25 scarso 0,32 scarso<br />

FN11A 0,39 scarso 0,51 sufficiente<br />

FN15A 0,31 scarso 0,31 scarso 0,33 scarso 0,28 scarso<br />

STE18 0,32 scarso 0,22 scarso 0,31 scarso<br />

FN21A 0,38 scarso 0,30 scarso 0,28 scarso 0,40 sufficiente<br />

FN24A 0,42 sufficiente 0,38 scarso<br />

STF26 0,54 sufficiente 0,62 buono<br />

FN27A 0,48 sufficiente 0,42 sufficiente 0,45 sufficiente 0,38 scarso<br />

FN28A 0,50 sufficiente 0,34 scarso 0,50 sufficiente<br />

FN30A 0,48 sufficiente 0,46 sufficiente<br />

FS30B 0,49 sufficiente<br />

119/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

TRATTO 2: Calcio / Pontevico<br />

TRATTO 3: Pontevico/Confluenza fiume Po<br />

Stazione 01/09 04/10 05/10 08/11<br />

FS31A 0,47 sufficiente 0,43 sufficiente 0,50 sufficiente 0,42 sufficiente<br />

FS33A 0,58 sufficiente<br />

FS38A 0,47 sufficiente 0,62 buono 0,61 buono 0,51 sufficiente<br />

FS38B 0,55 sufficiente<br />

FS39A 0,63 buono 0,52 sufficiente 0,64 buono<br />

FS39B 0,52 sufficiente<br />

FS40A 0,53 sufficiente 0,49 sufficiente<br />

FS42A 0,56 sufficiente 0,46 sufficiente 0,61 buono<br />

FS44A 0,47 sufficiente 0,37 scarso 0,37 scarso 0,35 scarso<br />

FS45A 0,46 sufficiente<br />

FS47A 0,33 scarso<br />

FS48A 0,43 sufficiente 0,32 scarso 0,37 scarso 0,35 scarso<br />

FS50A 0,25 scarso 0,43 sufficiente<br />

FS52B 0,39 scarso<br />

FS52C 0,31 scarso 0,33 scarso<br />

FS53A 0,35 scarso 0,21 scarso 0,30 scarso<br />

FS53B 0,36 scarso 0,37 scarso 0,35 scarso 0,25 scarso<br />

FS53C 0,45 sufficiente<br />

FS55A 0,46 sufficiente 0,39 scarso 0,35 scarso 0,47 sufficiente<br />

FS59A 0,35 scarso 0,34 scarso<br />

FS59B 0,35 scarso 0,28 scarso<br />

FS60A 0,35 scarso 0,24 scarso<br />

FS62A 0,35 scarso 0,28 scarso 0,27 scarso 0,34 scarso<br />

FS63A 0,24 scarso 0,30 scarso 0,30 scarso 0,15 cattivo<br />

FS64A 0,22 scarso 0,35 scarso 0,19 cattivo 0,25 scarso<br />

FS67A 0,28 scarso 0,31 scarso 0,30 scarso<br />

FS70A 0,24 scarso 0,30 scarso 0,27 scarso 0,28 scarso<br />

FS74A 0,27 scarso<br />

FS77A 0,24 scarso 0,16 cattivo<br />

FS80A 0,12 cattivo 0,15 cattivo<br />

Cattivo - Scarso - Sufficiente - Buono - Elevato<br />

Come è possibile osservare non si evidenziano sostanziali modifiche tra le classi di qualità delle singole stazioni<br />

censite nei 4 diversi periodi. Va in ogni caso sottolineato che il basso valore rilevato in numerosi tratti<br />

del fiume, oltre che variazioni verso il basso della classe di qualità di una stessa stazione in periodi diversi,<br />

sono quasi sempre riconducibili a fattori penalizzanti (es: specie ittiche alloctone, quale il siluro), che influenzano<br />

fortemente in negativo il valore dell’ISECI, e non a reali cambiamenti degli assetti ittici delle stazioni.<br />

Un’altra osservazione che deriva dalla tabella 2 è che il fiume si divide effettivamente, anche da un punto di<br />

vista ittiologico, nei tre tratti precedentemente descritti:<br />

Sarnico – Calcio (FN01A – FN30A): la classe di qualità del fiume varia tra sufficiente e scarso;<br />

Calcio – Pontevico (FN31A – FS47A): la classe di qualità è prevalentemente sufficiente con tendenza<br />

al buono;<br />

Pontevico – confluenza in PO (FS48A – FS80A): la classe di qualità è prevalentemente scarsa.<br />

120/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

4.5. Principale limite applicativo evidenziato.<br />

Le classi di qualità dell’indice risultano fortemente influenzate dalla semplice presenza/assenza di una o più<br />

specie; ad esempio la sola assenza della trota marmorata nel tratto litofilo genera uno scadimento del 60%<br />

del valore della prima metrica dell’ indice, e la presenza del siluro genera un malus al punteggio complessivo<br />

compreso tra 0,1 e 0,2 punti (rispettivamente il 10% ed il 20% del valore totale), a seconda che vi sia una popolazione<br />

strutturata o meno.<br />

Va da sé che l’impiego di tale strumento come indice di valutazione degli effetti del DMV sull’ittiofauna risulta<br />

scarsamente preciso, e fortemente influenzabile dalla semplice attività migratoria delle specie o<br />

dall’aumento della diffusione delle specie ittiche alloctone invasive. Cioè, tenuto conto quanto fino ad ora<br />

premesso, in presenza di un cambiamento di classe di qualità (p. es. da “sufficiente” a “scarso"), non è possibile<br />

affermare che tale cambiamento sia conseguenza della modulazione degli scenari di rilascio, così come<br />

in generale non è possibile ricondurvi lo stato di qualità rilevato secondo l’indice.<br />

Questa inadeguatezza metodologica emerge dall’analisi delle esperienze accumulate durante le attività di<br />

monitoraggio, che h<strong>anno</strong> indicato come le principali problematiche che incidono negativamente<br />

sull’ittiofauna abbiano cause diverse dai regimi idraulici fluviali. Lo testimonia il fatto che il tratto centrale del<br />

fiume, compreso tra Calcio e Pontevico, notoriamente conosciuto come quello potenzialmente a rischio per<br />

le portate di deflusso, risulta essere quello qualitativamente migliore grazie ad una migliore morfologia ed<br />

all’assenza di una pressione biologica, dettata dalle specie alloctone (prevalentemente dal siluro), fortemente<br />

impattante come negli altri tratti fluviali.<br />

Applicazione dell’indice secondo gli studi e l’esperienza ottenuti con la Sperimentazione.<br />

