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Tesi per una semiotica delle culture - Facoltà di Scienze della ...

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14 FRANCISCU SEDDA<br />

noscere in Italia, insieme a Remo Faccani, lo “strutturalismo<br />

sovietico” e lo stu<strong>di</strong>o dei sistemi <strong>di</strong> segni (cfr.<br />

Faccani, Eco 1969), intitolava l’introduzione del suo<br />

Trattato (1975) Verso <strong>una</strong> logica <strong>della</strong> cultura e ancora<br />

nel 1990 introduceva la versione inglese <strong>di</strong> un importante<br />

volume <strong>di</strong> Lotman: Universe of the Mind. A Semiotic<br />

Theory of Culture (1990).<br />

Non stupisce dunque che, passati gli anni utili e necessari<br />

dell’affinamento degli strumenti e <strong>della</strong> <strong>di</strong>scesa<br />

in apnea nelle singole analisi testuali, oggi la <strong>semiotica</strong><br />

<strong>della</strong> cultura (o <strong>delle</strong> <strong>culture</strong>) – insieme alla socio<strong>semiotica</strong><br />

– ritorni a costituire il campo d’azione, o quantomeno<br />

l’orizzonte auspicato, <strong>di</strong> grande parte <strong>della</strong> ricerca.<br />

Il consenso traversale attorno a questa <strong>di</strong>citura non<br />

può essere sottovalutato, anzi, va colto e fatto fruttare,<br />

<strong>per</strong>ché la <strong>semiotica</strong> ha necessità – teorica e politica – <strong>di</strong><br />

<strong>una</strong> sua identità. E la parola “politica” non è usata a<br />

caso: nel Trattato Umberto Eco definiva la soglia su<strong>per</strong>iore<br />

del “campo” semiotico con i suoi limiti politici<br />

proprio nel punto <strong>di</strong> congiunzione fra “tipologia <strong>delle</strong><br />

<strong>culture</strong>” e “antropologia”. Ebbene, sembra che la <strong>semiotica</strong><br />

abbia abbandonato quella frontiera – forse <strong>per</strong><br />

falsa modestia o forse <strong>per</strong> <strong>di</strong>strazione – e oggi si ritrovi<br />

a pagarne il prezzo in termini <strong>di</strong> centralità, presenza,<br />

visibilità, legittimazione – “peso”, <strong>per</strong> tagliar corto –<br />

all’interno del <strong>di</strong>battito sociale. Non è un caso forse<br />

che questo spazio sia oggi prevalentemente occupato<br />

dall’antropologia culturale e dai cultural stu<strong>di</strong>es e che<br />

la <strong>semiotica</strong> – che pure aveva svolto un ruolo seminale<br />

e fecondante su temi quali i conflitti culturali, la costruzione<br />

<strong>delle</strong> identità, il senso <strong>delle</strong> storie, le traduzioni<br />

fra sfere <strong>di</strong>scorsive e linguaggi <strong>di</strong>versi – non riesca<br />

a valorizzare il suo stesso patrimonio e partecipare<br />

con il suo bagaglio <strong>di</strong> categorie, concetti e modelli a un<br />

<strong>di</strong>alogo <strong>di</strong>sciplinare e politico-culturale decisivo <strong>per</strong> la<br />

contemporaneità.

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