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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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8 FRANCISCU SEDDA<br />

play: giocare e recitare al contempo. Capace <strong>di</strong> balzare<br />

in pie<strong>di</strong> e mimare <strong>una</strong> resa a <strong>una</strong> purga staliniana davanti<br />

ai vigili del fuoco <strong>di</strong> Milano venuti a verificare la tenuta<br />

del pavimento <strong>di</strong> <strong>una</strong> sala troppo piena, pronta a scattare<br />

<strong>per</strong> lui in un fragoroso applauso (Corti 1994). Bambino<br />

e artista, “poeta”. Appassionato stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> arte<br />

non a caso <strong>di</strong>ceva che gli unici che potevano <strong>di</strong>vertirsi<br />

nei musei, e capirli fino in fondo, erano i più piccoli.<br />

Curioso, geniale, autoironico. Alla raccolta <strong>di</strong> brutte copie,<br />

annotazioni, abbozzi <strong>di</strong> articoli, progetti inutilizzati<br />

aveva chiesto <strong>di</strong> dare questo nome: Dall’archivio <strong>di</strong> un<br />

semiotico folle (Burini, Niero 2001).<br />

Lotman è stato un corpo <strong>per</strong> il suo coraggio, <strong>per</strong> la<br />

sua capacità <strong>di</strong> prendere posizione in situazioni complesse<br />

e delicate 2 , a partire dall’es<strong>per</strong>ienza <strong>della</strong> seconda<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale (Lotman 1994b). Per la sua capacità <strong>di</strong><br />

soffrire e gioire in (e <strong>di</strong>) “questo nostro mondo tremendo”<br />

(Lotman, in Burini, Niero 2001, p. 121).<br />

Jurij Lotman è stato anche un’intelligenza connettiva.<br />

Capace <strong>di</strong> connettere sa<strong>per</strong>i, andando continuamente<br />

avanti nella s<strong>per</strong>imentazione del nuovo, tralasciando volutamente<br />

– come ricorda il figlio Michail (Lotman<br />

2002) – qualsiasi sforzo <strong>di</strong> riassunto o sistematizzazione<br />

del suo pensiero. Continuare a connettere e tradurre,<br />

anche a rischio <strong>di</strong> non essere sod<strong>di</strong>sfatto, anche a rischio<br />

<strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>rsi.<br />

Lotman è stato, ed è ancora, un’intelligenza connettiva<br />

<strong>di</strong> corpi. Lo è stato in quanto animatore e organizzatore<br />

<strong>della</strong> Scuola <strong>di</strong> Tartu (o Tartu-Mosca, a seconda <strong>delle</strong> interpretazioni).<br />

Lo è stato con il suo carisma o, come <strong>di</strong>ceva<br />

con ammirazione Jakobson, “con la sua mano <strong>di</strong> ferro” (in<br />

Uspenskij 1996). Comunque lo è stato: ha creato un ambiente<br />

e un’atmosfera fatta <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo, informalità familiare,<br />

onestà intellettuale, in<strong>di</strong>pendenza (Torop 1995). E <strong>una</strong><br />

intelligenza connettiva lo è ancora: basta vedere quante<br />

<strong>per</strong>sone, e in quante parti del mondo, ancora si richiama-

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