19-23 - Avenue media
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Espositore<br />
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Fondato nel <strong>19</strong>50<br />
da Pasquale Barracano<br />
N. 4 ANNO LXI<br />
APRILE 2010<br />
Direttore Editoriale<br />
UMBERTO SACCO<br />
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CLAUDIO VERCELLONE<br />
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TULLIO PANDOLFI<br />
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d’Italia<br />
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Sate - Ferrara<br />
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del 31 luglio <strong>19</strong>92 n. 612<br />
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La redazione non si ritiene responsabile<br />
per variazioni e/o imprecisioni di date e notizie<br />
ORGANO<br />
UFFICIALE<br />
DELL’ITALMOPA<br />
Editoriale<br />
Fiere, convegni e tavole<br />
rotonde: l’impegno<br />
di Italmopa a favore<br />
dell’industria molitoria<br />
di Umberto Sacco<br />
Associazione Industriali<br />
Mugnai d’Italia<br />
www.italmopa.it<br />
APRILE 2010 / 5<br />
7<br />
———————————————————————<br />
Attualità<br />
Fatti e Notizie 11<br />
Mercati<br />
Internazionali 17<br />
Eco di Bruxelles 21<br />
World Grain <strong>23</strong><br />
———————————————————————<br />
Articoli<br />
“La nostra Associazione<br />
compie 50 anni:<br />
confrontiamoci sul futuro<br />
della PAC”<br />
di Michele Pontecorvo<br />
25<br />
———————————————————————<br />
Grano duro e micotossine:<br />
il Nord è più a rischio<br />
di Daniele Di Stefano<br />
36<br />
———————————————————————<br />
Produzione mondiale<br />
da record per il grano duro<br />
di Delia Sebelin<br />
43<br />
———————————————————————<br />
“L'industria molitoria<br />
francese è sempre<br />
in ottima salute”<br />
di Mario Marsero<br />
53<br />
———————————————————————<br />
Sommario<br />
———————————————————————<br />
Crisi alimentari: serve una<br />
governance globale<br />
di Francesca Benetti<br />
59<br />
———————————————————————<br />
Le semine di grano duro<br />
aumentano del 4%<br />
di Luca Borghi<br />
63<br />
———————————————————————<br />
Agroindustria: 30 milioni<br />
di euro in nome<br />
della competitività<br />
di Sergio Pesci<br />
73<br />
———————————————————————<br />
24 aprile 2010: PastaTrend,<br />
l’Italia della pasta<br />
scende in campo<br />
di Luca Borghi<br />
79<br />
———————————————————————<br />
Rubriche<br />
Le Aziende<br />
Informano 87<br />
———————————————————————
OCRIM
Fiere, convegni e tavole rotonde:<br />
l’impegno di Italmopa a favore<br />
dell’industria molitoria<br />
Nel corso dei prossimi mesi, la nostra Associazione<br />
sarà chiamata, nel suo ruolo di rappresentanza<br />
dell’industria molitoria nazionale, a partecipare<br />
attivamente a numerosi eventi che costituiscono per<br />
il settore appuntamenti di assoluta rilevanza.<br />
La partecipazione alle tavole rotonde che si svolgeranno<br />
in seno a PastaTrend a Bologna, la cinquantesima<br />
Assemblea generale e la conferenza Semouliers europei<br />
organizzate da Italmopa a Polignano a Mare, la conferenza<br />
Italmopa nell’ambito del Siab di Verona, l’Assemblea<br />
generale annuale Italmopa, la conferenza dell’International<br />
Grains Council di Londra nel corso del quale<br />
Italmopa sarà chiamata a presentare una relazione sulla<br />
fi liera del frumento duro in Italia e il congresso dell’European<br />
Flour Millers a Bled costituiranno appuntamenti<br />
- e non saranno gli unici - di primaria importanza per accrescere<br />
ulteriormente la necessaria visibilità e l’infl uen-<br />
di Umberto Sacco<br />
Il Presidente di Italmopa, Umberto Sacco.<br />
Editoriale<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
7<br />
d’Italia
STORCI
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
Editoriale<br />
za di Italmopa a livello nazionale, ma ancora di più, in<br />
un contesto di globalizzazione delle politiche, a livello<br />
comunitario ed internazionale.<br />
Appuntamenti che, per il loro susseguirsi, appaiono anche<br />
particolarmente gravosi ed impegnativi - anche perché<br />
portati avanti, con convinzione, dalla sola struttura<br />
associativa -, ma che consentiranno alla nostra Associazione<br />
di promuovere autorevolmente, in sedi di diversa<br />
natura, il proprio bagaglio di conoscenza, di responsabilità<br />
e di proposte credibili su temi di particolare interesse<br />
per l’industria molitoria nazionale a frumento tenero<br />
e a frumento duro.<br />
Un’attività ricca, densa, costruttiva, a servizio e a difesa<br />
degli interessi della categoria e dei suoi associati.<br />
Un’attività che, come nel passato, richiederà, per garantirne<br />
il successo, anche, e soprattutto, il convinto sostegno<br />
e supporto delle aziende associate e che, infi ne, ci<br />
consentirà fi eramente di ribadire che Italmopa è veramente<br />
una piccola, grande Associazione. ■<br />
9
per salvare il Made in Italy”<br />
“Prosegue con energia il nostro lavoro<br />
per concludere con successo i negoziati<br />
in ambito Wto, per evitare che<br />
vengano liberalizzati prodotti fondamentali<br />
del nostro primario. Sia chiaro<br />
che difenderemo l’agroalimentare<br />
Made in Italy con tutte le forze.<br />
Continueremo la nostra battaglia per<br />
salvaguardare l’agricoltura identitaria<br />
italiana e non permetteremo che<br />
vengano cancellate produzioni di im-<br />
portanza strategica, che sono diretta<br />
espressione dei nostri territori e delle<br />
nostre comunità locali.” ” Lo ha detto<br />
il Ministro delle Politiche Agricole,<br />
Alimentari e Forestali, Luca Zaia,<br />
a proposito dei negoziati in sede di<br />
Wto sulla lista dei prodotti tropicali<br />
e la possibilità di togliere i dazi su alcuni<br />
prodotti, che entrerebbero così<br />
in massa nel mercato europeo ed italiano,<br />
sconvolgendone gli equilibri. ■<br />
Meccanizzazione: rimane<br />
stabile l’occupazione<br />
L’indagine congiunturale del IV trimestre 2009 ha coinvolto 420 aziende<br />
associate ad Anima, la Federazione delle Associazioni nazionali<br />
dell’industria meccanica varia ed affi ne. Le risposte hanno messo in<br />
evidenza che per il 39% delle aziende il fatturato è aumentato rispetto<br />
al trimestre scorso, mentre per il 15% la situazione ha subito un declino.<br />
L’indagine qualitativa rileva che per la maggior parte degli interrogati<br />
(46%) il fatturato è rimasto invariato.<br />
Lo scorso trimestre il 27% delle aziende indicava un miglioramento<br />
nella produzione nel totale (mercati nazionale ed estero) mentre il<br />
24% lo ritenevano peggiorato. Dalle risposte ricevute per l’indagine del<br />
IV trimestre si delinea una condizione favorevole dell’indice di fi ducia.<br />
Il 29% del campione ritiene che il fatturato potrebbe migliorare in breve<br />
tempo mentre solo il 18% prevede un peggioramento.<br />
Una voce concorde (86%) denuncia che il trend negativo dell’occupazione<br />
rimane stabile rispetto a una minima percentuale (8%) che dichiara<br />
nuove assunzioni rispetto al trimestre precedente.<br />
Dall’indagine risulta che le aziende continuano a investire nella formazione<br />
e nella ricerca: tale dato conferma la necessità degli imprenditori<br />
di aggiornamenti e sviluppo, ingredienti indispensabili per incrementare<br />
il fatturato. ■<br />
Elaborazione Uffi cio Studi Anima<br />
Destagionalizzato Base 2006=100<br />
Colore arancione = Italia<br />
Il Ministro Luca Zaia.<br />
L’agricoltura<br />
chiede<br />
alla Gdo<br />
un “Codice<br />
di condotta”<br />
Fatti & Notizie<br />
Tempi di pagamento concordati entro<br />
un termine massimo; prezzi minimi<br />
netti che coprano almeno i costi<br />
di produzione, ma anche “angoli<br />
del contadino” gestiti direttamente<br />
dai produttori agricoli del territorio,<br />
per la vendita di frutta e verdura<br />
a km zero. Sono alcune delle buone<br />
pratiche che gli Assessori regionali<br />
all’agricoltura chiedono di adottare<br />
alla Grande distribuzione italiana<br />
per fare fronte alla grave crisi del<br />
comparto agricolo.<br />
Il “Codice di condotta” è al centro di<br />
una proposta al Governo, approvata<br />
con voto unanime dalla Commissione<br />
Politiche Agricole della Conferenza<br />
delle Regioni.<br />
“Chiediamo alle principali catene distributive<br />
italiane un segnale di collaborazione<br />
e di responsabilità sociale<br />
- spiega una nota degli Assessori -:<br />
il diverso potere contrattuale che esiste<br />
tra la Gdo e il mondo agricolo, infatti,<br />
fa sì che troppo spesso vengano<br />
imposte ai produttori condizioni di<br />
fornitura troppo penalizzanti che non<br />
fanno che accrescere le condizioni di<br />
diffi coltà del settore”. ■<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
11<br />
d’Italia
OVERALL<br />
PROJECT
Dall’Emilia Romagna 22 milioni<br />
di euro per la granicoltura<br />
Un grano con una più elevata<br />
quantità di amilosio, un amido benefi<br />
co per la salute perché capace<br />
di svolgere una funzione prebiotica<br />
nell’intestino e di contenere l’indice<br />
glicemico. Varietà di frumento<br />
tenero particolarmente resistenti<br />
alla fusariosi della spiga, una patologia<br />
fungina che provoca l’accumulo<br />
di micotossine dannose per la<br />
salute. Sono due dei progetti realizzati<br />
grazie al fi nanziamento della<br />
Regione Emilia Romagna e della<br />
Fondazione Cassa di Risparmio di<br />
Bologna che, dal 2004, hanno av-<br />
viato una collaborazione per fi nanziare<br />
la ricerca e l’innovazione agricola<br />
e agroalimentare. Il protocollo<br />
d’intesa, appena rinnovato per il<br />
prossimo biennio, ha permesso anche<br />
di sostenere uno studio per la<br />
mappatura genetica del grano duro,<br />
con l’obiettivo di mettere a punto<br />
strumenti innovativi per la selezione<br />
di varietà più resistenti alla<br />
siccità, alle malattie e con migliori<br />
caratteristiche nutrizionali e di costituire<br />
una fi liera di grano tenero<br />
particolarmente adatto alla industria<br />
dolciaria. ■<br />
Prezzi<br />
della pasta:<br />
le Pmi<br />
dal Garante<br />
Fatti & Notizie<br />
“L’industria della pasta, con le sue<br />
problematiche ed evoluzioni, rispecchia<br />
la situazione che coinvolge l’industria<br />
alimentare di piccole e medie<br />
dimensioni nel suo complesso”.<br />
Così il Presidente di UnionAlimentari-Confapi,<br />
Renato Bonaglia, risponde<br />
alle polemiche che coinvolgono<br />
il settore della pasta e che mettono<br />
sotto accusa il suo prezzo d’acquisto.<br />
Polemiche che hanno portato il Garante<br />
per la sorveglianza dei prezzi,<br />
Roberto Sambuco, a convocare UnionAlimentari-Confapi<br />
e tutti gli operatori<br />
coinvolti nella fi liera della pasta<br />
ad un tavolo di confronto sulle dinamiche<br />
di formazione del prezzo di<br />
vendita presso il Ministero dello Sviluppo<br />
Economico. ■<br />
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APRILE 2010 / MOLINI<br />
13<br />
d’Italia
MILL<br />
SERVICE
BMTI sfonda<br />
il milione<br />
di tonnellate transate<br />
Anno da record per la Borsa Merci Telematica Italiana<br />
che ha chiuso il 2009 con una netta crescita<br />
delle contrattazioni che hanno superato il milione di<br />
tonnellate transate, raddoppiando così il dato sulle<br />
quantità scambiate nel 2008.<br />
Ottimi risultati anche per il numero di contratti registrati<br />
nell’ultimo anno che raddoppiano, oltrepassando<br />
i 6 mila, e per il valore transato, che supera i 250<br />
milioni di euro. Ciò conferma la crescente fi ducia degli<br />
operatori nei confronti di questo nuovo strumento<br />
di commercializzazione, volto sempre più a soddisfare<br />
le esigenze di quanti operano nel settore agroalimentare.<br />
Inoltre sta per decollare il nuovo servizio fi nanziario<br />
che consentirà agli operatori professionali di ottenere<br />
fi nanziamenti a sostegno della propria operatività.<br />
La Borsa, attraverso questi passaggi, si prepara<br />
a vincere una sfi da ancora più importante: aprirsi<br />
al mercato internazionale e realizzare la prima Borsa<br />
Agroalimentare Telematica, progetto cardine dell’Expo<br />
2015, che consentirà agli operatori di contrattare<br />
sul mercato internazionale, pur restando dietro al<br />
monitor del proprio computer. ■<br />
Confezionamento<br />
e imballaggio:<br />
riprende l’export<br />
Prosegue l’attività di monitoraggio degli effetti della crisi<br />
economica sul settore delle macchine automatiche per il<br />
confezionamento e l’imballaggio, condotta da Ucima.<br />
La raccolta ordini, alla fi ne del 2009, ha mostrato la tendenza<br />
alla stabilizzazione, dopo una fase di recupero iniziata<br />
a settembre. Dal confronto con lo stesso periodo dell’anno<br />
precedente, mesi in cui gli effetti della crisi economica internazionale<br />
si erano già manifestati sul settore, si è registrato<br />
un incremento di circa 15 punti rispetto ai mesi di ottobre<br />
e novembre 2008. Questo dato potrebbe essere interpretato<br />
come un parziale recupero rispetto alla contrazione degli ordinativi<br />
dei mesi appena citati.<br />
Per quanto riguarda la distribuzione degli ordinativi tra mercato<br />
estero ed interno, emerge che il peso di quest’ultimo è<br />
andato progressivamente diminuendo a partire dal mese di<br />
settembre, tornando su valori normali grazie alla ripresa degli<br />
