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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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LO STILE, LA PARTE, L’INTRECCIO 283<br />

I ne zabyt’ umru Ja. Smert’ moja<br />

moja<br />

Uzˇasna budet: čuzˇdye kraja<br />

Ej u<strong>di</strong>vjatsja, a v rodnoj stra<br />

Vse prokljanut i pamjat’ obo<br />

mne.<br />

(p. 185, vol. I)<br />

[E non <strong>di</strong>menticare che morirò. / E la mia morte / Sarà<br />

terribile: paesi stranieri / Ne saranno colpiti, / mentre in /<br />

patria / Tutti male<strong>di</strong>ranno anche la mia / memoria.]<br />

Quando all’alba del 14 <strong>di</strong>cembre 1825 i decabristi<br />

uscirono nella piazza del Senato, Odoevskij esclamò:<br />

“Moriamo, fratelli, ah come moriamo gloriosamente!”.<br />

La rivolta non era ancora cominciata e si poteva s<strong>per</strong>are<br />

nel successo dell’impresa, ma proprio la morte eroica<br />

dava all’avvenimento il carattere <strong>di</strong> alta trage<strong>di</strong>a, innalzando<br />

i partecipanti <strong>di</strong> fronte ai posteri e ai loro stessi<br />

occhi al livello <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonaggi <strong>di</strong> un intreccio teatrale.<br />

È molto significativo sotto questo aspetto il destino<br />

<strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>sˇčev. Le circostanze <strong>della</strong> sua morte sono tuttora<br />

oscure. Non meritano fede i racconti più volte ripetuti<br />

dalla letteratura scientifica sulle minacce formulate contro<br />

<strong>di</strong> lui da Zavadovskij o anche da Voroncov,<br />

Ra<strong>di</strong>sˇčev poteva naturalmente provocare scontento con<br />

azioni o parole incaute. Tuttavia chiunque conosca anche<br />

solo un poco il clima politico dei “giorni del magnifico<br />

inizio <strong>di</strong> Alessandro” sa benissimo che non era un<br />

<strong>per</strong>iodo in cui un progetto audace, scritto <strong>per</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

governativo, – e non ci furono altre azioni <strong>per</strong>icolose da<br />

parte <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>sˇčev in quei mesi – potesse suscitare seri<br />

atti <strong>di</strong> repressione. La versione che dei fatti dà Pusˇkin è<br />

chiaramente tendenziosa. In essa traspare un’a<strong>per</strong>ta ironia,<br />

creata dalla sproporzione fra le parole <strong>di</strong> Zavadovskij<br />

(“Gli <strong>di</strong>sse con tono <strong>di</strong> amichevole rimprovero”), e<br />

la reazione <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>sˇcˇev (“Ra<strong>di</strong>sˇcˇev vide la minaccia

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