A sostegno di quanto precedentemente affermato sull’influenzabilità del risultato dell’ISECI e sull’idoneità di<br />

tale strumento a valutare gli effetti del DMV, si propone ad esempio l’applicazione dell’indice, per le sole<br />

stazioni classificate litofile, considerando una comunità ittica di riferimento tarata sulle effettive condizioni<br />

ambientali riscontrare nel fiume e considerando che le principali modificazioni morfologiche h<strong>anno</strong> un’età<br />

variabile dai 60 ai 500 anni.<br />

Senza modificare gli altri fattori che compartecipano al calcolo dell’ indice, si è semplicemente rimossa la trota<br />

marmorata dalle specie attese della comunità di riferimento. Tale scelta nasce dalle osservazioni ambientali<br />

realizzate nei primi due anni di sperimentazione, come riportate al capito 6.3.2 della <strong>Relazione</strong> Intermedia<br />

del primo <strong>anno</strong>, e dalla constatazione che alcune condizioni ambientali (si fa riferimento alle temperature<br />

dell’acqua da maggio a settembre) non rispettino i parametri fisiologici della specie.<br />

Tabella 3, classi di qualità ISECI con comunità ittica di riferimento per il tratto litofilo modificata<br />

Stazione<br />

01/09 04/10 05/10 08/11<br />

Valore Classe Valore Classe Valore Classe Valore Classe<br />

STA03 0,60 buono 0,55 sufficiente 0,56 sufficiente 0,53 sufficiente<br />

STC08 0,45 sufficiente 0,39 scarso 0,35 scarso 0,40 sufficiente<br />

FN15A 0,42 sufficiente 0,39 scarso 0,43 sufficiente 0,39 scarso<br />

STE18 0,42 sufficiente 0,30 scarso 0,41 sufficiente<br />

FN21A 0,48 sufficiente 0,42 sufficiente 0,38 scarso 0,48 sufficiente<br />

FN24A 0,56 sufficiente 0,54 sufficiente<br />

STF26 0,66 buono 0,74 buono<br />

FN27A 0,66 buono 0,56 sufficiente 0,61 buono 0,52 sufficiente<br />

FN28A 0,66 buono 0,44 sufficiente 0,59 sufficiente<br />

FN30A 0,64 buono 0,60 buono<br />

FS30B 0,62 buono<br />

FS31A 0,61 buono 0,55 sufficiente 0,62 buono 0,52 sufficiente<br />

121/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Stazione 01/09 04/10 05/10 08/11<br />

FS33A 0,70 buono<br />

FS36A<br />

FS38A 0,62 buono 0,78 buono 0,77 buono 0,65 buono<br />

FS38B 0,67 buono<br />

FS39A 0,79 buono 0,68 buono 0,78 buono<br />

FS39B 0,64 buono<br />

FS40A 0,69 buono 0,63 buono<br />

FS42A 0,70 buono 0,68 buono 0,77 buono<br />

FS44A 0,64 buono 0,53 sufficiente 0,49 sufficiente 0,49 sufficiente<br />

FS45A 0,60 buono<br />

FS47A 0,43 sufficiente<br />

Cattivo - Scarso - Sufficiente - Buono - Elevato<br />

Grafico 1, confronto dei valori di classe ISECI campagna 01/09<br />

122/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Grafico 2, confronto dei valori di classe ISECI campagna 04/10<br />

Grafico 3, confronto dei valori di classe ISECI campagna 05/10<br />

123/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Grafico 4, confronto dei valori di classe ISECI campagna 08/11<br />

Dalla tabella 3 e dai grafici risulta evidente che il cambiamento ottenuto con la semplice modifica della comunità<br />

ittica di riferimento (rimozione della trota marmorata dalla comunità attesa) è significativamente migliorativo,<br />

denotando i limiti di lettura propri dell’ISECI quando viene applicato ad ambienti fluviali di notevoli<br />

dimensioni, aventi un’elevata biodiversità ittica e morfologia e caratteristiche ambientali mutevoli e non<br />

sempre facilmente inquadrabili all’interno della zonazione proposta. Come spiegato precedentemente, inoltre,<br />

tale modifica della comunità ittica risulta assolutamente supportata dai rilievi ambientali svolti per la<br />

sperimentazione e non è assolutamente interpretabile come una forzatura volta a migliorare le condizioni<br />

ecologiche del fiume. Si ritiene infatti che tale classificazione possa essere considerata reale e descrittiva dello<br />

stato qualitativo del fiume Oglio sublacuale, per i motivi più volte espressi, essendo la vocazione ittica del<br />

fiume evidentemente tipica della famiglia dei Ciprinidi.<br />

Da quanto detto risulta chiaro che l’ISECI risente enormemente dell’influenza di singoli fattori che subentrano<br />

al calcolo del valore di qualità che, come dimostrato, non sono correlabili alle portate o, per meglio dire,<br />

generano dei disturbi nella lettura dell’indice che sono in grado di mascherare o addirittura occultare quelli<br />

potenzialmente derivabili dai deflussi idrologici. Per tale motivo si ritiene che l’indice, così come attualmente<br />

in uso, non sia in grado di fornire indicazioni chiare in merito ai cambiamenti generati o generabili da deflussi<br />

modificati. Risulta quindi importante iniziare un iter di sviluppo e taratura dello strumento al fine<br />

dell’applicazione a grandi fiumi, o ad ambienti soggetti a disturbo, oltre che di proseguire la valutazione degli<br />

effetti del DMV con altre metodiche di confronto ed analisi dei dati ittiologici raccolti.<br />

A tal proposito si sta lavorando al fine di proporre delle valide modifiche e tarature, ma non si è ancora stati<br />

in grado di identificare una metodologia equilibrata, motivo per cui se ne rimanda la proposta in seguito.<br />

124/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

5. MONITORAGGIO IDROLOGICO<br />

5.1. Andamento generale.<br />

Il secondo <strong>anno</strong> di svolgimento del Progetto di Sperimentazione ha visto il ripetersi di un andamento idrologico<br />

favorevole per la regolazione delle portate nel fiume sublacuale, grazie alla funzione di laminazione esercitata<br />

dall’ invaso del lago.<br />

Dopo aver registrato sostenuti afflussi primaverili (in particolar modo nel mese di maggio) grazie ai quali si è<br />

raggiunto il riempimento dell’ invaso al 23/5, apporti in linea con i valori medi storici h<strong>anno</strong> consentito di<br />

programmare una “tipica” regolazione irrigua estiva, erogando portate sostanzialmente stabili nell’ ultima<br />

decade di giugno e per tutto il mese di luglio. Nella prima metà di agosto si sono registrati alcuni temporali<br />

estivi che h<strong>anno</strong> ridotto la domanda irrigua, ma è stato possibile adeguare ad essa il deflusso dal lago disponendo<br />

di volume da invasare nel lago. Tutto ciò ha permesso di mantenere un regime di portate nel fiume<br />

costante, almeno fino a metà mese quando piogge di forte intensità h<strong>anno</strong> costretto ad incrementare sensibilmente<br />

il deflusso e a sospendere il monitoraggio della fauna ittica per una settimana.<br />

