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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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IL DECABRISTA NELLA VITA 229<br />

posto nella natura dell’uomo e che il bene comune <strong>di</strong><br />

tutti presuppone il massimo bene del singolo. In questa<br />

prospettiva l’uomo, nel suo tendere verso la felicità,<br />

mette in atto i precetti <strong>della</strong> Natura e <strong>della</strong> Morale. Ogni<br />

appello alla volontaria rinuncia alla felicità, era considerata<br />

alla stregua <strong>di</strong> <strong>una</strong> dottrina utile al <strong>di</strong>spotismo. Anzi<br />

nell’etica edonistica propria dei materialisti del XVIII secolo<br />

si vedeva anche <strong>una</strong> manifestazione <strong>di</strong> spirito libertario.<br />

La passione, era considerata un equivalente dell’impulso<br />

alla libertà. Solo un uomo ricolmo <strong>di</strong> passioni,<br />

bramoso <strong>di</strong> felicità, a<strong>per</strong>to all’amore e alla gioia, non<br />

può essere schiavo. Da questo punto <strong>di</strong> vista l’ideale libertario<br />

poteva incarnarsi in due figure equipollenti: il<br />

citta<strong>di</strong>no ricolmo d’o<strong>di</strong>o <strong>per</strong> il <strong>di</strong>spotismo, o la donna<br />

appassionata assetata <strong>di</strong> felicità. Sono proprio queste le<br />

due figure <strong>di</strong> spirito libertario che Pusˇkin mise accanto<br />

in <strong>una</strong> poesia del 1817:<br />

(...) v otečestve moëm<br />

Gde vernyj um, gde geni my najdëm?<br />

Gde grazdanin s dusˇoju blagorodnoj,<br />

Vozvysˇennoj i plamenno svobodnoj?<br />

Gde zensˇčina – ne s chladnoj krasotoj,<br />

No s plamennoj, plenitel’noj, zˇivoj?<br />

(Pusˇkin 1947, p. 43)<br />

[(...) dove si trova nella patria mia / Un genio, <strong>una</strong> mente<br />

genuina? / Un citta<strong>di</strong>no dall’anima eletta, / D’alto sentire,<br />

libera e ardente? / E donna bella, ma non fredda e altera, /<br />

Ma tutta fuoco, e incantatrice, e vera?].<br />

In questa prospettiva l’iniziazione allo spirito libertario<br />

era considerata coma <strong>una</strong> festa, e il banchetto, e <strong>per</strong>fino<br />

l’orgia, acquistavano il carattere <strong>di</strong> <strong>una</strong> attuazione<br />

dell’ideale <strong>di</strong> libertà.<br />

Poteva <strong>per</strong>ò esserci anche un’altra variante <strong>di</strong> morale<br />

libertaria. Essa si fondava sul complesso conglomerato

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