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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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58 FRANCISCU SEDDA<br />

narrazioni che danno forma alla nostra vita – un <strong>di</strong>scorso<br />

politico, un censimento, un film… – espongono e<br />

propongono continuamente questi re<strong>per</strong>tori <strong>di</strong> identità.<br />

A volte ci aiutano a or<strong>di</strong>narle, a metterle in <strong>una</strong> gerarchia<br />

apparentemente sensata 20 , altre volte ci mostrano<br />

come possiamo articolarle e <strong>di</strong>sarticolarle in configurazioni<br />

nuove, altre volte ancora ci invitano a riflettere sul<br />

conflitto, l’indeci<strong>di</strong>bilità, l’indeterminatezza, la complessità<br />

stessa <strong>della</strong> scelta <strong>di</strong> un comportamento univoco.<br />

A volte le tassonomie si manifestano nel sistema dei<br />

nomi, e la semplice assunzione <strong>di</strong> un nome <strong>di</strong>viene il<br />

metro su cui mo<strong>della</strong>re i nostri comportamenti: ognuno<br />

<strong>di</strong> questi oggetti-nome è già <strong>una</strong> memoria – un deposito<br />

semantico virtuale – e un programma narrativo potenziale,<br />

a<strong>per</strong>to su <strong>di</strong> <strong>una</strong> determinata concatenazione <strong>di</strong><br />

azioni e passioni. Nomen est omen.<br />

Nel recente film <strong>di</strong> Steven Spielberg, Munich, è evidente<br />

il crearsi <strong>di</strong> queste costellazioni identitarie e valoriali,<br />

sfumate, complesse, a volte profondamente intrecciate<br />

<strong>per</strong> quanto apparentemente in conflitto: come<br />

quando il protagonista ebreo, mosso dalla retorica <strong>della</strong><br />

<strong>di</strong>fesa <strong>della</strong> propria “casa”, scopre da un suo antagonista<br />

palestinese (che sembra parlargli sinceramente in<br />

quanto lo crede tedesco) che ciò <strong>per</strong> cui il suo nemico<br />

lotta è nient’altro che il suo medesimo valore e progetto,<br />

<strong>una</strong> “casa” <strong>per</strong> il suo popolo. Articolazione <strong>di</strong>scorsiva<br />

dell’essere uniti e <strong>di</strong>visi.<br />

Nello stesso tempo, nello spazio <strong>di</strong>scorsivo del film<br />

entrano in gioco, attraverso denominazioni e figure –<br />

in<strong>di</strong>viduali e collettive –, molteplici rappresentazioni <strong>di</strong><br />

sé che revocano fin dall’inizio la compattezza e l’univocità<br />

<strong>delle</strong> due semiosfere in conflitto, rendendo dunque<br />

il comportamento dei singoli soggetti legato a passioni<br />

<strong>di</strong>fferenti – la vendetta, l’ansia, la crisi, l’allucinazione<br />

– e al contempo materia <strong>di</strong> scelte, strategie, progetti<br />

<strong>di</strong> vita, a volte semplicemente abbozzati. Basti

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