Campagna 5<br />

La quinta campagna di monitoraggio, la prima del secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione, è stata anticipata alla<br />

terza decade di luglio ed è terminata entro il 13/8. Sono state effettuate 31 misure di portata dirette, oltre a<br />

numerose giornate di rilevamento delle stazioni idrometriche realizzate in primavera; a partire da questa<br />

campagna, alle previste stazioni di rilevamento esistenti nel tratto di fiume regolato sono state aggiunte undici<br />

stazioni dotate di asta idrometrica, collegate topograficamente a capisaldi fissi posti sulle difese arginali.<br />

La registrazione delle letture idrometriche, accompagnata alla regolarità delle portate rilasciate in alveo, ha<br />

consentito di effettuare stime di portata affidabili nel periodo, confermando l’ accettabilità di questo metodo<br />

per il monitoraggio dei tratti a valle della regolazione.<br />

Campagna 6<br />

Programmata con inizio alla metà del mese di novembre, è stata condizionata dalla situazione meteo, per il<br />

verificarsi dell’ arrivo di due perturbazioni intense, nei primi giorni e alla metà del mese, che h<strong>anno</strong> comportato<br />

erogazioni dal lago di circa 120 m 3 /s, rendendo quindi impossibile applicare gli scenari del 5%, del 7,5%<br />

e del 10%. Si è ritenuto di svolgere comunque il monitoraggio a fine mese per avere disponibili i dati di una<br />

condizione idrologica al di sopra degli scenari programmati, ed essere quindi in grado di avere un riferimento<br />

all’ estremo superiore del normale intervallo operativo previsto dl Progetto.<br />

Campagna 7<br />

La condizione di afflussi abbondanti è proseguita anche nel mese di dicembre, registrando valori prossimi ai<br />

massimi della serie storica, mente nel mese di gennaio si è registrata una graduale riduzione verso valori<br />

normali. L’ inizio della campagna è avvenuto alla fine di questo mese, in un periodo sufficientemente lontano<br />

dalle punte massime di portata, per cui le misure non sono state influenzate da apporti elevati degli affluenti<br />

artificiali, in queste condizioni normalmente con qualità scarsa per mancata depurazione a causa delle<br />

piogge.<br />

Questa campagna ha visto l’ esecuzione di 47 misure di portata, poiché si è ritenuto opportuno aggiungere<br />

alla misure di portata nelle sezioni tradizionali del fiume altre misure nelle sezioni dei principali canali del re-<br />

125/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

ticolo minore che scaricano in fiume. Sono state eseguite in contemporanea con il monitoraggio chimico fisico<br />

per ottenere una fotografia dettagliata degli effetti di questi scarichi sulle condizioni generali del fiume.<br />

Campagna 8<br />

Anche questa campagna ha goduto della condizione di sostanziale stabilità delle portate, nel periodo dal<br />

16/4 al 13/5, ed è quindi stato possibile programmare l’ attuazione progressiva degli scenari, cioè iniziando<br />

dal 5% per poi passare al 7,5%, poi al 10% per finire con il 15%.<br />

Le misure di portata eseguite sono state 38, ed h<strong>anno</strong> visto il ripetersi di misure su alcuni affluenti artificiali<br />

nel tratto meridionale del fiume, oltre alla stima delle portate sugli affluenti naturali.<br />

Misure e stime<br />

5.2. Considerazioni sulle campagne di misura<br />

L’attività in campo ha confermato la validità sia dei metodi sia delle attrezzature impiegate nel monitoraggio;<br />

per alcune delle sezioni di misura si è deciso di operare uno spostamento di alcune centinaia di metri, alla<br />

ricerca di migliori condizioni di operatività e per sfruttare situazioni di regolarità della corrente in alveo che<br />

consentissero maggiori precisioni di misura.<br />

Calendario generale dell’ attività di monitoraggio<br />

Nell’ Allegato è riportato il calendario generale delle attività svolte, suddiviso per campagna e per scenario<br />

applicato; inoltre sono riportati i giorni o il periodo di campionamento per ciascuna delle Azioni previste dal<br />

Progetto di Sperimentazione.<br />

Tabelle delle principali grandezze idrologiche del bacino del lago d’ Iseo e del f. Oglio sublacuale<br />

Nell’ Allegato sono riportate in forma tabellare le portate giornaliere degli afflussi al lago, del deflusso dalla<br />

traversa fluviale di Sarnico, della portata complessiva derivata dalle Utenze irrigue del tratto di fiume regolato<br />

dal Consorzio dell' Oglio, i valori dei livelli del lago sullo zero idrometrico di Sarnico e del fiume a monte<br />

dell’ ultima traversa sommersa di Calcio.<br />

Tabelle delle portate nelle sezioni<br />

Nell’Allegato sono riportati i prospetti delle portate medie giornaliere registrate nei singoli scenari, suddivisi<br />

per campagna di monitoraggio. Si è deciso di realizzare due serie di tabelle, una dedicata al fiume intero e<br />

una dedicata ai tratti sottesi; in questo modo è possibile avere un quadro immediato del comportamento di<br />

questi tratti “speciali” e ottenere informazioni più dettagliate sul loro comportamento nei diversi scenari e<br />

nelle diverse stagioni.<br />

Per lo scenario “primario” della campagna, cioè quello applicabile a tutto il fiume, la tabella riporta tutte le<br />

stazioni di misura, individuate dalla posizione chilometrica rispetto all’origine del tratto sublacuale, e le portate<br />

relative ai giorni di attuazione dello scenario. Per gli altri scenari le stazioni sono quelle presenti nei tratti<br />

sottesi dalle singole centrali idroelettriche.<br />

Tabelle dei rilasci a valle delle derivazioni<br />

Nell’Allegato sono inoltre riportati i valori delle portate medie giornaliere di DMV rilasciate a valle delle<br />

grandi derivazioni irrigue e delle derivazioni idroelettriche, nei giorni di applicazione degli scenari e di svolgimento<br />

dei campionamenti. Anche in questo caso si è operata una separazione tra le stazioni che si possono<br />

126/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

definire “irrigue” (nel senso che riducono la portata complessiva del fiume disponibile per le sezioni di valle)<br />

da quelle che operano una derivazione seguita da una restituzione di portata.<br />

