e - Dipartimento di Economia Politica

PROGRAMMA
1. Mercato, contratti e organizzazioni economiche: nascita, natura e dimensione
dell’impresa
L’impresa come black-box black box
Scambio, Transazione e Mercato
Il contributo di Commons
Il contributo di Coase
Contratti e agenzia
Il contributo di Alchian e Demsetz
Teorie manageriali dell’impresa
Contratti incompleti
L’approccio neo-istituzionalista neo istituzionalista (Williamson)
La New Property Right School
Teorie evolutive dell’impresa
Competence theories
2. Impresa, mercato e complessità istituzionale
L’impresa nell’approccio Law and Economics
Le regole di corporate governance
Il capitalismo italiano in transizione
Le teorie dell’impresa alla riprova del mercato
3. Le politiche microeconomiche di regolazione
Le ragioni dell’impresa pubblica
Intervento diretto e indiretto
Concorrenza, liberalizzazioni e privatizzazioni
Politiche di promozione del territorio: la contrattazione negoziata negoziata
4. L’antitrust e la tutela della concorrenza
Ragioni economiche dell’antitrust
Alcuni casi italiani e comunitari
GlobalizzazIone e concorrenza
LEZIONI DI POLITICA ECONOMICA -
PROF. NICITA
1

TESTI
- Dispense prof. Nicita (saranno distribuite all’inizio del corso)
- Egidi M., Turvani M. Le Ragioni delle Organizzazioni Economiche,
Rosenberg & Sellier, 1994
- Dispense prof. Pagano (raccolta di articoli)
Altri testi di riferimento consigliati:
- N. Acocella: Le politiche microeconomiche, 2002 in corso di stampa stampa
per Carocci
- O. Williamson I meccanismi del governo. L'economia dei costi di
transizione: concetti, strumenti, applicazioni, 1998, Franco Angeli
- G. Amato, Il potere e l’Antitrust, l’Antitrust,
1998 Il Mulino
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2

CHE RELAZIONE ESISTE TRA FALLIMENTI DEL MERCATO E ISTITUZIONI
‘ALTERNATIVE’ AL MERCATO STESSO?
NELLA TEORIA NEOCLASSICA L’IMPRESA E’ ‘BLACK BOX’
ALCUNE DOMANDE:
CHE COSA E’ L’IMPRESA
PERCHE’ NASCE L’IMPRESA
PERCHE’ CRESCE L’IMPRESA
PERCHE’ SI STABILIZZA L’IMPRESA
PERCHE’ MUORE L’IMPRESA
PERCHE’ L’IMPRESA SI ORGANIZZA IN UN CERTO MODO
PERCHE’ PERSISTONO FORME ORGANIZZATIVE DIVERSE
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3

Teorie dell’impresa
SPIEGAZIONI TRADIZIONALI/TECNOLOGICHE
DELL’IMPRESA
SPIEGAZIONI BASATE SUI COSTI DI TRANSAZIONE
SPIEGAZIONI BASATE SUL POTERE DI MERCATO
SPIEGAZIONI BASATE SUL POTERE (radical ( radical theories)
theories
SPIEGAZIONI BASATE
SULL’ACQUISIZIONE/DIFFUSIONE DELLA
CONOSCENZA (competence
( competence theories)
theories
ALTRE TEORIE DI SINTESI
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4

TEORIE TRADIZIONALI/TECNOLOGICHE
• Secondo l’approccio di industrial organization tradizionale (’50-‘60),
(’50 ‘60),
l’impresa nasce come attivita’ di produzione integrata (orizzontale o
verticale) come risposta ottima alla presenza di economie di scala e/o di
diversificazione.
diversificazione
ECONOMIE DI SCALA (scale economies)
economies
Si è in presenza di economie di scala (o rendimenti crescenti di
scala) quando il costo medio diminuisce al crescere dell’output.
Immaginiamo un bene q e diverse quantità dello stesso con q’ e
q’’ ’’ Se C(q’+q” q’+q”)< )

.
SCALA MINIMA EFFICIENTE
. Il livello minimo di produzione che permette di minimizzare i
costi medi di lungo periodo
p p p
CME CME
D D D
Qe Q Qe Q Qe
Q
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6

IMPRESA, INTEGRAZIONE E MONOPOLIO
Teorie tradizionali/tecnologiche dell’impresa spiegano l’impresa sulla base
dell’integrazione orizzontale/verticale/ conglomerale
Monopolio/rendimenti crescenti/fallimento del mercato
Nel caso di monopolio il problema di massimizzazione del monopolista monopolista
diventa
max Π = p(
q)
q- c(q)
dΠ
dq
=
dp dC
q + p(
q)
-
dq dq
dp
q + p(
q)
=
dq
14243
ricavo marginale
dC
dq
= 0
{
costo marginale
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7

La curva RM individua i ricavi marginali
la curva CM individua i costi marginali.
L’area p*CBZ rappresenta i profitti totali del monopolista
l’area HCp* rappresenta il surplus del consumatore
Il triangolo CLB rappresenta la perdita netta associata ad ua configurazione di
monopolio.
Tale triangolo (deadweight
( deadweight loss) loss)
costituisce il principale costo della
configurazione di monopolio.
L’inefficienza allocativa comporta il razionamento di una parte rilevante di
scambi sul mercato.
p=Prezzo
Il caso del MONOPOLIO NATURALE
H
p*
Z
C
B L
q*
RM
q**
Perdita netta
di benessere
sociale
CM
D
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q=Quantità
8

Secondo la tradizionale
impostazione basata su economie
di scala o di diversificazione,
l’impresa nasce per ragioni
tecnologiche
Integrazione orizzontale
Integrazione verticale
Integrazione conglomerale
Impresa come integrazione
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9

Integrazione verticale ed efficienza distributiva
• Per illustrare questo fenomeno, consideriamo il caso di un
produttore e di un unico distributore di un certo bene q , la cui
domanda sul mercato sia data da p=a-Q, dove p denota il
prezzo di scambio e Q la quantità com plessiva del bene
venduta sul mercato.
• Immaginiamo che il produttore venda ciascuna unità q al
prezzo d nell’ipotesi che il distributore non incorra in altri costi.
• Nel caso di contratto di distribuzione esclusiva, il
distributore si comporterà come un monopolista il cui costo di
produzione unitario sia d . Il profitto del distributore sarà allora
dato da
D
π
( Q )
= p ( q ) Q − dQ = ( a − Q ) Q
la cui condizione di primo ordine è data da
D
∂π
∂Q
=
a
−
2 Q − d =
dalla quale derivano i seguenti valori di quantità, prezzi e profitto
D
Q =
a − d D
p =
a + d D
π =
2
( a − d )
.
2
2
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0
−
dQ
4
10

Qual è allora il prezzo d che il produttore dovrebbe praticare per
massimizzare i propri profitti?
M
D
Dal momento che il profitto del produttore è dato da π = ( d −c)
Q ,
dove c rappresenta il costo unitario di produzione, l’espressione da
massimizzare è data da
π
M
( a−
d)
= ( d −c)
2
la cui condizione di primo ordine è data da
M
∂π
∂Q
= a−
2 d + c = 0
con un valore ottimale del prezzo di rivendita al distributore pari a
d M
a+
c
=
2
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11