ordinativi acquisiti sui mercati esteri. ■<br />
Fatti & Notizie<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
15<br />
d’Italia
L'export si ferma a 14 milioni di tonnellate<br />
L<br />
e prime proiezioni ancora<br />
provvisorie indicano una<br />
notevole riduzione degli investimenti<br />
a grano in Australia<br />
per la campagna 2010/11,<br />
per effetto soprattutto del rafforzamento<br />
del dollaro australiano sul<br />
mercato dei cambi e dei meno remunerativi<br />
prezzi mondiali.<br />
La superfi cie complessivamente investita<br />
a frumento, infatti, non dovrebbe<br />
superare i 13 milioni di ettari contro<br />
il livello record di 13,8 milioni seminati<br />
nell’annata precedente.<br />
Nonostante questo calo, il nuovo dato<br />
costituirebbe comunque il quinto per<br />
ampiezza nella storia recente di questo<br />
Paese, essendo, inoltre, superiore<br />
di circa mezzo milione di ettari rispetto<br />
alla <strong>media</strong> dell’ultimo decennio.<br />
Altri fattori che hanno contribuito<br />
a determinare questa fl essione degli<br />
investimenti, in aggiunta a quelli<br />
già evidenziati, sono stati un recupero<br />
della consistenza degli allevamenti<br />
ovini (con la necessità di ampliare<br />
le superfi ci a pascolo) e l’esigenza<br />
per molti agricoltori di effettuare<br />
un’idonea rotazione.<br />
Le recenti abbondanti precipitazioni,<br />
soprattutto nell’Australia meridionale,<br />
oltre a provocare isolate inondazioni,<br />
hanno arrecato benefi cio alla<br />
maggior parte dei terreni, sofferen-<br />
Australia: crollano<br />
gli investimenti a grano<br />
ti per la prolungata siccità degli anni<br />
scorsi. Si tratta, però, di fenomeni<br />
atmosferici sopraggiunti troppo tardi<br />
per infl uire sulle semine del raccolto<br />
AUSTRALIA<br />
Esportazioni di grano (tonnellate)<br />
Mercati Internazionali<br />
2010/11, ma che peraltro hanno arrecato<br />
benefi cio in termini di rese attese<br />
per il prossimo raccolto. La produzione<br />
prevista di grano per l’anna-<br />
Destinazione 2007 2008 2009<br />
Indonesia 1.498.732 1.946.636 2.578.568<br />
Iran 0 120.000 1.456.509<br />
Vietnam 380.287 469.087 1.074.431<br />
Giappone 951.565 900.049 929.378<br />
Irak 0 348,680 887,577<br />
Malaysia 439.665 703.909 856.581<br />
Sudan 438.<strong>23</strong>5 485.140 851.511<br />
Corea del Sud 784.626 648.444 814.907<br />
Yemen 253.579 329.717 750.112<br />
Bangladesh 45.565 72.826 443.175<br />
Egitto 287.091 310.670 418.812<br />
Italia 11.722 31.754 383.607<br />
Tailandia 117.549 277.051 380.735<br />
Cina 8.121 32.963 366.126<br />
Kuwait 216.850 248.162 364.805<br />
Taiwan 47.849 214.978 292.611<br />
Nuova Zelanda 302.871 249.416 255.863<br />
Emirati Arabi Uniti 72.278 202.499 255.267<br />
Filippine 9.887 45.708 215.204<br />
TOTALE MONDO 6.758.216 8.278.014 14.965.663<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
17<br />
d’Italia
3000000<br />
2500000<br />
2000000<br />
1500000<br />
1000000<br />
500000<br />
0<br />
ta 2010/11 si colloca, quindi, attorno<br />
ai 22 milioni di tonnellate, solo leggermente<br />
inferiore a quella ottenuta<br />
nel 2009/10 (22,5 milioni).<br />
Le esportazioni australiane di grano<br />
nel 2010/11 dovrebbero attestarsi<br />
sui 14 milioni di tonnellate, contro i<br />
circa 15 stimati per il 2009/10.<br />
Come si evince dalla tabella, gran<br />
parte dell’export australiano di grano<br />
è destinata a Paesi dell’aria asiatica,<br />
con solo due importanti eccezioni;<br />
l’Africa Nord Orientale (Sudan<br />
ed Egitto), che nel 2009 ha assorbito<br />
quasi 1,3 milioni di tonnellate, e l’Italia,<br />
che ha acquistato lo scorso anno<br />
quasi 400.000 tonnellate di grano<br />
australiano, di cui più della metà<br />
costituito da grano duro.<br />
Come si è accennato, il rafforzamen-<br />
APRILE 2010 /<br />
Indonesia Iran Vietnam Giappone Irak Malaysia Sudan Corea<br />
de del Sud<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
Australia: esportazioni di grano (tonnellate)<br />
to del dollaro australiano ha notevolmente<br />
ridotto le prospettive degli<br />
introiti derivanti dalle esportazioni,<br />
le quali assorbono in <strong>media</strong> circa i<br />
due terzi del raccolto complessivo interno.<br />
La rimuneratività degli alleva-<br />
Mercati Internazionali<br />
Yemen Bangladesh Egitto Italia Tailandia Cina Kuwait Taiwan Nuova Emirati<br />
Zelanda ea da Arabi Uniti Filippine<br />
2008<br />
2009<br />
menti ovini, inoltre, sembra aver recuperato<br />
dopo un periodo di prolungata<br />
crisi, dando così adito nei prossimi<br />
anni ad un assai probabile contenimento<br />
delle semine dei principali<br />
cereali. ■<br />
<strong>19</strong>
I<br />
n concomitanza con la più lunga<br />
e grave recessione nella storia<br />
dell’Unione europea, l’attesa<br />
strategia “Europa 2020”,<br />
messa a punto dalla Commissione<br />
presieduta da Josè Manuel Barroso,<br />
individua le grandi sfi de per il prossimo<br />
futuro.<br />
È un documento mastodontico, quello<br />
reso dall’Ue il 3 marzo scorso. Sot-<br />
to i rifl ettori c’è, in modo particolare,<br />
la crisi che ha ha messo a nudo le gravi<br />
carenze di un’economia europea resa<br />
ancor più fragile dalla globalizzazione,<br />
dal progressivo depauperamento<br />
delle risorse e dal costante invecchiamento<br />
demografi co. Ostacoli che<br />
possono essere superati, secondo la<br />
Commissione, solo a certe condizioni.<br />
Insomma, la via d’uscita, a parere<br />
di Barroso, è rappresentata da un<br />
mercato verde e innovativo, che pro-<br />
Il Presidente della Commissione europea, Josè Barroso,<br />
è stato accusato di aver dimenticato il settore agricolo,<br />
quale comparto trainante dell’economia dell’Ue, all’interno<br />
delle strategie “Europa 2020”.<br />
muova a tutti i livelli il benessere sociale.<br />
Una strategia che poggia già su<br />
alcune priorità: il sostegno, da parte<br />
dell’Ue, alle industrie a basse emissioni<br />
di CO , l’investimento delle ri-<br />
2<br />
sorse nello sviluppo di nuovi prodotti<br />
e la promozione dell’economia digitale<br />
che, necessariamente, passa attraverso<br />
l’ammodernamento di istruzione<br />
e formazione.<br />
E l’agricoltura? Niente, nemmeno una<br />
parola. parola Im<strong>media</strong>te le reazioni. reazioni Alcuni<br />
membri della Commissione ammettono,<br />
infatti, che il non citare il comparto<br />
agricolo tra i settori determinanti,<br />
o quantomeno trainanti, delle future<br />
strategie è stato un vero e proprio errore<br />
diplomatico e strategico. Si potrà<br />
riparare, secondo gli anti-Barroso, solo<br />
nelle prossime sessioni ministeriali<br />
con iniziative dei singoli Governi per<br />
richiedere impegni più precisi a favore<br />
dell’agricoltura.<br />
Partecipando a un workshop sul tema<br />
della PAC dopo il 2013, svoltosi<br />
a Bruxelles, il Presidente della Commissione<br />
Agricoltura del Parlamento<br />
europeo, Paolo De Castro, ha sottolineato<br />
che “siamo tutti d’accordo sulla<br />
necessità di contribuire alla costruzione<br />
di una Politica Agricola Comune<br />
capace di giocare un ruolo importante<br />
all’interno dei grandi cambiamenti<br />
della società moderna. Dobbiamo<br />
lavorare tutti insieme per una Riforma<br />
ambiziosa, capace di affrontare le<br />
Eco di Bruxelles<br />
Il Presidente della Commissione Agricoltura del Parla-<br />
mento europeo, Paolo De Castro.<br />
nuove sfi de in cui il ruolo dell’agricoltura<br />
è fondamentale per la costruzione<br />
di prospettive di crescita sostenibile.<br />
Fatti che, non sempre, appaiono<br />
tra le priorità, come dimostrano l’assenza<br />
di questi temi all’interno della<br />
prima bozza della strategia Ue per il<br />
2020. Stesso discorso vale per il budget<br />
comunitario che rischia di marginalizzare<br />
la portata di temi importanti<br />
per il futuro dell’Europa”. ■<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
21<br />
d’Italia
MULMIX
L'<br />
impresa<br />
una società internazionale<br />
APRILE 2010 /<br />
commerciale agricola<br />
statale sudcoreana ha<br />
dichiarato di voler creare<br />
di distribuzione e acquisto di cereali<br />
che sia in grado di proteggere meglio<br />
il Paese dal ribasso dei prezzi dopo le<br />
impennate a livello mondiale.<br />
Il piano prevede che la nuova società<br />
di lavorazione cerealicola crei una<br />
rete distributiva internazionale nei<br />
prossimi dieci anni. Così sostengono<br />
i funzionari della Korea Agro-Fisheries<br />
Trade Corp. Ciò consentirebbe di<br />
acquistare i prodotti direttamente<br />
dagli agricoltori all’estero per poi distribuire<br />
grano, mais e fagioli per il<br />
mondo. Inoltre, la società potrà investire<br />
direttamente nelle aziende agricole<br />
all’estero o controllare le parte-<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
cipazioni nelle operazioni agricole.<br />
Attualmente, la Corea del Sud dipende<br />
quasi completamente da società<br />
come Cargill, ADM, Louis Dreyfus<br />
LCD e Bunge che controllano il mercato<br />
cerealicolo mondiale. Un recente<br />
rapporto realizzato dall’Istituto coreano<br />
per l’economia rurale sostiene<br />
che il Paese paga, spesso, un prezzo<br />
superiore per i cereali acquistati rispetto<br />
a quanto pagherebbe se li acquistasse<br />
sul mercato libero.<br />
Korea Agro-Fisheries Trade Corp dichiara<br />
che la nuova società potrà essere<br />
creata inizialmente con 200 miliardi<br />
di won di capitale (172 milioni<br />
di dollari statunitensi) che consentirebbero<br />
di acquistare silos o silos granari<br />
meccanizzati in prossimità delle<br />
zone produttive o dei porti, nonché di<br />
World Grain<br />
avviare le attività commerciali presso<br />
la Chicago Board Of Trade.<br />
I cereali acquistati potranno essere,<br />
dunque, spediti in Corea del Sud, Paese<br />
che deve importare la maggioranza<br />
dei propri prodotti alimentari<br />
all’estero, venduti agli acquirenti<br />
d’oltremare e alle società di lavorazione<br />
dei generi alimentari oppure<br />
contrattati sul mercato dei futures<br />
che può generare ulteriori utili.<br />
Saranno possibili, infi ne, alcune partecipazioni<br />
nei mercati di grano e fagioli<br />
dell’Ucraina, ancorché sforzi simili<br />
saranno profusi in Paesi come il<br />
Kazakhstan, l’Indonesia e l’Argentina.<br />
In Brasile, invece, la futura società<br />
acquisterà un’azienda cerealicola<br />
locale per poter accedere direttamente<br />
al mercato. ■<br />
<strong>23</strong>
ASB
Intervista al Presidente dell’Unione dei Semolieri europei<br />
“La nostra Associazione<br />
compie 50 anni: confrontiamoci<br />
sul futuro della PAC”<br />
di Michele Pontecorvo<br />
P residente<br />
“ Le Assemblee<br />
generali si terranno<br />
a Polignano<br />
a Mare dal 20<br />
al 22 maggio” .<br />
CON LA SPONSORIZZAZIONE DI<br />
Sacco, l’Unione delle<br />
Associazioni dei Semolieri dell’Ue<br />
ha compiuto 50 anni e l’evento<br />
merita di essere sottolineato...<br />
“Il cinquantesimo anniversario<br />
dell’Unione dei Semolieri<br />
europei costituisce indubbiamente<br />
un traguardo prestigioso<br />
per un’Associazione che si<br />
era volontariamente costituita<br />
a seguito della creazione della<br />
Politica Agricola Comune e<br />
che è riuscita, nel corso degli<br />
anni, ad accrescere la sua visibilità<br />
e la sua credibilità nei<br />
confronti degli interlocutori comu<br />
nitari.<br />
L’abbraccio delle mura, il candore<br />
della calce, il fascino della campagna<br />
inviolata e gli ulivi secolari in essa<br />
incastonati. BORGO BIANCO è un<br />
resort hotel 5 stelle nel cuore della<br />
Puglia che accoglie i suoi ospiti nello<br />
stile e lo charme di una antica masseria<br />
che consente di immergersi nelle<br />
deliziose atmosfere di Puglia.<br />
Le Assemblee Generali Annuali e la<br />
Conferenza Semouliers Un.a.f.p.a. si<br />
svolgeranno in questo quadro mera-<br />
Italmopa, che rappresenta di gran lunga l’industria<br />
molitoria a frumento duro di maggior rilevanza<br />
nell’Unione europea, non poteva non<br />
rivendicare, nei confronti degli amici Semolieri<br />
degli altri Paesi comunitari, l’organizzazione<br />
della cinquantesima Assemblea generale annuale<br />
dei Semouliers in Italia, e più in particolare<br />
in Puglia, regione leader nella produzione<br />
e nella prima trasformazione del frumento<br />
duro.<br />
Questa nostra richiesta testimonia, senza alcun<br />
dubbio, l’importanza che riconosciamo ad<br />
un’Associazione chiamata a tutelare gli interessi<br />
dell’industria europea della prima trasformazione<br />
del frumento duro, in particolare per<br />
quanto riguarda il suo approvvigionamento in<br />
materia prima frumento duro”.<br />
Sede delle Assemblee<br />
BORGOBIANCO<br />
Resort & spa<br />
*****<br />
POLIGNANO A MARE, 20 - 22 MAGGIO 2010<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
25<br />
d’Italia<br />
Articoli<br />
viglioso offrendo l’opportunità a tutti i<br />
produttori europei di semola e di pasta<br />
di incontrarsi in una Regione, la<br />
Puglia, conosciuta come la più importante<br />
zona mondiale per la produzione<br />
e la trasformazione del grano duro,<br />
ma anche per le emozioni, i colori e i<br />
profumi che offre ai suoi visitatori.<br />
Un ricco programma sociale consentirà<br />
di rendere indimenticabile le<br />
giornate e le serate dei Delegati e<br />
degli Accompagnatori.
