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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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IMPERFETTE TRADUZIONI 23<br />

Del resto, oltre a ricordare la sua centralità in Jakobson<br />

(1963) (sebbene con il linguaggio verbale preso pur<br />

sempre come punto archimedeo), vale la pena evidenziare<br />

che la stessa impostazione centrata sulla traduzione<br />

si ritrova in alcuni passaggi generalmente meno ricordati<br />

<strong>di</strong> Greimas e in <strong>di</strong>verse definizioni del significato date<br />

da Peirce e riprese da Eco.<br />

Nell’Introduzione a Del senso Greimas (1970, p. 13)<br />

postulava che “la significazione (…) non è altro che questa<br />

trasposizione d’un piano <strong>di</strong> linguaggio in un altro, <strong>di</strong><br />

un linguaggio in un linguaggio <strong>di</strong>verso, mentre il senso è<br />

semplicemente questa possibilità <strong>di</strong> transco<strong>di</strong>fica” e più<br />

avanti <strong>di</strong>stingueva <strong>una</strong> transco<strong>di</strong>fica orizzontale, <strong>di</strong> carattere<br />

principalmente processuale, da <strong>una</strong> verticale, <strong>di</strong> tipo<br />

metalinguistico, fondamentalmente equiparabili a quelle<br />

in<strong>di</strong>viduate da Lotman. Non<strong>di</strong>meno in Peirce si ritrovano<br />

due definizioni del significato apparentemente riconducibili<br />

a queste due logiche. Al primo caso pare corrispondere<br />

l’idea che “il significato <strong>di</strong> un segno è il segno<br />

in cui esso deve venir tradotto” (Peirce, in Eco 1979, p.<br />

33), lasciando a<strong>per</strong>ta la possibilità che in questo passaggio<br />

rimanga con<strong>di</strong>viso il linguaggio, il sistema <strong>di</strong> virtualità,<br />

che regge questa concatenazione espressiva. Al secondo<br />

caso corrisponde l’idea che il significato “è, nella<br />

sua accezione primaria, la traduzione <strong>di</strong> un segno in un<br />

altro sistema <strong>di</strong> segni” (ib.), lasciando intendere che qui a<br />

essere in rapporto, <strong>per</strong> il tramite <strong>di</strong> <strong>una</strong> realizzazione segnica,<br />

siano due sistemi <strong>di</strong> significazione <strong>di</strong>versi.<br />

Ritmi, strutturazioni, memorie<br />

Arrivati a questo punto vale la pena reintrodurre il<br />

terzo tipo <strong>di</strong> prensione in<strong>di</strong>viduato da Geninasca, la<br />

prensione ritmica, e intenderla sia come un’ulteriore logica,<br />

sia come il cuore e il motore <strong>delle</strong> altre due.

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