Attraverso sem plici sostituzioni è facile m ostrare che, in questo
caso, il distributore è costretto a scaricare sul prezzo finale
l’increm ento di costo subito, riducendo la quantità venduta ai
consum atori finali. Inoltre, si può dim ostrare che:
(a) il p rod u ttore realizza p rofitti più elevati d el distrib utore ;
(b) il produttore potrebbe ottenere profitti ancora m aggiori
laddove decidesse di svolgere da sé l’attività di distribuzione
anziché rivolgersi ad un distributore esterno (integ razione
verticale), dal m om ento che
ovvero
I
La ragione di questo risultato risiede nella doppia marginalizzazione o
doppio mark-up mark up, , per la quale nel caso di contrattazione autonoma
esclusiva tra produttore e distributore, ciascuno di essi applicherebbe applicherebbe
il
margine di monopolio in ciascuna fase della filiera del prodotto, prodotto,
con ciò
riducendo complessivamente la quantità prodotta e venduta sul mercato, mercato,
generando una perdita di efficienza superiore a quella associata al
monopolio verticalmente integrato.
Conclusione:
integrazione riduce l’inefficienza del monopolio a monte e a valle valle
M
π > π +
2
( a −
c ) ( a − c ) ( a − c )
>
+
4
8
16
π
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2
D
2
12

Dalle spiegazioni tecnologiche ai costi di transazione
COASE (1937) – razionalità limitata; conoscenza limitata;
make or buy
ALCHIAN&DEMSETZ (1972) – asimmetria informativa e
produzione di squadra
ALCHIAN&DEMSETZ
KLEIN ET AL. (1978) – contratto di lungo periodo
WILLIAMSON (1985) – contratti incompleti; investimenti
specifici, razionalità limitata, opportunismo –
ordinamenti privati
GHM (1986 - 1990) – allocazione dei diritti di proprietà –
contratti incompleti
AOKI (1986) – meccanismi di allocazione della rendita
tra managers, lavoratori e azionisti
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13

Teoria Coasiana
“The purpose of this paper is to bridge what appears to be a gap in economic theory
between the assumption (made for some purposes) that resources are allocated by
means of the price mechanism and the assumption (made for other purposes) that
this allocation is dependent on the entrepreneur-co-ordinator. We have to explain the
basis on which, in practice, this choice between alternatives is effected”
“The main reason why it is profitable to establish a firm would seem to be that there is
a cost of using the price mechanism. The most obvious cost of “organizing”
production through the price mechanism is that of discovering what the relevant
prices are”
“The costs of negotiating and concluding a separate contract for each exchange
transaction which takes place on a market must also be taken into account”
It is true that contracts are not eliminated when there is a firm but they are greatly
reduced. A factor of production (or the owner thereof) does not have to make a series
of contracts with the factors with whom he is co-operating within the firm, as would
be necessary, of course, if this co-operation were as a direct result of the working of
the price mechanism.
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14

“There There are, however, other disadvantages - or costs - of using the price mechanism. mechanism.
It
may be desired to make a long-term long term contract for the supply of some article or service”
“This may be due to the fact that if one contract is made for a longer period, instead
of several shorter ones, then certain costs of making each contract will be avoided” avoided
“owing to the difficulty of forecasting, the longer the period of of
the contract is for the
supply of the commodity or service, the less possible, and indeed, indeed,
the less desirable
it is for the person purchasing to specify what the other contracting party is expected
to do”
“(When) the details of what the supplier is expected to do is not not
stated in the contract
but is decided later by the purchaser (…) the direction of resources resources
(within the limits
of the contract) becomes dependent on the buyer in this way (then) (then)
relationship which
I term a "firm" may be obtained.”
“A firm is likely therefore to emerge in those cases where a very very
short-termcontract
short termcontract
would be unsatisfactory. It is obviously of more importance in the the
case of services-
labor-than labor than it is in the case of the buying of commodities”
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15

Prime Implicazioni
Natura dell’impresa va ricondotta al costo opportunità di
utilizzare il meccanismo di prezzo (scambio di mercato)
Quando?
Contratti di lungo periodo, incertezza rispetto a prezzo
Gerarchia rispetto a short-term
short term
“A firm, therefore, consists of the system of relationships which which
comes into
existence when the direction of resources is dependent on an entrepreneur”
Prestazioni di lavoro, beni ‘particolari’
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16

IMPRESA E MERCATO SONO DUE ISTITUZIONI CHE CO-ESISTONO
CO ESISTONO
Quando una data transazione viene svolta all’interno dell’impresa dell’impresa
e quando
viene invece scambiata sul mercato?
“A firm becomes larger as additional transactions (which could be be
exchange
transactions co-ordinated
co ordinated through the price mechanism) are organized by the
entrepreneur and becomes smaller as he abandons the organization of such
transactions” DIMENSIONE DELL’IMPRESA
Ovviamente deve essere raggiunto un punto in cui i costi di organizzare organizzare
una
transazione in più all'interno dell'impresa sono uguali ai costi che comporta
l'effettuazione della transazione nel mercato aperto
Scelta tra MAKE or BUY DIPENDE DAL “costo opportunità marginale”
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Natura dell’impresa
1. Le imprese esistono perchè riescono a realizzare alcune transazioni transazioni
ad un
costo minore di quello che le stesse comporterebbero se realizzate realizzate
nel
mercato
2. L'organizzazione di impresa consente di risparmiare i costi di transazione
transazione
nella forma dei costi di contrattazione che altrimenti dovrebbero dovrebbero
essere
sopportati dagli agenti.
3. Risparmiando questi costi di transazione, necessariamente realizzati realizzati
nello
scambio di mercato, e affidando la direzione delle risorse all'imprenditore,
all'imprenditore,
l'organizazione di impresa si caratterizza per una maggiore efficienza efficienza
comparata.
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18

Limiti dell’impresa
“why, why, if by organizing one can eliminate certain costs and in fact fact
reduce the
cost of production, are there any market transactions at all? Why Why
is not a
production carried on by one big firm?”
“First, as a firm gets larger, there may be decreasing returns to the
entrepreneur function, that is, the costs of organizing additional transactions
within the firm may rise”. rise”.
“as the transactions which are organized increase, the entrepreneur entrepreneur
fails to
place the factors of production in the uses where their value is greatest, that
is, fails to make the best use of the factors of production”.
production”
Other things being equal, therefore, a firm will tend to be larger: larger:
the less the costs of organizing and the slower these costs rise with an
increase in the transactions organized.
the less likely the entrepreneur is to make mistakes and the smaller smaller
the
increase in mistakes with an increase in the transactions organized.
organized.
the greater the lowering (or the less the rise) in the supply price price
of factors of
production to firms of larger size.
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Conclusioni
La dimensione ottimale dell'impresa è quella che consente, per converso, converso,
di
ottenere anche la dimensione ottima del mercato
L'imprenditore confronterebbe, ad ogni momento, i costi di effettuare effettuare
una
determinata transazione all''interno del mercato con quelli che si realizzano
all'interno dell'impresa e da tale analisi comparata nascerebbe l'ottima
ripartizione delle transazioni tra mercato e impresa
Non esiste una superiorità del mercato o della programmazione
Mercato (scambi decentralizzati) e Impresa (Organizzazione gerarchica) gerarchica)
co-
esistono
La relazione tra Impresa e Mercato è dinamica (“equilibrio mobile”) mobile”)
Spiegazione make or buy
Spiegazione della concentrazioni proprietarie (fuzione ( fuzione/acquisizione)
/acquisizione)
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20

Alcuni problemi
se uno dei motivi che spingono l'imprenditore ad internalizzare alcune
transazioni è dato dalla difficoltà di conoscere i prezzi e persino persino
quali sono
quelli che interessano, come è possibile un confronto che avvenga avvenga
proprio
attraverso i prezzi di mercato?
se esistono dei prezzi di mercato, ciò vuol dire che esiste un mercato, mercato,
e
dunque, seguendo il ragionamento coasiano, coasiano,
vuol dire che è ottimale che la
transazione di riferimento debba essere effettuata attraverso il ricorso al
mercato….
mercato…
Come definire i costi di transazione esterni/interni ?
La teoria Coasiana non aiuta a spiegare l’organizzazione interna
La teoria Coasiana non aiuta a spiegare la diversità organizzativa
organizzativa
La teoria Coasiana non aiuta a spiegare la separazione tra proprietà e
controllo
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21

