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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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218 JURIJ M. LOTMAN<br />

Osserviamo anzitutto che seguire gli sposi confinati in<br />

Siberia era <strong>una</strong> forma tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> comportamento largamente<br />

praticata nelle classi popolari russe: le colonne<br />

dei deportati erano seguite da convogli in cui viaggiavano<br />

le famiglie verso il luogo del volontario esilio. La cosa<br />

non veniva considerata come un atto <strong>di</strong> coraggio, e neppure<br />

<strong>una</strong> scelta in<strong>di</strong>viduale: era la norma. Anzi nel costume<br />

dell’età prepetrina la stessa norma vigeva anche <strong>per</strong><br />

le famiglie dei boiari (a meno che alla moglie e ai figli<br />

non fossero state comminate pene ad <strong>per</strong>sonam). In questo<br />

senso la cognata <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>sˇčev, Elizaveta Vasil’evna Rubanovskaja,<br />

che seguì il congiunto in Siberia, mise in atto<br />

un comportamento squisitamente popolare (o autenticamente<br />

russo, prepetrino). Quanto poco pensasse <strong>di</strong> compiere<br />

un atto eccezionale, è comprovato dal fatto che abbia<br />

condotto con sé i figli minori <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>sˇčev, lasciando a<br />

casa i più anziani, che dovevano completare gli stu<strong>di</strong>.<br />

Anche le reazioni dell’ambiente al gesto <strong>di</strong> Elizaveta Vasil’evna<br />

furono <strong>di</strong>verse da quelle che sarebbero state nel<br />

1826: non venne in mente ad alcuno <strong>di</strong> trattenerla o <strong>di</strong>ssuaderla,<br />

e nessun contemporaneo parve notare il suo sublime<br />

sacrificio: l’episo<strong>di</strong>o rimase confinato nella cerchia<br />

familiare dei Ra<strong>di</strong>sˇčev e non ebbe alc<strong>una</strong> risonanza pubblica.<br />

(I genitori <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>sˇčev rimasero <strong>per</strong>sino scandalizzati<br />

che la donna seguisse il loro figlio in Siberia senza esserne<br />

la legittima consorte e che laggiù lo sposasse, nonostante<br />

la stretta parentela; tornato poi dalla deportazione,<br />

lo scrittore si vide <strong>per</strong> questo negare la bene<strong>di</strong>zione dal<br />

padre vecchio e cieco, benché Elizaveta a quel tempo<br />

fosse ormai morta, stroncata dai <strong>di</strong>sagi <strong>della</strong> vita siberiana.<br />

La sua nobile azione non trovò comprensione e apprezzamento<br />

fra i contemporanei).<br />

C’è anche un’altra norma preesistente <strong>di</strong> comportamento<br />

che poteva suggerire alle mogli dei decabristi, la<br />

loro scelta. Per lo più esse erano sposate a ufficiali. Tra<br />

la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento <strong>per</strong>durava

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