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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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IL DECABRISTA NELLA VITA 199<br />

passaggio inverso, cioè dalla <strong>per</strong>cezione del testo da<br />

parte <strong>di</strong> un lettore al comportamento <strong>di</strong> questo lettore,<br />

ha luogo <strong>una</strong> trasformazione: il lettore, <strong>per</strong>cependo il<br />

testo come programma del suo proprio comportamento<br />

quoti<strong>di</strong>ano, presuppone che certi aspetti dell’attività<br />

pratica nell’ideale non devono trovare posto. Il fatto<br />

che il testo non ne parli è <strong>per</strong>cepito come un invito a<br />

escludere determinati tipi <strong>di</strong> attività dal comportamento<br />

reale. Così, ad esempio, la rinuncia al genere dell’elegia<br />

amorosa nella poesia, poté essere <strong>per</strong>cepita come invito<br />

a rinunciare all’amore nella vita. Va sottolineata la<br />

generale “letterarietà” del comportamento dei romantici,<br />

la loro tendenza a considerare segnici tutti gli atti.<br />

Questo, da <strong>una</strong> parte, porta a un aumento <strong>della</strong> funzione<br />

del gesto nel comportamento quoti<strong>di</strong>ano. Il “gesto”<br />

è un atto che non tanto, e non soltanto ha <strong>una</strong> finalità<br />

pratica, quanto un riferimento a un significato. Il gesto<br />

è sempre segno e simbolo. Perciò ogni azione sulla<br />

scena, compresa quella che imita il completo affrancamento<br />

<strong>della</strong> teleologia scenica, è gesto; il suo significato<br />

è l’idea dell’autore.<br />

Da questo punto <strong>di</strong> vista il comportamento quoti<strong>di</strong>ano<br />

del decabrista a un osservatore moderno sembrerebbe<br />

teatrale, calcolato <strong>per</strong> uno spettatore. Ma si deve ben<br />

capire che la “teatralità” del comportamento non significa<br />

affatto <strong>una</strong> sua insincerità o <strong>una</strong> qualsiasi altra caratteristica<br />

negativa.<br />

È soltanto un segnale del fatto che il comportamento<br />

acquista un senso sovraquoti<strong>di</strong>ano, <strong>di</strong>venta cioè oggetto<br />

d’attenzione, e a essere valutati non sono gli atti, ma il<br />

loro senso simbolico. D’altro lato, nel comportamento<br />

quoti<strong>di</strong>ano del decabrista, si invertono i consueti rapporti<br />

tra parola e azione.<br />

Nel corrente comportamento linguistico <strong>di</strong> quell’epoca<br />

il rapporto tra atti e <strong>di</strong>scorsi si configurava secondo<br />

questo schema:

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