Allegato D - Città di Vignola - Sito Ufficiale
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territoriali sociali e sanitarie che definiranno le priorità insieme ai comitati <strong>di</strong> Distretto, 37<br />
milioni <strong>di</strong> euro per la costruzione, l’acquisto o la ristrutturazione <strong>di</strong> immobili destinati a strutture<br />
socio-assistenziali o socio-sanitarie, alloggi per non autosufficienti e alloggi sociali temporanei per<br />
italiani e stranieri.<br />
Verranno quin<strong>di</strong> finanziati interventi per strutture <strong>di</strong> accoglienza <strong>di</strong> persone in estrema<br />
povertà, minori, donne sole con figli o vittime <strong>di</strong> violenza, anziani, immigrati e per alloggi sociali<br />
temporanei.<br />
Nel nostro territorio l’Azienda pubblica alla persona (ASP) “Giorgio Gasparini” che già<br />
prevedeva <strong>di</strong> sperimentare per i prossimi anni un nuovo modello <strong>di</strong> presa in carico, <strong>di</strong><br />
progettazione, <strong>di</strong> valutazione e autorizzazione per l’accesso al sistema dei servizi si trova a<br />
fronteggiare una situazione molto critica, soprattutto nell’Area Minori e nell’Area Adulti per la<br />
richiesta <strong>di</strong> aiuto economico che sta crescendo in maniera esponenziale alla luce della gravissima<br />
crisi economica.<br />
Se negli ultimi anni l’assistenza economica a famiglie con minori risulta l’attività prioritaria<br />
riguardante il 70% dell’utenza che si rivolge al servizio per <strong>di</strong>fficoltà economiche legate<br />
principalmente alla precarietà lavorativa e agli oneri molto elevati inerenti l’affitto e le utenze,negli<br />
ultimi mesi anche famiglie del ceto me<strong>di</strong>o che non riescono più a fronteggiare le rate del mutuo o<br />
perchè vivono il dramma della “cassa integrazione” si vedono costrette a chiedere aiuto o a fare<br />
scelte molto dolorose come quelle <strong>di</strong> tornare nel proprio paese <strong>di</strong> origine.<br />
Molte famiglie del sud Italia stanno infatti tornando nella loro terra rinunciando al loro<br />
progetto <strong>di</strong> vita mentre gli stranieri scelgono <strong>di</strong> far rimpatriare moglie e figli ritenendo che possa<br />
essere più facile la “sopravvivenza”. Questo scenario oltre che essere tristissimo pone alcune<br />
riflessioni.<br />
Se il ruolo dell’assistente sociale è quello <strong>di</strong> non limitarsi semplicemente all’erogazione <strong>di</strong><br />
un contributo ma prevede un percorso istruttorio per formulare un progetto in<strong>di</strong>vidualizzato<br />
cercando soluzioni al problema lavorativo ed abitativo, come potrà continuare a svolgerlo in<br />
assenza dello strumento principale che è il lavoro?<br />
L’aumento significativo <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> contributi economici in questi ultimi anni aveva già<br />
inevitabilmente mo<strong>di</strong>ficato le modalità <strong>di</strong> intervento rischiando <strong>di</strong> mortificare il ruolo<br />
dell’assistente sociale che ha utilizzato molto del suo tempo lavorativo nella stesura e <strong>di</strong>sbrigo <strong>di</strong><br />
pratiche burocratiche come il calcolo dell’ISEE e l’acquisizione “delle prove” <strong>di</strong> tutte le spese<br />
affrontate dall’utente, anche le più insignificanti, controllo che dovrebbe essere invece fortemente<br />
legato non solo alla certificazione ISEE ma al red<strong>di</strong>to della busta paga che nelle cooperative, molto<br />
presenti sul territorio, non sono soggetti a ritenute fiscali e previdenziali.<br />
Questo risulta un privilegio assistenziale e sociale non supportato da una situazione reale.<br />
Forse in questo momento storico bisogna ripensare e proporre forme <strong>di</strong> risposta valutando i costibenefici<br />
evitando che un gran numero <strong>di</strong> nuove utenze entri nel meccanismo assistenzialistico.<br />
Si permetterebbe finalmente <strong>di</strong> far svolgere pienamente il ruolo all’assistente sociale che è quello <strong>di</strong><br />
offrire un sostegno alla persona e alla sua famiglia con la finalità <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> prevenzione,<br />
trattamento e superamento delle situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio.<br />
Per il Comune <strong>di</strong> <strong>Vignola</strong> c’è la volontà <strong>di</strong> intensificare e consolidare tutti i progetti già in<br />
atto per il triennio 2009-2011.<br />
Progetto: Interventi ed azioni coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> sostegno alle famiglie con minori<br />
Le attività del Centro per le Famiglie, si sono intensificate e ulteriormente consolidate su<br />
tutte le aree <strong>di</strong> azione. Prosegue l’azione <strong>di</strong> promozione e sostegno <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> auto–aiuto fra<br />
famiglie: si consolida la collaborazione con la Direzione Didattica <strong>di</strong> <strong>Vignola</strong> rivolta a famiglie con<br />
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