Nelle Tabelle sono evidenziati con lo sfondo in colore arancio i giorni in cui si è registrata una portata rilasciata<br />

inferiore a quella prevista dal PTUA, quando lo scarto rispetto al valore teorico sia stato superiore al 5 % di<br />

tale valore. Si ricorda che questo range di tolleranza è legato al concetto di misura di portata, per la quale<br />

non esiste un “valore esatto” a causa di variazioni anche minime nell’istante di tempo e nelle diverse zone<br />

della sezione, principalmente dovute ad irregolarità del fondo dell’ alveo.<br />

I dati raccolti consentono di elaborare alcuni grafici utili per comprendere il comportamento idrologico del<br />

sistema delle derivazioni durante i diversi scenari. Di seguito si riporta il grafico delle portate minime nel secondo<br />

<strong>anno</strong> di indagine, e da esso si può trarre una giustificazione sulla possibilità di considerare il f. Oglio<br />

come diviso in tre tratti distinti per comportamento e per problematiche.<br />

Per quanto riguarda le portate di rilascio si riporta un grafico di esempio dei rilasci delle centrali idroelettriche<br />

da cui è possibile verificare sia il rispetto della norma sia il comportamento dei gestori. Come si può vedere<br />

possono verificasi oscillazioni delle portate con valori inferiori al previsto, ma in genere sono di breve<br />

durata.<br />

127/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

128/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

6. CONSIDERAZIONI INTERMEDIE DEL SECONDO ANNO<br />

Per descrivere lo stato di salute e i trend dell’ecosistema fluviale dell’Oglio, e per la messa a punto di procedure<br />

di diagnostica e intervento ambientale anche mirate all’ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa idrica, al<br />

termine del secondo <strong>anno</strong> di attività risulta importante confrontare portate e risposte degli indicatori biologici.<br />

Lo studio, che ha contribuito ad individuare le combinazioni delle variabili biologiche ed ecologiche delle comunità<br />

che discriminano le varie tipologie di perturbazione esaminate, quali carico organico, regimazione dei<br />

deflussi, interruzione del continuum fluviale dovuta alla realizzazione di differenti manufatti artificiali, ha evidenziato<br />

che i tratti bio-ecologici delle diverse componenti h<strong>anno</strong> efficientemente mostrato i cambiamenti<br />

funzionali delle comunità soggette a perturbazioni.<br />

L’approccio utilizzato ha quindi consentito di rispondere alle esigenze della WFD superando i limiti tassonomici<br />

delle comunità, permettendo una valutazione della biodiversità attraverso la misura della diversità funzionale<br />

anche in zone a differente regimazione idraulica.<br />

6.1. Valutazioni sul comportamento idraulico del fiume Oglio sub lacuale<br />

Il comportamento idraulico del fiume ha confermato quanto già emerso nel corso del monitoraggio del primo<br />

<strong>anno</strong>, circa la sostanziale indipendenza durante i periodi di magra della parte di fiume a valle di Genivolta<br />

rispetto al tratto superiore. Inoltre la possibilità di applicare nella pratica gli scenari di rilascio previsti si verifica<br />

solo per il tratto regolato dal Consorzio dell' Oglio, a meno di eventi meteorologici di rilevanza che non<br />

possono essere assorbiti dalla regolazione del lago.<br />

Nel corso delle campagne di misura si sono riscontrate alcune variazioni nella conformazione dell’ alveo, nonostante<br />

non si fossero verificati in precedenza eventi di piena, il che porta a considerare la necessità di approfondire<br />

il tema sulla possibilità e sostenibilità degli interventi di modellazione dell’ alveo attivo. Si sono<br />

avute evidenze che interventi antropici non ben calibrati possono portare a modifiche planimetriche d’ alveo<br />

diverse da quelle ricercate, e quindi possono crearsi conseguenze impreviste sugli obbiettivi di qualità ambientale<br />

del fiume.<br />

Per quanto riguarda l’ attività specifica della misura della portata, si è rilevato che lo stato di manutenzione<br />

dell’ alveo attivo del fiume, risultato trascurato in diversi tratti, viene ad influire sull’ efficacia delle sezioni di<br />

controllo idraulico, e crea un appesantimento della fase di rilievo e controllo dei dati idrometrici. In realtà sarebbe<br />

possibile individuare un’ adeguata e sostenibile rete di monitoraggio a patto di aver definito competenze<br />

ed oneri della manutenzione dell’ alveo nei punti di interesse.<br />

Per alcune sezioni si è proceduto con esiti positivi al controllo delle scale di portata esistenti, e si è avuta conferma<br />

che altre nuove sezioni sono di difficile taratura, non tanto per la possibilità di eseguire misure di portata,<br />

piuttosto perché non garantiscono una stabilità accettabile della relazione altezze idrometriche – portata.<br />

6.2. Valutazione delle relazioni tra parametri chimico-fisici e portate del fiume<br />

L’analisi della qualità chimico-fisica delle acque ha consentito di descrivere in modo chiaro i trend spaziali di<br />

qualità, a loro volta ben correlati con alcuni indicatori biologici:<br />

a) i risultati del primo e del secondo <strong>anno</strong> del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio<br />

sublacuale sono concordi nel segnalare le differenze stagionali nelle concentrazioni dei<br />

macrodescrittori chimico-fisici misurati sia sull’intera asta fluviale sia nei primi 30 km, (scenari del<br />

gruppo B), ma come le stesse concentrazioni siano indipendenti dagli scenari di deflusso in alveo di<br />

progetto;<br />

b) l’analisi delle tendenze indica nel fiume un generale aumento monte-valle dei valori di conducibilità<br />

e di nutrienti disciolti e particellati, comune a tutte le stagioni d’indagine.<br />

c) Non si è evidenziato in alcun punto del fiume e in alcuna stagione un salto drastico delle<br />

129/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

caratteristiche integrate di qualità delle acque, ad indicare che il fiume non riceve apporti<br />

quantitativamente significativi di acqua le cui caratteristiche sono tali da cambiarne lo stato<br />

complessivo;<br />

d) l’andamento dell’indice LIM, nel primo <strong>anno</strong>, indica una tendenza al peggioramento della qualità<br />

complessiva del sistema fluviale dall’estate all’autunno 2009, e una tendenza al miglioramento dalla<br />

stagione autunnale/invernale a quella primaverile 2010. Nel secondo <strong>anno</strong> la tendenza, passando<br />

dalla stagione estiva a quella autunnale/invernale, è di miglioramento della qualità del fiume mentre<br />

c’è un lieve peggioramento tra la campagna invernale e quella primaverile 2011.<br />

e) nei primi due anni di sperimentazione l’indice LIMeco, procedendo da monte verso valle, segnala un<br />

peggioramento dello stato di qualità: da “ottimo” a “buono e sufficiente”. Se nel primo <strong>anno</strong> di<br />

sperimentazione il passaggio dello stato di qualità avviene tra il livello “ottimo”, “buono” e<br />

