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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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IL DECABRISTA NELLA VITA 253<br />

serva che “i Murav’ëv in Russia erano né più né meno<br />

che la famiglia dei Gracchi”, ma aggiunge che Nikita<br />

Murav’ëv “era morbosamente, nervosamente timido”<br />

(pp. 486, 485). Se si considerano i caratteri <strong>di</strong> questi uomini<br />

in tutta la loro varietà, dall’infantile semplicità e timidezza<br />

<strong>di</strong> Ryleev alla raffinata semplicità aristocratica<br />

<strong>di</strong> C ˇ aadaev, ci si convince che l’enfasi d’<strong>una</strong> bassa teatralità<br />

era estranea all’ideale decabrista del comportamento<br />

quoti<strong>di</strong>ano.<br />

La cagione <strong>di</strong> ciò va vista nel fatto che l’ideale decabrista,<br />

a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quello bazaroviano [Bazarov è il<br />

protagonista <strong>di</strong> Padri e figli <strong>di</strong> Turgenev (N.d.T.)], non si<br />

fondava sul rifiuto <strong>delle</strong> norme d’etichetta elaborate dalla<br />

cultura, ma sull’assimilazione e rielaborazione <strong>di</strong> tali<br />

norme. Si trattava <strong>di</strong> un comportamento orientato non<br />

sulla Natura, ma sulla Cultura. Inoltre, rimaneva pur<br />

sempre un comportamento aristocratico, che non <strong>di</strong>spensava<br />

dalla buona educazione; e <strong>per</strong> un nobile colto<br />

un’autentica “buona educazione” significava semplicità<br />

<strong>di</strong> tratto e l’assenza <strong>di</strong> quel senso <strong>di</strong> inferiorità sociale e<br />

<strong>di</strong> risentimento che psicologicamente stava alla base <strong>delle</strong><br />

bazaroviane maniere del raznočinec [cioè dell’intellettuale<br />

<strong>di</strong> estrazione plebea (N.d.T.)]. A questo stato <strong>di</strong><br />

cose si riconnette anche la facilità, a prima vista stupefacente,<br />

con cui i decabristi esiliati in Siberia venivano accolti<br />

nell’ambiente popolare, <strong>una</strong> facilità che risultò <strong>per</strong>duta<br />

già a partire da Dostoevskij e dagli altri membri del<br />

circolo <strong>di</strong> Petrasˇevskij. Belogolovyj, che <strong>per</strong> un lungo<br />

<strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> tempo ebbe occasione <strong>di</strong> osservare i decabristi<br />

deportati con l’occhio sensibile <strong>di</strong> un bambino d’origine<br />

non nobiliare, rileva a questo proposito:<br />

A Irkutsk il vecchio Volkonskij – aveva allora più <strong>di</strong> 60 anni<br />

– passava <strong>per</strong> un grande originale. Finito in Siberia, aveva<br />

rotto ogni rapporto col suo brillante e aristocratico passato<br />

e si era trasformato in agricoltore pratico e affaccendato<br />

ed era proprio <strong>di</strong>ventato come uno del popolo (...) e

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