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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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34 FRANCISCU SEDDA<br />

dosi nella memoria <strong>della</strong> cultura, restano lì, in sospeso,<br />

come <strong>una</strong> riserva <strong>di</strong> senso pronta <strong>per</strong> essere tradotta e<br />

riattivata in futuro.<br />

Qualcuno domina ma l’irriducibile presenza dell’alterità<br />

sembra ormai un dato. Non esiste più un punto<br />

archimedeo, o un linguaggio essenzialmente e definitivamente<br />

capace <strong>di</strong> parlare la totalità del mondo, <strong>di</strong> riassumerne<br />

le voci. La globalità o la dominanza sono <strong>delle</strong><br />

posizioni relative che si può provare a tenere (e che molti<br />

aspirano a tenere), così come si cerca <strong>di</strong> tenere un<br />

avamposto in guerra.<br />

Traduzione vs Com-prensione?<br />

È <strong>per</strong> tutto ciò che si è incominciato a tradurre, e bisogna<br />

continuare a pensare la traduzione come un concetto<br />

intellettualmente chiave e politicamente strategico.<br />

Ormai è impossibile com-prendere, prendere tutto<br />

insieme: la stessa volontà <strong>di</strong> comprendere l’altro, sottesa<br />

a tanto sa<strong>per</strong>e sulle <strong>culture</strong>, si rivela a questo punto<br />

sospetta o, in modo più benevolo, incapace <strong>di</strong> tener fede<br />

ai suoi stessi propositi. La com-prensione dell’altro<br />

appare infatti come un movimento che va da sé a sé<br />

passando <strong>per</strong> un’alterità che viene assimilata al proprio<br />

orizzonte (Said 2002; cfr. anche Borutti 1999). La traduzione<br />

può essere pensata – e va praticata – invece come<br />

un gesto che va dall’alterità all’alterità: partendo dall’ascolto<br />

dell’altro <strong>per</strong>viene a <strong>una</strong> trasformazione reciproca<br />

(la traduzione, si ripete costantemente, arricchisce<br />

sia la lingua <strong>di</strong> partenza che quella d’arrivo), alla creazione<br />

<strong>di</strong> due alterità che hanno ora qualcosa in comune,<br />

quantomeno la loro reciproca trasformazione, il loro<br />

stesso essere entrati in contatto.<br />

La traduzione in tal senso va considerata come uno<br />

spazio, un piano, in comune su cui in un dato momento

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