“sufficiente”, nel secondo <strong>anno</strong> si riscontrano tre stazioni con valori di LIMeco addirittura<br />

“scadenti”(stazione FS59A km 206, stazione FS63A km 219, stazione FS68A km 233): ciò è dovuto ad<br />

un incremento delle concentrazioni di azoto ammoniacale e azoto nitrico nel tratto fluviale di bassa<br />

pianura.<br />

f) si evidenzia che l’indice LIMeco, escludendo di fatto dall’analisi di qualità la componente<br />

microbiologica e la sostanza organica, tende a “migliorare” il giudizio di qualità dei tratti<br />

settentrionali (ove si concentrano i depuratori di medie-grandi dimensioni) e a “peggiorare” il<br />

giudizio di qualità dei segmenti meridionali (tratto potamale), dove sono abbondanti i nutrienti a<br />

causa dell’attività agrozootecnica che insiste sul bacino;<br />

g) i due immissari più rilevanti (Mella e Chiese) apportano acque di modesta qualità, ma in punti del<br />

fiume dove le portate sono significative e presentano una discreta capacità di diluizione dei carichi. I<br />

due immissari inoltre non h<strong>anno</strong> prodotto alcun effetto sul sistema fluviale (curve a sacco) come<br />

evidenziato, in tutte le campagne di misura, dal non aver generato scompensi di ossigeno disciolto<br />

nel fiume Oglio, indicando che il carico organico immesso dagli affluenti viene metabolizzato senza<br />

problemi di anossia;<br />

h) l’analisi degli andamenti di conducibilità, concentrazione di nitrato e DIC sostengono l’ipotesi che in<br />

estate gli apporti dalla falda costituiscano una porzione importante o forse dominante della portata<br />

complessiva in transito in alveo. L’effetto è maggiore nei momenti di basse portate. E’ necessario<br />

quindi proseguire nell’approfondimento delle conoscenze sulla qualità idrochimica delle acque della<br />

falda superficiale;<br />

i) elaborazioni preliminari del quadro completo dei dati sembrano indicare che le concentrazioni di<br />

numerosi macrodescrittori aumentano nell’acqua del fiume in modo significativo in relazione alle<br />

portate e suggeriscono un elevato apporto di tipo diffuso dal bacino nei momenti di piovosità<br />

intensa o un apporto puntiforme di acque reflue non trattate da by-pass di depuratori;<br />

j) né i singoli macrodescrittori, né l’indice LIMeco, definito dal D.M. 260/2010 per valutare lo stato di<br />

qualità dei sistemi fluviali, presentano alcuna relazione con la quantità d’acqua in transito nel<br />

sistema.<br />

Alla luce di questa analisi, diverse potrebbero essere le cause:<br />

- il range degli scenari scelti (5% -15%) per studiare il DMV potrebbe essere troppo ristretto per<br />

riscontrare differenze significative nelle risposte del sistema fiume (capacità autodepurativa) a<br />

variazioni di pochi m3 s-1;<br />

- il tempo di latenza del sistema a rispondere alle diverse condizioni di portata e i conseguenti<br />

ritardi nel manifestare differenze significative in termini metabolici e funzionali;<br />

- la dominanza dell’azoto nitrico, che rappresenta il macroinquinante chiave del fiume Oglio sublacuale,<br />

è capace di mascherare le differenze nei processi metabolici fluviali tra i differenti<br />

scenari in ragione del peso preponderante nel determinare la qualità del sistema secondo<br />

130/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

l’indice LIMeco.<br />

- I risultati analitici per i tratti sottesi con scenari variabili di portata non sembrano indicare, alle<br />

portate minori, un peggioramento significativo degli indici sintetici di qualità fluviale. Ancora<br />

una volta si giustifica con l’assenza, nel tratto settentrionale, di apporti elevati di acque di scarsa<br />

qualità dagli immissari o dai depuratori.<br />

6.3. Valutazioni delle relazioni tra biocenosi e regime delle portate del fiume<br />

Per quanto attiene alla valutazione delle relazioni tra biocenosi e regime delle portate si può affermare che i<br />

sistemi ambientali fluviali e ripari presentano caratteristiche proprie alle diverse scale, macro meso e microscala.<br />

La dinamica annuale o interannuale che li caratterizza è condizionata dall’interazione tra condizioni idro-meteorologiche<br />

e bacino idrografico. Il concetto stesso di DMV richiede di porre in relazione questi ecosistemi<br />

con il regime delle portate, l’analisi e specifici approfondimenti sull’andamento stagionale e la definizione<br />

di specifici indicatori di stress.<br />

Al termine del secondo <strong>anno</strong> di sperimentazione si dispone di un’ulteriore livello di conoscenza del fiume e<br />

delle dinamiche che regolano gli equilibri ittici, cosa che consente di effettuare un primo confronto tra campagne<br />

di monitoraggio di due distinti anni di studio.<br />

Da tali confronti risulta che le attività svolte h<strong>anno</strong> consentito:<br />

- un’approfondita valutazione della consistenza, struttura e stato di conservazione della comunità<br />

ittica del fiume;<br />

- di identificare le principali criticità e pressioni che ne limitano il naturale sviluppo e distribuzione, la<br />

notevole frammentazione del corso d’acqua e l’elevata pressione esercitata dalle specie alloctone<br />

invasive;<br />

- di stabilire che le attuali condizioni morfologiche dell’alveo non facilitano l’instaurarsi di una florida<br />

comunità ittica sia per l’assenza di rifugi che di adeguato ombreggiamento;<br />

- di stabilire che tra le specie alloctone la più significativa risulta il siluro (Silurus glanis) che da solo<br />

costituisce circa il 50% della biomassa totale catturata;<br />

- la sostanziale stabilità degli equilibri tra le popolazioni costituenti la comunità ittica;<br />

- il mantenimento della distribuzione e abbondanza delle singole specie all’interno del fiume;<br />