L’impresa come nexus of contracts
Alchian e Demsetz (1972): l'impresa si caratterizza come un "nexus " nexus" " di
contratti che non sono diversi da quelli che avvengono sul mercato. Non ha
impostanza chi assume chi.
Anche nel rapporto dipendente il lavoratore può sanzionare il datore datore
di lavoro
ed ‘uscire’ dal contratto
L'organizzazione si caratterizzerebbe piuttosto per la sua funzione funzione
di
coordinamento e controllo in tutte quelle forme di organizzazione organizzazione
che
vengono svolte attraverso "produzioni di squadra“
il singolo "sforzo" (effort ( effort) ) profuso da ciascun partecipante è non osservabile
alle controparti, fenomeni di opportunismo contrattuale ex-post ex post nella forma
del "free free-riding riding" " o "shirking " shirking" possono disincentivare le parti ex-ante ex ante
dall'impegnarsi in una relazione senza opportune garanzie
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22

Il team
Nella produzione di molti beni e servizi, diversi agenti lavorano lavorano
in stretta relazione e
interdipendenza e lo sforzo di ognuno contribuisce a determinare complessivo.
l’output
PROBLEMA DI AGENZIA. Il principale è in grado di osservare solo il prodotto
congiunto dell’insieme di lavoratori (la “squadra” o “team”), piuttosto piuttosto
che lo sforzo o
l’output dei singoli lavoratori.
ESEMPIO. Si pensi a un gruppo di ricercatori impegnato nello sviluppo sviluppo
di un nuovo
prodotto o un gruppo di ingegneri che lavorano su un certo progetto. progetto.
Analogamente, si può fare riferimento al lavoro di un dipendente in una grande
impresa: egli contribuisce in piccola parte alla creazione di valore valore
dell’impresa, ma
individuare e valutare il suo specifico contributo è praticamente praticamente
impossibile. In
questo caso, l’impresa, nel suo complesso, rappresenta un team.
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23

Gli incentivi possono allora essere attribuiti solo sulla base del del
prodotto complessivo (incentivi di gruppo).
ESEMPI “partecipazione partecipazione ai profitti” profitti”
(profit ( profit-sharing sharing) ) o i piani di
“partecipazione ai guadagni”,
La non osservabilità dell’impegno del singolo lavoratore dà luogo luogo
a
un problema di azzardo morale poiché egli non può essere
compensato sulla base dell’impegno effettivamente prestato.
Con il meccanismo degli incentivi di gruppo si presenta un
problema di free-riding
free riding: : ogni componente si appropria solo di una
frazione del prodotto realizzato pari a (dove N è il numero dei
membri del team).
Da ciò deriva la tendenza a lesinare il proprio sforzo, poiché
l’impegno per produrre un euro aggiuntivo di valore conduce a
ricevere come compenso solo euro.
Il livello di sforzo di ciascun agente è sub-ottimale
sub ottimale, , poiché
l’efficienza impone che il beneficio marginale della produzione sia
uguale al costo marginale dello sforzo.
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24

Il problema del team
Consideriamo un gruppo di N lavoratori.
Il generico lavoratore i esercita lo sforzo e i che non è osservabile
dal principale.
Gli agenti, come il principale, sono neutrali al rischio.
La funzione di produzione (in valore) del team è data
semplicemente dalla somma degli sforzi individuali:
Y
∑
i = 1
= N
La disutilità dello sforzo dell’agente è data dalla seguente
funzione crescente e convessa:
e i
2 ( e ) =
e 2
c γ
i
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i
25

La soluzione di first best è
quella che massimizza il
benessere di ogni membro del
gruppo, supponendo che lo
sforzo sia osservabile e
pienamente contrattabile, contrattabile,
e
che quindi qualsiasi livello di
sforzo può essere ottenuto
pagando un appropriato
compenso (e non pagando
nulla se lo sforzo è inferiore al
livello prestabilito).
Soluzione di first best
Il benessere complessivo del team S è dato dalla produzione
totale meno la disutilità dei relativi sforzi:
S
=
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N N
∑ ei
−
i=
1 i=
1
∑
e γ
Dalla massimizzazione del benessere complessivo rispetto
ad ogni singolo e i , si ottiene la seguente condizione di
efficienza:
∗
e i = 1γ
Indichiamo con ∗
Y il livello ottimale di produzione dato da
Y
N
∗
= ∑
i=
1
e
∗
i
2
i
2
26

Nella realtà, siccome né lo sforzo né
l’output individuale sono
osservabili, una possibilità è che
l’incentivo all’impegno sia attribuito
dividendo in parti uguali la
produzione complessivamente
realizzata, in modo tale che la
remunerazione di ciascun agente
sia pari a wi=Y =Y/N /N
Esaminiamo quale livello di sforzo è
scelto da ogni componente del team
con questa struttura contrattuale.
La soluzione rappresenta un
equilibrio di Nash, Nash,
poiché ogni
lavoratore effettua la scelta
migliore, data la scelta adottata
dagli altri membri.
Divisione del prodotto e free-riding
free riding
Separando il contributo lavorativo dell’individuo i da quell
dei restanti ( N −1)
, e considerando la regola di divisione de
prodotto, il lavoratore massimizza la seguente funzione d
utilità:
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( N−1)
e
+ e
Max
ei
ui
=
j≠i
N
2
i e γ i
−
2
ej≠ i rappresenta lo sforzo degli agenti diversi da
dove
Massimizzando la precedente espressione rispetto a i e s
ottiene la scelta dello sforzo ottimale per il singolo agente:
1
eˆ i =
N γ
27

‘sforzo’ sforzo’ sub-ottimale
sub ottimale
ê con
Confrontando lo sforzo i
(quindi con N > 1 ), si ha che
eˆ i
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∗
e i è evidente che in un team
∗
< e
cioè ogni lavoratore effettua un livello di sforzo inferiore a
quello socialmente efficiente e che lo sforzo prestato da ogni
lavoratore è tanto più basso quanto maggiore è la
dimensione del team.
Questo risultato costituisce una dimostrazione del problema
del free-riding.
Inoltre, nei team potrebbe anche verificarsi un effetto
selezione avversa: solo i lavoratori meno abili sono attirati.
28

Un modo per evitare il free-riding
free riding
all’interno del team è la cosiddetta
“peer peer-pressure pressure” ” o pressione dei
colleghi basata sul fatto che quando i
compensi di ciascuno sono legati alla
produzione del team, i lavoratori che
eludono l’impegno lavorativo
danneggiano i loro colleghi, attraverso
una riduzione dell’output complessivo.
Se gli agenti sono in grado di
controllarsi a vicenda (è ragionevole
pensare che ciascun membro può
monitorare i colleghi meglio di quanto
possa fare il principale), essi possono
sanzionare “socialmente” coloro che
non si impegnano, assumendo nei loro
confronti comportamenti poco
benevoli o facendoli sentire in colpa
(Kandel Kandel e Lazear, Lazear,
1992).
Quali soluzioni?
Tale ipotesi può essere considerata formalmente
attraverso la seguente funzione di utilità
( N −1)
2
j≠i
i γei
ui =
− − λ −
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e
N
+ e
2
( ∗
e e )
dove λ è un parametro che misura la disutilità
derivante dal prestare uno sforzo inferiore al
livello ottimale o medio.
In questo caso, lo sforzo ottimale risulta essere
pari a:
ˆ
e i
+ λ
=
γ
N 1
da cui si evince che se λ è sufficientemente alto
(cioè se le sanzioni sociali sono abbastanza
importanti) può essere raggiunto il livello di
sforzo ottimale.
i
29