Le Assemblee generali annuali Semouliers e Un.a.f.p.a.<br />
saranno anche quest’anno accompagnate, così come<br />
verifi catosi nel corso degli ultimi anni, da una Conferenza<br />
congiunta su una problematica di comune interesse<br />
per il settore molitorio e pastario?<br />
“La Conferenza Semouliers costituisce un momento di confronto<br />
tra gli operatori europei della prima e della seconda<br />
trasformazione del frumento duro su una tematica di comune<br />
e rilevante interesse. La prossima apertura di un pubblico<br />
dibattito sulla PAC del dopo 2013 costituisce un momento<br />
di primaria importanza e i Semolieri ritengono di dover apportare,<br />
così come nel passato, il loro fattivo contributo sulle<br />
politiche comunitarie che possono interessare direttamente<br />
o indirettamente il settore del frumento duro.<br />
Il preoccupante andamento dei mercati cerealicoli, e del<br />
mercato del frumento duro in particolare, constatato nel corso<br />
degli ultimi anni e le sue conseguenze sul settore della<br />
trasformazione necessita delle risposte in grado di ovviare gli<br />
eccessi recentemente constatati. La PAC del 2013 non potrà<br />
non contemplare delle risposte ad una situazione che potrebbe<br />
sempre di più necessitare, nel futuro, l’applicazione di<br />
strumenti innovativi in grado di gestire la volatilità del mercato<br />
e le situazioni di crisi che saranno probabilmente chiamate<br />
a ripetersi, nel futuro, con sempre maggior frequenza.<br />
Il frumento duro, tenuto conto delle peculiarità economiche,<br />
produttive ma anche culturali di questo cereale, merita, a no-<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
27<br />
d’Italia<br />
Articoli
ITALPACK
stro parere, un’attenzione particolare. E sarà cura della nostra<br />
Unione richiamare l’attenzione dei decision makers comunitari<br />
su proposte concrete, auspicabilmente condivise da<br />
tutti gli attori della fi liera, volte a garantire un maggior equilibrio<br />
del mercato del frumento duro”.<br />
Il rapporto con gli altri attori della fi liera è, pertanto,<br />
una priorità nell’attività dell’Unione?<br />
“L’iniziativa, assunta e tenacemente perseguita dai Semolieri<br />
europei, relativa alla costituzione di un comitato operativo<br />
frumento duro a livello comunitario, con la partecipazione<br />
di tutti i principali attori della fi liera - produttori agricoli, cooperative<br />
e pastai - è chiamata, mi auguro, a tradursi in una<br />
nuova fase di rapporti all’interno della fi liera. Sono profondamente<br />
convinto che un approccio unitario della fi liera europea<br />
possa essere in grado di infl uire sui futuri orientamenti<br />
della Commissione Ce per quanto riguarda le politiche frumento<br />
duro.<br />
In ogni modo, ritengo nuovamente opportuno sottolineare<br />
che solo un confronto pragmatico tra tutti gli altri attori della<br />
fi liera frumento duro e rispettoso delle loro rispettive esigenze<br />
consentirà alla fi liera frumento duro di affrontare, con<br />
successo, le numerose criticità, che purtroppo la contraddistinguono,<br />
e le nuove sfi de che la attendono”. ■<br />
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
Articoli<br />
29
your Successful Choise
APRILE 2010 /<br />
50 anni di Assemblee generali annuali<br />
a difesa degli interessi dell’industria<br />
della semoleria europea<br />
<strong>19</strong>61 Roma ..................................Italia<br />
<strong>19</strong>62 Firenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />
<strong>19</strong>63 Baden Baden . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Germania<br />
<strong>19</strong>64 Nizza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Francia<br />
<strong>19</strong>65 Aja . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Olanda<br />
<strong>19</strong>66 Taormina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />
<strong>19</strong>67 Monaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Germania<br />
<strong>19</strong>68 Bruxelles .............................Belgio<br />
<strong>19</strong>69 Chateau d’Artigny. .................Francia<br />
<strong>19</strong>70 Roma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />
<strong>19</strong>71 Wiesbaden . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Germania<br />
<strong>19</strong>72 Zanvoort. ............................ .Belgio<br />
<strong>19</strong>73 Aix Les Bains. .......................Francia<br />
<strong>19</strong>74 Sorrento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />
<strong>19</strong>75 Londra ...........................Inghilterra<br />
<strong>19</strong>76 Berlino ............................Germania<br />
<strong>19</strong>77 Znokke Le Zoute . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Belgio<br />
<strong>19</strong>78 Saint Paul de Vence . . . . . . . . . . . . . . . .Francia<br />
<strong>19</strong>79 Firenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />
<strong>19</strong>80 Peebles . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Inghilterra<br />
<strong>19</strong>81 Heidelberg . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Germania<br />
<strong>19</strong>82 Schveningen ........................Olanda<br />
<strong>19</strong>83 Atene ................................ .Grecia<br />
<strong>19</strong>84 Bordeaux . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Francia<br />
<strong>19</strong>85 Ferrara . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
<strong>19</strong>86 Bath. ........................... ..Inghilterra<br />
<strong>19</strong>87 Costanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Svizzera<br />
<strong>19</strong>88 Anversa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Belgio<br />
<strong>19</strong>89 Nizza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Francia<br />
<strong>19</strong>90 Estoril . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Belgio<br />
<strong>19</strong>91 Barcellona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spagna<br />
<strong>19</strong>92 Taormina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />
<strong>19</strong>93 Hanbury Monor. ................Inghilterra<br />
<strong>19</strong>94 Colonia ...........................Germania<br />
<strong>19</strong>95 Lussemburgo. . . . . . . . . . . . . . . . .Lussemburgo<br />
<strong>19</strong>96 Marsiglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Francia<br />
<strong>19</strong>97 Porto .............................Portogallo<br />
<strong>19</strong>98 Siviglia ......................... .... . Spagna<br />
<strong>19</strong>99 Dresda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Germania<br />
2000 Sorrento ........................... . . .. Italia<br />
2001 Norwich ......................... Inghilterra<br />
2002 Brugge . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Belgio<br />
2003 Biarritz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Francia<br />
2004 Lisbona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Portogallo<br />
2005 Monaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Germania<br />
2006 Firenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />
2007 Strasburgo ........................ . .Francia<br />
2008 Londra ......................... ..Inghilterra<br />
2009 Madrid . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spagna<br />
2010 Polignano a Mare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />
Articoli<br />
31
RADIS
Con il patrocinio di<br />
Regione Puglia<br />
Commissione europea<br />
rappresentanza in Italia<br />
ASSEMBLEE GENERALI ANNUALI<br />
SEMOULIERS – UN.A.F.P.A.<br />
Union des Associations<br />
des Semouliers de l’Ue<br />
www.semouliers.org<br />
Media partner<br />
Polignano a Mare<br />
20 - 22 Maggio 2010<br />
Con la sponsorizzazione di<br />
www.r-biopharm.com<br />
www.sicom.italy.com<br />
Union des Fabricants<br />
de Pates Alimentaires de l’Ue<br />
www.pasta-unafpa.org
Articoli<br />
I risultati del progetto Micocer<br />
Grano duro e micotossine:<br />
il Nord è più a rischio<br />
di Daniele Di Stefano<br />
“ Il fenomeno,<br />
secondo il Cra,<br />
36<br />
L e<br />
è meno presente<br />
al Sud e<br />
nelle isole” .<br />
caratteristiche della stagione agricola<br />
(sbalzi di temperatura e piovosità)<br />
e quelle pedo-climatiche delle singole<br />
zone di coltivazione. Sono questi i<br />
fattori determinanti per la genesi di micotossine<br />
(soprattutto il Deossinivalenolo, il DON) nel<br />
frumento duro. Un fenomeno che colpisce, in<br />
<strong>media</strong>, quasi il 90% del prodotto<br />
al Nord, il 67% al Cen-<br />
tro e il 35% al Sud e nelle isole.<br />
Con valori medi sui campioni<br />
positivi che, in una stagione<br />
dal clima ballerino come il<br />
2008, sono di 2.211 parti per<br />
milione al Nord, 480 al Centro<br />
e 57 al Sud. Grazie al progetto<br />
Micocer - fi nanziato dalla Regione<br />
Lombardia e coordinato<br />
dal Consiglio per la sperimentazione<br />
e la ricerca in agricoltura<br />
(Cra), che ha coinvolto per<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
d’Italia
Articoli<br />
3 anni 15 regioni, insieme all’Istituto<br />
Superiore di Sanità e all’ISPA del<br />
Cnr - ora disponiamo di un termometro<br />
attendibile sulla situazione micotossine<br />
(i prodotti tossici del metabolismo<br />
secondario di alcuni funghi, tra<br />
i principali contaminanti delle colture<br />
cerealicole) in Italia.<br />
I rischi per il grano duro:<br />
la fusariosi della spiga<br />
Proprio di frumento duro si è discusso<br />
durante il recente incontro, tenutosi<br />
a Roma e ospitato dal Consiglio<br />
per la sperimentazione e la ricerca in<br />
38<br />
Brera: “Le micotossine?<br />
Dei killer silenti”<br />
Dottor Carlo Brera (primo ricercatore del reparto Ogm e micotossine dell’Istituto Superiore di<br />
Sanità) lei defi nisce le micotossine dei killer silenti...<br />
“Esattamente, perché non c’è ancora un adeguato livello di conoscenza, né tra i consumatori né trra gli aaddet etti<br />
ai lavori. Va detto che oggi l’attenzione è molto più alta di quanto non fosse dieci anni fa: grazie alla noormaativa<br />
comunitaria, ai controlli sul territorio e alla cura che tutta la fi liera, soprattutto quella cerealicoolla, ha aavutto<br />
nei riguardi di queste sostanze. Purtroppo, il problema non è di facile risoluzione: servono grossi innvestimmentti.<br />
E dobbiamo ricordare che il pianeta sta andando verso un surriscaldamento globale, verso condiziooni che favooriranno<br />
la produzione in campo di micotossine, soprattutto di afl atossine. Un aspetto non da poco:: dovreemmmo<br />
cercare di attivare tutte quelle azioni preventive per intervenire coi dovuti rimedi sul campo”.<br />
Oggi siamo in grado di fare prevenzione?<br />
“Sicuramente sì: c’è una serie considerevole di attività da mettere in gioco. L’unico problema è chee quest ste at attività<br />
dovrebbero essere applicate in modo integrato: una sola misura isolata non riesce a conteneere lo sv svilupppo<br />
di micotossine. È fortemente necessaria una sinergia di attività per raggiungere effetti positivi ssuulla saalubrrità<br />
delle colture”.<br />
Quanto è effi ciente la catena di trasmissione tra la ricerca e il mondo produttivo?<br />
“Secondo me, facciamo ancora fatica. Abbiamo tanti progetti di ricerca che ci hanno fornito elementti impoortannti<br />
per capire il fenomeno della contaminazione e individuare le attività che dovrebbero essere esercitaate sull cammpo<br />
per intervenire in maniera preventiva. Ma manca ancora un reale trasferimento di queste informmazionni aggli<br />
operatori della fi liera agroalimentare: c’è ancora un gap fra il mondo della ricerca e il mondo produttttivo chhe doovrebbe<br />
mettere in pratica le informazioni acquisite”.<br />
Qual è l’anello che non tiene?<br />
“Forse la comunicazione. E poi c’è l’aspetto economico: per poter esercitare tutte le azioni preventiv ive ci vvooglioono<br />
capitali. E se l’agricoltore non riesce a ricavare abbastanza dalla propria coltura, aumentare i cossti è unn prooblema.<br />
Con i prezzi attuali, insomma, c’è poco spazio per azioni preventive. Se ci fosse un premioo econoomicco<br />
per chi favorisce percorsi produttivi più salubri il discorso cambierebbe”.<br />
Lei è delegato nazionale per le micotossine in ambito europeo: cosa si muove su questo fronte?<br />
“Su questo settore c’è un’attenzione molto puntuale. Tutte le micotossine, per quanto riguarda il coompartto allimentare,<br />
sono normate: tranne le tossine T-2 e HT-2, per le quali siamo in via di defi nizione delle norrme, chhe doovrebbero<br />
essere approvate entro l’anno. Quanto alla mangimistica, anche in questo caso i limiti staanno ppeer eesssere<br />
emanati (le eccezioni sono l’afl atossina B1, già regolamentata da molti anni, e l’ocratossina A,, per laa quaale<br />
l’Italia ha fi ssato livelli massimi tollerabili diversifi cati per specie animale): nel 2010 quasi sicurammentee si ddisporrà<br />
di un Regolamento comunitario che comprenderà tutte le micotossine nelle varie tipologie ddi manngimmi,<br />
dunque per tutte le principali specie animali”. ■<br />
agricoltura. Per il grano duro, spiega<br />
Gabriella Aureli del Cra, gli attacchi<br />
fungini più frequenti sono legati alla<br />
fusariosi della spiga, malattia della<br />
quale sono responsabili numerose<br />
specie fungine. “All’infezione di specie<br />
di Fusarium produttrici di Deossinivalenolo<br />
può seguire l’accumulo di<br />
questa micotossina nel seme - spiega<br />
-, nel quale può permanere fi no alle<br />
fasi successive al raccolto, dunque la<br />
conservazione e la trasformazione”.<br />
La concentrazione di questa tossina<br />
nel frumento non ha una distribuzione<br />
omogenea all’interno della carios-<br />
side. “È più alta nei tegumenti esterni,<br />
che dopo la molitura vanno a costituire<br />
i cosiddetti prodotti di scarto<br />
(soprattutto crusca), rispetto alle<br />
zone interne dalle quali ha origine<br />
la semola”. Il DON, inoltre, “tende a<br />
concentrarsi nelle frazioni con granulometria<br />
più piccola - aggiunge Gabriella<br />
Aureli - le quali, se eliminate,<br />
permettono un signifi cativo abbattimento<br />
della tossina”.<br />
La valutazione del rischio<br />
Nella valutazione del rischio, pertanto,<br />
“è importante anche considerare<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
d’Italia
Articoli<br />
l’aspetto tecnologico e la destinazione d’uso degli sfarinati.<br />
In particolare, il processo di molitura - sottolinea la<br />
ricercatrice - comporta un abbattimento di DON pari al<br />
63% nella semola di grano duro e al 74% nella farina di<br />
grano tenero, fatto 100 il valore relativo al frumento non<br />
pulito”. ” A causa delle caratteristiche di idrosolubilità del-<br />
la molecola, poi, “si ha un’ulteriore perdita della tossina<br />
nell’acqua di cottura della pasta, che comporta una riduzione<br />
complessiva dell’80% rispetto al livello iniziale”.<br />
I risultati di Micocer<br />
Veniamo ai risultati del progetto Micocer, ricordando<br />
che in base alla normativa europea (Regolamento CE n.<br />
1881/2006) i limiti massimi ammissibili di DON nella granella<br />
di frumento duro sono di 1.750 ppb (parti per milione).<br />
Il monitoraggio si è svolto nel triennio 2006-2008,<br />
con campionamenti in aziende agricole e centri di stoccaggio<br />
e nei campi sperimentali della Rete nazionale di<br />
confronto varietale del frumento duro. Piemonte, Lombardia,<br />
Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche,<br />
Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sardegna<br />
