Allegato D - Città di Vignola - Sito Ufficiale

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qualsiasi tipo, fino ad impedire gli investimenti anche in presenza di un bilancio più che virtuoso e di un forte bisogno di realizzare servizi e innovazione per una comunità che nel frattempo deve competere in un mondo sempre più globale e veloce. L’impianto della manovra economico-finanziaria approvata l’estate scorsa e ora in fase di traduzione in legge Finanziaria richiede un cambiamento di rotta che abbia l’obiettivo di politiche utili ad affrontare la crisi e che siano volte al rilancio del sistema degli investimenti pubblici. La stretta sui Comuni favorisce il rischio di una involuzione dall’attuale fase recessiva in cui versa il nostro paese sotto il profilo economico arrivando ad una vera e propria una fase depressiva. Negli ultimi quattro anni la spesa per investimenti dei Comuni ha subito un drastico ridimensionamento passando dall’1,2%, (18 miliardi) allo 0,9% del Pil (13,5 miliardi), che rappresenta circa il 70% della spesa per investimenti della Pubblica Amministrazione. Non si tratta dell’allargamento dei cordoni della borsa per tornare ad una spesa pubblica incontrollata, ma di favorire politiche di investimento mirate. Il blocco delle entrate deciso con la manovra di luglio impone ai Comuni di raggiungere gli obiettivi del Patto di stabilità interno solamente attraverso il taglio delle spese. Tra le riduzioni dei fondi destinati ai Comuni, ricordiamo il forte taglio al Fondo per le politiche sociali, pari a 275 milioni. Non meno significativa è la questione dell’Ici che purtroppo non è ancora conclusa. Siamo ancora in attesa di avere una risposta precisa sul problema del rimborso del mancato gettito dell’imposta sulla prima casa come previsto dal Dpef. Questo accavallarsi continuo di norme, regole e strumenti di diversa natura che si intrecciano nel sistema istituzionale italiano crea dei mostri dalle cento teste che nessuno riesce più a comprendere e governare, figuriamoci i cittadini o i consiglieri comunali. Se si vuole quindi portare avanti una politica lineare e trasparente ma anche moderna ed efficiente o, in una sola parola, seria, diventa impossibile. Ciò che programmiamo oggi, non ha basi certe su cui fondarsi e verrà comunque stravolto da un sistema che non offre nessuna garanzia di stabilità. Si viaggia veramente a vista e diventa quindi un’utopia lasciare al prossimo sindaco un quadro stabile e sicuro dal quale partire per la propria attività amministrativa. Il nuovo codice per le autonomie sembra caduto nel dimenticatoio e nel frattempo ha ripreso vigore il federalismo fiscale; il tutto in un contesto di assoluta vaghezza sia nei contenuti che nelle quantità che nei tempi e quindi nella fattibilità. Nella manovra finanziaria 2008 i Comuni sono il livello di governo più penalizzato, con una Manovra che grava in maniera pesante sulla spesa sociale e per gli investimenti pari a quattro volte il loro peso relativo di comparto. Difficile intuire i criteri che hanno condotto alla formazione di un simile quadro programmatico, che appare non solo insostenibile nelle dimensioni (basti pensare che con l’applicazione della Manovra di bilancio per il 2011, pari a oltre 4 miliardi, i Comuni raggiungerebbero un avanzo di comparto di quasi mezzo punto di PIL), ma anche nel merito delle voci che nella realtà verrebbero ridotte drasticamente. Non si capisce, infatti, quale sia la coerenza tra rallentamento strutturale dell’economia e riduzione della spesa per infrastrutture, così come appare incongruente la scelta di limitare fortemente il peso della spesa sociale dei Comuni, già ampiamente sottodimensionata rispetto alle gravi condizioni sociodemografiche in cui versa il Paese. Il paese reale comunque è in totale recessione e i redditi da lavoro continuano a vedere inesorabilmente eroso il proprio potere di acquisto prima per la dinamica di affitti e mutui sulla casa e poi ora anche per effetto della dinamica dei prezzi su energia e generi alimentari. Le armi a disposizione di un ente locale per affrontare queste problematiche sono storicamente spuntate e oggi sono molto deboli. La nostra società continua invece inesorabilmente ad invecchiare e Pag 4
abbiamo sempre più bisogno di immigrati stranieri per accudire i nostri anziani e per lavorare nelle nostre imprese in posti di lavoro per i quali i nostri giovani non sono sufficienti e disponibili. La risposta strutturale alla crisi Risulta quindi più importante che mai mantenere un livello di investimenti pubblici importanti in modo da sostenere localmente lʹeconomia. Le imprese che si sono aggiudicate appalti negli ultimi anni sono sostanzialmente regionali (vedi dati APMI); si sono approvvigionate localmente di risorse e mano dʹopera e hanno fatto un ampio ricorso a subappalti con imprese ed artigiani locali. Lʹimpatto sullʹeconomia locale è stato quindi significativo e diventerà essenziale nei prossimi anni. Gli investimenti più efficaci per il territorio riguarderanno sopratutto infrastrutture o servizi. Strade, reti e scuole che hanno fatto la parte del leone negli ultimi anni avranno un ruolo ancora di primo piano anche nei prossimi anni. Ancora più importanti diventeranno poi gli accordi tra pubblico e privato. Vediamo alcuni dati: Investimento Euro investiti privati Euro investiti pubblico Piano investimenti 2009 7.000.000 9.000.000 Piano investimenti 2010 8.000.000 16.000.000 Piano investimenti 2011 3.000.000 10.000.000 Accordo SIPE 120.000.000 30.000.000 Riqualificazione Mercato ortofrutticolo 13.000.000 5.000.000 Riqualificazione aree STU 200.000.000 40.000.000 Polo Sicurezza 13.000.000 12.000.000 Pedemontana (Pozza-Bazzano) 0 63.000.000 Project 7.000.000 1.000.000 Teatro Ariston 5.000.000 1.000.000 HERA (2009-2010.2011) 4.000.000 6.000.000 Mulino Tavernelle 4.000.000 1.000.000 Azienda ASL ASP 4.000.000 8.000.000 Totale 388.000.000 202.000.000 La quantità di investimenti è indubbiamente ingente e capace di incidere in modo forte su diversi ambiti dellʹeconomia. Lʹeffetto poi si moltiplica se si tiene in conto la gestione sia dal punto di vista economico che dal punto di vista dellʹoccupazione. Lʹaltra parte degli interventi deve riguardare i servizi e lʹassistenza, con lʹaumento degli stessi in relazione alla domanda e il contemporaneo contenimento delle tariffe. Inoltre nel corso del 2009 si darà definitivo corso allʹutilizzo del fondo per la non autosufficenza e ai relativi avanzi portando a regime il livello dei servizi in tale ambito. Rimangono a disposizione del Comune di Vignola alcune misure straordinarie per quanto riguarda lʹaccesso allʹabitazione principale e il soccorso ai mutui, sia nuovi che in essere. Anche in questo ambito il quadro muta continuamente e anche lʹultimo intervento anti-crisi del Governo ha modificato ulteriormente le condizioni. Lʹobiettivo è comunque abbattere la rata del mutuo nei primi cinque anni sia per i mutui nuovi che per i mutui in essere nellʹambito di una contrattazione Pag 5
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