28.05.2013 Views

Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

IL DECABRISTA NELLA VITA 255<br />

Nel <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> Tolstoja-Suchotina troviamo a questo<br />

riguardo un’annotazione <strong>di</strong> eccezionale interesse:<br />

Repin chiede continuamente a papà <strong>di</strong> suggerirgli un soggetto<br />

<strong>per</strong> un quadro (...). Ieri papà ha parlato <strong>di</strong> un soggetto<br />

che gli è venuto in mente, anche se non lo sod<strong>di</strong>sfa del<br />

tutto. Si tratta del momento in cui i decabristi vengono<br />

condotti alla forca. Il giovane Bestuzˇev-Rjumin, affascinato<br />

da Murav’ëv-Apostol (dalla sua <strong>per</strong>sonalità più che dalle<br />

sue idee), cammina al suo fianco <strong>per</strong> tutta la strada e solo<br />

al momento dell’esecuzione <strong>per</strong>de coraggio e piange. Murav’ëv<br />

lo abbraccia e insieme salgono al patibolo (Tolstoja-<br />

Suchotina 1973, p. 194, c.vo <strong>di</strong> Lotman).<br />

Il punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> Tolstoj è molto interessante: il suo<br />

pensiero era costantemente attratto dagli uomini del 14<br />

<strong>di</strong>cembre, ma proprio dagli uomini soprattutto, che gli<br />

erano più affini <strong>delle</strong> idee del decabrismo.<br />

Nel comportamento dell’uomo, come in qualsiasi altro<br />

genere <strong>di</strong> umana attività, si possono <strong>di</strong>stinguere gli<br />

strati <strong>della</strong> “poesia” e <strong>della</strong> “prosa” (Galard 1974). Per<br />

Paolo I e i suoi figli la poesia <strong>della</strong> vita militare consisteva<br />

nelle gran<strong>di</strong> parate e la prosa nelle azioni <strong>di</strong> guerra.<br />

“L’im<strong>per</strong>atore Nicola, <strong>per</strong>suaso che la bellezza fosse<br />

simbolo <strong>di</strong> forza, esigeva dalle sue truppe, straor<strong>di</strong>nariamente<br />

<strong>di</strong>sciplinate e addestrate, prima <strong>di</strong> tutto un’assoluta<br />

sottomissione e uniformità”, scrive nelle sue memorie<br />

Fet (1890, p. IV).<br />

Per Denis Davydov la poesia si associava non al combattimento<br />

in quanto tale, ma all’irregolarità e al “<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne<br />

organizzato dei paesani in arme”. “Questa vita piena<br />

<strong>di</strong> poesia esige immaginazione romantica e spirito<br />

d’avventura, e non s’appaga <strong>di</strong> un arido e prosaico coraggio.<br />

– È come <strong>una</strong> strofa <strong>di</strong> Byron! – Colui che, non<br />

paventando la morte, paventa la responsabilità, se ne resti<br />

pure davanti allo sguardo dei su<strong>per</strong>iori” (Davydov<br />

1822, pp. 26, 83). Questa incon<strong>di</strong>zionata trasposizione

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!