Alchian
Team e teoria dell’impresa
Alchian e Demsetz (1972) e Holmstrom (1982) istituiscono un interessante
collegamento capitalistica.
tra la produzione in team e l’esistenza dell’impresa
dell’impresa
Essi evidenziano in primo luogo che in caso di produzione in team, team,
se tutto il
prodotto del team è distribuito tra i membri del team, nessun contratto può
incoraggiare il livello di sforzo efficiente (non si considerano effetti di peer-
pressure).
pressure).
L’unico modo per evitare situazioni inefficienti, è quello di “rompere il vincolo
di bilancio”, cioè di stabilire una regola per cui il prodotto, se inferiore al
livello ottimale, non può essere distribuito tra i membri del team team
stesso. stesso
Alchian e Demsetz (1972) mostrano che all’interno del team è necessario un
controllore per monitorare i lavoratori, allo scopo di valutare l’input di
ognuno e retribuirli in base al loro apporto.
Alchian
LEZIONI DI POLITICA ECONOMICA -
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30

Ma
Chi controlla il controllore?
Ma a quali condizioni il controllore può essere incentivato a compiere il suo
compito senza problemi di azzardo morale? In altre parole, “chi controlla il
controllore”?
La soluzione è immediata se ilcontrollore paga i lavoratori un certo salario e
ottiene il diritto al “reddito residuale”
Sulla base di queste caratteristiche, tale figura si identifica con l’imprenditore
nell’impresa capitalistica, capitalistica,
che controlla i singoli lavoratori allo scopo di
usufruire del profitto (egli inoltre è il centro di tutti i contratti, contratti,
può cambiare i
membri della squadra e vendere i suoi diritti)
L’impresa nasce come struttura organizzativa finalizzata a remunerare remunerare
il
controllore/manager/imprenditore
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31

Holmstrom
Il modello di Holmstrom (1982)
Holmstrom (1982b) offre una teoria parzialmente alternativa a quella di Alchian e
Demsetz. Demsetz.
Egli mostra che per ottenere la soluzione efficiente nel team, è necessario un
contratto particolare di questo tipo:
se si raggiunge il livello ottimale di produzione, ognuno ottiene ottiene
una quota pari a Y/N;
al contrario, se la produzione risulta anche leggermente inferiore, inferiore,
tutti i membri
ricevono una remunerazione nulla (e l’output viene eliminato).
Ogni agente è consapevole che sotto questo contratto una riduzione riduzione
di sforzo
conduce ad annullare completamente la remunerazione, e pertanto è indotto a
prestare il livello efficiente di impegno.
La minaccia della punizione collettiva per tutti i membri in caso caso
di produzione
insoddisfacente garantisce il raggiungimento dell’equilibrio cooperativo cooperativo
efficiente.
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32

Ma il problema è che questo tipo di contratto è poco credibile, credibile,
poiché ex-post, ex post,
se l’output risulta basso, gli agenti sarebbero tutti propensi a ripudiare il
contratto ed evitare la penalizzazione.
Per risolvere questo problema occorre una parte esterna, esterna,
con la quale i
membri possono stipulare congiuntamente un contratto, con la disposizione
disposizione
che a questo terzo agente spetterebbe l’output nel caso in cui il il
prodotto
fosse inferiore al livello ottimale
la parte esterna avrebbe interesse ad imporre l’applicazione del contratto.
In questo modo, Holmstrom dimostra che la funzione del titolare non è tanto
quella di monitorare i singoli membri, ma piuttosto quella di fare fare
rispettare il
contratto.
Neanche questo contratto è immune da problemi: esiste un rischio rischio
di
corruzione o collusione
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33

Dall’asimmetria informativa alla incompletezza contrattuale
Nel caso di incompletezza contrattuale, ciò che impedisce alle
parti di portare a termine una data transazione non è la
distribuzione asimmetrica di informazioni tra il principale e
l’agente, ma l’asimmetria informativa del soggetto terzo o
giudice rispetto ai termini stessi del contratto (ad esempio la
natura delle prestazioni attese, le finalità e la durata del
contratto, gli obblighi delle parti, i compensi attesi e così via via
)
“l’incompletezza emerge perché vi sono stati del mondo,
qualità e azioni che sono osservabili (dalle parti contrattuali) ma
non verificabili (da soggetti terzi)”(Hart
terzi)”( Hart, , 1987).
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34

Contratti incompleti
Si definisce incompleto il contratto sottoscritto da due o più soggetti, soggetti,
i cui
termini siano osservabili dalle parti contrattuali ma non verificabili verificabili
ed
eseguibili (enforceable
( enforceable) ) con certezza, e in via forzosa, da terze parti (un
giudice) nel caso in cui sorgano controversie tra i contraenti.
La ragione per la quale il giudice non riesce a far rispettare i termini
contrattuali, definiti dalle parti al momento della stipula del contratto, può
essere dovuta a varie ragioni: l’incapacità delle parti a descrivere descrivere
aspetti
essenziali del contratto (natura e durata delle prestazioni, eventi eventi
attesi,
meccanismi di ripartizione dei guadagni ecc.) e/o l’incapacità del del
giudice di
comprendere e distinguere i termini contrattuali o gli eventi descritti descritti
o la
stessa legittimità degli accordi intercorsi tra le parti.
Quale che sia la ragione dell’incompletezza contrattuale, l’effetto ultimo della
stessa consiste nell’assenza di verificabilità del contratto da parte del giudice
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35

Il problema di hold-up hold up
Il sig. Pininfarina è un designer di automobili di vario genere, sportive,
utilitarie, berline e così via: oltre a disegnare l’automobile, ne produce anche
la carrozzeria. Il sig. Ford costruisce invece le parti meccaniche
dell’automobile. Assumiamo che Pininfarina e Ford decidano di sottoscrivere
un contratto per produrre insieme un’automobile.
In particolare, essi sottoscrivono un contratto nel periodo t=0, per il quale
Ford, Ford,
dopo aver approvato il design dell’auto, ne acquista la carrozzeria
carrozzeria
prodotta in t=1 da Pininfarina, Pininfarina,
per assemblare poi da sé parti meccaniche
(prodotte da Ford in t=1) e carrozzeria così da vendere l’automobile sul
mercato (in t=2).
t=0
Sottoscrizione del contratto
t=1
A investe nelle parti meccaniche
P investe nella carrozzeria
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t=2
esecuzione del contratto
rinegoziazione o recesso
36

Asset specificity
In questo esempio, carrozzeria e parti meccaniche sono complementari, complementari,
nel
particolare senso che ogni automobile ha bisogno di entrambe le
componenti, e co-specifiche
co specifiche.
Definiamo il grado di specificità di una risorsa (asset asset) ) o di un investimento,
come il grado con il quale una certa risorsa può essere riutilizzata riutilizzata
in impieghi
alternativi da utilizzatori alterativi senza che ciò comporti una una
di munizione
del valore produttivo della risorsa stessa.
Definiamo
Quando il grado di specificità è nullo, la risorsa è generica e perfettamente
fungibile in usi alternativi senza costo. Quando il grado di specificità specificità
è
positivo, l’impiego in usi alternativi riduce il valore della risorsa. risorsa.
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37

(i)
(ii
Tipologie di specificità
(i) Specificità della localizzazione (site specificity), specificity),
relativa a risorse che
per motivi geografici comportano un valore minore se utilizzate per
transazioni la cui localizzazione comporta più elevati costi di trasporto;
ii) Specificità fisica o materiale (physical physical asset specificity) specificity)
relativa alle
caratteristiche materiali di una risorsa rispetto ad altre risorse risorse
o altre
componenti di un dato prodotto o processo produttivo;
(iii) Specificità del capitale umano (human asset specificity) relativa a
investimenti in formazione specialistica e in learning-by
learning by-doing doing il cui valore
diminuisce o si annulla se impiegati in attività alternative (si pensi al costo
opportunità della frequenza di un corso di lingua cinese per un impiego nel
Madagascar);
iv) Risorse dedicate o idiosincratiche (dedicated
dedicated or idiosyncratic asset) asset)
relative ad investimenti ‘customizzati
‘ customizzati’ ’ mirati ad un’unica attività o ad una
particolare clientela, per i quali il grado di specificità è massimo massimo
(iii)
(iv
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38