- la riconferma della vocazione ittica del fiume e che la comunità rilevata sia in linea con quella attesa,<br />

ossia tipica della zona a ciprinidi, potenzialmente in grado di popolare le acque del fiume Oglio<br />

sublacuale mantenendo rapporti variabili tra specie reofile e limnofile a seconda della morfologia del<br />

tratto indagato;<br />

- non si sono riscontrati evidenti segni di disturbo correlabili all’applicazione degli scenari di deflusso,<br />

dato il mantenimento della distribuzione e densità delle principali specie, anzi si ritiene che gli stessi<br />

non stiano influenzando negativamente la disponibilità di ambienti per la riproduzione, sviluppo e<br />

foraggiamento per l’ittiofauna;<br />

- si evidenziano ancora una volta diversi fattori limitanti la distribuzione e la qualità dell’ittiofauna che<br />

popola il fiume, identificabili nell’alterazione morfologica, nella banalizzazione dell’alveo e nella<br />

pressione biologica;<br />

- che l’applicazione dell’indice biologico ufficiale (ISECI), evidenziandone il limite applicativo in un<br />

fiume di grandi dimensioni ed avente elevata biodiversità e impatti – morfologici e biologici, oltre<br />

che ai fini delle valutazioni necessarie allo studio di un progetto di deflusso minimo vitale.<br />

Dall’analisi dei macroinvertebrati bentonici emerge che:<br />

- la comunità macrozoobentonica del fiume Oglio sublacuale risulta fortemente disturbata dalla<br />

131/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

presenza di sbarramenti che influiscono sulle caratteristiche idrauliche del sistema fluviale;<br />

- la struttura è probabilmente determinata da effetti indiretti fortemente dipendenti dall'idrologia del<br />

sistema quali tipo di substrato, vegetazione e cicli biogeochimici connessi a tali alterazioni;<br />

- la presenza di sbarramenti lungo l'asta del fiume provoca alterazioni nella comunità<br />

macrozoobentonica; in particolare la bacinizzazione determina la presenza di taxa tipici di ambienti<br />

lentici con presenza prevalente di gasteropodi, generalmente associati ad acque stagnanti o<br />

debolmente correnti. L'IndVal (Indicator Value) e l'analisi dei tratti ecologici forniscono risultati simili,<br />

che dimostrano ulteriormente il passaggio verso comunità tipiche di ambienti lentici.<br />

- le correlazioni positive e statisticamente significative tra i valori dell'nMDS (nonmetric<br />

multidimensional scaling) e le variabili idrologiche suggeriscono una forte importanza dell'idrologia<br />

nello strutturare le comunità macrozoobentoniche; più in dettaglio la velocità elevata è caratteristica<br />

delle stazioni a valle delle dighe e di quelle potamali, mentre un'elevata profondità è caratteristica<br />

delle stazioni a monte della bacinizzazione e di quelle potamali, queste ultime caratterizzate anche<br />

da elevate portate.<br />

- a valle degli sbarramenti, per la moderata velocità della corrente, la profondità ridotta e il tipo di<br />

substrato (principalmente mesolithal) f<strong>anno</strong> supporre un ritorno della comunità ad ambienti di tipo<br />

ritrale;<br />

- non si è potuto calcolare l’indice Star_ICMi, definito dal DM n°260/2010, per mancanza delle<br />

metriche di riferimento per il calcolo dell’indice delle stazioni non guadabili del fiume Oglio sub<br />

lacuale<br />

- le zone con substrato grossolano e materiale organico h<strong>anno</strong> valori IBE più alti sia a livello stagionale<br />

che nella media di tutto l’<strong>anno</strong> di campionamento; al contempo, zone con alveo fangoso evidenziano<br />

valori IBE in classe 3 o 4 e taxa adattati a vivere in aree inquinate;<br />

- l’analisi dei Biological and Ecological traits ha consentito di caratterizzare il sistema che ospita le<br />

comunità rinvenute, sulla base dei caratteri biologici ed ecologici degli organismi. Il gruppo<br />

maggiormente diffuso è costituito da organismi tolleranti, euritermi, adattati alla vita in ambienti a<br />

debole corrente, con un certo apporto organico, granulometria del substrato fine, buona copertura a<br />

macrofite e abitudini alimentari generalmente microfaghe oppure shredders, che si nutrono delle<br />

macrofite sommerse.<br />

L’analisi delle macrofite evidenzia che:<br />

- rispetto alle fasi precedenti, l’analisi delle macrofite è stata arricchita da un crescente livello di<br />

risoluzione tassonomica, raggiungendo nel caso della diversità macroalgale un dettaglio maggiore<br />

fino, in alcuni casi, al livello di specie;<br />

- dai dati aggregati delle comunità di macrofite emerge la tendenza al peggioramento dello stato<br />

trofico del sistema Oglio nel suo complesso; è possibile che questa indicazione scaturisca dalla<br />

maggiore conoscenza del sistema piuttosto che da un peggioramento delle acque, non evidenziato<br />

dalle indagini specifiche in ambito chimico-fisico;<br />

- dei 68 taxa presenti il secondo <strong>anno</strong> d’indagine, si dispone dell’elenco completo e di una preliminare<br />

caratterizzazione strutturale dei popolamenti individuati nei settori omogenei indagati;<br />

- nel corso del 2011 si è osservato che la struttura e la composizione delle comunità presenta estrema<br />

variabilità tra stazioni; in almeno due stazioni è stato possibile confermare la presenza di Thorea<br />

hispida segnalata per la prima volta a livello nazionale;<br />

- analizzando la rappresentatività di ciascun gruppo tassonomico identificato (spermatofite,<br />

pteridofite, briofite e macroalghe), si è osservato come gran parte della diversità floristica del fiume<br />

sia rappresentata dalle spermatofite (64,7% della diversità complessiva) anche se, considerando le<br />

132/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

percentuali di copertura, nel complesso queste specie sono in grado mediamente di<br />

colonizzare/coprire meno del 10% degli areali nei settori fluviali analizzati; la dominanza delle<br />

spermatofite è indicatrice di ambienti sottoposti a perturbazioni non trascurabili e ad elevati carichi<br />

di nutrienti;<br />

- nel corso delle campagne, le specie maggiormente diffuse sono Oscillatoria sp., Spirogyra sp. e<br />

Cladophora glomerata, tre taxa macroalgali caratteristici di ambienti da meso-eutrofici a ipertrofici<br />

confermando così i dati riportati nella prima relazione annuale;<br />

- la percentuale di copertura media complessiva della componente macrofitica è pari al 54 ± 11% per i<br />

primi due anni. Escluso pochissime stazioni (1, 4, 7 e 11), le macroalghe dominano incontrastate le<br />

comunità di produttori primari con elevatissime percentuali di copertura abbondanza, in oltre il 50%<br />

dei tratti indagati rappresentano mediamente nei tre anni analizzati il 90% e più della copertura<br />

macrofitica;<br />

- procedendo dall’incile del lago verso il tratto potamale nei pressi della foce in Po, si osserva una<br />

chiara e significativa riduzione delle percentuali di copertura delle spermatofite a vantaggio delle<br />

forme macroalgali;<br />

- le prime macroevidenze sottolineano pattern completamente distinti in tratti bacinizzati e non. I<br />

tratti fluviali in cui si riconosce una comunità strutturata di piante superiori coincidono con i settori<br />

bacinizzati dove la stabilizzazione dei tiranti e l’intensa sedimentazione del particellato sono in grado<br />

di originare condizioni adatte all’insediamento di forme macrofitiche tipiche di corpi idrici di tipo<br />

lentico capaci di contrastare più o meno efficacemente le forme macroalgali o fitoplanctoniche. Nei<br />

contesti di corrente turbolenta le forme macroalgali filamentose dominano, incontrastate, le<br />

comunità;<br />

- nel complesso, l’IBMR raffigura un corso d’acqua profondamente manomesso senza evidenziare<br />

gradienti significativi di qualità tra stazioni o settori del corso d’acqua.<br />

