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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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IMPERFETTE TRADUZIONI 57<br />

visione – quantomeno potenziale – <strong>di</strong> pratiche e forme<br />

<strong>di</strong> vita collettive. Senza smettere <strong>di</strong> essere noi stessi, possiamo<br />

partecipare a un gioco <strong>di</strong> trasformazione <strong>delle</strong> cose,<br />

possiamo prender parte al lavorio dell’immaginazione<br />

sociale. Possiamo riprodurre l’esistente – volontariamente<br />

o <strong>per</strong> incoscienza –, possiamo lavorare <strong>di</strong> straforo<br />

<strong>per</strong> resistergli sfruttando i complicati incastri fra strutture<br />

<strong>per</strong> ricavare degli spazi <strong>di</strong> libertà momentanea, possiamo<br />

appropriarci dell’esistente cercando <strong>di</strong> trasfigurarlo<br />

– ad esempio invertendone i valori (come quando<br />

si fa del nomignolo offensivo che gli altri ci scagliano addosso<br />

un fiero cavallo <strong>di</strong> battaglia), possiamo “bricolare”<br />

indefinitamente, giocando localmente a deformare le<br />

strutture del senso, possiamo infine – forse a volte senza<br />

nemmeno accorgercene – partecipare alla generazione e<br />

alla conquista <strong>di</strong> un nuovo <strong>di</strong>scorso e <strong>di</strong> <strong>una</strong> nuova sintassi,<br />

<strong>di</strong> nuove rappresentazioni e nuove pratiche, fra <strong>di</strong><br />

loro legate. Visti da qui, i nostri giochi <strong>di</strong> mo<strong>della</strong>mento<br />

e composizione <strong>di</strong> pezzi <strong>della</strong> cultura non sembrerebbero<br />

allora gli epifenomeni <strong>di</strong> linguaggi che ci parlano, ma<br />

i pezzi coerenti <strong>di</strong> <strong>una</strong> poetica, <strong>una</strong> pratica <strong>di</strong> senso, che<br />

facendosi testo esprime il nostro proprio linguaggio, il<br />

nostro universo <strong>di</strong> valori, la nostra proposta <strong>di</strong> <strong>una</strong> forma<br />

<strong>di</strong> vita assumibile. È ovviamente la possibilità più<br />

complessa, quella che generalmente non si realizza mai<br />

com’è nelle nostre teorizzazioni o nei nostri sogni in<strong>di</strong>viduali,<br />

e soprattutto non si realizza mai da soli.<br />

Molto spesso, più prosaicamente, noi ci dobbiamo ricavare<br />

la nostra identità nel confronto con sistemi <strong>di</strong><br />

rappresentazioni che ci precedono, che ci forniscono dei<br />

re<strong>per</strong>tori <strong>di</strong> posizioni assumibili e significative proprio<br />

in quanto l’inerzia storica ha garantito loro <strong>una</strong> certa legittimazione<br />

e visibilità.<br />

I nostri <strong>di</strong>scorsi sono dunque pieni <strong>di</strong> sociotassonomie,<br />

<strong>di</strong> categorizzazioni e classificazioni rispetto alle<br />

quali siamo chiamati a prendere posizione. Le molteplici

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