Quasi rendita
Un investimento specifico produce una quasi rendita, data dalla differenza tra
il valore dell’investimento all’interno della relazione contrattuale contrattuale
specifica e il
valore del medesimo investimento nel migliore uso alternativo
il valore appropriabile della quasi-rendita
quasi rendita è dato dalla “porzione “ porzione che eccede il
valore che la risorsa ha per il secondo fra gli utilizzatori ordinari ordinari
secondo il
valore attribuito alla risorsa” risorsa”
(Klein ( Klein, , Crawford e Alchian, Alchian,
1978, p. 298).
L’investimento specifico dunque produce un effetto di lock-in lock in (Shapiro Shapiro e
Varian, Varian,
2000) per il soggetto che lo effettua: una volta realizzato
l’investimento, l’investitore si vincola alla particolare relazione relazione
contrattuale
che lo ha generato, almeno fino al punto in cui i guadagni attesi attesi
a seguito
dell’esecuzione del contratto siano superiori o non inferiori ai guadagni
ottenibili, al di fuori del contratto, a seguito di impieghi alternativi
alternativi
dell’investimento (nel nostro esempio, carrozzeria e/o parte meccanica
meccanica
dell’automobile)
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39

Hold-up Hold up
il soggetto che effettua per primo investimenti specifici in presenza presenza
di contratti
incompleti si espone, in conseguenza di ciò, al rischio di rinegoziazione contrattuale,
ovvero al rischio di dover cedere parte dei guadagni attesi alla controparte
contrattuale, in ragione del maggior grado di dipendenza economica economica
ex-post ex post cui si è
esposto.
Il
Il
Il grado di dipendenza economica di un dato agente da un altro viene dunque definito,
in ogni istante, in funzione della misura del costo-opportunità costo opportunità associato
all’abbandono (exit) della particolare relazione contrattuale nella nella
quale esso è
coinvolto.
Il rischio di hold-up hold up comporta che, in presenza di contratti incompleti e investimenti
investimenti
specifici di una parte (investimenti unilaterali) o di entrambe (investimenti bilaterali),
il soggetto che deve effettuare gli investimenti sia disincentivato dal selezionare il
livello ottimale dell’investimento (sotto-investimento), (sotto investimento), razionando così una parte del
benessere sociale netto potenzialmente conseguibile.
E’ dunque l’esistenza di investimenti specifici la condizione ulteriore ulteriore
che rende
l’incompletezza contrattuale una potenziale causa di fallimento del mercato
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40

• produzione separata
• S=40 (S=40=20+20), nel caso in
cui Pininfarina produca una
carrozzeria generica (con k=0)
p=20
• produzione congiunta
•carrozzeria specifica (k>0) che
S’=100;
•se p’=50 nel punto z (50,50)
(surplus netto di 60 (S’-40=60)).
Un esempio
Pininfarina
80
20
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d
x
?
?
z (50, 50)
?
?
20 80
y
Frontiera Paretiana
Ford
41

t=0
t=1
t=2
La decisione di sottoinvestimento
investimento
specifico
E H
Stipula del contratto
P
F F
(50,50) (20-k,80) (20,20) (20,20)
E
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investimento
generico
H
42

Consideriamo adesso il caso più generale di un venditore S e di un
compratore B, , che contrattino per la vendita di un input.
Assumiamo che al fine di valorizzare l’input acquistato, B debba effettuare un
investimento specifico k. .
Assumiamo che vi siano solo due periodi: in t=0 B realizza il suo
investimento, in t=1, t=1,
viene scambiato l’input e concluso il contratto.
Il costo del venditore in t=1 è dato da c>0 >0, , mentre il guadagno di B è dato da
b(k), ), essendo funzione dell’investimento specifico realizzato dal compratore.
compratore.
In t=1, t=1,
il surplus che le parti devono dividersi è pertanto dato da W=[ b(k)-c]. ].
Se si assume che le parti decidano in t=0 di dividersi in parti uguali il surplus
W, , allora il prezzo di vendita dell’input deve essere tale da soddisfare la
seguente equazione
b( k)
− p = p −
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c
43

Ciò sig nifica che il g uadag no che il B dovrà ottenere al netto dei
co sti d ell’in vestim en to sp ecifico è d ato d a:
W b ( k ) − c
b ( k ) − p − k = − k =
− k
2
2 .
D ata questa aspettativa, B selezionerà in t = 0 , u n livello d i
in vestim en to sp ecifico k , tale d a m assim izzare il g uadag no atteso,
ovvero
Max
k
b ( k ) − c
[ − k
2
la cui condizione di primo ordine è data da b ' ( kˆ
) = 2 , che contrasta
co n il livello d i in vestim en to o ttim ale k *, ottenibile dalla condizione
di massimizzazione del surplus totale W,
Max
k
[ b ( k ) − c − k
che comporta b ' ( k *) = 1 . Data la concavità di b ( k ), ciò sig nifica che il
compratore sotto-investirà, selezionando un livello di investimento
sp ecifico in ferio re a q u ello o ttim ale, co n k ˆ <
k * .
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]
]
,
44

Investimenti specifici bilaterali
nel caso di investimenti specifici bilaterali (co ( co-specifici specifici), ), l’esito del sotto-investimento sotto investimento e/o il
rischio di hold-up hold up sono meno rilevanti?
L’esito è quello, noto, dell’equilibrio sub-ottimale sub ottimale di Nash : i due soggetti finiranno per
selezionare la soluzione sub-ottimale sub ottimale (20, 20), 20),
sebbene potenzialmente sia disponibile una
soluzione ottimale (50, 50), 50),
non raggiungibile a causa dell’incompletezza del contratto
Agente F
Sottoinvestimento
Investimento
specifico
Sottoinvestimento
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Agente P
Investimento
specifico
20, 20 (80-k), (20-k)
(20-k), (80-k) (50-k), (50-k)
45

Una formalizzazione
Consideriamo il caso di due agenti, un venditore s e un compratore compratore
b, i quali decidano di
sottoscrivere un contratto che prevede investimenti specifici dell’uno dell’uno
e dell’altro.
Il venditore vende al compratore un bene intermedio (ad es. la carrozzeria di un automobile)
che incorpora l’investimento specifico del venditore (c>0).
Il compratore effettua su questo bene intermedio, un proprio investimento investimento
specifico (b>0, ad.
es. parti meccaniche) che consentirà di realizzare il bene finale finale
(automobile) da vendere sul
mercato.
Il surplus congiunto è dato da:
con S vb
+ vs
[ u(
b)
− c(
s − b s]
S = ) −
> , dove v rappresenta le opportunità extra-contrattuali
iniziali (outside options) che ciascun soggetto ottiene in assenza di
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46

Gli investimenti efficienti di venditore e compratore sono definiti dal
livello di investimenti che risolve il seguente problema di
massimizzazione:
max[
u ( b)
− c(
s)
− b − s]
.
b , s
Dal momento che la condizione necessaria di massimizzazione
richiede che la derivata prima di S sia posta uguale a zero, gli
investimenti efficienti sono dati da quei livelli b* e s* che soddisfano
le seguenti equazioni:
⎧ ∂ S
⎪ [ u ( b ) − c ( s ) − b − s ] = 0
∂ b
⎪
⎨
⎪ ∂ S
⎪ [ u ( b ) − c ( s ) − b − s ] = 0
⎩ ∂ s
ovvero tali che:
⎧u
' ( b*)
= 1
⎪
⎨
⎪
⎩−
c'
( s*)
= 1
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47

