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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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IL DECABRISTA NELLA VITA 203<br />

Può sembrare che questa caratteristica sia valida non<br />

<strong>per</strong> il decabrista in generale, ma soltanto <strong>per</strong> quello del<br />

<strong>per</strong>iodo <strong>della</strong> Lega <strong>della</strong> Pros<strong>per</strong>ità, quando l’“oratoria<br />

alle feste da ballo” rientrava nei progetti <strong>delle</strong> società segrete.<br />

È noto che nel corso dell’ulteriore evoluzione tattica<br />

<strong>di</strong> queste società l’accento venne spostato sulla cospirazione.<br />

La nuova tattica sostituì il propagan<strong>di</strong>sta<br />

mondano col congiurato.<br />

Si deve <strong>per</strong>ò rilevare che il mutamento nella sfera <strong>della</strong><br />

tattica non determinò <strong>una</strong> svolta ra<strong>di</strong>cale nello stile del<br />

comportamento: fattosi cospiratore e congiurato, il decabrista<br />

non <strong>per</strong> questo cominciava a comportarsi nei salotti<br />

“come tutti”. Nessun fine cospirativo poteva indurlo<br />

a far proprio il modo <strong>di</strong> comportarsi <strong>di</strong> un Molčalin.<br />

Pur esprimendo le sue valutazioni non più con un’ardente<br />

filippica, ma con <strong>una</strong> parola sprezzante o con <strong>una</strong><br />

smorfia, nella vita d’ogni giorno continuava a comportarsi<br />

da “carbonaro”. E poiché il comportamento quoti<strong>di</strong>ano<br />

non poteva essere oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rette accuse politiche,<br />

non veniva nascosto, ma anzi veniva accentuato e così si<br />

trasformava in un segno <strong>di</strong> riconoscimento.<br />

Zavalisˇin, giunto nel 1824 a Pietroburgo dopo un<br />

viaggio intorno al mondo, si comportò in modo tale (<strong>per</strong><br />

<strong>di</strong> più proprio nell’ambito <strong>della</strong> vita privata e quoti<strong>di</strong>ana:<br />

egli rifiutò <strong>di</strong> valersi <strong>di</strong> <strong>una</strong> lettera <strong>di</strong> raccomandazione<br />

<strong>per</strong> Arakčeev) che quest’ultimo <strong>di</strong>sse a Baten’kov:<br />

“Ma guarda questo Zavalisˇin! Sta’ a sentire quel che ti<br />

<strong>di</strong>co, Gavrilo Stepanovič: o è uno spocchioso <strong>di</strong> tre cotte,<br />

tal quale suo padre, oppure un liberale” (Zavalisˇin<br />

1908, p. 68). Qui è sintomatico già il fatto che, secondo<br />

Arakčeev, uno “spocchioso” e un “liberale” debbano<br />

comportarsi alla stessa maniera. Ma curiosa è anche<br />

un’altra circostanza: col suo modo <strong>di</strong> comportarsi Zavalisˇin,<br />

prima ancora <strong>di</strong> intraprendere un’attività politica,<br />

si era, <strong>per</strong> così <strong>di</strong>re, smascherato. Tuttavia a nessuno dei<br />

suoi amici decabristi venne in mente <strong>di</strong> fargliene <strong>una</strong>

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