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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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IL DECABRISTA NELLA VITA 235<br />

mente, un “servizio”. Così infatti <strong>di</strong>sse Pusˇčin (1956, p.<br />

81) a Pusˇkin: “Non sono l’unico a prestare questo nuovo<br />

servizio alla patria”. Lo stato d’animo dominante del<br />

congiurato politico è grave e solenne. Per il membro <strong>della</strong><br />

Lampada verde lo spirito libertario si colora <strong>di</strong> toni<br />

gioiosi, e l’attuazione degli ideali <strong>di</strong> libertà trasforma la<br />

vita in <strong>una</strong> festa ininterrotta. Grossman (1958, p. 143),<br />

che ci dà un ritratto <strong>di</strong> Pusˇkin <strong>di</strong> questo <strong>per</strong>iodo, finemente<br />

nota: “La lotta politica era da lui <strong>per</strong>cepita non<br />

come abnegazione e sacrificio, ma come gioia e festa”.<br />

Ma è <strong>una</strong> festa dove la vita, straripando, si fa beffa<br />

dei <strong>di</strong>vieti. L’ar<strong>di</strong>ta sfrenatezza (cfr. “ar<strong>di</strong>ti cavalieri”) <strong>di</strong>stingue<br />

gli ideali <strong>della</strong> Lampada verde dall’armonico<br />

edonismo <strong>di</strong> Batjusˇkov (e dalla moderata giocon<strong>di</strong>tà dell’Arzamas),<br />

avvicinandoli piuttosto allo sfrenato “spirito<br />

degli ussari” <strong>di</strong> Denis Davydov o alla sregolatezza goliar<strong>di</strong>ca<br />

<strong>di</strong> Jazykov.<br />

La violazione del culto karamziniano del “decoro” si<br />

manifesta nel comportamento linguistico dei membri<br />

<strong>della</strong> “Lampada”. Non si tratta ovviamente dell’uso <strong>di</strong><br />

parole oscene, altrimenti la “Lampada” non si <strong>di</strong>stinguerebbe<br />

da <strong>una</strong> qualsiasi bisboccia <strong>di</strong> ufficiali. La convinzione<br />

degli stu<strong>di</strong>osi, secondo i quali dei giovani ufficiali<br />

e poeti brilli o anche semplicemente accalorati usassero<br />

nelle loro conversazioni il lessico del Dizionario dell’Accademia,<br />

<strong>per</strong> cui certi famigerati interventi in quelle riunioni<br />

non <strong>di</strong>mostrerebbero altro che <strong>una</strong> scarsa raffinatezza<br />

<strong>di</strong> spirito, questa convinzione ha un carattere piuttosto<br />

comico; essa è dovuta a quell’ipnosi <strong>delle</strong> fonti<br />

scritte cui sottostà il pensiero storico o<strong>di</strong>erno: il documento<br />

viene identificato con la realtà, e la lingua del documento<br />

con la lingua <strong>della</strong> vita. Si tratta in realtà <strong>di</strong> <strong>una</strong><br />

commistione del linguaggio del pensiero politico e filosofico<br />

alto e <strong>della</strong> raffinata poesia con un lessico da trivio.<br />

Da qui nasce quel particolare stile accentuatamente<br />

familiare che è così caratteristico <strong>delle</strong> lettere <strong>di</strong> Pusˇkin

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