Se viene fissato un prezzo p per lo scambio del bene intermedio tra
compratore e venditore, il problema di massimizzazione del
compratore diventa:
max
b
mentre quello del venditore diventa:
max
s
[ u ( b ) − p − b]
[ p − c(
s ) − s]
•Se i contratti sono completi, si vede allora subito che le condizioni di
massimizzazione individuale di compratore e venditore coincidono con le
condizioni di massimizzazione del surplus congiunto.
•Ciò significa che entrambi gli investitori sono indotti a selezionare i livelli
ottimi, b* e s* dei rispettivi investimenti. Assumiamo adesso che i contratti
siano incompleti.
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.
,
48

Nel caso di contratti incompleti, il payoff atteso di ciascun
soggetto è dato dalla quota di surplus netto atteso, sommato
a quanto comunque il soggetto otterrebbe in caso di
produzione separata, ma al netto dei costi di investimento
{ s b}
h > 0, h ∈ , .
Dal punto di vista del compratore, il payoff da massimizzare è
dato da (cd. Nash bargaining solution):
maxα
mentre per il venditore sarà
b
s
[ ( b)
− c(
s)
−v
−v
] + v −b
u b s b
[ ( b)
− c(
s − v − v ] + v − s
max( 1−
α ) u ) b s s .
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,
49

Se adesso risolviamo questi due problemi di massimizzazione,
applicando le note condizioni
⎧∂{
α[
u(
b)
− c(
s)
− vb
− vs
] + vb
− b}
⎪
= 0
∂b
⎪
⎨
⎪∂{
( 1 − α ) [ u(
b)
− c(
s)
− v − v ] + v − s}
⎪
b s s
= 0
⎪⎩
∂s
ovvero
⎧ 1
⎪
⎪u'
( bˆ
) =
α
⎨
⎪−
c'
( sˆ
) =
⎪⎩
( 1
1
− α )
osserviamo che l’incompletezza contrattuale produce, per entrambi
gli agenti, l’esito del sottoinvestimento, dal momento che
u ' ( bˆ
) > u ' ( b*)
, c ' ( sˆ
) < c'
( s*)
, e dunque b ˆ < b * e ˆ s *
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s < .
50

Utilità
u(b*)
u( bˆ )
Il sottoinvestimento
b ˆ
b*
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u’(b*)=
Sotto-investimento
u(b
Livello degli
investimenti
51

Contratti self-enforcing
self enforcing di lungo periodo
Relazione ripetuta; reputazione
Fattore di sconto δ=1/1(1+r), δ= 1/1(1+r),
P seleziona nel periodo iniziale
l’investimento specifico efficiente,
fino a quando non osservi l’hold l’ hold-up up
della controparte. Quando ciò
accade, P deciderà di vendicarsi
sotto-investendo sotto investendo per tutti i periodi
successivi.
strategia trigger. Il giocatore P
risponde con investimento specifico
ogni volta che osserva una strategia
analoga contraente.
da parte dell’altro
investimento
specifico
investimento
specifico
investimento
specifico
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P
investimento
specifico
F
investimento
specifico
P
Stipula del contratto tra P ed F
F
P
hold-up
P
Sotto- investimento
Sotto- investimento
F
Sotto- investimento
F F
F
P
Equlibrio di Nash con
sotto- investimento
nel gioco uniperiodale
Sotto- investimento
52

Trigger strategies
Flusso sonctato di pay-off:
π
1
+
δπ
2
+
δ
2
π
3
+
....
=
Payoff: H =80-ε ; I =50; N =20.
Imm aginiam o allora che F, avendo osservato l’investimento specifico di P , decida di sotto-investire.
Se dal periodo imm ediatamente successivo, P decide per
reazione di sotto-investire in tutti i periodi successivi,
entrambe le parti otterranno solo N, in ogni sottoperiodo.
In questo caso F otterrebbe il seguente flusso di pay-off:
H
+ δN
+ δ
2
N
∑
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∞
t = 1
( 1
+ + … =
π
+
H
t
r
)
t
=
∞
∑
t = 1
δ
+ N
1 − δ
Se invece F decidesse di realizzare il proprio investim ento
specifico in risposta all’investim ento specifico operato da P ,
otterrebbe il seguente flusso scontato di pay-off:
I
+
δ I
+
δ
2
I
+
…
=
I
+
1
δ
−
δ
I
δ
t − 1
π
t
53

F selezionerà l’investimento specifico efficiente, in risposta
all’investimento specifico selezionato dalla controparte, se e
solo se i guadagni ottenibili dalla cooperazione
(selezionando investimenti specifici) saranno superiori ai
guadagni associati al sottoinvestimento (con hold-up nel
primo periodo):
ovvero se e solo se
ovvero se e solo se
1
δ
I ≥ H + N
1 − δ 1 − δ
1
δ
50 ≥ 80 − ε + 20
1 − δ 1 − δ
δ ≥ 1/
2 .
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54

Il caso Fisher Body General Motors
Hold-up Hold up di Fisher
Integrazione proprietaria
Ipotesi alternative
Contratti self-enforcing
self enforcing
Contratti relazionali
Contratti di lungo periodo come impresa
Trade-off Trade off tra opportunismo e adattamento efficiente ex-post ex post
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55

Soluzioni contrattuali
(contratti di lungo periodo)
Soluzioni organizzative-
gerarchiche
Soluzioni
Soluzioni all’hold all’ hold-up up
M
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P F
Fig. 8.1
Scambio paritetico di mercato tra unità decisionali indipendenti
M
L
P
L
Fig. 8.2
Integrazione verticale e controllo gerarchico
F
56

Relazione tra teorema di coase e teoria coasiana dell’impresa
Il confronto tra i due noti contributi di Coase qui rileva sotto due aspetti:
(i) se i costi di transazione (di enforcement), enforcement),
necessari per completare un
contratto, impediscono lo scambio pareto-rilevante
pareto rilevante, , l’organizzazione
d’impresa può permettere il conseguimento di configurazioni prossime prossime
a
quelle efficienti (second best);
(ii
ii) lo scambio (coasiano
( coasiano) ) dei diritti di proprietà sul mercato permette
all’impresa di costituirsi e funzionare
PROBLEMA LOGICO CON I COSTI DI TRANSAZIONE
il mercato fallisce in alcuni ambiti (l’enforcement
(l’ enforcement di contratti incompleti con
investimenti specifici),ma può essere efficace in altri ambiti (scambio dei
diritti di proprietà tra i soggetti impegnati in contratti incompleti)
incompleti)
il mercato é sostituito dall'impresa per la sua relativa inefficienza inefficienza
ma lo
stesso meccanismo di mercato é in grado di risolvere efficientemente efficientemente
il
problema della attribuzione dei diritti di proprietà relativi all'impresa all'impresa
stessa.
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57

(a)
(b)
2 definizioni di integrazione verticale
(a) essa permette “l’organizzazione di due stadi successivi di produzione produzione
all’interno
di un’unica impresa” (Riordan ( Riordan, , 1990);
(b) essa riunisce in un’unica proprietà gli asset impiegati nei diversi stadi produttivi
(Grossman
Grossman e Hart, Hart,
1986).
Se si accetta solo la definizione (a), ma si elimina (b), l’impresa l’impresa
può sorgere
semplicemente in presenza di contratti di lungo periodo in cui una una
parte ‘assuma’ l’altra
(ad esempio un datore di lavoro assume il capitale umano del lavoratore) lavoratore)
ma ciascun
soggetto resta proprietario dei mezzi impiegati (capitale fisico e capitale umano) nel
processo produttivo.
Se si accetta solo la definizione (b), ma si elimina (a), l’impresa l’impresa
può sorgere solo con la
riunione della proprietà degli asset impiegati in un unico soggetto (e tuttavia, in
presenza di asimmetria informativa la capacità di controllo gerarchico gerarchico
del proprietario
potrebbe essere fortemente limitata).
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58

