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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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IL MONDO DEL RISO 177<br />

avvicina molto a <strong>una</strong> paro<strong>di</strong>a sacrilega dell’ufficio liturgico,<br />

e non risulta tale soltanto <strong>per</strong>ché il concetto <strong>di</strong> paro<strong>di</strong>a<br />

non è <strong>per</strong> principio riferibile alle prerogative dello<br />

juro<strong>di</strong>vyj. Le azioni dello juro<strong>di</strong>vyj possono esteriormente<br />

non <strong>di</strong>fferenziarsi dal comportamento magico (stregonesco<br />

o pagano), ma <strong>per</strong> la loro essenza si riempiono <strong>di</strong><br />

un contenuto completamente <strong>di</strong>verso.<br />

Lo juro<strong>di</strong>vyj può risultare un folle in Cristo soltanto a<br />

quell’osservatore esterno il quale ritenga che il santo, al<br />

fine <strong>di</strong> autoumiliarsi, obblighi se stesso a tenere un comportamento<br />

inopportuno, scandaloso, peccaminoso, avvilente,<br />

e lo faccia non <strong>per</strong>ché esso <strong>di</strong>scende dalla sua<br />

vera essenza, ma proprio <strong>per</strong>ché esso è profondamente<br />

contrario a quella. Secondo questa interpretazione lo juro<strong>di</strong>vyj<br />

in effetti “recita”, si attribuisce cioè un tipo <strong>di</strong><br />

comportamento a lui estraneo che non si confà alla sua<br />

natura. Pančenko ha <strong>di</strong>mostrato convincentemente che<br />

l’aspirazione alla teatralità può impadronirsi dello stesso<br />

juro<strong>di</strong>vyj. Di profondo interesse sono le sue osservazioni<br />

sulla <strong>di</strong>fferenza nelle norme <strong>di</strong> comportamento dello juro<strong>di</strong>vyj<br />

quando è solo e quando è in presenza <strong>di</strong> osservatori<br />

esterni. Si può tuttavia supporre che dal punto <strong>di</strong> vista<br />

interiore il comportamento dello juro<strong>di</strong>vyj non si<br />

presentasse come “scandaloso”: esso è legato alla negazione<br />

profonda e anarchica <strong>di</strong> tutto il sistema <strong>della</strong> vita<br />

sociale ed è, quin<strong>di</strong>, <strong>per</strong> lo juro<strong>di</strong>vyj naturale. Il trasgre<strong>di</strong>re<br />

le norme e la decenza è <strong>per</strong> lui norma e non anomalia.<br />

Dal “proprio” punto <strong>di</strong> vista, egli tiene dunque un<br />

comportamento non lu<strong>di</strong>co, ma univoco e serio. Si può<br />

<strong>per</strong>ciò supporre che il reale comportamento dello juro<strong>di</strong>vyj<br />

antico-russo oscillasse tra queste due possibilità, in<br />

<strong>di</strong>pendenza dal fatto se avesse egli fatto proprio il punto<br />

<strong>di</strong> vista dei suoi spettatori o se, al contrario, obbligasse<br />

l’u<strong>di</strong>torio ad accettare la sua posizione <strong>per</strong>sonale.<br />

Il comportamento dello juro<strong>di</strong>vyj è <strong>per</strong>vaso <strong>di</strong> contenuti<br />

<strong>di</strong>dattici. Essendo contrad<strong>di</strong>stinto da legami <strong>per</strong>so-

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