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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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LO STILE, LA PARTE, L’INTRECCIO 271<br />

la camera <strong>di</strong> tortura sotto il ministro Biron 8 e uscito <strong>di</strong> lì<br />

grazie a <strong>una</strong> grossa somma <strong>di</strong> denaro si stabilì in campagna,<br />

ci interessa <strong>per</strong> la mescolanza <strong>di</strong> teatro da fiera,<br />

scongiuri, formule magiche popolari e cerimonie conta<strong>di</strong>ne<br />

in cui egli trasformò la sua vita quoti<strong>di</strong>ana. Riportiamo<br />

un’ampia citazione:<br />

Si alzava presto, prima del sorgere del sole, e recitava le<br />

preghiere con l’amato sagrestano Jakovij Dmitriev. Alla fine<br />

<strong>delle</strong> regole mattutine andavano da lui con i rapporti e<br />

le relazioni il maggiordomo, il <strong>di</strong>spensiere, il fiduciario e<br />

l’anziano. Entravano e uscivano al comando <strong>della</strong> cameriera<br />

<strong>di</strong> provata onestà Pelageja Petrovnaja Vorob’eva. Prima<br />

<strong>di</strong> tutto essa <strong>di</strong>ceva: “In nome del Padre, del Figlio e dello<br />

Spirito Santo”, e quelli, che stavano <strong>per</strong> entrare, rispondevano:<br />

“Amen!”. Poi essa <strong>di</strong>ceva: “Entrate dunque quieti e<br />

deferenti, con <strong>di</strong>screzione, purezza e devozione. Venite al<br />

rapporto e ascoltate i coman<strong>di</strong> del nobile signore nostro.<br />

Inchinatevi profondamente <strong>di</strong> fronte a sua grazia e badate<br />

<strong>di</strong> serbare tutto fermamente nella memoria!”. Ad <strong>una</strong> sola<br />

voce rispondevano: “Ascoltiamo, madre!”. Dopo essere<br />

entrati nella stanza del Signore, si inchinavano fino a terra<br />

e <strong>di</strong>cevano: “Signore nostro, vi salutiamo”. “Salve amici<br />

miei, non tormentati e non straziati dalla <strong>di</strong>sgrazia, non<br />

provati e non puniti”, rispondeva lui. Egli ripeteva ogni<br />

volta: “Allora, va tutto bene?”. A questa domanda rispondeva<br />

prima <strong>di</strong> tutti gli altri il maggiordomo, facendo un inchino<br />

riverente: “Nella santa chiesa, nelle oneste sagrestie,<br />

in casa, nelle stalle e nelle scuderie e <strong>per</strong> grazia <strong>di</strong> Dio dap<strong>per</strong>tutto,<br />

nel chiuso dei pavoni e <strong>delle</strong> gru, nei giar<strong>di</strong>ni, negli<br />

stagni degli uccelli, tutto, signore nostro, va bene ed è<br />

conservato da Dio sano e salvo”. Dopo il maggiordomo<br />

cominciava il suo resoconto il <strong>di</strong>spensiere: “Nelle vostre<br />

cantine, nei granai e nelle <strong>di</strong>spense, nelle legnaie e nei seccatoi<br />

<strong>per</strong> covoni, nei pollai e nelle gabbie <strong>per</strong> gli uccelli,<br />

<strong>per</strong> grazia <strong>di</strong> Dio tutto, signore, è sano e salvo. L’acqua fresca<br />

<strong>di</strong> sorgente presa dal pozzo <strong>di</strong> San Gregorio <strong>per</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

vostro è stata portata da un cavallo pezzato, è stata versata<br />

in <strong>una</strong> bottiglia <strong>di</strong> vetro, messa in un tino <strong>di</strong> legno, circon-

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