e Sicilia: queste le regioni coinvolte.<br />
Dagli esami condotti nelle aziende agricole e nei centri si<br />
stoccaggio, relativi al Centro (436) e al Sud e isole (651)<br />
“risulta evidente il maggior grado di contaminazione rile-<br />
vato nelle aree centrali rispetto a quelle meridionali”, ” sot-<br />
tolinea ancora Gabriella Aureli. Anche l’andamento climatico<br />
ha avuto ricadute evidenti sulla presenza di DON,<br />
40<br />
“Ecco come i percorsi colturali<br />
possono contenere le contaminazioni”<br />
Dottoressa Maria Grazia D’Egidio (Unità di ricerca per la valorizzazione qualitativa dei cereali<br />
del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura), grazie al progetto Micocer, l’Italia<br />
ha fi nalmente un quadro sulla situazione micotossine nei cereali.<br />
Quali sono le novità di Micocer?<br />
“Le micotossine in Italia si studiano da tanti anni. Ma in modo frammentario, quanto a risorse e rrisultatti, coon<br />
una copertura limitata di territorio, per tempi spesso brevi e con metodiche analitiche difformi. E, quuindi, ccon rrisultati<br />
parziali e disomogenei. Sottolineerei, dunque, l’armonizzazione metodologica introdotta conn Micoccer, ddi<br />
campionamento e analisi, che rende poi fruibili i risultati ottenuti. Uno dei problemi principali per quuanto riiguaarda<br />
le ricerche sull’argomento, come dicevo, è quello del campionamento e delle metodologie: i risuultati ppossoono<br />
essere tanti, ma non confrontabili fra loro”.<br />
Le ricadute “sul campo” della vostra ricerca?<br />
“Estremamente importanti. Abbiamo fi nalmente una fotografi a sulla situazione italiana, a livello lo azieendalle<br />
(centri di stoccaggio e aziende) e sperimentale. Un fatto decisivo, soprattutto per il frumento duro, per il qqualle<br />
prima di questo progetto si pensava che il problema del DON (Deossinivalenolo) non esistesse. Quuesto pperchhé<br />
non era mai stato fatto un monitoraggio così esteso e comprensivo delle diverse realtà regionali. Oraa cerchhiammo<br />
di far arrivare il messaggio all’agricoltore, attraverso incontri e pubblicazioni: la coltivazione del fru rumentto duuro<br />
in alcune zone è particolarmente tranquilla e fortunata, come nelle aree meridionali, in altre, al l Centro ro e aal<br />
Nord, si deve avere maggiore accortezza nelle pratiche agronomiche, soprattutto nelle annate piovo vose coon caaldo<br />
nella fase di fi oritura. Percorsi colturali idonei possono aiutare a contenere la contaminazione”.<br />
Per il futuro?<br />
“La ricerca in questo settore deve continuare: non si può abbassare la guardia su un problema ddi salutte de del<br />
consumatore”. ■<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
d’Italia
Articoli<br />
42<br />
TABELLA 1 - CAMPIONI POSITIVI AL DON SUL TOTALE<br />
Anno<br />
Aziende<br />
e Stoccaggio<br />
Rete Nazionale<br />
Centro Sud - isole Nord Centro Sud - isole<br />
2006 40% 25% 65% 50% 15%<br />
2007 57% 35% 97% 72% 57%<br />
2008 85% 29% 100% 79% 33%<br />
Media 61% 30% 87% 67% 35%<br />
Fonte: progetto Micocer, Ente Cra.<br />
TABELLA 2 - CONTAMINAZIONE DA DON NELLA RETE NAZIONALE<br />
FRUMENTO DURO<br />
PRESENZA MEDIA DON NEI CAMPIONI POSITIVI (ppb)<br />
Nord Centro Sud<br />
2006 291 225 62<br />
2007 174 155 88<br />
2008 2.211 480 57<br />
Fonte: progetto Micocer, Ente Cra.<br />
“con valori medi e massimi più alti<br />
nel 2008 nelle regioni centrali,<br />
mentre al Sud i valori medi dei campioni<br />
positivi sono pressoché irrilevanti,<br />
perché inferiori a 100 ppb”.<br />
Quanto ai campioni (1.643) provenienti<br />
dai campi della Rete nazionale<br />
frumento duro “mostrano un for-<br />
te grado di contaminazione nelle zone<br />
del Nord rispetto ai restanti areali,<br />
sia per quanto riguarda i valori medi<br />
(per tutti e tre gli anni, ma soprattutto<br />
il 2008) sia per i valori massimi<br />
raggiunti (1.280 ppb nel 2006 e<br />
6.764 ppb nel 2008)”, ” continua la ri-<br />
cercatrice del Cra.<br />
Al Centro “il livello massimo è risultato<br />
pari a 4.613 ppb nel 2008, a<br />
fronte di un minor numero di campioni<br />
positivi rispetto agli altri due<br />
anni”. ” Nelle regioni meridionali e<br />
insulari, infi ne, “la contaminazione<br />
<strong>media</strong> si mantiene sempre su valori<br />
inferiori a 100 ppb, e con valori massimi<br />
che non superano i 500 ppb”.<br />
Nel complesso, dunque, i livelli di<br />
concentrazione di Deossinivalenolo<br />
tendono a crescere progressivamente<br />
dal Sud verso il Nord, dove la percentuale<br />
di campioni positivi ha raggiunto,<br />
nel 2008, il 100% di quelli<br />
analizzati. “Le caratteristiche climatiche<br />
dell’annata - aggiunge Aureli<br />
- hanno un’incidenza molto pronunciata<br />
al Nord e al Centro, mentre al<br />
Sud il clima svolge un ruolo determinante<br />
nel contrastare in modo effi cace<br />
la diffusione della fusariosi e l’accumulo<br />
di DON, a conferma, quindi,<br />
della tradizionale vocazione di questi<br />
territori”. ■<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
d’Italia
I risultati dell’ultimo rapporto Usda<br />
Produzione mondiale<br />
da record per il grano duro<br />
di Delia Sebelin<br />
“ Nonostante<br />
il calo di Italia<br />
e Canada,<br />
i raccolti<br />
sono cresciuti<br />
dell’8%” .<br />
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
Iraccolti di grano duro 2009 hanno sfi orato<br />
i 32 milioni di tonnellate. Un trend<br />
di crescita che si conferma pe il secondo<br />
anno consecutivo, nonostante i risultati<br />
negativi dei due principali<br />
poli produttivi mondiali: Ca-<br />
nada e Italia.<br />
Le stime<br />
I dati dell’Usda, il Dipartimento<br />
statunitense dell’Agricoltura,<br />
attestano la produzione globale<br />
di grano duro, nella campagna<br />
2009-10, a quota 31,9<br />
milioni di tonnellate. Un quantitativo<br />
superiore ai livelli 2008-<br />
09 di circa l’8%, che erano a loro<br />
volta superiori del 13% alla<br />
precedente campagna. Un picco,<br />
quello di quest’anno, che ha<br />
lasciato agli annali, secondo gli analisti americani,<br />
il secondo miglior risultato storico, dopo il record<br />
assoluto del 2004-05, quando la produzio-<br />
Articoli<br />
43
SEA
APRILE 2010 /<br />
RACCOLTO MONDIALE DI GRANO DURO<br />
(MILIONI DI TONNELLATE)<br />
Anno 2008/09 2009/10 Var. %<br />
Canada 5.5<strong>19</strong> 5.400 -2,2<br />
Italia 4.200 3.500 -16,7<br />
Usa 2.281 2.968 +30,1<br />
Turchia 2.000 2.500 +25,0<br />
Algeria 1.700 2.400 +41,2<br />
Siria 2.300 2.300 =<br />
Francia 2.210 2.210 =<br />
India 2.000 2.000 =<br />
Marocco 1.027 2.000 +94,7<br />
Spagna 1.150 1.250 +8,7<br />
Russia 1.400 1.400 =<br />
Messico 1.200 1.200 =<br />
Tunisia 975 975 =<br />
Grecia 900 900 =<br />
Australia 400 500 +25,0<br />
MONDO 29.643 31.9<strong>19</strong> +7,7<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
Fonte: Usda.<br />
Articoli<br />
45
FAVA
FAVA
ne aveva sfi orato 33,3 milioni di tonnellate.<br />
La genesi del trend<br />
A spingere al rialzo l’output mondiale<br />
è stata quest’anno l’ottima performance<br />
di resa. Con la produttività<br />
balzata ai massimi storici in Usa (oltre<br />
3 tonnellate per ettaro in <strong>media</strong>)<br />
e valutata su livelli elevati anche nei<br />
granai canadesi, dove all’aumento<br />
dei rendimenti si è, però, contrapposta<br />
una fl essione delle superfi ci investite<br />
(-8%), associata ai frequenti casi<br />
di abbandono causati dalla siccità.<br />
La fl essione in Italia e Canada<br />
Le stime del Dipartimento america-<br />
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
Raccolto mondiale di grano duro<br />
(milioni di tonnellate)<br />
no indicano, nei prospetti previsionali,<br />
una riduzione di oltre 2 punti percentuali<br />
in Canada, scesi a 5,4 milioni<br />
di tonnellate, e del 17% in Italia,<br />
a 3,5 milioni. Un risultato, quest’ultimo,<br />
determinato da un brusco taglio<br />
degli investimenti, scesi di 220 mila<br />
ettari (-16%), a fronte di rese solo<br />
in lieve fl essione rispetto alla scorsa<br />
stagione, ma ancora al di sopra della<br />
<strong>media</strong> storica.<br />
Le crescite<br />
Negli Usa, terzo produttore mondiale,<br />
i 3 milioni di tonnellate indicati<br />
dagli analisti americani segnano un<br />
progresso nell’ordine del 30%.<br />
A doppia cifra, anche la crescita in<br />
BSP<br />
Turchia, dove le stime dell’Usda accreditano<br />
una produzione di 2,5 milioni<br />
di tonnellate (+25%). Buone rese<br />
e qualità.<br />
Ai massimi storici i rendimenti in Nord<br />
Africa, grazie alle abbondanti precipitazioni.<br />
Con 2 milioni di tonnellate in<br />
Marocco, un quantitativo quasi raddoppiato<br />
a distanza di un anno, e 2,4<br />
milioni in Algeria: +40%, record assoluto.<br />
Non cambia il dato positivo in Siria,<br />
nei granai francesi e indiani. Fermi sui<br />
livelli della scorsa campagna anche<br />
Messico e Russia (+9% la Spagna).<br />
Da segnalare un forte progresso in<br />
Australia, risalita a quota mezzo milione<br />
di tonnellate (+25%) grazie al-<br />
Articoli<br />
49
FASOLI
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
l’effetto congiunto di un miglioramento<br />
di resa e di una crescita delle<br />
superfi ci, ancora distanti dai livelli di<br />
inizio decennio.<br />
Il quadro globale<br />
Su scala mondiale, calcola l’Usda, gli<br />
investimenti hanno riguardato complessivamente<br />
un’estensione di 13,4<br />
milioni di ettari. Poco meno del 2008-<br />
09, quando si erano raggiunti 13,7<br />
milioni di ettari, a causa soprattutto<br />
dei tagli in Canada e Italia, compensati<br />
solo parzialmente dagli aumenti<br />
di Australia e Marocco.<br />
Il primato, anche in termini di superfi<br />
ci investite va a Ottawa, con 2,2 milioni<br />
di ettari. A pari merito seguono<br />
Turchia e Algeria, con 1,3 milioni.<br />
Paesi, entrambi, che hanno scavalcato<br />
l’Italia, scesa a un milione 160 mila<br />
ettari, incalzata ormai anche da Russia<br />
e Marocco, a quota un milione.<br />
Per quanto attiene alle rese, il primato<br />
mondiale resta ad appannaggio<br />
del Messico, con 5,2 tonnellate per<br />
ettaro. Solo di poco inferiore il dato<br />
della Francia, a 4,9 tonnellate, seguita<br />
da Stati Uniti e Italia, entrambi con<br />
rendimenti che in <strong>media</strong> hanno superato,<br />
seppure di un soffi o, le 3 tonnellate<br />
per ettaro. ■<br />
Articoli<br />
51
UMBRA<br />
PACKAGING
Raggiante il Presidente di ANMF<br />
“L’industria molitoria<br />
francese è sempre<br />
in ottima salute”<br />
di Mario Marsero<br />
APRILE 2010 /<br />
L a<br />
“ Nel 2009, sono<br />
state esportate<br />
687 mila tonnellate<br />
di farina di grano<br />
tenero in 90 Paesi” .<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
Francia è il terzo Paese produttore di<br />
farina di grano tenero in Europa, dopo<br />
Germania e Regno Unito. Nel 2009,<br />
l’industria molitoria d’oltralpe ha trasformato<br />
5,7 milioni di tonnellate<br />
di frumento, producendo<br />
4,4 milioni di tonnellate<br />
di farina.<br />
Il settore è composto da numerose<br />
piccole e medie aziende<br />
(376), in prevalenza a conduzione<br />
famigliare e situate<br />
in zone rurali, con 451 unità<br />
produttive distribuite sull’intero<br />
territorio a stretto contatto<br />
con i 33 mila panifi catori che<br />
rappresentano i principali utilizzatori<br />
di farina.<br />
La composizione del settore<br />
Il settore molitorio è il punto di forza della fi liera<br />
cerealicola francese composta da:<br />
• 4 industrie, operanti a livello nazionale e internazionale,<br />
che dispongono di 49 molini<br />
con una capacità di trasformazione superiore<br />
a 300 mila tonnellate (il 55,2% del<br />
grano macinato a livello nazionale): Nutrixo<br />
Moulins Souffl et, Ariane Meunerie e Grands<br />
Moulins de Strasbourg (GSM);<br />
• 9 industrie presenti a livello multiregionale<br />
(17,3%): Dijon Céréals Meunerie, Terrena-Evelia<br />
Groupe Nicot, Gers farines, Hébert<br />
SA, Minuterie Girardeau, Groupe Maurey,<br />
Moulins Dumée, Minuterie Forest;<br />
• 69 aziende presenti a livello regionale con<br />
76 molini (21,2%);<br />
• 294 aziende che operano a livello di dipartimenti<br />
con 295 molini (6,2%).<br />
La maggior parte di questi molini aderiscono<br />
al ANMF, (Association Nationale de la Meunerie<br />
Française), una delle più antiche organizzazioni<br />
professionali (fondata nel 1886) di questo<br />
Paese.<br />
I numeri della panifi cazione<br />
Nel settore della panifi cazione si concentra il<br />
maggiore consumo di farina di grano tenero<br />
(65,4%) così ripartito: 38,7% alla panifi cazione<br />
artigiana, 20,7% a quella industriale e 6%<br />
Joseph Nicot, Presidente di ANMF.<br />
Articoli<br />
53
S.COM
Francia: evoluzione della produzione di farina e numero di unità produttive.<br />
agli “atelier” presenti nelle grandi<br />
catene distributive. Gli altri mercati di<br />
sbocco del settore molitorio sono le<br />
industrie di seconda trasformazione<br />
(26,6%), il confezionamento in pacchetti<br />
(6,4%), l’alimentazione animale<br />
e le amiderie (1,5%).<br />
Il pane è l’alimento più consumato<br />
dai francesi. Anche se a partire dal<br />
2003 il consumo di pane è leggermente<br />
diminuito, il 48% dei francesi<br />
lo mangia almeno due volte al giorno<br />
e il consumo medio giornaliero è<br />
di 136 grammi per gli adulti (163, 7<br />
grammi per gli uomini e 110,7 g per<br />
le donne), 96,3 grammi per gli ado-<br />
lescenti e 50 grammi per i bambini.<br />
Nonostante siano presenti diversi tipi<br />
di pane, la classica baguette è in assoluto<br />
il pane più consumato (75%).<br />
Il Presidente di ANMF<br />
“La Francia è leader mondiale nell’esportazione<br />
di farina e primo esportatore<br />
europeo - spiega Joseph Nicot,<br />
Presidente di ANMF -. Il volume delle<br />
esportazioni resta sostenuto, nonostante<br />
la concorrenza di alcuni Paesi,<br />
come la Turchia, e la costruzione<br />
di numerosi molini tradizionali in Paesi<br />
importatori”.<br />
Nel 2008, ANMF ha esportato 687<br />
mila tonnellate verso più di 90 destinazioni<br />
nel mondo. Tradizionalmente,<br />
i principali clienti sono i Paesi<br />
africani (60% del grano esportato,<br />
con in testa Angola 15,9%, Libia<br />
11,9%, Guinea 7,8%, Ciad 5,3%,<br />
Benin e Repubblica Democratica del<br />
Congo), seguiti dai Paesi dell’Unione<br />
europea (29,4%). La Symex (Syndicat<br />
Français de la Meunerie d’Exportation)<br />
è il sindacato unitario che riunisce<br />
le principali industrie esportatrici<br />
di farina: Grands Moulins de France<br />
(Groupe Souffl et), Grands Moulins<br />
de Paris, Grands Moulins de Strasbourg,<br />
Toulousaine des Farines, SIE-<br />
PA ed Evélia.<br />
La classifi cazione delle farine<br />
Come in Italia, le farine sono classifi<br />
cate in base al tenore di ceneri e<br />
comprendono i seguenti tipi:<br />
• Tipo 45: molto bianca, per la pasticceria,<br />
panetteria e preparazioni<br />
domestiche;<br />
• Tipo 55 e 65: per pane e biscotti;<br />
• Tipo 80: per pani speciali o di<br />
grossa pezzatura (pain de campagne);<br />
• Tipo 110 e 150: per pani alla crusca<br />
e integrali (pain complet).<br />
I panifi catori utilizzano in prevalenza<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
55<br />
d’Italia<br />
Articoli
COLOMBO
Francia: utilizzo del grano tenero nella campagna 2008/2009.<br />
Francia: evoluzioni dei consumi di grano tenero.<br />
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
farina tipo 65 con un tenore di ceneri s.s. compreso tra<br />