Nel primo caso l’impresa sarebbe data da una rete di contratti (nexus nexus of
contracts) contracts o di patti (nexus ( nexus of treaties), treaties),
mentre nel secondo caso sarebbe
data da un insieme di diritti proprietari.
Entrambe le definizioni, tuttavia, condividono un aspetto comune: comune:
vi è
impresa quando due o più attività sono riunite sotto lo stesso controllo
mentre l’assegnazione dei diritti di proprietà al controllore rileva rileva
in quanto, in
un contesto di incompletezza contrattuale, il diritto di proprietà proprietà
attribuisce al
titolare il particolare diritto di decidere gli usi non contrattabili della risorsa
oggetto di proprietà e dunque di risolvere eventuali problemi di adattamento
in modo da massimizzare la rendita aggregata.
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59

Williamson: Williamson:
l’impresa come ordinamento privato
Costi di transazione
Frequenza
Razionalità limitata
Opportunismo post-contrattuale
post contrattuale
Investimenti specifici
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•Relazione di autorità
•Diritto residuale di controllo
•Diritto al reddito residuo
•Forbearance
60

Le principali ragioni dell’inadeguatezza di un contratto spot o di breve periodo sul
mercato, quando sono presenti risorse specifiche, sono due (una agisce ex-ante ex ante e
l’altra ex-post): ex post):
(i)
(ii
(i) risorse specifiche richiedono adeguate protezioni contrattuali al momento della
sottoscrizione del contratto;
ii) la determinazione di queste protezioni comporta una struttura di governo la cui
modifica può risultare molto costosa qualora si renda necessaria qualche forma di
adattamento a nuove condizioni.
Quando il grado di specificità delle risorse impiegate nella transazione transazione
è nullo o
trascurabile, trascurabile,
ricorrere a strutture complesse di governo (governance) della
transazione può comportare elevati costi opportunità:
(a) scambi di risorse generiche, che potrebbero essere regolati con semplici
contratti spot, o standardizzati, vengono infatti governati da forme forme
contrattuali e/o
organizzative complesse che finiscono per ridurre la fungibilità delle risorse e per
introdurre un eccesso di vincoli e di tutele rispetto a quanto necessario necessario
per garantire
scambi efficienti;
(b) al crescere della dimensione dell’impresa, aumentano anche i costi di
coordinamento e di controllo (le diseconomie dell’integrazione verticale).
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61

Williamson (1985) individua due tipologie di costi di transazione, per ogni ogni
dato grado di specificità delle risorse k, con k≥0: k≥0:
(i) i costi burocratici della governance interna B(k);
(ii ii) i costi di governance tramite contratti spot di mercato M(k).
Si assume che, quando il grado di specificità delle risorse impiegate impiegate
nella
transazione è nullo, k=0, k=0,
i costi della governance interna (ovvero i costi
imputabili alla creazione di una struttura gerarchica di controllo) controllo)
eccedono
sempre il costo del ricorso al mercato, con B(0)>M(0).
per valori positivi di k, si ha che M(k)> B(k)
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62

∆G
= B(
k)
− M ( k)
•quando k=0 la specificità delle risorse è nulla i costi di ricorso al
mercato sono nulli e quelli di governance interna sono massimi;
•quando si supera un certo livello di specificità k>k i costi di
governance interna sono minimi e crescono invece i costi di
ricorso alla contrattazione di mercato;
•quando il grado di specificità delle risorse rende indifferente il
ricorso al mercato o all’impresa, almeno dal punto di vista dei costi
di transazione.
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63

∆C
= m(
k)
− b(
k)
È la differenza in termini di
costi di produzione
(ovvero di costo
opportunità in termini di
economie di scala o di
diversificazione) tra make,
il produrre in proprio m(k) ,
e buy, il ricorrere al
mercato b(k).
costi
∆ C
∆ G
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∆C+
∆G
Figura 8.3
k kˆ k
64

La scelta tra integrazione proprietaria e contrattazione autonoma autonom
Si assuma che la transazione esaminata preveda la produzione di un bene y. y.
Questa
produzione può essere realizzata utilizzando una tecnologia G standardizzata generica o polivalente, oppure impiegando una tecnologia specifica S.
o
Indichiamo con g il valore dei costi recuperabili associati all’impiego di G (in questo
caso i costi sostenuti per produrre y possono essere recuperati producendo un bene
alternativo z); mentre indichiamo con s i costi recuperabili e con k i costi
irrecuperabili derivanti dall’impiego della tecnologia S.
Costi recuperabili Costi irrecuperabili
Tecnologia G g 0
Tecnologia S s k
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65

Si immaginino due periodi: periodi:
in t=0, si effettuano le ordinazioni e
in t=1 si produce la quantità richiesta del bene.
Si assuma, inoltre, che gli acquirenti possano accettare la
consegna del bene o rifiutarla, rifiutarla,
mentre la domanda del bene in
questione ha natura stocastica (dipende cioè dalla realizzazione
di una qualche variabile).
Il valore che gli acquirenti attribuiscono all’acquisto del bene è
dato da una funzione che si distribuisce uniformemente
nell’intervallo di valori [0,1].
Per semplificare, l’analisi si assuma infine che, in
corrispondenza di ogni prezzo, la quantità del bene domandato
sia uguale a 1. 1.
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66

La distribuzione della domanda e dei costi di offerta di y è illustrata illustrata
nella
seguente figura.
0 s k+s g 1
Figura 8.6
La scelta della tecnologia da impiegare per la produzione di y ha rilievo solo
nel caso in cui k+s

Produzione integrata
Immaginiamo una struttura proprietaria integrata della divisione produzione e
della divisione marketing in una data impresa.
Assumiamo che, indipendentemente dalla scelta tecnologica, il trasferimento
trasferimento
del bene tra le due divisioni avvenga al costo marginale.
marginale.
Per selezionare la tecnologia più efficiente, tra G e S, si deve procedere al
calcolo dei benefici attesi derivanti dall’impiego di ciascuna tecnologia.
tecnologia.
Nel caso della tecnologia generica, generica,
l’impresa integrata deciderà di produrre
soltanto nel caso in cui ritenga di percepire profitti positivi, ovvero di poter
vendere il bene ad un prezzo p superiore ai costi marginali.
Dal momento che abbiamo assunto che il valore del bene per il consumatore
consumatore
(e dunque il prezzo p che egli è disposto a pagare per il bene) è compreso tra
0 e 1 e che i costi derivanti dall’impiego di G sono dati da g, l’impresa
deciderà di produrre solo se p≥g .
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68

La probabilità di produrre utilizzando la tecnologia G è pari a (1-g). (1 g).
Per calcolare i benefici netti attesi occorre moltiplicare questa probabilità per
il valore dei benefici netti medi ottenibili nei diversi periodi di produzione.
In questo caso, essendo due i periodi considerati, i benefici netti netti
medi sono
pari a (1-g)/2. (1 g)/2.
Ne consegue che i benefici netti attesi derivanti dall’impiego di G sono dati
da:
B G
=
( 1
− g)
( 1
− g)
2
=
( 1
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− g)
2
2
69