- Nel corso degli anni l’IBMR peggiora progressivamente e il livello trofico corrispondente, in<br />

particolare per il settore propriamente potamale del fiume (tra il km 214 e 256) per il quale, con ogni<br />

probabilità, la metodica applicata non è in grado di rilevare adeguatamente il livello di alterazione<br />

del sistema fluviale.<br />

L’analisi delle Diatomee evidenzia:<br />

- le comunità prese in esame sono ben strutturate e mature, con una buona percentuale di taxa<br />

pionieri e colonizzatori secondari. Non sembrano esserci taxa che denotino uno stress di tipo fisico<br />

nei siti a monte e a valle delle opere di sbarramento idroelettrico sia in estate che in autunno; solo in<br />

estate, però, si è registrato un aumento dei taxa pionieri e tolleranti il disturbo fisico nelle stazioni a<br />

valle delle centrali, mentre a monte (stazioni bacinizzate) sono dominanti taxa planctonici che<br />

denotano un flusso piuttosto lentico.<br />

- in generale, tutte le comunità diatomiche analizzate sembrano strutturalmente mature, con una<br />

buona percentuale di taxa pionieri e colonizzatori secondari.<br />

- la diversità delle comunità diatomiche nei campioni delle diverse campagne: è elevata in tutti i siti<br />

campionati, in particolare nella stazione a monte della centrale ENEL Tagliuno (sito 7). Nel confronto<br />

tra siti a monte e a valle delle centrali non si registrano significative variazioni in termini di<br />

biodiversità, si evidenzia però una leggera perdita di biodiversità nei tratti subito a valle, anche se i<br />

valori dell’Indice di Sh<strong>anno</strong>n rimangono elevati.<br />

- gli indici diatomici non variano in modo significativo durante le stagioni, nonostante la diversa<br />

composizione delle comunità.<br />

- La composizione in specie delle stazioni del tratto potamale e coincidenti con quelle del<br />

monitoraggio ARPA, mostra invece differenze stagionali, con specie perlopiù tolleranti in estate<br />

133/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

(genere Navicula e Nitzschia) e taxa leggermente più sensibili in autunno. Considerando gli scenari di<br />

sperimentazione (estate 5% e autunno 15%) l’indice ICMi non mette in luce alcuna differenza dello<br />

stato qualitativo del sistema fiume in relazione al variare dei valori di portata in alveo.<br />

L’analisi dell’ Ittiofauna evidenzia che:<br />

- si conferma la stabilità dell’equilibrio tra popolazioni, il mantenimento della distribuzione e<br />

dell’abbondanza delle singole specie e la vocazione ittica del fiume;<br />

- si confermano i risultati delle campagne precedenti; sono stati inoltre identificati molti dei fattori che<br />

st<strong>anno</strong> generando disturbo alla naturale distribuzione e vitalità della comunità ittica;<br />

- si riconferma la vocazione ittica del fiume e del fatto che la comunità rilevata sia in linea con quella<br />

attesa e potenzialmente in grado di popolare le acque del fiume Oglio sublacuale;<br />

- si riconferma l’impatto delle specie alloctone invasive sulle specie autoctone; il siluro in particolare<br />

ha fatto registrare una ridistribuzione spaziale rispetto all’<strong>anno</strong> precedente, colonizzando anche<br />

qualche tratto centrale del fiume non tipico per la specie;<br />

- si possono ipotizzare tre tratti fluviali, ognuno caratterizzato da peculiarità morfologiche e biologiche<br />

che influenzano in modo significativo la composizione, l’abbondanza e la vitalità delle comunità<br />

ittiche;<br />

- l’applicazione dell’ISECI, così come riportato nel DM 260/2010, possa rivelarsi limitativo e<br />

penalizzante per valutare gli effetti del DMV sulla comunità ittica in un fiume come l’Oglio<br />

sublacuale, dove la sola pressione biologica è sufficiente a causare un significativo scadimento della<br />

classe di qualità in numerosi tratti.<br />

6.4. Considerazioni generali<br />

Al termine del secondo <strong>anno</strong> d’indagine dall’esame dei risultati si può affermare che il sistema fluviale ha evidenziato,<br />

soprattutto attraverso il confronto con i dati storici, i seguenti punti significativi:<br />

1) la qualità dell’ambiente acquatico appare sostanzialmente stabile mentre nel complesso si osserva<br />

un peggioramento dello stato di conservazione funzionale del sistema procedendo dall’incile del lago<br />

alla foce in Po, imputabile all’aumento del carico di nutrienti e, prevalentemente, alla destrutturazione<br />

dei contesti vegetazionali laterali a favore di una massimizzazione delle trasformazioni dei<br />

contesti golenali in terreni destinati ad uso agricolo;<br />

2) persistono fenomeni erosivi diffusi, localmente accentuati. L’avvenuta riduzione della divagazione<br />

del fiume, determinata soprattutto da opere idrauliche longitudinali, ha portato alla semplificazione<br />

del paesaggio fluviale, limitando i cicli di genesi, sviluppo e scomparsa di microambienti come meandri,<br />

stagni naturali temporanei e lanche;<br />

3) in una cornice di paesaggio parzialmente tutelato e fortemente condizionato dall’uomo, si raffigura<br />

un fiume estremamente manomesso che non evidenzia gradienti significativi di qualità tra stazioni o<br />

settori del corso d’acqua (macrofite), popolato da organismi di fondo tolleranti l’inquinamento in atto<br />

e che, malgrado la sostanziale stabilità delle popolazioni ittiche autoctone rispetto alle popolazioni<br />

alloctone, il siluro costituisce da solo circa il 50% della biomassa totale catturata;<br />