0,62% e lo 0,75%.<br />
Poiché l’industria molitoria francese utilizza circa il 98%<br />
di grano prodotto internamente, da sempre esiste un’elevata<br />
sensibilità a livello di fi liera nello sviluppare varietà<br />
di frumenti teneri che rispondano a specifi ci criteri sia<br />
agronomici sia tecnologici. Non a caso, per promuovere<br />
una cultura del frumento panifi cabile di qualità superiore,<br />
ANMF pubblica ogni anno un elenco dei grani (blés<br />
meuniers) che comprende due tipologie: BPMF (blés pour<br />
la meunerie française) grani che i molini possono utilizzare<br />
in miscela per la produzione di farine per panifi cazione<br />
e biscotteria e VRM (variétés recommandées par la<br />
meunerie), una selezione di varietà di grani che, utilizzati<br />
puri, sono adatti a produrre pane “francese” e biscotteria<br />
di qualità.<br />
La fl uttuazione dei prezzi<br />
Nelle precedenti campagne granarie le frequenti fl uttuazioni<br />
del prezzo del frumento hanno comportato, anche<br />
in Francia, la chiusura di unità produttive marginali e una<br />
leggera perdita in termini di volumi prodotti. In merito alla<br />
volatilità delle quotazioni del frumento Joseph Nicot<br />
precisa: “il frumento è diventato sul mercato mondiale un<br />
valore speculativo e la nostra fi liera ne è vittima.<br />
Le quotazioni del frumento non devono più essere oggetto<br />
di speculazioni fi nanziarie senza limiti. Il mercato a<br />
lungo termine Euronext, presentato come uno strumento<br />
di regolazione dei mercati, non gioca questo ruolo poiché<br />
varia sia sotto l’infl uenza del mercato a termine di Chicago,<br />
sia sotto quella dei mercati borsistici”. ■<br />
Articoli<br />
57
CAPITANIO
Alimentazione sostenibile<br />
Crisi alimentari: serve<br />
una governance globale<br />
di Francesca Benetti<br />
“ Le proposte<br />
del Barilla Center<br />
For Food<br />
and Nutrition<br />
per scongiurare<br />
la food crisis” .<br />
I PREZZI DELLE COMMODITY<br />
(INDICE FAO: 2000=100)<br />
2006 2007<br />
Grano 135 206<br />
Mais 104 135<br />
Riso 266 278<br />
Soia 228 3<strong>19</strong><br />
Carni 99 98<br />
APRILE 2010 /<br />
R<br />
afforzare i meccanismi di governance<br />
globale, favorire lo sviluppo economico<br />
e incrementare la produttività<br />
agricola, adeguare la fi liera produttiva<br />
al fi ne di gestire la volatilità<br />
dei prezzi delle materie agricole.<br />
È la ricetta lanciata dal Barilla<br />
Center For Food and Nutrition<br />
per scongiurare le future<br />
crisi alimentari mondiali ed<br />
evitare che si ripetano situazioni<br />
simili al 2008. Le proposte<br />
sono state fornite durante<br />
il 1° Forum internazionale su<br />
cibo e alimentazione.<br />
Questi suggerimenti sono il<br />
frutto di mesi di lavoro e di<br />
studi del Barilla Center For Food<br />
and Nutrition che, nel corso<br />
del 2009, ha pubblicato<br />
cinque ricerche sui temi della crescita sostenibile,<br />
del cambiamento climatico, della salute e<br />
(Fonte: Fao)<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
dell’accesso alle risorse alimentari e ha raccolto<br />
contributi e idee da opinion leader di tutto<br />
il mondo. “Se è diffi cile pensare di fermare<br />
l’evoluzione del pianeta, abbiamo però il dovere<br />
morale di suggerire indirizzi e di fare proposte<br />
che contribuiscano a uno sviluppo soste-<br />
nibile per tutti”, ” spiega Guido Barilla, parlando<br />
dell’attività svolta dal centro di ricerca.<br />
Il Barilla Center For Food and Nutrition è strutturato<br />
in quattro aree tematiche: food for health,<br />
food for all, food for sustainable growth<br />
e food for culture, ed è presieduto dai membri<br />
dell’Advisory board, organismo che ne garantisce<br />
l’indipendenza e identifi ca i temi di interesse<br />
ed elabora contenuti distintivi e scientifi<br />
camente validi, avanzando raccomandazioni<br />
e proposte. Ne fanno parte Barbara Buchner,<br />
ricercatrice presso l’Iea (International environment<br />
agency) di Parigi, Mario Monti, economista,<br />
Gabriele Riccardi, endocrinologo, Camillo<br />
Ricordi, chirurgo e scienziato, Joseph Sassoon,<br />
sociologo, e Umberto Veronesi, oncologo.<br />
Articoli<br />
59
Articoli<br />
Evitare la “Food crisis” del 2008<br />
Nel 2008 i prezzi delle principali<br />
commodity alimentari sono cresciuti<br />
del 40% rispetto al 2007 e del 76%<br />
rispetto al 2006. Il grano è aumentato<br />
del 55%, la soia del 36%, lo zucchero<br />
del 110%. E a livello internazionale,<br />
ricorda il position paper sulle<br />
sfi de della “food security”, non si è<br />
riusciti a evitare che la crisi dei prezzi<br />
si traducesse in un’emergenza alimentare<br />
globale.<br />
L’aspetto più evidente è stato il signifi<br />
cativo aumento del numero delle<br />
persone sottonutrite che nei Paesi in<br />
via di sviluppo è passato da 9<strong>23</strong> milioni<br />
nel 2007 a 963 milioni nel 2008.<br />
A inasprire questa situazione, è intervenuta<br />
la crisi fi nanziaria globale nella<br />
seconda metà del 2008, im<strong>media</strong>tamente<br />
a ridosso dello shock dei<br />
prezzi. Il conseguente rallentamento<br />
economico ha fatto sì che, nonostante<br />
il prezzo delle materie agricole cominciasse<br />
a ridursi, il numero di sottonutriti<br />
abbia continuato ad aumentare<br />
superando il miliardo di persone.<br />
“La situazione potrà solo peggiorare<br />
- sottolinea Mario Monti, Presidente<br />
dell’Università Bocconi di Milano - se<br />
non si interviene con un’azione correttiva.<br />
Da un punto di vista economico,<br />
le speculazioni fi nanziarie stanno<br />
60<br />
infl uenzando le quotazioni alimentari,<br />
i consumi e i meccanismi di distribuzione<br />
dei redditi. Serve una governance<br />
globale, bisogna incrementare<br />
gli investimenti privati e puntare<br />
su politiche commerciali più equilibrate”.<br />
Una politica coordinata<br />
Oltre ai fenomeni speculativi, nella<br />
formazione dei prezzi delle commodity,<br />
spiega l’economista Mario Monti,<br />
sono intervenuti, dopo il 2008, altri<br />
nuovi fattori: lo sviluppo dei biofl uel,<br />
la crescita impetuosa di India e Cina,<br />
i cambiamenti climatici. “Lo strumento<br />
del G20 - conclude Monti - è la sede<br />
giusta per rafforzare una politica di<br />
gestione coordinata. Ma spicca l’assenza<br />
del tema alimentare. Bisogna<br />
tornare a dare al cibo una posizione<br />
centrale nell’agenda internazionale”.<br />
La volatilità dei prezzi<br />
nei cereali<br />
Per il Direttore della divisione Commercio<br />
e mercati della Fao, Alexander<br />
Sarris, nel lungo periodo la volatilità<br />
dei prezzi dei cereali non sembra essere<br />
aumentata. “Negli ultimi 20 anni<br />
- spiega Sarris - si è assistito ad<br />
una stabilizzazione dei prezzi alimentari.<br />
I cali dell’ultimo periodo non so-<br />
LA NUOVA LAMPA snc<br />
Macchine ed impianti per pastifici<br />
Costruzione, trasformazione, aggiornamento tecnologico, revisione, manutenzione.<br />
no effetto di una distorsione, ma della<br />
dinamica domanda-offerta.<br />
Alla base c’è un incremento della produttività<br />
totale dei fattori, cresciuta<br />
più velocemente che in altri settori,<br />
grazie alla globalizzazione della ricerca<br />
agricola. L’incidenza della produttività<br />
aumenta molto per i consumatori,<br />
attraverso prezzi più bassi, e poco<br />
per i produttori”. ” La volatilità, quin-<br />
di, si è manifestata solo nel momento<br />
della crisi: nell’im<strong>media</strong>to non c’è una<br />
tendenza al rialzo dei prezzi. Questo<br />
non signifi ca che il futuro non sia più<br />
incerto e che le fl uttuazioni non aumenteranno.<br />
Gestire i rischi<br />
Come evitare, dunque, future fl uttuazioni<br />
e speculazioni? “La soluzione -<br />
dice Sarris - non è nel tentare di cambiare<br />
i fondamentali del mercato globale,<br />
né nella creazione di possibili riserve<br />
mondiali. Sarebbe, invece, necessario<br />
lavorare per gestire i rischi<br />
sulle importazioni dei Paesi in via di<br />
sviluppo, trasferendoli attraverso sistemi<br />
di assicurazione. I produttori<br />
spesso chiedono di cambiare le Borse<br />
merci per frenare le speculazioni.<br />
Ma, in realtà, le speculazioni acuiscono<br />
situazioni preesistenti e non sono<br />
la causa scatenante della crisi”. ■<br />
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APRILE 2010 / MOLINI<br />
d’Italia
MORIONDO
BA.CO
Le previsioni dell’Istat smontano gli allarmismi<br />
Le semine di grano duro<br />
aumentano del 4%<br />
di Luca Borghi<br />
“ La perfomance<br />
migliore si registra<br />
al Centro con<br />
un rassicurante<br />
+10%” .<br />
APRILE 2010 /<br />
B<br />
asta con gli allarmismi: in Italia non<br />
ci sarà alcuna fuga dalla coltura del<br />
grano duro. A mettere defi nitivamente<br />
la parola fi ne alle previsioni nere e<br />
disarmanti degli ultimi mesi, è l’Istat che ha appena<br />
pubblicato le cosiddette<br />
“intenzioni di semina” relative<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
al 2009-2010. Risultato: non<br />
solo non ci sarà la ritirata degli<br />
agricoltori, anzi le superfi ci<br />
coltivate a grano duro aumenteranno<br />
di circa il 4%.<br />
Una previsione dal sapore più<br />
che reale, dal momento che è<br />
perfettamente in linea con le<br />
indicazioni (rilasciate in tempi<br />
non sospetti) da Italmopa.<br />
Articoli<br />
63
CPS
L’industria molitoria, infatti, nonostante la crisi economica<br />
e le quotazioni di prodotto inchiodate al ribasso, aveva<br />
pronosticato una sostanziale tenuta degli ettari coltivati<br />
a grano duro. Una fotografi a che, complice l’andamento<br />
climatico favorevole e l’atteso recupero in quelle regioni<br />
del Centro Sud che erano state fortemente penalizzate<br />
dal maltempo nella scorsa campagna, permette al comparto<br />
di ragionare su dati positivi e lusinghieri. Vale a dire:<br />
le superfi ci a grano duro si manterranno al di sopra degli<br />
1,3 milioni di ettari. Merito, sostiene l’Istat ancora una<br />
volta in linea con l’analisi targata Italmopa, della crescita<br />
nelle regioni centrali (+10%) e del recupero (+1,4%) che<br />
sarà registrato al Sud e nelle isole. Sostanzialmente invariate,<br />
invece, le superfi ci coltivate al Nord che continuano<br />
ad attestarsi attorno all’1,4%.<br />
La PAC e le coltivazioni<br />
La genesi delle previsioni analitiche dell’Istat, che smentiscono<br />
in toto gli allarmismi dei produttori, è consegnata<br />
a una nota: “nell’annata agraria 2009-2010, le intenzioni<br />
di semina delle principali coltivazioni agricole risentono<br />
di alcuni fattori che hanno, almeno in parte, caratterizzato<br />
la passata campagna agraria. E cioè: il consolidarsi<br />
della nuova Politica Agricola Comune, la perdurante<br />
instabilità dei mercati e la conseguente diminuzione<br />
dei prezzi di vendita dei principali prodotti agricoli.<br />
Questo aspetto, in particolare, ha reso più diffi cile per<br />
gli agricoltori l’organizzazione delle semine della campagna<br />
agraria corrente, com’è dimostrato anche dall’aumento<br />
dei terreni dichiarati a riposo e di quelli sui quali<br />
viene effettuata una manutenzione minima in attesa di<br />
valutare se procedere alla semina e, dunque, su quali coltivazioni<br />
puntare”.<br />
In aumento anche il grano tenero<br />
L’Istat fa sapere che, oltre al grano duro, anche il tenero<br />
farà registrare un aumento delle superfi ci coltivate<br />
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
(+1,1%). In ascesa, infi ne, il riso che segna un +2,1%.<br />
Note negative, invece, per il mais da granella (-4,4%) e<br />
il sorgo che precipita del 33,2%. Le altre declinazioni dei<br />
cereali non godono di buona salute: l’Istat prevede una<br />
sensibile contrazione delle semine per l’orzo (-14%) e per<br />
l’avena (-6,2%). Le stastistiche non sembrano positive,<br />
inoltre, per le superfi ci destinate a semi oleosi: girasole<br />
(-15,1%) e colza (-3,8%). Solo la soia si salva, con un incremento<br />
del 2,4%.<br />
Articoli<br />
65
LO PORCARO
L’Igc: semine positive<br />
in tutto il mondo<br />
L’offerta di frumento, nella campagna<br />
2010-2011, si manterrà su livelli<br />
decisamente buoni. È la previsione<br />
dell’Igc: l’International grain council,<br />
nel primo outlook 2010, stima, infatti,<br />
solo una leggerissima fl essione<br />
per superfi ci e raccolti. Inezie, che<br />
non andranno ad intaccare i risultati<br />
positivi degli ultimi anni.<br />
Secondo gli analisti inglesi, le condizioni<br />
climatiche complessivamente<br />
favorevoli nei Paesi dell’emisfero<br />
Nord avrebbero agevolato le operazioni<br />
di semina dei cereali autunnali.<br />
Per il frumento, in modo molto particolare,<br />
le previsioni 2010 indicano,<br />
a livello mondiale, un’estensione di<br />
221 milioni di ettari, in calo di nemmeno<br />
un punto percentuale rispetto<br />
al 2009.<br />
Una valutazione che, nell’ipotesi di<br />
rese allineate alla <strong>media</strong> ormai stori-<br />
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
ca degli ultimi anni, proietta la prima<br />
stima sul raccolto 2010 a quota 653<br />
milioni di tonnellate.<br />
Un dato che, sebbene inferiore di 21<br />
milioni di tonnellate rispetto a quello<br />
dell’ultima annata (-3,1%), attribuirebbe<br />
al nuovo raccolto il terzo miglior<br />
risultato storico dopo il record<br />
assoluto del 2008-2009 (686 milioni<br />
di tonnellate).<br />
Lo stato di salute dell’Ue<br />
L’Unione europea può dormire sonni<br />
tranquilli. Merito delle buone condizioni<br />
meteo che hanno agevolato le<br />
operazioni di semina. Per il frumento,<br />
infatti, le primissime indicazioni sono<br />
orientate a una crescita delle superfi<br />
ci, preannunciando di contro una riduzione<br />
degli ettari destinati alla coltivazione<br />
dell’orzo. La situazione è,<br />
invece, più complessa e preoccupante<br />
nell’ex Unione Sovietica.<br />
Colpa delle continue ondate di ge-<br />
lo che hanno ostacolato, in diverse<br />
aree, le semine.<br />
L’import nel 2009<br />
Il grano proveniente dall’estero, nel<br />
2009, ha fatto la parte del leone.<br />
Le importazioni, infatti, hanno fatto<br />
registrare un trend in continua crescita,<br />
toccando quota 3,6 milioni di tonnellate.<br />
Il che, tradotto in punti percentuali,<br />
signifi ca il 21% in più rispetto<br />
al 2008. Ma vediamo i numeri<br />
nel dettaglio: l’import di frumento<br />
tenero si è attestato a 2,3 milioni<br />
di tonnellate, mentre il grano duro<br />
si è fermato a 1,3 milioni di tonnellate.<br />
Volumi in crescita, rispettivamente<br />
del 18 e del 29%, secondo l’Istat,<br />
rispetto all’anno ancora precedente.<br />
Ma, in termini monetari, il giro ha generato,<br />
complessivamente, un esborso<br />
inferiore a 730 milioni di euro, alleggerito<br />
del 22% rispetto al 2008.<br />
Nel comparto del duro, dalle frontie-<br />
Articoli<br />
67
SEVEN
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
re sono arrivati soprattutto grani canadesi.<br />
I volumi importati nel 2009<br />
sono lievitati: da 146 a 370 mila tonnellate.<br />
Niente male le performance<br />
dei grani messicani (183 mila tonnellate)<br />
e di quelli australiani (180 mila<br />
tonnellate).<br />
Sparisce il premio qualità<br />
per il frumento duro<br />
Le semine sono andate oltre le previsioni,<br />
anche se dal 1° gennaio la Riforma<br />
“health check” della PAC ha<br />
cancellato il premio qualità destinato<br />