Analogamente, si possono calcolare i benefici attesi derivanti dall’impiego
della tecnologia specifica S, S,
aggiungendo tuttavia la componente di costo
relativa agli investimenti specifici sostenuti:
B S
=
( 1−
s)
( 1−
s)
( 1−
s)
− k =
2 2
Dal confronto tra i benefici attesi conseguibili in un caso o nell’altro, nell’altro,
si
sceglierà la tecnologia più efficiente.
Ne deriva che, l’impresa integrata sceglierà la tecnologia specifica specifica
S, solo se
B >
S
ovvero solo se la componente di costo relativa agli investimenti specifici è
tale che:
2
2
( 1 − s)
( 1−
g)
k <
−
2 2
B
G
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2
− k
70

Contrattazione autonoma (non integrata)
Confrontiamo adesso il risultato ottenuto sopra con le decisioni di
investimento che si avrebbero nel caso di non integrazione, integrazione,
in cui produttore
e distributore scambiano autonomamente un bene y che sarà poi diretto diretto
da
questi ultimi ai consumatori finali.
Assumiamo inoltre che k sia tale da rendere conveniente la selezione della tecnologia S.
Si considerino i seguenti tre scenari.
(a) il distributore acquista risorse specifiche e le trasferisce al produttore che offre il
prezzo di trasferimento per y più basso, p ;
(b) il produttore investe in proprio le risorse specifiche necessarie alla produzione di
y, ricevendo il prezzo p in caso di conferma dell’ordinazione e nulla in caso di
disdetta del distributore;
(c) il produttore investe in proprio le risorse specifiche necessarie alla produzione di
y, ricevendo il prezzo pˆ in caso di conferma dell’ordinazione e il pagamento di
una penalità p° in caso di disdetta del distributore (con p°=αh); in caso di rifiuto
ad accettare la consegna del bene il distributore subirà una perdita di guadagno
pari a h>0
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71

Caso (a)
Nel caso (a), il produttore non sopporta i costi dell’investimento dell’investimento
specifico (che
viene sostenuto dal distributore) e dunque chiederà un prezzo appena appena
sufficiente
a coprire i costi da lui sostenuti per produrre y
In questo caso, dunque, il bene è trasferito dal produttore al distributore distributore
al suo
costo marginale e la tecnologia prescelta S è quella migliore.
Ne consegue che questo caso di contrattazione autonoma riproduca i medesimi
livelli di efficienza del caso prima esposto dell’integrazione verticale. verticale.
Questa situazione di indifferenza tra integrazione e separazione proprietaria è
resa possibile, tuttavia, da alcune ipotesi particolari, tra le quali l’idea che la
specificità sia attribuibile a risorse separabili ed alienabili, quali il capitale fisico.
L’ipotesi che i mercati sono concorrenziali comporta inoltre che, che,
in caso di
mancata produzione di y da parte del produttore, il distributore può ottenere
indietro le risorse specifiche e rivolgersi, senza costo, a produttori produttori
alternativi.
Se invece gli investimenti specifici non sono separabili ed alienabili, alienabili,
in quanto ad
esempio sono effettuati in capitale umano, la soluzione contrattuale contrattuale
indicata in (a)
non potrà essere realizzata
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p =
s
72

caso (b)
il distributore è incentivato a confermare l’ordinazione solo quando quando
il prezzo
del prodotto y praticabile ai consumatori finali è maggiore di p
Ne deriva che la probabilità con la quale il produttore venderà al distributore
è data dalla probabilità che i consumatori finali abbiano una valutazione valutazione
del
bene y compresa tra p e 1.
Quindi i guadagni del produttore sono dati da:
Risolvendo al condizione di primo ordine (ponendo cioè la derivata derivata
di
rispetto a y uguale a zero), si ottiene la seguente espressione
p
=
s
k
+
1
−
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π = ( 1−
p)( p − s)
y −
p
ky
73

Dal momento che k(1-p k(1 )>0, si può osservare come, nel caso (b), il prezzo
sostenibile sul mercato sia superiore al costo marginale s.
L’ipotesi di investimenti in capitale umano da parte del produttore produttore
comporta
quindi un prezzo più elevato rispetto al caso di investimenti specifici in
capitale fisico, confermando la circostanza che una parte del prezzo deve
andare a remunerare costi non recuperabili in usi alternativi.
alternativi
Se il costo della specificità è tale da rendere preferibile l’acquisto l’acquisto
dai
produttori generici con p≥g e in assenza di penalità in capo al distributore, a
quest’ultimo quest’ ultimo converrà rompere il contratto con il produttore specifico e
rivolgersi ad un altro produttore per acquistare y prodotto con tecnologia
generica G, con un costo g.
il grado o la probabilità di hold-up hold up, , da parte del distributore, sia connessa alla
sua probabilità di uscita, ovvero all’esistenza e al valore della della
sua migliore
opportunità alternativa (outside outside option). option).
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74

caso c
In questo caso il distributore deve fornire una garanzia h per incentivare il
produttore a realizzare investimenti specifici
Il distributore confermerà l’ordinazione nel caso in cui il prezzo prezzo
praticabile ai
consumatori finali sia maggiore del prezzo netto
~
p = pˆ
−
che il produttore realizzerà y con una probabilità pari a
che è funzione della disponibilità a pagare dei consumatori finali finali
e del valore
della garanzia fornita dal distributore
h
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( 1−~
p) = ( 1−
pˆ
−h)
75

Il profitto conseguibile dal produttore è allora dato da
π = ( 1−
~
p ) pˆ
y+
~
pαhy−[(
1−
~
p)
s+
k]
y
la cui condizione di primo ordine fornisce il seguente risultato con un prezzo di
scambio superiore al costo marginale
k −
~
pαh
p ˆ = s +
1−
~
p
nel caso in cui h=k e α=1, =1, nel quale la garanzia ha il medesimo valore del costo degli
investimenti specifici e tale valore è identico per produttore e distributore, si ottiene ottiene
che
p ˆ
= s +
k
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76

Dal momento che la probabilità con la quale il distributore acquista acquista
è data da
si ha che
le ordinazioni saranno confermate dal distributore ogni volta che che
il prezzo è
maggiore o uguale a s, esattamente come nel caso di integrazione verticale
efficiente con investimenti in capitale fisico.
Ne deriva che un contratto con cauzione, pari a h=k, h=k,
ripristina le condizioni di
efficienza.
Williamson (1985) mostra come non sia in ogni caso scontato che si possa
ottenere un risultato simile
Williamson
~
p =
s
~
p = pˆ
−
h
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77

Utilità attesa
Per spiegare le scelte degli individui in condizioni di incertezza incertezza
si fa uso della
teoria dell’utilità attesa, secondo la quale gli individui tra diversi diversi
prospetti o
lotterie - definite come una serie di eventi associati a un pay-off pay off monetario
con relative probabilità - alternative scelgono quello con l’utilità attesa più
alta (e non in base al valore atteso).
Il calcolo dell’utilità attesa derivante da una certa decisione è semplice. Ad
ogni possibile risultato di un prospetto è assegnata un certo valore, valore,
sulla
base di una funzione di utilità dell’individuo.
dell’individuo.
Quindi, l’utilità attesa è ottenuta come la media ponderata delle utilità, utilità,
con il
peso determinato dalle rispettive probabilità.
Quindi,
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78

Utilità attesa e valore atteso
Ad esempio, prendiamo in considerazione una lotteria L che
consente di vincere un premio di 100 con una probabilità pari a 0,6 e
un premio di 20 con una probabilità di 0,4. Supponiamo che la
( ) funzione di utilità dell’individuo sia data da sia u x =
L’utilità attesa di questa lotteria è pari a:
x .
UE A = 0 , 6 ⋅ 100 + 0,
4 ⋅ 20 = 7,
( ) 79
Il valore atteso della lotteria L è pari a:
E
A = 0 , 6 ⋅100
+ 0,
4 ⋅ 20 =
( ) 68
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