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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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222 JURIJ M. LOTMAN<br />

alla partenza <strong>di</strong> lei <strong>per</strong> la Siberia se fosse stato certo che<br />

“era il suo cuore <strong>di</strong> sposa a chiamarla presso il marito”<br />

(Gersˇenzon 1923, p. 70).<br />

Ma queste circostanze, che sconcertarono i parenti e<br />

alcuni storici <strong>per</strong> Marija Nikolaevna non facevano che<br />

accentuare l’eroismo <strong>della</strong> sua scelta e quin<strong>di</strong> anche la<br />

necessità del suo viaggio in Siberia. Essa ricordava che<br />

tra le nozze <strong>della</strong> S ˇ eremet’eva sposata al principe Dolgorukov,<br />

e l’arresto del marito erano trascorsi tre giorni.<br />

Poi era cominciata <strong>una</strong> vita fatta tutta <strong>di</strong> eroico sacrificio.<br />

Secondo le parole <strong>di</strong> Ryleev, il marito “le era stato<br />

come un’ombra dato <strong>per</strong> un istante”. Il padre <strong>della</strong><br />

Volkonskaja, Raevskij, intuì che non era l’amore, ma un<br />

cosciente desiderio <strong>di</strong> eroismo, a guidare la scelta <strong>della</strong><br />

figlia. “Essa non obbedì ai propri sentimenti, quando<br />

andò dal marito, ma si lasciò influenzare dalle donne <strong>di</strong><br />

casa Volkonskij, le quali elogiando il suo eroismo, la<br />

convinsero <strong>di</strong> essere un’eroina” (ib.).<br />

Raevskij si sbagliava soltanto in un punto: le “donne<br />

<strong>di</strong> casa Volkonskij” non avevano qui alc<strong>una</strong> colpa. La<br />

madre <strong>di</strong> Sergej Volkonskij, Marija Fedorovna, dama <strong>di</strong><br />

corte, era gelida con la nuora e del tutto in<strong>di</strong>fferente<br />

<strong>per</strong> la sorte del figlio: “Mia suocera mi chiese notizie <strong>di</strong><br />

suo figlio e <strong>di</strong>sse tra l’altro che non poteva decidersi ad<br />

andare a trovarlo <strong>per</strong>ché l’incontro l’avrebbe uccisa, e<br />

l’indomani partì con la zarina madre <strong>per</strong> Mosca, dove<br />

erano già cominciati i preparativi dell’incoronazione” 14 .<br />

Con la sorella del marito, la principessa Sof’ja Volkonskaja,<br />

essa non si incontrò neppure. La “colpa” era <strong>della</strong><br />

letteratura russa, che aveva elaborato l’idea <strong>di</strong> un<br />

equivalente femminile dell’eroismo civico e le norme<br />

morali <strong>della</strong> cerchia decabrista, che imponevano <strong>di</strong> trasferire<br />

<strong>di</strong>rettamente nella vita il modo <strong>di</strong> comportarsi<br />

degli eroi letterari.<br />

È sintomatico in questo senso il totale <strong>di</strong>sorientamento<br />

dei decabristi durante l’istruttoria, che li mise

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