ai produttori di grano duro. Un colpo<br />
basso, che ha scatenato un mare di<br />
reazioni e di polemiche. Ma Bruxelles<br />
è stata ferrea: indietro non si torna.<br />
Quindi?<br />
Quindi, lo stanziamento disponibile<br />
per questo regime di aiuto confl uirà<br />
nel cosiddetto regime del pagamento<br />
Articoli<br />
69
ZANIN
unico aziendale, andando ad arricchire il valore o il numero<br />
dei titoli disaccoppiati in portafoglio dei produttori che<br />
hanno usufruito di tale premio negli anni scorsi.<br />
I Regolamenti 73/2009 e 1.120/2009 hanno poi stabilito<br />
tutti i criteri che, a livello nazionale, bisognerà seguire<br />
per procedere correttamente nella direzione indicata<br />
dall’Unione europea e per ricalcolare gli importi di riferimento<br />
e i titoli a favore dei benefi ciari.<br />
Entriamo, allora, nello specifi co: le disposizioni europee<br />
stabiliscono che l’integrazione degli importi erogati nel<br />
regime del pagamento unico deve avvenire scegliendo<br />
un periodo di riferimento, compreso nell’ambito del quadriennio<br />
2005-2008.<br />
Il plafond dell’Italia<br />
L’Italia dispone di un plafond fi nanziario complessivo di<br />
42,5 milioni di euro. Un “tesoro” che dovrà essere ripartito<br />
tra i produttori che, in passato, hanno avuto accesso al<br />
regime del premio qualità grano duro. In realtà, il massimale<br />
avrebbe potuto essere più consistente e sostanzioso<br />
se l’Italia avesse sfruttato del tutto la superfi cie massima<br />
a disposizione, pari a oltre 1,6 milioni di ettari. Nel periodo<br />
di tempo preso in considerazione dall’Unione europea<br />
per calcolare l’entità delle risorse da assegnare all’Italia,<br />
invece degli 1,6 milioni di ettari disponibili che avrebbero<br />
sviluppato un massimale di 65 milioni di euro, sono state<br />
presentate domande per circa un milione di ettari. Un gap<br />
che ha provocato la perdita di risorse fi nanziarie.<br />
Gli importi di riferimento<br />
Gli agricoltori che benefi ciano della ripartizione del massimale<br />
di 42,5 milioni di euro derivante dall’ex premio<br />
qualità frumento duro sono tutti coloro che hanno incassato<br />
l’aiuto per almeno un’annualità nel periodo di riferimento,<br />
compreso appunto tra il 2005 e il 2008.<br />
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
A chi è in possesso di questi precisi requisiti, è assegnato<br />
un importo di riferimento pari alla <strong>media</strong> quadriennale<br />
delle superfi ci ammissibili al premio specifi co per la qualità,<br />
per l’importo di base di 40 euro per ettaro. In deroga<br />
a questa regola, per i nuovi agricoltori che hanno iniziato<br />
l’attività durante il periodo di riferimento 2005-2008<br />
la <strong>media</strong> è calcolata considerando solo ed esclusivamente<br />
l’anno o gli anni nei quali è stata svolta l’attività.<br />
Nel caso fosse superato il massimale fi nanziario, si applica<br />
una riduzione lineare degli importi di riferimento<br />
da assegnare ai benefi ciari. A questo punto, si procede<br />
all’adeguamento dei titoli in portafoglio che può avvenire<br />
o attraverso l’aumento del loro valore unitario oppure,<br />
per i benefi ciari privi di titoli PAC, attraverso l’assegnazione<br />
di nuovi diritti. ■<br />
Articoli<br />
71
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L’Emilia Romagna investe e promuove la ricerca<br />
Agroindustria:<br />
30 milioni di euro<br />
in nome della competitività<br />
di Sergio Pesci<br />
“ I fi nanziamenti<br />
sono destinati ad<br />
agevolare l’accesso<br />
al credito delle<br />
imprese e a<br />
sostenere qualità<br />
ed innovazione<br />
delle produzioni” .<br />
APRILE 2010 /<br />
T<br />
renta milioni di euro in più per le imprese<br />
del comparto agroindustriale<br />
dell’Emilia Romagna. Il plafond deriva<br />
dalle recenti modifi che del Programma<br />
di sviluppo rurale, per il quale la dotazione<br />
fi nanziaria è aumentata di oltre 122 milioni<br />
portando l’entità dell’aiuto pubblico, nel periodo<br />
2007-2013, a oltre un mi-<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
liardo di euro. Una quota delle<br />
risorse aggiuntive, pari appunto<br />
a 30 milioni, è stata destinata<br />
a incrementare la “Misura<br />
1<strong>23</strong>”, fi nalizzata all’accrescimento<br />
del valore aggiunto<br />
dei prodotti agricoli e forestali<br />
e destinata a sostenere il<br />
sistema agroindustriale regio-<br />
nale. “Questa scelta a - sottoli-<br />
nea la Regione - vuole dare,<br />
innanzitutto, una risposta alle<br />
numerose imprese che avevano<br />
aderito in modo signifi cativo<br />
al bando e che non hanno<br />
potuto accedere agli aiuti<br />
pur avendo presentato progetti<br />
validi. Considerati i pochi<br />
mesi che sono trascorsi dalla<br />
defi nizione della graduatoria, questi progetti<br />
rappresentano ancora una concreta possibilità<br />
di investimento e sviluppo e permetteranno<br />
di contrastare, nell’im<strong>media</strong>to, il rischio di perdita<br />
di competitività delle aziende, mettendo le<br />
basi per la loro ripresa”.<br />
La ripartizione dei fondi<br />
I fondi in questione si affi ancano ai 34 milioni<br />
già stanziati per analoghi interventi nell’ambito<br />
dei progetti di fi liera di cui è si appena conclusa<br />
la raccolta delle domande. Con i 30 milioni aggiuntivi,<br />
che saranno ripartiti tra i diversi setto-<br />
Articoli<br />
73
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<strong>19</strong>80-2010<br />
30<br />
anni<br />
nel settore<br />
agroindustriale
i produttivi, sarà possibile sostenere<br />
la realizzazione di altri 32 progetti<br />
di ammodernamento agroindustriale<br />
per un totale di investimenti, tra contributo<br />
pubblico e contributo privato,<br />
pari a oltre 90 milioni di euro.<br />
Il progetto Ager<br />
Nel contesto degli investimenti, rientra<br />
anche e soprattutto l’adesione<br />
della Regione al progetto Ager per la<br />
valorizzazione della ricerca e dell’innovazione<br />
in agricoltura.<br />
L’iniziativa, nata sotto l’egida di 13<br />
Fondazione bancarie italiane, può contare<br />
su una dotazione fi nanziaria di 27<br />
milioni di euro.<br />
La collaborazione è stata siglata dall’Assessore<br />
regionale All’agricoltura,<br />
Tiberio Rabboni, e dal Presidente della<br />
Fondazione Cariplo, capofi la dell’Associazione<br />
che riunisce la diverse Fondazioni<br />
aderenti al progetto, Giuseppe<br />
Guzzetti, alla presenza del Presidente<br />
della Fondazione Carisbo, Fabio Roversi<br />
Monaco.<br />
“Per rendere sempre più competitiva<br />
la nostra agricoltura e per contrastare<br />
la crisi i - spiegano i fi rmatari dell’ac-<br />
cordo - servono più ricerca, qualità e<br />
innovazione. Una ricerca che risponda<br />
all’interesse generale e che sia in<br />
grado di dare una risposta ai cambiamenti<br />
climatici, alla riduzione delle risorse<br />
naturali, alla crescita demografi<br />
ca, ai mutati stili di vita. L’adesione<br />
ad Ager rappresenta, per l’Emilia Romagna,<br />
la prosecuzione di un impegno<br />
forte su questo fronte, che ci ha<br />
permesso di raggiungere già da tempo<br />
l’obiettivo del 2,5% del PIL agricolo<br />
destinato allo sviluppo della conoscenza,<br />
fi ssato dalla strategia di Lisbona<br />
per il 2010. In un settore come<br />
quello della ricerca, è fondamentale<br />
saper costruire collaborazioni e<br />
promuovere sinergie per fare massa<br />
critica e supplire, per quanto possibile,<br />
alla cronica carenza di risorse che<br />
purtroppo caratterizza il settore nel<br />
nostro Paese”.<br />
“Così si migliora<br />
la qualità dei prodotti”<br />
Per il Presidente della Fondazione Cariplo,<br />
Giuseppe Guzzetti “Ager è un<br />
grande progetto che punta a dare risultati<br />
di cui tutti possiamo benefi -<br />
ciare, migliorando la qualità dei no-<br />
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
stri prodotti. Per questo nasce basato<br />
sulla logica delle partnership con altre<br />
Fondazioni e per questo ogni iniziativa<br />
che si propone di allargare la<br />
partecipazione, come quella che abbiamo<br />
presentato in Emilia Romagna,<br />
viene salutata con grande favore”.<br />
Ager, acronimo di agroalimentare e<br />
ricerca, ha durata triennale e punta<br />
a sostenere - attraverso bandi, progetti<br />
di ricerca con forti potenzialità<br />
di ricadute concrete - diversi settori<br />
TABELLA 1<br />
SETTORE % RISORSE (milioni di euro)<br />
Lattiero-caseario 20% 6,00<br />
Bovini 3% 1,00<br />
Suini 18% 5,30<br />
Avicoli-uova 4% 1,20<br />
Ortofrutta 21% 6,20<br />
Vitivinicolo 21% 6,20<br />
Cereali 6% 1,90<br />
Foraggere 4% 1,20<br />
Altri settori 3% 1,00<br />
strategici per l’agricoltura italiana ed<br />
emiliano romagnola: grano duro; suinicolo;<br />
ortofrutticolo; vitivinicolo.<br />
Le Fondazioni aderenti a Ager<br />
Insieme alle 4 Fondazioni emiliane<br />
e a Fondazione Cariplo nel ruolo di<br />
capofi la, completano il gruppo Ager:<br />
Ente Cassa di Risparmio di Firenze,<br />
Fondazione Cassa di Risparmio della<br />
Provincia di Teramo, Fondazione Cassa<br />
di Risparmio di Cuneo, Fondazione<br />
Articoli<br />
75
SIAT
Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo,<br />
Fondazione Cassa di Risparmio di<br />
Trento e Rovereto, Fondazione Cassa<br />
di Risparmio di Udine e Pordenone,<br />
Fondazione Cassa di Risparmio di<br />
Vercelli e Fondazione di Venezia.<br />
“Così le imprese accederanno<br />
al credito più facilmente”<br />
Un milione e 300 mila euro per le imprese<br />
agricole dell’Emilia Romagna.<br />
Dopo le misure sul credito varate<br />
nell’ultimo anno per i comparti maggiormente<br />
in crisi (lattiero-caseario,<br />
suinicolo e frutta), la Regione ha approvato<br />
un nuovo programma operativo<br />
rivolto all’insieme delle imprese,<br />
senza distinzioni tra settori di produzione,<br />
attraverso la concessione di un<br />
aiuto de minimis sotto forma di concorso<br />
interesse sui prestiti di conduzione<br />
da concedere attraverso gli Organismi<br />
di garanzia (Confi di agricoli).<br />
“L’obiettivo dell’iniziativa è quello<br />
di aiutare le imprese agricole a superare<br />
le grosse diffi coltà che incontrano<br />
ad accedere ai prestiti bancari<br />
- spiega la Regione - in conseguenza<br />
della stretta creditizia che caratterizza<br />
il mercato fi nanziario mondiale.<br />
In un contesto segnato anche da una<br />
consistente riduzione delle entrate e<br />
quindi dei redditi agricoli, i produttori<br />
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
devono ricorrere al credito per reperire<br />
i capitali di anticipazione necessari<br />
alla conduzione aziendale”.<br />
Il programma, pubblicato sul Bollettino<br />
Uffi ciale della Regione, ha una<br />
dotazione fi nanziaria di 1 milione e<br />
300 mila euro che serviranno ad abbattere<br />
il costo del denaro fi no a due<br />
punti percentuali rispetto ai tassi applicati<br />
normalmente dalle banche. È<br />
suddiviso in due graduatorie per dare<br />
maggiore fl essibilità temporale ai bisogni<br />
delle imprese che potranno così<br />
presentare domanda alla propria<br />
Banca e al Confi di di appartenenza<br />
fi no al 30 aprile.<br />
Occhi puntati sul Piano<br />
regionale di sviluppo rurale<br />
Settanta progetti in tutti i principali<br />
settori produttivi, con un importo<br />
complessivo di spesa di 300 milioni<br />
di euro, a fronte di 114 milioni di euro<br />
di contributi pubblici, la partecipazione<br />
di 2.018 imprese di cui oltre<br />
1.600 aziende di conduzione agricola.<br />
Sono i risultati fi nali del bando per<br />
i progetti di fi liera del Piano regionale<br />
di sviluppo rurale.<br />
Il bando ha rappresentato la misura<br />
più innovativa del Piano regionale<br />
di sviluppo rurale: un’iniziativa unica<br />
nel panorama nazionale.<br />
L’obiettivo è stato quello di promuovere<br />
l’aggregazione, intorno a un<br />
progetto comune, dell’intera fi liera<br />
agricola, mettendo insieme chi produce,<br />
chi trasforma e chi commercializza.<br />
Le domande sono distribuite in<br />
tutto il territorio regionale e in tutti<br />
i settori, a partire da quello lattierocaseario,<br />
per il quale sono stati presentati<br />
ben 21 progetti di fi liera e da<br />
quello dell’ortofrutta con 14 progetti.<br />
Oltre la metà dei contributi sono andati<br />
all’ammodernamento aziendale,<br />
ma signifi cativo è stato anche il successo<br />
riportato dalla ricerca e dagli<br />
interventi di promozione.<br />
I limiti minimi e massimi di spesa del<br />
singolo progetto di fi liera variano da<br />
un minimo di 200 mila euro per settori<br />
minori, quali quello forestale e<br />
quello dei prodotti biologici, ad un<br />
massimo di 10 milioni di euro per i<br />
settori principali.<br />
Per quanto riguarda le forme aggregative,<br />
sono tre le tipologie prevalenti:<br />
rafforzamento di aggregazioni già<br />
costituite (cooperative, organizzazioni<br />
di prodotto); allargamento di aggregazioni<br />
già costituite a nuovi soggetti<br />
attraverso rapporti di tipo economico-commerciale;<br />
creazione di<br />
nuove aggregazioni, come raggruppamenti<br />
temporanei di impresa. ■<br />
TABELLA 2 - MISURA 121: DATI PROVINCIALI SULL'AMMODERNAMENTO AZIENDALE<br />
PROVINCIA DOMANDA Spesa ammissibile Contributo richiesto<br />
BOLOGNA 155 17.520,868,61 6.521.792,71<br />
FORLI’-CESENA 130 11.779.987,47 4.257.745,94<br />
FERRARA 89 11.564.557,50 4.312.620,09<br />
MODENA 140 26.492.747,08 9.966.687,22<br />
PIACENZA <strong>19</strong>9 45.621.833,84 16.991.759,82<br />
PARMA 60 15.458.375,85 5.964.639,29<br />
RAVENNA 401 30.098.435,05 10.970.998,31<br />
REGGIO EMILIA 83 22.878.<strong>19</strong>1,84 8.962.649,98<br />
RIMINI 9 2.265.210,24 869.335,56<br />
TOTALE 1.275 183.680.207,48 68.818.228,92<br />
Articoli<br />
77
TECNOBINS
Bologna capitale della fi liera alimentare<br />
24 aprile 2010: PastaTrend,<br />
l’Italia della pasta<br />
scende in campo<br />
di Luca Borghi<br />
“ È il primo evento<br />
che promuove<br />
l’assoluta leadership<br />
del Made in Italy<br />
tecnologico,<br />
molitorio,<br />
pastario e<br />
gastronomico” .<br />
APRILE 2010 /<br />
M<br />
ai nessuno, prima d’ora, aveva<br />
pensato a un Salone dedicato alla<br />
pasta e al mondo che le ruota attorno.<br />
Un universo di conoscenze,<br />
esperienze e sapori che da oggi confl uisce in un<br />
unico, grande evento: PastaTrend.<br />
La prima mostra sulla regina<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
delle tavole. Riduttivo racchiudere<br />
il concetto nella parola<br />
fi era. PastaTrend vuole, infatti,<br />
essere il punto di riferimento<br />
internazionale per affermare<br />
il primato italiano del processo<br />
produttivo che permette<br />
al chicco di grano di diventare<br />
pasta. Un percorso affascinante<br />
che si snoda dai campi<br />
alla tavola, mettendo in luce<br />
l’assoluta leadership del Made<br />
in Italy tecnologico, molitorio,<br />
pastario e gastronomico.<br />
Un incredibile mix di competenze<br />
che dà vita all’arte della<br />
pasta: un patrimonio che tutto<br />
il mondo ci invidia.<br />
PastaTrend ha conquistato<br />
l’interesse del mondo<br />
Il Grande Salone della Pasta ha via via saputo<br />
conquistare l’interesse degli operatori professionali<br />
e dei buyers di mezzo mondo. I numeri<br />
di PastaTrend parlano da soli: più di 1.500<br />
buyer accreditati, in rappresentanza di 34 Paesi:<br />
Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Croazia,<br />
Egitto, Francia, Germania, India, Inghilterra,<br />
