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Allegato D - Città di Vignola - Sito Ufficiale

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RELAZIONE DEL SINDACO<br />

~<br />

La situazione economico finanziaria<br />

Il bilancio preventivo 2009 si apre con una nuova fase <strong>di</strong> recessione internazionale che ha<br />

condotto ad una crisi dei meccanismi economici <strong>di</strong> una velocità straor<strong>di</strong>naria. Nel giro <strong>di</strong> alcuni<br />

mesi le prospettive <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> tenuta del sistema economico italiano sono ra<strong>di</strong>calmente<br />

cambiate senza che ci sia una chiara comprensione dei meccanismi che hanno portato a questa<br />

situazione e quin<strong>di</strong> senza che si abbia un idea <strong>di</strong> quale sia la ricetta per uscire dal baratro della<br />

crisi. Localmente questa con<strong>di</strong>zione genera una ulteriore preoccupazione dovuta alla<br />

consapevolezza delle ragioni globali della crisi e quin<strong>di</strong> della <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> agire localmente sulle<br />

leve che governano tali fenomeni. Lʹidea <strong>di</strong> un mercato lontano dalla realtà locale ma lontano<br />

anche dall’economia reale e governato da meccanismi imponderabili e impercettibili che si<br />

perdono nella globalità e nella velocità degli scambi e nella loro immaterialità si è ormai affermata<br />

da tempo. Difficile era prevedere che tale sistema potesse crollare portando con sé nella crisi<br />

economia e vita reale delle persone. Cʹerano stati dei segnali preoccupanti e crisi eccellenti <strong>di</strong><br />

alcuni settori o <strong>di</strong> alcune gran<strong>di</strong> imprese ma nessuno poteva prevedere il crollo complessivo del<br />

sistema fino ad arrivare alle fondamenta del sistema stesso il sistema finanziario mon<strong>di</strong>ale. Gli<br />

interventi della new economy delle borse o delle banche centrali hanno bruciato miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />

senza sortire effetto. I risparmi stanno aumentando esponenzialmente e contemporaneamente<br />

calano drasticamente gli affidamenti delle banche per una sfiducia complessiva nel sistema senza<br />

capo né coda. Eʹ in questo contesto che entrano in crisi gli interventi sperimentati negli ultimi anni<br />

sui meccanismi <strong>di</strong> mercato e si torna a riscoprire le soluzioni ormai <strong>di</strong>menticate del crollo prebellico<br />

degli anni ‘30. Ecco che da Tremonti a Obama si riscopre il vecchio John Maynard Keynes e<br />

le sue ricette. Lʹeconomia moderna <strong>di</strong>ceva Keynes non necessariamente trova il suo equilibrio nella<br />

piena occupazione ma può trovarlo nella <strong>di</strong>soccupazione. I tassi <strong>di</strong> interesse negli anni trenta erano<br />

arrivati ai valori nominali senza una ripresa degli investimenti. In questa situazione il governo<br />

dovrebbe abbandonare i precetti <strong>di</strong> una sana finanza pubblica per sostenere la domanda anche con<br />

spese non coperte da entrate. Il governo deve spendere per lʹassistenza <strong>di</strong>retta e per le opere<br />

pubbliche. Il governo deve contrarre prestiti e spendere a fini pubblici. Solo in questo modo si<br />

rompe lʹequilibrio della sotto-occupazione spendendo deliberatamente i risparmi accantonati e non<br />

utilizzati dal settore privato. LʹAnci è tornata oggi a riba<strong>di</strong>re la necessità <strong>di</strong> una revisione del patto<br />

<strong>di</strong> stabilità per gli investimenti degli enti locali. In questo momento in cui si avverte la necessità <strong>di</strong><br />

politiche anticicliche si ritiene essenziale escludere questʹanno e lʹanno prossimo nel calcolo degli<br />

investimenti il patto <strong>di</strong> stabilità per i comuni sopra i 5 mila abitanti.<br />

LʹANCI ha calcolato, infatti, che a causa del patto <strong>di</strong> stabilità i comuni non possono<br />

sbloccare 63 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> investimenti già impegnati e non possono impiegare 3,8 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> avanzi<br />

<strong>di</strong> amministrazioni.<br />

Eʹ quin<strong>di</strong> chiaro che in una fase <strong>di</strong> forte recessione economica lʹunico motore <strong>di</strong> un nuovo<br />

sviluppo possono essere le autonomie locali meno costrette in vincoli che appaiono del tutto<br />

assur<strong>di</strong> e in totale contrasto con lo sviluppo delle comunità locali e <strong>di</strong> conseguenza dellʹintero<br />

paese. Le energie e le intelligenze, i progetti e i piani <strong>di</strong> sviluppo locale sono ormai senza speranza<br />

costretti e vincolati nelle maglie <strong>di</strong> patti <strong>di</strong> stabilità senza senso. Da una parte lʹesortazione a<br />

sviluppare un’amministrazione pubblica moderna ed efficiente fino a <strong>di</strong>ventare impresa o ad<br />

affidarsi allʹimpresa; dallʹaltra lʹimpossibilità <strong>di</strong> aggiornare il proprio capitale umano, a dotarsi<br />

degli strumenti adeguati, il <strong>di</strong>vieto a ricorrere al debito o a strumenti finanziari o societari <strong>di</strong><br />

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