4) si evidenziano peculiari caratteristiche biologiche strettamente legate alla gestione idrologica del<br />

fiume; in particolare le basse portate determinano un’alterazione della struttura trofica delle comunità,<br />

causando ulteriori ripercussioni negative sulle biocenosi acquatiche e sull’intero ecosistema<br />

fluviale, come riscontrato in diverse stazioni anche in presenza delle portate di rilascio previste dalle<br />

norme per il D.M.V. . In tutto il tratto indagato sono state valutate le discontinuità del corridoio ecologico<br />

in senso trasversale e le interconnessioni tra le funzioni esistenti nel territorio circostante al<br />

134/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

corso d’acqua e l’ambiente fluviale vero e proprio, mettendo in luce le criticità attuali<br />

dell’ecosistema fluviale, i tratti di pregio, le zone da riqualificare.<br />

Al secondo <strong>anno</strong> delle attività di misura dei parametri idrologici e geomorfologici, e del monitoraggio dei parametri<br />

fisico-chimici e biologici, il Gruppo di lavoro ha individuato due temi di base che costituiscono indirizzi<br />

per ulteriori studi.<br />

1.- Il primo riguarda l’enorme mole di dati raccolti sui diversi fronti di studio che, contrariamente a<br />

studi settoriali effettuati in anni precedenti, ha il pregio di un’attività coordinata, effettuata in simultanea<br />

dalle diverse unità operative, e che interessa differenti discipline. L’integrazione di queste informazioni<br />

non può essere certamente esaustiva, lo sarà probabilmente alla fine dell’intero percorso,<br />

e lo sarà in ogni caso nel prossimo futuro quando sar<strong>anno</strong> disponibili per i fiumi modelli complessi<br />

in grado di integrare informazioni di carattere multidisciplinare.<br />

Attualmente ciò non è possibile per motivi legati al tempo necessario per metabolizzare i dati ed ancor<br />

più per la mancanza, nel panorama nazionale, di riferimenti scientifici certi e consolidati. E’ ancora<br />

embrionale infatti la ricerca delle relazioni causa-effetto, del legame profondo tra parametri fisici<br />

e biologici, dei tempi di risposta delle variabili biotiche al variare degli scenari di portata in sistemi<br />

complessi come i fiumi. Lo è ancora di più in sistemi profondamente alterati come l’Oglio sublacuale,<br />

inseriti in contesti altamente produttivi e per questo impattanti, poiché dipendenti dal<br />

fiume come fornitore di servizi e come recettore di scarichi. Si tratta di un allontanamento dalle<br />

“condizioni originarie” o di riferimento, che data da centinaia di anni, e in questo contesto andrà interpretato<br />

il complesso delle informazioni raccolte. I processi interni al fiume e le comunità biologiche<br />

si sono adattate e si trovano in condizioni di stato stazionario in un sistema alterato;<br />

l’interpretazione dei fenomeni non può prescindere da questa considerazione. Sono infatti necessari,<br />

ad esempio, anni di sedimentazione di particellato fine e/o di profonda alterazione del regime idrologico<br />

per mutare il fondale e consentire successivamente alle comunità biologiche di colonizzare<br />

l’ambiente fluviale. Interpretazioni analoghe si possono fare per la fauna ittica, che ha saputo<br />

strutturarsi e diversificarsi nel “discontinuum” fluviale, quindi in una realtà in cui opere di presa,<br />

centrali, sbarramenti e quant’altro limitano fortemente lo spostamento degli organismi.<br />

Per quanto detto appare chiaro che nella Sperimentazione non si può prescindere dalla condizione<br />

morfologica del fiume; se si vuole comprendere come avvengono i processi evolutivi in “questo contesto”<br />

si dovrà puntare sempre più l’attenzione sulla loro comprensione cercando di individuare il<br />

“possibile” miglioramento rispetto al “contesto attuale”.<br />

Il breve periodo della Sperimentazione non è certamente sufficiente per dare indicazioni sugli effetti<br />

di un’ipotetica modifica del contesto morfologico (nel senso del ripristino delle condizioni naturali) e<br />

sulla sua fattibilità tecnico-economica, ma è sufficiente per iniziare a raccogliere informazioni utili<br />

allo scopo.<br />

2.- Nel corso del secondo <strong>anno</strong> di Sperimentazione si è portati ad esprimere il giudizio di qualità del<br />

fiume Oglio secondo le indicazioni della nuova normativa (DM 260/2010).<br />

In alcuni casi, per poter confrontare le nostre informazioni con i dati della letteratura, si è optato<br />

per l’utilizzo di “vecchi” indici ampiamente collaudati, ma considerati ormai inadeguati dalla comunità<br />

scientifica.<br />

Esaminando i documenti sui nuovi indici è emersa in alcuni casi una sostanziale incertezza sulla possibilità<br />

di assoggettare gli ambiti fluviali italiani ad una classificazione comune, per cui risulta necessario,<br />

oltre che proseguire nelle campagne di raccolta dati come da Progetto, anche sviluppare<br />

l’analisi dei dati per capire:<br />

quali sono i descrittori che concorrono con maggior peso alla determinazione dello stato di<br />

qualità, individuandone il valore attuale al quale attribuire il valore “zero”;<br />

come quantificare le correlazioni tra questi descrittori, dando loro, se possibile, un “peso”<br />

per calcolare lo stato di qualità;<br />

come dare un valore “reale” ai diversi coefficienti della formula del Deflusso Minimo Vitale.<br />

135/136


Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>2°</strong> <strong>anno</strong><br />

______________________________________________________________________________<br />

Quest’analisi dinamica dovrebbe consentire una maggior conoscenza delle caratteristiche complessive<br />

dell’Oglio sublacuale e consentirci di capire meglio le capacità di reazione del fiume alle modificazioni<br />

prodotte dall’attività antropica e dall’uso del territorio, soprattutto le capacità di mitigazione degli eventi di<br />

crisi idrica.<br />

Il risultato di questo lavoro, che andrà affinato con sempre nuove informazioni, porterà a valutare, pur con<br />

limiti e una certa approssimazione, l’affidabilità dei nuovi indici applicati al fiume Oglio sub lacuale. In<br />

alternativa potrebbe diventare un contributo alla definizione di indici di “riferimento specifico” che, pur in<br />

assenza di validazione del mondo scientifico, sono in grado di contribuire a quanto richiesto dalla WFD.<br />

Da questa attività si potr<strong>anno</strong> ottenere, al termine della fase progettuale, anche informazioni utili a<br />

quantificare i fattori correttivi che intervengono nella formula di calcolo del DMV riportata nelle NTA del<br />

PTUA della <strong>Regione</strong> <strong>Lombardia</strong>, tenendo presente che qualsiasi parametrazione, per essere efficace, dovrà<br />

consentire il massimo grado di flessibilità interpretativa delle situazioni climatiche e delle condizioni<br />

morfologiche dei diversi tratto di fiume<br />

136/136

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!