Iran, Irlanda, Giappone, Olanda, Nigeria, Pakistan,<br />
Perù, Polonia, Portogallo, Russia, Slo-<br />
Articoli<br />
Uno degli appuntamenti formativi è incentrato sui processi<br />
tecnoligici per la pastorizzazione della pasta fresca.<br />
79
ZINDO
L’innovazione tecnologica è protagonista a PastaTrend.<br />
vacchia, Spagna, Suriname, Svizzera,<br />
Taiwan, Turchia, Ucraina e Stati Uniti.<br />
Tutto ciò perchè PastaTrend conta<br />
sulla presenza dell’intera fi liera grano<br />
duro-pasta, 35 congressi nazionali<br />
ed internazionali destinati a soddisfare<br />
le esigenze degli operatori e<br />
oltre cinquanta appuntamenti per il<br />
consumatore.<br />
PastaTrend,<br />
il Salone professionale<br />
PastaTrend è un Salone professionale.<br />
Per tutti. Diciamolo: oggi, non esiste<br />
più il cosiddetto consumatore generi-<br />
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
co. Esiste un consumatore che vuole<br />
scegliere. Ma, per saper distinguere<br />
e discernere, deve conoscere e vedere<br />
dal vivo la ricerca, la tecnologia e<br />
gli investimenti che stanno dietro un<br />
pacco di pasta. E questa è proprio la<br />
fi losofi a su cui poggia PastaTrend che<br />
mira a formare chi opera nel settore<br />
affi nchè anche il consumatore diventi<br />
un professionista dell’acquisto, andando<br />
così ad orientare, con le proprie<br />
scelte, la produzione e la distribuzione.<br />
Un concetto di marketing<br />
agroindustriale che vuole diventare<br />
l’anello di congiunzione della fi liera,<br />
per la fi liera. Perchè operatori professionali,<br />
buyer e consumatori italiani<br />
e stranieri sono persone che possono<br />
diventare i nostri ambasciatori nei loro<br />
rispettivi Paesi. Come? Importando<br />
i nostri prodotti e, soprattutto, imparando<br />
a utilizzarli al meglio delle<br />
loro potenzialità.<br />
PastaTrend apre, dunque, le porte al<br />
pubblico per accompagnare i visitatori<br />
in un viaggio di saperi e sapori,<br />
alla scoperta di cosa c’è davvero dietro<br />
un piatto di pasta italiana.<br />
L’ampia offerta congressuale<br />
PastaTrend inaugura un nuovo modo<br />
di fare expò, affi ancando alla parte<br />
espositiva un ampio ventaglio congressuale<br />
dove scienza e aggiornamento<br />
professionale diventano momento<br />
di incontro tra genetica agraria,<br />
medicina, economia e sociologia<br />
dei consumi. E poi spettacoli, degustazioni,<br />
mostre a tema.<br />
Tra gli obiettivi di PastaTrend, l’informazione<br />
(e la formazione) professionale<br />
occupano una posizione essenziale<br />
nella logica e nella dinamica organizzativa<br />
dell’evento, intendendo<br />
per “informazione professionale” il<br />
complesso intreccio di conoscenze<br />
ad uso di tutti gli operatori e dei protagonisti,<br />
diretti ed indiretti, della fi -<br />
liera pasta.<br />
Il panorama informativo proposto<br />
dalla prima edizione di PastaTrend<br />
coinvolge tutte le aree espositive delineate<br />
dal lavoro di organizzazione<br />
del Salone (pasta, dal grano alla pasta,<br />
la grande gastronomia, accessori<br />
e cucina), aree nelle quali il confronto<br />
e gli incontri tra operatori specializzati,<br />
tra questi e il pubblico generico<br />
dei consumatori e i professionisti<br />
della comunicazione, potrà proporre<br />
opportunità, fi no ad ora mai<br />
sperimentate, di acquisizione incrociata,<br />
da parte dei frequentatori, dei<br />
valori espressi dal Salone medesimo.<br />
Ma è soprattutto nel vasto e articolato<br />
programma congressuale allestito<br />
per PastaTrend che l’obiettivo dell’informazione<br />
professionale potrà raggiungere<br />
i più signifi cativi livelli di interesse<br />
per la qualità dei contenuti,<br />
delle partecipazioni, delle specifi cità<br />
dei temi e, al tempo stesso, fornire indicazioni<br />
e motivazioni per le successive<br />
edizioni del Salone.<br />
Articoli<br />
81
CIMBRIA
L’informazione e formazione professionale occupano una posizione di primo piano nella dinamica di PastaTrend: saranno le basi su cui poggerà<br />
il confronto e l’incontro tra gli operatori specializzati.<br />
Le Commissioni scientifi che<br />
Il lavoro congressuale di PastaTrend<br />
è stato gestito da sei Commissioni<br />
composte da personalità ed esperti<br />
di alto profi lo nei rispettivi ambiti di<br />
pertinenza:<br />
1. Commissione agricoltura, genetica<br />
e ricerca;<br />
2. Commissione fi liera produttiva;<br />
3. Commissione diritto alimentare;<br />
4. Commissione medicina e salute;<br />
5. Commissione gastronomia, formazione,<br />
ristorazione;<br />
6. Commissione le scienze animali e<br />
la pasta.<br />
La Commissione fi liera produttiva ha<br />
predisposto, per il proprio ambito di<br />
competenza, un programma congressuale<br />
composto da una decina<br />
di eventi, equamente distribuiti tra<br />
simposi, convegni, giornate tecniche,<br />
workshop, corsi e seminari di aggiornamento.<br />
Tra questi, preme soprattutto<br />
approfondire le motivazioni e i contenuti<br />
di due corsi di aggiornamento<br />
e di un workshop: “Valorizzazione e<br />
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
de fi nizione di una pasta artigianale”<br />
a cura del dottor Paolo Rocchi; “Variazione<br />
delle proprietà chimico-fi siche,<br />
reologiche e microstrutturali degli<br />
impasti durante il processo di pastifi<br />
cazione”, a cura della dottoressa<br />
Donatella Peressini; “Impianti tecnici<br />
e processi tecnologici per la pastorizzazione<br />
della pasta fresca: uso proprio<br />
della terminologia e orientamenti<br />
per la ricerca e lo sviluppo”, a cura<br />
del professor Alessandro Sensidoni.<br />
PASTATREND<br />
Impianti tecnici<br />
e processi tecnologici<br />
per la pastorizzazione<br />
della pasta fresca<br />
Il settore è orfano di un protocollo<br />
culturale adeguato al profi lo complessivo<br />
del prodotto “pasta fresca”.<br />
Proprio in relazione a queste considerazioni<br />
il workshop si propone di<br />
avviare ed indirizzare un confronto<br />
comune tra le varie componenti<br />
del sistema produttivo e commerciale<br />
della pasta fresca confezionata:<br />
in pratica una disamina corale di ciò<br />
che manca e di ciò che è opportuno<br />
sia fatto, partendo dallo stato attuale<br />
dell’arte per delineare una prospettiva<br />
chiara e logica di aggiornamento<br />
del sistema stesso. Dalla correttezza<br />
del lessico e della terminologia tecnica<br />
e commerciale, all’identifi cazione<br />
di un itinerario congruo per la ricerca<br />
e gli approfondimenti scientifi ci.<br />
Dunque, si tratta di un interesse collettivo<br />
che coinvolge tutti i protagonisti<br />
del comparto, senza alcuna mar-<br />
Articoli<br />
83
VOMM
Fresco, genuino, italiano:<br />
il pomodoro protagonista a PastaTrend<br />
Che uno dei sodalizi più felici del mondo, quello fra<br />
pasta e pomodoro, non corresse pericoli di fratture, lo<br />
si sapeva. Ma che il tradizionale connubio tutto italiano<br />
fra spaghetti e rigatoni con sughi, passate e polpe<br />
rosse attraversasse un vero e proprio periodo d’oro è<br />
una novità.<br />
Il 2009 è stato, infatti, per l’Italia, un anno record per<br />
la produzione di pomodoro: 86 mila ettari coltivati -<br />
il <strong>23</strong>% in più rispetto all’anno prima -, 5,7 milioni di<br />
tonnellate di materia prima lavorata nei 175 stabilimenti<br />
per la trasformazione disseminati nella penisola,<br />
con un incremento del 16% sul 2008. E un giro<br />
d’affari (stimato) di oltre 3 miliardi di euro che colloca<br />
l’Italia, insieme a Cina e California, fra i primi produttori<br />
del mondo.<br />
Un comparto vivace, sano, ma soprattutto capace di<br />
rinnovarsi e di imporsi anche sui mercati stranieri.<br />
La chiave del successo? Mantenere inalterato il gusto,<br />
la corposità e il profumo del pomodoro Made in<br />
Italy anche nel barattolo. In una parola: eccellenza. Il<br />
trait d’union che ha portato il top della produzione di<br />
“oro rosso” a PastaTrend, l’evento ideale per celebrare<br />
il connubio perfetto tra pasta e pomodoro e penetrare<br />
nelle maglie evolutive dei mercati globali.<br />
Una battaglia che l’Italia del pomodoro può continuare<br />
a vincere solo con la passione. La stessa che,<br />
da 60 anni, è l’anima del marchio Graziella. Un’azienda<br />
che, da tre generazioni, tramanda di padre in fi -<br />
glio non solo il 100% dell’assetto societario ma anche<br />
l’arte di coltivare, raccogliere, pelare ed inscatolare<br />
il pomodoro Roma.<br />
Marcello Saviano, Ceo dell’azienda con sede a San<br />
Valentinio Torio, nel Salernitano, parla dei 10 milioni<br />
di barattoli di pomodoro che produce come se fosse-<br />
ro tutti fi gli suoi. “La nostra fi losofi aa<br />
- ammette con<br />
determinazione e semplicità - è la stessa da 60 anni.<br />
Essere i testimoni dell’antica ricetta del pomodoro<br />
pelato a mano, coltivato senza additivi chimici e con i<br />
canoni di una fi liera interamente certifi cata”.<br />
Ma c’è di più: dal campo al barattolo, non passano<br />
più di dodici ore. Tempi da record, in nome della qualità.<br />
Che si esprime anche nel confezionamento: “i<br />
nostri barattoli non sono rivestiti dalla classica e normale<br />
banda stagnata che, nel tempo, viene corrosa<br />
delle componenti acide del pomodoro - svela Saviano<br />
-. Il gusto e il profumo del pomodoro Graziella rimane<br />
sempre integro grazie alla pellicola di ceramica<br />
che avvolge tutte le confezioni”.<br />
Innovazione, ricerca, investimenti, rispetto dell’ambiente:<br />
ecco le parole d’ordine del “re” dei pomodori<br />
pelati. Una mission perseguita in tutti i processi produttivi<br />
che, dal 2005 ad oggi, ha permesso all’azien-<br />
APRILE 2010 /<br />
MOLINI<br />
d’Italia<br />
da di perseguire trend di crescita del 100%. I dati di<br />
fatturato non hanno bisogno di commenti: dai 4,9<br />
milioni di euro di un lustro fa, il marchio Graziella ha<br />
chiuso il 2009 con 10,4 milioni di euro.<br />
Un impero che, oggi, dà lavoro a 400 addetti, conta<br />
su 350 fornitori e compare in 30 insegne della Gdo,<br />
oltre a esportare in Venezuela, Cile, Inghilterra, Hong<br />
Kong, Emirati Arabi, Francia, Russia e Germania. Senza<br />
dimenticare che l’azienda è fornitrice uffi ciale del<br />
Vaticano.<br />
A PastaTrend, Graziella proporrà la sua gamma di<br />
prodotti sfornando qualcosa come 3 mila piatti di pa-<br />
sta al pomodoro da gustare. “Perchè noi ssiamo ffatti i<br />
così - tiene a precisare Saviano, la cui azienda è l’unica<br />
del settore riconosciuta dalla Federazione italiana<br />
cuochi -: prima assaggi e poi compri. TTant’è cche,<br />
nel cuore della stagione, le nostre porte sonno apeerte::<br />
il consumatore può entrare in azienda e veedere ccon ii<br />
propri occhi come nascono i barattoli Grazieella. Il pproblema<br />
attuale, infatti, è che il normale connsumattoree<br />
non trova sugli scaffali della Gdo prodotti sselezioonati,<br />
ma di prezzo. Noi ambiamo a imprimerree un nnuo-<br />
vo mercato, andando a colmare il bisogno di quaalità à<br />
ed eccellenza richiesto dalle fasce centrali ddei connsumatori”.<br />
” Una sfi da che parte proprio da PastaTrend. ■<br />
Marcello Saviano, Ceo dell’azienda che commercializza il mar-<br />
chio Graziella.<br />
Articoli<br />
85
ginalità di ruolo: produttori, costruttori,<br />
tecnici, distributori commerciali,<br />
gestori di servizi accessori alle attività<br />
del comparto stesso, consumatori.<br />
La Giornata Tecnica ANTIM<br />
Innovazione, qualità e stoccaggio:<br />
ecco i punti cruciali del comparto<br />
molitorio che saranno affrontati nel<br />
corso della Giornata Tecnica ANTIM.<br />
L’Associazione Nazionale Tecnici Industria<br />
Molitoria ha, infatti, scelto il<br />
“contenitore” offerto da PastaTrend<br />
per passare sotto la lente d’ingrandimento<br />
il fi lo conduttore della produzione<br />
di semole e farine.<br />
“Dal frumento alla pasta”. Insomma,<br />
la Giornata Tecnica ANTIM analizzerà<br />
tutta la fi liera grano duro-pasta.<br />
I lavori sono in calendario per sabato<br />
24 aprile, a partire dalle 9.15, con<br />
la relazione introduttiva del Presidente,<br />
Maurizio Monti. “La qualità della<br />
produzione di frumento e lo stoccaggio<br />
differenziato nella realtà italiana”<br />
sarà l’argomento trattato da<br />
Daniela Sgrulletta del Cra.<br />
Gianluca Allodi, Responsabile molini<br />
a grano duro della Barilla, parlerà,<br />
invece, delle dinamiche della fi liera<br />
in relazione alla qualità della materia<br />
prima: “Dal grano alla pasta.<br />
La qualità della semola in funzione<br />
del suo impiego”.<br />
86<br />
“Materie prime ed essiccazione: come<br />
intervenire sui parametri che infl<br />
uenzano la qualità della pasta” sarà<br />
il tema trattato da Armando Ba-<br />
rozzi, Direttore tecnico ricerca e sviluppo<br />
del gruppo Fava Spa. Infi ne,<br />
Justo Bonetto, Segretario dell’Associazione<br />
Produttori Pasta Fresca. ■<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
d’Italia<br />
Articoli
La tracciabilità e rintracciabilità alimentare,<br />
le nuove frontiere della tecnologia<br />
Cosa signifi ca, propriamente, “tracciare”<br />
o “rintracciare” un prodotto?<br />
“Tracciare” un prodotto (dall’inglese<br />
to trace) e signifi ca “lasciare una<br />
traccia, un’impronta”; “rintracciare”<br />
(dall’inglese to track) kk indica, invece,<br />
la capacità di ritrovare la traccia.<br />
“Tracciare un prodotto” indica, pertanto,<br />
l’insieme delle attività con cui<br />
si registrano e si documentano le<br />
varie fasi di lavorazione lungo tutto<br />
il percorso della fi liera produttiva.<br />
“Rintracciare un prodotto” vuol dire,<br />
al contrario, poter ripercorrere a ritroso,<br />
passo per passo, gradino per gradino,<br />
tutta la sua storia.<br />
Alla base di questa necessità, vi sono<br />
essenzialmente due ordini di fattori:<br />
da un lato, quello di tutelare la sicurezza<br />
del consumatore e di garantire<br />
il rispetto dei parametri minimi igienico-sanitari;<br />
dall’altro, quello di certifi<br />
care la massima qualità dei prodotti,<br />
simbolo del Made in Italy nel<br />
mondo.<br />
La tracciabilità/rintracciabilità di un<br />
prodotto non corrisponde solamente<br />
a un generico bisogno di una singola<br />
azienda o di un gruppo di aziende:<br />
essa si situa all’interno di una ben<br />
precisa cornice normativa, che vede<br />
coinvolta l’Unione europea e i suoi<br />
Stati membri e più in generale tutto<br />
il mondo occidentale 1 . Il quadro normativo<br />
risulta essere, tuttavia, piuttosto<br />
variegato e complesso, tanto che<br />
è piuttosto diffi cile fornire in questa<br />
sede una trattazione completa ed<br />
esaustiva dell’argomento.<br />
All’aspetto normativo è seguita l’evoluzione<br />
qualitativa delle tecniche di<br />
tracciabilità e tutela del consumatore.<br />
Al fi ne di garantire un prodotto<br />
di qualità, diventa di fondamentale<br />
importanza controllare il percorso<br />
di coltivazione di un alimento, il ciclo<br />
di vita di un animale, o il processo<br />
di lavorazione di qualsiasi prodotto<br />
che entra a far parte della fi liera<br />
alimentare attraverso le fasi di produzione,<br />
trasformazione e distribuzione.<br />
Questo signifi ca ottimizzare le<br />
tappe della fi liera stessa,<br />
e ciò può avvenire in<br />
primis attraverso l’utilizzo<br />
di software specifi ci<br />
che si adattano al processo<br />
produttivo.<br />
L’utilizzo di una tracciabilità<br />
cartacea, infatti, è<br />
divenuta una tecnica piuttosto limitata<br />
che pone problemi relativamente<br />
ai tempi di aggiornamento e di rintracciabilità<br />
delle informazioni, nonché<br />
all’interscambio dei dati con gli<br />
altri attori della fi liera.<br />
Sicuramente i software sono più appropriati<br />
a rispondere alle esigenze<br />
di una moderna azienda agroalimentare<br />
e si prestano a un effi cace interscambio<br />
di dati. Se opportunamente<br />
progettati per la codifi ca dei marcatori<br />
logistici (etichette, tag RFID etc.<br />
etc.) consentono di tracciare la storia<br />
di ogni singola confezione di prodotto.<br />
È cronaca di questi giorni il fatto che<br />
grandi gruppi industriali stanno richiamando<br />
lotti precisi della loro<br />
produzione per eseguire particolari<br />
test di controllo sui prodotti messi in<br />
commercio. Questa attività è sinonimo<br />
di qualità ed effi cienza nei sistemi<br />
di controllo interno e della tracciabilità<br />
della produzione, i quali hanno<br />
permesso di identifi care un determinato<br />
lotto di produzione, che potrebbe<br />
non rispondere a pieno a tutti i<br />
requisiti di qualità interni all’azienda<br />
costruttrice. Anticipando i tempi<br />
di un possibile danno, il costruttore è<br />
in grado di effettuare un’azione mirata<br />
su un determinato numero di colli<br />
prodotti ed effettuare idonee azioni<br />
correttive.<br />
Un centro di eccellenza<br />
In Provincia di Venezia, a Cazzago di<br />
Pianiga, ha sede una società di automazione<br />
industriale, che si è ritagliata,<br />
in questo campo, una propria nicchia<br />
di eccellenza.<br />
Tekno Data s.r.l. nasce nel <strong>19</strong>97 per<br />
iniziativa di tre giovani e intrapren-<br />
1 Precursori delle tematiche sulla tracciabilità risultano essere gli Stati Uniti e il Giappone.<br />
Le Aziende Informano<br />
denti professionisti informatici con<br />
l’obiettivo di sviluppare e fornire prodotti<br />
e servizi software e hardware<br />
per l’automazione, il controllo e la gestione<br />
di processi industriali. In breve<br />
tempo, l’azienda si specializza nello<br />
sviluppo di soluzioni informatiche per<br />
il settore agroalimentare, divenendone,<br />
così, uno dei principali attori.<br />
“L’obiettivo, che Tekno Data ha raggiunto<br />
tramite le proprie soluzioni”,<br />
afferma l’ingegner Giuliano Trincanato,<br />
Presidente dell’azienda, “è la realizzazione<br />
di un sistema informatico<br />
composto da un insieme di servizi<br />
personalizzabili, che permettono di<br />
rispondere in modo completo a tutte<br />
le esigenze produttive dei propri<br />
clienti. La capacità di coordinarci e di<br />
inserirci nel tessuto tecnologico produttivo<br />
dei nostri clienti, adeguandoci<br />
alle esigenze delle loro singole realtà<br />
produttive, assieme alla realizzazione<br />
di soluzioni customer-oriented<br />
a partire da situazioni di base generalistiche,<br />
sono i fattori fondamentali<br />
che permettono il successo di tutte le<br />
applicazioni Tekno Data”.<br />
A più di dieci anni di distanza dalla<br />
sua fondazione, la società è una realtà<br />
dinamica, conosciuta ed apprezzata.<br />
Headquarters della società è ancora<br />
la sede in provincia di Venezia,<br />
con una struttura ultra-tecnologica<br />
a servizio dei clienti, mentre si è aggiunta<br />
una nuova sede a Trieste per<br />
fronteggiare nuovi progetti di ricerca<br />
e sviluppo in collaborazione con<br />
l’università locale e per meglio seguire<br />
le strategie di internazionalizzazione.<br />
Tra i suoi principali clienti fi gurano<br />
ora alcuni dei maggiori gruppi italiani<br />
ed esteri nel settore della lavora-<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
87<br />
d’Italia
Le Aziende Informano<br />
zione dei cereali e della pasta (Molino Quaglia, Grandi<br />
Molini Italiani, Molino Alimonti, Molino Pastifi cio Tomasello),<br />
e del caffe (Pacorini Silocaf, Pellini Caffè).<br />
Logitrack, un software studiato<br />
per le esigenze di traccibilità<br />
del settore alimentare<br />
Proprio per il comparto alimentare, Tekno Data lancia, nel<br />
2006, il primo software MES, denominato Logitrack, sviluppato<br />
per le specifi che esigenze di tracciabilità e rintracciabilità<br />
di questo settore.<br />
Questo applicativo è in grado di connettere i dati provenienti<br />
dalla fi liera produttiva con quelli gestionali ed amministrativi,<br />
permettendo così, di mantenere un controllo<br />
e una gestione costante di tutte le informazioni strategiche<br />
per i clienti. Il software, funzionante in ambiente<br />
MS Windows ® , è di tipo modulare e personalizzabile e<br />
viene confi gurato sulla base dei criteri del manuale qualità<br />
del cliente.<br />
La struttura di base, è costituita da un data connector, che<br />
in maniera orizzontale coordina le attività di una serie di<br />
moduli verticali specializzati nei singoli processi aziendali,<br />
permettendo di connetterli logicamente al gestionale<br />
amministrativo.<br />
Logitrack è in grado di controllare e coordinare contemporaneamente<br />
- e in tempo reale - tutta una serie di processi<br />
produttivi, quali per esempio:<br />
• laboratorio analisi organolettiche,<br />
• gestione delle materie prime in ingresso,<br />
• programmazione isole produttive con dati di lavoro,<br />
• confezionamento e stampa identifi cativa con codifi ca<br />
automatica,<br />
• gestione magazzino sussidiari e prodotti fi niti,<br />
• logistica,<br />
• indici prestazionali,<br />
• tracciabilità e rintracciabilità della fi liera interna,<br />
• manutenzione preventiva,<br />
• reportistica di ogni singola lavorazione.<br />
88<br />
In cosa si può desumere l’effi cienza<br />
del sistema ed il risparmio?<br />
Disporre in tempo reale di tutte le informazioni che caratterizzano<br />
l’area produttiva dell’azienda, permette al management<br />
di gestire effi cacemente la propria competitività<br />
nel mercato, potendo pianifi care e coordinare decisioni<br />
secondo le dinamiche che lo stesso impone.<br />
La delocalizzazione della produzione trae benefi cio in termini<br />
di connettività dei dati dai centri di produzione da e<br />
per la sede centrale dell’azienda, dove sono direttamene<br />
accessibili ai sistemi gestionali e non richiedono di essere<br />
trascritti da mail o fax.<br />
L’impiego di Logitrack permette di eliminare il supporto<br />
cartaceo come tramite di condivisione dei dati, consentendo<br />
a tutta la fi liera produttiva di visionarli contemporaneamente<br />
ed in tempo reale. La prima conseguenza<br />
fondamentale è l’eliminazione degli errori introdotti dalla<br />
componente lettura/scrittura, e l’azzeramento dei tempi<br />
di trascrizione da un sistema (MES) all’altro (ERP).<br />
L’applicazione puntuale, tramite procedure informatiche<br />
automatiche, delle regole di produzione defi nite nel manuale<br />
qualità di ogni singola azienda, consente all’azienda<br />
di: a) ridurre al minimo gli errori di produzione causati<br />
dagli operatori, b) mantenere al suo interno il proprio<br />
know how tecnologico.<br />
Questo si concretizza con una maggiore effi cienza della<br />
produzione, una riduzione dei costi per errata produzione,<br />
ed una ottimizzazione dei costi del personale. I risparmi<br />
così ottenuti possono essere reinvestiti in azienda in<br />
termini di formazione sulla sicurezza e/o corsi di specializzazione<br />
interna.<br />
Il futuro dell’automazione è nel Web 2.0<br />
Nella sede di Trieste vengono programmate e sviluppate<br />
soluzioni per la diffusione dei dati ed il monitoraggio da<br />
remoto in modalità WEB 2.0. Cosa signifi ca? Che presto<br />
si potrà tenere sotto controllo l’azienda anche a distanza<br />
e direttamente da dispositivi palmari attraverso il canale<br />
comunicativo più utilizzato: Internet.<br />
La connettività delle soluzioni MES di Tekno Data<br />
è un processo che ha superato i confi ni fi sici<br />
dell’azienda, in quanto grazie ai servizi messi<br />
a disposizione dalla rete mondiale internet, non<br />
ha più signifi cato parlare di ubicazione fi sica di<br />
un provider di dati se non per fi ni di supporto<br />
tecnologico. Questo signifi ca che i dati prodotti<br />
dal provider locale, possono essere condivisi<br />
con altri provider in altri Paesi, tramite policy<br />
di security, appartenenti allo stesso dominio<br />
aziendale.<br />
È questo il caso di aziende con quartier generale<br />
ubicato in una posizione geografi ca, diversa<br />
dai siti produttivi posti in altre regioni o nazioni.<br />
Con ciò stiamo assistendo di fatto ai primi passi<br />
verso la dematerializzazione dell’informazione<br />
che porterà, nell’im<strong>media</strong>to futuro, a disporre<br />
dovunque dei dati necessari per amministrare<br />
complesse realtà produttive o complesse fi -<br />
liere di lavorazione. ■<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
d’Italia
SIAB
Le Aziende Informano<br />
90<br />
Sergio Passaro è il nuovo responsabile<br />
Italia per il Gruppo Ocrim<br />
Il gruppo Ocrim, azienda leader nell’attività<br />
di progettazione, produzione<br />
e realizzazione di impianti molitori,<br />
mangimifi ci e trasporti per cereali,<br />
presente in tutti i mercati mondiali,<br />
rafforza la propria presenza<br />
commerciale.<br />
Stefano Mazzini, attuale responsabile<br />
Italia, cede il proprio mercato<br />
ad un nuovo responsabile e, grazie<br />
alla lunga ed importante esperienza<br />
maturata in Ocrim, ricoprirà<br />
il nuovo ruolo di coordinatore commerciale.<br />
Suo sarà il compito di organizzare<br />
al meglio gli area manager<br />
che operano in tutte le aree del<br />
mondo e creare una nuova struttura<br />
in modo da realizzare appieno le<br />
aspettative dei clienti e soddisfarne<br />
le molteplici esigenze.<br />
Come suo successore, Ocrim ha scelto<br />
la qualifi cata professionalità e<br />
l’en tusiasmo di Sergio Passaro. Dopo<br />
una lunga e positiva esperienza<br />
in Buhler, e un breve ma signifi cativo<br />
periodo come responsabile Italia per<br />
un’azienda leader nella trasformazione<br />
del legno in pellet, ha abbracciato<br />
il progetto Ocrim con passione<br />
e responsabilità accettando l’incarico<br />
di guidare l’area commerciale<br />
Italia.<br />
Sergio Passaro gestirà il mercato nazionale<br />
coadiuvato da un pool di persone<br />
composte da tecnologi, progettisti<br />
nonché dei rinnovati costumer<br />
service e ricambi, in piena sintonia<br />
con la fi losofi a aziendale, sempre<br />
alla ricerca del miglioramento<br />
tecnico e tecnologico del proprio<br />
mercato e del pieno rispetto delle<br />
esigenze dei clienti. Ocrim rafforza<br />
la propria competitività sul mercato<br />
nazionale, che nelle strategie<br />
Stefano Mazzini è il nuovo coordinatore commerciale del Gruppo Ocrim.<br />
del Gruppo cremonese sarà uno dei<br />
mercati di riferimento per il prossimo<br />
futuro. ■<br />
Sergio Passaro è il neo responsabile Italia<br />
del Gruppo Ocrim.<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
d’Italia
24 ASB | www.asbautomation.com<br />
62 BA.CO. | www.ba-co.it<br />
<strong>19</strong> BELOTTI | www.belotti-online.it<br />
16 BONTÀ INFINITE | www.bontainfi nite.com<br />
27 • 29 BORGHI | www.borghigroup.it<br />
45 BOSCARO | www.boscaropasqualino.it<br />
49 BSP | www.bspengineering.it<br />
II COPERTINA • 1 BUHLER | www.buhlergroup.com<br />
58 CAPITANIO | www.capitanio.it<br />
56 COLOMBO | www.colombopietro.it<br />
82 CIMBRIA | www.cimbria.com<br />
64 CPS | www.cpscucitrici.it<br />
26 CUSINATO | www.cusinato.com<br />
13 DIA | www.diaengineering.com<br />
50 FASOLI | www.offi cinefasoli.com<br />
46 • 47 FAVA | www.fava.it<br />
9 FOSS | www.foss.it<br />
18 IMPAC | www.impac.it<br />
28 ITALPACK | www.italpack.net<br />
ELENCO INSERZIONISTI<br />
III COPERTINA ITALSAVE | www.italsave.it<br />
60 LA NUOVA LAMPA | www.nuovalampa.com<br />
IV COPERTINA LANDUCCI | www.landucci.it<br />
66 LOPORCARO | www.loporcaro.it<br />
57 MARANI | www.marani.it<br />
55 MAZZETTI | www.mazzettisas.com<br />
14 MILL SERVICE | www.ms-italia.com<br />
61 MORIONDO | www.moriondo.com<br />
22 MULMIX FACCO | www.mulmix.it<br />
4 NICCOLAI | www.niccolai.com<br />
6 OCRIM | www.ocrim.com<br />
2 • 3 OMAS | www.omas-srl.com<br />
12 OVERALL PROJECT | www.overallproject.com<br />
31 PAF | www.paf-aspirazione.com<br />
37 • 39 • 41 PAGLIERANI | www.paglierani.com<br />
COPERTINA PAVAN | www.pavan.com<br />
15 PERTEN | www.perten.com<br />
34 PI.SA. | www.pi-sa.it<br />
32 RADIS | www.radis.it<br />
10 RAM | www.ramelettronica.it<br />
51 RI.MA. | www.rimapack.it<br />
48 SARP | www.sarp.it<br />
54 S.COM | www.sicom-italy.com<br />
44 SEA | www.seasort.com<br />
68 SEVEN | www.sevensrl.it<br />
89 SIAB | www.siabweb.com<br />
76 SIAT | www.siat.it<br />
74 SIMA | www.simaimpianti.net<br />
8 STORCI | www.storci.com<br />
30 TECALIT | www.tecalit.it<br />
78 TECHNOBINS | www.technobins.it<br />
72 TECNOGRAIN | www.tecnograin.com<br />
20 TEKNO DATA | www.teknodatasrl.com<br />
52 UMBRA PACKAGING | www.umbrapackaging.it<br />
84 VOMM | www.vomm.it<br />
70 ZANIN | www.zanin-italia.com<br />
80 ZINDO | www.zindobaresina.com<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
91<br />
d’Italia
Fiere & Convegni<br />
92<br />
24/27 APRILE 2010<br />
BOLOGNA<br />
PASTATREND - Il Grande Salone della Pasta<br />
<strong>Avenue</strong> Media · Via Riva di Reno, 61 · Bologna<br />
tel. 051 6564311<br />
e.mail info@pastatrend.com<br />
web www.pastatrend.com<br />
27/29 APRILE 2010<br />
NORIMBERGA ( GERMANIA)<br />
POWTECH - Salone sulle tecnologie per le polveri<br />
e i prodotti granulari<br />
NürnbergMesse Italia · Via Hajech, 45 · Milano<br />
tel. 02 28510106<br />
e.mail stefania.calcaterra@nm-italia.it<br />
22/26 MAGGIO 2010<br />
VERONA<br />
SIAB - Salone internazionale dei prodotti da forno<br />
Fiere di Verona · V.le del Lavoro, 8 · Verona<br />
tel. 045 8298111<br />
e.mail info@veronafi ere.it<br />
8 GIUGNO 2010<br />
LONDRA (GRAN BRETAGNA)<br />
Conferenza annuale del Consiglio Internazionale<br />
dei Cereali<br />
IGC · 1 Canada Square · Canary Wharf · Londra · Gran Bretagna<br />
fax +44 20 75130630<br />
e.mail igc@igc.org.uk<br />
8/11 GIUGNO 2010<br />
RIMINI<br />
PACKOLOGY - Salone delle tecnologie per il packaging<br />
e il processing<br />
Rimini Fiera · Via Emilia, 155 · Rimini<br />
tel. 0541 744111<br />
e.mail riminifi era@riminifi era.it<br />
9/10 GIUGNO 2010<br />
BOLOGNA<br />
Le Giornate di Ipack-Ima<br />
Tecnologie per la sicurezza alimentare<br />
Ipack-Ima · C.so Sempione, 4 · Milano<br />
tel. 02 3<strong>19</strong>1091<br />
e.mail ipackima@ipackima.it<br />
10/12 GIUGNO 2010<br />
BLED (SLOVENIA)<br />
Congresso dei mugnai europei<br />
Gospodarska Zbornica Slovenije · Dimiceva 13 · Lubiana · Slovenia<br />
fax +386 1 5686704<br />
e.mail efm2010@gzs.si<br />
24/26 SETTEMBRE 2010<br />
NAPOLI<br />
TIAM - Mostra delle tecnologie per l'industria agro-alimentare<br />
mediterranea<br />
Ipack-Ima · C.so Sempione, 4 · Milano<br />
tel. 02 3<strong>19</strong>1091<br />
e.mail ipackima@ipackima.it<br />
26/29 SETTEMBRE 2010<br />
LAS VEGAS (USA)<br />
IBIE - Salone internazionale per l'industria della panifi cazione<br />
Bema · 7101 College Blvd. · Suite 1505 · Overland Park · KS · USA<br />
fax +1 913 3381327<br />
e.mail info@bema.org<br />
12/13 OTTOBRE 2010<br />
VERONA<br />
FUTURLAB - Mostra convegno internazionale<br />
del laboratorio chimico<br />
EIOM · V.le Premuda, 2 · Milano<br />
tel. 02 55181842<br />
e.mail eiom@eiomfi ere.it<br />
APRILE 2010 / MOLINI<br />
d’Italia